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Il Diavolo e l'acqua Santa 8


di papy60
05.06.2012    |    16.527    |    0 9.7
"°°° Quell'incontro era così armonioso nelle sue componenti e così ben orchestrato da sembrare diretto da un genio dell'erotismo..."
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°°° A quella subitanea fuga, Satana l'aveva rincorso con lo sguardo e, con la mente le indirizzò, col suo volgare gergo unl " ...ma va affanculo " . Pensò poi ai sui compiti, compiti da diavolo che un pò gli pesavano, sicchè in fondo in fondo le piaceva stare con Angelino, si rilassava con lui divertenedosi nel leggergli nel viso il suo stato d'animo sempre più incupito nell'udire le gesta di quei grandi peccari.
°°° Due secoli dopo, arrivò " subito" Angelino che reggendo un ramo d'ulivo con le affusolate e rosee mani,
pareva volesse addolcire l'animo di quell'essere diabolico; Lui, capita l'antifona, pensò " vieni vieni...amico che adesso ti si accaponerà la pelle" così, tanto per rompere la stasi che s'era creata, uscì dicendogli.
--- Dimmi la verità Angelino, ogni tanto torni dai tuoi, non sarà per ripulirti lo spirito dai peccati che ti narro?.
--- Ma che dici...no...non è così, la mia anima è immune, non può e non prende mai macchia alcuna.
--- Dici così ora, ma non sò cosa penserai dopo aver sentito cosa combinarono anche col ragazzino. Lo avevano già avviato giù per i perversi sentieri del sesso, però ignorando la trama ordita alle sue spalle, il piccolo Paolo esultò di gioia quando seppe che sarebbe restato tutto il pomeriggio a casa con la sorella. Non poteva sapere che rientrava nel disegno erotico tesogli dai grandi. Così Nadia, anche lei al corrente della cosa, mentre viaggiava in macchina col papà, gli chiese con avida curiosità:
--- Credi papà, che la mamma riesca a...si... riesca a farsi ...scopare ?-
--- Lo spero tanto tesoro. Non vedo l'ora...così finalmente saremo liberi anche noi.
°°° Per tutto il tempo che gironzolarono, la bambina non si allontanò quasi mai dal tema. Volle spare tante cose ma, il babbo le raffreddò gli entusiasmi avvertendola che poteva andare anche tutto diversamente dai loro programmi.
°°° A casa Nadia, rimasta per qualche attimo sola con la madre, le chiese subito con apprensione.
--- Allora? Com'è andata mammina?
--- Benissimo cara, benissimo - rispose Clara stringendola forte al petto - ho succhiato per un'ora.sì..l'uccellino dello zietto..ohhh che bello...è piccolo sai, però è molto molto bello...vedrai quando lo farai anche tu...ti piacerà...ti piacerà amore.
°°° Paolo, entrato improvvisamente in cucina, aveva visto bene, le due donne si stavano baciando eccome, e non essendosi accorte di lui Vediincollate bocca a bocca. La piccola teneva addirittura gli occhi chiusi dal rapimento. Quando Clara accortasi del ragazzo, staccò repentinamente la bocca da quella della figlia, lui
era diventato rosso come un peperone, impappinandosi.
--- Paolo...oh, Paolo caro...- disse riprendendosi e allacciandolo alla vita, proseguì - Non ti devi impressionare sai..Cedi, io e Carlo abbiamo insegnato alla nostra bambina tante cose...come si bacia e...altro ancora...Per noi è giusto così, come si insegna ai figli, a leggere, a scrivere, eccetera, dobbiamo insegnare anche cos'è l'amore e come si fa...non credi?-
°°° Al piccolo si era subito illuminato il voltocon un largo sorriso. Quelle parole, quel modo di pensare, volevano forse dire che anche lui avrebbe potuto imparare le cosine del sesso che tanto lo affascinavano e, forse, avere lei, sua sorella, come maestra.
°°° Durante la cena, Clara a tavola, spiegò al fratellino l'utilità e la necessità del loro modo di pensare e di vedere la vita cercando di smussare i punti più scabrosi e abbellendoli. Qualche contributo lo diede anche Carlo, Nadia invece, seduta sulle ginocchia di papà, glilo dimostrò dal vivo. Paolo la vide cercare le labbra del padre e, dai movimenti delle gote, potè chiaramente capire che le sondava magistralmente la cavità orale.
°°° Il formicolio che aleggiava nel suo basso ventre si acuì poco dopo quando, trasferitisi in salotto, vide le mani del cognato veleggiare sotto la gonnellina della nipote.
--- Andiamo a prepararci per la notte - lo invitò la sorella vedendolo sbavare e, quando venti minuti doipo tornarono, anche la piccola Nadia aveva capito che la mamma, lo aveva, in qualche modo, fatto godere. Ne ebbe conferma trovando il sapore dello zietto nella bocca della madre; Era solo curiosità che la mosse in quella ricerca, perchè anche lei era appena venuta sulla bocca del suo papà.
°°° L'uomo, che ovviamente era andato su di giri, per un'altra mezzora che rimasero tutti in salotto, aveva mantenuto alto quel livello, palpando le tette e facendo qualche capatina tra le cosce della moglie.
°°° Quando poi, furono tutti nei loro letti, Carlo si fece raccontare le gesta dalla sua adorata compagna che cominciò a narrare solo dopo aver ingoiato in fica l'intostata colonna di nervi .
--- Appena siamo usciti - disse chiavando lentamente, - mi ha gettato le braccia al collo, mi ha baciata con la sua infantile inesperienza. Era bello leggere nel suo viso la gioia e la sorpresa nel sentirsi sondare la bocca.
Quasi subito mi ha cercato il petto, palpandomelo impacciato. Io avevo una voglia matta di ciucciargli il cazzetto, l'ho pregato quindi di farsi un rapido bidet. L'ho atteso seduta sul bordo del letto, dove mi ha raggiunto avvolto nel suo accappattoio rosso. Oh Carlo...sapessi che impareggiabili momenti ho vissuto, tremendo per l'emozione, ho infilato una mano sotto l'accappattoio e me lo sono stretto sulla pelle nuda. Pensa, lì in piedi, fra le mie gambe, con la mano dentro la scollatura, che passava da una tetta all'altra in modo frenetico. Io non lo guardavo in faccia per non metterlo a disagio e per non sentirmi a mia volta imbarazzata. Chissà perchè, si era rimesso le mutandine, Gliele ho abbassate io, lui non mi aiutava per niente
tanto era impegnato con le mie tette. Era stao tremendamente eccitante sentire la sua verga attraverso il tessuti degli slip, ma ancora di più quando strinsi a nudo quel meraviglioso gioiello. Tiravo su e giù la pelle con due dita scappellando il piccolo glande rosso infuocato. Con un dito poi l'ho fatto dondolare come un fuscello al vento. Non ha voluto mollarmi le tette neanche quando sentì il tepore della mia bocca. Mi ero inginocchiata ai suoi piedi, tenendolo fermo con una mano sul culetto, un culetto d'alabastro, sodo e levigato, tutto il pisellino in bocca e l'altra mano, ad accarezzarlo sulle gambe, sulle cosce, sulle deliziose palline, credimi Carlo... Clara non volle proseguire, volle seguire in suo uomo che, infoiato da quei racconri, aggrappato alle sue cosce, le spingeva la spada di carne su, su nel ventre. Si sarebbe detto che la volesse sventrare tanta era l'irruenza delle stoccate. Le sborrò copiosamente dentro, allagandole la vagina.
°°° Subito dopo la moglie riprese il racconto,cercando di non lasciarsi scivolare dalla fica il salsicciotto, che ormai esausto, avrebbe preferito riposare. La donna riuscì a risanimsrlo cercando anche ilsuo piacere..
--- Sapessi amore - continuò - come è stato bello e meraviglioso bere la sua sborrina...Non ha nemmeno tentato di allontanarmi. Quando l'ho visto agitarsi tutto, bloccandolo con una mano sul culo e l'altra sulle cosce, sono riuscita a tenerlo in bocca tutto, pensa, anche le palle. Che delizia Carlo, non era molto quindi, prima di mandarlo giù,l'ho tenuto in bocca per un bel pò, per gustarmelo bene. Eravamo in penombra, mi sono completamente denudata. Mi disse poi che sono stata la prima donna che aveva visto nuda. Mezz'ora e più, nudi, qui sul letto, a baciarci e palparci. Non avrebbe mai smesso di succhiarmi e impastarmi i seni. Da solo ha trovato la strada della fica. Mi stava succhiando un capezzolo quando sentii la sua manina cercarmi il sesso. Ahhh che meraviglia captare la sua titubanza, il suo tremore e il passare e ripassare delle sue dita impacciate sulla fessura. Sai amore, ho dovuto guidarlo sul mio bottoncino e insegnarli il movimento del ditalino. Mi ha così eccitata che, pur desiderando di prenderlo ancora in bocca, ho preferito farmi chiavare. Sì
farmi chiavare...me lo sono tirato sopra. Da solo ha trovato l'entrata.Sentivo il suo uccellino dentro di me e io, agendo sui musoli vaginali, cercavo di stringerglielo. Me lo pressavo addosso tenendolo per le natiche, gioivo
nel sentire il contrarsi dei muscoli e, dopo numerose spinte, l'ho sentito ansimare sempre più forte fichè ha goduto in me. Lo incitavo sai..gli sussurravo all'orecchio " Dai Paolo...così, sì così...così..." Pensa Carlo, incitavo il mio fratellino a montarmi, a spingere il suo cazzetto nella fica di sua sorella, sua sorella di 28anni.
Come mi sento veramente porca...dopo una trentina di colpetti, ho sentito il suo liquorino bagnarmi, mentre smozzicando le parole, mi diceva " Ecco...sì...sì...vengo...vengo...vengo" .
°°° Clara, che si era eccitata anche con i propri ricordi, pur rimanendo lì impalata, si regalava un frenetico ditalino frullando velocemente il clitoride.
--- Pensa caro, tua moglie che si fa chiavare da suo fratello, un ragazzino di appena tredici anni...sì...sì che dolce perversione corrompere un bambino...fargli un bocchino...cazzo, che bello ...che bello. Avresti voluto esserci anche tu vero? Lo sò...lo sò...è così bello quel cazzetto che lo avresti succhiato anche tu...sì...lo sò...
Confessa...sì...confessa maialone che te lo faresti mettere nel culo. Sì vorresti sentirlo in corpo anche tu...
°°° La donna continuava il suo monologo e Carlo di nuovo eccitato ricominciò a pistonarla. Poi, quando gli descrisse che lo aveva fatto godere per la terza volta con un super pompino e mentre si faceva sditalinare, il marito le sborrò per l'ennesima volta in fica godendo all'unisono con lei che gli crollò addosso grugnendo.
°°° In breve, oltre alla loro figliola, Carlo e Clara tirarono nel loro letto anche Paolo e lui si lasciò trascinare ben volentieri. Infatti, sera dopo sera, lì sul divano del salotto i baci con tanto di lingua in bocca si sprecavano
Paolo vide addirittura Nadia baciare la madre e palparle le tette, prima sopra la camicia da notte, poi sulla carne nuda. Vide, e ne rimase alquanto scosso, la mano della sorella frugare a lungo la passerina di Nadia.
°°° Una sera che i genitori si erano eccitati con arditissime carezze sui genitali,indussero la piccola a frignare
indispettita:
--- E noi ...niente?
--- Bè fatelo anche voi - suggerì svelta Clara, ansiosa di vedere finalmente i due ragazzini in azione.
°°° Nadia e Paolo non si erano nemmeno baciati fra loro, anche se il ragazzino aveva già manifestato a Clara l'intenzione di farlo.
--- Su - insistette la madre - su dai...baciatevi...vediamo se avete imparato bene...vediamo...-
--- Sììì? E' una sfida? Dai Nadia, facciamiglielo vedere...vieni...
°°° Inizialmente, Nadia aveva avversato lo zietto che era venuto a frenare i suoi giochini con i genitori, ma poi la cosa si era via via affievolita e ora correva fra loro una certa simpatia, tanto che ultimamente si era fatto più di un ditalino pensando al pisellino di Paolo.
°°° I due fanciulli, sebbene leggermente timorosi, si avvicinarono. Fu Paolo che, presole il viso fra le mani, le accostò le belle e fresche labbra, Nadia subito lo cinse ai fianchi e, protendendo il ventre, gli offrì la sua boccuccia di rosa. Le loro labbra si schiusero e con i respiri sempre più affannosi, si incollarono in un lunghissimo bacio.
°°° La lingua del maschietto frugò per prima la bocca della piccola schermando ben presto con quella di lei che, esperta qual'era, gliela dardeggiò con rapidi e voluttuosi colpetti. Continuarono a lungo con il sottofondo dei complimenti dei due adulti.
°°° Clara, poco dopo, allungando una mano sulle gambe del fratellino, gli raggiuse il pisellino che le rispose subito, alzando una significativa gobba sul pigiamino. L'uomo era divertito e assieme eccitato da quella scena, e essendo seduto vicino a lei, non gli sfuggì nessuno dei peccaminosi palpeggiamento che praticava al fratello.
°°° Essendo in piedi, stretti, intenti a succhiarsi le lingue, la mano della donna, mentre si lavorava l'uccellino, non poteva non coinvolgere anche la pancina della figlia eccitandola ulteriormente, ma, fu il padre che sedendo sul bordo del divano, raggiunse le gambe della figlia.
°°° Poco dopo le stava eccitando la fessurina proprio sulla tenera carne nuda, quindi, inginocchiatosi sul tappeto, da dietro le tolse le mutandine solleticandole delicatamente le labbruzze intime.
°°° Clara non era certo rimasta inattiva, era riuscita a tirare fuori dalla patta il pisellino già eretto del raghazzo.
°°° I due giovani, illibidiniti, si lasciavano fare,trovando un immenso piacere in quelle stimolazioni. Quasi si fossero messi d'accordo, i due adulti avvicinarono i loro sessi. Carlo teneva sollevata la camiciola della piccola, mentre la madre cercava di guidare il pisello di Paolo sulla sua fichettina.
°°° I ragazzi avevano staccato le loro bocchee rimanendo guancia a guancia, si gustavano frementi, le libidinose manovre dei grandi. Nadia, capì d'istinto che doveva allargare un poco le gambine e, subito dopo sentì il piccolo glande passeggiarle, guidato dalla mamma, sulle labbra vulvari.
°°° Il padre, bramoso di baciarle le piccole natiche, ne era impedito dalla camiciola. Non voleva distogliere le mani da quell'oasi di lussuria allora tentò di alzarla afferrandola con i denti. Inutilmente ricadeva sempre giù.
La moglie, sorridendo, alzò il tessuto permettendo alla bocca del marito di baciare lubricamente la pelle di raso di quell'adorabile culetto.
°°° Quella sera Carlo fu proprio ingordo. Non contento di leccare e baciare quella carne burrosa, non contento di masturbare la fichetta implume di sua figlia, volle anche toccare il pisello del cognatino. Agevolato dalla sua più comoda posizione, derubò del suo gioiello la moglie . Tenendolo prigioniero tra l'indice e il medio, lo fece ripetutamente scorrere sull'umidiccia fessura della sua bimba.
°°° La donna manteneva Paolo in un alto stato d'eccitazione con lente carezze su tutto il corpo, soffermandosi
principalmente sul piccolo scroto mandandolo rapidamente all'orgasmo. Anche la bambina era a buon punto.
Oltre alle leccatine, il babbo le dava anche qualche morsettino sui glutei. E poi sentire l'asticciola dello zietto, solcarle la bruciante fessurina, l'aveva portata sull'orlo dell'orgasmo. Quando il padre capì che la sua piccola stava per godere, disse:
--- Siate bravi - bofonchiò sollevando le labbra dal globo di carne e appoggiandovi una guancia - siate bravi...
venite insieme...sì...sì...- e continuando più speditamente a far scorrere la piccola cappella fra le labbra del sesso della sua figlioletta, riprese a lambire quel paradiso in terra.
°°° Quell'incontro era così armonioso nelle sue componenti e così ben orchestrato da sembrare diretto da un genio dell'erotismo. Infatti Clara si era alzata in piedi e, baciando il fratellino su una guancia, gli sussurrava:
--- Dai fratellino caro,dai...godi,godi...il tuo pisello è sulla passerina di Nadia...sì sulla sua bella fichetta...
godi...vieni tesoro sì...Ti piace Nadia vero?Vedrai fra poco tempo le sue tettine cresceranno...diventeranno grosse come piacciono a te e le potrai toccare...sì..leccare...vedrai...-
°°° Paolo era arrivato alla meta.-
--- Ecco...ecco...- disse fra i singulti - ecco sì...vengo...vengoooo.
°°° Carlo si sentì bagnare le dita, accelerò allora i movimenti continuando a far scorrere la cappella del cognato su e giù fra le pieghe della vergine fica. Dieci secondi dopo, anche la sua bambina eruppe con una incontenibile esclamazione.
--- Sì...sììì...anch'io vengo...sììì vengo...sìììì....
°°° Non si accorse la piccola se non dopo che, la lingua del babbo, mentre era stravolta dagli spasimi del piacere, le lambiva il solco della mela e le leccava il buchetto, rimanendovi incollato finchè cessarono i suoi sussulti.-
--- Corrompere anche quel ragazzino...sono stati proprio....porcelloni...proprio...- disse mestamente l'angelo
tentennando il capo - mai avrei immaginato arrivassero a tanto.-
--- Ma dai Angelino...dai, parli così perchè tu sei asessuato...non potrai mai capire queste cose, figurati che il giorno dopo i ragazzi fecero pressione per anticipare il "tempo libero" come l'aveva battezzato Clara, ma fu inutile. Cedettero a malincuore anche se capivano che era necessaria qualche regola.
°°° Penosi furono i giorni d'attesa del giorno stabilito e, anche se promisero, conoscendo com'è debole la carne, ognuno poi, nella solitudine della sua cameretta, lavorò e non solo di fantasia.
°°° Con l'arrivo del nuovo puledrino, la loro scuderia si era ben arrichita e le attese furono pesanti anche per gli adulti. Il seguente sabato, decisero di stare a casa. Barricatisi dentro e dopo aver fatto una bella doccia, i nostri quattro si ritrovarono tutti nel lettone matrimoniale .
°°° Nadia indossava una sottovestina sexi comperata dalla madre. Questo indumento piacque molto al padre perchè metteva meglio in evidenza le sue minute tettine. Carlo sfoggiava il suo pigiama bordeaux orlato di popeline nera e Clara una parure nuova di zecca trasparente che lasciava ben poco all'immaginazione.
°°° Solo Paolo indossava l'accappattoio rosso che la sorella, in una finta lotta tentava di togliergli rotolandosi festosamente ne lettone, quando, dopo ripetuti toccamenti e palpamenti delle tette, si lasciò calare le mutandine, prese in bocca il giovane virgulto dull'attenti.-
--- Ti piace Paolo quello che ti fa la mamma? - chiese la ragazzina - Si chiama pompino sai? Sono...sono capace anch'io a farlo, vero papà?-
°°° La piccola non attese la risposata, era tutta intenta a farsi togliere gli slippini dal suo babbo che, scendendole con la bocca sul piatto e liscio pancino, le leccava il monticello pubico e incollando come una ventosa la bocca sulla sua dolce ferita, cominciava a leccarla. Aveva appena tredici anni quella fichetta e la sua padroncina era enormemente bramosa di farsela leccare. Aspoettava trepidante di gioia quei colpetti di lingua e lui, da perfetto maialino l'accontentava spingendo spesso la punta dlla lingua a lambirle la rosellina del culetto. Mentre i loro sessi venivano lavorati, i due ragazzini, essendo vicinissimi, incominciarono a baciarsi tra loro.
--- Ahhh...Paolo, che bello...il papà mi sta leccando...sì...mi lecca bene sai? Ohhh...
--- E Clara me lo sta succhiando , sì, è bello, bellissimo.
°°° Ricominciò a baciarla e, staccò le labbra dalle sue solo quando la piccola iniziò,fra convulsi fremiti di piacere, a sciogliersi sulla lingua di suo padre che la leccò fino all'ultima goccia.
°°° Di lì a poco, anche Paolo, spremuto dalle abili labbra della sorella, le spruzzò in bocca il suo piacere. Un pizzico di lussuria in più, lo si vide quando i grandi si scambiarono i sapori dei due acerbi sessi in un lungo e lavoratissimo bacio. I sessi, i cuori, i cervelli di Carlo e Clara erano ormai intrisi della più spinta e lussuriosa depravazione. Clara, volgendogli le spalle si godeva una bella pecorina. Si lasciò poi trascinare sul materasso
rimanendo ancora seduta sul membro. Si alzava e si abbassava assorbendolo quasi tutto..
°°° Nadia, allungata una manina sullo scroto, si divertiva a giocare con i grossi testicoli. Paolo invece era rimasto ammutolito nel vedere quel grosso randello sprofondare nel caldo nido di sua sorella. Per le cinque o sei volte che era sgusciato dalla passera, era stata la manina della piccola a ricondurlo prontamente nella sua guaina e furono sopratutto le carezze dei due allievi che li fecero godere.
°°° Non c'era stato, quella volta, un sincronismo, cosicchè gli ultimi guizzi della donna coincisero con i primi del marito. Sfuggito dalla presa ormai rilassata della fica, il cazzo fu velocemente afferrato dalla bambina che masturbandolo le fece completare la sborrata. Anche la mano del fanciullo venne colpita da qualche zampillo di sperma, ma fu colpito di più quando vide Nadia che abbassando il visetto, si era messa a dardeggiare la linguetta sulla paonazza cappella paterna e, dopo un'occhiata biricchina allo zio, se lo imboccò..
°°° Un breve relax e i maschi furono piacevolmente sorpresi nel risentire tra i loro inguini, le bocche femminili.
°°° Clara si godeva Paolo e Nadia si lavorava la verga del babbo. Poco copo, la madre offrì il proprio bocconcino alla figlioletta che la guardava anelante. Prima d'imboccarlo se lo guardò estasiata. La piccola sacca scrotale racchiudeva e custodiva i graziosi testicoli, così minuti da suscitare in lei una grande tenerezza. Abbassò con due dita la pelle mobile e fece capolino la fragoletta rossa come il sangue.
°°° I capelli neri della fanciulla nascondevano ai genitori la boccuccia che baciava la leggera lanugine che ombregiava la base del cazzetto, che leccava il ventre, scendeva fra le cosce,baciando e prendemdo in bocca lo scroto e che, infine, aveva ingoiato l'uccellino dello zio regalandogli un bocchino D:O:C: quasi da donna navigata. Aveva certo imparato bene dalla mamma, ne aveva già al suo attivo una trentina, ma la piccola Nadia agiva d'istinto ed era questa peculiarità a renderla meravigliosa.
°°° Prima che Paolo avesse un altro orgasmo, dietro proposta di Carlo, i ragazzini furono invitati a fare un 69.
Che scena erotica, Nadia si era messa sopra lo zio e, ondeggiando il bacino, sfregava la glabra fessura
sul suo viso. Gli adulti, ammirarono pieni di libidine per la prima volta la linguetta di Paolo al lavoro sulla fichetta della loro piccola. Videro la lingua passare e ripassare sulla stillante fessurina e le dita frullare il clitoridino. Videro Nadia, che scostati i capelli, svelava le sue capacità amatoriali.
°°° Si leccarono e palparono per oltre quindici minuti, poi quando l'accelerare del loro respiro, fecero capire che stavano giungendo alle vette più alte del piacere. Carlo cominciò a sussurrare alla sua piccola.
--- Che brava la mia bambina...sì...sì...sei brava, brava...sì amore ...fai godere lo zietto...su...bevi...bevi il suo sughetto...sì...è buono sai? Bevi la sborrina bella...
°°° Raggiante di felicità, vide le gote della sua creatura contrarsi nel succhiare avidamente lo sperma. Lo deglutì tutto e, quando poco dopo la baciò, trovò tracce di Paolo ancora nella sua bocca inebriata dal piacere
°°° Il ragazzino, dopo una breve pausa dovuta all'abbandono per l'orgasmo, riprese a leccare quella bella passerina e Carlo, che aveva il viso vicinissimo al suo pisellino, glielo baciò teneramente e, sotto lo sguardo compiaciuto di Nadia lo prese anche in bocca. Era la sua primissima volta che l'uomo prendeva in bocca seppur piccolo , un cazzo e la cosa gli piacque tanto da indugiarvi fino a che fu distolto dall'agitarsi del corpicino di Nadia che fremente godeva. Infatti la ragazina mormorava con voce flebile:
--- Papà...papà...vengo, vengo...sì godo...-
°°° Per tutta la serata e la successiva giornata domenicale, rotta solo dagli indispensabili break per il ristoro, i nostri quattro porcelloni ripeterono i loro lussuriosi giochi . La notte li colse esausti.
--- Angelino...aspettami..qui...vengo subito - disse il Demonio interrompendo la narrazione e inforcando il tridente - mi vado fare quattro forchettate- e ridendo a scuarciagola sparì nella roboante bolgia

CONTINUA.
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