Racconti Erotici > incesto > Ricordi d'infanzia 3
incesto

Ricordi d'infanzia 3


di Papy60
05.07.2009    |    99.691    |    0 9.2
"Mi raccontò poi, che le parlò di una sua amica la quale ad un suo ragazzo che l'aveva solo baciata, quando si lasciarono, raccontava di aver fatto questo e..."
Intanto erano da poco terminate le scuole, cosicchè sin dal primo mattino, usciti i genitori, rimanevamo in casa noi tre. Le ragazze avevano dei piccoli compiti assegnatigli dalla mamma, si rifacevano i letti, preparavano le colazioni poi, per tutto il giorno era un bighellonare fra il divano davanti alla tv e spesso uscire per ritrovarci, io con gli
amici, loro con le amichette. Come dicevo avevo già conquistato un pò le simpatie di Giulia, ma non più di tanto. La coccolavo spesso stringendola a me.
Un giorno che le diedi un paio di bacetti, sempre
intesi per ruffianarmela, ma dati vicinissimi alla bocca, lei aveva reagito diversamente dai bacetti dati in precedenza; S'era sorpresa e un pochino irrigidita tanto, che poco dopo a Silvia che era sopraggiunta, le disse con sarcasmo -"Sai Silvia, Luca mi ha baciata sulla bocca..."- -"Non è vero"- ribattei annoiato -" Era un bacio da fratelli...era un bacio così "- E scherzosamente le scoccai un altro bacio, ma stavolta proprio sulla bocca.
Silvia allora, semiseria, sentenziò -" Ho visto, ho visto tutto,ma state attenti che se vi vedo ancora lo dirò a papà e mamma...e vedrete allora"- Faceva evidentemente allusione ai fatti precedenti. Ci fu un momento di stasi, poi Silvia ebbe un'uscita che mutò completamente la situazione. -"Luca...perchè invece non le insegni come si bacia veramente?
Giulia è grande ormai, ha addirittura degli
ammiratori...vero Giulia? "- -"Ma dai cosa dici"-
Rispose con ritrosia.-"Ma se dicevi che anche il barbiere, quando passi, ti saluta e ti fa pure
l'inchino e ti segue a lungo con lo sguardo!"_
-"Beh... se le cose stanno così"- Intervenni io
-"Bisogna intervenire subito e isegnarle a baciare"-
Tentai di ghermirla ma, mi sgattaiolò dalle mani e sghignzzando tentò di fuggire. Silvia riuscì a
bloccarla; Ne scaturì una festosa lotta e là sul
divano, le cercai la bocca. Lei si dibatteva
girando la testa di quà e di là ma, con l'aiuto
di Silvia riuscimmo a tenerla bloccata per un
pochino, lei si opponeva ma con sempre minor forza, evidentemente stava entrando nel gioco.
Teneva le labbra ostinatamente chiuse, poi per
poter ridere, aprì la bocca dove con un pochino di violenza le inserii la mia lingua. Adesso a distanza di tempo, capisco perchè allora non mi ostacolò, magari mordendomela; Sono sicuro che la mia sorellina seppur undicenne, era curiosa di provare anch'essa il sapore del vero bacio. Nel trambusto, mentre sondavo la sua vergine boccuccia, ricordo bene che palpavo anche le coscie di Silvia. Che bei momenti;
palpavo le tettine delle mie sorelline, cercavo fra le cosce della più grandicella le sue intimità.
Il telefono squilla, che rottura di palle, corro a rispondere, mi trattiene una decina di minuti,
sufficenti a Silvia di abbattere le ultime difese
di Giulia e a convincerla a giocare con noi due. La convince indicandogli i pericoli che si correrebbe nel fare certe esperienze con degli estranei. Mi raccontò poi, che le parlò di una sua amica la quale ad un suo ragazzo che l'aveva solo baciata, quando si lasciarono, raccontava di aver fatto questo e quello e, concluse che con me questi pericoli non si corrono. Quando tornai da loro, le trovai sedute e sorridenti, Silvia ormai anche lei spinta dalla
lussuria, mi fa con voce tremante ma ben determinata
-" Luca non giudicarci male ma...anche noi femminucce siamo curiose...su dai facci vedere il pisello"-
Sembrerà incredibile, ricordo che mi vergognavo e, nonostante fra me e Silvia ci fosse stato già
del tenero, ero preso dal pudore. Devo dire che a quell'invito, l'uccello nei calzoni si era ben
ringalluzzito; Ho tergiversato, sopratutto per la presente della mia sorellina piccola. Venni invitato con insistenza, vedendo però profilarsi lo sviluppo dei nostri giochini sessuali, lo tirai fuori. Non ebbi bisogno di far tornare alla memoria le odalische dei miei sogni per farlo stare ritto, avevo davanti agli occhi le mie due splendide sorelline; Silvia che con i suoi 13 anni, vantava le forme di una donna quasi complete e la piccola Giulia, la Giuliettina che invece era in fase di
pieno sviluppo; Aveva due belle gambette snelle,
natichette sode che sporgevano in fuori, i fianchi che cominciavano ad arrotondarsi; Il seno era appena abbozzato, si notavano le punte dei capezzoli su due leggere protuberanze; Di notevole c'era anche il suo visino ovale dov'erano incastonati due occhi nerissimi come i capelli e, che dire poi delle sue labbra di seta, labbra atteggiate ad un eterno broncio; Insomma dai suoi 11 anni si poteva già
intravedere che ne sarebbe sbocciata un fio fiore
di fanciulla. Ero lì in piedi davanti a loro ridenti ma che mutarono espressione, tornando serie, nel vedere il mio arnese che turgido puntava in alto.
Silvia, forse per dimostrare alla sorella di essere ormai una donna navigata, da saputella, disse -"Guarda Giulia...vedi è duro sai?...è duro perchè deve entrare nelle passerine delle donne...deve mettere il seme e...ma tu sai già come funziona vero?..."- Poi rivolta a me -" Dai...faglielo sentire..."- Giulia, rossa in viso, emozionatissima, guardava stupita senza batter ciglio; Era così presa dalla visione del mio pistolino, che non s'avvide che Silvia le aveva guidato una mano su di me, quando ne percepì l'azione ritrasse veloce la manina come fosse stata punta da un'insetto. La
rassicurammo che sarebbe stato un nostro segreto.
Silvia insistette e per spronarla, me lo prese in mano lei dandole delle menatine -" Dai Giulia, non morde mica sai?...coraggio...prendilo in mano"- e
riaccompagnò la mano su di me strizzandomi l'occhio.
Avevo la manina, la minuta manina di mia sorella
che d'apprima leggermente e poi più energicamente stringeva la mia asta -"Mamma mia... cosa mi fate fare"- mormorò -"Fai così dai muovi la mano, su menalo...sai cosa si dice fare così?"- -" Sì lo sò "- rispose felice di dimostrarci che non era proprio una bambinetta -"Si chiama sega...vuol dire fare una sega"- Intanto menavano, dopo quattro o cinque su e giù, Silvia tolse la sua mano, ci fu un attimo d'incertezza,poi Giulia continuò
autonomamente la sua primissima sega anche se devo lamentare che tirava troppo giù la pelle; Il fastidio veniva superato dall'eccitazione e dal sapere che era la mano inesperta di una ragazzina undicenne.
Ero eccitato al massimo e, poco dopo -"Ecco, ecco...siiii vengooo...sì sì continua, più veloce si così..brava Giulia...così"- Me la sono stretta mentre Silvia si scansava dai ripetuti schizzi che partivano dal mio cazzetto. Nel momento dell'estasi strinsi a me anche Silvia baciandole la bella bocca, poi spostando di poco il viso, ho trovato anche la boccuccia di Giulia, la baciai, ricambiato; Silvia
avvicinò il suo musetto, cercò le nostre labbra,
gustammo allora un bacio a tre lingue, senza dubbio il bacio più lussurioso esistente; Il bacio era scaturito in modo naturale, non eravamo dei perversi o dei depravati, eravamo solo tre animaletti,curiosi e assetati di conoscere il mondo. Anche se con Giulia s'era rotto il ghiaccio, mi rivolsi a Silvia
baciandola e palpandola tutta, d'apprima da sopra
i vestiti, poi infilando una mano sotto la sottana, mentre godevo della carnina delle cosciette; Giulia ci guardava seria, guardava i movimenti della mia mano che giunta nella passerina di Silvia, le stava praticando un ditalino, vedeva la gobbetta della
gonna che si muoveva e sapeva che la sotto le mie dita stavano massaggiando la fessurina della sua sorellina. Ci buttammo anche noi sul divano, vicino a lei continuando a limonare;Silvia venne quasi subito, stritolandomi con un forte abbraccio, sibilando e mugolando di piacere. Aveva le mutandine inzuppate del suo miele e io, ritirando le dita bagnate, le portai al naso odorandole estasiato; Giulia vedendomi torse il naso in una smorfia di digusto,-"Guarda Giulia"- Le dissi -"...che l'odore della fica, per noi maschi è un profumo...si...ci piace e tanto "- Avevo usato di proposito la parola fica per misura il suo coinvolgimento nei nostri
giochi, ma lei, non battè ciglio. Nella piccola
scorreva il nostro stesso sangue di maialina.
Tenevo Silvia guancia a guancia, si stava rilassando mentre io mi stavo eccitando di nuovo. Allungai allora una mano sulle gambine di Giulia, le strinse impedendomi di raggiungerle le mutandine, però non si spostò per niente, rimasi lì, alla mia portata
Mi trovavo tutto in subbuglio ma, capii subito che anche lei aveva le sue vogliette; Insistetti,
toccandola ancora, addossandomi a Silvia che stava tra di noi; A quel punto Silvia si svincolò, passando al di là di lei. Avvicinai le labbra alla bocca di Giulia, la baciai, quello che non potrò mai dimenticare, fu che durante quell'interminabile bacio, lei teneva gli occhi spalancati, mi fissava, mi metteva a disagio, pareva volesse scandagliarmi l'anima, poi la spinta sessuale mi fece cercare il suo corpicino. Teneva ancora strette le coscie, ma
dopo che le massaggiai la fichetta da sopra il
leggero vestitino, allentò la resistenza e, dato
che me l'ero tirata un pò su di me, potei bearmi
nel palpare le sode chiappette del suo splendido
culetto; Tutto questo avvenne sotto gli occhi di
Silvia che con cenni d'assenso mi spronava ad osare di più; Stavamo coinvolgendo la sorellina,
spianando ed ampliamdo la via ai nostri amori
proibiti -"Lasciati fare Giulia...è bello sai...è
la cosa più bella del mondo..."- Allungavo le mani anche su Silvia ma, indugiavo prevalentemente sulla piccola. Avevo due fichette tutte per me; Giulia si
lasciò calare le mutandine con una certa facilità
e da quel momento ho cominciato a perdermi con
mille carezze sulla sua vulvetta, sul pancino e sul sodo culetto; Silvia alzatasi improvvisamente, me la strappò dalle mani -"Andiamo Giulia...andiamo in bagno"- Disse strattonandola via. Io avevo l'uccello eccitatissimo; m'ero seccato al massimo
nel vedermi togliere il piatto da sotto il naso,
fu però questione di un'attimo; Capii, Silvia
conoscendomi, aveva portato la sorella a lavarsi
la fichetta, voleva che io gliela leccassi, e fu
così infatti; Tornarono e si risedettero sul divano ridendo sguaiatamente e Silvia, spudoratamente disse sollevando ad entrambe le gonne -" Ecco Luca, ecco porcellone...siamo pulitissime...fai il tuo dovere"-
e allacciando la sorellina alle spalle la trascinò giù all'indietro porgendo i loro bacini proprio sul bordo. Nessun pittore e di nessuna epoca, potrà illustrare una scena così libidinosa; Io la vivevo.
Subito prostratomi ai loro piedi, come farebbe un
miracolato davanti all'altare, iniziai, tremante
ad accrezzare le loro pancine, le loro cosce.Ah
perchè avevo solo due mani, una bocca...perchè.
Avidamente prima, dolcemente poi, mi beavo delle
loro carnine fresche e vellutate; Silvia teneva le gambe socchiuse , Giulia no, ma bastarono poche carezzine perchè le schiudesse anche lei. Fu il suo taglietto che polarizzò i miei occhi; al contrario della sorella, la mia piccola sorellina aveva la topina priva di peli, liscia come il palmo di una mano; Impietrito davanti a quel splendore, vedevo le grandi labbra ricurve verso l'interno, labbra che la mia lingua apriva, come fa il vomere che fende le zolle; Gemiti di piacere allietavano le
mie orecchie. Dolci melodie, musiche eterne.
Buttai l'occhio in su, restai esterefatto, si
stavano baciando, sì le mie due porcelline si
stavano baciando. L'eccitazione già elevata non
sopportò tale visione, sborrai copiosamente ad un
solo sfioramento al cazzo. Nel godere ansavo forte soffiando sulla passerina di Giulia. Tornato in me dallo stato comatoso dov'ero precipitato, ripresi a leccare le sue dolci labbruzze, titillando col naso il minuscolo grillettino. Vibrava il pancino
allo sfioramento delle mie dita, mentre mordevo
tutta la spacchetta che odorava ancora di sapone;
Stringevo fra il pollice e l'indice la morbida
carne dei nascenti senini; -"Silviaaaa...hoooo
Silvia, che bello...che bello...siiii"-
Mormorava la nostra piccola sorella fra i mugolii
di piacere, poi silenzio, solo ansiti, Silvia le
aveva tappato la bocca con la sua soffocando i
gemiti e trasformandoli in mirabili suoni; Erano
la colonna sonora che accompagnava il suo orgasmo.
Giulia aveva goduto per opera dei suoi fratelli
più grandi e io con i miei 15 anni, mi sentivo
l'artefice di questi giochi proibiti, erano giochi incestuosi ma, come potevo rinunciare al piacere d'aver due sorelline così meravigliose e così puttanelle. Giulia quel giorno, fece un passo verso l'età dell'amore, letà adulta.
L'orologio ci portò alla realtà; In quei giorni i nostri genitori confusero la nostra evidenteeuforia, con la normale goia per le vacanze scolastiche, guai se avessero saputo cosa combinavano i loro rampolli in loro assenza. Il mattino, nella loro cameretta, che emozione e che eccitazione cerebrale per me nel vedere i loro corpicini quasi nudi e sentire il profumo della loro freschezza.
Sembrava un sogno, era invece una palpabile realtà.

(Continua) Papy60

Se v'è piaciuto votatelo

Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.2
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Ricordi d'infanzia 3 :

Altri Racconti Erotici in incesto:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni