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incesto

Ricordi d'infanzia 11- The evolution


di Papy60
14.01.2010    |    50.818    |    0 8.5
"Scattai e scattai ma, anche usando il macro non si vide una sola goccia andare perduta..."
Questo gioco l'avevo avviato così, tanto per scherzare, ma poi fui avvinto dal piacere che provavo di quel singolare pompino/bidet. Vedevo la mia Anna che con l'espressione tesa dalla libidine, era tutta intenta a lavare la passerina della nostra Sara e che, non solo se la masturbava, ma giocava con una tettina fatta uscire dal minuscolo reggiseno trastullandosi con la ciliegina del piccolo capezzolo; Una scena straordinaria, tutto quello che avevo pensato anche nei miei sogni più perversi, veniva superato dalla realtà. Io stavo ritto in piedi, dalla patta usciva il mio uccellone e la tiepida bocca della mia bambina me lo deliziava con un'insolita leggerezza; Le leccatine erano lievi come tocchi d'ala di farfalla, le carezze delle piccole e rosee labbra, m'infondevano senzazioni così inebrianti, tanto che dovetti sostenermi ad una maniglia. Aveva solo 14 anni, ma era certamente mossa da un'innata maestria, con un braccio mi teneva allacciato come temesse che le sfugissi e pur continuando a tenermelo in bocca, ogni tanto appoggiava una guancia al mio grembo, sommando alla gioia della bocca, il velluto della guancia; Con la mano destra lo sosteneva alla base menandolo lentamente, muovendo e impastando la sacca scrotale. Ogni due o tre menatine lo stringeva alla base con due dita causandomi stimoli fortissimi; Teneva gli occhi chiusi, ma ogni tanto li apriva e mi guardava, mi fissava con uno sguardo assente come fa il professore di violino che tiene sì gli occhi aperti sullo spartito, ma non lo vede, vede solo le note col cervello, così era Sara, il piffero che suonava catturava tutta la sua attenzione e la melodia che ne usciva la provavo anch'io con fremiti violenti che mi si irradiavano per tutto il corpo. La madre curvata su di lei e il visino della mia figliola
impegnato nel favoloso bocchino, formavano un quadro di un'intensa carica erotica. Da in piedi com'ero, godevo anche di una panoramica spettacolare e pensavo come sarebbe bello immortalare quel momento con una foto. La
telepatia esiste, esiste d'avvero perchè mia moglie, alzandosi e tralasciando la sua sensuale opera, ci disse " Continuate pure...vengo subito " Un minuto dopo il lampo del flash mi sorprende, non così mia figlia che teneva gli occhi chiusi rapita del pompino che religiosamente mi elargiva. Rivolgendomi a Anna " Ecco...si, brava, scattane ancora, si anche da vicino, in primo piano, e tu Sara dai cara, lecca la cappella, fai vedere la linguetta" "Ne scattò una decina, poi passatami la macchina fotografica", volle essere ripresa anche lei. Avvicinò la faccia al mio inguine ed io dall'alto ripresi le mie due baccanti nel loro impareggiabile bocchino. Fotografai le loro lingue che leccandomi il glande si vellicavano anche l'un l'altra.Più d'una mostrava e, le vedemmo poi, mia moglie che mi lambiva le palle alzando lo sguardo verso l'obiettivo; Anche la piccola volle cimentarsi nel leccarmele, su più d'una si vedeva il riso di compiacimento che provava nell'eseguire con la linguettina le sensualissime lappatine. Anna riprese a lavarle la ciccina e dopo poco, anche se scossa da un
violento orgasmo, mia figlia continuò a sbocchinarmi innestandomi una tale eccitazione da farmi aprire le valvole delle sacche seminali e, con tutto il corpo attraversato da scariche elettrichele venni in bocca
"Non mandarlo giù, non igoiarlo, tienilo in bocca amore - si raccomandò mia moglie - voglio fotografarti"
Riprese a scattare e io porco, tenendole alzato il visino, offrivo all'obbiettivo la bocca che, anche se era spalancata, mostrava a malapena la linguetta sommersa da un'abbondante dose di sperma opalescente.
Poi Anna ripassandomi la fotocamera "Dai, dai, falle a noi ora" e spostandosi adeguatamente, mi permise di immortalare la sua lingua affondare nella boccuccia di nostra figlia, pasticciando con lei il mio succo seminale. Scattai e scattai ma, anche usando il macro
non si vide una sola goccia andare perduta. Mia moglie si era poi soffermata in bagno "Papy - mi disse seria Sara, mentre ci stavamo spostando verso la camera da letto - ora deve godere anche la mamma vero?" "Certo gioia mia, certo e...cosa dici, le lecchiamo la passerona? - e sghignazzando le chiesi - mi aiuti?"
" Sii sii " urlò sgambettando e correndo via, saltando allegramente nel lettone. La mia piccola amante indossava solo l'ampia camicia da notte che la rendeva ancor più bambina; Sotto era nuda, in attesa della madre, i senini furono subito preda delle mie incursioni, sia con le mani che con la bocca; Ciucciavo e riciucciavo mordendo con le labbra gli erti capezzolini, dieci minuti dopo, quando mia moglie ci raggiunse, stavo ancora godendomi quei due gioielli di carnina fresca. Poi baci palpate e carezze corsero su tutti in nostri corpi. La manina di mia figlia fu lesta nell'appropriarsi del mio priapo e la mamma, molto comprensiva, la lasciava volentieri fare, felice di vedere felice la sua creatura, io però avevo il dovere di soddisfare anche lei; Poco dopo mugolava
esageratamente mentre le lappavo tutte le zone erogene. Le avevo posto un cuscino sotto il sedere, cosicchè la mia lingua, scorreva comodamente dal perineo al pube.
Giocavo prendendole una ricca bocconata di peli e tironandoli con le labbra che è una delle mie tante manie sessuali, la facevo sobbalzare dal piacere; Ad un tratto vedo profilarsi tra il bosco scuro di peli, il visetto luminoso della nostra biricchina; Le cercai subito la bocca, facendole sentire il sapore della fica della sua mammina; Io lappavo la fessura, Sara invece s'era dedicata a titillarle il clito
"Si porcellini miei, si ancora, ancora...aaahh"
Anna, continuando la sua cantilena, assaporava quel gioco perverso in tutte le sue sfumature; Aveva smesso di accarezzare il corpicino della piccolina, abbandonandosi competamente a noi; La nostra figlioletta da quando gustava con noi le gioie del sesso, aveva fatto anche qualche gioco lesbico, ma non aveva ancora leccato la passera della mamma e furono i miei baci che le fecero sentire per la prima volta il sapore femminile. E' Stato facile arguire che le sarebbe piaciuto; Io, diavolo tentatore le chiesi
"Vuoi? - facendole posto fra le cosce divaricate della madre - Dai...vieni, vieni" Per alcuni minuti io e Sara ci alternavamo sul delta di Venere che ci veniva offerto così oscenamente; Infatti mia moglie, facendo presa con le mani alle ginocchia, inarcandosi, ci offriva fica e culo in una posizione così porca da non sfigurare in nessun puttanaio. Però, che gioia per gli occhi, vedere la mia bambina, mia figlia slinguazzare la fica della madre. E' una scena paralizzante, anche il mio fallo s'era fissato in una rara rigidità. Lì, raccolti in quella valla lussuriosa, ci scambiammo alcuni baci. Rimasi poi incantato nel vederla lavorare di lingua e di labbra; Con le dita sondava l'entrata dalla quale lei stessa era uscita. Era così depravato questo nostro gioco che decisi, e come si suol dire, fatto trenta, fatto trentuno, scrutando negli occhi Sara, allungai la lingua leccando la rosetta del culo della nostra troia. Leggevo il suo stupore, ma poi , quando sentì la mia mano che le sospingeva la testolina verso il basso guidandole la bocca proprio là, non ebbe esitazione e continuò ad eseguire le sue leccatine con tanta competenza che si sarebbe potuto pensare che fosse una sua pratica abituale. Ancora scambio di baci libidinosi, poi mi sono portato faccia a faccia con Anna, ammirando il leccagio della nostra allieva. Che spettacolo, che capolavoro della lussuria; Mi sono attaccato alle sue poppe succhiandole le turgide vette; Fissandola negli occhi ripresi a baciarle la bocca " Ti piace? ti lecca bene vero? - le chiesi sottovoce - è l'incesto che la muove, come me e te del resto" "Uuuhhh sì...
è brava la nostra bimba, è bravissima. mi...mi...sta leccando il sedere, mio Dio il culo anche lei...io ero meno porcella col mio papà" "Lui però te lo leccava" "Lui sì, io no, mai" Me la vedevo a 90 gradi a farsi leccare il sedere, mia moglie ancora bambina e il padre.
La spinta cerebrale che mi diede questo pensiero mi fece scattare e, quasi scacciando Sara, mi posizionai su di lei nella classiaca chiavata alla msissionaria. Dopo una ventina di affondi, Anna con un urlo, annunciò " Siii...vengo..
godo, godo aaaaahhh" Io continuai a scopare cercando di trattenermi per far durare più a lungo il piacere ma, fu la manina di mia figlia che accarezzando le chiappe in azione, mi fece esplodere nel ventre di mia moglie; Fui colto da un fremito tremendo che mi annebbiò leggermente la mente. Sedati i nostri sessi, proposi alle mie due puttanelle, l'dea di farci ancora delle foto; Decidemmo invece di farle il prossimo sabato. Nel frattempo Anna era andata in bagno a sciacquarsi. Tornai da Sara tenendomela amorevolmente abbracciata, le avevo tirata su la camiciola fin sotto il mento; La mia vista si beava ora del suo perfetto corpicino, corpicino che non mi stancavo mai di ammirare e accarezzare e che sempre mi eccitava. Quando Anna rientrando ci vide così allacciati, ci disse bloccandosi sull'uscio "Io vado dormire di là. domani viene Luisa, dovrà vedere il letto sfatto no?"
Ovviamente non mi opposi, tantomeno Sara; Così, per la prima volta restammo in un letto soli e, ci parve d'aver toccato la luna; Non dico che non fosse bello l'amore in tre, ma essere solo, con la mia piccola sporcacciona e con il consenso di mia moglie poi, mi fece indurire il cazzo, nonostante avessi già avuto due orgasmi. Con le bocche godemmo le gioie più pure e perverse dell'amore esaltante dell'incesto; Stentavo a credere nella realtà del momento, Sara che aveva goduto
solo una volta in bagno nel perverso bidet, me la leccai; mi bagnò le labbra per altre due volte, lei invece per fammi venire dovette lavorarmi a lungo e venni solo dopo che sentii la linguetta che mi lappava con la solita abilità, l'interno delle cosce, il cazzo e le palle; Aveva anche iniziato a roteare con un ditino, la rosetta del sedere introducendovi un paio di falangi. Brividi, sopratutto cerebrali mi scossero tutto. Come sempre ormai, le ho goduto in bocca e come sempre mi fece l'ingoio continuando a stupirmi per la sua indole così libidinosa. Il giorno dopo a tavola, rimasto solo con mia moglie, mi confidò d'averci lasciati soli per far felice la piccola, ricordando la sofferenza patita con il suo papà, decise anche che in concomitanza con il giorno di lavoro della tata, decise di ripetere la cosa e lasciarci soli. Non mi restava che di serbarle un'infinita gratitudine. La sera stessa, dopo cena, "Sara, per favore scendi nel mio studio, porta su la borsa scura che è sulla scrivania" Una corsa e Sara è già di ritorno "Ho delle cosine da farvi vedere" preannuncio nell'aprirla
"Le foto, sono le foto vero Papy?" chide morbosamente curiosa, intuindo subito; Le avevo stampate con la stampante del pc e già durante lo stampaggio, m'avevano fatto rizzare l'uccello. Ora lì a tavola, mi diverto, vado lentissimo, le centellino una ad una ridendo della loro frenetica curiosità. Anna aveva interrotto il disbrigo della tavola, si era posta alle mie spalle avvicinando il suo al mio viso, dandomi anche qualche bacetto, Sara invece mi si era seduta in grembo. Come si fa a resistere; lascio a lei il compito di mostrarle perchè le mie mani sono impegnate nel palparle le coscie. Il mio lui, come un serpente indiano, alza la testa, tenta di vederle; Si alza o almeno tenta di farlo ma è bloccato dalle chiappette d'oro della mia donnina, sfrutta i miei occhi per eccitarsi, s'ingrossa e preme su quella carnina adorata; Attraverso me, le vede, sono una ventina e quella che più lo attizza mostra due linguette intente a leccarlo. E' indubbiamente una foto molto oscena, ma credo che la più perversa sia quella che mi ritrae dove tengo aperta la bocca di Sara
mostrandola invasa dal mio seme. Le commentiamo ridendo "Mamma mia - esordisce Sara - siamo proprio dei bei porcelloni vero Papy?"
"Certamente tesoro ma deve restare un segreto, un nostro splendido segreto". Dicendo questo me la strinsi ancor di più e una mia mano risalì sotto la gonnellina, dirigendosi verso la fichettina, passando e ripassando poi sull'umido tessuto delle mutandine, il mio polpastrello trovò il bottoncino dell'amore "Luca...sarà bene che non ne facciamo più se ti fanno questo effetto, no?" "No Anna no, non è colpa delle foto, ma di questa diavoletta tentatrice che mi fa impazzire, non vedi?" e cullandola stringendola forte, le innondai di baci il bel visino "Sara, Luca...basta adesso smettetela "
e ridendo si detta da fare nel riodinare. Noi non le demmo ascolto, anzi piegando il dorso, con un braccino, Sara mi cinse al collo cercandomi la bocca, la sua bocca di corallo che fremente annegò nella mia l'orgasmo che il suo paparino le aveva fatto avere.
L'avevo fatta godere lì in cucina, sotto gli occhi della madre. Stavamo vivendo tutti un'incredibile libertà sessuale. Anche quella sera a letto, fiorì la nostra orgetta, poi quando ci ritrovammo esausti, emerse un briciolo di saggezza; Ci rendemmo conto che era impossibile continuare così, ne avrebbero risentiti, il lavoro, lo studio per Sara e in genere il fisico per tutti. Decidemmo di orgiare due volte alla settimana. Prima di prendere sonno, quella sera ripensai alle foto, a nuove foto che volevo realizzare. Non ho mai letto il Kamasutra ma con il bagaglio culturale appreso dalla lettura delle rivistine porno lette in passato e la mia fervida fantasia, potrei dare dei punti a più d'un pornografo.
L'ultima immagine che ricordo prima d'essere rapito dal sonno fu nel vedermi dietro alla mia figloletta che a pecora...

( Continua ) Papy60

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