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Vendetta trasversale 2


di papy60
12.07.2012    |    38.144    |    0 9.3
"** Per il suo fisico, era un pò arrabbiata col mondo e, di questo, imputava inconsciamente sua madre; Vedeva i corpi delle compagne molto più sviluppati..."
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La sera stessa.nel suo lettino, prima di pendere sonno, sentiva e risentiva le parole della zia " ...e lo vedessi nudo..." . Faticò non poco ad addormentarsi, s'era costruita quell'imagine che ossessivamente le tornava continuamente alla memoria.
** Il giorno dopo a scuola, le ragazzine non si attesero tanto alle lezioni; Parlottarono di continuo tra loro, il tema era lui, Nevio.
** Ripercorrendo con la mente quelle visite proibite, a Stellina le sovvenne, e informò subito la compagna che, alla zia, aveva detto d'avere tredici anni.
-- E perchè?- chiese Enrichetta.
-- Perchè?...Perchè sono stufa di sentirmi dire che ne dimostro di meno...così la smettono.
** Per il suo fisico, era un pò arrabbiata col mondo e, di questo, imputava inconsciamente sua madre; Vedeva
i corpi delle compagne molto più sviluppati del suo e, più d'una aveva il fidanzatino, anche Enrichetta ne vantò
uno pur assomigliando a Stellina; Poi, pensando alla zia, si stupì che non avesse fatto un pò i conti, ma, di certo Giovanna aveva ben altro per la testa.
-- Mi raccomando Enrichetta, che non ti sfugga di dirle che ne abbiamo undici...capito?
-- Ok - rispose laconicamente.
** Si accordarono d'andare dalla zia nello stesso pomeriggio; Enrichetta sarebbe andata a prenderla a casa, ma l'avrebbe lasciata subito, doveva andare con la madre a fare compere; Stellina si ritrovò così dalla zia sola; Era emozionata e le era impossibile dissimularlo, la zia le leggeva i pensieri come in un libro aperto.
** Appena giunta,le fu offerto un succo di frutta poi, come l'uccellino che dal nido vuol tentare il suo primo volo, che apre le ali, le batte, poi timoroso le richiude e una, due e tre volte finchè osa e si getta giù, così la fanciulla, aveva più volte tentato di dirle quello che aveva in cuore, ma poi, rotto ogni indugio, osò.
-- Ma...zia, il signor Nevio...è veramente bello nudo?
** Ecco, finalmente l'aveva detto; La piccola si sentì leggera come le fosse stato tolto un gran peso dallo stomaco; Giovanna a quella domanda, scoppiò in una sonora risata e, d'impulso se la strinse al petto tempestandole il viso di baci; Non si sorprese per niente però, lei attendeva la nipotina al varco e, sapeva così bene leggerle l'animo, che rincarò la dose, dicendole:
-- Vedessi Stella, come è fatto bene...va sempre in palestra sai - e poi sapendo ciò che più poteva interessarle, aggiunse - ...e ha un uccello, un uccello stupendo.
** La ragazzina si lascò coinvolgere e, riprendendo coraggio, sorridendo , le buttò le braccia al collo ricambiando i baci ; Uno, due, tre su una guancia e sul collo, poi assaporò quello della zia che le chiuse le belle e fresche labbra.
** La donna gustò la sua boccuccia per alcuni secondi; Stellina sbarrò gli occhi, mentre la zia li tenne socchiusi, quasi rapita; Tornò subito guancia a guancia pressandosela addosso. Era bello stringere quella ragazzina tremante, le fece rimembrare sopiti ricordi.
** Ansando, se la tenne così per alcuni secondi, poi riprese a deporle innumerevoli bacetti sulle guance, sulle piccole orecchie, sul tepido collo; Mentre si godeva quegli attimi sublimi e, temendo con quel bacio, d'averla turbata troppo, le sussurrò all'orecchio:
-- Tesoro ...è stato più forte di me sai? Hai una bocca così bella, così invitante - poi staccato il viso, le fissò le labbra - Davvero sai Stellina - continuò quasi estraniata - davvero, mi fai ricordare una mia amica quando avevo la tua stessa età...ma la tua bocca è più bella...invitante - così dicendo le si riavvicinò.
** Stellina si sentì soffiare sulle labbra, le sue ultime parole, furono attimi di estrema incertezza e, ne fu inconsciamente attratta anche lei, abbassò lo sguardo sulle labbra carnose della zia, le andò incontro, e fu Giovanna che annullò quegli ultimi pochi millimetri; Il contatto fu per lei di una dolcezza infinita, per la fanciulla invece, fu una accelerata tremenda ai battiti del suo cuoricino; Stava vivendo un'emozione mai lontanamente immaginata; Stava baciando una bocca femminile, la bocca di una donna, sua zia.
** Ma per lei lo stupore non era ancora finito, la zia infatti, tornata padrona di se stessa, le forzò le labbra con la punta della lingua; La ragazza le socchiuse provando un piacere proibito; La donna, sempre tenendola avvinta, con estrema lentezza, le aveva insinuato la lingua e, come la risacca che bacia e ribacia l'arenile, così la sua lingua passava e ripassava sui candidi dentini della piccola che, seppur turbata, cominciava ad apprezzare quel bacio peccaminoso.
** Due minuti durò quel bacio, due interminabili e allo stesso tempo brevi minuti che, indelebili rimasero scolpiti nel cuore e nel cervello della ragazzina; Altrettanto si potrebbe dire per la donna che mai avrebbe sperato di sentirsi rispondere dalla guizzante linguetta della nipote.
** Stellina infatti, dopo il primo scock, si riprese; Con la lingua rispose alla zia muovendola, dapprima titubante, poi via via più spedita e arrivando ad osare, spingendo la punta sulle labbra della zietta. Quando Giovanna allontanò le labbra dalle sue, le trattenne il visetto con ambo le mani, scrutandola e cercamdo di capire i suoi pensieri; Vi lesse tutto il languore che la piccola provava.
** Teneva gli occhi chiusi Stellina, e nel socchiuderli sorrise alla zia che, col suo ridente viso, attenuava in lei il naturale panico per quel peccaminoso piacere; Ci fu un attimo di imbarazzante silenzio, durante il quale Giovanna le tenne una manina fra le sue; Premendola dalla nuca, puntò la fronte sulla sua.
-- Stellina, siamo proprio originali non ti pare? Abbiamo rievocato un uomo...un maschio e...ci siamo baciate noi, due femmine.
-- E' vero zia, è vero - rispose con una forzata risatina.
** Restò lì ancora un quarto d'ora, 15 minuti durante i quali parlò solo la zia, lei era frastornata e, assentiva anche se capiva una parola su tre.
-- Ciao zia - disse nel congedarsi, ma non si mosse; Attendeva un ultimo bacio, il bacio d'addio che puntuale arrivò; carnoso e sensuale al top.
** Nel tornare a casa, s'accorse di pensare più ai baci della zia che al signor Nevio " Mio Dio concluse non sarò per caso lesbica...mi piacciono troppo i baci della zia " Cosicchè cercò di concentrarsi sull'uomo e a quel dettaglio che la zia volle descriverle ossia il suo bell'uccello.
** Col trucco, complice l'amica, riuscì anche il giorno dopo, di andare dalla zia, giunta vicino alla sua abitazione, le si fermò il cuore; Vide parcheggiata la macchina del signor Nevio, dunque era dalla zia.
** Suonò, e, quasi simultaneamente , udì lo scatto della porta, evidentemente era stata vista.
-- Sono io zia...- disse al citofono.
-- T'ho vista amore, vieni...vieni...ho una sorpresa pe te.
** Entrò e, accompagnata dalla donna, la fermò nell'atrio davanti alla consolle sulla quale troneggiava un enorme mazzo di rose rosse.
-- Le ha mandate lui ...per te - le precisò.
** A Stellina i battiti del cuore andarono a mille, le parve di svenire; Arrossì violentemente, però più che ammirare le rose, cercava con gli occhi Nevio che, invece stava spiando le sue mosse.
-- Per me...? - Riuscì a dire con la voce rotta dall'emozione, poi stava per dire d'aver visto la sua macchina quando lo vide apparire soridente.
-- E' un omaggio alla tua bellezza - disse prendendole una manina e, dopo averle deposto il bacio rituale, la trattenne tra le sue - Ma se le guardi bene queste rose, noterai che reclinano un poco la testa, perchè si rendono conto d'essere meno belle di te...
** Quell'adulazione la fece vibrare tutta; Non seppe cosa dire, tacque mandando giù un grosso groppo alla gola. Giovanna li fece accomodare in salotto; Lui da perfetto gentelman l'accompagnò, mettendole confidenzialmente una mano su una spalla; Tenne banco parlando di vari argomenti, ma sopratutto sull'amore che disse " E' la cosa più bella che la natura abbia regalato all'umanità" Poi uscì con una frase che colpì fortemente la ragazzina.
-- Peccato che tu non abbia qualche anno in più - e aggiunse ridendo - e io qualcuno in meno.
** Giovanna che stava seduta sul divano accanto a Stellina, gioiosamente se la strinse al petto e, girandole verso di lei il viso, le dette un bacio in bocca; Bruscamente Stellina si staccò guardando in viso Nevio che sorridente annuiva.
-- Le vuoi bene alla tua nipotina , vero Giovanna? - Al che, la piccola abbassò gli occhi diventando un pochino rossa; La zia per sdrammatizzare la situazione, le dette un'altro bacio - dicendo subito -
-- Certo che ci vogliamo bene...e tanto, vero amore? Diglielo anche tu !!!
** La risposta fu un bel sorriso interrotto dal viso di Giovanna che baciò ancora la bocca della nipotina.
-- Guarda che non ci si deve mica vergognare di volersi bene sai? E poi Nevio è un nostro amico, anzi più di un' amico - rincalzò e girandosi verso di lui , lo baciò sulla bocca; Mentre lo baciava, Giovanna incrociando lo sguardo della nipote, le strizzò l'occhio in segno di complice intesa.
-- Nevio...credo che anche lei voglia darti un bacione...anche per ringraziarti del bellissimo omaggio floreale...
è vero cocchina? - E sospingendo la ragazzina verso di lui fece sì che, pur emozionato, l'uomo avicinò la bocca e la baciò; Per la fanciulla furono attimi d'estrema tensione; Si lasciò baciare tenendo a fatica le labbra chiuse per i pochi secondi del contatto e, aprendole qualche attimo prima che lui si staccasse.
** Fu questione di secondi, lui s'accorse e rapido come la folgore, ritornò sulla bocchina tremante e semiaperta della piccola.; Il maledetto trillo del suo cellulare ruppe quel meraviglioso sogno di entrambi.
** Dovette scappare di fretta; Si congedò velocemente lasciando Stellina col cuore spezzato.
-- Oh zia...zia, mi ha baciato...
-- Ho visto...ho visto...te l'avevo detto che è innamorato di te - fece una breve pausa, poi chiese - scusa Stella, non ho visto bene bene...ti ha messo la lingua,,,?
-- Noo no...cosa dicì...è stao breve...breve.
-- Se non avesse suonato quel telefonino, di certo t'avrebbe baciato da innamorato...sono sicura...
** Risero tutte e due e, si strinsero in un affettuoso abbraccio; Giovanna seppe cogliere l'attimo giusto; Diventando improvvisamente seria, s'avvicinò al viso della nipotina, che come ipnotizzata, prima si lasciò baciare, poi mossa dal clima d'amore che ancora regnava , rispose al bacio ricevendo nella sua fresca bocca la lingua della zia ricambiando e schermando con la sua in un vortice di ansiti e fremiti mai provati.
** Nel cervello di Giovanna prendeva sempre più forma l'inconscio progetto di sedurre e traviare la ragazzina
e vendicarsi così di sua sorella; Fremeva la piccola fra le sue braccia e lei, esperta qual'era, capì che avrebbe potuto presto assaggiare quel frutto, che era giunto il momento di spingersi più avanti, di osare.
** Ecco, la mano che la teneva allacciata alla vita, ora si sposta, va sotto l'ascella e da lì al piccolo seno, il passo è breve; Staccò la bocca dalle labbra di Stellina e, fissandola cominciò a tastarle la tettina, la palpava delicatamente mentre la piccola tremava come una foglia; Si sentiva mancare; Le piacevano quelle carezze e,
per agevolarle si scostò un pochino col corpo; Sorrise la donna, ormai sapeva d'averla in pugno: Le afferrò con forza il mento e la ribaciò ma, non più con dolcezza, ma spinta dalla forza della vendetta e da un non trascurabile e latente lesbismo, le cacciò tutta la lingua in bocca.
C O N T I N U A
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