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È mia madre


di geppettino2003
14.02.2017    |    83.592    |    11 6.4
"Chiudere gli occhi mentre una mano scivola lenta tra le gambe, un dito sfiorare riccioli corti e neri, e sussultare ad intriganti tocchi..."

"Come mai a casa? Non dovevi dormire fuori stanotte? Cosa è successo?"

Il profumo del caffè è intenso. Mia madre intende svegliarmi!

Sono tornato stanotte, erano le 3,00, dopo una serata che definire di merda è riduttivo. Claudia, la docente del mio prossimo esame, con la quale ho intrecciato un rapporto diciamo di reciproca convenienza, unendo l'utile al dilettevole, mi ha costretto ad una presentazione di un libro a casa sua. Ci sono andato esclusivamente con un solo fine! Completare la serata con una eccitante scopata!
Claudia non è un gran femmina ma due cose mi hanno colpito di lei : quella sua espressione da porca e quel suo intrigante, ed accattivante, culo!

Ma ieri sera la zoccola mi ha lasciato all'asciutto o meglio, imperterrita, ancorata ad una assurda presa di posizione, mi ha privato della gioia che sicuramente può darmi possedere quel suo stratosferico culo. Un culo che invoca, contro ogni sua sciocca posizione, di essere solo selvaggiamente sbattuto!

Eppure tutto era iniziato all'insegna di una eccitante trombata.
Finita la pallosa serata poco ci è voluto perché un voglioso cazzo si ritrovasse avvolto nella sua calda bocca. Da femmina esperta mi stava deliziando con un sontuoso pompino. Era il preludio di un focoso amplesso. Quel suo percorrere lentamente il cazzo, la lingua spalmare la saliva dalla turgida cappella sino ai testicoli, ingoiarlo sino in gola, e succhiarlo avida mi erano più di erotico segnale di disponibilità. Ritrovarmi in poco in un 69 da favola lasciandomi libero di raccogliere la sua calda eccitazione e stenderla sul piccolo buchetto era la netta conferma che finalmente avrei deflorato quel suo provocante culo.
Lunghi minuti di suoi intensi gemiti e di mie eccitanti fantasie. Sino a quando messa, finalmente, prona, appoggiata una palpitante cappella tra lo spacco di invitanti chiappe, pronto a goderne...
"No! È contro natura..."

Inutile ogni mio erotico tentativo di sconfiggere le sue resistenze. Stizzito le ho, quindi, sborrato la mia rabbia sul suo viso e sono andato via, lasciandola sola con la sua voglia insoddisfatta.
Me ne sono tornato a casa a piedi. 5 km. con la rabbia in corpo e quel culo in mente.

Dovrei mandarla a fare in culo (!) ma ragioni di opportunità (correttamente) me lo impediscono.

"... Ho preferito tornarmene a casa..."
E ora mia madre come ogni mattina lascia il caffè sul comodino.
Le sue affusolate dita tra i miei lunghi capelli. Le solite coccole, pochi minuti, per augurarmi il suo affettuoso buon giorno e, poi, esercitare il suo ruolo.
"Dai su alzati. È tardi. Devo sistemare camera tua ed uscire"

"Mamma dai lasciami riposare! Ho fatto tardi, e oggi è sabato non ho lezioni"

Come al solito, incurante della mia esigenza, veloce apre le imposte.

"Allora oggi mi degnerai della tua presenza"

Immediati i raggi del sole violentano le mie pupille. Il cuscino sul viso non risolve il problema.
"Mamma!"
Una invocazione inutile. Non ha rispetto!

Il trillo del suo cellulare le impone di uscire.

Giusto il tempo per godere del caldo aroma del suo caffè e, prendere atto, che sono duro da fare spavento. Sento i testicoli gonfi, un dolore diffuso al basso ventre, e con la voglia di quel gran bel culo, è forte l'esigenza di farmi una sontuosa sega.
Con un solo pensiero sono oltre sei mesi che tento di inchiappettare, inutilmente, quell'arrapante culo!

Comincio a toccarmi. Una mano stringe forte alla base un cazzo voglioso di carezze che palpita nervoso tra le mie dita.
Mi immagino in piedi alle sue spalle, vinta ogni sua stupida resistenza, la gonna sollevata, le gambe larghe, le mie mani ben ferme sui suoi fianchi, le sue distese sulla scrivania dell'aula, ad offrire la giusta resistenza alla potenza dei miei colpi, eccitarmi ascoltando i suoi gemiti e seguire il mio cazzo affondare lentamente sino a sbattere i testicoli sulle sue natiche. Ripetere gli affondi accelerando i miei movimenti fino ad esplodere di eccitazione sporcando provocanti chiappe godendo della sua porca espressione, ed alle sue grida di sicuro piacere!

Ad occhi chiusi, lenta la mano percorre ben diciotto centimetri di dura, e vogliosa, verga. Tra le mie dita sento forte la maschia potenza fare resistenza ai miei colpi.
È proprio forte l'esigenza di sborrare.

Il repentino rientro di mia madre mi impone di smettere.
Con un cazzo in stratosferica tensione distraggo i miei pensieri seguendo il suo gioviale fare.
Mamma è sempre sorridente. Non ricordo mai di aver visto una sua accigliata espressione.
Mi è davanti, si sposta veloce, e leggiadra, con lo straccetto in mano.

"Ancora a letto!"

Il controluce mi offre l'opportunità di distinguere i lineamenti della sua figura. Non c'è che dire è ancora una bella donna.
La guardo. Rifletto! Mai ho seguito il suo fare. Non mi sono mai accorto dei suoi plastici ancheggi. Mai avevo notato il suo morbido seno muoversi libero accompagnando i suoi domestici impegni. Ma stamattina è il chiaro contrasto che traspare dalla candida vestaglia che richiama il mio sguardo. Un anonimo slip esalta, non c'è che dire, un gran bel fondoschiena.

Senza accorgermene la mia mano stringe più forte un cazzo che non intende smettere di palpitare nervoso.

Di nuovo accanto a me, si siede sul bordo del letto, quasi in precario equilibrio. La morbida vestaglia segue i lineamenti del suo corpo, si apre composta sulle gambe. Una pelle chiara, sicuramente delicata come il velluto.

"È successo qualcosa? Hai litigato con la Claudia?"

Il mio silenzio è più di una conferma e, lei, discreta lascia cadere il discorso.

Nel mio rapporto con Claudia posso dire che mi è anche complice. Tra l'altro sono amiche da vecchia data e, so per certo, che si sentono spesso per scambiarsi qualche confidenza.
Il suo esserle coetanea mi aiuta nel rapporto con la donna matura. Preziosi i suoi consigli, oserei dire quasi empatica nei suoi maliziosi suggerimenti.

Ora di profilo seguo il suo lento respirare gonfiare mammelle piene che sembrano essere ancora sode. Il suo stendersi, per prendere la tazzina dal comodino mi lascia incolpevolmente, apprezzare il contorno di rosee aureole. Solo i lunghi capelli sciolti mi privano di gioire dei suoi capezzoli, mentre mi avvolge intenso il suo profumo di donna.

Pochi secondi di una visione paradisiaca per rendermi conto che mia madre emana un particolare fascino e, contemporaneamente, una violenta sferzata al cazzo che, senza alcun giusto e rispettoso controllo, reagisce imponente.

"A che stai pensando?"

Le sue parole richiamano miei pensieri riportandomi ad una più sana realtà.

"Mamma oggi ho proprio il desiderio di stare a casa, rilassarmi. Che dici posso usare l'idro?"

Sorride alzandosi
"Dammi qualche minuto faccio la doccia e poi il bagno è tutto tuo"

Seguo il suo uscire con gli occhi rapiti dal sincrono movimento di accattivanti chiappe che ritmiche gonfiano, alternativamente, glutei pieni di erotico fascino.

Di nuovo solo tra le calde lenzuola. Una veloce metamorfosi trasforma gli amorevoli pensieri di figlio fino ad incentivare una morbosa, quanto, assurda e perversa immaginazione. E la mano riprende le sue intriganti carezze.

L'acqua della doccia stimola la mia fantasia.
Chiudo gli occhi. La immagino nuda farsi accarezzare il bel corpo dall'acqua, con avide mani sfiorare l'opulento seno, le dita giocare con i duri capezzoli, stringerli quasi a farsi male. Chiudere gli occhi mentre una mano scivola lenta tra le gambe, un dito sfiorare riccioli corti e neri, e sussultare ad intriganti tocchi.
È come se ascoltassi il suo respirare intensamente mentre si possiede strozzando, il suo piacere tra carnose labbra!

- Ma che cazzo sto pensando! -

Giuro mai in pensiero, una fantasia sull'essere femmina di mia madre. Lei è l'angelica donna che mi ha dato la vita. Nel suo fare è sempre disponibile, amorevole in tutti i suoi atteggiamenti. Mai invadente sempre rispettosa dei miei spazi e del mio fare.

I miei pensieri sono, sicuramente, condizionati dal mio attuale stato e poco posso fare per governare un cazzo che non intende rinunciare alla sua voglia.
Ma il rispetto a mia madre si impone!

Sentirla accanto mi riporta alla realtà.
Il suo è un fare naturale. Con la cesta in mano si china davanti davanti a me per raccogliere i miei indumenti.
Miriade di volte lo ha fatto.
Ma quel suo morbido, e corto, accappatoio fascia un corpo veramente meritevole di lascivi apprezzamenti.
Innocente per un attimo mi lascia ammirare le sue splendide gambe fasciate di nero. Rapido gli occhi risalgono, per quello che possono, sino a riuscire ad intravedere anche il bordo più scuro di accattivanti autoreggenti.

"Sai non è facile prenderci, abbiamo le nostre fisime e ci vuole molto pazienza e sapere aspettare. Ne vuoi parlare?"

Confessarle la mia voglia di culo non mi pare proprio il caso, ma se solo volgesse lo sguardo verso il centro del letto potrebbe tranquillamente supporre quale sia la mia attuale pena.

In piedi le mani sui fianchi, l'espressione è dura!

"Non vorrai passare l'intera giornata a letto a pensare a quella lì !"

Ferma nella sua considerazione.
La guardo e resto affascinato dal suo provocante, ma innocente, proporsi. La cintura dell'accappatoio ha allentato la sua stretta, ed è su di un conturbante, e procace, seno, impreziosito dal rosso fuoco di un reggiseno in pizzo, che soffermo i miei interessati occhi.

Guardandola mi accorgo che sto tradendo la purezza di un rapporto e la sua fiducia, offendendo un sentimento di puro amore e dovuto rispetto.
Ma oggi è diverso!

Ho il cazzo in una delle mie più splendidi erezioni, duro tosto che chiaramente modella il leggero lenzuolino che mi copre.
Faccio appena in tempo a richiamare le gambe per evitarle di prendere atto di quanto, oggi, l'amore della sua vita sia sfacciato ed irriguardoso.

Continua nel suo domestico fare lasciando alla mia fantasia di trasformare in erotico ogni suo innocente movimento.
È di spalle, l'intero suo corpo si muove plastico, ma è quel suo splendido culo che acceca ogni mio più sano pensiero e mi impone di non fermare la mia mano.
Un culo bello pieno sodo perfetto nel suo erotico disegno. Un culo che invoglia sporche fantasie e che ora ha il merito di guidare la mia mano sbattere il cazzo.

Incurante della sua presenza, e con una forte dose di sfrontatezza,
tiro lentamente trattenendo il respiro, cercando solo di non renderle palese il mio perverso fare.

Seguo il suo spostarsi, se solo mi guardasse non potrebbe che prendere atto di quanto il suo amato tesoro sia invece un volgare maiale che ad occhi chiusi sta per godere fantasticando su come il suo essere calda femmina possa trasformarsi in splendida troia.

Non è mia madre la donna che mi sta davanti, è una immaginaria ed arrapante milf, che ora mi piacerebbe fosse lei soddisfare il mio bisogno di sborrare e perché no anche il mio perverso desiderio di possedere uno culo da favola.

Il riflesso dello specchio dell'armadio mi offre la morbosa opportunità di godere contemporaneamente della sua figura.
Incolpevole che quel suo innocente, e leggero, chinarsi stia incentivando le mia perverse fantasie. L'erotico disegno di un magnifico culo, e un procace seno, accompagnano il mio perverso momento!

Un assurdo pensiero : Se mi scoprissi, rendendole palese gli eccitanti effetti del suo essere.
Se guardandomi così sfacciato stimolassi il suo essere femmina, se le confessassi la mia voglia.
Mamma mi darebbe il culo?

Dio sto per venire. Mi accorgo del suo sguardo ma ormai non posso far nulla. Sorride come sempre, sembra non accorgersi del mio morboso momento.

Ed è in quello sguardo che immagino carico di lussuriosa voglia che esplode tutto il mio piacere.
Corpose gocce di un insano piacere schizzano ripetute e violente sul mio petto.

Lei è lì davanti a me, incolpevole complice della mia eccitazione, percepisco intenso il suo profumo di donna e godo della sua essenza di femmina.

Continuo a schizzare una quantità di sborra. Non ricordo mai di averne prodotta così tanta.

Preoccupato guardo il suo viso. La sua espressione non è cambiata.
Il volto sereno e tranquillo di una felice mamma.

"Dai ora alzati... Ti ho preparato la vasca..."

Esce.
Ne approfitto per cercare qualcosa per pulirmi. Lo scatolo del kleenex è vuoto. L'unica soluzione è spargermi il mio caldo seme sul petto.
Non l'ho mai fatto.
Di nuovo un pensiero fosse la sua di lingua a raccogliere il seme di una insana eccitazione e che, in verità, le appartiene.

Mi impongo di smetterla!

Di scatto mi alzo, nudo e con le mani sul petto a contenere gli effetti di una assurda libidine, attraverso il corridoio che mi separa dal bagno. Passo davanti alla sua camera, la vedo davanti allo specchio.

Confesso non amo particolarmente il nudo integrale sono dell'avviso che anche un anonimo corpo possa suscitare erotico interesse se ben impreziosito da intrigante lingerie.
È mia madre oggi con quel suo bel corpo, mi offre intenso il contrasto con il rosso fuoco, lasciando alla mia immaginazione di spaziare nell'assurdo.
Attimi per restare affascinato da un corpo che oggi merita più di innocenti apprezzamenti. Non controllo la mia fantasia e nulla riesco a fare se non prendere atto che mia madre è veramente una gran bel tocco di fica.

Pochi secondi per incrociare il suo amorevole sguardo e, con vergogna, coprire con le mani intime fattezze che sfacciate reagiscono alla mia morbosa immaginazione, e veloce correre in bagno.

La grande vasca mi riceve ospitando un corpo immerso in una montagna di soffice schiuma. Ho bisogno di rilassarmi, approfittare del suo uscire per raccogliere i miei pensieri e sfuggire a sporche fantasie che possono incidere sullo splendido rapporto con la donna che so farebbe mille sacrifici per la gioia del suo bambino.

Quel bambino che con i suoi sporchi pensieri oggi sta offendendo il suo meraviglioso essere!

Al calore dell'acqua mi attanaglia un solo pensiero censurare la mia sfrontatezza.
La mia vergogna è devastante.
Avrei dovuto controllare la mia voglia. Gestire i miei istinti. Fermare il mio fare.
Nulla può giustificare i miei sporchi pensieri. Non posso neanche chiederle scusa. Non capirebbe. Dovrei confessarle quanto sono stato un porco, cedendo a perverse fantasie che hanno trasformato il suo materno starmi accanto in desiderabile femmina.

"Visto che non ci sei mai oggi, finalmente, potresti fare qualcosa per me."
Mi scuote il suo entrare in bagno, scusandosi dell'intrusione giustificandola con la necessità di dover ultimare il trucco.

"Si hai ragione oggi sarò tutto tuo"

È il minimo che sento di dover fare per alleggerire la mia sfrontatezza!

Ma quel suo essere femmina sconfigge ogni sana determinazione. L'ammiro nella sua splendida figura slanciata su alti tacchi, una bianca ed attillata camicetta bianca esalta il prosperoso seno.

Basta solo questo per farmi ricadere nel limbo della perversione.

Dovrei scuotermi. Smetterla ma non ci riesco.

Seguo il filino delle preziose sue calze di seta che vanno a perdersi sotto l'aderente morbida gonna di pelle. La splendida forma del bel culetto risalta così bene che è forte il dubbio che non indossi intimo.
Il suo darmi per un attimo la schiena, ed il contemporaneo chinarsi per raccogliere un qualcosa, mi conferma invece che deve essere qualcosa di striminzito, forse una intrigante brasiliana.

Oggi non governo i miei pensieri!

Un'innocente dito segue le sue belle, e carnose, labbra che subito richiama muovendole per rendere uniforme l'accattivante rossetto. La punta della lingua ne percorra lento il contorno.

Sarà un impressione, sicuramente condizionata dal mio momento, ma mi è parso che nello stringere più volte le labbra vi sia qualcosa di fortemente sensuale.

Come vorrei che fosse il mio cazzo ad accarezzare quelle erotiche labbra, che la plastica lingua ne leccasse la turgida cappella, e la bocca ne avvolgesse la corposa durezza.

Ho di nuovo il cazzo in tiro! Una mano tasta un palo nella sua splendida erezione. Le rossa cappella fa capolino tra la schiuma, e le mani da sole non possono celare la corposità di una maschia eccitazione.

Quel suo mix di fascino e sensualità hanno effetti devastanti mentre a passi lenti si avvicina.

Veloce apro i soffioni dell'idro nel futile tentativo di produrre schiuma così da mascherare lo stato di una sfacciata eccitazione.

Mi è accanto china
"Tesoro cosa hai oggi?"

"Mamma sei bellissima"

È più forte di me ma non riesco a negare alla sfacciataggine dei miei occhi di guardare tra l'incrocio delle sue gambe. Per chinarsi ha dovuto sollevare la gonna ben oltre le ginocchia. Il frivolo profondo spacchetto sul davanti, ed il contemporaneo stridere della seta tra le sue cosce, violentano la mia fantasia!

È un attimo immaginare cosa possa custodire oltre quel delicato triangolino di un delicato rosso tutto traforato che a malapena si intravede.

Una assurda considerazione: mia madre potrebbe essere quella splendida troia che della mia immaginazione!

Mi scuoto dovrei vergognarmi ma è più forte di me. Sono succube di assurdi pensieri che violentano il mio essere figlio.
Rapido e con vergogna stringo il cazzo tra le gambe. Per un attimo mi assale il dubbio che si sia accorta del mio stato.

I lunghi capelli raccolti esaltano quel suo splendido seno che stretto tra le coppe dell'intrigante reggiseno accentuano notevolmente il profondo solco che divide morbide mammelle. Netto distinguo il disegno di voluminosi capezzoli che modellano la bianca camicia.
Inebetito soffermo il mio sguardo, come mi piacerebbe lasciare alla mia lingua la gioia di seguirne i contorni dal morbido tessuto, baciarli, avido, succhiarli, lasciarli crescere nella mia bocca per poi pizzicarli con i denti.

Tutto incentiva ancor di più la mia erotica fantasia, mentre è intensa la reazione del mio cazzo alle strette delle mia gambe.

Tento di tornare padrone dei mie pensieri.
Se solo potesse leggere nel mio profondo respiro si accorgerebbe dell'attuale maiale che gli è davanti.
Un porco che sta offendendo il suo ruolo e che con il mio attuale fare andrà, sicuramente, ad incidere sul nostro domani.

Vorrei chiederle di andare via ma vigliaccamente rifuggo al più rispettoso intendimento.

Incrocio il suo amorevole sguardo

"Amore mio...mi stai facendo preoccupare..."

La vedo muovere la bocca, ma non sento le sue parole, sono attratto dal netto contorno delle sue rosse labbra ed è come se le sentissi muoversi sul mio cazzo, mentre le sue dita giocano con la schiuma, sfiorando innocenti il mio corpo.

La paura che si accorga del mio stato e sopraffatta da un morboso fantasia. Se ora sollevassi il bacino e lasciassi alle sue affusolate dita di percepire il mio eccitante stato.
Solo un pazzo potrebbe sperare che, impugnato il duro cazzo, lo stringesse forte e, sconvolta da violenti fremiti di eccitazione, apprezzando gli effetti su di me del suo essere, fosse lei a farmi godere rapita dalla lussuria offrendosi a me.

Ormai non ho più pudore e con esso la vergogna sta scemando. È, infatti, palese il mio fremere di eccitazione. Ma non voglio ora, stringo le labbra nell'inutile tentativo di governare il corpo, la mente o quantomeno il cazzo. Ma sono assente davanti a lei.

Devono essere chiari i lineamenti di un viso in piena sofferenza.
Quasi balbetto una risposta, il mio corto respiro strozza le mie parole. Senza alcun ritegno la mia fantasia viaggia verso l'assurdo, l'impossibile.

Lei mi è davanti i lineamenti del suo viso cominciano ad incidere sulla angelica sua espressione. Non è mia madre né una semplice donna bensì una maiala in attesa di farmi godere.

Chiudo gli occhi e mi vedo in piedi, completamente nudo, davanti al suo innocente viso, il cazzo stretto in una mano e tirare sfrontato pronto a scaricarle addosso il caldo seme di un assurda fantasia.

Libero il cazzo da una impropria morsa, stendo le gambe e lo lascio accarezzare dalla spinta dell'acqua.
Sono ormai al punto di non ritorno.

Si mi piacerebbe Indirizzare le mie corpose gocce di sborra su quelle bellissime rosse labbra.
Con le mani sul suo capo avvicinare la sua bocca al mio cazzo, vincere ogni possibile sua resistenza e possedere la sua bocca, spingendo tutto il cazzo in gola sentire la sua lingua fare resistenza mentre comincia ad assaporare il frutto della mia perversione.
È come se sentissi il calore di quella bocca vogliosa, se percepissi il suo corpo fremere, se ascoltassi improbabili suoi gemiti di piacere mentre, sfacciato, comincio a sporcarla.

"...mam....mmm...mmaa..."
Sillabo il suo essere in maniera strozzata con il respiro che governa il mio corpo.
Lunghi secondi di una assurda voglia che sta pulsando frenetico libero nell'acqua.
So che è tutto sbagliato ma sconfitto dalla mia fantasia e dalla sua presenza mi abbandono al mio sporco piacere e, sussurrando il suo nome, sborro!

Incurante si ciò che potrà succedermi, sconfitto della sua erotica presenza e dalla mia sporca immaginazione, impugno il cazzo e sfrontato tiro, pochi colpi, e ripetuti schizzi di un morboso seme fendono l'acqua sino a confondersi con la ormai diradata schiuma della vasca.
Lunghi secondi nei quali si è dissociato il figlio sopraffatto dalla sua eccitante presenza.
Lunghi secondi perché il mio respiro torni normale, la guardo.
Nei miei occhi l'implorazione al perdono. Nei suoi cerco un improbabile conforto.
Aspetto la sua veemente, e giusta, reazione.
Il silenzio invece impera,
lasciandomi ascoltare solo il suo profondo respirare.

Un respiro corto mentre, nel tornare padrone del mio corpo, seguo gocce del mio sfrontato piacere risalire l'acqua e, bastarde, sfiorare le sue dita... e...

... lascio a mamma deliziarvi del dopo






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