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Donna Maria, mia suocera....


di geppettino2003
10.12.2017    |    91.201    |    11 9.7
"Lunghi minuti con Donna Maria al mio fianco che freme..."
Guidare di notte per quanto rilassante possa essere è abbastanza duro, specialmente se lo devi fare dopo una giornata piuttosto faticosa e con il caldo di questa afosa estate, se a questo aggiungiamo poi che affianco a te c’e tua suocera il tutto assume i contorni di una giornata non proprio delle migliori.
Intendiamoci nulla contro a mia suocera che, anzi nel suo rapporto con me, è piuttosto affabile, modi sempre gentili e cordiali, mai invadente, rispettosa degli spazi che ci siamo creati nel rapporto con mia moglie, ma un po’ in imbarazzo me lo crea, è pur sempre una suocera.
Stiamo rientrando dopo aver accompagnato mia moglie dalla sorella che, dovendo a breve partorire, ha bisogno di maggiore assistenza, e tocca a mia moglie dare il cambio alla madre per consentirle di riposare un po’ prima dell’inevitabile stress del dopo parto.
Mia cognata abita a circa 120 chilometri da casa nostra ed il tragitto, un po’ tortuoso, del rientro mi impone di rallentare la marcia, qualche stronzo riesci sempre a trovarlo per strada che non rispetta i vincoli imposti dal codice della strada.
Donna Maria, il donna sta per il dovuto rispetto che le porto, è una femmina austera e di classe, 56 anni ben portati, con un passato di avvenente presenza, ed un presente di particolare interesse. È straordinaria la sua somiglianza con Serena Grandi, splendida icona, e sex symbol, degli anni 80, sicuramente, tra le più intriganti pin-up del cinema italiano. Per me una splendida maiala alla quale, confesso, ho dedicato più di una adolescenziale solitaria fantasia!
E come la musa della mia immaginazione anche lei sa esaltare il giunonico corpo, perfetto nell'erotico disegno. Il procace seno incentiva intriganti fantasie che, assieme all'immenso fondoschiena, slanciato su flessuose, e lunghe, gambe, ne materializzano gli effetti. I caratteri somatici del viso denotano una grazia non indifferente, ai suoi tempi deve aver mozzato il fiato a più di un corteggiatore e, forte di questa forte posizione, più di una soddisfazione deve essersi tolta. Una donna ancora oggi che, ben consapevole del suo avvenente charme, non intende soccombere all’inesorabile trascorre del tempo, a cui piace sicuramente la sfida sicura di essere capace di vincerla.
Non disdegna, infatti, lasciarsi apprezzare nelle sue ammiccanti mise. Più volte ho fatto presente a mia moglie gli sguardi di particolare interesse che riesce a calamitare su di se nelle sue accattivanti performance quotidiane, ricevendo come risposte solo maliziosi sorrisi.
È molto apprezzata da entrambe le figlie le quali, in alcuni atteggiamenti, rispolverano la sensualità della madre che comunque ancora oggi, devo essere sincero, è una bella spanna al di sopra, l’esperienza ben coniugata ad una sensuale maturità, sicuramente fanno la differenza.
Rimasta vedova circa otto anni fa passa il suo tempo dedicandosi alla casa e alle proprie figlie, alle quali offre la propria disponibilità di donna libera ed indipendente, ma due volte l’anno, senza voler sapere ragioni, parte per quindici giorni lontano da tutto e da tutti, per ricucirsi un suo spazio al quale non intende assolutamente rinunciare.
Stavolta la gravidanza della figlia, però, non le ha consentito di soddisfare questa sua esigenza. Sappiamo, infatti, che ama dedicarsi al proprio corpo in beauty - farm costosissimi ed in attrezzatissime palestre.
In questo senso è una donna da ammirare (e anche da invidiare!).
La pensione del marito, alto funzionario dello Stato, e i discreti lasciti ereditari le consentono di vivere più che agiatamente ed in maniera assolutamente autonoma.

Chiacchierando del più e del meno vengo reso edotto del fatto che, durante il periodo di assenza di mia moglie sarò suo ospite, pranzo e cena, lei si è, infatti, offerta di invitarmi, con il placet della figlia, a casa sua al solo scopo di evitarmi il fastidio di girovagare per ristoranti dove pietanze ricche di grassi e cucinate male potrebbero nuocermi quando lei, invece, si pecca di essere molto esperta nell’arte culinaria.
Mi oppongo, però, con fermezza a trasferirmi a casa sua, non sarei capace di modificare i miei ritmi e, poi, ci tengo troppo alla mia libertà.
“... Vedremo.” La sua garbata risposta.

È quasi mezzanotte, manca ancora una buona mezz'ora per arrivare ed il caldo si è fatto opprimente, una fastidiosa allergia non mi consente di utilizzare l’aria condizionata in macchina, l'aria calda che ci accarezza i visi dai finestrini aperti, induce mia suocera a scoprirsi per cercare di ridurre la sofferenza che l’alta temperatura le procura, allenta qualche bottone in più della candida camicetta bianca nella speranza di ridurre la calura. Solo qualche minuto e, per poter stare meglio, è costretta anche a privarsi del reggiseno e la ritrovata libertà le permette di gustare un momento di maggiore conforto e a me di ammirarne, per qualche secondo, il modello di pizzo bianco, finemente lavorato, che tiene tra le mani. Un capo, a mio giudizio, piuttosto piccolo per contenere tanta grazia di Dio!

Il viaggio è ancora lungo e, sopraggiunta la stanchezza, si assopisce. Le bellissime gambe ben disegnate leggermente piegate, come in posizione fetale, il viso quasi appoggiato alla mia spalla, i lunghi capelli neri raccolti, ed un leggero trucco la rendono molto più giovane e attraente.
Pur non volendo, i fari accesi delle macchine che sopraggiungono, nell’illuminarne la figura, richiamano il mio interesse al generoso seno, indubbiamente ancora sodo che, dalla intrigante scollatura, sembra voler tracimare, lasciandomi, nel contempo, l’opportunità di ammirare il contorno di voluminosi capezzoli che, al ritmo del suo respiro sembra, quasi, vogliono perforare dal delicata tessuto.

Ammaliato dal corpo tonico e ben tenuto, approfitto del suo dormire per fantasticare sul suo corpo. Ho sempre apprezzato le donne mature e non fosse mia suocera avrei tentato anche qualche avances, ma il mio legame con la figlia mi impone massima attenzione se non altro per evitare spiacevoli dissidi.
Con questi pensieri arriviamo sotto casa, delicatamente la sveglio, da perfetto gentleman con galanteria la aiuto a scendere e appoggio alle sue spalle il leggero spolverino non senza, volutamente, approfittarne per sfiorare le conturbanti forme dell'opulento suo seno al solo scopo di percepirne, al tatto, i morbidi tratti.
Aiutatala a scaricare i bagagli, la accompagno sino all’uscio di casa dove deposito le valigie, un breve saluto e, nel ricordarmi che mi aspetta per l'indomani a pranzo, bearmi del roseo contorno delle aureole che ammiccanti traspaiono dal bianco semitrasparente tessuto.

Durante il tragitto verso casa mia, rivivo la sua immagine di donna piena di vita e realizzo che, effettivamente, Donna Maria è una gran bella fica e, consapevole di ciò, mi convinco che, con quasi certezza, lontana da casa, sa come trasformarsi in femmina ambigua ed intrigante e, destreggiandosi fra numerosi amori e molteplici tradimenti. Con fascino e seduzione si offre a peccaminosi desideri per soddisfare reconditi appetiti ancora non sopiti.

L’indomani alle 14,15 puntuale mi presento a casa per il frugale pasto, i miei ritmi non mi consentono di dedicare molto tempo al pranzo, con i pensieri rivolti agli appuntamenti del pomeriggio suono e, dopo qualche secondo, non posso esimermi dal restare piacevolmente sorpreso dalla figura di Donna Maria che, con goliardica euforia, mi apre la porta, presentandosi in tutta la sua intrigante figura.
Una frivola magliettina a rete, dai delicati toni azzurri, dai cui intrecci traspare un accattivante reggiseno in seta e organza blu intenso reso, particolarmente, provocante dalla plasticità del prorompente seno, e un corto pantaloncino, dello stesso tono della maglietta, mi permette di restare affascinato dalle splendide gambe ancor più slanciate da un splendido sandalo alto.
Stordito dal primo impatto, il tempo di una rapida rinfrescata, ed eccomi seduto a tavola. Nel mentre lei è indaffarata nel preparare le ultime cose da servire, ammiro i suoi accentuati movimenti, il suo dinamico ancheggiare sugli alti sandali mi appare provocante come volesse attirare su di se la mia attenzione che, avendo cura di non essere scoperto, comunque le dedico. Il suo modo di fare la rende attraente e, sicuramente, seducente. Consapevole della propria figura, e dello spirito gioviale che si ritrova, Donna Maria si concede qualche piccante trasgressione convinta del piacere che offre facendosi ammirare, ed il farlo davanti a me credo le stia procurando un diletto non indifferente.
Il mio frugale pasto è accompagnato dall’ottimo servizio e, piuttosto frastornato, alle 14,50, ringraziandola della sua gradita cortesia, rientro in ufficio.

Tutto il pomeriggio con il pensiero rivolto alla magnifica figura che prima, forse per la presenza di mia moglie, non avevo avuto il modo di apprezzare nel suo eccitante proporsi. Una femminilità, unità ad una sensualità, unica in una donna avanti negli anni che sprizza sesso da ogni poro.
Intorno alle 18,00 al telefono, mia suocera, nel ricordarmi l’impegno serale, con voce calda ed amabile, mi invita ad anticipare l’orario giusto per poter gustare insieme un aperitivo.
Alle 19,30, rimandando sine die l’ultimo appuntamento, trafelato, non senza passare dal fioraio per acquistare un bel fascio di rose rosse, rigorosamente a stelo lungo, suono alla porta convinto di restare strabiliato di nuovo dalla figura che mi si presenterà.
Infatti! Ancora una gradevolissima sorpresa.
Indossa una elegante attillatissima t-shirt rosso fuoco che, nel lasciare scoperta l’abbronzate spalle, mi permette di gustare, anche, dell’accattivante scollatura accentuata dalla prorompenza del procace seno ben disegnato nel suo magnifico contorno. Nel farmi strada in casa ammiro il resto del corpo avvolto da una gonna stretta e corta un po’ sopra il ginocchio gradevolmente variopinta, che ne evidenzia i fianchi tondeggianti e armoniosi, le gambe risalgono sino a mettere fortemente in risalto delle cosce ben tornite ed un culo niente male per una ultra cinquantenne. Una forma eccellente per la sua età.
Inebetito le offro il mio omaggio floreale e, come se fossi assente, ricevo i suoi ringraziamenti “che bel pensiero …ma … vuoi restare in piedi o gradisci il fresco aperitivo..” Nel darmi le spalle ammiro il suo splendido fondoschiena, sicuramente indossa anche un minuto slip di pari fattura del reggiseno riuscendo ad individuarne il disegno dai contorni che traspaiono dalla strettissima gonna. Il tutto mi stordisce! Completano la magnifica figura i luminosi capelli neri delicatamente raccolti in una lunga coda di cavallo che ingentilisce enormemente i lineamenti del viso, sugli occhi un garbato trucco di uno sfumato colore in tinta con gli indumenti indossati.

Seduti sul divano, l’uno di fronte all’altro, sorseggiamo l’aperitivo a base di frutta fresca di stagione piuttosto alcolico da lei stessa preparato. Noto sul tavolo, ben imbandito di finissimo tovagliato già pronto per la nostra cena, una composizione di candele. Subito un pensiero : il rosso intenso sembra essere il colore predominante della serata!
Il nostro chiacchericcio verte sulla sua imminente gioia di diventare presto nonna, e di come il marito sarebbe stato contento dell’arrivo del primo nipotino.
Un velo di tristezza segna il suo viso nel confidarmi della sua difficoltà dopo il lutto. Restare vedova a 48 anni è proprio una tragedia, sola, le figlie già grandi fuori a completare gli studi, la grande casa, l'immenso vuoto e dover rinunciare, inevitabilmente, ai piaceri che l’intesa del loro rapporto di coppia gli consentiva di vivere.
Non c’e rammarico nelle sue parole, sicuramente, un po’ di sconforto, ma solo per qualche secondo, poi fortemente propositiva “… sai non si può vivere piangendosi addosso…” quasi a voler giustificare i suoi costanti viaggi “… ecco perché è bene sparire ogni tanto…”
Nel mentre si discute mi accorgo del suo lento accarezzarsi, in maniera apparentemente del tutto innocente, le tornite gambe. Rosse unghie, ben curate, con evidente malizia, risalgono lentamente, dal polpaccio sino al ginocchio per poi soffermarsi qualche secondo sulle belle cosce scoperte. Un intrigante spacchetto centrale della gonna spinge, dal pur suo rapido accavallarle, il mio interessato sguardo a risalire le gambe nella sfacciata speranza di apprezzare quel qualcosa di più. Mi distrae il suo appoggiare le carnose labbra al fluit contenente la fresca bevanda e la plastica lingua raccogliere un pezzettino di rossa fragola che la insaporisce.
L’argomento si sposta poi alla mia vita di coppia e Donna Maria, ripresasi dall’iniziale sconforto, con un taglio di voce tornato gioioso e sfrontato mi rivela “…le confessioni di mia figlia sulle tue esuberanza notturne, e la sua paura di essere cornificata, mi impongono di controllarti….” Maliziosa mi sorride.
È questo il suo attuale impegno?
“…Come farai in questi giorni…” anticipandomi un problema che ancora non mi ero posto e che mi lascia un attimino sorpreso, per cui glisso, unendomi al suo sorriso sornione, continuando a sorseggiare il mio di aperitivo.

Seduti a tavola la nostra cena trascorre abbastanza tranquilla ottime portate, confermo che la sua arte culinaria è, veramente, da apprezzare. La sua vitalità, e le diverse pietanze preparate, le impongono di alzarsi continuamente. Approfitto del suo chinarsi per prendere quanto lasciato in caldo nel forno, per gustare un fondoschiena veramente provocante reso accattivante dalla sicura pregiata, finissima e, sicuramente, minuta lingerie indossata i cui bordi distintamente esaltano il disegno di un gran bel culo. Anche servirmi il frizzantino fresco vino bianco, che accompagna la nostra libagione, è motivo per apprezzare, da vicino, il bellissimo seno costretto da un reggiseno, il cui delicato intreccio lascia intravedere il volume di corposi, e sicuramente sensibili, capezzoli. I nostri sguardi si incrociano per un attimo, il mio imbarazzo è palese, beccato a guardarle il seno
“… sai mille volte ho pensato di ridurne la forma…alla mia età non è più il caso...” la compiaciuta intelligenza di mia suocera mi toglie dall’impaccio di una vera figura barbina e, per scusarmi, “…non lo faccia, le belle cose son fatte per essere ammirate…”
Una comune risata è il ghiaccio è rotto!!!
Da quel momento ogni occasione è buona per seguirla nei suoi atteggiamenti, sempre più accentuati e languidi, con il forte dubbio se il tutto fa parte di una sottile strategia, oppure è proprio l’indole caratteriale di Donna Maria che le è di aiuto nel mantenere una giovialità non indifferente. Una cosa però è certa, seguendo il suo fare, ho l’uccello in una tale tensione che ho vergogna ad alzarmi!

Concludiamo la nostra cena spostandoci sul divano, un caldo barrique di un pregiato Pinot, è quello che ci vuole per smaltire la luculliana cena. Lei siede di nuovo di fronte a me, con il capo appoggiato al palmo della mano posizione che, ancora una volta richiama, quasi sfrontato, il mio essere affascinato dall’intera sua figura. Un viso dai contorni leggeri che accentua la profondità di uno sguardo intenso, le labbra carnose, il procace seno sempre più stuzzicante, il delicato disegno delle bellissime cosce, Donna Maria è veramente una gran bel pezzo di fica. La mia eccitazione da latente comincia a materializzarsi in modo palese, faccio enorme difficoltà, infatti, a mascherarne i vergognosi effetti.

Accendo la TV per distrarre i miei pensieri e calmare i miei ormoni, nel fare zapping, siamo ormai in seconda serata e, quando poi si dice il destino!
Il mio interesse si sofferma su una splendida Serena Grandi nella sua conturbante performance di provocante troia che, in - Desiderando Giulia -, fa diventare il suo eccitante corpo una ossessione senza speranza per il maturo amante. Lo stuzzica, eccitandolo, per poi godere, con il meglio di se stessa, con il più giovane stallone.
Un solo scopo stimolarli entrambi in rapporti di estrema lussuria, e libidine, per soddisfare il, solo, suo piacere, incurante degli effetti devastanti sulla personalità del più debole.

Le prime immagini mi invogliano ad apprezzare la provocante Giulia che si ammira allo specchio vestita solo delle sue prorompenti nudità, coperte da una finissima lingerie in pizzo nero che esalta la sensuale sua figura. Nel suo intenso sguardo traspare il carattere ambiguo del suo personaggio.

…“Non c’è che dire è proprio una bella femmina…” è il mio commento di profondo apprezzamento verso una attrice di cui ho sempre avuto la convinzione che, nei suoi film, trasferisse l’innato erotismo che nella vita privata, certamente, materializzava per soddisfare il suo, sicuro, continuo bisogno di cazzo. Esigenza che chiara traspare (ancora oggi) dalle patinate espressioni nelle quali è facile leggere intensi sguardi pervasi dal forte desiderio di godere.

“È una donna volgare!”
Una, immediata, infastidita sua risposta al mio commento.
Tento una possibile giustificazione.
“Il mio voleva essere solo un semplice pensiero!”
Donna Maria mi guarda, nei suoi occhi leggo, chiaro, il risentimento al mio sfacciato interesse mentre, un po’ impacciata, segue Giulia prona sulla scrivania pronta ad offrire il conturbante culo, perfetto nel suo erotico disegno, all’eccitato amante. Una mano risale il procace seno, stringe le morbide mammelle, offre a duri capezzoli la gioia di sapienti tocchi della nervosa lingua di Giulia. Intenso è il suo gemere alla punta della maschia lingua che morbosa stimola il suo orecchio. Eccitata è interessato il suo ricercare un cazzo che, da esperta troia, ha reso pronto a possederla.
Seminuda offre impazzita un corpo pervaso di lussuria voglioso di godere e gridando il suo forte piacere, gode!

All’intenso gemere di Giulia mi è netta l’impressione che mia suocera subisca gli effetti delle eccitanti sequenze. Le mani tra i capelli sembra accompagnino l’intenso suo profondo inspirare, il grosso seno si gonfia e gli irti capezzoli ne dimostrano, chiari, gli effetti.

Di soppiatto seguo il particolare suo interesse a scene hard, piuttosto piccanti, che si susseguono sul grande schermo in un contesto che vede primeggiare le nudità di una donna dalla vita dissoluta. Inevitabilmente, i miei pensieri sconfinano oltre quel lecito che stuzzicano la mia morbosa fantasia.

Il finale del film è una apoteosi di trasgressiva eccitazione. Giulia, ormai decisa a troncare ogni ambiguo rapporto, si offre per una ultima volta ai suoi due amanti. Magnifica troia si dedica in una sensualissima lapdance.
Erotiche movenze per lasciare alla lunga gonna di scivolare lentamente ai suoi piedi. Muove Il sinuoso corpo con sottile maestria per privarsi della preziosa culotte.
Le braccia tese, le mani ben strette, sostengono il corpo su alti tacchi, lenta si china, le mani mimano sul lungo palo una eccitante masturbazione, la lingua inumidisce l’onirico fallo favorendo il provocante, lentissimo, risalire di entrambi le mani.
Nel suo intenso sguardo è forte il desiderio di peccare.
Di nuovo in piedi, la lingua bagna ancora il palo, l’opulento seno avvolge la lucida asta, lo stringe in ispaniche, e conturbanti, movenze. Subito le tornite gambe avvolgono la rigida asta, il corpo abbraccia il duro palo strofinando la fica in un onirico, coinvolgente, amplesso.

Lunghi minuti con Donna Maria al mio fianco che freme. Continuo è il suo nervoso accavallare le gambe, le mani sembra non trovino pace, sciolti i lunghi capelli, le dita ne restituiscono il volume, e con sicura, certa empatia, segue Giulia chinarsi lasciva con il lungo palo stretto tra morbide chiappe. Mi giunge netto il suo scomposto respiro quando Giulia, in ginocchio, offre l’invitante culo a ferme mani che lo sculacciano. Colpi secchi che la eccitano al punto che, ormai, priva di ragione, frenetica si abbandona ad un eccitante pompino, lasciando alla mia immaginazione di spettatore di percepire carnose labbra percorrere un sicuro pulsante cazzo.

“Vedo che apprezzi quello che sta facendo!...” alzandosi di scatto, frapponendo la sua figura alla splendida maiala sconvolta dal piacere.
“...Pensi che sfiguri davanti a quel gran troione?…” Pietrificato dalla domanda posta così direttamente, non oso rispondere.
“...Non mi trovi una bella femmina? Guarda qui quanta grazia…ho visto come apprezzi il mio decolleté!” stringendo con entrambe le mani il prosperoso seno chinandosi per offrirmi la profondità di un sensuale, e profondo, solco “… e guarda che bel culo …sai ancora tira…” lasciandomi frastornato alla vista di un eccitante fondoschiena mentre una sonora pacca si stampa su formose chiappe.

Seguo allibito lo sfacciato atteggiamento di mia suocera, non ho ben capito cosa stia accadendo ma, in silenzio, seguo la sua provocante sfida.

“… Cosa credi che non mi sia accorta del bel nervo che ti porti dietro…te l’ho fatto venire duro vero?...”
Che troia, allora la sua era una strategia per circuirmi
“…Pensi, veramente che mi lasci scappare tanta grazia di Dio …”
Il suo tono di voce da interrogatorio è diventato provocatorio mentre, sfilata la leggera camicia, mi offre la maestosità del bellissimo seno avvolto da un accattivante rosso reggiseno, subito con plastica lentezza fa scivolare ai piedi la colorata gonna. Voltandosi, e chinandosi sfacciata in avanti mi lascia attonito davanti all’avvenente rotondità di un culo esaltato dal minuto rosso di un prezioso perizoma di seta che mai pensavo mia suocera potesse indossare con così intriganti effetti, “….allora ti piace il culo di tua suocera?” “si…si… è molto …bello…”
È veramente maestosa nella sua eccitante nudità, sensuale nei suoi atteggiamenti, provocante nella sua arte seduttiva. Bellissima!
Ho il cazzo in splendido tiro quando lei mi si pone davanti con le mani sui fianchi “... ti è chiaro che ho voglia di cazzo!...” perentoria e determinata la sua richiesta.
Autorizzato dal suo sfacciato fare, anticipando ogni sua possibile mossa, sfrontato con la mano risalgo a fil di pelle le lunghe cosce, la invito a divaricare le gambe, sfioro la fica, sentendola ben rasata al semplice tocco. Un solo ciuffetto ben curato fa capolino sulla candida pelle, il sottile lembo di tessuto che ricopre la sua intimità è impregnato di umori diffusi dall’eccitazione di una sottile e lunga strategia, chissà da quanto tempo ipotizzata, “MMMHHHUUU….” le dita, in poco, superano l'esile indumento e, subito, scorrono dentro la fica risucchiate dai suoi caldi umori. Geme mordendosi le labbra, apprezzando il mio fare“…SSSSSSSSIIIIIIIIIII…” un briciolo di voce che mi implora di non smettere. Accentuo i miei movimenti, raddoppio le dita che adesso sono due entrambe dentro la fica e con il pollice sfrego fortemente il clitoride
“… DAI … ANCORA… PIU’ DENTRO… SSIIIII…”, eccitata come una maiala mi supplica di continuare, privatasi del reggiseno le sue dita pizzicano irti capezzoli, li lecca con una veemenza bestiale, eccitata al punto che, senza alcun controllo, associa una mano alla mia per masturbarsi con inaudito trasporto “… DAI … LECCAMI….FAMM…. MMII… VENIIIII….REEE…” in piedi scuote la testa, i lunghi capelli celano la sicura espressione di troia di una donna in preda ad una libidine che sta per esploderle in corpo come una liberazione da un lungo periodo di astinenza.
Con le dita nella fica risucchio in bocca il clitoride, lo stringo tra i denti pennellandolo con ardore. Le sue mani spingono forte il capo tra le sue gambe, trema
“…SSSSSIIIIII…VENGOOO……. MMMMMHHHHHUUUUU…” l’intero corpo freme, stravolto da un piacere da chissà quanto tempo cercato. Staccandosi da me si abbandona sul grande tappeto davanti, continua il suo solitario ditalino
“AAAAGHHHH…..UUUUHHH……. È …. BELLISSIMOOOO….”
Estasiato assisto, ad uno spettacolo eccitante. Una donna che si masturba è quanto di più provocante possa vedersi, e Donna Maria è intrigante nel suo esperto fare!
“Dai toccati anche tu...”
Mi ci vuole solo un attimo per stringere il cazzo tra le mani mostrandole la mia chiara eccitazione. Strisciando si avvicina e, con molta lentezza, abbassa lo zip del pantalone infilandoci la mano per tirarmi fuori il teso uccello. Superato il primo momento di piacevole sorpresa, subito lo accarezza
“… Avevo immaginato che l’avevi così grosso….” fa scorrere la mano intorno all'asta piano piano “….si …. adesso voglio masturbarti io …… e…. farti godere…sono brava sai....”
In assoluto silenzio mi offro alla sua arte e, inumiditasi la mano con abbondante saliva, avvia una sconvolgente pugnetta che alterna, con straordinaria maestria, con il seno. Porca si raccoglie tutto il cazzo facendolo completamente sparire tra il suo profondo solco. Le mani agevolano i movimenti e il cazzo ben lubrificato scivola liberamente tra morbide mammelle.
Ancora un po’ di un paradisiaco supplizio e, con l’uccello al massimo dell’eccitazione, in un attimo lo fa sparire nella avida bocca, accarezzandolo con le morbide labbra. Succhia famelica, ingoia l’intera asta rilasciandola con studiata lentezza, gioca con la lingua sulla rossa cappella, permea di saliva tutto il mio uccello.
È un fantastico pompino che, con arte, Donna Maria mi sta regalando. Occhi carichi di libidine si incrociano, la lussuria ci ha coinvolto. Nei successivi lunghi minuti continua a gemere come una cagna in calore, l’irrefrenabile lussuria si è impossessata del suo corpo, freme ancora toccandosi la fica “MMMMMHHHHHUUUU”… geme ad ogni ingoio del mio cazzo “… OOOOOOOHHHH...” Gode del piacere che mi sta donando.
Sconvolta dalla eccitazione si alza in piedi, senza profferire parola, mi sfila i pantaloni, mi priva della leggera maglietta, per poi inginocchiarsi tra le mie gambe, sopra il mio duro cazzo. Una mano lo cerca, lo impugna, e lo indirizza verso la caldissima fica. Si abbandona immolandosi dimenandosi come un'ossessa.
È veramente calda dentro!
“…AAAA…..AAAAAGG…GHHHH….. SSSSSSSSIIIIII…..” le mie mani impazzite cercano il seno, la lingua è attratta dai bellissimi capezzoli, riempio la bocca del suo seno “…DAI…. SCOPAMI….. FAMMELO SENTIRE ……. FAMMI MORIRE………. DAI CHE STO VENENDO…..SSSSSSIIIIII”…. Implorazioni dettate da una incontenibile libidine. Lasciandomi completamente andare, continuo a farmi scopare, mentre stringe forte l’uccello con la sola forza delle gambe, cavalca e, con voce carica di intensa lussuria "…SI DAI….CONTINUA SONO LA TUA PUTTANA ….SBATTIMI…. NON TI FERMARE…" Mi eccita il suo parlare da troia “… DAI CHE STO PER VENIII…REEEE ….UNA ALTRA VOLTA….” sempre più intenso è il suo abbandonare il corpo al piacere “….SIIIIIII….. GODO…”
L’espressione del suo viso è l’emblema del piacere.

Con il cazzo che mi fa male la invito a girarsi, prona sul divano e, divaricate leggermente le gambe, lascio alla lingua una lenta esplorazione di un culo paradisiaco, bello, tondo sodo, gusto ogni centimetro di una pelle morbida resa vellutata dalle scariche di adrenalina che le pervadono il corpo. Ad ogni colpo di lingua sobbalza, freme “…OHHH… OOHHH… UHHHMM…” soffermo le mani sullo stretto orifizio e, distanziate ancor di più le cosce, appoggio il cazzo duro accingendomi a prenderla alla pecorina sfondandole il culo "… Troia, ti piace il mio cazzo…. è tutto tuo….” rapito anch’io dalla lascivia del momento, abbandono ogni forma di dovuto rispetto e, con un solo colpo di reni, mi approprio di un gran culo. “… E’ …BELL…LLISS….SSIMO…” Tutto il suo corpo reagisce dalla gioia di averlo dentro. Aumento il mio ritmo sostenendomi dai suoi fianchi, ogni colpo ben assestato e forte la fa rimbalzare, i testicoli contro il culo frenano la mia corsa, e le mammelle contemporaneamente reagiscono, percependo che è pronta per un nuovo, sconvolgente, orgasmo "DAI……ORA……STO PER VENIRE... DI NUOVO …….VIENI ANCHE TU ,…..RIEMPIMI IL CULO SIII… ADESSO …. OOOHHHHH…..”, stravolto da tanta lussuria accelero i miei colpi per godere nello stesso momento in cui Donna Maria raggiunge il massimo del suo piacere. Scariche fortissime di sborra le riempiono lo stretto buco ed ad ogni schizzo è un sobbalzo “……BELLISSIMO ….. DAI …. ANCORA …BRAVO……. FORZA……. SPINGI…..” con le labbra serrate dal piacere “MMMMHHHMMM…. SIIIIIIII…CHE BELLOOOOOOO…”. Con ancora il cazzo che schizza lo sfila dal culo. Con entrambe le mani lo stringe forte lasciandosi, volutamente, sporcare il viso di potenti gocce di sborra, si accarezza morbosa le guance, attimi prima di assaporare il mio piacere. È intrigante il suo sguardo rivolto verso l’alto con in bocca il mio cazzo che ritmico modella le guance. I suoi occhi vogliono ringraziarmi per il piacere che le sto donando, mentre con le mani sul capo governo il mio scoparle la bocca...

Sono le tre del mattino quando, ancora incredulo, rientro a casa. Ho lasciato Donna Maria esausta sul divano. I suoi intensi orgasmi l’hanno sfiancata, affievolito il respiro, si è abbandonata ad un profondo riposo. Ho goduto del suo corpo, ho apprezzato il suo fare, ho ascoltato il suo gridare.
Sono certo che la sua intrigante fantasia sapranno ancora darmi l’opportunità di godere di lei.
Con questi pensieri mando un sms a mia moglie augurandole una serena notte.
Attimi dopo leggo “Spero che mamma ti abbia trattato bene...”
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