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Segreti in Famiglia


di geppettino2003
04.05.2024    |    29.001    |    4 9.1
"Trovare quel momento per le dovute certezze! Sono decisa, desidero andare oltre non voglio più aspettare, ma devo sapere attendere, non posso rischiare di..."

Premessa:
Riprendiamo felici, un lungo percorso iniziato mesi fa. Ci siamo fermati per il rispetto dovuto ad un momento difficile.
Ricevuto il conforto di una ritrovata serenità, concludiamo (in due episodi) quel racconto che vede Chiara madre offrire all’affettuoso figlio (Giorgio) non solo il corpo ma anche voglie represse cresciute in lunghi anni di intima sofferenza. Poi confessare all’amata figlia (Alessia) il suo peccare, e accompagnarla in quel suo nuovo mondo dove il piacere sa come fondersi con l’amore.
A noi l’immaginazione nel raccontarlo, a loro il piacere dell’averlo vissuto e goderne ancora!

Il primo.

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I dilemmi di Alessia.
Al mio mattino chiedermi del perché sono dietro quella sua porta chiusa. Non ho una precisa ragione, titubante non so che fare,
né cosa cercare. Né il motivo!
So solo che ho in testa ancora quel suo fare di stanotte. Aver fatto salire la mia eccitazione, portarmi a godere e lasciarmi sola al mio buio con alta la sua voglia di farsi sbattere selvaggia da mio fratello.
Sconvolta, poi la mia di voglia aggredirmi, in corpo alto il fermento, sfacciata pretendere un cazzo. Assalirmi quel morboso desiderio di godere di un eccitante pompino.
Abbandonata ogni stupida inibizione, in poco ascoltare il gemere del mio uomo al crescere del suo cazzo stretto tra le mie calde labbra. Alla sua sorpresa opporre il salire di una irresistibile voglia di piacere. Mi sono fatta scopare in un modo selvaggio, libera da qualsiasi blocco, complice la fantasia, il corpo tremare con in bocca un duro uccello e la mente godere al pensiero dei 20 cm. del bel cazzo dì Giorgio dare conforto al corpo di nostra madre.
Dietro quella porta, ferma ora l’intenzione di chiederle della sua notte.
Un turbinio di pensieri sconvolgermi, svanito il dissenso, la vergogna abbandonarmi, e voler sapere quando il suo essere madre ha trasformato l’amore filiale in una diversa, e intensa, passione.
Ammettermi il suo peccato, restarne sconvolta e, al bisogno di sapere di più, contrapporsi il suo sfacciato aprirsi. Confessarmi dei forti piaceri, di perversi momenti arricchendo di intriganti particolari e di trasgressive emozioni, il suo travolgente godere con mio fratello.
Dal suo confessar percepire fantasie, desideri, voglie, ma soprattutto la sua intima sofferenza per anni subita.
Aver ritrovato nei suoi occhi l’espressione di donna felice e comprendere.
Volerla giustificare, doverlo fare!
Nei lunghi giorni passare dover prendere atto che quel suo confessare, lentamente, è entrato
prepotentemente nei miei pensieri.
Indebolirmi!
Poi quel suo provocante fare, sensuale sconvolgere le mie notti, la sua fantasia risvegliare in me sensi sopiti e, piacevolmente, subirne gli effetti al crescere di assurde, quanto morbose, emozioni.
Assalirmi primi dubbi!
Molti perché cominciare ad intrigarmi nel percepire un suo diverso amore. Stimolare una mia reazione, in un lento coinvolgimento dei miei pensieri, come cercasse certezze per risvegliare il mio essere nascosto e soddisfare quel suo desiderio confessato.
La sua fantasia intrigarmi e salire, incontrollato il desiderio di condividerne il piacere!
Chiari segnali incidere come volesse fossi io a fare il primo passa, ma è forte la paura di sbagliare.
Questi pensieri devastarmi!

A quella porta aprirsi cerco risposte ai miei dubbi, in testa quella sua offerta opportunità di poter avere di più, ma senza riuscire ad immaginare il dopo.
È bastata una notte per cedere, aver condiviso il suo essere felice, e adesso voglio risposte, disposta ad osare.

L’attesa di Chiara.
È tardi e sono ancora a letto. Giorgio dorme svuotato da una notte che sembrava non voler finire mai. I miei pensieri tornare a quel bisogno di confessare a mia figlia il mio peccare. Non volerle nascondere nulla della mia ritrovata felicità.
Ho accettato la sua, giusta, rabbia, una iniziale reazione violenta, etichettarmi come una volgare troia, poi riavvicinarsi, lentamente ricucire il nostro idilliaco rapporto.
Al suo chiedermi piano piano aprirmi, non per giustificare una scelta difficile, ma per trasmetterle una ritrovata serenità interiore, la felicità che mi sa dare la potenza del bel duro cazzo di mio figlio.
Ma non solo!
Al suo continuo chiedere voler capire, il mio andare oltre al percepire il salire del suo interesse.
Combatto ora con il mio lato razionale che soccombe al prevalere del mio risvegliato essere esibizionista e troia, non riesco ad oppormi a quel mio intrigante desiderio che da un po’ stuzzica la mia fantasia. Una fantasia che mi intriga. Un sogno che desidero si avveri. Dovesse accadere la mia evoluzione in troia raggiungerebbe il suo culmine.
Stanotte l’ho coinvolta offrendogli il piacere del mio corpo, l’eccitazione che le mie dita mi hanno saputo dare. La mia fantasia rapirla, eccitarla, portarla al piacere e poi lasciarla sola per soddisfare il salito bisogno irrazionale di sentire un bel cazzo tra le mie mani, nella mia bocca nel mio corpo, che solo Giorgio sa come placare.
Offrirmi a lui con la passione della femmina eccitata, esaltando quel mio essere la grande troia per anni cercata, lasciando a lei poterlo, solo, immaginare.
È vero, lo riconosco, stanotte sono stata egoista!
E quella mia fantasia diventa sempre più assillante. Non sapere come fare in modo che ciò accada, ma sarebbe meraviglioso darmi anche a lei!
Voglio cercare l’occasione da condividere solo noi due ma, prima di ogni successivo passo, devo avere conferme, cercare riscontri. Trovare quel momento per le dovute certezze!
Sono decisa, desidero andare oltre non voglio più aspettare, ma devo sapere attendere, non posso rischiare di perdere il suo rispetto.
Deve essere lei a volermi, lei a cercarmi, lei a volerlo.

Il continuo suonare della porta mi riporta alla realtà, una leggera vestaglia copre a malapena la intrigante sensualità della mia focosa notte appena trascorsa. Ancora indosso l’aggressivo body nero, il prezioso reggicalze sostiene velatissima seta nera, è provocante il ridottissimo perizoma e, come stanotte, resto senza reggiseno.
Con intensa l’essenza di sesso che mi porto dietro, apro la porta di casa.
Immediato il salire di una forte emozione nel vedere Alessia nel suo proporsi. È superlativa.
Basita, resto senza parole!


Mamma ammira il mio sfacciato propormi, jeans particolarmente aderenti slanciarmi su alti tacchi, il corto maglioncino, molto scollato ostenta il prosperoso seno, le tette quasi del tutto fuori. Le morbide mammelle si esaltano all’intrigante, e preziosa, lingerie acquistata assieme.
Vederla è un mix di emozioni tra paura e eccitazione. Solo secondi per svanire ogni titubanza. Ho di fronte il corpo di una magnifica e splendida donna. Una femmina con una forte carica sensuale.
Il silenzio domina per lunghissimi secondi sino a cedere ad un incontrollato impulso di stringerla in un lungo, fortissimo, abbraccio.
“Mamma ti voglio bene!”
Al suo fremere sento i capezzoli gonfiarsi ed è immediato un calore spargersi infido tra le gambe.


Stretta tra le sue braccia, confessarmi l’essere cessato quel suo iniziale dissenso, sapermi felice con il fratello le ha fatto capire che in amore non ci devono essere limiti. Nelle sue parole percepire un mutato sentimento di amore.
Nelle mie chiaro il volere l’azzardo.
La guardo con un amore diverso, intenso, ed il mio desiderio di lei cresce in modo prorompente.
Dio mia come la voglio!
“Tesoro, non so cosa ci riserva il domani, ma so ciò che desidero ora per il nostro presente! Perché aspettare?”
Calda, bagnata con l’eccitazione che mi ha già rapita, quel mio desiderio, un sogno, che può diventare realtà.


“Mamma stanotte mi hai fatto morire”
Leggo il suo desiderio di me nel suo sguardo. Le nostre menti, ed i nostri pensieri sono da tutt’altra parte. Ora non ci appartiene il nostro rispettivo essere.
Solo il silenzio ascolta il gemere di un bacio di travolgente passione con i corpi sconvolti da intensi fremiti.


Sorpresa, ma felice un solo attimo per privarla del maglioncino. I lunghi capelli biondi coprono a malapena il magnifico seno, netto è il disegno di duri capezzoli spingere tra le coppe del reggiseno.
Contemporaneamente la velata vestaglia scivola ai miei piedi, le sue mani risalgono il mio corpo, sfiorano il delicato seno, lo carezza a fil di pelle, amorevole lo prende tra le mani, stringe i capezzoli, che titilla, li pizzica forte provocandomi un piacevole dolore. Un attimo li sento crescere al calore della sua bocca e reagire al delicato fare della punta di una rigida lingua.


“Mamma so come far godere una donna”


Lentamente una mano segue il mio corpo, scivola tra le gambe, le è facile raggiungere il curato ricciolo dal frivolo spacchetto del perizoma.
Sale il mio desiderio di godere con una donna.
La schiena appoggiarsi alla parete, il ventre teso verso dita che sfiorano umide labbra in cima alle quali un duro clito svetta in attesa del perverso piacere. Divarico le cosce per lasciarle apprezzare una gran bella fica impreziosita dal corto ciuffetto di pelo scuro e setoso. Mi abbandono alle sue carezze, un attimo e le lingue si intrecciano ancora. Lottano furiose!
Lenta abbassa il capo, la lingua percorre l’affusolato collo, attimi per stringere ancora tra le calde labbra un capezzolo e succhiarlo avida, lo morde dolcemente. È alta la mia voglia. Gemo.
Oscena allargo di più le cosce, sento la fica aprirsi, il grilletto è duro. Lo offro alle sue labbra. Desidero che succhi delicatamente il clito gonfio di desiderio, la lingua spazia tra le grandi labbra, si infila nel profondo della fica, esplora ogni intima parte.
Devo mordermi le labbra per spezzare un grido di piacere e non urlarle il mio essere felice quando un dito ad uncino mi è dentro. Lo muove su e giu, inizia a scoparmi
“Sììììììì! Siiiiiii….Siiiiiiiiiiiiiiiii….”
Accelera i movimenti, il dito si muove veloce, sa darmi piacere. Tremo!


Non controllo la voglia di toccarle, per la sua prima volta, il curato ciuffetto, eccitata leccarla, godere al pensiero del nostro dopo.
Lenta mi chino, la lingua segue un corpo che sento fremere, al mio delicato invito allarga le gambe, la punta scorre tra il frivolo spacchetto dell’intrigante perizoma, spazia tra umide labbra, carezze lente, ripetute, prima di entrare dolcemente ed affondarla piano piano tra le sue labbra più calde.
Mi inebrio all’inconfondibile sapore di sborra, mista agli eccitati suoi umori, che assaporo.
Sono scossa del piacere di Giorgio nella mia bocca!
Con la testa piegata all’indietro si abbandona al mio fare, ascolto il respiro spezzarsi al salire alto del suo piacere.
“MMMMMHHHHH……..”
È intenso il suo gemere.


Affondo le mani tra i suoi lunghi capelli spingo forte il capo, allargo ancora più oscena le gambe e, sfacciata, cedo al suo fare
“Si scopami!”
La lingua penetra in me, Dio è bello, mi sta facendo morire di voluttà incestuosa. Sono felice!
Le gambe più aperte solo per lei.
Lecca e mi scopo con le dita, le muove lentamente, a volte le lascia profondamente nella fica ferma per lunghi secondi. Le mie mani impazzite stringono, e mi devastano, il piccolo seno.
Sa darmi piacere con le affusolate dita, complici le morbide labbra ed una esperta lingua.
Vivo un momento meraviglioso. Rapita da lussuria e libidine, lascio al mio respiro di crescere in incontrollati sospiri.
Piango dall’emozione quando sento innescare in me una forte emozione di una intensità diversa che mai ho provato.
“SSSIIIIIIII…”
Vengo! È bellissimo, il corpo freme, libero tutta la mia eccitazione in un orgasmo che è una fontana di piacere.
Come quella mia prima notte con Giorgio, la stessa intensità salire incontrollata, identico l’assurdo piacere, ancora il corpo tramare, le gambe molli difficile sostenermi
ed esplodo in un godere che è una fontana.
Squirto!
“SI! SI! SI!……SSSSSIIIIiiiiiii….”
Con il corpo scosso da continui spasmi, ad occhi chiusi godo di un piacere nuovo, intenso, forte.


Il suo urlo non è solo di devastante piacere, è molto di più. È un grido di liberazione. Anni di sofferenze racchiusi in getti continui alimentati da un diverso amore, una passione che non ha più limiti.
Pochi secondi per scivolare su di me. Incrociare il suo sguardo, negli occhi forte l’eccitazione. Le mani sulle spalle, chiaro l’invito a sdraiarmi sul grande tappeto. Immediato privarmi del reggiseno, contemporanei baciare il seno e succhiarmi i capezzoli.
Le metto una mano sul capo e la invito a scendere più giù.
“Mamma fammi godere!…”


Riapro gli occhi, piano mi accovaccio su me stessa, alto il desiderio di cercare dalle sue labbra il mio piacere.
Mi è facile privarla del reggiseno e restare affascinata dal magnifico seno, irrefrenabile la voglia di baciarlo, leccarlo e succhiare i gonfi capezzoli.
“Adesso leccami!”
Alla sfacciata richiesta sale incontrollata la mia eccitazione ed avverto netta la sua.
Abbandono tutte le inibizioni di madre a qualcosa di piacevolmente assurdo. Si è quello che ora voglio, soddisfare lei e me stessa, condividendone insieme l’altissimo piacere.
Lenta scivolo tra le sue gambe, solo un attimo per sfilare gli stretti jeans e, come se un pugno spezzasse il mio respiro, resto estasiata dal ricco ricciolo di una fica intrisa dalla lussuria che traspare evidente dal trasgressivo perizoma rosso regalatole. Il capo tra le sue gambe, sposto con la bocca il lembo del minuto tessuto. Un odore inebriante mi sconvolge. Imponente la sua eccitazione da quanto è gonfio il clito.
È la mia prima volta che metto la bocca contro la fica di un'altra donna, non ho esperienza ma è alto il desiderio di farlo. Voglio usare la bocca per mia figlia liberando tutti i miei talenti orali più segreti.
Piano inizia a leccarle tra le intime labbra, cerco il clitoride
“Mmm…”
Ascolto il suo mugolare.
Lo mordo delicatamente.
Il mugolio sale di intensità.
Succhio il clito
"Oh Dio...Ssssiiiiii….”
Con la bocca aspiro il suo piacere
Sale la mia eccitazione, alla punta della lingua correre su e giù, lecca frenetica, prima di entrare dentro una fica impazzita.
La scopo con la lingua.
Violento il suo corpo reagisce.
Nel mio fare le sue mani sul capo mi guidano tra i suoi punti più sensibili. Continuo a ciucciarla e a leccarla, e più la lecco e più lei stringe il mio capo.
L’intero suo corpo freme.
“Mmmmhhh…”
Ho le sue dita tra le mie intime labbra, libero il mio voler essere porca ed allargo più le cosce, voglio quelle dita di nuovo dentro di me
“Ohhhhhh”
La stanza si riempie di suoni inconfondibili del piacere di femmine rapite da saffica passione.
“Sii…cosi...mamma”
Voglio farla gemere più forte.
“Ooohhhh mamma vengo…”
L’intero suo corpo trema, ed il suo gemere si fa ripetuto e continuo e non controllando il tono della voce urla
“SSSSsssiiiiiii…..”
È un orgasmo violentissimo. Il mio primo orgasmo regalato ad una donna.
Lascio che possa sentire il mio!
Quel suo dito dentro di me, mi sconvolge, è tutto in me, si muove veloce, esce e con forza mi entra nel culo
“DIO!”
Un grido che non è di dolore! Un piacere devastante mi prende, dal cervello, come una scarica elettrica, lungo la spina dorsale. “Vengo con lei.
È così che l’ho sognato!


La presenza di Giorgio.
Risvegliarmi, le mani spaziare sul letto, cercarla mamma, per offrirmi ancora a lei con la passione del focoso amante. In testa quel suo saper essere la splendida femmina che sa come concedersi per il suo ritrovato piacere.
Quella voglia di trasgredire, di forti provocazioni, e di sfacciate fantasie, mai sopite e stanotte coinvolgere mia sorella. Portarla al piacere e poi offrirsi troia e godere di me.
Solo, lunghi minuti passare e le mani stringere un cazzo duro con alta la voglia di sbattere ancora quel magnifico corpo.
Chiedermi del perché della sua assenza. So che al mattino è il suo momento per iniziarlo felice.
Uno strano vociare dal piano di sotto mi riporta alla mia realtà. Pochi secondi e dalle scale vedo splendidi corpi intrecciati in un turbinio di saffica passione. Visi dall’espressione estasiate, corpi che tremano, respiri spezzarsi.
Vederle è un colpo al cuore!
Immediato il pensiero a quella sua fantasia che è tanto che la intriga, fare sesso con una altra donna, e quella femmina a cui ora sta donando il piacere sognato è mia sorella Alessia!
Immediato tornare al nostro inizio, il suo beccarmi nel godere di un porno amatoriale e scatenarsi i suoi sensi, combattere al risvegliarsi di voglie offese e liberare fantasie represse. Abbandonarsi al piacere che solo la morale condanna.
Quel film è stato il nostro là!
Immediato il mio cristallizzare, in immagini, l’emozione del ritrovato momento di gioia della nostra famiglia. Intrigato dalla situazione riprendo, con il Galaxy, una intensa eccitazione che non ha freni.
Ascolto gemiti salire incontrollati!
Nel gustarmi la passione travolgerle nel saffico piacere, incrocio lo sguardo di mamma, il suo sorridermi sorniona è più di un invito. Torno immediatamente a quella sua fantasia: fare sesso a tre, con una donna e me presente.


Con Giorgio riesco ad esaltare il mio essere troia, ma Alessia ha aggiunto una più intensa emozione al mio godere. Un piacere che sa dare solo una donna eccitata.
Al nostro godere netta la figura di Giorgio prendere forma sulle scale. Incrociare il suo sguardo, mi è chiaro l’interesse superare la sorpresa.
Una spudorata, e potente, eccitazione traspare chiara dal boxer. Mi convince che gli piacerebbe molto scoparsi la sorella e la madre essergli complice.
Tendo le mani per volerlo tra noi, un attimo e mi è di fronte, senza dire nulla tiro giù il boxer ed offro il duro cazzo alle carnose labbra della sorella.


Il corpo scosso dal piacere, nel suo leccarmi intensa la passione, il desiderio, la voglia. Ho goduto di un piacere immenso.
Pensieri spezzarsi nel vedere Giorgio scendere le scale, avvicinarsi a noi.
Dovrei spaventarmi, la vergogna inibirmi, e bloccare ogni mio possibile fare. Non sono venuta qui per godere di un cazzo, o per tradire il mio uomo, ma quello che svetta tra le sue gambe è una potente erezione. Solo un attimo perché un perverso desiderio annulli ogni mia possibile resistenza, e si esalti la mia voglia di goderne. Supero la vergogna, abbandono il pudore, libera di vivere le mie emozioni condividendone segretamente il piacere con gli affetti a me cari.
Seguo mamma stringere in mano il potente uccello dei miei ricordi adolescenziali. È come per anni l’ho immaginato. Un imperioso cazzo che, come per lei, ora sfida la mia voglia. È un bel pezzo di carne viva, è grosso, è lungo, maestoso e duro. Vederlo cancella ogni mia debole resistenza e scalda i miei sensi. Non riesco più a controllare l’aggredirmi della mia eccitazione.
Lo sguardo non si stacca da quel cazzo pronto, con bene esposta la cappella gonfia. Cresce un bisogno irrazionale di sentire la carne della mia carne tra le mie mani, toccare quel bel cilindro ricurvo verso il ventre seminato di grosse vene. Nessuna esitazione nello stringerlo con entrambe le mani, ne soppeso il sacco a pieghe che con le sue multiple crespe pelose contiene i testicoli. Li sento pieni e gonfi.
Irrefrenabile il desiderio di baciarlo, lecco più volte il bordo della rossa cappella, lo voglio nella mia bocca, succhiarlo, sentirlo pulsare frenetico e poi averlo dentro di me.


China, offro al superbo cazzo di suo fratello le sue calde labbra. Seguo la sua mano impugnare i testicoli, lenta accarezzarli, salire e prendere in mano un uccello duro che forte palpita al fare di esperte dita. Lo stringe furiosa nell’opporsi alla morbosa forza.
Lenta fa scivolare la pelle sopra il glande, non controlla il salire di una perversa eccitazione. Mi è chiara la, incontrollata, voglia di voler il suo sapore di maschio in bocca!
È solo un attimo! Vedere Alessia che prende in bocca il cazzo del fratello è una emozione intensa e maledettamente eccitante. I lunghi capelli biondi mascherano l’espressione di un viso pervaso che si scontra tra libidine e lussuria.


So anche dare piacere ad un uomo con la bocca. Libero il mio saper essere maiala e sfido la potenza di Giorgio. Le mie mani giocano con il cazzo duro, potente, pronto a darmi, e darci piacere. Un piacere che voglio sia meraviglioso.!


Dio! Alessia stravolta sta facendo letteralmente l’amore con il mio pene. Lenta lo ingoia tutto, solleva il capo, si ferma per lunghi istanti, negli occhi altissima la sua eccitazione nello sfilarsi dalla bocca il duro cazzo, baciarlo e riprenderlo veloce in bocca.
Do due, tre colpi come se la chiavassi in bocca, poi mi ritraggo lentamente, mentre le sue labbra cingono il cazzo, fuoriesco dalla sua bocca con un sussulto. Sale il mio piacere, al crescere di una emozione intensa mai vissuta. Sento la sborra arrivare.


“Lo voglio anch’io in bocca, lo voglio tra le labbra, voglio succhiarlo”
Esaltata dal momento, pretendo la mia porzione di cazzo, con le mani lo sottraggo dalla bocca di Alessia, lo guardo, lo afferro, lo stringo nella mano, lo lecco, con le labbra lo accarezzo, e la lingua lo spinge nella mia di bocca.
“Voglio succhiarti figlio mio!”
Ad occhi chiusi lo faccio sparire nella mia bocca. Comincia a succhiarlo con forza davanti agli occhi estasiati di Alessia, che sembra implorarmi. Amorevole nella mia complicità di mamma le offro l’opportunità di goderne assieme. Accompagno il duro cazzo tutto dentro la bocca della mia amata figlia che, con la sua lingua lunga, riprende a leccarlo.


Splendide nel loro fare, ad entrambe piace da morire succhiare un cazzo. Gemo a lingue impazzite roteare sulla mia cappella, la bocca di mamma succhiarmi i testicoli e Alessia stringere forte tra i denti l’intero cazzo.
I nostri respiri farsi affannosi. Le
labbra di ia sorella serrano la radice del cazzo e le dita di mamma massaggiano piacevolmente le palle.
Non controllo i miei pensieri ed è spontaneo il mio etichettarle
“Che magnifiche troie! Brave, così, succhiatemi il cazzo, così! dai! Aaaah! Ancora! Siiiiiiiiii!….”
Al calore di fameliche bocche sono pronto a sborrare. Voglio venire perché so che è solo l’inizio!
Ma mi è chiaro il loro desiderare che io non venga.

Ascolto il suo insultarmi troia. Un attimo per guardarlo e aumenta il ritmo del mio pompino, gemendo ai ripetuti colpi di un cazzo che spingo sino in gola. Si ora è quello che sono, che desidero, una magnifica troia!
Lo stringo ancora di più in bocca, non mi è facile oppormi a frustate violente che picchiano frenetiche sulla avida lingua. Lo sento palpitare furioso tra le mie labbra, è pronto ad esplodere tutto il perverso piacere.
Ma non è ancora il suo momento!


Ammiro il bellissimo seno di Alessia reagire alla potenza di Giorgio che, veemente, la scopa in bocca. Amo quel suo opulento seno, ne ho sempre avuto invidia.
Un attimo per sconvolgermi al mio essere troia ed esibizionista e cedere ad una perversa fantasia: Esaltare le prosperose mammelle di Alessia e far godere Giorgio di una eccitante spagnola.
Immediato prendere tra le mani morbide mammelle, palpo, sfioro gonfi capezzoli, guardo Giorgio negli occhi, stringendo tra la mano il suo duro cazzo, lo spingo tra il profondo solco di un ospitale seno in una dolce, e morbosa, morsa.
Tengo unito i seni. Lascio scivolare sopra dall'alto un po’ di saliva e fissando Alessia negli occhi, spingo un palpitante duro cazzo tra un vellutato seno. Piano avvio un intenso su e giù!
Spingo il cazzo alla bocca di Alessia che da veloci leccate alla rossa cappella, spingo sempre più veloce. È come sentissi pulsare violento quel potente, e duro, cazzo tra il mio di seno. Mi sconvolge il desiderio di poterlo avere io tra le mammelle, stringerlo, sentirlo palpitare. Si pretendo quel suo potente cazzo tra il mio delicato seno in trepida attesa di ricevermi la sua calda sborra.
Giorgio sospira e mi fissa in un silenzio ansante. Come leggesse nei miei pensieri, si priva del suo piacere per offrirmi l’emozione di esplodere il suo piacere tra il mio seno.
Si siede sul divano, pretende entrambe in ginocchio ai suoi fianchi. Immediata le mani di Alessia stringere forte il mio seno, le mie il suo. I duri capezzoli lottano morbosi, sconvolte stringiamo il duro cazzo di Giorgio che sbatte, violento, sulle rispettive labbra. Le lingue furiose lottano per assaporare le prime gocce dell’imminente suo piacere.
“Dio! Dio! Cosiiiiiiiiiii! Cosiiiiiii! Oh!Oh! Ohhhhhhhhhhhh!!”
Le sue mani sul nostro capo governa l avvicinarsi del suo godere.
Segue la saliva colare dalle fameliche nostre bocche lungo tutto il duro cazzo.
Al suo respiro spezzarsi, percepire netto del suo corpo irrigidirsi tra il nostro seno, sentire il cazzo gonfiarsi tra le rispettive labbra.
È arrivato il suo momento.


Mamma stringe forte alla base il cazzo, sembra voglia privarmi ancora del mio piacere, ma è solo un attimo, indirizza la punta verso il viso di Alessia ed allenta la presa. Sconvolta dal desiderio le offre la mia potente sborrata.


“Sborrooooo! Sborrooooo! Dio! Dio! Dio!”
Esplodo prepotentemente su visi stravolti sporcandoli del mio caldo seme.
Un primo potente schizzo su quello di Alessia, il secondo, corposo, denso, direttamente nella sua bocca. Al suo ingoiare il succo della mia passione, sporco il viso di mamma in una sequela di continui schizzi


SBORRA! SBORRA! SI SBORRA!”
È un piacere immenso riceverci il potente, caldo, seme di Giorgio. Avide bocche disponibili si ricevono il frutto del nostro saper fare. Da grandi troie beviamo quel caldo seme.
È solo nostro!
Ingoiamo, le sue mani hanno abbandonato il nostro capo, ma noi non intendiamo liberarci del suo cazzo che ancora modella, alternativamente, le nostre guance. Continuiamo a succhiare, a bere, e a gemere di un piacere assoluto.
Come animali sfrenati di sesso, è bello sentire la sborra densa e calda, riempirci la bocca, scender nella gola, sentire il cazzo pulsare, ingrossarsi prima di ogni nuovo schizzi. I nostri corpi fremono di piacere, nell’assaporare il perverso seme sino all'ultima goccia e sapere che siamo i soli artefici dell’immenso piacere che stiamo vivendo.


La mia fantasia nel voler rendere la nostra eccitazione non solo un ricordo registro il loro abbracciarsi l’uno all’altra, il loro accarezzarsi, un bacio di irresistibile passione al punto che la saliva, mischiate alla calda sborra colano dai lati di stanche bocche. Stanno limonando con la mia sborra in bocca. Tra le mie mani prendo volti estasiati, i nostri corpi si toccano, mi avvicino a visi stravolti, le mie labbra sulle loro labbra. I nostri respiri si fondono, le lingue si cercano, io sento il sapore della mio piacere.
È ancora alta la voglia, per niente sazi all’esile filo di sborra che lega in modo indissolubile il perverso piacere della nostra famiglia ho il cazzo che non intende perdere vigore.


Giorgio continuo a riprenderci mentre godiamo di lui. Quelle immagini saranno l’eccitante nostro dopo nel vivere di perverse emozioni che solo in famiglia si possono trovare. La passione del momento, la lussuria, il piacere che fa sembrare bello l’assurdo, meraviglioso l’impossibile, fantastico il peccato, e non vogliamo che il tutto ora cessi!
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