incesto
Una fantastica amara... sorpresa
di geppettino2003
26.11.2010 |
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"Come è possibile! Come può essere già arrivato… non può essere! ma allora chi! mi volto cerco tra l’azzurro dell’acqua… solo una figura a pochi metri da me…..."
È un paio d’ore che sto cocendo al sole, sdraiata sul mio telo, accanto a me Franco, mio marito, anche lui si sta crogiolando alla forte calura, Ricky, nostro figlio, svolazza sulle onde di un mare leggermente crespato da un venticello che gonfia la vela del suo surf, a qualche decine di metri da noi, i lunghi capelli neri seguono il vento, il forte fisico perfettamente in equilibrio con le mani protese sul boma a gonfiare la vela di vento per filare ancora più veloce sull’acqua. La spiaggia, piccoletta in verità, ospita in tutto una trentina di persone, fortunatamente pochi bambini con l’indubbio vantaggio di poter restare indenni dai soliti schiamazzi che i pargoletti amano fare a contatto con l’acqua e godersi una tranquilla giornata di mare.Mi alzo spesso per andarmi a rinfrescare, amo la sensazione che mi procura la fresca acqua sulla pelle riscaldata dal sole, qualche minuto in acqua e poi, infilate le infradito, civettuola torno al mio telo.
Gli sguardi dei bagnanti, al mio passaggio, carichi di particolare interesse, mi confermano il mio essere ancora una gran bella gnocca, ed oggi sono decisamente sexy, a quarantatre anni mi permetto il lusso di pavoneggiarmi con indosso il succinto due pezzi bianco, modello brasiliano piuttosto osé, indossato sulla mia slanciata figura di un metro e settanta, una morbida quarantaquattro di taglia, con tutte le forme graziatamente proporzionate. La grande peculiarità di questi costumi è quella di consentire una tintarella quasi integrale, da sfoggiare negli accattivanti decolleté invernali che amo indossare nelle nostre serate al circolo, suscitando nel contempo le invidie nelle mie coetanee e i lascivi sguardi dei propri mariti. Solo il seno, una terza abbondante, è il mio più grande cruccio, sicuramente compensato dal piacere intenso che mio marito mi procura mordicchiandomi i capezzoli durante i nostri focosi amplessi.
Non resto, quindi, molto impressionata dagli sguardi peccaminosi che mi sento addosso nella considerazione anche che è mia indole provocare gli uomini per poi lasciarmi andare a fantasie erotiche che condivido con il mio uomo arricchendo il nostro intimo rapporto, mi piace raccontargli le sensazioni degli uomini che mi stanno accanto leggendo nelle vitree pupille le più provocanti fantasie, infarcendo gli stessi di particolari piuttosto provocanti, Franco poi, ha sempre amato la mia esuberanza sessuale, apprezza le mie performance erotiche nonché incentiva le mie idee sul “famolo strano” .
Credo di aver in poche parole descritto il mio carattere vivace, questo mi è da stimolo al sottile gioco della provocazione che sistematicamente attuo per soddisfare la mia voglia di essere donna, con un meraviglioso rapporto con il proprio corpo, al punto che spesso mi dedico a solitarie carezze che ancora mi sconvolgono intimamente, non solo mi eccito ma godo pianamente con ogni centimetro della ma pelle.
Mi piace accarezzarmi con lui accanto eccitarlo al punto giusto e poi godere assieme con tutto i nostri corpi.
Il mio corpo non ha alcun segreto per me e eliminata qualsiasi recondita inibizione anche il mio uomo gradisce le mie fantasie, il “Famolo Strano” è solo l’ultima immaginazione che attualmente è complice dei mie più intimi pensieri. Luoghi pubblici e situazioni particolari mi danno una carica erotica che non ha limiti, mi soffermo, sempre più spesso sulla mia creatività erotica fantasticando continuamente su nuove esperienze che mi vedono protagonista di momenti dal forte sapore trasgressivo.
Ventidue anni di matrimonio alle spalle possono in qualche modo incidere nel rapporto di coppia che, oggi, è solo un po’ succube della differenza di età che ci separa, dieci anni si fanno sentire specialmente nella rigidezza del suo attributo che, se ha perso forza, è ben sostituito dalla bravura del mio compagno nell’usare, alternativamente, la mobile lingua e le affusolate dita. Lunghi preliminari, sapienti carezze e giuste stimolazioni hanno l’effetto di innalzare al massimo la mia eccitazione, procurandomi quelle sensazioni di cui il mio corpo ha bisogno per nutrire la maiala che è dentro di me.
Questo compensa la mia sempre presente voglia di essere scopata, con calma riesce a dosare con arte, governando la sua naturale irruenza, il suo piacere nel possedermi e, solo dopo il mio primo orgasmo mi accompagna, abile, verso il suo momento quando, nello sporcarmi del suo caldo seme, mi sconvolge facendomi sbrodolare copiosa tra intensi gemiti e sconvolgenti sussulti lasciandomi sì esausta ma profondamente soddisfatta.
Il mio carattere libertino mi porta a non preoccuparmi della presenza in casa di nostro figlio, quando la voglia si impossessa del mio cervello nessun ostacolo si può frapporre tra esso e l’esigenza di scopare freneticamente. Più volte ho avuto la netta sensazione che Ricky ascoltasse il mio godere, e tale consapevolezza mi ha spinto anche a parlargliene, tra il serio ed il faceto, ho scherzato sul mio modo di vivere intimamente il mio rapporto di coppia, la sua semplicità nel condividerlo mia ha tranquillizzato e, di fatto, ha sconfitto ogni mia pur minima inibizione.
Sono quindi alla ricerca continua di ogni novità, della giusta dose di fantasia che mantenga alto i sensi del mio Franco e rinvigorisca il suo ancora bell’uccello in prestazione sessuali dal sapore trasgressivo, perciò è un po’ che fantastico, con sempre maggiore assiduità, sulla possibilità di essere sbattuta in ambienti aperti dove il gusto del proibito rappresenti quella forte carica provocatoria che ultimamente è un po’ mancata nel nostro rapporto, la certezza che qualcuno possa spiarti nel tuo amplesso, rubato ad una quotidianità quasi statica, per strada o in qualsiasi luogo pubblico, mi eccita da morire.
Devo confessare che il sole mi ha sempre fatto una strana sensazione, ha sempre scombussolato i miei ormoni, anche adesso faccio fatica a contenere uno strano friccichio che dal basso ventre risale infido al cervello stimolando la mia creatività, e poi lo sguardo interessato che continuamente mi sento addosso mi spinge, naturalmente, ad accentuare la mia sensualità, nei pochi passi che mi separano dal telo, esalto la mia femminilità, sdraiatami, poi, comincio con atteggiamenti impudichi a spalmarmi l’olio solare, prima sulle braccia, l’addome dove le lunghe unghie laccate spariscono, volutamente tra le cuciture del costume, a lambire il nero del piccolo ciuffettino, ovviamente ben rasato, che adorna il mio prezioso intimo, risalgo poi ancor più provocante sull’accattivante seno malcelato dai piccoli triangolino che, si e no, coprono le rosse aureole e che a malapena contengono i grossi capezzoli che la mia arte ha fatto già diventare irti e duri e che, adesso, indecenti, hanno sollevato di quel tanto l’esile tessuto al punto che uno sguardo, neanche troppo attento, ma interessato, potrebbe ammirarne il roseo contorno che li impreziosisce.
Incrocio, volutamente, la sbirciata di un signore accanto a noi soggiogato dalla mia provocazione, e ridacchio sfrontata accorgendomi della protuberanza al suo bacino goffamente mascherata dalla rivista che repentino ha fatto scivolare su di esso, poi ancora più sfrontata mi faccio spalmare l’olio solare da Franco, le sue mani vigorose frizionano la schiena, le braccia scendono lente sulle natiche, sfacciatamente libere dal perizoma che indosso, vi sostano, roteano intriganti per alcuni secondi scendono tra l’interno delle cosce per sfiorare i ciuffetti che simpatici spuntano dal costume, le dita maliziose passano leggermente sulla fica facendo si che piccole contrazioni confermano un inizio di eccitazione bestiale che umida resta tra le dita di Franco, lui, ancor più audace e conscio del mio gioco, perfetto complice del mio atteggiamento, se le porta in bocca assaporando il nettare che gli sto regalando.
Bisbigliandogli con un sorriso intrigante, gli confesso della mia strana voglia, e di come le sue provocanti carezze hanno acuito il mio stato, si perché sta crescendo, repentina, la mia voglia di scopare adesso, qui in acqua! E non mi frega niente di chi c’è intorno, voglio essere sbattuta, posseduta voglio godere del suo cazzo tra le gambe, voglio confondere i miei umori tra la azzurra acqua di questo splendido mare, desidero ardentemente essere riempita della sua calda sborra e godere insieme del sublime momento.
La tavola del surf di Ricky, appena rientrato dalle sue scorribande, è davanti a noi quasi un invito ad essere presa per allontanarci dietro i gommoni posti in rada non molto lontano dalla battigia, di scatto, sculettando, corro in acqua subito raggiunta da Franco, qualche minuto di giochi fanciulleschi, durante i quali più volte le mie mani si soffermano sulle parti bassi del mio uomo per saggiarne le forme, ed i primi segnali non si fanno attendere!
Anche Ricky è in acqua, con uno sguardo di divertita complicità segue compiaciuto il nostro allontanarci, come avesse capito la nostra reale intenzione scopareccia, ormai a quasi diciassette anni, il ragazzo credo apprezzi la nostra unione; abbiamo sempre cercato di vivere in famiglia senza tabù cercando di educarlo nel rispetto delle libertà sessuali dei suoi genitori, per cui non si scandalizza più di tanto dei nostri atteggiamenti.
Le braccia appoggiate alla tavola, presi da una euforia entrambi consapevoli dell’imminente momento erotico battendo i piedi lentamente ci allontaniamo dai possibili sguardi dei bagnanti sino ad arrivare a frapporre i gommoni alla loro vista.
Giusto il tempo di ancorarci al primo gommone e
“…amore mio ho voglia adesso, ti prego scopami…” infilando la lingua tra le sue labbra a succhiare avida la saliva carica di eccitazione con le cosce a strusciare sul suo muscolo che sento crescere, repentino, al mio provocante contatto.
Che bella sensazione, l’acqua fresca sul mio corpo con l’eccitazione che riscalda la mia pelle, le sue mani si sono già impossessate del mio seno giocando con le dite sui grossi capezzoli, le lingue ormai combattono forsennate assaporando la salinità di un acqua splendida.
Le braccia sulla tavola a far da leva al mio corpo, le gambe strette attorno al corpo di Franco con il suo uccello che struscia, e cresce, al contatto con la mia fica, ondulo il bacino accarezzando il cazzo che si intosta sempre di più.
CHE TROIA CHE SONO!
È il momento dove completamente mi abbandono, ogni limite è superato dalla mia voglio di cazzo, lo sento entrarmi dentro, violento a pestarmi sulla fica, pulsare forte e scatenarmi una eccitazione altissima, partecipo con il mio corpo al suo possedermi, gli agevolo il movimento con le caviglie strette attorno al suo corpo e spingerlo ritmico verso il mio intimo.
I nostri gemiti sono mascherati dallo sciabordio dell’acqua che procurano i nostri corpi avvinghiati sulla tavola del surf, nessun bagnante è presente, né riesco a vederne alcuno che possa avvicinarsi, ma il sapere che qualcuno può spiarci mi eccita maledettamente.
La sua eccitazione cresce in maniera più repentina della mia il suo pestare aumenta costantemente, la sua voglia di scoparmi è così forte che preso da una sconvolgente libidine, gemendo, mi inonda di calda sborra, schizzi che sento perforarmi, la fica si riscalda e la frescura dell’acqua nulla riesce a fare per lenire le fiamme che intimamente ivi ardono, alcune gocce di sborra risalgono in superficie accanto a noi, sfacciata ne raccolgo alcune per gustarne il sapore, la salsedine ne ha intriso la corposità restituendomi un sapore nuovo, altamente eccitante “non mi abbandonare adesso… ti prego fottimi ancora, voglio venire anch’io…”
MI SENTO VERAMENTE UNA GRAN PORCA!
Lunghi attimi dove la mia eccitazione è così forte che, non ci fosse nessuno, mi farei scopare dal primo cazzo a disposizione “dai toccami, fammi godere” ancora secondi, che sembrano ore, interminabili, con la mia eccitazione che non accenna assolutamente a diminuire, anzi, sale ancora “dai scopami!” implorazione interrotta dal contatto della lingua che scorre tra i miei peli bagnati e penetrarmi tra la fessura delle grandi labbra mentre, contemporaneamente, un dito infido supera la resistenza dello sfintere e mi lacera le carni del culo
SANTO CIELO!
contraggo naturalmente le natiche, con il dito che resta lunghi secondi a ruotare nel piccolo foro lubrificato dall’acqua salata, sa che amo farmi possedere animalescamente, godo essere sottomessa per il mio piacere “sssiii, sapevo che non mi avresti lasciato, così dai continua…” risale in superficie ed alle mie spalle, le sue mani ben strette sul mio bacino con il cazzo muscoloso che percorre subdolo il breve tratto che dal culo lo porta a sfregarmi la fica, carezza intriganti che accentuano il mio stato di perversa eccitazione.
SONO RIUSCITA A SUPERARMI, È TANTO CHE LO DESIDERO COSÌ DURO E TOSTO!
“Dai spaccami forza” contemporaneamente ansima come mai l’ho sentito, una foga bestiale accompagna lo stringermi forte i capezzoli schiacciando il mio seno con forza sulla dura tavola, ERA TANTO CHE NON PROVAVO QUESTE BELLISSIME SENSAZIONI!
“ancora scopami ancora…”
UN CAZZO BELLISSIMO, SONO RIUSCITA A SVEGLIARLO COME VOLEVO IO!
“dai forza spingi, prendimi il culo”
“OOOOHHH è bellissimo…”
“dai cossiì”
“che bel cazzo che hai oggi…”
continui incitamenti, so che gli piace sentirmi parlare da porca ed io lo faccio scevra da condizionamenti di sorta, mi penetra di slancio, senza forzare perché sono completamente bagnata, lo sento ansimare mentre è dentro di me
“forza spaccami tutta… uuuhh…” ogni colpo è una tremenda lacerazione delle carne, scuoto il corpo con le sue dita in bocca, lo succhio avida, gli occhi chiusi per assaporare l’eccitazione che ha sconvolto ogni centimetro della mia pelle, la lingua scorre sulle sue dita a mimare un sontuoso pompino, so che questi miei atteggiamenti da troia gli piacciono al punto di acuire la sua eccitazione, cerco di girarmi ma la forza delle sue mani mi obbligano in una posizione che gli consente di continuare nel suo ritmico movimento animalesco, mi sento scassare l’ano, il suo è cazzo così grosso che percepisco le contrazioni e le pulsazioni delle vene cariche di un piacere pronto ad esplodere, le orecchie percepiscono nette i suoi intensi gemiti di piacere, “sssiii, adesso ti voglio dentro ti prego, fottimi…” incurante però continua a lacerarmi il corpo, cresce la sua eccitazione che tangibile avverto in un muscolo che mi dilata l’intimo buchetto, sfila il cazzo dal culo e con forza adesso mi sospinge sulla tavola facendomi assumere la classica posizione alla pecorina, le mani forti, strette sui fianchi a cadenzare il mio corpo alla sua prossima azione, vorrei voltarmi ma non me ne da possibilità, repentino blocca ogni mia intenzione, infilandomi la dura mazza nella fica sempre più infuocata, è con sempre maggiore veemenza mi possiede.
È BELLISSIMO!
Mi prende con una foga bestiale ed è riuscito a farmi perdere ogni inibizione è questo quello che più desidero in questo momento, solo i suoi gemiti si uniscono al mio respiro, adesso affannoso, poi uno, più lungo e più forte, le forti mani mi stringono i fianchi e gli sono da ausilio alla sua azione, mi sento il cazzo quasi in gola, le mie gambe si stringono al suo corpo, un corpo che sento vibrare da una fortissima eccitazione, sembra il corpo di un ragazzo per quanto sono tesi tutti i suoi muscoli.
I nostri corpi avvinghiati in un abbraccio dove la libidine impera con l’acqua che ricopre ogni centimetro delle nostra pelle, è questo quello che più desidero, farmi trattare da quel gran puttanone che è dentro di me, spinge sempre più forte il suo muscolo teso, sono strani i suoi gemiti, non l’ho mai sentito vocalizzare così intensamente, e questo mi inebria innalza il mio piacere giusto un momento prima che io venga,
“ooohh sssiiii fai di me la tua TROIA” gemendo con lunghi e intensi sospiri, un attimo e mi sento inondata anche dalla sua sborra, percepisco netta i forti schizzi, che mi riscaldano morbosamente il corpo tutto, sono sconvolta da un orgasmo splendido, sbrodolo copiosa sul suo muscolo che continua a schizzarmi il suo piacere, la sue mani forti sul seno a stringere ad ogni intima contrazione, cerco di allentare la sua forte presa vorrei perdermi tra le sue labbra ma non riesco a muovermi le sue braccia mi obbligano a dargli la schiena, il mio piacere è così alto che non bado al suo negarsi alla mia lingua. Il suo cazzo stenta a perdere la sua forza, ancora duro pesta dentro la fica come se non volesse smettere, anzi riprendere repentino a possedermi, gli devo chiedere di fermarsi, sono sfinita, ho bisogno di riprendermi dalla splendida scopata.
Si allontana da me senza dire una parola, forse per non voler confermare i sicuri pettegolezzi dei bagnanti; qualche secondo ed anch’io, senza fretta, mi allontano cominciando a nuotare lasciando lentamente alle mie spalle i gommoni, schermi del nostro amplesso, soddisfatta mi avvicino sempre più all’arenile, curiosa alzo lo sguardo verso la battigia cerco di individuare il mio ombrellone e la gente che vi stava accanto, ma… Franco è lì, sdraiato al sole... come è possibile! Come può essere già arrivato… non può essere! ma allora chi! mi volto cerco tra l’azzurro dell’acqua… solo una figura a pochi metri da me… compare dall’acqua con le mani tra i lunghi capelli neri, quasi a nascondermi il suo volto, spaventata… un ragazzo, braccia muscolose, fisico possente, un torace scolpito in ogni muscolo, piano le mani scoprono il viso e rendono chiari i suoi lineamenti… NO! RICKY!!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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