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Intrigo tra mamme (ovvero il piacere che trasmette desiderio)


di geppettino2003
01.02.2019    |    45.874    |    13 9.6
"Grido il mio piacere, e le immagini si interrompono..."
“Apri tu, io vado a coprirmi un po’.”
“Perché?”
“Ti pare che posso restare con le tette al vento!”
“Sei bellissima così”
“Ma tu sembra oggi abbia altro interesse”
“Emanuele viene a vedere le partite su Sky. Abbiamo il fantacalcio”
“Te lo potevi evitare oggi”
“Mà il fantacalcio è sacro!”
“Pensavo che avresti preferito altro!...”
Glissa sulla mia provocante riflessione!
“Allora metti il reggiseno che piace a me, e lascia che si intraveda...”

Lo guardo maliziosa, sorrido mentre, civettuola, scodellando il plastico seno, gli offro l’erotico spettacolo che si sta perdendo!
Lo stretto‭ ‬scamiciato,‭ ‬piuttosto‭ ‬corto,‭ ‬le‭ ‬spalle scoperte, la‭ ‬scollatura pronunciata, esaltano la corposità di formose mammelle. Intendevo riservare gli effetti della mia provocante mise al mio dolcissimo figliolo. A lui piace il mio essere, piacevolmente, sensuale in casa.
Però quella sua richiesta mi intriga, mentre scelgo l’intimo capo da indossare. Chissà cosa ha in testa!

Pochi secondi e Manu, in evidente difficoltà, e senza riuscire a staccare gli occhi
dalla opulenza di un accattivante seno, mi saluta, quasi balbettando.

“Sei proprio una gran...”
“Parla piano.”
“Mi fai impazzire e non solo a me...”

Questo suo atteggiamento sembra nascondere qualcosa...

Tre del pomeriggio, dopo oltre un’ora di full immersion passata a discutere di formazioni, incontri, cambi, sono pronti per la diretta goal condotta da quel gran bel tocco di gnocca di Ilaria D’Amico. (quella si che deve essere una bella maialina).
Dal soggiorno ascolto la foga dei loro continui commenti. L’occasione persa di CR7, l’assist per Icardi, il rigore parato da Donnarumma.

Aspetto la fine del primo tempo per raggiungerli in camera con una fresca premuta. China, sfrontata, appoggio i bicchieri sulla scrivania. Guardo Roberto rivolgendomi all’amico:
“Emanuele, invece di concentrarti su una palla che rotola su di un campo, non sarebbe meglio se ti interessassi di due belle piccole semisfere sul petto di qualche bella ragazzina”
Quasi a volerlo sfottere. Con i suoi sedici anni qualche prurito deve pur sentirlo in mezzo alle gambe.

“Signora le ragazzine sono delle zecche, ti si attaccano sopra e non ti mollano, insomma delle rotture di p...e ”

“Si ma è con loro che puoi divertirti veramente!…”

La mia provocazione è subito interrotta dal mio ragazzo:
“Meglio le loro nostre mamme…. meno invadenti, più permissive, più belle e, sicuramente, più disponibili!”

Sorride, facendomi l’occhiolino.

A quel “nostre”, li per li, non do molto senso se non quello di farmi sorridere. (anche un po’ compiaciuta!)

18,30 Manu va via.
“Se il posticipo di stasera lo vince la Roma ti spetta pagare pegno. Sai quello che voglio, lo stesso che oggi ho fatto in modo che apprezzassi. Le scommesse si pagano!”

"Avevi ragione tua‭ ‬madre ha veramente due belle minne. Poi quel reggipetto... bellissimo, stavo impazzendo, respirava e i capezzoli spingevano sul tessuto...Tu hai fortuna, con la mia non sarà così facile.”

Il mio seno! Fortuna! Facile!
Un po’ risentita chiedo:
“Che stai combinando?”

“Niente! E che Emanuele non credeva che il tuo fosse un così bel seno!”

Ecco perché quella sua richiesta di restare senza! Mi viene il dubbio che, sotto sotto, nasconda altro.
So che ama sorprendermi, che mi piace trasgredire, che ogni occasione è buona per accendere la fiamma del peccato e, quel - nostre mamme, tu sei fortunato, hai preso e visto - comincia ad intrigarmi.

“... E ora speri tocchi a te apprezzare quello di sua madre!”

Non risponde ascolto, invece, crescere il suo respiro alle mie spalle, le sue forti mani sui miei fianchi, umide labbra sfiorano il collo, mi tira a se. Sento quel suo bel cazzo in splendido tiro. È chiaro il segnale del suo essere, morbosamente, eccitato.
Sorrido sorniona.
Mi ci vuole, veramente, poco per gustarmi una invitante verga. Solo attimi e trasferisco il calore della mia bocca su di un bellissimo cazzo. Ho una gran voglia del suo caldo seme. Lo stringo tra morbide labbra, ondulo veloce il capo. Sento il suo intenso palpitare in bocca. Con le mani spingo forte il suo corpo sino in gola. Pochi secondi e mi godo ripetuti schizzi, caldi, corposi, eccitanti.
Lento è il sopirsi del suo intenso gemere, mentre con le dita raccolgo parte del suo seme e, avida, ingoio il suo intrigante piacere.

Si faccio sesso con mio figlio. Volutamente, e complice, ho ceduto alle sue fanciullesche provocazioni e, da attenta mamma, godo del diventato trasgressivo mio ruolo!

La sera trascorre tranquilla. Due gran belle scopate, con un travolgente 69, e l’eccitante pompino finale, hanno calmato i suoi ardori e soddisfatto le mie intime voglie.

Al buio, come fossi sola, continuo a fantasticare su quella sua fantasia che, sembra, vede coinvolta non solo me.
Voglio sapere di più!

Al mattino, sola in casa non è un problema armeggiare sul suo pc. Sul desktop la cartella fantacalcio. La apro e, come se me lo aspettassi, individuo una cartella con il nome - Cry -
Mi basta un attimo per cliccare sopra e sincerarmi del contenuto. Una sequela di foto, una bella donna impegnata in domestiche faccende. Riconosco subito la mamma di Emanuele.
La femmina prevale nel mio mio primo commento. La signora si difende ancora bene, un tipino non alto, capelli lunghi biondi, una figura proporzionata, le curve ben disegnate, una sicura terza di seno sicuramente sodo, che si staglia su una plastica taglia 44. Nell’insieme una interessante gnocca!

Il mouse impazza tra le dita, i click si susseguono. Becco un file’s video. Immediata lo apro.
L’obiettivo, lentamente, risale tornite gambe, fasciate da aderenti leggings, si sofferma per lunghi secondi su di un accattivante fondoschiena, che, plastica, ancheggia. Chiaro è il bordo di un sottilissimo perizoma che esalta, in tutta la sua accattivante forma, un culetto niente male, bello e formoso.
Interessata continuo.
Pochi click e - Mamma- Io!!!
Mi vedo in bagno, impegnata a lavare il suo piumone. Accovacciata, un piccolo pantaloncino e una striminzita camicetta, al solito, volutamente, sbottonata. L’ombellico fa bella mostra. Nell’insieme, forse un po’ scollacciata, non oscena ma, volutamente, provocante. I capelli raccolti in una fascia rossa, non ho fatto in tempo a cambiarmi …. Nè so se quella mattina l’avrei fatto!

Mi chiedo quale perversa fantasia passa per la testa di quel porcellino di mio figlio.
Le immagini scorrono, si stoppano per pochi secondi, in dissolvenza riprendono con lui che mi è davanti, le mani stringono il seno, lo palpano, tra le dita si gonfiano i capezzoli. Vogliosa mi giro abbandonandomi alla sua eccitazione. Tendo la braccia per sostenere la sua imperiosa spinta. L’espressione del mio viso è sconvolto da una devastante lussuria. Grido il mio piacere, e le immagini si interrompono.

Mi è subito chiaro che il loro interesse non è solo per il pallone, ma quella è la scusa per scommettere in un eccitante gioco che ci vede coinvolte!
I due porcellini, con risultati diversi, fantasticano su i nostri corpi, sfruttando normali situazioni domestiche trasformando, in modo erotico, le particolari immagini rubate.
Subito quel pensiero di Manu : - Con la mia non sarà così facile -
Mi convinco che il poverino ha un serio problema che coinvolge la sua bella mammina.
Sorrido, da emancipata, ho saputo come approcciarmi al mio e come affrontarlo (non solo per risolverlo ma anche per sfruttarlo!)
Il povero Emanuele, sicuramente, infatuato della bella mammina, vorrebbe godere delle sue belle fattezze, ma non sa come fare!

La cosa comincia ad attizzarmi. La bella signora meriterebbe maggiori attenzioni, e il giovane figliolo vorrebbe offrirgliele!

Non posso... però potrei... con questo pensiero lascio alle mie dita di darmi piacere.

Due giorni e, quando si dice il caso. L’opportunità mi è offerta propria dalla bella madre.
Pochi minuti sotto casa per sentirmi dire, con evidente difficoltà,
”Signora in casa abbiamo un problema con i nostri figli”
Nei suoi occhi l’apprensione mista a vergogna.
Con la certa convinzione che il suo problema, se pur simile, fondamentalmente è diverso dal mio, approfitto dell’occasione offertami. 
“Devo essere sincera anch'io, è un po’, che gliene volevo parlare.”

Quasi sottovoce continua
“Sa non è facile scoprire quanto siano porci i nostri ragazzi!”

Invitandomi a seguirla. Pochi passi e sono a casa sua. È sconvolta mentre fa strada verso la camera del figlio. Trema, mentre, in silenzio, armeggia sul pc del ragazzo.
Riconosco subito la stessa cartella gli stessi file. Presa dalla paura, lascia che anch’io veda le immagini.

Un video. Lunghi primi piani del suo essere in camera, si sta spogliando, via un morbido maglioncino, davanti ad un grande specchio, è compiaciuto il suo ammirare il seno, stretto in delicatissime coppe che, quasi, deborda in una taglia sicuramente più piccola. L’obiettivo sosta su di un profondo solco. Solo un attimo, le mani sul procace seno, per liberarlo dal finissimo pizzo nero a fasce. Plastiche mammelle prendono un accattivante forma, reagendo ad innocenti carezze.

Manu, forse, è riuscito a pagare il pegno a mio figlio. Pochi secondi perché lo zoom si allarghi su intriganti immagini.
Noto la sua reazione, è di seria preoccupazione allo scorrere delle immagini.
Suo figlio in piedi nudo, pesta su un cazzo duro, così grosso da fare spavento, avvolto in quel suo intrigante reggiseno di pizzo. Sono chiari, e distinti, i colpi che ripetutamente tira. Le pupille incollate sul tablet incentivano quel suo menare con sfacciata foga e, con particolare, trasporto.

Sussulto anch’io, ma alla presenza di mio figlio che, nudo, spudoratamente eccitato, lo riprende commentando:
“È fica tua madre, una gran bella porcona. Quelle tette fanno morire”.

Lo sguardo della signora è cupo, il mio comincia ad essere di interesse (anche se è bene non farlo a vedere).

“Dai sborra, fallo nel reggiseno, pensa che sia lei che te lo sta stringendo in una lunga eccitante spagnola. Che bella maiala, sono sicuro che non aspetta altro...”

Roberto lo incentiva.

“Si mi piacerebbe schiaffarglielo tra le minne, poi metterla a pecorina e scoparla da dietro. Vorrei vedere il seno che reagisce ai secchi colpi di sto bel cazzo. Mi voglio fare cavalcare, pizzicarle i capezzoli, ascoltare il suo eccitante gridare, vedere la sua espressione da troia impazzire con il grosso e duro cazzo mentre si scopa, pronta a farmi sborrare.
Ma io voglio piazzargli il mio cazzo davanti agli occhi, metterglielo in bocca, farmelo succhiare e poi sborrarle sul seno, sul viso, guardarla mentre lecca il mio piacere tirandosi un ditalino...”

Dio che perversa fantasia!

Nessun commento alle scene, solo il silenzio interrotto da eccitati gemiti, e continue morbose fantasie.

“Dai sborra, pensa che la tua sborra sarà sul suo seno e, lei, sentendo il tuo odore, eccitata potrebbe chiederti di sbatterla...”

“Siiiiiiii....sborrooooo...“

“Dio che fica....vengo pure io...”

Entrambe seguiamo i fiotti corposi, e densi di Manu riempire, alternativamente, le nere coppe. Schizzi continui raccolti a malapena dal delicato tessuto. Roberto scarica a terra il suo enorme piacere.

Cry è senza parole, in evidente stato di collera mista ad imbarazzo, io rossa in viso e non certo di rabbia.
La conferma che Manu brama per sua madre, e che il mio lo incentiva, sta sconvolgendo la mia mente. Sento la fica inumidirsi al pensiero di cosa sarei capace di fare con due bei cazzi in tiro!

Ormai consapevole della realtà che ci accomuna, in pochi attimi materializzo una idea. Tanto morbosa quanto perversa!
Do corso alla mia strategia con un iniziale atto di ammenda. Voce bassa, con il viso contrito, quasi sussurro
“Credo che la responsabilità non sia solo loro, sicuramente dovremmo stare un po’ più attente in casa. Stanno crescendo e noi, civettuole, qualche emozione siamo ancora capace di darla.
Come possiamo biasimarli e come condannarli. Sono sempre ragazzini che stanno crescendo, (e pure bene dovrei dire) con tanta fantasia e gli ormoni a palla. Basta niente e si dimentichino che siamo le loro mamme. Senza rendercene conto è come se li provocassimo e loro subiscono la loro fervida fantasia comportandosi di conseguenza….”

“Li dovremmo quindi giustificare!!!”

“No! Al contrario dovremmo aiutarli, parlarci, chiedergli. Il loro è un momento difficile, ed il nostro non lo è da meno” (quest’ultima riflessione volutamente ambigua).

Le confesso che anch’io ho lo stesso sua problema.
“È un po’ che in casa ho lo sguardo del mio bambino, costantemente, addosso. Sento i suoi occhioni neri accarezzarmi la pelle, risalire lentamente il corpo, apprezzarne la forma.
Condizionata dal mio ruolo di mamma, forse sbagliando, inizialmente ho lasciato al suo sguardo l’opportunità di perdersi sul profondo solco del mio seno...”

Cry segue, sorpresa ma con un malcelato interesse, le mie parole.

“... Il suo interesse, è cresciuto sensibilmente di giorno in giorno, e mi ci è voluto poco per beccarlo, mentre cercava di mascherare, goffamente, l’intima emozione.
L’iniziale fastidio, lentamente, si è modificato, accorgendomi di non poter essere solo contrariata, anzi, ben consapevole di come finiva per soddisfare la sua morbosa fantasia. Mi sono posta il problema di come doverlo affrontare, e come poterlo aiutare...”

La guardo negli occhi, aspetto una sua reazione, che tarda ad arrivare. Blocca ogni altra mia riflessione.
“Pensavo che, forse, potremmo assieme come affrontare il nostro problema e, trovare una soluzione per risolverlo”
Propone di‭ ‬passare domenica‭ ‬pomeriggio da me,‭ con la scusa di un caffè, e verificare‬ cosa i due combinano con la scusa del fantacalcio e, con l'occasione, affrontare i nostri perversi pargoletti. Metterli davanti alle loro fantasie, parlarci, capire come sono nate...”

Caspita! Immediata è la mia disponibilità per le 16,00 del pomeriggio.

Un rapido saluto, con un abbraccio. Stringo a me un corpo morbido che sento elettrico trasferendomi i suoi tremori.

Rientro a casa assalita da una travolgente eccitazione. Prigioniera di pensieri sconci che, latenti, mi sconvolgono.
Appoggiata al portone, mi accarezzo l’interno delle cosce, ho la fica in fiamme.
Le mani impazziscono sul seno, mentre prende forma un idea.
- Come aiutare il povero Emanuele circuendo la bella sua mammina.-
In quei suoi occhi mi è stata netta l’impressione che, visto quelle intriganti riprese, si sia poi soffermata sempre, più spesso, a sbirciare tra le gambe del suo bel bambino! (mi pare normale viste le dimensioni del bel cazzo del ragazzo.) Nel suo sguardo, non c’era paura e preoccupazione, in quella espressione c’era di più. Una morbosa eccitazione e le manca solo il coraggio di soddisfarla!

Non credo mi sarà difficile farle scoprire quanto può essere veramente troia una madre!
Ma è un altro il pensiero che mi sconvolge. Una intensa voglia mi assale.
È vero un bel cazzo è un bel cazzo, due saranno bellissimi, ma quale è la vera emozione che può trasmettere l’abbraccio di due caldi corpi eccitati di donna. Solo delicate esperte dita femminili sanno come trasferire piacere, solo una donna sa come giocare con la lingua su una caldissima fica.
È ora che viva quelle intriganti emozioni unendo l’utile al dilettevole!

Scossa da un turbinio di eccitanti pensieri godo, con mio figlio che, nel frattempo arrivato, sporca il mio viso del suo caldissimo seme....
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