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Zia Lucia - dopo un anno con noi c'è mamma..


di geppettino2003
11.05.2011    |    148.310    |    8 9.2
"Papà si è fatto beccare mentre pompava la sua segretaria in ufficio..."
“mmhhh dai si… ancora… stoo…ooo… venendo”
il corpo di zia sta vibrando sotto la furia dei colpi di un cazzo che, ben lubrificato dalla sua eccitazione, scivola senza alcuno sforzo, avvolto dai folti peli neri per tutta la sua dimensione, nella caldissima fica
“SI aahhhggg… eccomiiii” il troione sta venendo copiosamente sul mio uccello.

Un anno è passato dalla mia iniziazione al sesso durante il quale non molte sono state le occasione per incontrare mia zia Lucia.
Ad ogni incontro sono state nuove e conturbanti esperienze.
Diversi sono stati gli inviti di zia, estesi anche alla mia famiglia per passare i fine settimana al di la dello Stretto, così come mamma, ogni volta, sentiva la necessità di ricambiarne la cortesia. Ad ogni visita si intensificava il nostro rapporto di intima complicità, ed ogni momento è stato pretesto per scopate stratosferiche.
Io, neofita del sesso, sono diventato esperto e, con l’esperienza, sempre più esigente.
Più volte abbiamo anche rischiato di essere scoperti da mia madre in atteggiamenti piuttosto equivoci e, ove ciò fosse realmente accaduto, sarebbe stato impossibile inventare, per entrambi, qualsiasi plausibile scusa che limitasse l’inevitabile scandalo!

Ed ora, finita la scuola eccomi pronto per un altra stagione da ragazzo alla pari. Per metà collaborerò con mio zio, guadagnando anche qualche soldino, e per l’altra metà saranno scopate pazzesche con mia zia godendo delle perverse gioie del sesso.

Quest’anno gli zii sono alle prese con i problemi legati all’avvenuta ultimazione di alcuni lavori di ristrutturazione nella loro casa al mare, per cui il mio impegno sarà maggiormente dedicato alla zietta che non in negozio. Più che un ragazzo alla pari mi aspetta un periodo da colf e, pur fisicamente stanco, ogni occasione sarà buona per soddisfare le calde voglie del mio intimo puttanone.
“in questo primo periodo prima c’è il dovere e poi ci sarà il piacere” è questa la riflessione che mia zia, ridendo, esterna mentre siamo già indaffarati nel nostro primo impegno. Una buona ora di facchinaggio per trasferire, nella nuova casa a mare, alcune suppellettili di volume piuttosto pesanti e, riempita la macchina quasi all’inverosimile, lo zio ha una capiente mono-volume, ci sistemiamo in macchina in modo da evitare che durante il tragitto qualche mobile, nello spostarsi durante la guida, possa creare situazioni di pericolo. Preso atto che i mobili da trasportare lasciano un solo posto a sedere, l’unico modo possibile per garantirci la massima sicurezza durante il tragitto è quello di accomodarci io e la zia dietro, proprio dietro al lato guida, con lei appollaiata sulle mie gambe.
Un viaggio affrontato con goliardia e con molta ilarità, “allora Roberto quest’anno sarai più impegnato in faccende domestiche eh?” esordisce mio zio “sempre se sei d’accordo!”. aggiunge “non è il massimo… però va bene lo stesso” la mia immediata risposta, data tra il serio ed il faceto strizzando, in contemporanea, una tetta a mia zia che subito reagisce con una risatina di scherno.
“Sai Lucia visto che i lavori sono finalmente finiti perchè non chiedi anche Rosetta di darti una mano... credo che in tre in un paio di giorni potreste rimettere ogni cosa al proprio posto. Potreste approfittarne per stare assieme! Specialmente in questo periodo visto i suoi problemi di… coppia… e poi passare un bel fine settimana…”
“ma, non so se è il caso… forse è preferibile che stia un po’ sola in questo momento”
Mia zia è piuttosto contrariata all’idea di una presenza in casa. Così come lo sono io!
“Perché no! Potresti anche esserle di conforto…chi meglio di te potrebbe sollevarle il morale”
Vista l’insistenza del marito
“ma vediamo stasera la chiamo e ne parliamo”
Seguo le riflessioni di mia sulla opportunità o meno di avere una ulteriore presenza in casa. Nel nostro viaggiare il contatto fisico delle calde cosce di mia zia sulle mie, unito al continuo traballare dell’autovettura, mi stanno eccitato a tal punto che mia zia non tarda a percepire la pressione del cazzo che incessantemente tenta di farsi strada tra provocanti chiappe.
Uno sguardo carico di morbosa complicità, mista a piacere e, senza molto scomporsi, avendo cura di non farsene accorgere dal marito, solleva di quel poco il già corto scamiciato, tale da consentirle di scoprire uno splendido culo e liberatomi, contemporaneamente, il cazzo dai larghi boxer che indosso, si mette a giocherellare con il diventato turgido uccello. Lo tiene ben avvinghiato tra le cosce, a diretto contatto con la folta peluria della fica. Strusciando sapientemente l’un contro l’altra le gambe mi sta facendo una originale sega e ne sta godendo. Dalla mia posizione vedo dallo specchietto retrovisore, l’immagine riflessa del suo viso. Una espressione contrita del viso, le labbra ben serrate e gli occhi semi chiusi nella classica espressione del piacere represso.
È stato un attimo, l’uccello ben lubrificato dai suoi umori vaginali, ed il contemporaneo sobbalzo dell’autovettura causa una buca, zia si immola, senza alcuna difficoltà, il radioso culo come in un dono sacrificale e, strozzando in gola un intenso gemito, cavalca l’intero muscolo.
Il rollio della macchina, unito alle contrazioni muscolari delle conturbanti chiappe, che abilmente mia zia governa alla base del cazzo, mi mandano in estasi. Una cavalcata eccitante è il mio impegno degli ultimi minuti sino a quando, complice un tratto di strada sterrata ed il suo abile stantuffare, le inondo lo sfintere di abbondanti schizzi del mio caldo liquido restandomi soffocato in gola un profondo gemito di piacere.
La sua abilità è tale che non una goccia va dispersa!

Cominciamo bene!
La notte la solita sveltina con il marito per restare, come al solito, con una voglia repressa di cazzo.

Stamattina siamo già impegnati nei lavori domestici per cominciare rimettere in ordine la casa. Cazzo quanto occorre pulire dopo che gli operai lasciano un appartamento, sono passate già tre ore di assiduo lavoro e c’è parecchio da fare. Lo zio è già uscito.
Un paio d’ore sono già trascorse e vederla sfaccendare con quel suo fresco vestitino estivo così aderente da modellarle il corpo e renderla particolarmente arrapante mi eccita da morire.
“Stamattina non abbiamo voglia di lavorare”…
“e che ho una altra voglia” e, d’impeto, l’ho sbattuta sul tavolo offrendole la corposità di un minchia eccitata.
Adesso sto possedendo il troione sul tavolo della nuova cucina che, a gambe oscenamente divaricate si sta godendo la sua razione di cazzo. “mhh forza zia, succhiami la minchia” è la mia sfrontata richiesta mentre lei, in preda alla lussuria più sfrenata, “si voglio succhiarti tutto mmm”. Prendendo in bocca la gioia del suo piacere. I gemiti si fanno intensi e prolungati, la lingua saetta furiosa nella spasmodica ricerca di piacere.
In quest’anno ho avuto modo di imparare che mia zia, in fatto di sesso, sa trasformarsi in una grande troia, una ninfomane mai sazia sempre alla ricerca del cazzo che vuole duro e sempre disponibile. Gode nell’essere trattata da puttana e, devo essere sincero, la cosa mi è parecchio gradita.
“Robertoo… vieni tu, sporcami tu… tuttaaa AAHH”; mentre all’apice dell’eccitazione le sto schizzando anche il mio di piacere, sporcandola morboso di caldo sperma tutto il corpo, mentre lei gode spalmandosi sulle enormi tette ogni goccia del frutto del mio godere.
Che porca!
Appena in tempo per ritornare padroni dei nostri istinti sessuali che l’arrivo dello zio ci riporta alla realtà.
Zio è andato a prendere Rosetta e quanto fino ad ieri era una mia speranza, è andata dissolvendosi.
Un veloce pranzo e salutato lo zio, restiamo soli con una presenza in casa che andrà, certamente, a limitare le mie erotiche performance.
Si perché Rosetta è mia madre!
Adesso siamo tre persone impegnate a rivoluzionare una casa con mia madre che, gran lavoratrice, anche lei come la sorella con il culto della casa, sembra la più attiva. Anche mia zia è pianamente coinvolta in tali attività e mia madre sempre presente di sesso neanche a parlarne.
Mamma è abbastanza giù, quest’anno il suo rapporto di coppia è in piena crisi. Papà si è fatto beccare mentre pompava la sua segretaria in ufficio. Inutili sono state le sue giustificative circa una avventura da “una botta e via” visto che mamma ha deciso di prendersi un po’ di tempo per riflettere prima di procedere ad una separazione.
E sono già trascorsi sei mesi!
Eppure guardandola mi accorgo, e resto piacevolmente sorpreso, del fatto che mamma non dimostra affatto i due anni più di zia. Si mantiene in perfetta forma, una donna ancora attraente, alta, scura di capelli un fisico che definire accattivante non materializza appieno le sue intriganti forme che se, forse, avesse valorizzato di più avrebbe, sicuramente, evitato la fedifraga scappatella di papà.
Un pensiero accompagna questa mia riflessione mentre, interessato ammiro il bel culetto che ancheggia con la scopa in mano: Chissà se in tutti questi anni è riuscita a soddisfare sessualmente papà e se, a differenza della zia nel suo rapporto di coppia ha goduto dei piaceri della carne. Certo non è un pensiero consono al mio essere figlio, ma il problema e che sono continuamente arrapato. Mi basta uno scorcio di coscia e mi viene subito duro! Non potendo fare altrimenti, fantastico, cercando di vedere il lato erotico della situazione, resa ancora più stimolante dal caldo insopportabile che ci obbliga a restare abbastanza scoperti. Mamma e zia con indosso solo dei copri sole piuttosto aderenti, entrambe piuttosto provocanti, mentre io a torso nudo con solo un paio di boxer che, a mala pena, nasconde le mie grazie.
“Che fai sei imbambolato?” la domanda di mia madre mi riporta alla dura realtà “no sai che stavo pensando al tuo rapporto con papà”
“non ci pensare quella è ormai acqua passata” confermandomi, implicitamente, che la sua pausa di riflessione è terminata ed ora è ben determinata ad agire!
Il restare solo in casa con due belle donne stimola la mia perversa immaginazione.
Prendo atto che mamma nella sua semplicità sprigiona sesso da tutti i pori! Come avrò fatto in tutti questi anni a non accorgermi di quanto fica è mia madre!
“e allora… perché non rendere il rapporto con mia zia più trasgressivo ed eccitante approfittando della presenza in casa di un altra gran bella gnocca? È la domanda che ormai incessantemente da un paio d’ore mi ripeto. Si… ma l’altra gran bella fica è mia madre!
Un pensiero che comincia a farsi ardito! Una idea che sta diventando chiodo fisso.
Sono concentrato nel cercare una strategia che renda concreto il soddisfacimento della mia morbosa voglia. La mia testardaggine mi impone di approfittare di ogni pur minima occasione per fare in modo che mamma si accorga della mia tresca con zia, e valutarne la reazione sulla base della quale regolarmi di conseguenza.
Per cui aiuto mia zia a rimontare le tende e, con lei sulla scala, con fare per niente circospetto, le infilo una mano sotto il corto pareo risalendo le lunghe cosce ed accarezzarle la fica. “SMETTILA non siamo soli”, con dire a denti stretti, stingendo però le gambe in una contrazione naturale. Azione che compio consapevole dell’arrivo di mamma. Con la coda dell’occhio la vedo. È impacciata!
Ed ancora, più tardi, sono accanto a mia zia che sta riassettando la cucina dopo il frugale pasto, approfitto per aiutarla non senza strusciare, tra intriganti chiappe un cazzo alla ricerca della sua tana “LA FINISCI vuoi farci beccare da tua madre!” a fil di voce, mentre mamma è impegnata a pochi metri da noi a riordinare la dispensa.
Il massimo lo perseguo un’ora dopo quando, sfrontato, mentre sulla scala aggancio i nuovi lampadari, con il viso di mia zia a pochi centimetri dal mio uccello, che reagisce ingrossandosi a vista d’occhio al punto che mamma non può non accorgersi della protuberanza ben visibile dal minuscolo pantaloncino che indosso.
Tutto il giorno con fare sfacciato provoco mia zia nell’intenzione di stimolare una qualsiasi reazione di mamma.
Reazione che stenta a concretizzarsi!
Non so se la mia strategia ha sortito effetti ma una cosa intanto l’ho ottenuta, mentre volutamente mi assento per nascondermi alla loro vista, ascolto la riflessione di mamma “Lucia so che il mio ragazzo sta crescendo, forse è un po’ esuberante. Non pensavo di avere un figlio cosi ineducato ed irrispettoso. Faresti bene ad essere più dura con lui. Io non l’ho fatto per non metterti in difficoltà, ma se vuoi lo faccio io. Prova ad immaginare se lo avesse visto Nino ti immagini che reazione…” “è un ragazzo, non ti preoccupare non mi ha offeso” “ma io sono parecchio preoccupata, sai è un po’ che mi sono accorta del comportamento di Roberto questo mi turba. Ho apprezzato la tua reazione ma oggi Roberto meritava, veramente, un sonoro ceffone!”
Arrossisco, ma non dalla vergogna, bensì da una delusione mista a rabbia, forse consapevole di aver sbagliato tattica.
Inevitabile è la feroce ramanzina di mia zia che, parecchio risentita, mi rimprovera della mia sfrontatezza. “ma sei impazzito se tua madre se ne accorge sono guai. Sei un incosciente!” ed io di rimando “mi ero eccitato sulla scala tanto che volevo scoparti lì sul momento… tocca guarda come sono duro”… “e te lo puoi consumare a pugnette… niente di più!” una risposta che mi lascia di stucco. Non riconosco più la grande zoccola assetata di sesso, sempre pronta ad approfittare di ogni momento per scopare.
La restante giornata passa con mia zia che mi evita costantemente e con mamma che invece mi è sempre accanto.
La notte è stata foriera di immaginazioni morbose che inevitabilmente mi portano al soddisfacimento solitario della mia eccitazione. Un solo pensiero mi tiene sveglio per parecchio tempo: “come mai mamma non ha inteso affrontare l’argomento con me?".

Il giorno dopo trascorre all’insegna del lavoro, lavoro e solo lavoro. Zia sempre più provocante sfugge ad ogni mio pernicioso tentativo, mentre mamma mi marca stretto, non perdendo occasione per seguire ogni mio comportamento.
Le quattro del pomeriggio, il gran caldo, diventato proprio fastidioso, unito alla stanchezza di tre giorni di duro lavoro comincia a far sentire tanto che i nostri ritmi da incessanti si sono fatti molto più blandi. Seguo le mie donne rese apatiche dalla calura e succintamente scoperte approfittare di ogni occasione per riposarsi. Decido che è giunto il momento di passare all’azione. Ho i testicoli indolenziti dalle continue erezioni che devo reprimere, urge quindi scaricare. Ormai abbiamo quasi finito. Con fare provocante “zia vado a fare una doccia fredda… oggi ho veramente… caldo” “ottima idea sbrigati che anche io ho bisogno di rinfrescarmi e… dopo anche mamma… può farlo” “Roberto falla fredda sta doccia” è la riflessione di mamma!
Il solo pensiero che da lì a poco potrò approfittare della doccia di mamma per restare solo con mia zia mi sta esaltando. Un cazzo durissimo stenta ad essere racchiuso nella mia mano e sotto lo scroscio dell’acqua mischio il mio sperma alla schiuma del bagnoschiuma che ai miei piedi scorre verso lo scarico.
Esco con l’asciugamano avvolto in vita per lasciare il bagno libero alle signore “ …Rosetta vai prima tu. Io approfitto per sistemare le ultime cose in camera”
Sono così eccitato che non riesco a governare ne i miei pensieri ne, tantomeno, il mio uccello! Uccello che, percepisco dall’espressione di mia zia, risveglia l’invocazione alla sua razione di cazzo, ciò stimola la mia perversa reazione.
Ora o mai più!!!
Con fare ambiguo mi avvicino a mia madre e, spudorato, la stringo a me facendole sentire lo stato della mia corposa eccitazione “sai mamma che sei veramente bella!” appoggiando sfacciato tutta la potenza del mio uccello tra le sue natiche. Un fremito intenso le scuote il corpo mentre, senza darle alcuna possibilità di reazione aggiungo “anche zia ha un bel corpo”
Mentre, interdetta, zia non recepisce la mia provocazione, mamma, imbestialita, scostandosi nervosa da me senza mezzi termini mi manda a quel paese contrariata “vado a farmi la doccia… poi noi due dobbiamo parlare…”
Ma nei suoi occhi la rabbia sembra fondersi alla sorpresa!
Solo un attimo per bloccare prontamente il tentativo di ceffone di mia zia ed indirizzarle la mano sul duro cazzo e, ancora più insolente “Zia hai notato a mamma sicuramente manca un bel cazzo?” confusa e anche stravolta dalla situazione venutasi creare “ma sei scemo, stai parlando di tua madre! devi essere pazzo!” ed io sempre più sfacciato “ma che pensi che non si sia accorta di quanto sei troia e che ti fai scopare da suo figlio… sono certo che sto bel cazzo la farebbe morire… vuoi scommettere che adesso si sta toccando sotto la doccia” mentre sono in ginocchio davanti a quell’intimo, che già da qualche giorno mi manca, per assaporarne il piacere.
Senza darle alcuna possibilità di reazione, sciolgo il leggerissimo pareo e sfodero repentinamente la lingua che indirizzo ormai sapientemente sui punti maggiormente sensibili di quella troia di mia zia. Trastullo sulla fica pelosa che mantengo al mio contatto spingendo con forza i glutei verso il mio viso.
“Roberto smettila, non essere stronzo” solo qualche secondo e dai muscoli rilasciati percepisco la femmina sensuale che intimamente conosco, pochi colpi di lingua per sentirla abbandonare ai piaceri della carne “ti ho detto di smet….terl….aaaa, mmhhh ti prego, non ades…sooooo! c’è tua madre” sempre meno convinta nel suo negarsi “nnnn…oooo… fermati!” senza nessuna convinzione, atteso che impercettibilmente agevola il mio leccare. La mia eccitazione è al massimo così come sta salendo quella di mia zia
“sei fica” alternando la punta della lingua tra le piccole e grandi labbra. “Anche ti manca un bel cazzo… ne hai voglia vero?” pochi secondi ancora e mia zia, ormai preda del mio fare, completamente rapita dalla libidine, mi prende per mano guidandomi in camera, dove stringendomi in un abbraccio morboso si abbandona “cazzo, Roberto…fottimi”. Finalmente riconosco la troia mentre scarico la mia lussuria dentro la calda fica. “si dai, ho voglia anche… io…” sillabandomi il suo piacere.
Finalmente scopo mia zia. Contemporaneamente le nostre lingue frugano nelle rispettive bocche in un turbinio di devastante lussuria
“mhh daiii continua” è l’invito di mia zia. Completamente nudo la obbligo ad offrirmi, in piedi il triangolo nero della mia perdizione
“fammi venire” spingendo il bacino verso il mio durissimo uccello “vengooooo… siiii” sbrodolando sul cazzo i suoi caldi umori.
Anch’io sto per venire, pesto forsennato, spingo violento, la lingua si è appropriata di gonfi capezzoli. Tre giorni di astinenza sono la forza dei miei colpi. “fottimmiii”. Ma è la presenza di mamma che mi blocca. In piedi, attonita, mamma segue il nostro amplesso, incapace di reagire. Ferma, immobile mentre senza alcun rispetto sto godendo del corpo di sua sorella.
Nel suo sguardo non c’è rabbia!

Vedere una donna che, a pochi metri avvolta in un candido accappatoio, segue il mio amplesso aumenta enormemente la mia libidine e con l’eccitazione ormai alle stelle, ed il pudore sotto i piedi “mamma… perché non vieni anche tu… anche a te manca un bel cazzo” è il mio volgare invito a mamma che sicuramente sta subendo una ritrovata eccitazione, mentre reprimo a colpi di cazzo ogni possibile reazione contraria di mia zia.
“Ma che… State facendo… siete pazzi! ”
Mentre come un automa, calamitata dalla nostra azione, si avvicina ai nostri corpi senza manifestare alcuna titubanza. Sfacciato slego l’accappatoio lasciandolo scivolare ai suoi piedi. Resto estasiato dalla meraviglia di una bellissima fica, nera pelosa, curata nel taglio. Immediatamente sfioro con una mano la sua fica, tocco le labbra, titillo la clitoride, mamma sussulta, si morde il labbro “ti prego non lo fare” quasi implorandomi. Non le do ascolto mentre infilo il dito medio tra le grandi labbra per percepire distintamente il calore che pervade l’intimo incrocio. E un tutt’uno sentirla abbandonare in maniera lasciva sotto la sfrontatezza del mio fare. Il suo respiro si fa più intenso e prolungato “mmhhuuu”. L’eccitazione le piega le gambe, si abbandna su se stessa. Subito ne approfitto. Sembra assente quando le offro il cazzo in tutta la sua maestosa dimensione.
In mamma si trasforma l’abulico atteggiamento iniziale in latente eccitazione. Solo un minimo tentennamento oppone all’invito di prendere in bocca il mio uccello. Il rossore del suo viso si accentua notevolmente. le mani tremanti non sanno cosa fare sino a quando con fare deciso le indirizzo l’uccello a diretto contatto con le labbra. Le mani tremanti davanti a quel muscolo che forse non l’hanno mai fatta godere di piacevoli sensazioni e, forse, nel ritrovato bisogno di tali piaceri che comincia ad accarezzarlo con una delicatezza sublime. Qualche secondo ancora e, finalmente, mi restituisce il caldo della sua bocca. Lunghi secondi di un calore perverso!
HO FATTO BINGO!
La sua saliva pervade il cazzo e le mani scorrono sull’intera asta molto lentamente.
Mia zia, ripresasi dall’iniziale stupore segue, ancora un po’ impacciata, la sorella nella sua ritrovata sessualità. Leggo nei suoi occhi la conferma del perverso interesse a ciò che sta accadendo. Mamma senza più alcun pudore in preda ad una crescente libidine comincia a succhiarmi con veemenza. Chissà se ha mai assaporato il duro muscolo di papà in bocca.
“arrfff come è grosssso…” tentando goffamente di trattenere il grosso cazzo che le pulsa frenetico in bocca.
Qualche attimo ancora e la sorpresa lascia definitivamente spazio alla sfrenata trasgressione.
Ammirarle lì, nude, insieme complici in un gioco altamente erotico mi eccita all’inverosimile. Sono entrambe soggiogate dalla potenza del mio muscolo che svetta imperioso tra caldissimi corpi.
Ormai il gioco è partito ed il nostro stato non ci consente di tornare indietro. Mamma è ormai padrona assoluta della mia asta e mia zia, ancora non sazia, regge il grosso cazzo agevolando la sua azione succhiatrice “ti piace il cazzo di tuo figlio? sai è un anno che mi scopa… non sai quanto è bravo” e mamma, senza fermarsi “si si ssiiiii…” mentre zia le accarezza i lunghi capelli neri e, sfiorando il procace seno appoggia sulle aureole la propria lingua facendola roteare attorno ai capezzoli. La seguo avviare un gioco saffico che lentamente coinvolge mamma in una crescente eccitazione.
“brave sii forza siete le mie troie…” esaltato da quanto sto subendo, è invece la mia considerazione quando il grosso seno di mia zia riesce a mascherare alla mia vista l’intero cazzo in movimenti agevolati dalla sapienza delle mani. Dio che spagnola!
Due donne in preda alla libidine che ormai hanno abbandonato il proprio pudore, manifestando tutta la lussuria che l’eccitazione le procura, sono impossessate dalla voglia di godere simultaneamente di una esperienza che non hanno mai vissuto.
Ora sono l’una accanto all’altra stese sul grande letto, le saffiche lingue alla ricerca del reciproco piacere mentre io lecco alternativamente fiche caldissime.
All’unisono sono i gemiti che riempiono la stanza, in simultaneità mamma, ed in contemporanea, prima mia zia ma, quasi, nello stesso tempo, mamma si accarezzano la rispettiva fica masturbandosi con l’ausilio della mia lingua.

Superbe nella loro libidine!

L’atmosfera si è parecchio riscaldata e godo nell’eccitare contemporaneamente due grandi zoccole che, nuove ad esperienze saffiche stanno gioendo del piacere che vicendevolmente si stanno regalando. L’iniziale perplessità ha lasciato spazio ad una lussuria sfrenata. Zia Lucia con fare sempre meno impacciato sostituisce la sua lingua alla mia sulla fica di mamma mentre io le offro la regalità del mio cazzo in bocca. Tra uno stantuffare e l’altro i gemiti che emana sembrano soffocati.
Non abbiamo più limiti, la nostra perversione è al massimo specialmente quando, mordendole forsennatamente i duri capezzoli e roteando la lingua sulle grosse aureole chiedo a mamma di offrirmi lo splendido culo “NO! Ti prego non l’ho mai fatto….” è la reazione di mamma “ è bellissimo!” è la riflessione della sorella per fugare la sua paura. L’espressione di mamma è la conferma di chissà quante volte papà la minchia di papà ha aspirato quel suo bel culo e lei glielo ha negato. Sconvolta, stringe ai miei fianchi le superbe cosce mentre mia zia “…ti aiuto io…..” comincia a leccare la mia asta e, contemporaneamente, lo sfintere di sua sorella, gemiti prolungati ed intensi. Lentamente il cazzo possiede l’eccitante culo di mia madre che inizia subito una cavalcata da vera amazzone. È stravolta nei suoi movimenti. Il seno danza nervoso davanti a miei occhi. I lunghi capelli mascherano un viso eccitato. Le labbra serrate strozzano i suoi affannosi respiri.
Grandi quantità di intimo piacere sgorgano dalla fica di mamma inondando, nel vero senso della parola, le mie gambe, e mia zia ne assapora il gusto “Spingi, spingi… DIO… com’è bello! Ahghh! Ahghhh godooo!”. Mamma è una troia una grande troia, mi implora continuando a godersi il grosso cazzo nel culo mentre come una assatanata da sfoggio delle sue doti di porno cavallerizza.
Sono all’apice dell’eccitazione ma intendo offrire anche a zia la sua razione di piacere.
In ginocchio, con le gambe di mia zia ben avvinghiate al mio tronco, mi impossesso con fare deciso della sua fica, scuotendo animalescamente il corpo ad ogni colpo ben assestato di cazzo. Madido di sudore continuo imperterrito nella mia azione ancora più eccitato dalla visione di mamma che, ancora non soddisfatta, si sta masturbando “mmuu… dai Roberto fottila e guarda la troia di tua madre come è eccitata!”
È splendido quanto sta accadendo. Possiedo due splendidi corpi. Scopo due femmine caldissime. schizzo una enorme quantità di sperma caldo su tutte e due, inondo corpi elettrici di bianco liquido che si sparge sul loro corpo. Sporco il viso di mia zia, il seno di mamma, ancora in preda alla lussuria mi smanetto l’uccello alla ricerca della più intima goccia di piacere da elargire. Schizzo ancora tra la bocca famelica di mamma mentre zia, sprezzanti lecca, inseguendo avidamente i piccoli rivoli disegnati dallo sperma che, lentamente scivola tra carnose labbra.

La nostra sarà una estate veramente caldissima………
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