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27 - Orgia al Valentino


di Membro VIP di Annunci69.it stinf
20.12.2021    |    8.148    |    33 9.9
"Il sesso mi piace e non ci rinuncerei mai ma se avessi un appiglio sicuro nella vita forse non farei le cazzate che sto facendo..."
CAPITOLO 27

Ormai era estate, tornavo dalla solita cena con amici su in collina, e mentre scendevo pensavo che era presto e non avevo nessuna voglia di chiudermi in casa, Carmen l’avrei vista all’indomani pomeriggio e così mi sono fermata al Valentino. Dopo l’avventura con il monco ero tornata altre volte ma ero stata attenta e non ero più scesa dalla macchina. Ho parcheggiato la macchina al solito posto dietro la caserma dei vigili, mi sono tolta i pantaloni e le mutandine e mi sono messa una minigonna a pieghe abbastanza larga in modo da poter aprire bene le gambe, sopra avevo una camicetta e non portavo il reggiseno. Sono stata un po’ in macchina e mi sono messa a pensare a quello che stavo facendo.

Era un periodo della mia vita che mi sentivo insoddisfatta, il mio rapporto con Carmen era solo più basato sul sesso, non avevo più un affetto un qualcuno a cui aggrapparmi. Gli anni passati con Ermanno erano stati un’illusione che la mia vita cambiasse e che finalmente trovassi un approdo fisso a cui aggrapparmi ma poi tutto era naufragato. Cosa cercavo adesso, adrenalina, sesso, depravazione, volevo buttarmi via con queste serate al Valentino. Il sesso mi piace e non ci rinuncerei mai ma se avessi un appiglio sicuro nella vita forse non farei le cazzate che sto facendo. Ho scacciato questi pensieri dalla mia mente e visto che c’erano ancora diverse famiglie in giro, a piedi sono entrata nel parco.
Sono scesa verso il Po e ho camminato per un po’ finché non ho trovato un paio di panchine con un tavolo un po’ nascosti sotto le piante e mi sono seduta per godermi il fresco e cacciare via i pensieri che mi turbavano. C’era ancora abbastanza gente in giro a passeggiare, nelle sere d’estate i torinesi frequentano molto il parco.

Quello era un posto che conoscevo e dove facilmente si trovano dei guardoni, è passata circa un’oretta e ho fumato un paio di sigarette, sono passati alcuni uomini soli e mi hanno lanciato uno sguardo ma hanno proseguito la loro passeggiata, dopo più di un’ora che ero seduta lì ho visto che qualcuno iniziava a girarmi intorno tenendosi nascosto e a guardare, ma era presto c’era ancora troppa gente in giro.
Rimanendo lì seduta guardavo i movimenti dei guardoni, c’è n’erano tre che si muovevano a debita distanza facendo finta di niente, io ormai avevo l’occhio clinico per scovarli. C’era poi un ragazzo che, un po’ nascosto dietro ad un albero, continuava a fissarmi ma mi sembrava troppo giovane allora per sondarlo, facendo finta di niente ho girato le gambe verso di lui e con noncuranza le ho allargate in modo che si potesse vedere il pelo, l’ho stuzzicato bene ma si vede che era alle prime armi o era molto timido e non si è osato avvicinarsi, gli altri due non mi piacevano.

Nel frattempo si erano fatte quasi le due e non era arrivato ancora qualcuno che mi piacesse veramente, poi da dietro un cespuglio è spuntato un tipo enorme, alto, con una tuta da motociclista, faceva impressione. Si è fermato mi ha guardato per un attimo poi si è incamminato verso di me e si è seduto sulla panchina, lui mi piaceva, era carino, biondo intorno ai 35 anni.
_ “Che cosa fai qui a quest’ora da sola”.
_ “Sto prendendo il fresco”, gli ho risposto.
_ “Anche io sono venuto a rinfrescarmi”.
_ “Con quella tuta io avrei un caldo boia”.

Ci siamo messi chiacchierare, e lui ha messo subito una mano sulla mia coscia, e poi l’ha infilata sotto la gonna così si è accorto che ero senza mutande, mi ha tirato su tutta la gonna e mi ha fatto allargare le gambe e mi ha guardato la figa, il cuore mi pulsava forte ed ero carica di adrenalina ed eccitata anche perché dall’altra parte c’era sempre quel ragazzo che mi guardava e adesso mi vedeva lì con le gambe aperte mentre il tipo mi toccava la figa. Ho poi visto che il ragazzino si è tirato fuori il cazzo, che sembrava abbastanza grosso, e si è messo a menarselo.

Il motociclista mi ha infilato un dito nella figa che era già tutta bagnata, e con l’altra mano mi ha sbottonato del tutto la camicetta si è chinato e si è messo a succhiarmi i capezzoli facendomi sussultare dal piacere, il dito era sempre nella mia figa che mi scopava e io in poco tempo ho raggiunto l’orgasmo. Mi ha fatto poi alzare in piedi davanti a lui, mi ha sollevato la gonna in modo che chi guardava potesse vedere il mio culo nudo, continuando a succhiarmi le tette, cosa che mi fa godere parecchio, nel frattempo io dimenavo il bacino perché avevo una voglia matta di sentire un bel cazzone dentro. Adesso non lo vedevo più ma ero sicura che il ragazzino da dietro si stava facendo una sega. Poi il motociclista si è alzato in piedi e si è tirato giù la cerniera della tuta, l’ha abbassata insieme alle mutande e ha tirato fuori un cazzo già duro e di buone proporzioni.

Si è poi seduto sulla spalliera della panchina, mentre io ero sempre in piedi davanti a lui, mi ha fatto abbassare a squadra sul suo cazzo e me l’ha infilato in bocca, con le mani mi sono appoggiata alle sue gambe e così con il culo scoperto e visibile a tutti ho iniziato a fargli un pompino. Lui mi teneva per i capelli e mi faceva muovere la testa su e giù dandomi il ritmo della pompa. L’adrenalina ormai era alle stelle, il mio cuore batteva sempre più forte ed ero eccitatissima, in quella posizione, lì col culo per aria, la gonna alzata, e lui, mentre io gli succhiavo il cazzo, con la mano libera mi tirava per i capezzoli come se mungesse una vacca, avevo la bocca piena del suo cazzo che quasi non riuscivo più a respirare, il mio piacere era tanto e sentivo che dalla figa bagnata mi colavano fuori i miei umori.

Mentre succhiavo continuavo a pensare al ragazzino che se lo menava, era diventato un pensiero fisso, e tutto questo contribuiva a farmi smaniare, sentivo un languore al basso ventre, avevo voglia di un cazzo dentro ma quello continuava a farselo spompinare, e quando ho cercato di tirar su la testa per smettere di succhiare e farmi chiavare il motociclista mi ha infilato il cazzo ancora più in gola.
Ha intuito che morivo dalla voglia di essere scopata, ha poi chiamato il ragazzo, che non più nascosto si era avvicinato a noi e continuava a menarsi il cazzo, dicendogli:
_ “Vieni che qui c’è una vacca che ha voglia di essere montata”.

Mi ha stretto la testa tra le gambe tenendomi il cazzo piantato in gola, si è sporto in avanti mi ha preso le natiche e me le ha allargate ben bene mettendo allo scoperto i miei buchi. Nel frattempo sentivo, anche se non potevo vedere, che c’era altra gente che si aggirava lì vicino. Io non ce la facevo più avevo una voglia tremenda, poi ho sentito che sono cambiate le mani, il ragazzino da dietro ha appoggiato le sue sul mio culo e con le ginocchia mi ha fatto allargare di più le gambe, poi ho sentito un cazzo che premeva sulla mia vagina e mi è entrato dentro, il cazzo era duro non troppo lungo ma grosso in circonferenza, a quel contatto ho mugolato dal piacere anche se avevo la bocca piena del cazzo del motociclista e ho avuto subito un orgasmo.

Ho sentito quel cazzo entrare dentro di me e iniziare a stantuffarmi, mi sembrava di essere squarciata da quel grosso palo, ma scivolava bene dentro di me vista la quantità dei miei umori che mi lubrificavano la vagina. Il cazzo era tremendamente duro, io ormai non dovevo neanche più muovere la testa per spompinare il motociclista, perché i poderosi colpi del ragazzino mi sbattevano avanti e indietro. Dopo un po’ ho nuovamente raggiunto un lunghissimo orgasmo dimenando il culo, poi ho sentito che il ragazzo che mi scopava stava per venire, allora ho spinto il culo verso di lui, e questi è partito schizzandomi lo sperma su una coscia, poi ho sentito che mi colava lungo le gambe.

Stavo ancora spompinando il motociclista che stava per venire, quando ho sentito diverse mani che mi toccavano il buco del culo e la figa, uno doveva essere più intraprendente degli altri e mi ha infilato due dita dentro la figa. Nel frattempo il motociclista si è inarcato ed ha riversato tutto il suo sperma nella mia gola. Lo schizzo è stato intenso e sembrava non finire più, io cercavo di ingoiare per non rimanere soffocata, l’ho bevuta quasi tutta e un po’ mi è uscita dalla bocca colandomi lungo il mento, poi finalmente il motociclista mi ha lasciato la testa ed io ho potuto respirare.

Mi sono divincolata dal guardone che avevo dietro e mi sono seduta sulla panchina, mi sono guardata intorno, ero ancora un po’ frastornata ma ho visto subito tre con il cazzo in mano lì vicino a me, erano i tre che mi avevano toccato prima. Uno di questi si è seduto vicino a me sulla panchina e mi ha messo subito una mano in mezzo alle gambe, io le ho strette e gli ho detto:
_ “Lasciami respirare un po’”, allora lui ha ritirato la mano.
_ “Dopo giochi un po’ anche con me?”.
Io avrei voluto scappare ma ormai ero in gioco e mi sentivo abbastanza sicura ed ero ancora tremendamente eccitata.
_ “Sì ma adesso lascia che mi riprenda un po’”, quella sera non avrei rinunciato ad un altro cazzo.

Nel frattempo il motociclista si è ricomposto e mi ha salutata:
_ “Speriamo di rivederci qui un’altra volta”.
Io mi sono alzata e lui mi ha stretta in un caldo abbraccio e mi ha baciata infilando la sua lingua nella mia bocca.

Mi sono risieduta sulla panchina e mi sono guardata nuovamente intorno, erano in tre vicino a me con il cazzo in mano belli vogliosi e non vedevano l’ora di saltarmi addosso. Ho visto che dietro ai cespugli c’era altra gente, mi sono un po’ preoccupata.
_ “Ok gioco con voi solo se non lasciate avvicinare altra gente”, e loro mi hanno rassicurata.

Uno dei tre si è alzato ed è andato dietro la spalliera della panchina, aveva un bel cazzo molto duro, io mi sono inginocchiata sulla panchina e gli ho preso il cazzo in bocca, non era il massimo della pulizia, aveva un certo odorino di pipì, ma io quando sono molto eccitata anche gli odori mi piacciono, poi era già nella mia bocca e il guardone me lo spingeva in gola. L’altro seduto vicino a me sulla panchina ha iniziato a toccarmi il seno e a pizzicarmi i capezzoli, e con l’altra mano a toccarmi il clitoride.

Il terzo è andato dietro di me, mi ha allargato le natiche e si è messo a leccarmi lo sfintere, io sobbalzavo dal piacere sentendo i colpi di lingua sul mio fiorellino, poi con la lingua appuntita cercava di infilarmela dentro, mi sono rilassata ed ho cercato di facilitare la penetrazione che mi faceva rabbrividire dal piacere. Era una goduria tutti i miei sensi erano stuzzicati e la mia mente era piena di emozioni anche pensando che dietro i cespugli altri uomini si menavano il cazzo e sborravano pensando di possedermi, io li avrei accontentati tutti ma mi avevano già spompata i primi due e adesso me ne sarei fatti altri tre.

Quello dietro dopo aver leccato bene il mio sfintere con la lingua è poi sceso sulla figa e ha leccato i miei umori, poi si è alzato e mi ha penetrata, ho sentito quel cazzo entrare dentro di me e arrivare fino in fondo, non aveva una grossa circonferenza ma era abbastanza lungo, poi pian pianino ha iniziato a stantuffarmi dentro, si muoveva lentamente gustandosi ogni millimetro della mia figa lo sentivo che arrivava fino in fondo e ne rimaneva ancora un po’ fuori, poi ha aumentato il ritmo e dopo alcuni colpi io sono partita mugolando come una cagna. Ha poi aumentato decisamente il ritmo e ha sborrato riversando sulle mie cosce una quantità di sperma impressionante, sentivo il liquido colarmi giù lungo le gambe fino alle caviglie.
Non ho avuto il tempo di riprendermi che subito quello seduto sulla panchina si è alzato ed è venuto dietro di me e anche lui me lo ha infilato in figa iniziando subito a pomparmi con foga, mi dava due o tre colpi forte e poi rimaneva fermo per alcuni istanti piantato tutto dentro di me.

Nel frattempo quello che me lo metteva in bocca ha tirato fuori il cazzo, se lo è preso in mano e si è messo a menarselo e dopo alcuni colpi ha schizzato la sua sborra sul mio viso, io ho allargato la bocca per berla, ma lui me l’ha schizzato tutto in faccia.

Ero sempre inginocchiata sulla panchina con il terzo che mi scopava, ho fatto passare la mano in mezzo alle gambe e mi sono massaggiata il clitoride e quasi subito ho nuovamente raggiunto l’orgasmo, questa volta la bocca era libera e mi è scappato un bell’urlo di piacere.
Quello dietro di me continuava a stantuffarmi, poi i suoi colpi sono diventati più forti e frenetici, alla fine si è irrigidito stringendomi forte a lui e ho sentito un calore dentro di me, lo stronzo mi ha sborrato in figa. Ho cercato di divincolarmi, mi sono tolta un po’ incazzata, ma ormai la frittata era fatta, lui mi ha chiesto scusa e mi ha dato dei fazzolettini e io mi sono pulita lo sperma che mi colava dalla figa, e meno male che prendevo la pillola.

Sono rimasta seduta sulla panchina per altri cinque minuti assieme ai tre che mi guardavano, avevo il gonnellino ma ero a torso nudo, poi ho recuperato la camicetta e me la sono infilata. Mi sono fatta accompagnare fino alla macchina e sono tornata a casa, avevo ancora il cuore che mi batteva forte ero esausta e soddisfatta avevo ancora l’adrenalina a mille e quando sono arrivata a casa sono andata a dormire senza lavarmi, mi piace tenermi lo sperma nella figa. Il rischio di quella sera era stato grande ma nonostante tutto avevo ancora voglia di provare quelle sensazioni di incertezza, di paura e di godimento, di non sapere cosa mi sarebbe capitato e di come sarebbe andata a finire la serata.

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