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Lui & Lei

6 - Il prete continua 3


di Membro VIP di Annunci69.it stinf
01.01.2021    |    11.291    |    40 9.9
"Il don non finiva più di sbattermi e io ho raggiunto il culmine del piacere auna seconda volta, ma don Aldo continuava a stantuffarmi dentro io non ce la..."
CAPITOLO 6

E’ passato un mese dal mio ultimo incontro con don Aldo, le mie fantasie non si fermano più e alla sera quando vado a letto penso a lui, anche perché sono stufa dei miei coetanei che non riescono a soddisfarmi, e la mia mano corre in mezzo alle gambe e mi faccio un ditalino, sono molto turbata, ma non vorrei più rivederlo per lasciarlo stare tranquillo e finire questa pazzia specialmente per lui, non voglio che vada nelle grane per me.
Ieri sono andata a casa della mia amica del cuore Paola, i suoi genitori erano via per il weekend e quindi eravamo sole, lei abita in una villetta con una piccola ma graziosa con giardino e piscina e noi siamo state mezzo pomeriggio a mollo nell’acqua, tra di noi c’era molta intimità, ci raccontavamo tutto quello che facciamo con i ragazzi, meno quello che io avevo fatto con il prete.
Quando eravamo più giovani facevamo le prove a limonare per essere esperte quando lo facevamo con i ragazzini, passavamo ore con la lingua in bocca e poi alcune volte ci eccitavamo e ci facevamo un ditalino una davanti all’altra, altre volte io facevo il ditalino a lei e lei a me. Col passare degli anni tra noi è nato un rapporto diciamo lesbico, capitava che uscendo con i ragazzi alla fine questi non riuscivano a soddisfarci perché erano troppo irruenti e venivano troppo in fretta allora io vado a dormire da lei e ci facevamo delle belle leccate di figa.
Quel pomeriggio in piscina ci siamo baciate e toccate, io eccitata ho cercato di parlare di don Aldo ma alla fine non ce l’ho fatta. Alla sera dopo cena siamo andate a letto, io ero eccitatissima, ci siamo baciate a lungo sulla bocca mettendoci le dita nelle fighe bagnate, poi alla fine ci siamo fatte un 69 e siamo partite calmando i nostri bollenti spiriti.
Durante tutta la settimana il mio pensiero era rivolto a don Aldo e il venerdì mattina sono andata in chiesa, non c’era nessuno che aspettava per confessarsi, io mi sono avvicinata ed ho vitro che fuori c’era l’etichetta con scritto don Aldo, mi sono inginocchiata e lo sportellino si è aperto.
_ “Padre ho molto peccato”, ho iniziato così.
_ “Dimmi figliola apri il tuo cuore a Dio”.
_ “Sabato sera avevo voglia di sesso e sono andata da una mia amica e ci siamo fatte un 69, ma io pensavo a te” a quelle mie parole ci sono stati due minuti di silenzio.
_ “Speravo non venissi più a turbarmi”.
_ “Ci ho provato ma non ho resistito”.
_ “Vieni domani pomeriggio alle 14 c’è una visita guidata ai sotterranei della Chiesa e al campanile e quando abbiamo finito tu rimani nel campanile lì c’è anche la vecchia stanza del sacrestano di una volta, mi raccomando non farti notare troppo vieni vestita con i pantaloni”.
Sono uscita ed ho preso il pullman per tornare a casa, la sera non riuscivo a dormire, ero eccitata e la mia figa era tutta bagnata, ho allungato la mano e ho infilato le dita tra le grandi labbra sfregandole, ho sentito qualcosa che mi colava lungo in solco che va al culo allora ho allungato la mano per raccogliere quelle gocce, facendo ciò le mie dita si sono posate sul mio ano e nell’atto di raccoglierle l’ho accarezzato, ho avuto un sussulto di piacere e il mio dito ha roteato sulle crespe e visto che il piacere aumentava ho infilato il dito dentro più che potevo e con l’altra mano mi sono stuzzicata il clitoride. Ho iniziato a muovere il dito su e giù ed aumentata la pressione sul mio clitoride e in pochi istanti ho raggiunto l’orgasmo, sono rimasta ferma con l’indice sul clitoride mantenendo una leggera pressione e con il medio dell’altra mano per metà nel mio sfintere, il piacere è rimasto intenso per alcuni minuti e poi mi sono rilassata e addormentata.
A mezzogiorno del sabato ho pranzato e sono andata subito alla fermata della corriera, mentre viaggiavo mi sono ripromessa che questa sarebbe stata l’ultima volta che vedevo don Aldo, la storia doveva finire era una situazione pericolosa per lui ma anche per me. In quel periodo lavoravo in una fabbrica di vestiario ma il lavoro non mi piaceva e volevo andarmene dal mio paese, volevo andare in una grande città dove nessuno mi conosceva, per poter fare quello che volevo. Nel frattempo sono arrivata al lago nel paese di don Aldo, era presto ed ho bighellonato un po’ in giro poi alle 13,40 sono andata davanti alla Chiesa, c’erano già diverse persone in attesa, tutte abbastanza anziane, tre coppie e un gruppo di cinque donne sulla sessantina che chiacchieravano in cerchio.
Mancavano cinque minuti alle 14 ed è arrivato don Aldo questa volta con la tonaca da prete, e ci ha invitato ad entrare. Devo dire che la visita alle catacombe della chiesa è stata molto interessante le 5 sessantenni erano incantate da don Aldo, alla fine abbiamo visitato il piano terra del campanile dove c’erano le corde delle campane e mentre tutti erano attenti alla spiegazione io ho notato su un lato una porta con scritto privato, l’ho aperta e sono entrata, lì c’erano due stanzette, nella prima una cucina e nella seconda una camera da letto.
Ho aspettato mezz’ora poi ho sentito aprire e chiudere a chiave la porta e don Aldo era lì davanti a me con la sua tonaca da prete mi sono alzata e gli ho gettato le braccia al collo ed ho incollato la mia bocca sulla sua, il bacio è stato frenetico con un copioso scambio di saliva, poi mi sono staccata da lui e gli ho detto di stare lì fermo, io mi sono spogliata completamente nuda e sono nuovamente andata ad abbracciarlo e nuovamente baciarlo, sentivo il suo cazzo duro allora gli ho alzato la veste e calato i pantaloni trovandomi il suo cazzo davanti alla bocca ho iniziato a fargli un pompino mentre lui teneva su la veste, gli ho succhiato bene la cappella dalla quale usciva un liquido dolciastro, poi ho cercato di pomparlo infilandomelo in gola più che potevo. L’ho fatto avvicinare al letto e piegare in avanti con le mani appoggiate sul materasso poi gli sono andata dietro gli ho alzato la veste sulla schiena mi sono inginocchiata gli ho preso il cazzo in mano e l’ho segato mentre io gli leccavo le palle pelose e il mio naso gli sfiorava l’ano. Ricordandomi della sera prima che avevo goduto con il dito in culo non ho resistito, gli ho allargato le chiappe ed ho passato la lingua sul suo sfintere, il don ha avuto un sussulto e uno scatto in avanti ma io l’ho tenuto fermo ed ho leccato a lungo il suo buco cresposo cercando anche di infilargli la lingua dentro, poi con una mano ho ripreso a segarlo e con l’altra gli ho infilato l’indice nel culo, lui ha stretto forte le chiappe ma poi si è rilassato io ho continuato a segarlo e a rovistargli l’intestino. Poi all’improvviso si è girato e mi ha messo il cazzo in bocca mi ha preso le testa e l’ha schiacciata contro il ventre infilandomi il cazzo in gola e poi mi ha scaricato tutto lo sperma in gola che io ho bevuto avanzandomene un po’ in bocca, mi sono alzata e l’ho baciato facendogli assaggiare il suo sperma.
Mi sono coricata sul letto per rilassarmi mentre il don si spogliava completamente nudo, poi si è inginocchiato vicino al letto, mi ha preso le gambe mi ha attirata sulla sponda e si è messo a leccarmi la figa succhiando tutta la mia bagnetta, e tenendomi le gambe in alto a aperte con la lingua è andato sul mio sfintere dove ha indugiato a lungo cercando di infilarmi la lingua dentro ma io mi contraevo dal piacere e senza volerlo gli lo impedivo. Mi ha appoggiato le gambe sulle sue spalle e con le labbra ha risucchiato il clitoride e con la lingua si è messo a stuzzicarlo, nel frattempo ho sentito un suo dito stuzzicarmi l’ano ed io ho iniziato a godere, poi il dito è entrato lentamente nel mio culo l’ha spinto dentro più che poteva, poi con delicatezza ha mosso il dito su e giù inculandomi, mi bruciava un pochino ma il mio piacere è andato al culmine e alla fine mordendomi le labbra per non urlare ho raggiunto l’orgasmo, dalla mia figa sono uscite abbondanti secrezioni e il don ha leccato tutto.
Anche don Aldo è venuto a coricarsi sul letto vicino a me e mi ha abbracciata, baciata sulle guance, sulla fronte, accarezzata sui seni e infine la sua mano è andata tra le mie gambe, io per tutta risposta gli ho preso il cazzo in mano che stava nuovamente indurendosi e l’ho segato poi ho incollato le mie labbra sulle sue in un lunghissimo bacio molto bagnato. Quando ho sentito il cazzo bello duro gli ho sussurrato all’orecchio:
_ “Vienimi dentro voglio sentire il cazzo nella mia figa”.
Mi ha allargato le gambe appoggiandosele sulle spalle e si è inginocchiato, io gli ho preso il cazzo in mano e l’ho appoggiato sulle labbra della mia figa, il don ha spinto e mi è entrato dentro, io messa così a squadra lo sentivo che mi sbatteva contro l’utero, mi ha scopata con forza e rabbia ed io dopo un paio di minuti ho raggiunto l’orgasmo, ma lui continuava a pomparmi con foga e io a godere come una vacca. Il don non finiva più di sbattermi e io ho raggiunto il culmine del piacere auna seconda volta, ma don Aldo continuava a stantuffarmi dentro io non ce la facevo più incominciavo ad avere male in fondo alla pancia, allora ho tirato giù la gambe dalle sue spalle così la cappella non mi sbatteva più contro l’utero e sentendo quel cazzo duro che mi massaggiava le pareti della vagina ho ripreso a godere. Poi don Aldo si è tolto dalla mia figa si è preso in cazzo in mano e mi ha sborrato sulla pancia e sulle tette e poi si è accasciato su di me.
Ci siamo ancora limonati a lungo poi ci siamo rivestiti e seduti sul letto, a quel punto gli ho detto:
_ “E’ stata una magnifica esperienza fare l’amore con te, ma adesso è finita non mi vedrai più”.
_ “Ti ringrazio di questa tua decisione, io non sarei stato in grado di prenderla” mi ha risposto don Aldo.
_ “Adesso visto che sta già facendo buio mi porti a casa”.
_ “Tu incamminati a piedi io vado a cambiarmi e ti raggiungo”.
E’ uscito prima lui e dopo un po’ sono uscita io tirandomi la porta dietro, sono passata dalla chiesa deserta e sono uscita incamminandomi fuori da paese, dopo un po’ don Aldo mi ha raggiunto con la sua utilitaria si è fermato e io sono salita. Non ci siamo parlati, da lì a casa c’era circa mezz’ora di macchina, io ho appoggiato una mano sulla sua coscia ed ho sentito che il cazzo non era del tutto molle, allora gli ho abbassato la zip e gli ho tirato fuori il cazzo, mi sono chinata su di lui e l’ho preso in bocca l’ho leccato e succhiato per tutto il tragitto e quando siamo arrivati vicino a casa lui si è fermato e io sono scesa e me ne sono andata senza voltarmi indietro, da quando sono salita in macchina a quando me ne sono andata non ci siamo rivolti una sola parola.

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