trio
59 - Scopata da uno sgorbio a Utah Beach
di stinf
06.12.2022 |
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"CAPITOLO 59
Sono felice con Bruno ogni momento passato con lui mi emoziona, abbiamo già fatto parecchie belle uscite con il camper e non solo, abbiamo..."
CAPITOLO 59Sono felice con Bruno ogni momento passato con lui mi emoziona, abbiamo già fatto parecchie belle uscite con il camper e non solo, abbiamo sempre scopato alla grande anche con altre persone, ci siamo dedicati alla sua passione, le foto, io ho fatto da modella spogliandomi in qualsiasi posto mi chiedesse di farlo, infilandomi di tutto dentro sia in figa che nel culo, traendone sempre adrenalina e piacere. Un giorno, avevamo appena finito di fare l’amore, mentre ero ancora sopra di lui con il cazzo dentro e lo sperma che mi colava dalla vagina Bruno mi ha proposto un viaggio di 3 settimane in Normandia e Bretagna, io entusiasta gli ho detto subito di sì, ci siamo alzati e lui mi ha fatto vedere l’itinerario con tutti i posti dove ci saremo fermati. Nei giorni successivi ci siamo preparati e caricato il camper e il sabato siamo partiti.
Abbiamo attraversato la frontiera al Moncenisio e seguendo le super strade camionali abbiamo viaggiato fino a sera, io avevo un vestitino abbottonato sul davanti e sotto come sempre ero nuda, ogni tanto mettevo i piedi sul cruscotto e facevo prendere aria alla vagina e Bruno me la accarezzava. Alla sera ci siamo fermati in un parcheggio per camper in un piccolo villaggio del centro della Francia, abbiamo mangiato e poi a letto, Bruno era stanco e io per rilassarlo quando ci siamo coricati gli ho fatto un bidet con la lingua.
Il giorno dopo nel pomeriggio siamo arrivati ad Etretat, abbiamo fatto un giro per negozi nella cittadina e siamo andati a mangiare in un ristorante e poi a nanna. Il giorno dopo siamo usciti con la macchina fotografica, io ovviamente ero senza mutande e non le ho più rimesse fino a che sono tornata a Torino, Bruno si è sbizzarrito a fare foto sia a me che ai magnifici posti, io sovente mi sono messa in posa con la patata al vento.
Nei giorni successivi siamo stati a Honfleur e ad Arromanche, posti meravigliosi e pieni di storia della seconda guerra mondiale e una sera ci siamo fermati a Point du Hoc in un parcheggio dove c’erano altri camper, un posto molto bello, abbiamo cenato e poi siamo usciti e percorrendo un centinaio di metri siamo arrivati sulla costa in punta ad una falesia, abbiamo ammirato e fotografato il tramonto e poi lentamente sono calate le prime ombre, in giro non c’era più nessuno, noi eravamo seduti su di una panchina a goderci il panorama, quel posto romantico mi ha eccitata, ho abbracciato e baciato Bruno poi ho fatto passare una mano nei pantaloni della tuta e gli ho preso il cazzo in mano e dopo averlo toccato è diventato bello duro.
Mi sono riguardata in giro, non c’era proprio nessuno, ho tirato fuori il cazzo e gli sono andata a cavalcioni infilando le gambe tra il sedile e lo schienale della panchina e mi sono seduta su di lui infilandomelo, ero bagnata e il cazzo mi è scivolato dentro facendomi sentire un piacere intenso, il mio vestito abbastanza largo e lungo copriva tutto e non si vedeva niente, ma l’adrenalina è salita ai massimi livelli. L’ho abbracciato e baciato sulla bocca con abbondanti scambi di saliva, dicendogli all’orecchio che lo amavo tanto, mentre lui stava fermo e io mi strusciavo sul suo inguine, il cazzo ara tutto dentro di me e arrivava in fondo alla mia vagina, la cappella sfregava contro l’utero, io dopo pochissimo ho raggiunto l’orgasmo mordendomi le labbra per non essere rumorosa, ma ho continuato a muovermi lentamente, il piacere non era finito e godevo ancora, volevo far partire anche Bruno continuando a muovermi su di lui.
All’improvviso è spuntata una coppia di anziani che aveva parcheggiato il camper vicino a noi, ci sono passati vicino e ci hanno salutato, e per fortuna che vedendoci in atteggiamento intimo hanno proseguito ma si sono fermati alcune decine di metri più avanti sul bordo della falesia girandoci la schiena, Bruno si è mosso sotto di me, l’adrenalina è andata a mille nel sentire il cazzo che si muoveva nella mia vagina e i due che erano a pochi metri da noi, il piacere era intenso e io dopo un po’ di quella deliziosa tortura ho nuovamente raggiunto l’orgasmo, i due anziani erano sempre sul bordo della falesia, mi sono alzata e preso Bruno per mano siamo tornati al camper.
Arrivati mi sono subito spogliata nuda e mi sono seduta sul letto, Bruno è venuto davanti a me e io gli ho preso il cazzo in bocca ripulendolo dai miei umori, poi lui mi ha fatta appoggiare sulla sponda del letto a gambe larghe, mi è venuto dietro, io mi sono allargata le natiche, lui ha puntato la grossa cappella sullo sfintere ed è entrato infilandolo tutto dentro, sentirmi penetrata in quel modo abbastanza brutale mi ha subito eccitata, è stato un attimo fermo e poi lentamente mi ha inculata con colpi lenti e profondi, io ho spostato le mani per massaggiarmi il clitoride ma lui me l’ha impedito.
L’inculata è stata lunghissima, l’ano cominciava a bruciare ma finalmente ho sentito lo sperma nell’intestino e anche io ho raggiunto l’orgasmo, ma lui non si è tolto e dopo un po’ con una lunga pisciata mi ha riempito l’intestino, è stato fantastico, poi quando il cazzo si è ammosciato si è tolto e siamo andati a lavarci e poi a letto. Bruno ha appoggiato la pancia sul mio culo e ho sentito che il suo cazzo lentamente tornava duro, si è mosso verso di me e mi ha infilato la cappella in figa facendo un dentro e fuori che dopo un po’ mi ha fatto venire nuovamente voglia. Mi sono inginocchiata e lui mi ha presa alla pecorina, mi ha sbattuta un bel po’ facendomi raggiungere l’orgasmo e poi lui è partito dentro di me, non mi sono più lavata, mi piace e mi eccita tantissimo tenermi lo sperma dentro, esausti e soddisfatti ci siamo addormentati.
Il giorno dopo facendo alcune tappe per fare foto e guardare i panorami siamo arrivati a Utah Beach, lì c’era un enorme parcheggio deserto, ci siamo sistemati in un angolo e poi siamo andati a vedere l’immensa spiaggia, c’era la bassa marea e il mare si vedeva in lontananza, io avevo un gonnellino e una maglietta, ci siamo tolti le ciabatte ed abbiamo passeggiato sulla spiaggia andando verso l’acqua, non c’era anima viva ed eravamo abbastanza distanti dalla riva, mi sono spogliata nuda e Bruno mi ha fatto diverse foto.
Tornando indietro abbiamo raccolto una borsata di conchiglie e arrivati al camper abbiamo preso un secchio e le abbiamo messe a bagno cambiando diverse volte l’acqua per eliminare la sabbia e alla sera dopo averle fatte bollire le abbiamo mangiate. Dopo cena abbiamo fatto due passi, nel parcheggio eravamo soli, siamo arrivati vicino al carro armato, che era lì come monumento, abbiamo ammirato il tramonto e poi quando è stato un po’ più buio Bruno mi ha chiesto di spogliarmi nuda, mi sono guardata intorno, tra il carro armato e il parcheggio c’era la strada che correva lungo la costa, ma non c’era anima viva.
Ho ubbidito e una volta spogliata mi sono appoggiata al carro armato con le gambe larghe, ero eccitata e il cuore mi batteva forte, è venuto dietro di me e mi ha presa alla pecorina, è stato fantastico sentire la sua grossa cappella entrarmi dentro, ero piegata in avanti e Bruno mi sbatteva con foga e io godevo tantissimo, poi mentre mi scopava è arrivata una macchina sul piazzale, ho sentito le portiere sbattere e poi delle persone che parlavano, io volevo smettere ma lui me l’ha impedito mettendomi una mano sulla schiena tenendomi piegata, ha continuato a pomparmi lentamente e senza fretta, a me piace essere guardata ma nei posti dove si sa che ci sono dei guardoni, non in posti normali, l’adrenalina e la paura è aumentata tremendamente dentro di me, ma anche il piacere ed ho avuto subito un orgasmo, poi ho cercato di divincolarmi ma Bruno continuava a scoparmi tenendomi ferma, poi finalmente ho sentito lo sperma dentro di me ed ho raggiunto un altro orgasmo, mi sono raddrizzata e rivestita in fretta e poi mi sono accorta che lui dalla sua posizione vedeva la macchina e le persone che erano abbastanza lontane, volevo picchiarlo.
Al mattino ci siamo svegliati alle 9 e dopo aver fatto colazione siamo scesi dal camper, volevamo andare a comprare delle ostriche, arrivati sulla strada si ferma vicino a noi una vecchia Renault rossa con diverse antenne sulla capote ed è sceso uno che più o meno aveva la mia età, non tanto alto, rotondo, barba lunga e ispida, con una faccia strana, e per ultimo era abbastanza bruttino ma con l’aria simpatica, ed era senza due denti, si è rivolto a noi parlando una lingua mista al francese che stentavo a capire, ma io parlo bene il francese e quindi con un po’ di pazienza ci siamo capiti.
_ “Se volete vi porto su un’isola a fare foto agli uccelli, io ho la barca” Bruno mi ha subito fulminata con gli occhi ma io ero incuriosita.
_ “Va bene e quando andiamo”.
_ “State qui che arrivo subito” è salito in macchina e se ne è andato.
_ “Andiamo via” mi ha detto Bruno.
_ “Dai il giro in barca te lo offro io ci divertiamo un po’”.
_ “Non dirmi che ti piace quello lì e che magari vorresti scopare con lui”.
Non ci pensavo minimamente ma non ho potuto rispondergli perché un trattorino con una barca a rimorchio è arrivato vicino a noi, è sceso e si è presentato.
_ “Io sono Marcel”.
_ “Noi siamo Laura e Bruno”.
Ci ha fatto salire sulla barca, abbiamo fatto 400 metri e tramite uno scivolo in cemento l’ha fatta calare in mare, ha parcheggiato il trattorino e siamo partiti, mentre navigavamo ci ha detto che lui era in pensione perché era invalido, e mentre lo diceva con un dito si toccava la tempia, forse ci voleva dire che era anche un po’ scemo, poi ci ha dato due canne da pesca con diversi ami, senza galleggiante e senza esche, avevano solo dei piumini vicino agli ami, lui con un sonar ci diceva quando buttare gli ami, in mezzora abbiamo pescato due secchioni di sgombri che ci ha subito pulito. Siamo poi arrivati alle due isolette e per farci sbarcare ha rotto un cavo del sonar. Noi abbiamo fatto il giro dell’isola era piena di gabbiani che si incazzavano al nostro passaggio, c’erano molti nidi con le uova e qualche pulcino.
Non potendoci caricare da dove ci aveva lasciati Marcel ha fatto il giro dell’isola e ci è venuto incontro a piedi, ma siamo arrivati in un punto per me difficoltoso da attraversare, lui prontamente mi ha presa in braccio e mi ha fatta passare il punto critico, io ho buttato le braccia al suo collo e le mie tette sono andate a finire sul suo volto e quando abbiamo passato il punto critico quasi non mi metteva più a terra, ho sentito un brivido al basso ventre e intenzionalmente mettendo i piedi a terra ho perso l’equilibrio aggrappandomi a una sua coscia, una mia mano è finita sul suo inguine, aveva il cazzo duro. Non so cosa mi girava per la testa, mi è venuta voglia, continuavo a guardarlo e a dirmi che ero una stupida ad aver voglia di scopare con uno così ed ho scacciato dalla mia testa quei pensieri.
Tornati quasi a riva ci ha offerto delle ostriche e anche qui nonostante che Bruno gli avesse detto che ne voleva solo due dozzine lui ne ha riempite due secchi, in quel momento c’era la bassa marea e la costa era distante circa 500 metri, ci ha detto di tenere la barca e lui è andato a prendere il trattorino, quando è arrivato ha caricato la barca sul rimorchio, noi siamo saliti sopra e lui si è avviato. Arrivati alla rampa abbiamo notato che era ripida, lui l’ha risalita quasi tutta e poi il carrello si è sganciato, per fortuna che è sceso dritto, perché se scartava potevamo cadere da tre metri e romperci il collo, ma è andata bene, Bruno che aveva capito il pericolo era incazzatissimo.
Gli altri pescatori l’hanno insultato e glie ne hanno dette di tutti i colori, noi siamo risaliti a piedi e lui tutto mortificato ci ha riportati al camper, volevamo pagare le ostriche e la gita in barca ma lui non voleva allora Bruno gli ha dato 50 euro e io l’ho invitato a prendere il caffè alla sera. Abbiamo tribolato a mettere nel piccolo frigo gli sgombri e le ostriche, ma li abbiamo sistemati quasi tutti.
_ “Potevi farne a meno di invitarlo questa sera a prendere il caffè”.
_ “Poverino mi ha fatto pena e poi è stato gentile con noi, gli sgombri e le ostriche”.
Alla sera dopo una bella mangiata di sgombri e ostriche è arrivato Marcel, aveva una bottiglia di Calvados fatto in casa e un barattolone di sgombri in salamoia, era sempre mortificato per l’accaduto, a me dispiaceva e mi faceva tenerezza così affettuosamente l’ho abbracciato.
_ “Non preoccuparti sono cose che capitano e poi è finito tutto bene”.
Siamo saliti in camper e si è seduto davanti a Bruno, io ho preparato il caffè e mi sono seduta accanto a lui appoggiando volutamente il mio ginocchio alla sua gamba, quando ho sentito che la caffettiera brontolava per alzarmi ho appoggiato una mano sulla sua coscia, mentre prendevo la caffettiera mi sono sbottonata due bottoni della camicetta e uno della gonna, poi presa la caffettiera l’ho appoggiata sul tavolo e mi sono riseduta vicino a lui, volevo provocarlo e nonostante il suo brutto aspetto, mi vergogno un po’ ma devo ammetterlo qualcosa in lui mi eccitava e mi turbava.
Bruno se ne è subito accorto, ho preso in mano la caffettiera e girandomi verso Marcel ha avuto la visione delle mie tette e dei miei capezzoli turgidi, e per rovesciare il caffè con una mano mi sono appoggiata nuovamente su una sua coscia e con la punta delle dita ho sfiorato il suo inguine, lentamente ho riempito le tazzine e quando ho posato la caffettiera non ho più spostato la mano dalla sua coscia. Lui ci ha versato un goccio piccolino di Calvados nel caffè, tra di me ho pensato che era pure tirchio, ma quando l’ho bevuto mi sono accorta del perché.
_ “Ma quanti gradi fa”
_ “75” è stata la sua risposta.
_ “Allora ci vuoi ubriacare”.
_ “No, no” mi ha risposto timidamente.
Bevuto il caffè ce ne ha versato ancora un goccino nelle tazze e quando l’ho bevuto ho sentito un calore intenso dentro di me. Marcel tentava di chiacchierare con Bruno ma non si capivano un gran che, mentre io con la mano continuavo ad accarezzargli la coscia e più di una volta sono andata sull’inguine, il cazzo era bello duro e a me è venuta una gran voglia di scopare, l’ho guardato bene era rosso in volto e sudava, aveva una faccia strana e senza quei due denti davanti era orribile, non so cosa mi sia passato per la testa ma avevo voglia, il basso ventre si contraeva, il cuore mi batteva forte e mi sentivo una troia, ho preso una sua mano che teneva sul tavolo e l’ho fatta appoggiare su una mia coscia, mentre guardavo Bruno negli occhi, poi ho allargato di più le gambe spostando la sua mano sulla mia patata, lui timidamente mi ha accarezzata, poi ha infilato la mano tra le mie cosce guardando Bruno, anche io lo guardavo e lui ha alzato le spalle in segno di rassegnazione e mi ha sorriso, voleva vedere fin dove arrivavo, mentre Marcel era lì e non sapeva cosa fare ed era ammutolito.
Avevo allargato più che potevo le gambe e la sua mano mi accarezzava la figa e cercava di infilarci dentro le dita ruvide.
_ “Ti piace? E’ senza peli”.
_ “Me la fai vedere? Sono tanti anni che non sto con una donna”.
_ “Come fai a soddisfarti, alla tua età sei nel pieno del vigore”.
_ “Guardo delle cassette pornografiche e mi arrangio da solo”.
_ “Non ci credo, sarai andato a prostitute qualche volta”.
_ “Si alcuni anni fa, ma devo andare fino a Caen che è abbastanza distante e poi quelle belle non vogliono venire con me e io ci ho rinunciato”.
Mentre parlavamo io continuavo a toccarlo, sentivo il cazzo che era diventato durissimo, mentre lui continuava a guardare Bruno, poi non ce lo più fatta mi sono alzata e dopo essermi tolta la gonna e la camicetta mi sono seduta sul letto, Marcel ha nuovamente guardato Bruno che chiudeva la porta del camper, ha preso coraggio e si è tolto i pantaloni ed è venuto davanti a me.
_ “Togliti anche le mutande e la maglia, ti voglio nudo”.
Si è spogliato nudo, sembrava un orso, era tutto coperto di peli lunghi su tutto il corpo, il cazzo che spuntava da sotto la pancia sembrava abbastanza lungo e con una bella circonferenza, vederlo così nudo sembrava un satiro gli mancavano solo le corna, eppure il mio basso ventre si contraeva, mi sono toccata in mezzo alle gambe ero tutta bagnata e un po’ mi sono vergognata, mi sono chiesta ancora una volta cosa stavo facendo ma non ragionavo più come mi era già successo altre volte, mi sono avvicinata a lui e mi sono strusciata contro, i peli erano morbidi anche se puzzavano un po’ di sudore, mi sono rigirata tra le sue braccia e poi gli ho preso il cazzo in mano e lui mi ha abbracciata e mi ha infilato una mano in mezzo alle gambe toccandomi l’interno della figa, mi ha baciata e leccata sul collo poi si è chinato e mi ha preso un capezzolo in bocca succhiandomelo come un poppante, io mi sono seduta sulla sponda del letto e mi sono coricata di schiena e ho appoggiato i piedi sul bordo del letto, lui si è inginocchiato tra le mie gambe e con le dita grassocce e ruvide ha aperto le labbra della vagina, l’ha guardata un po’ farfugliando parole che non ho capito e poi si è messo a leccarla come un cagnolino, io l’ho lasciato fare provando un sottile piacere più mentale che fisico, vedevo quella massa di capelli neri e ricci tra le mie gambe e sentivo la sua barba che mi pungeva tra le cosce, mi sono sentita una vacca, poi all’improvviso e inaspettatamente ho raggiunto l’orgasmo.
Marcel si è alzato in piedi mi ha alzato le gambe appoggiandole sulle sue spalle, poi mi ha tirata verso di se, si è preso il cazzo in mano e mi ha penetrata, il cazzo era abbastanza grosso e quando è entrato dentro di me mi sono sentita riempire e ho goduto intensamente di quella penetrazione, lo guardavo mentre affondava i primi colpi dentro di me e mi chiedevo come potevo farmi scopare da uno così e godere, la sua pancia premeva sul mio pube e il suo cazzo mi riempiva bene la figa e io godevo, poi mi ha scopata con decisione ed io ho avuto subito un orgasmo, ma anche lui è partito quasi subito, ma non è stato svelto a togliersi e ha depositato un po’ di sperma nella mia vagina e un po’ sulla mia pancia.
_ “Scusami non sono riuscito a togliermi in tempo”.
_ “Rimettilo dentro”, era colpa mia, ero talmente infoiata che non mi era venuto in mente di fargli mettere il preservativo ma ormai la frittata era fatta.
Gli uscivano ancora delle gocce di sperma, l’ha puntato contro la mia vagina e ha infilato nuovamente il cazzo dentro di me, era ancora abbastanza duro e io avevo ancora una voglia tremenda, una volta dentro ha ripreso a scoparmi, io ho arpionato i suoi capezzoli e li ho pizzicati molto forte, in breve il cazzo è tornato duro come il marmo, ha ripreso a montarmi come un torello e io ho raggiunto un altro orgasmo, guardavo le espressioni del suo viso mentre continuava a scoparmi, faceva delle smorfie e aveva stampato in volto un mezzo ghigno, la mancanza dei denti lo rendeva ancora più grottesco, poi gli è uscito un rantolo dalla bocca ed è nuovamente partito riempiendomi nuovamente la figa di sperma, è stato a lungo dentro di me mentre io sentivo lo sperma uscire e colarmi tra le natiche.
Ho lasciato che rimanesse dentro di me e si godesse la mia figa, mentre io mi godevo il suo cazzo che era rimasto ancora abbastanza sodo, la mia vagina si contraeva attorno al cazzo che pulsava, mentre le sue mani ruvide e callose mi accarezzavano la pancia e le tette, anche io l’ho accarezzato mi facevano una certa impressione le mie dita tra quei lunghi peli, mi vergogno a dirlo ma ero ancora eccitata e vogliosa, sentivo il suo cazzo che era tornato duro e aveva ripreso ad andare su e giù lentamente nella mia vagina, nonostante la pancia la sua cappella sbatteva contro il mio utero facendomi sussultare dal piacere, ho guardato Bruno e lui ha alzato le spalle rassegnato. Mi sono spostata tutta sul letto e Marcel si è spostato con me senza togliermi il cazzo dalla figa, adesso era tutto su di me, il suo volto era a pochi centimetri dal mio sentivo il suo alito caldo, ho alzato le gambe e le ho strette ai suoi fianchi donandomi tutta al suo cazzo, lui si è coricato tutto su di me e ha ripreso a montarmi.
Prima si è mosso lentamente e poi sempre più forte e infine mi ha sbattuta talmente forte che mi ha fatto venire male al ventre, ma nonostante tutto ho avuto un multi orgasmo ed ho urlato il mio piacere per tutto il tempo della scopata, il suo sudore mi colava sul viso, qualche goccia mi è caduta sulle labbra, erano salate, poi gli è uscito un ringhio dalla bocca o un rantolo non saprei come definirlo, mi ha dato un tremendo colpo di reni e mi ha nuovamente eiaculato dentro, mentre dalla sua bocca continuavano ad uscire rumori strani. Infine è crollato su di me esausto, era tutto sudato e i suoi peli erano bagnati, io continuavo a stringere forte le gambe attorno alla sua vita, sentivo lo sperma che mi usciva e andava a bagnarmi lo sfintere, siamo stati così avvinghiati uno all’altra per diversi minuti, la mia vagina ancora piena di quel grosso cazzo si contraeva e sentivo ancora piacere, poi lentamente il cazzo si è ammosciato ed è uscito seguito da un fiotto di sperma, Marcel stancamente e a malincuore si è alzato ed è sceso dal letto mentre io sono rimasta lì con le gambe aperte e la vagina dilatata da dove usciva ancora un rivolo di sperma.
Marcel si è rivestito.
_ “Quanto tempo vi fermate qui” ci ha chiesto.
_ “Domani mattina ce ne andiamo, abbiamo un lungo viaggio da fare con tante tappe e tanti luoghi da vedere” gli ha risposto Bruno.
Era dispiaciuto, forse pensava di scoparmi ancora, gli abbiamo detto che andavamo a dormire, lui mi ha baciata e se ne è andato.
_ “Complimenti, non credevo che ti facessi scopare da un mostro come quello, guardati in che stato sei, sembra che tra le tue gambe sia passato un reggimento, hai ancora la figa dilatata”.
_ “Non so nemmeno io come ho fatto, ma il mio basso ventre lo desiderava, ho deciso di farlo quando ci siamo guardati negli occhi mi è sembrato che eri d’accordo, e poi hai visto che cazzo”.
Bruno si è spogliato nudo e si è seduto appoggiando i piedi contro la porta del guardaroba, si è versato un goccio di Calvados, ho preso il suo bicchiere e ne ho bevuto un sorso anche io, sono andata in mezzo alle sue gambe e mi sono coricata su di lui, sentivo lo sperma che mi colava ancora lungo le cosce.
_ “Sei geloso, mi dici sempre che vuoi vedere quanto sono vacca, beh stasera l’hai visto”.
_ “Certo che sono geloso, non hai sentito cosa ha detto, nemmeno le puttane lo fanno scopare, adesso fatti perdonare”.
_ “Faccio tutto quello che vuoi” e mi sono strusciata su di lui.
_ “Puzzi”.
L’ho baciato sulla bocca poi sono scesa sui capezzoli e mentre li leccavo e mordicchiavo ho preso il cazzo duro in mano e l’ho masturbato, poi con la lingua sono scesa sulla sua pancia, ho preso il cazzo in bocca è l’ho ingoiato più che potevo, dopo un po’ ho ripreso il cazzo in mano e sono scesa e ho leccato l’inguine sia da una parte che dall’altra facendogli un bel bidet, lui si è spostato un po’ in avanti dandomi lo sfintere da leccare, io gli ho passato sopra la lingua per bene facendolo sussultare di piacere e inumidendolo bene, poi ho ripreso il cazzo in bocca e gli ho infilato un dito in culo, ho visto che godeva, ho fatto colare ancora un po’ di saliva e le dita nel suo culo sono diventate due, mentre con la lingua gli leccavo la cappella ho spinto dentro le dita più che potevo inculandolo per bene, mentre lo sodomizzavo mi ha preso per la testa tra le mani e mi ha infilato il cazzo in gola più che poteva, poi tenendomi ferma mi ha scopata in bocca facendomi venire dei comati di vomito e infine spingendomelo in gola brutalmente ha eiaculato, lo sperma mi è sceso in gola quasi senza doverlo deglutire. Mi ha ancora tenuto il cazzo in gola finché non gli è uscita l’ultima goccia di sperma, e sempre tenendomi per i capelli ha guidato le mie labbra nuovamente sul suo sfintere, non ho sfilato le dita dal suo ano e con la lingua ho leccato le crespe, poi ho sfilato le dita e ho leccato lo sfintere ancora per diversi minuti.
Quando mi ha lasciata libera ho alzato la testa ed ho visto il suo cazzo ancora bello duro, non ho detto niente, mi sono alzata e sono andata a coricarmi sulla sponda del letto a gambe larghe, con le mani mi sono allargata le natiche, sentivo che dalla vagina mi usciva ancora un po’ di sperma, Bruno mi è venuto dietro e mi ha infilato il cazzo in figa, mi ha scopata facendomi raggiungere un bellissimo e intenso orgasmo, si è poi sfilato ed ha puntato il cazzo sul mio sfintere, il suo cazzo era bagnato di sperma, ha spinto ed è entrato, mi sono sempre tenuta la natiche larghe per tutto il tempo che il suo cazzo ha stantuffato dentro di me, ho raggiunto un altro bellissimo orgasmo, e dopo un’interminabile inculata è partito anche lui, è stato un po’ fermo dentro di me, mi aspettavo da un momento all’altro il suo piscio nel mio intestino ma non è successo niente, poi il cazzo si è ammosciato e il contrarsi del mio sfintere l’hanno fatto uscire.
Bruno ha aperto la porta del camper.
_ “Esci”.
_ “Ma sono nuda”.
_ “Esci”.
Ho ubbidito e sono scesa dal camper, era ormai notte fonda, c’era una piccola fetta di luna che rischiarava leggermente, su tutto il piazzale c’era una bella erbetta con un po’ di rugiada, ci siamo allontanati di alcuni passi dal camper.
_ “Inginocchiati” e io zitta ho eseguito i suoi ordini e mi sono inginocchiata.
_ “Guardami” ho alzato lo sguardo verso di lui e sono rimasta immobile, lui si è avvicinato con il cazzo moscio in mano ed ha iniziato a pisciarmi addosso, io ho allagato la bocca e ne ho bevuta un po’, poi ha diretto lo zampillo sulla mia testa e mi ha fatto una bella doccia, sentivo il liquido colarmi sulla schiena e sullo stomaco, ero nuovamente eccitata e avrei voluto essere ancora scopata, quando dal suo cazzo uscivano solo più alcune gocce mi sono avvicinata e l’ho preso in bocca. Siamo poi risaliti in camper e mi sono fatta una doccia e siamo andati a dormire.
Al mattino siamo partiti presto per non incontrare più Marcel, e nei giorni a seguire abbiamo solo mangiato ostriche e sgombri, il viaggio è stato lungo e bellissimo, i posti magnifici, e Bruno ha fatto una marea di foto a me ai paesaggi e alla mia patonza.
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