lesbo
24 - Wilma – Parte II
di stinf
01.12.2021 |
9.684 |
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"Ci siamo coricate e io sono andata subito su di lei facendogli le fusa e il solletico, abbiamo giocato nel letto per un bel po’ poi ci siamo avvinghiate in un..."
CAPITOLO 24Il mio rapporto con Wilma era basato solo sul sesso, lei diceva di amarmi ma io mi accorgevo che l’unica cosa che gli interessava era la mia patata e la mia lingua, e a me interessava solo il sesso. Quando avevo la settimana di riposo il sabato e la domenica mi vedevo con Wilma a casa sua ed erano orge a non più finire, arrivavo da lei il sabato a mezzogiorno e subito dopo pranzo andavamo a letto, stavamo nude per due giorni e mi rivestivo solo alla domenica sera per tornarmene a casa. L’altra cosa che mi piaceva era come cucinava e poi i vini, doveva spendere un capitale per i vini e per i liquori.
Una domenica come antipasto mi ha proposto delle tinchette in carpione veramente deliziose, e poi dei tortellini fatti da lei e dei filetti di coregone.
_ “Dove l’hai comprato il pesce”.
_ “Lo vado a pescare”.
Da lì ho scoperto che l’altra sua passione era la pesca, allora gli ho proposto di andare a pescare assieme un sabato o una domenica, lei ha organizzato e la settimana dopo mi ha portata al lago di Viverone.
Siamo già partite il venerdì sera, lei aveva prenotato in un albergo sul lago, quando siamo arrivate abbiamo cenato nel ristorante dell’albergo, io avevo un vestitino aderente e abbastanza scollato, e il cameriere quando mi serviva guardava le mie tette e Wilma si è incazzata, finita la cena siamo andate subito in camera, lì mi ha fatto una scenata di gelosia.
Ci siamo coricate e io sono andata subito su di lei facendogli le fusa e il solletico, abbiamo giocato nel letto per un bel po’ poi ci siamo avvinghiate in un bellissimo 69 raggiungendo l’orgasmo quasi contemporaneamente, lei è stata molto delicata e mi ha fatto godere molto e anche io ho fatto il possibile per farla godere, dedicandomi al suo sfintere che ho leccato per una mezzora infilandogli ogni tanto un dito dentro, poi le dita sono diventate due e infine lei è nuovamente partita.
_ “Domani io mi alzo prestissimo e vado a pescare, tu continua pure a dormire”.
_ “Vorrei venire anche io”.
_ “Meglio di no, andiamo a pescare assieme domenica, affitto una barca e andiamo in mezzo al lago a pescare il coregone, domani dormi e al pomeriggio facciamo sesso”.
Il mattino dopo mi sono svegliata alle 10, avevo fame e pensando che le colazioni non le servissero più ho telefonato alla reception per informarmi e questi gentili, mi hanno detto di stare tranquilla che me l’avrebbero portata in camera. Dopo 10 minuti sento bussare alla porta ed entra il cameriere della sera prima, io nel letto ero nuda, mi sono seduta mettendo in mostra le tette, mentre lui mi metteva i cuscini dietro la schiena e poi mi ha portato la colazione a letto. Mi fissava voglioso, non staccava gli occhi dalle mie tette.
_ “Quando ha finito mi chiami che vengo a mettere a posto la stanza e a portare via il vassoio” e a malincuore se n’è andato.
Erano mesi che non prendevo un cazzo vero e avevo voglia specialmente dopo la scenata della sera, e il cameriere mi piaceva, aveva più o meno la mia età ed era carino. Finita la colazione ho avvertito il cameriere che poteva venire quando voleva, poi sono andata sotto la doccia lasciando volutamente l’accappatoio in camera, mi stavo sciacquando quando ho sentito dei rumori nella camera, ho chiuso l’acqua e poi ad alta voce:
_ “Senta non trovo l’accappatoio”.
_ “E’ qui in camera”.
_ “Me lo porta per favore”.
Quando l’ho sentito entrare nel bagno ho aperto la porta della doccia, lui è rimasto di stucco nel vedermi completamente nuda, io sono uscita, gli ho girato le spalle perché mi infilasse l’accappatoio e facendogli vedere il mio bel fondoschiena.
_ “Mi aiuti a infilarlo”.
Lui mi ha aiutata e io mi sono nuovamente girata verso di lui senza chiuderlo, era lì imbambolato e non sapeva cosa fare, mi sono avvicinata a lui gli ho messo le mani attorno al collo.
_ “Ho voglia” e l’ho baciato sulla bocca, lui ha subito risposto infilandomi la lingua in bocca mentre io strusciavo l’inguine contro il suo sentendo un bel cazzo duro.
L’ho preso per mano e siamo usciti dal bagno, mi sono seduta sulla bassa poltroncina e gli ho slacciato i pantaloni, lui se li è tolti assieme alle mutande, mi sono trovata un bel cazzo davanti agli occhi, l’ho preso in mano e me lo sono messo in bocca, era già duro come il marmo, l’ho leccato un po’, poi l’ho fatto inginocchiate davanti a me, rimanendo seduta sulla poltroncina sono scivolata in avanti con il bacino e lui mi ha penetrata, sentire quel cazzo di carne entrarmi dentro mi ha fatto sentire un grande piacere, ho alzato le gambe e le ho strette attorno a lui tirandolo verso di me.
Si è messo a scoparmi e ogni suo affondo mi faceva godere sempre di più, gli ho spinto la testa tra le mie tette e lui ha preso un capezzolo in bocca e si è messo a succhiarlo, io lo stringevo a me e lui mi scopava sempre con più foga, era fantastico quel cazzo duro e morbido. Il cameriere aveva una bella resistenza e io ho raggiunto l’orgasmo due volte, poi quando ho sentito che stava per eiaculare gli ho detto:
_ “Riempimi la figa” lui si è inarcato e mi ha riempita di sperma.
L’ho trattenuto dentro di me fin quando il cazzo si è completamente ammosciato ed è uscito, mi sono alzata l’ho salutato e sono andata in bagno, non volevo farmi il bidet ma lo sperma mi colava lungo le gambe, ho preso delle salviettine e mi sono pulita senza lavarmi dentro. Mi sono vestita e sono scesa e seduta ad un tavolino dell’albergo in riva al lago e dopo una mezz’ora è arrivata Wilma, mi sono alzata e sono andata a vedere cosa aveva pescato, aveva quattro belle trote. Ha chiesto se in hotel se gliele tenevano in frigo e poi è salita in camera a cambiarsi.
Siamo andate a fare una passeggiata e alle 13 siamo andate a mangiare in un ristorantino sempre sul lago ma un po’ fuori dal paese, il pranzo è stato delizioso, e dopo pranzo ci siamo fatte una bella passeggiata lungo un sentiero nel bosco, ci siamo fermate in una radura Wilma mi ha pressata contro un albero e mi ha baciata sulla bocca, io gli ho aperto la camicetta e mentre ci baciavamo gli pizzicavo i capezzoli.
_ “Ho voglia” gli ho sussurrato.
_ “Torniamo in albergo” mi ha proposto lei infilandomi una mano in mezzo alle gambe.
_ “Ho voglia adesso”.
Ci siamo allontanate dal sentiero ed abbiamo trovato una piccola radura, io mi sono sfilata il vestito e sono rimasta nuda.
_ “Mi sento la figa bagnata, ho bisogno della tua lingua”.
Anche lei si è tolta il vestito e si è sdraiata nell’erba io gli sono andata sopra e ci siamo fatte un bel 69, la leccavo con avidità, succhiavo e mordevo il clitoride mentre lei ha incollato le labbra sulla mia figa e si è messa a leccarmi con avidità i miei umori.
_ “Infilamela dentro”.
Lei ha spinto la lingua nella mia vagina più che poteva andando su e giù simulando una scopata, è stato molto bello, lei è partita prima di me, io ho schiacciato la figa sulla sua bocca e pensando allo sperma del cameriere ho raggiunto l’orgasmo. La sera abbiamo mangiato in camera e poi siamo andate a letto Wilma si era alzata molto presto e aveva sonno, una volta coricate ci siamo abbracciate e baciate e poi ci siamo addormentate.
Al mattino sveglia alle sette e alle nove eravamo in mezzo al lago su una barca a motore che Wilma aveva affittato, ha dato una canna anche a me e ci siamo messe a pescare, alle 10 non avevamo ancora preso niente, faceva caldo e io mi sono messa nuda a prendere il sole poi un coregone ha abboccato al mio amo e di lì ne abbiamo pescati una decina in mezz’ora e poi più niente.
Siamo tornate in albergo e poi pranzato, il cameriere mi guardava sempre con voglia e Wilma si stava incazzando per fortuna che il pranzo è durato poco poi siamo andate in camera a riposarci.
_ “Non mi piace che dai spago agli uomini”.
_ “Io non do spago a nessuno” gli ho risposto seccata.
Mi sono coricata sul letto e Wilma si è coricata tra le mie gambe e mi ha leccato il clitoride ma io non ero in vena e mi sono girata facendo finta di dormire, pensavo che il giorno prima si era leccata lo sperma del cameriere e tra di me ridevo ed ero contenta, prima di tutto della scopata che mi era piaciuta e avevo goduto dopo tanto con un cazzo vero.
I mesi sono passati con alti e bassi, io l’ho tradita diverse volte con degli uomini per poi andare con lei senza lavarmi, mi faceva godere di più quando mi leccava e mi diceva che ero saporita. Era sempre più gelosa e alla fine non ce l’ho più fatta a sopportarla e dopo una bella litigata gli ho dato due ceffoni e me ne sono andata, per circa un mese sono rimasta giorno e notte nel pensionato dove lavoravo, e non potendomi contattare perché non sapeva dove lavoravo quando sono tornata a casa mi ha ancora telefonato un paio di volte e poi si è rassegnata.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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