trio
106 - Il vicino di camper
di stinf
09.09.2024 |
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"_ “Lui era dietro alla siepe con il cazzo il mano, e che cazzo, aveva una circonferenza mostruosa, se ti veniva voglia di prenderlo avresti camminato per..."
CAPITOLO 106Eravamo parcheggiati con il nostro camper nel piazzale sotto una diga in una valle del Cuneese, un posto che frequentiamo sovente perché è tranquillo e ci sono molte escursioni da fare, con borgate abbandonate dove possiamo fare foto di nudo come piace a mio marito. Era un paio di giorni che eravamo lì parcheggiati da soli, il posto si riempie solo nel weekend ma per il resto della settimana non c’è anima viva e quindi si sta benissimo.
Quella mattina come tutte le mattine, Bruno si è svegliato prima di me e come al solito aveva il cazzo duro, si è girato verso di me con la sua pancia contro il mio culo e mi ha infilato il cazzo in mezzo alle cosce, è stato un po’ fermo così mentre io lentamente mi svegliavo, poi mi ha allargato le natiche e mi ha infilato la cappella in figa, una volta dentro è stato nuovamente un po’ fermo, nel sentire quella presenza dentro di me ho iniziato ad eccitarmi, poi si è mosso piano piano facendo un dentro e fuori che mi ha fatta bagnare, dopo un po’ho iniziato a sentire un piacere intenso, al mattino ho sempre tanta voglia, però non ho voglia di aprire gli occhi mi piace stare lì così e sentire il piacere. Il cazzo di Bruno ha aumentato il ritmo e io ho cominciato a godere sempre di più, visto il mio eccitamento mi ha sfilato il cazzo dalla figa e me lo ha appoggiato sullo sfintere, io non avevo voglia di prenderlo in culo mi sono tolta e gli sono andata a cavalcioni infilandomi il cazzo in figa, poi stando così seduta con il suo cazzo tutto dentro di me ho aperto il frigo e ho preso due barattoli di yogurt i cucchiaini e ce li siamo mangiati mentre io mi muovevo sopra di lui.
Finito lo yogurt mi sono accesa una sigaretta, ero sempre lì seduta sul suo cazzo duro, ogni tanto muovevo leggermente il bacino per sentire la cappella strusciare sul mio utero, mentre la voglia aumentava, finito di fumare mi sono coricata vicino a lui, abbiamo incrociato le gambe a forbice, mi ha infilato tutto il cazzo in figa che ormai era bagnatissima, mi ha scopata piano piano uscendo e entrando dalla mia vagina poi con una mano mi ha preso un capezzolo tra le dita e me lo ha pizzicato forte e con l’altra mano ha preso la gamba che avevo sopra di lui in modo da tenermi ferma e poi ha cominciato a sbattermi con foga e io dopo una decina di prepotenti affondi ho raggiunto l’orgasmo.
Bruno era soddisfatto per avermi fatto iniziare bene la giornata si è alzato e ha preparato il caffè, poi ha preso un vassoio con le fette biscottate e la marmellata ed è sceso dal camper per preparare il tavolo sotto la veranda, nel frattempo io mi sono alzata e ho indossato una camiciola di garza bianca un po’ trasparente e molto corta e sono scesa dal camper, il mio umore è subito cambiato, vicino a noi c’era un altro camper, mi sono un po’ incazzata perché era, per i miei gusti, troppo vicino al nostro, il piazzale è enorme e poteva tenere un po’ le distanze, mi sono seduta al tavolo mentre Bruno mi versava il caffè e il latte nella tazza, mi ha esortata a non prendermela dicendomi che ci saremmo spostati, ma a me giravano.
Mentre facevamo colazione si è aperta la porta dell’altro camper e ha fatto capolino un uomo sulla cinquantina brizzolato, a dire la verità non male come tipo, ma la cosa che mi ha fatto sorridere è che indossava una camiciola da notte tutta colorata tipo caffettano, io ho subito pensato che doveva essere dell’altra sponda e mi sono trattenuta dal ridergli in faccia.
Ci ha salutati ed è venuto verso di noi.
_ “Piacere, sono Paolo, sono solo e scusatemi se mi sono messo troppo vicino a voi ma sono arrivato ieri sera tardi e non sono abituato a fare campeggio in solitaria”.
_ “Non importa” ha detto Bruno e ci siamo presentati.
Io non ho pensato al mio abbigliamento finché non ho notato che Paolo mi squadrava dalla testa ai piedi, allora mi sono accorta che la camiciola che indossavo era sbottonata sul davanti fin sotto i seni e oltre ad essere molto corta era anche abbastanza trasparente, ma non me ne sono curata anzi mi sono nuovamente seduta al tavolo ed ho accavallato le gambe, mentre lui continuava a guardarmi. Bruno l’ha invitato a sedersi e gli ha offerto il caffè, e mentre Paolo lo sorseggiava ci siamo messi a chiacchierare, ci ha raccontato che da due anni era vedovo e che solo adesso si stava riprendendo, che gli mancava tanto una donna accanto, in due minuti ci ha raccontato tutto di se. Io facendo finta di niente ho appoggiato per qualche secondo il ginocchio contro la sua gamba e poi mi sono alzata e sono salita sul camper, e mentre salivo la scaletta mi sono piegata un po’ in avanti e lui senz’altro ha visto le mie chiappe, poi Bruno ha salutato Paolo ed è salito in camper per vestirsi.
Noi siamo usciti e siamo andati in paese a comprare delle costine di maiale e della salsiccia per farle alla brace, Tornati al camper io mi sono messa in bichini con mutandine alla brasiliana che facevano risaltare le mie natiche sode e Bruno il costume, abbiamo tirato fuori il barbecue ed abbiamo fatto la brace e a mezzogiorno abbiamo messo la carne a rosolare. Io seguivo la cottura della carne con un forchettone. Paolo in pantaloncini corti e a torso nudo si preparava il tavolo, volevo vedere come reagiva mettendo in mostra il mio culo praticamente nudo, mi sono accorta che mi guardava anche se faceva finta di niente, ma io ogni tanto mi giravo e gli sorridevo e lui arrossiva. Cotte le costine e penso cotto anche Paolo ci siamo seduti a tavola ed abbiamo mangiato, lui ci ha chiesto il permesso di adoperare il nostro barbecue e si è fatto rosolare una bistecchina sulle nostre braci.
Nel primo pomeriggio mi sono messa sul lettino a prendere il sole, avevo un cuscino sotto la testa, mi sono sdraiata e mi sono messa a leggere, mentre Bruno è salito in camper a dormire e Paolo si è seduto su una sdraio sotto il suo tendalino piazzandola in modo da potermi guardare le cosce. Io leggevo il mio libro tenendolo in modo da coprirmi il volto così da lasciare che Paolo mi guardasse liberamente. Ero coricata con le gambe rannicchiate e ogni tanto una la facevo scendere appoggiandola sul lettino, cosi messa a squadra e con il costume in mezzo alle labbra della vagina non lasciavo niente all’immaginazione finché Paolo si è alzato ed è salito sul suo camper, penso a farsi una sega.
Anche io sono salita sul camper, ero eccitata, mi sono spogliata nuda e mi sono coricata vicino a mio marito, gli ho preso il cazzo in mano e l’ho masturbato lentamente facendolo indurire, lui però si è girato di schiena mettendosi con il culo in bella mostra, io gli ho allargato le natiche e ho iniziato a massaggiargli con le dita lo sfintere come piace a lui, poi mi sono sistemata bene tra le sue gambe e con la lingua ho proseguito il massaggio leccandolo dai testicoli allo sfintere inumidendolo bene, ho ripreso a massaggiargli lo sfintere con le dita mentre gli mordicchiavo le natiche, poi ho spinto il dito per metà nel suo ano iniziando un massaggio interno. La mia voglia di godere è aumentata, allora l’ho fatto girare e gli sono andata sopra mettendogli la mia figa grondante di umori sulla sua bocca e mi sono chinata sul suo cazzo che era bello duro e l’ho ingoiato più che potevo poi gli ho aperto le natiche e gli ho infilato nuovamente il dito in culo mentre lui beveva i miei umori che mi colavano abbondanti dalla vagina, anche lui per non essere da meno mentre mi leccava la figa e il clitoride mi ha messo un dito in culo. Bruno sa leccarmi molto bene, la sua lingua accarezzava delicatamente il mio clitoride mentre il suo dito mi rovistava l’intestino, è bastato pochissimo ed io ho raggiunto l’orgasmo con gridolini abbastanza rumorosi per poi accasciarmi su di lui che con la lingua raccoglieva dalle pareti della mia vagina le mie secrezioni.
Ma non ero del tutto soddisfatta avevo voglia di cazzo e mi sono inginocchiata alla pecorina e Bruno si è sistemato dietro di me e mi ha infilato il cazzo in figa, ha iniziato a scoparmi facendo un dentro fuori con la sua grossa cappella, mi ha anche infilato il pollice in culo e io non ho resistito ed ho iniziato a godere in modo abbastanza rumoroso, la mia testa era vicino alla finestra coperta dalle tendine, allora curiosa di sapere dov’era Paolo le ho scostate leggermente e l’ho visto seduto sulla sua sdraio sempre con i pantaloncini ma si vedeva che il cazzo era bello duro. Bruno ha continuato a scoparmi con foga facendo anche dondolare leggermente il camper, i suoi colpi profondi martellavano contro il mio utero e io mi sono liberata in un orgasmo fantastico mentre lui mi ha ancora pompata per un po’ e poi mi ha inondato la figa col suo sperma. Siamo stati fermi uno dentro l’altra in modo da ricevere tutto il suo liquido poi mi sono accasciata sul letto stringendo le gambe in modo che non mi uscisse dalla figa.
_ “Sai che Paolo e lì fuori con il cazzo duro?” ho detto a mio marito appena ho ripreso fiato.
_ “Se tu non eri così rumorosa quando godevi non si sarebbe accorto di nulla”.
_ “E il camper che dondolava mentre tu mi sbattevi alla pecorina?”
Ci siamo messi a ridere, poi abbiamo deciso di andare a fare alcune foto in una piccola borgata disabitata, faccio per andare in bagno a lavarmi ma Bruno me lo ha impedito dicendo di tenermi il suo sperma dentro, allora mi sono messa una maglietta e un gonnellino e le mutandine in modo che lo sperma non mi colasse lungo le gambe, mi sono infilata gli scarponcini e sono scesa dal camper. Paolo ci ha salutati, noi abbiamo ricambiato e poi siamo saliti sullo scooter e siamo andati via. Il pomeriggio è stato un susseguirsi di foto di messe in posa sia nuda che vestita, il posto era molto carino, c’erano quattro case di cui due diroccate e altre due aggiustate alla meglio, ma quello che mi piaceva di più era il forno comune con un’ampia tettoia sul davanti. Bruno mi ha fatta spogliare nuda ed ha iniziato a fotografarmi, lì c’era una panca e io mi sono coricata a gambe aperte e mi sono infilata due dita dentro alla figa che era ancora appiccicosa dei rimasugli dello sperma che avevo ancora dentro, mi piaceva stare lì all’aperto nuda con le dita dentro la figa con il rischio che arrivasse qualcuno, mentre la voglia e l’adrenalina aumentavano.
Mentre Bruno mi fotografava, guardavo in giro per vedere se arrivava qualcuno, mi sono accorta di un movimento strano dietro ad una siepe poco distante, ma ho continuato a masturbarmi e a farmi fotografare, e dopo una mezzora di pose e foto mi sono rivestita e mentre Bruno ritirava la macchina fotografica e gli obiettivi gli ho detto:
_ “Te ne sei accorto che c’era qualcuno che guardava?”
_ “Si me ne sono accorto subito, era quel ciclista che abbiamo sorpassato mentre venivamo su”.
_ “E non mi hai detto niente?”
_ “Guardava, non ci ha mica disturbato”.
_ “Va be però io ero lì con la figa aperta e con due dita dentro”.
_ “Lui era dietro alla siepe con il cazzo il mano, e che cazzo, aveva una circonferenza mostruosa, se ti veniva voglia di prenderlo avresti camminato per alcuni giorni con le gambe larghe”.
Siamo poi tornati al camper ed io mi sono rimessa la camiciola di garza, mi sentivo appiccicosa in mezzo alle gambe e volevo lavarmi ma Bruno mi ha chiesto di rimanere così e di togliermi le mutandine, allora io ho obbedito e me le sono tolte, poi mi sono messa a preparare la cena, di Paolo nessuna traccia. Erano le 18,30 quando lo vediamo tornare, aveva una busta della spesa in mano, ci ha salutato dicendo:
_ “Mi sono permesso di mettere una bottiglia di prosecco in frigo e sono andato a prendere due pasticcini e se questa sera vi fa piacere possiamo brindare alla nostra conoscenza”.
_ “Certo con piacere” gli ho subito risposto, pensando che lo avrei fatto eccitare vestita com’ero.
Alle sette abbiamo mangiato in camper poi ci siamo seduti sotto la veranda, Bruno era in costume con la giacca della tuta, io avevo sempre la camiciola di garza trasparente sbottonata fin quasi all’ombelico che mi copriva a malapena le natiche. Eravamo seduti uno da una parte e l’alto dall’altra del nostro piccolo tavolo quando Paolo è sceso dal suo camper vestito con il caffetano e con la bottiglia di prosecco e un piccolo cabaret di paste, li ha appoggiati sul tavolo e si è seduto vicino a me, io l’ho ringraziato della gentilezza e sporgendomi verso di lui gli ho appoggiato la mano sulla gamba vicino all’inguine indugiando un po’, e poi mi sono alzata per andare a prendere i bicchieri.
Paolo non staccava gli occhi da me, io sono salita in camper piegandomi un po’ in avanti in modo che la camiciola scoprisse un po’ il mio culo nudo, scendendo ho notato che sotto il caffetano il cazzo di Paolo era duro, mi sono seduta nuovamente vicino a lui e facendo finta di perdere l’equilibrio ho nuovamente appoggiato la mia mano sulla sua coscia e nel fare quel movimento prima di arrivare sulla coscia ha urtato il cazzo duro, ho fatto finta di niente ma Paolo ha avuto un sussulto, mentre mio marito se la rideva.
Abbiamo mangiato le paste e bevuto il prosecco io più volte ho appoggiato il mio ginocchio contro la gamba di Paolo che diventava sempre più eccitato e rosso in volto, poi si è alzato per andare a prendere un liquorino sul suo camper, io nel frattempo ho allontanato la mia sedia dalla sua mettendo tra di noi uno sgabellino mi sono seduta sulla sdraio appoggiandovi i piedi sopra.
Quando è tornato ha versato il liquore nei bicchieri e si è seduto, io con i piedi sullo sgabellino avevo le gambe rannicchiate e se le aprivo leggermente si vedeva la mia figa completamente rasata, lui si è seduto ed abbiamo brindato, io per parlare con Bruno mi giravo e le mie gambe si aprivano leggermente e Paolo mi guardava e il suo cazzo si vedeva che era bello turgido e non poteva più nasconderlo, la sua lunga veste all’altezza dell’inguine svettava e si vedeva la montagnola, io l’ho tormentato girandomi verso Bruno 5 o 6 volte, poi visto che anche mio marito aveva il cazzo duro mi sono rivolta a Paolo dicendogli:
_ “Ma hai il cazzo duro è il prosecco o la grappa che ti fanno questo effetto”.
_ “E’ fino adesso che allarghi le gambe e che mi tormenti, io sono due anni che non scopo e che non vedo una figa non ne posso più mi stai torturando”.
_ “Allora vieni a vederla da vicino”, dicendo ciò ho spostato di lato lo sgabello, mi sono distesa sulla sdraio in modo che il bacino fosse sul bordo della sedia ed ho appoggiato un piede sullo sgabello, cosi la mia figa tutta bagnata era aperta.
Paolo ha dato uno sguardo verso mio marito, il piazzale era deserto ed era quasi buio, si è inginocchiato davanti a me e con le mani mi ha accarezzata il pube e allargato le labbra della vagina, io nel frattempo ho sbottonato i restanti bottoni della camiciola e i miei seni hanno fatto capolino, Paolo li ha accarezzati e baciati poi si è dedicato alla mia figa me l’ha allargata bene con le dita ed ha iniziato a leccarla, non essendomi lavata il mio inguine sapeva un po’ di sudore e la figa non era molto pulita, era ancora un po’ appiccicosa dello sperma pomeridiano lasciato da mio marito, ma Paolo con la lingua ha leccato tutto quello che poteva leccare e alla fine si è dedicato al mio clitoride ma con troppa foga, io l’ho lasciato che si sfogasse ma non ho raggiunto l’orgasmo.
L’aria si era rinfrescata e Paolo ci ha invitati sul suo camper, saliti abbiamo visto che al fondo c’era un bel letto matrimoniale, io mi sono tolta quel poco che avevo addosso e mi sono sdraiata sul letto, Paolo si è tolto il caffetano ed è rimasto nudo anche lui con il suo pisello bello dritto, abbastanza corto, non più di una dozzina di centimetri, ma con una cappella discreta, si è avvicinato a me e io gli ho preso il cazzo in mano masturbandolo poi l’ho avvicinato alle mie labbra e l’ho preso in bocca succhiandogli la cappella e massaggiandogli i testicoli con una mano e con l’altra sono andata a stuzzicargli lo sfintere, dopo 30 secondi si è inarcato e mugolando mi ha scaricato in bocca una quantità industriale di sperma, era talmente tanta che non sono riuscita a deglutirla tutta, una parte mi è uscita dalla bocca e mi è colata sui seni. Ho pulito bene la cappella di Paolo e poi mi sono nuovamente coricata sul letto, lui è venuto a pulirmi le tette con la lingua leccando il suo sperma e mordicchiandomi i capezzoli turgidi.
Nel frattempo anche Bruno si è spogliato ed è venuto a coricarsi sul letto vicino a me, io mi sono inginocchiata e gli ho preso il cazzo in bocca facendogli un pompino, mettendomi così Paolo aveva il mio culo e la mia figa lì a portata di lingua, mi è venuto dietro e mi ha leccata tutta, la figa e lo sfintere cercando di penetrarlo con la lingua, io con la mano ho sentito che aveva nuovamente il cazzo duro allora l’ho fatto coricare sul letto gli sono andata a cavalcioni e mi sono impalata sul suo cazzo, ho sentito la cappella entrarmi in figa, è stato bello sentirla penetrare dentro, a me quello che piace di più di un cazzo e la cappella, e se è grossa per me è una goduria.
Però il cazzo di Paolo era corto e io ho iniziato a muovermi e a roteare il mio bacino in modo che il cazzo mi penetrasse il più in fondo possibile, nel frattempo Bruno mi è venuto dietro e mi ha infilato un dito in culo, poi mi ha fatta coricare tutta su Paolo, si è chinato ed ha puntato la cappella contro la mia vagina e spingendo mi è entrato dentro assieme al cazzo di Paolo, essendo piccolino il cazzo che avevo già in figa mio marito è entrato bene e io ho avuto le contrazioni di piacere al basso ventre ed ho subito iniziato a godere, i due mi hanno scopata disordinatamente non trovando l’accordo, ma io ho raggiunto comunque un fantastico orgasmo, mio marito si è sfilato dalla mia vagina e ha puntato il cazzo contro il mio sfintere, ho cercato di rilassarmi, lui ha spinto entrando con la cappella nel mio ano, una volta dentro si è fermato un pochino per poi spingerlo fino in fondo, io ho sussultato dal piacere nel sentire quei due cazzi dentro di me, poi Bruno è stato fermo mentre Paolo da sotto mi scopava inarcandosi, io ho raggiunto l’orgasmo quasi subito urlando forte il mio piacere, mio marito è riuscito a coordinare i movimenti con Paolo e la scopata è continuata, i due continuavano a stantuffarmi dentro, il mio piacere dopo l’orgasmo non si è affievolito anzi è continuato con un multi orgasmo, cominciavo a sentire bruciore allo sfintere ma per fortuna mio marito si è irrigidito e mi ha eiaculato in culo mentre io esausta mi accasciavo su Paolo, che continuava a muoversi nella mia figa piano piano in attesa che mi riprendessi.
A me piace prenderlo nel culo e moltissime volte raggiungo l’orgasmo mentre vengo inculata, sentendo in figa come era grossa la cappella di Paolo mi è venuta voglia di prendermela nel culo, mi sono tolta dal suo cazzo e sono scesa dal letto, mi sono appoggiata coricandomi sulla sponda con le gambe divaricate, Paolo mi è venuto dietro e mi ha nuovamente messo il cazzo in figa, io l’ho lasciato che mi scopasse un po’, poi mi sono girata verso di lui.
_ “Adesso inculami, voglio gustarmi la tua cappella molto lentamente”.
Lui si è posizionato e io con le mani mi sono allargata bene le natiche, avevo ancora lo sfintere dilatato e ho sentito che mi usciva lo sperma di mio marito dal culo e mi colava lungo le gambe, Paolo si è preso il cazzo in mano e me lo ha appoggiato sullo sfintere, poi ha spinto leggermente la sua cappella dentro di me, ma non è entrato fino in fondo è rimasto lì a sentire il mio sfintere che si contraeva, poi si è tolto ed ha fregato la sua cappella sulle piccole crespe, io stavo godendo molto e lui ha ripetuto più volte l’operazione, io non ce la facevo più, lui l’ha capito e questa volta con una lentezza indescrivibile ha fatto entrare tutta la cappella, e quando è stato dentro ho sentito che dalla mia figa uscivano colate di umori stavo godendo tantissimo.
Paolo aveva capito il giochino e anche se gli chiedevo di sbattermi lui usciva dal mio culo e poi sempre lentamente rientrava, il giochino l’ha ripetuto alcune volte poi ha spinto il suo cazzo fino in fondo facendomi sentire la sua cappella che si faceva strada nel mio intestino, quando il suo cazzo è stato tutto dentro di me si è fermato per un lungo momento mentre io eccitatissima contraevo lo sfintere, poi ha iniziato a sbattermi prima piano piano poi il ritmo è aumentato e dopo una lunga cavalcata mi ha eiaculato in culo, e io nel sentire quel getto caldo di sperma eccitatissima ho raggiunto l’orgasmo muovendo il culo, godendo e urlando come una forsennata, poi ho trattenuto Paolo perché non uscisse dal mio intestino e siamo rimasti lì uno dentro l’altra esausti e ansimanti.
Quando mi sono ripresa, contraendo lo sfintere sentivo ancora dentro di me il cazzo di Paolo che era rimasto tonico, allora gli ho chiesto di stare ancora un po’ nel mio culo perché a me piaceva sentirlo dentro dopo aver goduto, e se aveva voglia poteva anche pisciarmi dentro. Lui mi ha abbracciata e siamo rimasti cosi coricati sulla sponda del letto, poi ho sentito il cazzo di Paolo muoversi ancora dentro di me e contrarsi, si è indurito leggermente, e infine un gettito caldo di piscio mi ha inondato l’intestino, poi una pausa e poi un nuovo lungo gettito, a me sentirmi inondata così mi manda in brodo di giuggiole, alla fine quando ha scaricato tutto il suo liquido lentamente si è tolto. Uscita dal bagno mi sono unita agli uomini e tutti e tre nudi ci siamo fatti ancora un grappino e poi siamo andati a letto ognuno sul suo camper anche se Paolo ci aveva invitato a dormire tutti e tre da lui.
Al mattino mi sono svegliata e mi sono sentita umida in mezzo alle gambe, me la sono toccata ed ho sentito che c’era un lago, mi sono alzata e ho preparato la colazione, anche Bruno si è alzato e siamo scesi sotto la veranda a mangiare, dopo un po’ si è fatto vedere anche Paolo ci siamo salutati, lui continuava a guardarmi si vedeva che aveva ancora voglia, ma noi ci siamo cambiati per andare in paese, Paolo ci ha detto che doveva tornare a Cuneo ma che sarebbe tornato il prossimo weekend, ci siamo salutati.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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