Prime Esperienze
Federica e il pinco panco...
di xNemesi
07.04.2023 |
3.244 |
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"Ricordo che mi provocava sempre e mentre le altre ragazzine giocavano tra loro, lei mi sfidava a giocare a calcio o ad arrampicarsi sugli alberi..."
Coldplay - Viva La Vidahttps://www.youtube.com/watch?v=9ldOuVuas1c
Che poi…, rimane sempre per me un mistero il fatto che come ritorni qui tra le mie colline ai piedi dell’Appennino, ci siano cellule del mio cervello che si riattivano riportando in superficie avvenimenti e volti di persone che credevo perduti per sempre…
***
Il Pinco Panco l’avevo sempre trovato un gioco decisamente sciocco, amavo molto giochi più movimentati, poi anche da ragazzino per colpa della mia statura e del mio peso già quasi da adulto, quando ci salivo finivo inesorabilmente per rimanere giù, ancorato a terra, mentre il mio compagno di giochi dall'altra parte si divertiva restando là…, appeso al cielo.
Iniziai ad apprezzarlo, un’estate in cui le mie tre cugine per qualche strano motivo invece che andare al mare come ogni anno restarono nella grande casa di campagna della nostra famiglia insieme ad alcune loro amichette.
Ora…, come ogni ragazzino in quel periodo vedevo le mie coetanee come un impiccio, qualcosa di indefinito e alieno, quasi delle marziane e soprattutto del tutto inutili per avere qualche compagno di giochi e di avventure e purtroppo anche quell'estate, il fatto di essere l’unico maschio tra una mezza dozzina di femmine, pensai che non giocava certo a mio favore.
Poi arrivò lei, Federica, una delle amichette di mia cugina Carla e non so perché capii subito che c’era in lei qualcosa di diverso. Federica era quella che anche oggi si definirebbe “un maschiaccio”, aveva capelli color del grano maturo tagliati corti alla Gianburrasca era alta quasi come me e aveva gambe lunghissime.
Ricordo che mi provocava sempre e mentre le altre ragazzine giocavano tra loro, lei mi sfidava a giocare a calcio o ad arrampicarsi sugli alberi. Riusciva a correre davvero veloce, per non parlare delle interminabili partite a volano nel cortile assolato della vecchia casa di pietra che poi ci vedevano vicini, sdraiati e sfiniti sull'erba fresca a guardare il cielo, cercando per gioco in ogni nuvola la forma di cose o animali.
Lentamente, giorno per giorno, iniziai ad ammettere che quella ragazzina mi piaceva.
Mi piaceva come se fosse stato un amico maschio, al tempo stesso, anche se non ne ero ancora cosciente sentivo per lei anche qualcosa di diverso e del tutto nuovo e indefinibile come quando mi prendeva per mano trascinandomi da qualche parte ed io non capendo bene il perché, pensavo di sentire il mio cuore battere un po’ più veloce.
Un pomeriggio, durante una delle nostre gare di corsa, che finivano all'ombra della grande quercia e dove io poco prima più di una volta rallentavo un po’ per farla vincere, ci fermammo vicino alla chiesa dove qualcuno aveva messo un paio di altalene e un pinco panco.
Federica quel giorno ricordo ancora, indossava ai piedi un paio di sandali blu, di quelli coi buchi sulla punta e il cinturino per chiuderli alla caviglia, calzini corti bianchi, una gonnellina corta a fiori tutta plissettata e una maglietta bianca…
Si sedette cavalcioni ad una delle estremità del pinco panco chiedendomi di fare altrettanto, io proprio non ne avevo nessuna voglia, ma come quasi sempre finii per accontentarla.
La mandai su…, nel cielo.
Lei rideva come una matta ed io alzando lo sguardo verso di lei, invece dei suoi occhi trovai per la prima volta le sue mutandine di cotone bianco con dei fiorellini rosa che spuntavano nitidamente da sotto la gonna svolazzante.
Imparai poi che spingendomi forte con le gambe per staccarmi da terra e spostando il mio peso un po’ in avanti, potevo farla precipitare giù veloce e durante quella vertiginosa caduta vedere la sua piccola gonna sollevarsi per regalarmi un’altra fugace visione di quello che c’era sotto.
Non so se è stato in quel preciso momento di quel pomeriggio di tanti, tanti anni fa che ho iniziato ad amare le donne e la figa…
So solo che da quel giorno non ho più considerato il pinco panco un gioco così sciocco.
Nemesi
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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