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Terapia di coppia...


di Membro VIP di Annunci69.it xNemesi
14.12.2022    |    26.734    |    16 9.5
"“Lina, dimmi cosa vuoi?” “Se vuoi, caro puoi mettermelo dentro…” Le schiaffeggio il culo senza pietà e ruggisco: “Se vuoi essere scopata devi chiedermi il..."
Siamo sposati da un anno, ma a letto proprio non funziona.
Mia moglie non gode e di conseguenza me la dà anche poco.
Mario, il mio collega mi ha parlato di un sessuologo, che a quanto pare è molto bravo a risolvere problemi di coppia. Mi ha raccomandato di fare esattamente quello che dice lui durante la seduta terapeutica, di fidarmi, che di sicuro ne trarremo grandissimi benefici. Così oggi, d’accordo con mia moglie, affrontiamo questa visita per salvare il nostro matrimonio.

“Buongiorno. Siete i signori Rossi, vero?”
Ci accoglie con una forte stretta di mano e ci fa accomodare nel suo studio. È un ambiente molto accogliente, oltre alla scrivania ci sono diverse poltrone, un bel divano e tutte le pareti sono rivestite da una biblioteca piena di libri. Ogni tanto lungo la libreria c’è una nicchia con un quadro o una statua.
Gli spieghiamo la nostra situazione, i problemi che abbiamo e quello che vorremmo.
“Bene, allora dobbiamo procedere con la visita della signora, visto che è restia a lasciarsi andare. Niente di grave che non si possa risolvere con una o due sedute. Prego signora si alzi in piedi e si sbottoni la camicetta”
Mia moglie senza dire nulla si alza ed esegue.
Il dottore le si mette di fronte aggancia il reggiseno con un dito e scopre i seni di mia moglie. Poi prende i capezzoli fra pollice ed indice ed inizia a torcerli con grande sorpresa mia e anche di mia moglie.
“Per prima cosa la prossima volta che ti presenti qui voglio della biancheria da troia. Sarà tuo marito a sceglierla e tu la indosserai senza discutere. Hai delle bellissime tette molto reattive.”

“Giulio…” mi dice mia moglie con lo sguardo decisamente spaventato. Intanto il dottore la palpa, soppesa i seni, li accarezza e li strizza. I capezzoli di mia moglie sono durissimi e a tratti le sfugge un gemito. Quando riprende a tirarli, lei fa un passo indietro.
“Ti ho detto di scostarti? Si fa così durante le visite del medico?”
“Ma veramente…” sospira lei. E io le ricordo i patti: per salvare il nostro matrimonio questa terapia va fatta.
Lei abbassa gli occhi e torna ubbidiente dov'era.
Intanto però devo dire che il cazzo mi è venuto duro. Spero che la visita non si prolunghi troppo, così magari arrivati a casa nella peggiore delle ipotesi mi posso fare almeno una sega.
“Tutto a posto signor Rossi?” s’informa il dottore senza nemmeno guardarmi.
Glielo confermo.
“Bene, adesso andremo a misurare anche la reattività delle tue altre parti erogene. Alzati la gonna, Lina.”
Lei esegue.
Il dottore si siede su una poltroncina e accostando il viso al sesso di mia moglie mormora:” Qui si sente l’odore di figa bagnata. Magari signor Rossi, la sua Lina non è nemmeno tanto per bene come lei si immagina, magari ha desideri e voglie da troia di cui si vergogna.”
Mentre mi parla, ha infilato l’indice molto professionalmente a lato delle mutandine e lo muove su e giù. Devo mettermi le mani davanti altrimenti lo vede anche il dottore il mio cazzo ormai strozzato nei pantaloni.
Il dottore fruga e borbotta: “Liscia, morbida e decisamente fradicia.”
Ma quello che mi colpisce è lo sguardo di Lina, è liquido, sembra in imbarazzo, ma allo stesso tempo è come se avesse lo sguardo rivolto su un nuovo mondo.
“Signor Rossi, non faccia il timido venga qui, controlli e tocchi anche lei.”
“Effettivamente dottore, mia moglie è parecchio bagnata.”
“Ed è così di solito?”
“No”
“Allora è proprio un po’ zoccola visto che le piace farsi toccare dagli estranei. In questi casi consiglio sempre un approccio particolarmente deciso.”
“Se lo dice lei, dottore…”
Non so bene cosa aspettarmi, ma Mario mi ha detto di fidarmi e di non contraddirlo.
Il dottore trascina Lina verso il divano, si siede e la obbliga a sdraiarsi a pancia in giù sulle sue cosce. Le alza la gonna con entrambe le mani, se la sistema bene in modo da avere il suo culo in vista e ben sporgente, alza una mano e la lascia cadere con pesantezza in uno schiocco sulle natiche di mia moglie. Lina si inarca, spalanca gli occhi sempre più sorpresa, ma non si oppone.

“Ecco, signor Rossi, non si distragga e guardi bene, che una volta a casa deve essere in grado di replicare. Adesso abbassiamo questa orrenda biancheria da casalinga e accarezziamo con la delicatezza di una piuma questa pelle candida in maniera tale che questo culo da troia si rilassi e poi senza preavviso lo sculacciamo con forza.”
Concentratissimo il dottor accarezza e schiaffeggia il culo di mia moglie senza seguire uno schema. Lina inizia a gemere e a lamentarsi e io non riesco a staccare gli occhi dai segni rossi delle manate che affiorano sulla sua pelle. Inizio a contare mentalmente all'indietro partendo da cento perché rischio di venire nei pantaloni.
“Venga signor Rossi, venga a vedere da vicino che gran zoccola è sua moglie!”
Mi avvicino e mi chino sulle natiche arrossate.
Il dottore divarica con forza e a due mani le chiappe di mia moglie mettendo a nudo la fessura lucida dei suoi umori.
“Vede quanto è eccitata? Verrebbe da scoparla subito, vero? Invece noi, caro signor Rossi, il cazzo glielo facciamo desiderare fino all'ultimo. Guardi bene che figa stretta, se lo immagina ficcarglielo dentro in un colpo solo, senza difficoltà perché è così bene lubrificata. Guardi è riuscita a bagnare anche il buco del culo. Ma l’ha mai sodomizzata come si deve?”
Mormoro impacciato un no mentre il dottore con le dita tira e apre tutti i buchi di Lina. Mi coglie quasi una vertigine all'idea di impalarla seduta stante, ma non capisco bene cosa voglia fare il dottore.
“Allora signor Rossi, la vedo un po’ teso e confuso. Si sieda qui di fianco a me, apra la cerniera dei suoi pantaloni e faccia annusare il cazzo a sua moglie, glielo piazzi proprio davanti agli occhi.”
Non capisco bene dove voglia arrivare, ma faccio quello che mi dice.
Lui intanto continua a sculacciarle il sedere e mia moglie si lamenta di più.
“Bella…” le dice, “Adesso apri bene la bocca e fai un bel pompino a tuo marito.”
“Ma guardi che Lina non ha mai…”
“Non ha importanza”, mi interrompe il dottore “Adesso glielo insegniamo.”
Lui le appoggia una mano aperta sulla testa e tutto il mio cazzo le si infila in gola. Sembra stia palleggiando un pallone da basket, ogni volta che lei cerca di alzare la testa, lui la spinge giù.
È fantastico. La prendo per i capelli, le alzo la testa per guardarla in viso. Ha lo sguardo da maiala, gli occhi quasi rovesciati, il rossetto sbavato e la saliva che le cola dagli angoli della bocca. È decisamente troppo eccitante, per cui mi dimentico di tutte le sue e le mie inibizioni e la scopo in gola senza alcuna pietà. Pochi minuti e le sborro in bocca senza ritegno tenendola ferma. Gliela faccio bere tutta e sorpresa..., appena le libero la testa, lei continua a leccare, stringendomi il cazzo in uno stato di trance e adorazione.
“Dottore, incredibile…, non era mai successo!”
“Non si agiti che non abbiamo ancora finito. Adesso sua moglie ha capito di cosa ha bisogno e noi glielo diamo. Continua a succhiare, puttana!”
Lei lo fa senza farsi pregare e lo fa fissandomi negli occhi dal basso verso l’alto come una vera amante del cazzo.
“Tutto bene, Lina?”
“Si, si, Giulio sto solo seguendo la terapia.” Ha la voce impastata e roca, mi parla senza staccare gli occhi e la lingua dalla cappella e in pochi minuti mi torna duro come non mi era mai capitato.
“Signor Rossi, adesso mi segua con attenzione, non si distragga per cortesia.”
Facile dirlo, ma col cazzo duro, le braghe arrotolate alle caviglie e una voglia di scopare come non mai non era mica facile.
“Forza Lina, mettiti in ginocchio sul divano con le cosce leggermente aperte, sporgi bene il culo e aggrappati allo schienale. Signor Rossi suppongo che lei non abbia bisogno di istruzioni. Si dia da fare, ma le ricordo che parte integrante della terapia è che lei lasci libero sfogo ai suoi pensieri, che dia loro voce. Non si trattenga…”
Annuisco, mentre già le allargo per bene le natiche per vedere la sua figa, la annuso, la lecco e poi infilo un dito. È calda, umida, stretta e invitante.
“Lina, dimmi cosa vuoi?”
“Se vuoi, caro puoi mettermelo dentro…”
Le schiaffeggio il culo senza pietà e ruggisco: “Se vuoi essere scopata devi chiedermi il cazzo come si deve.”
“Voglio il tuo cazzo, porco. Sfondami tutta!”
Glielo sbatto dentro con tanta decisione che inizialmente le manca il fiato, ma appena inizio a pomparla come si deve, attacca con una litania di parolacce che mai avrei immaginato da sentire da quella bocca santa.
“Chiavami porco, tanto tu non la vuoi una moglie, vuoi una troia vero? Tu vuoi che sia la tua puttana e allora riempimi di cazzo!”
Più parla, più alza la voce e più mi eccito.
Il dottore con un gran sorriso mi dice “Sua moglie credo abbia superato diverse inibizioni, ma è piuttosto rumorosa. Non farebbe esattamente parte della terapia ma sa..., in sala d’aspetto ho altri pazienti. Posso favorire della bocca, così tace?”
Ha in mano una bella verga venosa, dal diametro importante con una bella cappella rossa già vistosamente bagnata.
“Voglio vedere, però!”, gli rispondo con un cenno di assenso.
Il dottore si mette un po’ di traverso, così non mi perdo nemmeno un istante di come Lina, quella gran zoccola di mia moglie, si imbocca quel gran cazzo duro.
“Ma allora sei proprio puttana! Due cazzi per volta ti prendi. Questo ti ci voleva, troia che non sei altro.”
“Da come le piace, direi che sua moglie non si fermerebbe solo a due”, mi dice il dottore mentre fa dentro e fuori fra le labbra di Lina, riempiendole la bocca spalancata.
A quel punto la figa non mi basta più. Lascio colare un filo di saliva sul buco del culo vergine di mia moglie, continuando a pomparla la distribuisco un po’ col pollice.
Poi appoggio la punta del cazzo sulla rosetta, spingo un po’, ma lei si irrigidisce e sento una certa resistenza. Ricordando i consigli del dottore lascio partire uno schiaffone sul suo culo e miracolo…, mi godo lo spettacolo del mio cazzo che entra tutto sfondando il culo a questa finta santerellina.
“Guardi bene signor Rossi, vede come col culo pieno anche la bocca lavora meglio?” mi dice il dottore e poi aggiunge “Direi che sua moglie è un talento naturale, adesso provi a sedersi e lasci che si impali da sola.”
La prendo così com'è, mi siedo sul divano. Le spalanco le gambe e con una mano le frugo la figa mentre lei continua senza sosta a incularsi sul mio uccello.
Mentre le strizzo un capezzolo, finalmente gode sotto lo sguardo attento del dottore.
Il suo cazzo è ancora duro, senza dire niente le afferra le caviglie e tenendola ferma e aperta lo infila nella figa fradicia e bisognosa di mia moglie.
Lei per tutta risposta urla un sì prolungato e si lascia andare alle nostre pompate quasi sincronizzate.
“Che gran troia che sei, Lina” Le mormoro all'orecchio mentre le sale un altro orgasmo ancora più devastante del primo…

Il dottore si sfila e dice “Scusate, ma il vostro tempo è quasi scaduto.”
Anche Lina e io ci alziamo. Ma dove vado con il cazzo ancora in tiro…
Il dottore come se mi avesse letto nel pensiero, spinge in ginocchio Lina e inizia a masturbarsi “Apri bene la bocca e tira fuori la lingua.”
Mi metto di fianco a lui.
Che spettacolo vedere i nostri fiotti di sborra che la colpiscono in viso, in bocca, sul seno, e poi lei con quella sua lingua che lecca e ripulisce tutto per non perdersi niente.

Mentre Lina è in bagno a rinfrescarsi, il dottore e io ci rivestiamo.
“Dottore la vorrei ringraziare, è stato fantastico.”
“Signor Rossi, affinché la terapia sia efficace e duratura, almeno un giorno sì e uno no cazzo a colazione. Siamo d’accordo?, e mi tenga aggiornato”.

Appena chiusa alle nostre spalle la porta dello studio la mia Lina mi chiede: “Giulio, hai già preso il prossimo appuntamento col dottore? Sai non credo di aver capito proprio tutto e credo di aver bisogno almeno di una seconda seduta.”
Me lo dice sottovoce e con gli occhi bassi. Sapere che dentro a quelle mutande di cotone da nonna c’è una fica che brucia dalla voglia di essere scopata, mi eccita da morire.

“Non ti preoccupare, amore, torniamo senz'altro la settimana prossima. Piuttosto..., ti dispiace se stasera dopo cena invito il mio amico Mario e vedere la partita?” le dico spingendola in ascensore con una mano appoggiata sul culo.

E mi sa che già stasera, durante la partita, ci sarà un’altra seduta di terapia.


Nemesi


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