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Gay & Bisex

Fantasie realizzate - Parte 3


di foxtied
08.11.2018    |    4.067    |    1 9.3
"Devo dire che mi porta abbastanza velocemente alla soglia dell’orgasmo e non so se sia in grado di controllarlo..."
È talmente eccitato per quello che sta facendo che gli sento tremare le gambe mentre me lo spinge dentro e fuori la bocca… va avanti per un po', assaporando le sue fantasie realizzate: mentre mi scopa, la mano scende verso il mio pene che è abbastanza duro, anche se non proprio eccitato… inizia a masturbarmi e la sollecitazione me lo fa diventare durissimo. Muove la mano lentamente, su e giù sull’asta, e la cosa mi piace molto… tra l’altro sono ben legato e il connubio funziona. Sapendo che la cosa lo eccita, muovo i piedi legati per quanto possibile… vedo il suo sguardo cadervi sopra mentre me lo spinge in bocca continuando a masturbarmi. Devo dire che mi porta abbastanza velocemente alla soglia dell’orgasmo e non so se sia in grado di controllarlo. Il problema non fa in tempo a presentarsi, perché proprio mentre penso a questa evenienza, lo sento dirmi: “Sto per venire! Va bene in bocca per te?” Faccio un cenno di assenso con la testa e quasi immediatamente sento lo sperma fiottarmi sulla lingua e sul palato… in quantità veramente notevole! Ha il viso paonazzo per il piacere mentre mi guarda ingoiare… inizio a temere che gli venga un infarto. Mi tiene il cazzo in bocca ancora per diversi istanti, mentre la sua mano riprende a masturbarmi in modo più intenso: “Voglio farti venire” mi dice mentre continua a spingermi il pene in bocca. Con quel ritmo non riesco a controllarmi troppo, e in pochi istanti gli schizzo sulla mano… non si ferma, continua ritmicamente nella masturbazione, usando il mio stesso sperma come lubrificante finché non sente il pene rilassarsi: il mio orgasmo è stato abbastanza intenso, amplificato dal modo in cui sono legato. Si ferma, va in bagno a prendere un asciugamani bagnato con il quale asciuga lo sperma che è colato sulle gambe. Non mi slega però…
“Ti imbavaglio… vorrei leccarti i piedi, ok?” – “Va bene…” Mi infila la palla di gomma in bocca, pressandola bene, poi prende la cinta di cuoio, me la passa tra le labbra e la serra dietro il collo, molto stretta. Ormai ha allentato i freni inibitori e inizia ad andare a braccio… Mi benda gli occhi. Lo sento muoversi verso l’altro lato del letto e poi inizio a sentire la sua lingua tra le dita dei piedi… li lecca, li bacia, li morde sull’arco e la cosa mi dà molto piacere… sento il pene tornarmi duro e credo che lui si stia masturbando mentre me li lecca. Mugolo da dietro il bavaglio, anche perché immagino la cosa gli piaccia… va avanti così per diversi minuti, finché lo sento poggiarmi il pene sulle dita dei piedi e bagnarmeli di liquido caldo: è venuto di nuovo. Mi asciuga i piedi dallo sperma e poi, con mia sorpresa, lo sento prendermi il pene in bocca. Me lo succhia come se lo avesse sempre fatto e invece so bene che è la prima volta per lui… la cosa mi piace parecchio, anche perché una mano continua a toccarmi i piedi legati. Me lo lavora a lungo, succhiando e leccando… l’altra mano mi avvolge i testicoli e la base del pene, sortendo l’effetto di farmelo venire ancora più duro; quando ormai sto per venire, lo toglie dalla bocca e continua con la mano, premendo con un dito sul prepuzio, picchiettando finché non schizzo nuovamente, contorcendomi in un orgasmo più intenso del precedente.
Ora serve un po’ di relax, e infatti lentamente mi slega, togliendomi bavaglio e benda dagli occhi: ci sediamo entrambi sul letto, devo dire soddisfatti di questo inizio… “Allora Alberto, è stato come lo immaginavi?” – “No, è stato molto più intenso! Quanto ti sono venuto in bocca pensavo mi prendesse un colpo…” – “Mi hai letteralmente affogato, una quantità di sperma veramente considerevole, non riuscivo quasi a ingoiare per quanto era…” – “Spero di non avere esagerato, ma stavo perdendo il controllo…” – “Tutto ok, tranquillo… poi devo dire che anche io ho goduto in maniera esagerata”. Ho le gambe incrociate, seduto sul letto, lui è di lato e con una mano mi tocca un piede… ne è attratto in maniera esagerata! Allora mi sdraio e alzo un piede avvicinandoglielo al viso… lo prende con entrambe le mani e inizia a leccarmelo sotto la pianta: a 62 anni e dopo due orgasmi quasi consecutivi, vedo che il pene gli sta tornando duro. Mi prende anche l’altro piede e li lecca entrambi, mordendoli delicatamente sull’arco e sui talloni… è molto eccitante… “Vorrei legarti alla parete di sotto, quella con gli anelli… ti va?” – “Vuoi legarmi a croce al muro?” – “Si, con braccia e gambe divaricate, e poi te lo voglio succhiare per bene…” – “Va bene, dai… è eccitante…” – “Si, mi ecciti da morire… ce l’ho continuamente duro… mi verrebbe voglia anche di incularti, ma non saprei da dove cominciare…” – “Un passo alla volta… mai dire mai”.
Scendiamo al piano di sotto, io sono completamente nudo, indosso solo le pantofole: spostiamo il tappeto posizionandolo lungo la parete, poi lo guido nel fissare le corde agli anelli per consentirgli di legarmi come vuole. Fissate e corde mi lega i polsi agli anelli, allargandomi molto le braccia… poi passa ai piedi, sfilandomi le pantofole e avvolgendomi le caviglie per tirare anch’esse verso gli anelli, bloccandomele a gambe divaricate. Resto così legato a croce al muro mentre mi tocca tra le gambe masturbandomi: il pene mi diventa duro prendendomelo in bocca, cosa che fa senza avvertirmi, segno che sta effettivamente prendendo il controllo del gioco. Me lo lecca per qualche minuto, poi si ricorda di non avermi imbavagliato, forse perché mi sente mugolare di piacere… Senza dire nulla prende la palla di gomma e me la spinge dentro la bocca quasi a forza, per poi fasciarmela con il nastro adesivo che stringe molto con diversi giri. Una volta imbavagliato a dovere, torna a dedicarsi al mio pene, riprendendolo in bocca completamente. Mi lavora per parecchio tempo e vedo che la cosa lo eccita, continua a masturbarsi mentre me lo succhia; si alza e inizia a sollecitarmi i capezzoli con le dita, finché prende una corda lunga e mi avvolge il petto, strizzandomeli per bene: con una certa sorpresa lo vedo cercare le pinze per i capezzoli che prende dal tavolo e poi mi applica, regolando il morso abbastanza stretto prima di tornare a prendermi in bocca il pene, strizzandomi anche i testicoli e senza disdegnare di spingere le dita attraverso i glutei fino al buco, sul quale poggia un dito e spinge delicatamente, ma senza penetrarmi.
Andiamo avanti per diverso tempo, finché non riesco più a resistere e la sua inesperienza mi porta all’orgasmo: quando sente che inizio a fiottare lo tira fuori dalla bocca e continua a masturbarmi… mi contorco legato alla parete e mugolo molto forte dietro il bavaglio. L’orgasmo, anche se successivo al primo, è molto lungo e intenso, poi gradatamente il pene si rilassa: resta una chiazza di sperma sul tappeto, proprio davanti alle sue ginocchia. “Non volevo farti venire, ma devo imparare a controllare la cosa…” mi dice mentre inizia a slegarmi; tolto il bavaglio lo incoraggio: “Non preoccuparti, godere non è mai fuori luogo in questi giochi…” Vedo che se lo tiene in mano, di nuovo duro, ma io ho bisogno di una pausa così lo invito a sedersi sul divano mentre, indossato un accappatoio, vado a prendere qualcosa da bere in cucina.
Quando torno nel salone lo trovo seduto a gambe aperte, con il cazzo dritto in mano e, mentre gli porgo da bere mi dice: “Succhiamelo… mettiti in ginocchio e prendilo in bocca…” – “Sei infoiato vedo…” – “Si, voglio venirti dentro la bocca…” Lo assecondo: poso il bicchiere sul tavolo e mi inginocchio davanti a lui che mi porge il pene con una mano… glielo prendo in bocca e lo sento sospirare mentre inizio a leccarglielo sulla punta. Lo lavoro per qualche minuto finché, dopo averlo tolto dalla mia bocca, mi dice: “Spogliati nudo, ti lego mani e piedi e poi continui…” – “Va bene…” rispondo alzandomi e togliendo accappatoio e pantofole. Mi lega i polsi dietro la schiena, tirandoli verso l’alto e fissandoli attorno al collo con un cappio, poi mi fa inginocchiare e mi lega i piedi collegandoli ai polsi e incaprettandomi: sarà complicato prenderglielo in bocca… Si siede nuovamente davanti a me sul divano, poi mi prende la testa e me lo spinge tutto in bocca, fino alla gola. Mi scopa la bocca a lungo, senza curarsi troppo di quanto lo spinge dentro, ormai ha preso il controllo o forse lo sta perdendo, non saprei distinguere. “Ti sborro dentro, ingoia...” e così accade: sento il liquido uscirgli dal pene e pervadermi il palato, colare direttamente in gola senza possibilità di oppormi… cerco di farne uscire un po’ dai lati della bocca, ma lui spinge ancora di più il cazzo dentro per farmi ingoiare, finché finalmente si rilassa, appagato…
Mi lascia la testa e mi guarda dentro la bocca, come per controllare che io abbia ingoiato completamente, così che effettivamente ho dovuto fare per non farmi soffocare dallo sperma: “È stato più intenso di prima, mi piace troppo questo gioco con te Fox!” – “Mi fa piacere, ma devi imparare a controllarti un po’… Ero incaprettato e con il cazzo dentro la gola quasi non mi facevi respirare…” – “Ti chiedo scusa, ma mi ecciti talmente che perdo il contatto con la situazione. Se risuccede fammelo capire, ok?” – “Va bene... Ora però credo sia il caso di interrompere, andiamo avanti da un po’ ed è meglio non correre troppo se vogliamo che la cosa funzioni nel tempo…” – “Si, hai ragione… anche perché credo di averne schizzato talmente tanto oggi che difficilmente potrei avere un altro orgasmo” – “Questo sarebbe da vedere, ma in ogni caso prima che ti torni duro è meglio che ti fai una doccia e ci salutiamo, non vorrei mi volessi legare di nuovo, ok?” – “Si, hai ragione… ti slego dai…”
Mi slega e poi va verso il bagno, di sopra, per fare una doccia. Io rimetto accappatoio e pantofole e mi rilasso sul divano, dopo essermi lavato i denti. È stato intenso, devo ammetterlo.
Ci salutiamo di lì a poco, concordando di restare in contatto per prossimi incontri, dove potremo sperimentare altre situazioni che siano appaganti ed eccitanti per entrambi. Alberto si è sicuramente divertito, e anche io non posso certo lamentarmi. Vedremo cosa accadrà al prossimo incontro!
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