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Gay & Bisex

Bondage model - Parte 1


di foxtied
06.04.2018    |    7.425    |    3 9.0
"Scendo e vado verso il portoncino, lui mi apre e noto subito che ha un pezzo di corda tra le mani: entro e la porta si richiude dietro di me..."
Le fantasie sessuali spaziano in un vasto campo di tipologie e, nelle mie esperienze, non è mancata quella relativa all’uomo relativamente maturo che ama avere a disposizione un altro uomo sul quale poter sperimentare tutte le più disparate tecniche e posizioni di immobilizzazione e imbavagliamento, fini magari unicamente allo scattare fotografie per il proprio successivo piacere. In merito a tale situazione conosco da tempo una persona ormai sui 60 anni che, da quando ci incontriamo, anche per due giorni consecutivi, si limita a legarmi nei modi che più lo aggradano, imbavagliarmi strettamente e a scattare centinaia di foto. Penso mi abbia fotografato legato in decine di modi: vestito, in pigiama, seminudo, nudo, con particolare attenzione ai piedi, cosa che a me piace particolarmente. Estremamente serio e pacato, sicuro nell’uso delle corde e dei bavagli, padrone di tutte le posizioni in cui mi lega. Dopo i primi incontri, acquisita quella fiducia che è fondamentale in questo tipo di giochi, ho immaginato spesso che mi usasse anche sessualmente ma, a parte le varie legature dei genitali, il contatto non è mai andato oltre, anche se, essendo sempre ben legato, in diverse occasioni ho raggiunto l’orgasmo e sempre in maniera copiosa.
Non abitando lui a Roma e avendo una vita totalmente estranea a questo mondo, con moglie, figli e nipoti, i nostri incontri sono saltuari e avvengono sempre in una villetta appena fuori città, dove di solito passo almeno una notte legato, imbavagliato e fotografato di continuo. A lui piace molto l’atmosfera della vita quotidiana, quindi immagina di avere, in sostanza, uno schiavo a disposizione a qualsiasi ora del giorno e della notte, e in queste situazioni immortala i suoi scatti che poi rilega in una sorta di libro illustrato che custodisce, a suo dire, in cassaforte. Non ho mai visto questo libro, ma sicuramente ci saranno almeno 5000 fotografie con me legato nei modi e nelle posizioni più disparate.
Mi contatta sempre con almeno una settimana di preavviso e non è mai stato neanche lontanamente invadente: mi arriva un sms dove mi propone un giorno o un altro, o più di uno, e poi attende che io confermi o meno. Una volta che io confermo, lui mi spiega come vorrebbe che io andassi vestito o quantomeno cosa vorrebbe che io portassi con me, e fino ad ora ho sempre accontentato le sue richieste, peraltro sempre fattibili e scevre da cose strane. Mi lega sempre con corde di canapa, sulle quali non è mai avaro, e mi imbavaglia sempre con molta fantasia ma in modi che non consentono di emettere suoni. Il modo in cui mi immobilizza mi tiene sempre il pene in erezione ed è per questo che, seppur senza contatti specifici, diverse volte arrivo all’orgasmo, semplicemente godendo della situazione. Con il passare degli anni il mio fisico non è più quello del primo incontro, ma in tutto questo tempo lui continua ad essere attratto dal mio sottostare alle corde che lui mi passa ovunque, sostenendo che gli piace legare un uomo che sia maschile, seppur non abbia mai nascosto di essere profondamente attratto dai miei piedi.
Credo che, una volta da solo, si masturbi guardando il suo libro con le mie foto e questo, devo ammettere, è gratificante. Mentre mi lega e mi fotografa non posso non notare che ha un macigno tra le gambe, si vede bene il pacco duro, e molte volte avrei voluto che me lo mettesse in bocca e mi seviziasse per bene, ma fino ad ora non glielo ho neanche mai visto.
Sono a fare colazione quando sento arrivare un messaggio sul telefono: “Ciao. Sei libero sabato pomeriggio?” È lui… “Ciao. Si, sono libero… hai voglia di legarmi e fare un po’ di foto?” rispondo… “Si, vorrei legarti, ho preso delle corde nuove e un nuovo bavaglio a palla… vorrei seviziarti qualche ora se ti va…” – “Va bene, devo portare qualcosa?” – “No, vorrei legarti nudo. Vieni alla villetta verso le 17, stiamo la notte, poi la mattina verso le 10 sei libero” – “Ok, ci vediamo sabato alle 17”.
Sabato pomeriggio: arrivo alla villetta, il cancello è già aperto… entro e parcheggio la macchina nel viale. Scendo e vado verso il portoncino, lui mi apre e noto subito che ha un pezzo di corda tra le mani: entro e la porta si richiude dietro di me.
“Ciao… grazie di essere venuto…” – “Buonasera, sai che vengo sempre con piacere” – “Voltati e metti i polsi incrociati dietro la schiena…” Mi volto e mi lega i polsi, abbastanza stretti. “Vieni, siediti sul divano…” Lo seguo e come richiesto mi siedo sul divano… Mi lega le caviglie abbastanza strette, poi le gambe sopra alle ginocchia. Si ferma qualche istante a guardarmi, poi va verso il tavolo della sala e prende fazzoletto e nastro adesivo: “Apri la bocca…” lo faccio e mi infila il fazzoletto dentro la bocca, riempiendola con molta cura, poi mi fascia con il nastro adesivo grigio, stringendolo di più ad ogni passaggio.
“Ok… ti lascio legato così per un po’, intanto ti fotografo” Io annuisco, mentre lui prende la fotocamera e inizia a scattare foto da tutte le angolazioni che lo aggradano. Inizio ad eccitarmi, seppur in maniera semplice sono legato molto stretto e il bavaglio è efficace, cosa che nel complesso della situazione mi stimola.
Ci sono due videocamere posizionate su cavalletti negli angoli della sala, e questa è una cosa nuova visto che, da quando ci incontriamo, ha sempre usato solo la fotocamera.
Passa una buona mezz’ora, durante la quale avrà scattato decine di foto, con molta calma e con metodo… poi viene verso di me e mi slega le caviglie prima e le gambe poi, lasciandomi però sia i polsi legati dietro la schiena che il bavaglio. Mi fa alzare dal divano e mi indirizza verso una sedia vicina al tavolo, rivolta verso l’enorme tv lcd presente su una parete: sposta la sedia sul tappeto grigio chiaro proprio di fronte alla tv: “Siediti…” Mi siedo e, una volta accomodato, mi prende la caviglia destra e, dopo averla avvolta con un cappio di corda, me la tira all’indietro e la blocca alla gamba della sedia, sospesa da terra; stessa cosa con la caviglia sinistra. Poi mi blocca i polsi allo schienale, tirandoli verso il basso. Ricomincia a fotografarmi, ma solo dopo aver posizionato una videocamera diretta verso di me e, accesa la tv, selezionata la sorgente esterna: ora sono in primo piano sulla tv, ben legato alla sedia e imbavagliato. Dopo diversi scatti si siede sul divano, come per guardarsi lo spettacolo in tv: “Muoviti un po’, agitati… cerca di liberarti…” Anche questa è una novità, di solito le foto sono state sempre molto statiche… quasi a giustificarsi esordisce: “Stavolta voglio girare un video da rivedere dopo aver selezionato e montato le scene più interessanti, quindi vorrei un po’ di realismo…” Lo accontento e inizio a dimenarmi un po’, mugolando dietro il bavaglio e agitandomi… Dopo una decina di minuti di scena, con molta sorpresa, lo vedo toccarsi tra le gambe… cosa che finora non aveva mai fatto…
Faccio finta di niente e continuo la mia “recita”, anche se poi proprio recita non è, visto che sono legato molto bene e ogni tentativo risulta vano anche solo nell’allentare i nodi. Le novità aumentano come anche le sorprese, visto che girando la testa lo vedo aprirsi la patta dei pantaloni e tirare fuori, per la prima volta, il pene… duro… grosso… lungo almeno 18cm… Se lo prende in mano e inizia a masturbarsi guardandomi dimenarmi… Evidentemente coglie la mia sorpresa e infatti con molta tranquillità e un pizzico di imbarazzo mi dice: “Oggi vorrei fare un passo avanti, sempre che non ti dispiaccia… vorrei che me lo prendessi in bocca… è un problema per te?” Sorpreso dalla richiesta mi fermo a guardarlo, non so come esprimermi imbavagliato come sono ma la cosa non mi dispiace… solo che non so come farglielo capire… Lui continua a masturbarsi e sembra diventargli sempre più duro e grosso… Si toglie i pantaloni e gli slip e resta con il pene dritto, seduto sul divano…
Si alza e viene verso di me, continuando a smanettarsi… si mette dietro di me e, una volta chinatosi, me lo avvicina ai polsi legati… “Prendilo in mano… ma solo se vuoi…” Essendo un modo per fargli capire la mia disponibilità, con una mano glielo avvolgo e inizio ad accennare una masturbazione, anche se il movimento è limitato dalle corde che mi legano le mani… Lo sento respirare intensamente, sta apprezzando molto devo dire… il pene è veramente duro e a questo punto anche il mio è ben sveglio. Non pensavo che la seduta prendesse questa piega, non dopo tutti i trascorsi, ma la cosa non mi dispiace. Dopo qualche minuto di masturbazione lui si alza e inizia a slegarmi: prima le caviglie, poi i polsi… infine mi libera dal bavaglio e mi pone nuovamente la domanda: “Vorrei mettertelo in bocca, sicuro che non sia un problema per te?” – “No, non è un problema… puoi farlo se ti va… Ma come mai, dopo tutto questo tempo, solo oggi?” – “Perché ho pensato che fosse uno spreco masturbarsi e basta riguardando le foto… se si può avere di più… ma ripeto, solo se ti va…” – “Va bene… fai ciò che vuoi…”
Mi sembra molto compiaciuto del mio assenso e il suo pene è sempre dritto e marmoreo, cosa che compiace me, se non altro perché è un qualcosa che avrei voluto da tempo, visto che è veramente bravo nel legarmi. Mi invita a spostarci nella camera da letto e, una volta entrati, indicandomi il letto mi dice: “Spogliati nudo e sdraiati…”
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