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Il fotografo - Parte 3


di foxtied
03.04.2018    |    3.859    |    2 9.1
"Il piacere e il dolore mi stanno stremando, sento di non avere più forze e vorrei lasciarmi andare all’orgasmo, ma non riesco… quando il piacere sta per..."
Prende la fotocamera e inizia nuovamente a scattare foto, da tutte le angolazioni… si sofferma sui primi piani dei particolari: i genitali legati, il doppio bavaglio, la posizione sul letto, il plug infilato nel buco… riprende bene i piedi, i polsi, i nodi serrati… scatta tantissime foto e, a intervalli quasi regolari, non tralascia di sollecitarmi il pene, masturbandolo e mantenendolo eretto e duro. Mentre riprende il collo bloccato al letto dalla corda, decide di stringere di più il bavaglio e poi di gonfiare ancora la palla di gomma che mi ha infilato in bocca. “HGGMMMFFFF” è l’unica cosa che riesco a mugolare da dietro il bavaglio, ma avrei voluto dire: “Perché mi imbavagli così stretto?”… Lui non parla, continua a scattare foto, le vedo tutte sul televisore, e sono tutte molto eccitanti, in effetti.
Passa almeno mezz’ora, con decine di scatti, poi si avvia al cavalletto e vi ripone la fotocamera… “Finalmente, ora mi slega” penso… Invece lo vedo passare ad accendere quattro videocamere, anch’esse posizionate su cavalletti, e l’immagine sulla TV passa ora alle riprese… si vedono quattro riquadri, ognuna riporta la ripresa di ogni singola telecamera… Aggiusta meglio le angolazioni, poi si sofferma a guardarmi nel televisore e non posso non notare che si sta toccando tra le gambe… si gira verso di me e inizia a spogliarsi: toglie la camicia, poi si abbassa i pantaloni, li toglie e resta in slip… ancora esistono gli slip, non credevo. Mentre mi faccio da solo questa battuta, comprendo che la cosa si sta avviando verso qualcosa di diverso… lo capisco nel momento in cui si toglie gli slip e mette a nudo il suo pene, lungo, dritto, duro… se lo prende in mano mentre viene verso il letto e si masturba lentamente… mi accarezza i piedi legati, dalla sponda del letto e poi, sempre masturbandosi, inizia a leccarmi, partendo dalle dita dei piedi per poi risalire sulle gambe salendo sul letto, tra le mie gambe divaricate e bloccate… Il bavaglio è strettissimo, non riesco ad emettere suoni articolati né tantomeno posso muovere nulla… solo il pene si drizza ancora di più e il movimento repentino fa tendere le cordicelle collegate ai morsetti sui capezzoli… “Devi solo stare fermo ora…” mi apostrofa… e il tono di voce ora è diverso… dominante… Mi prende il pene in mano, me lo sollecita con le dita, strizzando i testicoli già costretti e separati nella sacca scrotale… spinge il plug che è già a fondo e poi mi prende il pene in bocca, completamente… ho un sussulto di piacere e dolore al contempo, visto che i capezzoli vengono tirati… Me lo succhia a fondo, lo lecca e lo bagna di saliva su tutta l’asta… continua per un po’, poi scende dal letto, va al tavolo e torna con una bacchetta che usa sulle piante dei miei piedi… me li frusta alternatamente, facendomi arcuare sul letto e strizzare i capezzoli collegati all’anello vibrante sul pene… Le sensazioni sono intense, piacere e dolore e il mio “MMHHGGFFFHHGG” dietro il bavaglio lo eccitano oltremodo. Ora mi frusta tra le gambe, amplificando ancora le sensazioni, poi me lo riprende in bocca, leccandolo sul prepuzio… Mi toglie i morsetti ai capezzoli, ma solo per frustarlo con la bacchetta ora che sono ipersensibili… mi si annebbia la vista… Si ferma per qualche istante, poi riprende a seviziarmi muovendo dentro e fuori il plug anale… il mio pene gronda umori misti alla sua saliva e le corde che lo stringono sembra che stiano per farlo scoppiare. Inizia a bacchettarmelo, fino al prepuzio… con sapienza sadica… sto quasi per venire, ma non me lo consente, torna a frustarmi i piedi, fino ad arrossarmi le piante. Il piacere e il dolore mi stanno stremando, sento di non avere più forze e vorrei lasciarmi andare all’orgasmo, ma non riesco… quando il piacere sta per affacciarsi, una bacchettata mi riporta indietro. Va avanti con questa tortura per parecchio tempo, e riprende tutto. Ormai ne sono certo, le foto erano solo un pretesto per potermi torturare.
Quando si ritiene appagato dalle frustate che mi ha inflitto nei punti più sensibili del corpo, senza tra l’altro lasciare alcun segno, se non il dolore del momento, allora sale nuovamente sul letto e si mette a cavalcioni sul mio petto, tenendomi il pene con una mano e masturbandolo… “Ora voglio la tua bocca… te lo metto dentro e tu succhierai bene, da bravo…” – “MMHGGFF” è quello che riesco a dire mentre sgonfia la palla di gomma e la estrae dalla bocca, sempre divaricata dall’anello.
Si allunga su di me, mi poggia il pene sul bavaglio, lo strofina sulle labbra bagnandomele di umori… poi me lo spinge dentro la bocca… lo infila tutto e saranno almeno 18-20 centimetri… mi arriva in gola. Mi scopa a lungo e di prepotenza, entrando e uscendo dalla bocca spalancata… quando me lo spinge tutto dentro non riesco quasi a respirare, ma lui non se ne cura più di tanto e continua incessantemente a scoparmi.
“Eccomi… ora ti sborro in bocca…” e inizia a fiottare sperma quasi nella gola, spinge ancora di più: “Ingoia… ingoia…” continua a ripetere, e non posso fare altro… mi allaga il palato, la lingua… i fiotti mi colano sul viso mentre mi tiene ferma la testa e mi infila quasi anche le palle in bocca… Fiotta per diversi istanti, sembra non finire mai. Poi me lo toglie dalla bocca, si china sul mio e lo avvolge completamente, lo succhia, lo lecca sul prepuzio in modo deciso, spinto… non si ferma e stavolta mi porta all’orgasmo, gli vengo in bocca lentamente, con sei o sette spinte prostatiche, intense e dolorose a causa della legatura dei genitali… ma gli riempio comunque la bocca… Lui non ingoia, tiene tutto dentro, poi torna verso il mio viso e mi cola il mio sperma dentro la bocca, attraverso il ring-gag… Continua a sollecitarmi il prepuzio con le dita, mentre cola i mio sperma attraverso il bavaglio, avendo cura di mettermelo tutto dentro la bocca che poi mi tappa con l’altra mano: “Ingoia anche questo… tutto…” La mano mi sigilla la bocca per obbligarmi a ingoiare e non posso fare altro che assecondarlo…
Scende dal letto, spegne le telecamere… torna verso il letto e mi libera dalle corde, completamente. Non ho segni delle frustate, ma quelli delle corde sono ben visibili, sulle caviglie, sulle ginocchia, sui polsi, sul collo. Il sapore di sperma mi pervade la bocca, il suo misto al mio. Sono interdetto, quasi non riesco a trovare le parole da dire, dopo le sevizie subite… “Mi hai usato per bene, caro fotografo… era questo il tuo scopo, fin dall’inizio, no?” – “A dire il vero no… il fatto è che mi hai eccitato fuori misura... nessuno aveva mai accettato di farsi legare in quel modo al letto… mi sono infoiato completamente…” – “Magari se chiedevi se ne poteva discutere, non c’era bisogno di mettermi davanti al fatto compiuto” – “Hai ragione, ma da come sei venuto non credo che non ti sia piaciuto” – “Mi è piaciuto, non posso negarlo, ma in sostanza mi hai obbligato. Così legato cosa avrei potuto fare?” – “Godere come hai goduto, credo…” – “Certo… ma tutto ha un prezzo: tu hai approfittato di me, quindi ora cancelli tutte le foto e le riprese… ti sei preso molto di più” Resta interdetto mentre mi rivesto, poi prende tutte le schede, 5 in tutto e me le porge: “Hai ragione, è giusto… eccole qui” – “Non devi darmele, cancellale e siamo a posto” – “Va bene, vieni al computer, così controlli”
Formattiamo le 5 schede, in modo che non resti traccia di quanto accaduto. Prendo il mio zaino e mentre mi avvio verso la porta lui esordisce: “Ci rivediamo?” – “Se mi avessi proposto tutto, senza obbligarmi dopo avermi immobilizzato e imbavagliato, ora avresti le tue foto e probabilmente avremmo potuto anche rifarlo, ma visto che hai deciso di fare da solo, allora no… non ci rivedremo”
Apro la porta ed esco.
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