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Gay & Bisex

Ladri in vacanza - Parte 3


di foxtied
06.09.2018    |    8.065    |    2 9.2
"E un’altra mattinata si avvia a passare in questo modo, sicuramente una bella vacanza, non c’è che dire..."
Passa qualche istante di silenzio totale, sento solo il respiro di chi è entrato nella camera… con gli occhi bendati e fasciati dal nastro adesivo non so neanche se le luci siano accese o meno. Mi sento toccare tra le gambe: una mano risale dalle cosce fino al pene, che poi avvolge con le dita. Inizia a sollecitarmelo per farlo diventare duro, io accenno una reazione ma subito una mano mi preme sul collo, facendomi chiaramente capire di stare fermo.
Mi masturba lentamente con una mano, mentre con l’altra mi prende i testicoli senza tralasciare di spingere un dito tra le natiche, a cercare il buco sul quale si poggia e preme… Il pene mi diventa duro e a questo punto me lo sento prendere in bocca… me lo succhia e lo lecca, lo prende fino ai testicoli mentre il dito mi penetra completamente. Quello che mi sta facendo mi fa contorcere sul letto e le corde mi segnano polsi e caviglie. Va avanti per parecchio tempo, portando alla soglia dell’orgasmo per diverse volte, per poi fermarsi… puntualmente. Sono fradicio di sudore quando sento la punta del suo pene strofinarsi sulla mia… gli piace molto fare questa cosa evidentemente… continua, masturbandomi e masturbandosi a sua volta, finché mi porta di nuovo sul punto di schizzare e stavolta, dopo una breve pausa per “sincronizzarsi” con il suo, mi fa venire copiosamente nello stesso momento in cui anche lui mi ricopre il pene di sperma. Mi provoca un orgasmo molto intenso e lungo, sento i liquidi caldi mescolarsi e scivolare sull’asta e sull’inguine… non si ferma, prosegue anche dopo l’orgasmo, prolungandolo in una sorta di tortura che mi fa letteralmente inarcare sulla schiena. Se non fossi imbavagliato probabilmente urlerei, non so se di piacere, di dolore o di costrizione.
Poi si ferma… si allontana per un attimo dal letto, per poi tornare con le solite salviettine umidificate che usa per ripulire: si sofferma a controllare i nodi delle corde che mi legano e poi, nel silenzio, esce e richiude la porta a chiave dietro di sé. Sono stremato… spero mi lasci riposare, perché la negazione dell’orgasmo per tutto quel tempo, e poi l’orgasmo stesso, mi hanno spossato.
Mi addormento. Apro gli occhi quando sento il rumore della serratura, mi sveglio quasi di soprassalto. Sento che qualcuno mi sta slegando dal letto, poi mi tolgono il bendaggio dagli occhi e vedo che c’è il boss con altri due: “Dormito bene, spero…” Mentre mi tolgono il bavaglio vedo un alone sbiadito sul lenzuolo, evidentemente tracce delle sevizie notturne, e sicuramente lo avrà notato anche lui. “Metti l’accappatoio, ti portiamo a fare colazione”, mi dice mentre mi slegano le mani. Mi alzo e indosso l’accappatoio, inforcando anche le pantofole di spugna. “Fallo andare in bagno, poi venite in cucina…” Il boss e uno dei due escono, mentre l’altro mi lega le mani dietro la schiena e poi mi indica il bagno…
Entrati nel bagno, anziché slegarmi le mani mi fa voltare verso di lui: “In ginocchio…” – “Perché?” chiedo… “Non fare domande, mettiti in ginocchio e zitto…” Obbedisco e lo vedo sbottonare i pantaloni… poi tirare fuori il pene e prenderselo in mano, già duro e dritto: “Ora te lo metto in bocca e tu succhi e lecchi per bene, senza fiatare…” Non mi da tempo di replicare, me lo ficca tutto in bocca tenendomi per la testa, schiacciandola verso di lui con una mano, mentre con l’altra chiude la porta. Mi scopa in bocca a forza per diversi minuti, finché mi allaga la gola di sperma… “Ingoia… tutto… e poi leccami la cappella…” Cerco di oppormi ma sento la canna della pistola toccarmi la testa… quindi obbedisco.
Finito il “servizio” mi consente di fare le mie cose e una doccia, slegandomi le mani da dietro la schiena. Finalmente posso lavarmi i denti e togliermi il sapore di sperma dalla bocca, almeno per il momento a questo punto. Mi asciugo, poi sempre in accappatoio e pantofole, mi lega i polsi e, senza imbavagliarmi, mi porta a fare colazione. Mi siedo e cerco il boss con lo sguardo… lo fisso, come a fargli capire che è successo di nuovo. Restiamo soli mentre mangio un cornetto, gli altri sono andati a farsi un bagno in piscina, in giardino: “Devi forse dirmi qualcosa?” mi chiede… “Si, ho dovuto fare un pompino a uno dei tuoi, ma non credo sia lo stesso che è venuto anche stanotte… questo non si è preoccupato di farsi vedere” – “Mi dispiace, spero non accada di nuovo, ma non posso farci più di tanto. Oltre a ribadire che non dobbiamo creare problemi, non posso fare…” – “Quindi devo passare la settimana a ingoiare sperma continuamente?” – “Spero di no… Ora finisci di mangiare”. La conversazione si chiude lì, mentre finisco di mangiare due dei compari rientrano: “Spogliatelo nudo e legatelo alla sedia di sotto. Imbavagliatelo e bendatelo bene, poi tornate su…” Scendiamo quindi al piano di sotto, mi dicono di togliere accappatoio e pantofole e poi mi fanno sedere sulla sedia: mi legano polsi e gomiti alla sedia e fanno poi la stessa cosa con le caviglie e le ginocchia, con le gambe divaricate, ma almeno stavolta non mi tirano i piedi all’indietro; mi avvolgono ovviamente il collo e lo fissano allo schienale, per poi avvolgermi anche il petto e i fianchi. Palla in bocca e nastro adesivo completano l’opera, imbavagliandomi e bendandomi gli occhi. E un’altra mattinata si avvia a passare in questo modo, sicuramente una bella vacanza, non c’è che dire.
Li sento uscire e chiudere la porta. Almeno non ho dovuto succhiare il pene a nessuno, per ora. Non sento rumori, ma la porta chiusa li attutirebbe in ogni caso, quindi non posso sapere se sono ancora in giardino, in casa o se siano usciti. Il tempo passa e fortunatamente sono legato in una posizione non troppo scomoda, anche se i nodi sono molto stretti. Credo dopo almeno un paio d’ore, qualcuno entra nella stanza, sono almeno in due… vengono verso di me: mi slegano dalla sedia, mi fanno alzare e subito mi rilegano le mani dietro la schiena. Mi infilano le pantofole e mi portano fuori, mi fanno salire la scala e capisco che mi stanno trasferendo in camera da letto… Mi lasciano bendato ma mi tolgono il bavaglio di nastro adesivo e la palla di gomma dalla bocca, per mettermi un ring-gag. Mi fanno sdraiare sul letto, sulla pancia, ma con i piedi verso la spalliera. Me li legano divaricando le gambe, poi mi fasciano le braccia all’altezza dei gomiti e stringono quanto possibile, collegando poi i gomiti al collo per tenermi le braccia rialzate, poi con un pezzo di corda infilato dietro la fibbia del bavaglio mi tirano la testa all’indietro fissandola a quella che lega i gomiti. Ho un brutto presentimento.
Non mi sbagliavo… una volta legato e immobilizzato al letto, uno dei due mi infila il pene in bocca fino alla gola, mentre l’altro sale sul letto e, mettendosi dietro di me, me lo poggia tra le natiche, sollecitandomi con le dita sia il buco che i testicoli, da sotto. Provo a muovermi, ma la corda che mi avvolge il collo si serra: “Stai buono e andrà tutto bene, lasciaci fare e finiremo presto…” Ho la bocca piena del pene che mi scopa, tanto da non poter quasi prendere fiato, mentre l’altro sta per penetrarmi, lo spinge sempre più insistentemente, finché entra e continua a spingere. Me lo infila tutto dentro e inizia a scoparmi, come sta facendo l’altro nella mia bocca. Mi usano a loro piacimento per almeno un’ora, alternandosi tra davanti e dietro… poi il primo mi viene nel culo, tirandolo fuori e schizzandomi sulla schiena. L’altro mi allaga la bocca e, tenendomi la testa, i obbliga a ingoiare, anche se lo sperma cola dal bavaglio… mi strofina il pene sul viso, sotto il naso, sulle labbra. Poi finalmente si fermano: mi asciugano con le solite salviettine umidificate e per qualche minuto non succede nulla.
Mi slegano dal letto e mi riportano nella stanza al piano semi-interrato: mi legano nuovamente alla sedia, esattamente nello stesso modo in cui ero legato prima, mi rimettono la palla di gomma in bocca e mi imbavagliano strettamente con il nastro adesivo. I loro comodi li hanno fatti.
Siamo solo al secondo giorno e, visti i fatti, a questo punto non si fermeranno sicuramente qui…
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