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Gay & Bisex

Il prete II - Parte 3


di foxtied
24.12.2018    |    9.031    |    5 9.5
"“Ora ti slego, così riposi qualche minuto… poi ti lego alla sedia”… La notte sarà lunga, ed è appena iniziata..."
Sono disteso sul letto, con gambe e braccia divaricate, come richiesto… Con molta calma, come per assaporare il momento, lui accende le videocamere poi prende un bavaglio dal tavolino e viene verso di me. Vedo che ha preso un bavaglio con fallo di gomma interno. Lo poggia sul letto poi, toccandosi tra le gambe, si china per iniziare a legarmi: prima il polso sinistro, lo avvolge con diversi giri di corda che poi serra ben stretta, annodandola sapientemente; passa dal lato opposto e fa la stessa cosa con il polso destro, avendo cura di tirare bene entrambe le braccia verso la parte alta del letto. Spostandosi verso le caviglie continua a toccarsi tra le gambe… mi lega entrambi i piedi sempre tirando bene le gambe verso la parte bassa del letto, divaricandole molto. Ora sono immobilizzato al letto… con la mano mi accarezza un piede, per poi risalire sulla gamba fino ai boxer: infila la mano dentro per toccarmi il pene che inizia a reagire, poi i testicoli… sale ancora con la mano verso il petto e poi sul viso, infilandomi due dita in bocca per aprirla. Si sofferma un po’ con le dita dentro la mia bocca, prendendo la lingua e poi spingendo verso il palato, mentre con l’altra mano continua a toccarsi.
Insiste un po’ dentro la bocca, poi torna dentro i boxer e mi riprende in mano il pene, spingendo con il pollice sul glande: ho un sussulto di piacere, che lui alimenta continuando a strofinarvi sopra il pollice… “Ce l’hai già duro… e non ho ancora fatto nulla…” Non rispondo, preferisco assecondarlo senza commentare.
Prende il bavaglio e, dopo avermi aperto la bocca con le dita, mi infila dentro il fallo di gomma per poi serrare le fibbie ben strette: la fascia di pelle mi tappa completamente la bocca e il fallo mi riempie il palato bloccando la lingua; non contento, si china per alzarmi la testa e stringere ancora più a fondo il bavaglio. Si alza dal letto e si ferma per qualche istante a guardarmi legato al letto e imbavagliato, probabilmente una scena che aveva vissuto molte volte nelle sue fantasie su di me.
Tiene ancora indosso la tonaca nera, quando si china sul letto e inizia a leccarmi i piedi… li lecca entrambi, sotto le piante, tra le dita… li morde sotto l’arco e il tallone, poi risale sulle caviglie, alternandosi tra il destro e il sinistro… sale sulle gambe, mi lascia letteralmente la sua saliva sulla pelle fino ad arrivare in mezzo alle gambe: mi prende il pene con la bocca attraverso i boxer, poi risale sulla pancia e sul petto, sul collo, mi infila la lingua dentro le orecchie, mordendomi i lobi… Ripete tutto il percorso almeno tre volte e il risultato è quello di farmi diventare il pene duro come il marmo, trattenuto dal rizzarsi completamente solo dai boxer.
Si mette davanti al letto, di fronte ai miei piedi legati, si alza la tonaca ma ancora non intende toglierla, questo mi fa capire che si andrà avanti per parecchio tempo: sotto la tonaca è nudo, almeno la parte bassa… si prende in mano il pene e inizia a masturbarsi lentamente… ha un affare di almeno venti centimetri, duro, lungo… se lo lavora con una mano mentre con l’altra mi sollecita i piedi, afferrandone le dita e graffiando le piante. La sensazione che mi provoca è molto piacevole, ho il pene che mi scoppia e inizio a desiderare che mi tagli via i boxer per liberarmelo. Mugolo dietro il bavaglio e la cosa lo eccita molto.
Mi strofina il pene duro su un piede, infilandolo tra le dita… anche lui è attratto dai miei piedi, cosa che mi piace sempre molto nei “giochi” sadomaso: “Ti riempirò la bocca di sperma… e ingoierai tutto… vero?” Sta iniziando ad infoiarsi… non vorrei dimenticasse gli accordi, anche se non avevo precluso la cosa a priori, ma non deve darla per scontata. Mugolo più forte dietro al bavaglio, come per ricordargli le regole… A questo punto si toglie dal piede e abbassa la tonaca, forse ha compreso, in ogni caso torna verso il tavolino e prende una benda, una fascia di pelle abbastanza larga: me la mette sugli occhi e la chiude dietro la nuca… a questo punto non vedo più nulla e immagino i suoi spostamenti seguendo il rumore del respiro accelerato che l’eccitazione gli provoca. Improvvisamente sento le sue mani tra le mie gambe e in pochi istanti mi strappa letteralmente i boxer, togliendoli da mezzo. Il pene mi scatta ritto e subito me lo afferra con una mano, con forza, mentre l’altra mano afferra i testicoli per poi infilarmi un dito tra le natiche, quasi penetrandomi: un brivido di piacere mi pervade dalla punta dei piedi ai capelli… sento la sua bocca ingoiarmi letteralmente, a fondo, con la lingua che mi copre di saliva tutta l’asta. Mi lavora il pene per parecchi minuti, portandomi quasi all’orgasmo più volte, per poi fermarsi… Le corde sono ben strette e tirate, posso muovere solo le ginocchia e neanche più di tanto, finché decide di legarmi al letto anche quelle: mi avvolge con dei cappi di corda che poi tira verso la base del letto, fissandole entrambe strettamente. Lo sento avvicinarsi, mi toglie il bavaglio e lo sostituisce con un ring-gag abbastanza largo, tale da divaricarmi parecchio la bocca; poi mi toglie la benda, evidentemente vuole che ora veda… ho il pene eretto e duro quando lentamente mi lega i testicoli con una cordicella fina, avvolgendoli completamente per poi passare all’asta che lega alla base con diversi giri: infine è la volta del glande, che viene strozzato con un elastico. Mi sollecita molto con le dita, giocando con i testicoli costretti dalla corda spingendo il pollice sopra il prepuzio, sadicamente. “Ti torturerei in modi che non immagini, ma mi atterrò alle regole…” Le parole appena dette mi tranquillizzano, perché per come sono legato non potrei opporre alcuna resistenza e il bavaglio mi impedisce anche di emettere suoni articolati, tanto sto sbavando con le mascelle divaricate dall’anello.
Mi tortura il pene e i testicoli bacchettandomi con una verga di balsa, almeno credo sia balsa, vista l’elasticità e la leggerezza… quel minimo di dolore si fonde con il piacere, ci sa fare il prete e, per il momento, il modo in cui mi sevizia mi piace. “Voglio infilarti un plug nel culo… ne prendo uno piccolo, ok? Se non gradisci fammelo capire…” Scende dal letto per andare al tavolino dei “giocattoli” e ne torna con in mano un plug nero, in gomma, non troppo grande, che mi fa vedere… lentamente me lo infila tra le natiche e poi nel buco, spingendo con delicatezza fino a penetrarmi completamente: lo lascia infilato fino alla base, poi inizia a muoverlo mentre mi lecca la punta del pene. Mi contorco sul letto per quanto consentito dalle corde che mi legano e la cosa lo eccita ancora di più, infatti dopo qualche minuto sale a cavallo del mio petto e finalmente si toglie la tonaca, sfilandola da sopra le braccia… Mi strofina il pene duro sul viso, sento il suo respiro aumentare mentre si masturba con una mano e con l’altra mi tocca tra le gambe.
“Ora te lo infilo tutto in bocca… potrei venire. Vorrei che ingoiassi, fammi cenno di sì con la testa se ti va bene…” Il fatto che stavolta me lo abbia chiesto mi conferma che intende seguire le regole, quindi faccio un cenno di assenso. Me lo spinge dentro completamente, venti centimetri di pene che passano attraverso l’anello e mi riempiono la bocca, toccandomi inevitabilmente la gola e provocandomi dei conati che comunque lui gestisce in modo esperto. Inizia a scoparmi la bocca ritmicamente, senza trascurare di sollecitarmi pene e testicoli con la mano… Si va avanti per parecchio tempo, senza sosta… mi stantuffa il pene dentro la bocca senza soluzione di continuità, il bavaglio inizia a darmi noia, ma lui continua… credo sia fermamente intenzionato a sborrarmi dentro. Mentre mi scopa mi strizza i capezzoli, provocandomi movimenti inconsulti del corpo, anche perché li strizza con forza… sento il pene che mi scoppia, sia per le sollecitazioni che per il modo in cui è costretto dalle corde.
Ansima di eccitazione e piacere, i suoi umori spermatici mi pervadono il palato e si fondono con la saliva che il bavaglio mi spinge a produrre con la bocca spalancata dall’anello; improvvisamente si gira su sé stesso e, dopo avermi spinto di nuovo il pene in bocca, prende in bocca il mio e continua a scoparmi mentre me lo succhia. Mi manca il respiro per quanto me lo spinge dentro a fondo… ora comincia anche a muovermi il plug anale avanti e indietro, sempre tenendo il mio pene in bocca e, al contempo, sollecitandomi i testicoli legati. Sento che sto per venire quando, senza alcun preavviso, mi inonda la bocca e la gola di sperma, spingendomi ancora più dentro il pene, quasi soffocandomi! Sento la sborra colarmi fuori dal bavaglio, ma la maggior parte sono stato letteralmente costretto a ingoiarla per non soffocare. Lui non si ferma, continua a leccarmelo senza sfilarsi dalla mia bocca dove, tra l’altro, il suo membro è ancora duro, anche dopo essere venuto… mi costringe a venire, togliendolo dalla bocca e masturbandomi a forza, tanto che sento il pene schizzare in maniera così intensa da annebbiarmi la vista… un orgasmo molto lungo, amplificato dal CBT in cui mi ha costretto i genitali. Finalmente mi sfila il cazzo dalla bocca e riesco a riprendere fiato, completamente fradicio di sperma sul viso e sul collo… “Adoro seviziarti! Questo sarà l’inizio di una lunga serie di incontri di gioco caro… Pensavo di affogarti, ma anche tu non hai scherzato vedo…” Il bavaglio non mi consente di replicare, ma devo ammettere di concordare in pieno. “Ora ti slego, così riposi qualche minuto… poi ti lego alla sedia”…
La notte sarà lunga, ed è appena iniziata.
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