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Troia per una notte


di almenodue
12.01.2021    |    1.266    |    2 9.6
"Il terzo mi allargava le chiappe in attesa del suo turno, ansimavo, godevo e li invitavo a scoparmi a sfondarmi il culo, ero la loro vacca da monta il loro..."
Avevo 17 anni, e oltre allo studio cercavo qualche lavoretto per non pesare troppo sul bilancio familiare. Trovai un lavoretto in uno stand fieristico della durata di tre giorni, uno stand che proponeva vini regionali.
In pratica dovevo interessarmi di fornire lo stand di vino, riordinarlo alla chiusura di tutto il materiale necessario, modulistiche,depliant, contratti di vendita, e logicamente la materia prima, il vino che veniva offerto come assaggio agli eventuali clienti. Avevo con me tre persone che diversamente da me erano solo addette allo stand ,ricevere e vendere contratti. Il primo giorno filò tutto liscio, osservavo cercando di apprendere e di non fare errori i colleghi collaboravano con me e ad essere sincero mi aiutavano parecchio, uno di loro, secondo il mio vedere, mi osservava e mi seguiva con interesse, era un uomo sulla cinquantina di piacevole aspetto e di una parlantina incredibile, un venditore nato, sapeva convincere con il suo modo di dialogare chiunque. Le giornate trascorrevano velocemente alla sera i tre venditori a causa degli innumerevoli assaggi non erano proprio sobri, anzi tutt’altro, fortunatamente avevano trovato un albergo nelle vicinanze che gli consentiva di recarsi a piedi senza dover usare l’auto. Il secondo giorno, alla chiusura dello stand, avevo quasi terminato di riordinare le cose, tolto le bottiglie vuote o semipiene, rifornito del materiale di consumo, ero intento a riordinare lo spazio in cui si teneva tutto, quando il simpaticone, sull’alticcio, si avvicinò con la scusa di controllare il rifornimento, mi arrivò alle spalle e senza dire nulla mi diede una potente pacca sul sedere e mi baciò sul collo. Istintivamente reagii a quella situazione girandomi verso di lui cercando di allontanarlo, ma non per il gesto ma per l’odore di alcool che la sua bocca emanava. Si distacco da me ma ammise che le piacevo e che gli sarebbe piaciuto scopare, a dimostrazione, aprendo la giacca mi fece vedere che sotto i pantaloni aveva il cazzo in erezione. Non so cosa mi prese ma un po’ l’atteggiamento provocatorio, un po’ la visione di quel cazzo duro mi fecero salire la libidine a mille. Mi guardai in giro il corridoio era deserto, io e lui soli, allungai la mano e gli tastai il cazzo era in tiro, duro e bello consistente, lo afferrai per la mano le lo spinsi dentro quel minuscolo ripostiglio, gli tirai fuori il cazzo ed avevo ragione , un bel cazzo duro e grosso, non persi tempo me lo lavorai subito con la bocca. Era grosso e duro e resistente,ero abituato ai cazzi dei miei coetanei che spesso in un minuto schizzavano, questo invece resisteva, lo succhiai con avidita’ e desiderio, lui mi accarezzava i capelli e guidava la mia testa nei movimenti, avrei voluto farmi scopare da tanto mi era venuto il desiderio, ma il luogo non permetteva, quindi decisi di farlo godere con la bocca e così fu, dopo una interminabile tempo finalmente mi sborrò tutto in bocca, lo feci godere tantissimo, succhiai avidamente fino all’ultima goccia di sperma, buonissimo amarognolo e denso. Mi alzai lo guardai e mi raccomandai di non profferire parola con nessuno. Si ricompose e mi disse che l’indomani avrebbe organizzato una festa tra noi per salutarci, logicamente mi ringrazio baciandomi su una guancia, sei stato fantastico ora ero io ad avere in cazzo duro e voglioso di sborrare, lo tirai fuori e mi segai davanti a lui sborrando su una confezione di vino…..
L’indomani ci vedemmo al bar , luogo dell’appuntamento, facemmo colazione e ebbi l’impressione che gli sguardi degli altri due colleghi fosse ro diversi, più intensi del solito ero quasi in imbarazzo, era come se sapessero di quello che era accaduto la sera prima con il loro collega. La giornata trascorse bene si facevano parecchi affari e si stappavano parecchie bottiglie. Verso metà pomeriggio mi avvicinò il simpaticone, fino ad allora non mi aveva degnato nemmeno di uno sguardo, ero tranquillo e sicuro che il pompino fosse rimasto tra di noi. Mi disse che era l’ultimo giorno di fiera e che alla chiusura andavano a mangiare una pizza tutti insieme avrebbe voluto che io fossi della partita, dimenticava che la sera prima mi aveva già accennato di una festicciola quindi mi ero tenuto libero la serata,acconsentii, continuammo come se nulla fosse.
Ci ritrovammo in pizzeria, della combricola ero il più lucido, dal momento che i tre durante il giorno avevano dovuto assaggiare, tutto comunque filò per il bene, ottima pizza e ottima birra, finimmo e uscimmo dal locale, ero in procinto di salutare quando mi disse di accompagnarlo in albergo dove mi avrebbe liquidato il compenso per il lavoro svolto, non rifiutai anche se ero convinto che il denaro mi venisse consegnato l’indomani dalla persona che mi aveva procurato il lavoro. Era mezzanotte passata, in albergo non c’era nessuno presso la reception, avevano le chiavi, entrammo e salimmo in camera, entrammo nell’appartamento, capii subito che ero in trappola. Appena entrato mi disse chiaramente che se volevo i soldi dovevo soddisfarli tutti e tre, aveva detto di come gli avevo succhiato il cazzo e che anche gli altri, ora volevano provare inoltre lui desiderava scoparmi e quella sera sarebbe stata l’ultima occasione per farlo. Mi presero e mi spogliarono completamente in un battere d’occhio ero nudo, non ebbi il tempo di realizzare che due di loro avevano già il cazzo fuori, mi spinsero per terra e mi obbligarono a succhiargli il cazzo, l’odore di maschio che emanavano mi raggiunse il cervello, tracce di urina e di sudore un mix afrodisiaco per me, andai in estasi, afferrai nelle mani i cazzi e alternandomi con la bocca passavo da uno all’altro spingendoli nel profondo della mia gola, anche il simpaticone si spogliò unendosi agli altri ora avevo tre cazzi durissimi da succhiare, morivo dalla passione e dalla lbidine. Mi presero e mi spostarono su un letto matrimoniale, il simpaticone si mise sotto di me porgendo il cazzo alla mia bocca, non me lo feci ripetere lo feci sparire tutto in gola, mi misero alla pecorina, mentre succhiavo gli altri due iniziarono a dedicarsi al mio culo, sentivo le loro lingue sulla mia rosellina poi iniziarono a penetrarmi con le dita. Stavo impazzendo di piacere, gemevo e mi contorcevo dietro uno dei due mi allargava le natiche mentre il secondo affondava le dita alternandole con la lingua poi finalmente sentii la punta del cazzo sul mio buco,spinsi verso di lui, lo volevo dentro, mi sfilai il cazzo dalla bocca e lo invitai ad incularmi, non se lo fece ripetere due volte un colpo ben assestato e lo sentii entrare tutto dentro, inarcai la schiena ,un misto di piacere ed un lieve dolore che scomparve quasi subito, probabilmente lui lo avvertì e si fermo, gli dissi di continuare, da sotto allungai la mano e controllai che il mio culo fosse pieno del cazzo lo sentivo tutto dentro fino in fondo, mi piaceva da morire, spinsi con il bacino per prenderne più che potevo poi la mia bocca riprese il lavoro sospeso, ero pieno dietro e in gola, per me il Paradiso in terra. Il terzo mi allargava le chiappe in attesa del suo turno, ansimavo, godevo e li invitavo a scoparmi a sfondarmi il culo, ero la loro vacca da monta il loro oggetto di piacere, la loro troia sfondata, era così che volevo essere trattato. Il simpaticone mi sfilo il cazzo dalla gola e volle cambiarsi con quello che avevo dietro, lui aveva il cazzo leggermente più grande ma lo fece entrare subito tutto dentro, prese ad incularmi e schiaffeggiarmi le natiche divaricate, ora anche il terzo mi offriva il cazzo da succhiare ,mi alternavo con quello appena uscito dal mio culo lo avevo ripulito scrupolosamente con la lingua e il cazzo del terzo. Andarono avanti così alternandosi tra la mia bocca ed il mio culo che ormai aveva perso sensibilità, ero aperto,entravano ed uscivano senza la minima difficoltà ma l’eccitazione mi stimolava il piacere e trovarmi così aperto e pieno era il massimo che potevo desiderare. Finalmente decisero di darmi il loro premio, il primo dei tre volle dissetarmi, mi scopò la gola fino ad esplodere il suo piacere ,quando sfilò il cazzo dalla mia bocca la lingua terminò di raccogliere le ultime tracce di sborra, poi mi strofinò il glande sulla faccia dicendomi parole che mi gratificavano,ero la sua troia ,puttana, la sua bevitrice di sborra. Il secondo mi sborro addosso, ricoprendomi il torace e la faccia con la sua calda crema, il simpaticone mi volle scopare dal davanti, mi mise un cuscino sotto la schiena affinchè il mio culo fosse all’altezza del suo cazzo e inizio a pomparmi, lo guardavo mentre mi scopava e mi godeva lo sentii esplodere dentro tutto il suo piacere, si chinò su di me e finimmo slinguandoci in modo passionale. Ero pieno di sborra,la perdevo dal culo e avevo il corpo ricoperto, mi portarono il bagno, ora ti facciamo la doccia noi, mi fecero straiare nella vasca fredda , pensai che aprissero l’acqua invece mi inondarono di urina, mi pisciarono addosso, mi obbligarono ad aprire la bocca un getto caldo di urina mi arrivò riempiendomi il cavo orale, non sapevo se sputare o ingoiare ma metà la sputai e metà colò giù nel mio stomaco. A causa del tanto bere non smettevano più di urinare ero zuppo dei loro umori, mi fecero mettere in ginocchio nella vasca , mi allargarono le chiappe ed uno terminò la sua pisciata dentro il mio intestino, la sentivo inondarmi le viscere. Adesso puoi lavarti, fatti una doccia troietta, mi lasciarono solo, ero zuppo ,capelli e corpo puzzavano di urina il culo era una voragine, mi colava il piscio lungo le gambe, la bocca conservava un sapore misto di amarognolo della sborra e il gusto acre del piscio, ma ero soddisfatto di quanto avevo fatto e vissuto.
Mi feci una veloce doccia, li sentivo parlare tra loro nella camera attigua, mi sistemai,ero ritornato a nuovo. Osservai l’ora erano le tre e mezza del mattino, avevamo scopato per quasi tre ore , il tempo si era fermato, non mi ero accorto di quanto potesse essere durato tutto. Mi rivestii, Uno dei tre era già coricato in attesa di prendere sonno,gli altri due mi dissero che un taxi mi aspettava fuori dal albergo, mi salutarono, sperando che avremmo potuto rivederci, il simpaticone mi chiese se mi era piaciuto e se ero soddisfatto, ammisi che ero al settimo cielo e che mi dispiaceva un sacco dovermi separare da loro, mi diede la busta con i miei soldi, li baciai entrambi, il dormiente mi allungo un bacio con la mano. Salito sul taxi mi diressi verso casa ero stanchissimo ma felice, aprii la busta e dentro ci trovai cento mila lire in più di quanto pattuito, avevano pagato la loro puttana….
Speravo che l’anno successivo fosse replicata la fiera ma purtroppo non accadde, mi restò solo un gran bel ricordo di loro tre, nei giorni a seguire mi consumai di seghe pensando a loro e a ciò che avevo vissuto di come ero soddisfatto di essere stato troia per una notte .
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