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Voglia di cazzo: sfondata nel culo (parte terza)


di birbantotto
30.06.2023    |    13.806    |    6 9.6
"Alberto non la sentiva nemmeno preso come era a slargare un pochino quel culo vergine che doveva accogliere la sua poderosa mazza..."
Alberto aveva la nerchia dura e nessuna intenzione di finirla li, come aveva detto Anna, anzi per lei era in programma un supplemento di minchia da record.
Si sentiva potentissimo dopo averla sentita e vista godere come una pazza, con gli occhi strabuzzati e le gambe che tremavano senza capacità di fermarle.
Tutte le femmine che aveva scopato avevano molto apprezzato le sue rudi attenzioni, ma lei era in suo potere molto più inconsciamente di ogni altra.

Non lo preoccupava inoltre il marito che non si era fatto vivo per quella prima mezzora, forse, pensava, rintanato a vergognarsi di essere stato incapace di dar vita a quella femmina porca che viveva nella moglie.

Anna era esausta, aveva avuto un orgasmo fortissimo che mai avrebbe pensato di avere ed ora era preoccupata per se e un po anche per suo marito che se avesse visto la scena sarebbe certamente offeso anzi umiliato chiuso in camera.

Giorgio invece era eccitatissimo, si deluso nel vedere quanto era troia la moglie, ma dopo uno sgomento iniziale aveva iniziato a capire la sua natura.

Alberto si mise a cavalcioni sopra ad Anna, la bacio con ardore in bocca e le strizzò le tettone.
Anna senti dolore, ma lo lasciò fare, lo toccò sulla schiena e scese fino al culo che, duro come il marmo, la eccitava a mille, ma Alberto aveva altre idee prima tra tutte umiliarla e farla sentire in suo potere.

“Fai sentire la lingua bella porca” le disse mettendo i suoi coglioni ed il culo sulla faccia di Anna.

Rimase di stucco ma la svergognata che era in lei prese il sopravvento ed ebbe un sussulto di eccitazione sentendo i suoi grossi coglioni che le sbattevano ancora una volta sulla faccia. La sua lingua per la prima volta assaporò un uomo da sotto il cazzo fino al buco del culo e poi ancora ed ancora.
“Ma possibile che mi piacciano tutte le porcate di questo porco depravato?” Si chiese.
Ma durò poco. Giorgio la voleva chiavare.
“Portami in camera che finalmente ti chiavo”.
Anna vide il suo azzone duro e nodoso e nonostante la stanchezza non vedeva lora di sentirlo dentro di lei.
Era zuppa come mai prima lo prese per il cazzo e lo portò in camera.

Giorgio era li, seduto in poltrona e vide arrivare sua moglie nuda con il trucco sfatto che trainava per il cazzo quell’armadio di uomo.

Le poppe di Anna erano strette nelle mani di Alberto che le torturava i capezzoli.
La fermò e la sculacciò fortemente.
“Ciao Giorgio” disse Anna “Hai visto c’è Alberto”.
Mentre finiva la frase era gia stata messa a pecora sul letto con la faccia verso il muro ed il corpo per la sua lunghezza di fronte al marito cosi che avrebbe potuto vedere il cazzo imperioso che affondava dentro la figa di Anna.
Era entrato piano, allargando il pertugio centrimentro dopo centimetro, prima la cappella grossa e dura e dopo l’asta.
Anna si stava godendo la penetrazione. Si sentiva riempita come mai prima, femmina bollente e desiderosa di maschio dominante!
Il rumore era inequivocabile.
Il cazzo dell’uomo sbatteva dentro una passera zuppa di umori.

Anna gemeva e si lasciava scopare violentemente inarcando la schiena e spingendo il culo più che poteva per prendere tutto quel ben di Dio, mentre lui le tirava i capelli, la sculacciava e la insultava.
“Mammina porca ti piace il cazzo eh? Non lo hai mai preso da un vero uomo che ti monta senza pietà”
“Si si si” Anna era piena e godeva nel sentire il culo battuto e le tette strizzate.
Con Gli occhi persi si voltò verso il marito che la guardava scopata impietrito.

- quanto è porca e quanto è maschio Alberto - pensava Giorgio con il cazzo duro in mano.

“Vieni qui” disse Anna. Giorgio si alzò e si mise di fronte a lei che lo avvicinò e lo prese in bocca.

Non lo aveva nemmeno mai immaginato, invece si trovava a spiedo tra due uomini, o meglio uno era un maschio alfa che la stava bastonando nella figa, l’altro subiva il miglior pompino della sua vita!
Alberto capì che Anna era completamente soggiogata.
Levò il cazzone dalla figa e lo porto davanti a lei.
Ora Anna aveva due cazzi da leccare ma ovviamente per dimensioni ed anche per il forte odore di sesso si infilò in gola quello del suo dominatore, ma nn mollava nemmeno il marito che continuava a masturbare.

Giorgio intanto guardava estasiato la verga dell’altro che forzava la bocca della moglie, anzi ancor più lo eccitava la lingua di lei fuori dalla bozza mentre veniva impalata in gola.

Poi Anna infilò ancora la testa sotto le grosse palle dell’uomo per sentirsi sempre più sua schiava.
Giorgia avvertiva la tensione sessuale della moglie mentre Alberto le schiacciava la faccia sotto le sue palle e sentì cedere le sue gambe dalla voglia.

“Bagnalo bene troia” disse Alberto e lei obbedi rilasciando molta saliva sul cazzo.

Ora era pronto, la prese e la sdraiò supina. Voleva guardarla negli occhi!
Le alzò le gambe e la sua bocca scese oltre la fica per umidificarle il pertugio stretto. E si quel buchetto era vergine.
Leccava bagnava e introdusse un dito.
Anna capì. No. No ti prego no” urlo lei mentre lo guardava negli occhi.

Alberto non la sentiva nemmeno preso come era a slargare un pochino quel culo vergine che doveva accogliere la sua poderosa mazza.

Anna però apprezzava molto nonostante la paura.
Giorgio il marito guardava e sentiva caldo molto caldo.
Dopo poco Alberto si alzò e puntò il cazzo duro come un legno contro il suo buchino ancora vergine. Lo strusciò e inizio a forzarle l’ano.

“Zitta, stai zitta. Anzi urla che mi piace. Guarda come ti inculo. Non è pensabile che alla tua età non hai ancora assaggiato un cazzo nel culo.”

Anna tremava mentre sentiva la grossa cappella che entrava ma voleva guardare e si sporse in avanti
Giorgio guardava ammirato quel maschio possente che stava impalando sua moglie.
Anna emise un suono gutturale. La cappella era dentro ma rimaneva ancora quel bastone che piano piano entrò.

Stringeva i denti. Sentiva dolore ma le piaceva anche essere sbattuta e trombata nel culo.

Alberto restò fermo nel culo stretto di Anna e per distrarla dal dolore che la faceva quasi piangere le strinse forte i capezzoli.

L’urlo era stato immediato, come una scarica elettrica avesse attraversato il suo corpo.

Con il cazzo in culo, dopo essere stata posseduta in tutti i modi quella virile stretta sui capezzoli la fecero venire una seconda volta e osa incredibile dalla fica aperta e libera usci un forte schizzo di liquido femminino.

Alberto sogghignava felice e anche se aveva il cazzo in tiro da un ora non pensava minimamente di aver finito, mentre Giorgio muto assisteva alla trasformazione di sua moglie, e forse anche alla sua.





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