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Un insospettabile quartiere libertino: in quattro (3)


di birbantotto
20.11.2020    |    8.947    |    6 8.8
"Volevo fargli vedere che c’ero anche io e mi alzi per infilare nella sua bocca il mio cazzo duro..."
Dopo quella benefica esperienza Patrizio voleva rivedere Amin dietro di lui o meglio dentro il suo culo rotto, ma ancor più vedere sua moglie Monica impalata davanti a lui. Una sua fissazione mai consumata era di essere a pecora fianco a fianco con lei ed essere scopati entrambi da due stalloni che si scambiavano i buchi.
Forse era la volta buona.
Per raggiungere il suo obiettivo doveva prima rivederlo quindi avvisò Giacomo che era di nuovo disponibile a fare una cosa a tre.
“Quattro” rispose Giacomo.
“Come quattro?”
“Si ha detto che se vogliamo saranno in due Amin e Joseph un suo amico caraibico. Avrà la tua età. L’ho visto qui un paio di volte. Un po’ sfrontato”
“Cosa intendi per sfrontato? Mica voglio finire sulla bocca di tutti come il culattone del posto”
“Non lo conosco ti ho detto ma qui non ha mai parlato di niente, solo che se lo vedi noterai subito che ti guarda come carne da macello”
Mi piace quel genere di uomini rudi, sicuri d ise che ti maltrattano mentre ti scopano.
“Va bene. Facciamolo.”
“OK” rispose Giacomo e l’attesa per me iniziò. La voglia saliva e ormai sognavo il cazzo anche di notte. Avevo bisogno si letteralmente bisogno di essere sbattuto, schiacciato, montato, dominato fisicamente. Non riuscivo nemmeno più a scopare mia moglie, tanto che una sera mi chiese cosa mi stesse succedendo. Inventai una scusa ma dissi anche che a letto stavamo un po’ annoiandoci e che sarebbe stato necessario cambiare qualcosa.
Lei sorrise e mi spinse la testa tra le sue cosce dove trovai un lago. Chissà se aveva capito a cosa pensavo.
Dopo una settimana Gioacomo mi inviò un sms “Domani sera riesci a liberarti?”
“Si. Qualcosa invento. Dove?”
“Da me alle 19.30. Mangiamo prima qualcosa poi ci raggiungono Amin e Joseph”
Inutile dirvi quanta cura misi nel prepararmi. Depilato nelle parti intime, pulito ben bene, profumato e con uno slip bianco con tanti bei cuori che aspettava solo di essere strappato.
Giacomo mi aprì che era uno schianto. Aveva un micro perizoma ed una maglietta aderente.
Eravamo eccitati ma non era solo quello, ci piacevamo tanto. Ci baciammo con passione profondamente e invece di cenare facemmo sesso anzi l’amore. In realtà con le nostre penetrazioni amorevoli stavamo consapevolmente preparandoci alle grosse nerchie che ci aspettavano. Non riuscivo a pensare a Giacomo posseduto ma mi sarei ricreduto.
Prima delle 21 i nostri uomini erano già entrambi nudi e seduti sul divano con noi che ci prendevamo cura dei loro randelli.
Io ero ai piedi di Joseph che aveva una cappella grossa e rossa. Un cazzone gonfio che mi faceva colare saliva mentre la pompavo.
Oltretutto era un maschio grande e grosso, peloso ovunque, un orso sensuale con due grossi coglioni ed un bel culo.
Era stato veramente sfacciato, mi aveva spogliato a suon di sculacciate e mi aveva sbattuto ai suoi piedi. Mi ero lamentato ma in realtà un comportamento così mi faceva impazzire di piacere. Ora ero intento a lustragli il cazzo ed i coglioni leccandolo da sotto a sopra mentre gli palpavo con lussuria le sue natiche muscolose.
Sentivo Giacomo godere con urletti e lo vedevo a fianco a me mentre era già stato riempito da Amin che lo inculava senza pietà con colpi formidabili senza dire una parola. Giacomo con me era stato finora attivo e vederlo così perso mentre veniva inculato mi piaceva ma ero anche geloso. Volevo fargli vedere che c’ero anche io e mi alzi per infilare nella sua bocca il mio cazzo duro. Giacomo lo leccò con piacere e sentii un brivido mentre da dietro Joseph strusciava la sua poderosa nerchia tra le mie chiappe.
“Puttanella ti fotto” mi disse mentre mi spingeva il suo cazzone nel culo. Largo come era mi fece male e più urlavo più rideva. Durissimo come ferro mi penetrava senza pietà e dopo qualche minuto il piacere mi scuoteva il corpo.
“Cambiamo puledra?” Chiese Amin?
Io e Giacomo eravamo sdraiati uno di fianco all’altro con le gambe aperte ed i due tori si cambiarono di culo. Ora Amin mi scopava con un movimento di bacino che avrebbe fatto impazzire chiunque. Il suo cazzo mi toccava proprio dove serviva e sborrai in breve tempo senza toccarmi.
Amin aveva ancora il randello duro e si spostò davanti a Giacomo che era preso a sandwich. Era fottuto alla grande e invidiavo la sua doppia farcitura. Mi gettai sul suo cazzo e appena lo toccai mi venne in bocca con un fiume di sperma. Dopo un attimo Amin stava venendo ma Giacomo non gradiva ingoiare e si spostò mentre il suo culo veniva colpito ancora dalla inesauribile mazza di Joseph che girava e rigirava il culo del mio amico come un arrosto nello spiedo. Mentre guardavo la scena il caraibico se ne approfittò; mi prese per la nuca mi tenne fermo e infilò il suo cazzone in fondo alla mia gola venendo copiosamente. Seconda sborrata ingoiata in un pomeriggio.
Tanto porco e violento era stato Joseph che il mio cazzo si indurì nuovamente e stavolta fu Giacomo a esibirsi in un doppio pompino a me e Amin che nel frattempo nonostante la sborrata non aveva perso l’erezione.
Ora io e Amin stavamo godendo della bocca di Giacomo mentre Joseph era di nuovo accucciato a leccarmi il culo… e a sorpresa anche lui si indurì e riprese a fottermi.
Sentire quella cappella che violava il mio buco e vedere quel maschio virile e peloso sopra di me mi faceva impazzire: subii inerte l’inculata poderosa di Joseph sentendomi in paradiso. Venni mentre l’orso mi sborrava in culo. “Grazie” dissi con un filo di voce ed il culo dolorante ed aperto come non mai, pensando se avrebbe potuto riservare il solito trattamento a mia moglie.
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