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Voglia di cazzo: l'incontro violento (parte 2)


di birbantotto
21.06.2023    |    12.904    |    5 9.7
"Alberto la strinse subito, la prese per le natiche, la avvicinò e le infilo la lingua in bocca per fa capire chi comandava quella sera..."
Al suono del campanello Anna trasalì. Il cuore le batteva fortissimo.
Alberto stava arrivando e con lui la fine della sua aurea di brava moglie che non aveva mai tradito il marito.
Giorgio era preoccupato. Si era in casa anche lui, Alberto sapeva della sua presenza, era anche eccitato ma molto spaventato delle conseguenze di aver acconsentito che sua moglie fosse nelle disponibilità di quel maschio tanto rude quanto porco.
Anna era decisamente eccitata dopo averlo incontrato una settimana prima per conoscersi. Lo aveva capito dalla sua espressione e dalle pupille lucide e grosse e poi lo aveva confessato “sono un lago” mentre tornavano a casa.
Alberto era stato gentile e rassicurante ma quando l’aveva salutata l’aveva stretta facendole sentire il cazzo duro che maestoso aveva riempito la sua patta.

“Ci siamo” disse Anna. “Vai di la. Se ho bisogno ti chiamo”
“Ciao entra”
“Ciao. Sei bellissima”. Alberto la strinse subito, la prese per le natiche, la avvicinò e le infilo la lingua in bocca per fa capire chi comandava quella sera.
Senza darle tempo di convenevoli le mani alzarono la mini che aveva messo, gli palpò il culo e infilò un suo grosso dito nella fica.
“Sei un lago.”
Anna era rossa in viso sia per la voglia che per la vergogna.
Aveva conosciuto solo il cazzo di suo marito, non sapeva cosa aspettarsi.
Era un delizioso bocconcino. Piccola con poco seno ma con un culetto sporgente e pieno che attirava l’attenzione.
Ora quel dito era passato dalla fica al buchetto .. vergine.
Era eccitata e preoccupata.. infatti

“Che bel buchetto, stasera lo lavoriamo eh? Credo che di cazzo ne hai preso poco o niente. Lo sai, ti ricordi che devi fare tutto quello che voglio? É nei patti. Vuoi me? Paghi pegno che ti uso come mi pare. Ma credo che sarai brava e ubbidiente e ti donerai a me completamente”

La girò le levò la gonna e Anna rimase in perizoma e canotta rossa che in contrasto con i suoi riccioli neri erano un forte richiamo.

Alberto sapeva che nudo era un maschio eccitante e si levò camicia e pantaloni.
Rimane in piedi nudo con i soli boxer. Il torace sviluppato e peloso, le braccia muscolose, le cosce forti ed il pacco fasciato stavano facendo il loro effetto.

Anna prese l’iniziativa, lo toccò ovunque, gli baciò il petto, lo annusò e poi si mise tra le sue gambe in ginocchio. Non ricordava di aver mai provato quella sensazione di sentirsi debole e profondamente femmina. Strinse il pacco del maschio e sentì quanto erano piene di sesso quelle mutande.
Le calò e il suo cazzone gli sbatte in faccia.
Alberto era immobile, Anna era lasciva mentre iniziava a leccare tutto. Aveva perso la testa per quel maschio. Strusciò i coglioni sul suo viso, ingoiò l’asta fino in fondo. Venti centimetri la riempivano.
Anna sbavava e leccava mentre Alberto aveva iniziato a scoparla in gola velocemente.
Nonostante i conati di vomito Anna non si allontanava da Alberto, anzi lo teneva bel saldo per le natiche grosse e dure che la facevano impazzire.

Giorgio che vedeva da uno spiraglio era sbalordito triste ed eccitato.
Sua moglie era una porca pervertita che adorava un maschio rude e adesso..

Adesso Alberto la aveva presa in braccio, l’aveva sdraiata sul divano e si era posizionato sopra la sua testa a gambe divaricate come Anna aveva visto nelle foto, mostrandogli il suo grosso malloppo.

Anna era a bocca aperta e davanti ai suoi occhi ammirava uno spettacolo fantastico. Quel maschio grosso massiccio, con lo sguardo cattivo era sopra la sua faccia. Vedeva da vicino due coglioni pelosi, grossi come mele che pendevano verso di lei mentre quella nerchia dura e grossa svettava verso l’alto.
Chi dice che i maschi nudi non sono belli? pensò Anna mentre apri la bocca.
Leccò le sue palle, poi aspettò e finalmente Alberto le avvicinò il cazzone alle labbra.

Ora aveva le sue palle sudate e odorose di maschio sul naso mentre veniva scopata in gola.

Giorgio era stupefatto. Il cazzo gli faceva male da quanto era eccitato e venne toccandosi, ma la cosa che lo fece stare male era che avrebbe voluto essere al posto di Anna.

Anna era al culmine, Alberto lo capì e si allungo versa sua fica mentre teneva ben fermo il cazzo nella bocca della sua vittima. Con le dita le penetrò fica e culo muovendole velocemente.

Anna venne con uno squirt notevole e una forza tale che Alberto dovette togliere il cazzo per non soffocarla.

Anna era sfatta, per lei poteva finire qui ma Alberto aveva ancora da compiere il suo piacere.
La sua grossa banana svettava verso l’alto e aveva ancora bisogno di attenzioni.

“Riprenditi che non ho finito” le disse mentre Giorgio nella stanza a fianco non si dava pace dei suoi pensieri.
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