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Gay & Bisex

Un maschione incontrato in palestra


di birbantotto
20.09.2022    |    16.210    |    19 10.0
"Raramente Giorgio si era fatto venire in bocca, anzi per la prima volta un uomo gli versò direttamente lo sperma in gola ma era estasiato e gli pulì la..."
Giorgio era attratto dai maschi da sempre ed non aveva mai capito se per solo piacere o per indole femminile. Comunque per strada attiravano la sua attenzione soltanto maschi grossi pelosi con il volto corrucciato non belli e nemmeno delicati, insomma preferiva uomini virili, sfacciati, volgari che pensava fossero anche porci e dotati.
Quando però era in astinenza andava bene quasi tutto e si era concesso anche a uomini che non erano all’altezza delle sue voglie il cui unico pregio era quello di avere il cazzo.
Adesso però era diverso. La pandemia e poi una nuova storia d’amore con una donna avevano allontanato Giorgio dalle frequentazioni omosessuali ed aveva deciso che eventualmente avrebbe scelto solo maschi che veramente gli piacevano.

Quel pomeriggio aveva deciso di andare in palestra e mentre sceglieva l’intimo per il dopo doccia sentì che stava tornando la voglia di toccare un corpo maschile. Scacciò il pensiero, ma mise in borsa un micro slip colorato che gli donava molto, finì di prepararsi e fece finta di niente, ma la voglia di cazzo era lì nella sua mente.
In palestra fece il suo solito percorso ma verso la fine della sessione di pesi vide un uomo alto e grosso con la barba folta, gli occhi cattivi, senza sorriso, con una canotta che lasciava scoperta una folta peluria ed un pantaloncino attillato che strizzava due cosce grosse e toniche e che evidenziava il pacco.
Giorgio rimase senza fiato e sentì quanto gli era mancato il sesso con gli uomini.
Fece finta di nulla ma rimase in palestra ad aspettare che l’omone finisse il suo allenamento. Lo guardava con voglia in tutte le sue mosse ed ebbe turbamento quando incrociò il suo sguardo ma anche quando per chinarsi mise in evidenza due chiappe sode e prominenti che avrebbe voluto toccare e leccare immediatamente.
Quando l’orso finì il suo training anche Giorgio rientrò negli spogliatoi ed indugiò abbastanza a lungo per trovarsi nella ampia doccia comune con il suo obiettivo di fronte a lui.

Nudo era uno spettacolo. Era il prototipo di maschio ideale, grosso, forte, irsuto, con un aspetto autoritario ed oltretutto dotato di un bel cazzo anche se non esagerato e due coglioni grossi che promettevano potenza e gioie incredibili.
Il problema per Giorgio era che stava per avere una erezione spontanea che cercava di contenere dando le spalle e quindi il suo culo all’uomo dei suoi desideri che fino al allora non lo aveva di certo notato. Aveva un bel culetto, non grosso ma tondo e i suoi amanti lodavano il suo buchetto e lo spacco tra le natiche quando era a pecora e decise di azzardare. Mentre si insaponava le gambe si piegò a novanta mostrandosi apertamente all’uomo. Rimase così più a lungo del dovuto e quando si rialzò con la coda dell’occhio gli sembrò di scorgere un sorriso sul volto dell’omone.
Aveva provato a provocarlo l’aveva guardato negli occhi, ma non era successo niente, come era normale perché mai aveva acchiappato un uomo in una situazione come quella o meglio fuori da ambienti gay. Giorgio quindi tornò nello spogliatoio con la sua voglia e mentre L’uomo dei suoi desideri era poco lontano distratto certamente dai suoi pensieri anche lui cambiò i suoi.

Mentre stava infilando il suo micro slip colorato sentì una voce alle sue spalle.
“Ciao sono Marco. Posso chiederti una cosa?”
Era lui. Giorgio si sentì diventare paonazzo e si voltò.
“Ciao sono Giorgio.Certo dimmi”
“Dove hai comprato questo slip colorato?”
“Su un sito, ora non ricordo il nome ma potrei fartelo sapere. Ma posso farti io una domanda?”
“Certo”
Giorgio era sempre imbarazzato ma anche deciso a far capire definitivamente le sue voglie.
“Come pensi di farci stare dentro il tuo pacco in un micro slip?”
Marco rise, si guardò intorno e infilò la mano nello slip di Giorgio per tastargli il culo.
“Bel culetto, vieni con me che me lo fai provare?”
Giorgio si sentì invadere dal calore ovunque. Era paonazzo e si vergognava ma a sua volta allungò una mano per toccargli i pettorali
“Dove?”
“Vestiti e seguimi”

Dopo poco erano nella sala del fisioterapista
“É un mio amico e me la fa usare quando devo riposare” disse ridendo.
Giorgio non perse tempo lo toccò ovunque lo spogliò, si struscìo ed infine gli levò il boxer per tuffarsi tra i peli del suo pacco. Le palle erano veramente grosse e iniziò a leccare tutta quella meraviglia. Il cazzone si erse in un attimo e lo prese in bocca a baciandolo e leccandolo lungo l’asta. Il cazzo non era molto lungo ma era diventato molto largo e questo lo preoccupava un poco ma decise di andare avanti. Marco intanto se la godeva senza dire una parola dando ogni tanto dei colpi di reni che infilavano la cappella nella gola della sua troia che lo conteneva appena!
Giorgio era in estasi. Sentiva il suo corpo tremare e come gli capitava quando era con un maschio come quello aveva capezzoli e buchetto tesi e desiderosi.
Si alzò e si spogliò poi si fece succhiare i capezzoli. Marco era irruente e li morse mentre gli stringeva le natiche. Giorgio fu sorpreso e felice quando sentì la lingua dell’uomo entrargli in bocca,
Marco lo limonò a lungo strigendo forte i capezzoli e facendolo sentire una bambola di carne; Giorgio non mollava dalla sua mano il cazzone dell’amante e quando si fece succhiare due dita ed una alla volta fecero ingresso nel suo buchetto dilatandolo capì che avrebbe presto accolto quel bel palo di carne nel suo culo.

Marco lo fece appoggiare al lettino della fisioterapia e si dedicò al buchetto leccandolo ed infilandolo con le dita. Lo stava preparando con sapienza ad accogliere quel diametro. Il cazzo di Giorgio era in tiro come non mai e non osava toccarlo per non perdere quella sensazione fantastica. Quell’uomo era forte e deciso ma non violento e si voleva godere l’inculata centimetro dopo centimetro d’altronde anche se erano mesi che non veniva penetrato e quella era una nerchia veramente grande era molto esperto e sapeva che dopo il dolore la goduria era immensa.
Giorgio fu distratto da un movimento. Marco aveva preso una benda e gli stava legando le gambe alla struttura.
Poi mentre gli accarezzava la schiena gli spiegò
“Per essere sicuro che non cambi idea. Mi hai provocato e voluto ed ora te lo metto in culo.. raramente gli uomini dopo avermi visto nudo accettano di farsi scopare e preferiscono farmi una pompa così nonostante sia gay per fare sesso scelgo spesso le donne che almeno in figa lo prendono”.
“Cosi mi leghi le gambe per mettermelo fino in fondo” disse un po’ preoccupato Giorgio.

Se il titolare dello studio fosse entrato avrebbe visto una scena veramente hot. Un maschio grande e grosso nudo con un corpo definito nella muscolatura, con uno sguardo infoiato che strusciava il suo cazzo poderoso sulle natiche di un uomo che con sguardo lascivo e gli occhi persi era a pecorina appoggiato sul lettino con le gambe legate in attesa di essere inculato.

Marco appoggiò la cappella e spinse. Giorgio senti il solito piacere nel contatto del cazzo con il suo ano ma quando la cappella entrò. il dolore era forte.
“Esci esci”
Una sculacciata lo colpì.
“Zitto.. e allargati le chiappe che stasera ti sfondo per sempre. Dopo mi ringrazierai, potrai farti scopare da tutti i negri che sono in Italia”
Giorgio era una puttanella e quelle parole lo fecero calmare. Voleva godersi quel palo di carne e con le mani si allargò il culo.
“Ti prego strizzami i capezzoli e le chiappe che mi prepara meglio"
Marco rise
“Che troia affamato di minchia ho trovato. Lo avevo capito da come mi guardavi in sala”
Così dicendo gli torse entrambi i capezzoli e lo sculacciò.
Quel dolore piaceva a Giorgio che si sentiva usato ed il cazzo di Marco poteva entrare meglio. Il dolore c’era ma sembrava sopportabile..
“Che bel buco caldo che hai”.
“Che gran cazzone che sto prendendo”
Una volta infilato a fondo Giorgio sentì toccarsi sulla prostata e sobbalzò.
Non capitava spesso ma era fantastico.
Urlò e trattenne il fiato, si sentiva allargato e pieno. Era in paradiso.
Marco iniziò a stantuffare con forza ed ogni affondo lo toccava li.. mentre lo inculava lo toccava ovunque, lo strizzava, lo dominava, insomma era perso tra le sue voglie oscene e la porcaggine del suo amante.

Lo montava con forza tirandolo per le spalle, poi si spostava davanti a lui per scoparlo in bocca.
Giorgio era assalito senza tregua. Era uno ma sembravano tre.
Dopo aver resistito più che potè quando Marco accelerò ancora di più l’inculata all’ennesima mitragliata di cappellate sulla prostata, senza toccarsi venne in un fiume di sborra urlando oscenamente.
Marco si mise davanti a Giorgio che capì. Usò le mani e la lingua e quando l’omone gli prese la testa e infilò la cappella rosso fuoco nella sua gola si lasciò scopare e dopo pochi colpi fu riempito di sperma in bocca e viso. Raramente Giorgio si era fatto venire in bocca, anzi per la prima volta un uomo gli versò direttamente lo sperma in gola ma era estasiato e gli pulì la cappella.
Raramente aveva goduto in quella maniera.
Avrebbe potuto amare quell’uomo ne era certo. Servirlo e onorarlo e concedersi a lui ovunque per appagare i suoi desideri.. chissà cosa gli avrebbe riservato il futuro.



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