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Gay & Bisex

la scoperta: mi piace il cazzo


di birbantotto
02.06.2009    |    68.819    |    22 9.6
"Uno schiaffo secco sulle chiappe “Allora? Sei indeciso..."
Sono quasi le 3 del mattino, solo in un lungo corridoio a controllare che la notte fili liscia nella caserma dove svolgo servizio da pochi mesi.
Manca solo Rocco al rientro dalla libera uscita. Alto, moro un fisico potente, un tipo strano, un po’ prepotente ma simpatico. 25 anni, in ritardo al servizio di leva causa piccoli precedenti penali. Finalmente arriva. E’ molto in ritardo devo fargli rapporto. Si avvicina alla mia postazione “Dai scrivi che sono arrivato all’una” “Non posso lo sai””Senti cazzetto moscio io fuori vado per lavoro e non lo sa nessuno, se fai rapporto sono fregato” “Non so cosa farci, se non scrivo e qualcuno ti ha visto fanno il culo anche a me” A Gianni si illuminano gli occhi, si avvicina, si apre la zip, tira fuori un cazzo di gran misura, me lo appoggia vicino e dice ”Provaci ed il culo te lo faccio io bella bambina e ti assicuro che ti spacco quel tuo buchino vergine”.
Il problema è che mi piacciono le donne e molto ma da quando sono in caserma apprezzo molto i bei cazzi, così butto uno sguardo e dico “Non fare lo stronzo, più di un richiamo non ti danno, sei il protetto dell’Aiutante”. Solo che mentre lo dico ho un lampo negli occhi e lui se ne accorge “Hei sei mica frocetto? Sai quanti culi soddisfo ogni sera? E’ quello il mio lavoro, sfondare uomini porci a cui piace prendere la mia minchia nel culo. Credo che piaccia anche a te. Non scrivere nulla e ti faccio provare gratis”. Allungo una mano immediatamente. Gli stringo il cazzo come per sfida, diventa durissimo ed io mi eccito da matti, sento le gambe molli e un gran calore nel buco del culo me cerco di fare il duro anch’io. “Non fare lo stronzo. Vai a dormire, per stasera non scrivo niente” “Frocetto, per la cronaca l’Aiutante non dice niente perché lo scopo tutti i giorni!”
Rimango solo nel corridoio sconvolto dalla mia reazione. Sono gay? Mi piace il cazzo? Resistere, devo resistere, che figura se n’è accorto!!!
Due giorni dopo sabato sera sono di nuovo in caserma a smarcare i rientri. La Caserma è quasi vuota e Rocco rientra di nuovo tardi “Hei frocetto, sapevo che c’eri tu, tanto un accordo lo troviamo” L’idea di quel cazzo e del suo padrone mi fece vacillare le gambe, sentivo il mio cazzo crescere avevo deciso di lasciarmi andare “OK senti facciamo così tu firmi un foglio che tengo per sicurezza, non segnalo niente, e mi fai giocare con il tuo gingillo” “Superchecca ti piace il mio cazzo? Altro che foglio” Si avvicinò era più alto di me di una spanna, mi prese per un braccio e mi spinse dietro un angolo vicino ai bagni. Mi girò e appoggiò il cazzo già duro al mio culo. Solo i pantaloni ci dividevano. “Senti che mazza. Ora che so che ti piace sarai la mia zoccola in caserma”. Se lo tirò fuori mi spinse in basso. Da vicino era bellissimo, come il suo padrone. Duro grande con una bella cappella definita. Lo leccai , mi spinse la testa, facevo un po’ di resistenza “Dai che ti piace porco”. Mi decisi e lo ingoiai subito tutto, stavo per soffocare, ma Gianni prese bene i tempi e cominciò a muovermi la testa. Mi lasciai andare, il suo cazzo mi sbatteva in gola, la salivazione cresceva e la libidine pure. Sentivo le gambe molli, poteva fare di me quello che voleva, non potevo permetterlo. Lo allontanai e cercai di rientare al mio posto. Nel corridoio nessuno solo io e lui, mi venne dietro “Ora ho voglia di farti il culo” “Non ci pensare nemmeno, ti denuncio, segnalo tutto” “Segnali anche che me lo hai succhiato??… Guardati i pantaloni hai il cazzo duro” Mi strattonò, era forte e deciso e mi porto nel bagno. Chiuse la porta, si levò la maglia e i pantaloni che muscoli, che fisico, anche le gambe erano possenti. Avevo paura “Basta!” urlai. “Aiutoooo”. Nessuno poteva sentirmi. Mi arrivò uno schiaffo. “Sei isterico? Ti faccio passare tutto vieni qui.” Mi si buttò addosso, mi strappo i pantaloni. Ero in slip con il cazzo duro. “Ma guardati. Ti piace eh?” Mi abbassò di nuovo, provai a resistere. Un altro schiaffo stavolta sul culo. Caddi per terra. Mi si buttò addosso, Abbassò i miei slip, mi teneva fermo con una sola mano e con le sue coscie. Avevo una voglia bestiale, ero eccitatissimo e spaventato, ma Gianni aveva capito tutto, sapeva che mi piaceva. Si abbasso mi sputò sul buchetto vergine (ancora per poco) “Non credo che sei vergine, puttanella, ora sentiamo.” Si mise un preservativo (meno male) Avvicinò la cappella al mio pertugio. Una botta secca ma non entrava. “Hei ma allora sei vergine. Grande, ti faccio mia e ti scopo per tutta la naja”. Prese qualcosa dai pantaloni mi bagno il culo e spinse di nuovo. Un dolore fortissimo, mi stringeva le braccia e spingeva. Sentivo la cappella entrare. Stava violentandomi ma il mio cazzo era duro some il marmo. Sentivo una goduria infinita che mi pervadeva il corpo. Spinse ancora “Eccolo ora sei la mia puttana” Un colpo secco ed era entrato. “Ahhhhhh” Un dolore fortissimo. Ma mi piaceva eccome se mi piaceva. Era dentro. Si faceva strada piano “Sei stretto, ma vedrai che presto non lo sarai più” Iniziò a pompare lentamente. “Esci. Ti denuncio!” “Smettila frocetto, hai il cazzo duro come posso smettere ora?” Sempre più forte. Mi fece mettere alla pecorina entrava ed usciva e non capivo più nulla. Ad un certo punto uscì e si fermò “Che bel buco largo, sentilo”. Mi arrivò uno sculaccione. Cazzo mi piaceva anche quello! Un altro “Allora sentilo!”. Un altro. Ero in balia dei sensi. Godevo come una grandissima porcona. Allungai la mano. Il mio buchino era una tana. “Sentito? Ora che ti ho rotto il culo puoi decidere di andare via oppure mi puoi chiedere di continuare” Credevo di impazzire, mi aveva preso, scopato, aperto il buco del culo ed ora dovevo umiliarmi e chiedergli di continuare. Uno schiaffo secco sulle chiappe “Allora? Sei indeciso. Senti un po’” Avvicinò il suo bel bastone al buco del culo ma si limitò a strusciarlo. Spostai un po’ indietro il culo “Frocetto ti è piaciuto il cazzo? Ne vuoi un’altra razione? Me lo devi chiedere” Mi decisi “Si dai continua”. Entrò dentro di me con forza mi prese per i fianchi e cominciò ad alternare a colpi decisi ad altri più lenti. Mi sentivo rotto, aperto indolenzito, le gambe perse ma stavo lì a pecorina con il culo all’aria a ricevere quel bel cazzo. Mi arrivava qualche sculacciata ele accogliendo mugulando “Pure queste ti piacciono. Che gran frocio sei!” “Girati” Lo feci. Mi alzò le gambe. Le appoggiò alle sue spalle e mi inculo così da davanti. La sua lingua nella mia bocca. Sentivo il cazzo che toccava qualcosa che mi piaceva. Scariche elettriche, il mio cazzo era durissimo, il suo non ne parliamo. Gli toccai le coscie e mugolai “Sei buonissimo” lui sfilò il suo cazzo dal mio culo in fiamme “Se vuoi che continuo dimmi che sei la mia puttana” Stavolta mi decisi subito “Si. Sono la tua puttana. Si dai dai dai dai. Montami ancora si spingi dai fammi sentire la tua cappella si si si” Me lo infilò dentro mi strinse e mi sculacciò. Il mio cazzo strusciava sulla sua pancia e venni vergognosamente godendo come non avevo mai fatto. Ero sfinito. Era passata mezz’ora e non ce la facevo più ma non aveva pietà, mi voltò sputò sul mio buco dolorante e affondò di nuovo. Due quattro dieci contavo i colpi. Venne urlando. Un minuto dopo era ancora sopra e dentro di me “Sei la più grande troia che abbia trovato, ci divertiremo molto”. Non capivo se era una promessa o una minaccia.
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