Abusato da un marocchino

Una bella giornata di lavoro che concludevo con una rilassante passeggiata a Villa Borghese. Una certa voglia mi aveva invaso nel pomeriggio ma la necessità vera era di rilassarmi.
Mi ero fermato ad un chiosco a prendere una limonata mentre leggevo le ultime mail.
Con la coda dell’occhio avevo notato un uomo chiaramente extra comunitario, trasandato ma molto mascolino che mi fissava a due tavolini di distanza.
Due occhi neri come tizzoni non mi lasciavano in pace. Non capivo se ero lusingato o infastidito anche perché nulla di me fa capire che sono bisex.
Lui insiste a guardare e quando incrocio il suo sguardo sorride.
Ora sono arrabbiato. Anche se aveva una faccia da maiale molto interessante..
Ma cosa vuole! Come si permette!
Poi lui si alza e si mostra in tutta la sua figura. Un metro e ottanta di maschio desiderabile.
Ma no! Non è il momento e perché fa cosi?

Lui se ne va e mentre lo vedo di profilo mi rendo conto che gli avevo parlato poche sere prima alla fermata dell’autobus San Paolo.

Che figura da cretino.

Mi alzo pago e lo raggiungo di corsa “Ciao, non ti avevo riconsociuto”.
“Immaginavo e nn volevo essere importuno” risponde con gentilezza.
“Due passi insieme?” mi chiede
“Certo”
La serata era calda e piacevole e all’ora di cena con poca gente in giro passeggiare tra gli alberi è molto bello.
Duecento metri dopo mentre stavo rispondendo ad una sua domanda mi sento spingere e cado a terra dietro un cespuglio.
Non faccio in tempo a capire che mi è già addosso
“Sei bello, fatti toccare” mi dice mentre infila una mano nei miei pantaloni e cerca di abbassarli.
Sono spaventato ed eccitato mentre mi strattona. È sopra di me mi gira e cerca di aprire la cintura”
“Che cazzo fai? Fermati. Bastaaa” urlo.
Lui mi prende per il collo e con la bocca ad un millimetro mi dici “Puttana ho visto che uscivi dal boschetto l’altra sera. Ho voglia di farti il culo. Ho un bel cazzo per te”
Ora avevo capito. In effetti la scorsa sera avevo fatto un po di cruising e avevo fatto un pompino nel boschetto ma lo avrei notato.
La mia resistenza inizia a cedere. Mi alza di peso, mi appoggia ad un albero e si getta su di me. Sento che si apre i pantaloni mi prende una mano e me lo fa toccare.
Vorrei ribellarmi detesto essere obbligato ma il suo corpo forte e duro, il suo cazzo non lungo ma pieno mi fanno venire voglia.
Quando mi alza la maglietta e mi strizza i capezzoli decido di lasciarlo fare.
Non lo agevolo ma nn lo blocco.
Mi slaccia i pantaloni che cadono giu. Mi prende le natiche con le mani e le apre, le palpa le strizza.
Mi piace.
Mi abbassa con forza e lo prendo in bocca anzi, me lo ficca in gola con violenza con colpi forti. Il suo cazzo ha un buon sapore e mi lascio scopare la bocca.
Lo lascio fare e sento che si eccita. Sta per venire ma si ferma.
Mi alza da terra mi getta contro l’albero a cui mi appoggio.
Mi prende per i fianchi e mi sculaccia forte, sputa sul suo cazzo e poi lo spinge.
Entra in un colpo solo.
Gemo.
“Putta ti piace il cazzo”
Taccio ma si! Lo adoro. Adoro essere inculato, adoro essere dominato, normalmente scelgo il dominatore, stasera lui ha scelto me e sto godendo mentre sento il mio buco violato, aperto.
Mi pompa da dietro con forza mentre mi strizza i capezzoli.
Con una mano mi tengo all’albero ma con l'altra lo tocco. Ha un culo duro come il marmo, due cosce da competizione. Che bello! Vorrei continuasse a lungo ma si vede che è carico perché viene subito.
Dopo che smette di sborrarmi in culo sento con la mano libera che lo sperma cola tra le gambe.
Sono eccitato al massimo e mi inginocchio. Lo pulisco di lingua e lui apprezza molto. Mi spinge la testa verso il suo pube e scarica ancora qualche goccia.
Si riveste veloce e se ne va lasciandomi in ginocchio con i pantaloni calati, lo sperma che esce dal mio buco aperto e il cazzo ancora duro.
E ora che faccio?