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l'ultima spiaggia (Caorle '74)


di amolafi
23.09.2018    |    10.087    |    4 9.5
""E ti senti a disagio?" Risposi che per inesperienza non sapevo come cominciare e ci penso "lei"..."
Io e Mimì, due settimane di mare senza battere chiodo. Un po' perché quell'imbecille aveva la teoria che se una te la vuole dare te la da subito senza perdite di tempo e andando subito al sodo aveva fatto scappare anche le poche che avevamo abbordato.
"Questa è l'ultima sera e io voglio scopare, fino a quando non ho scopato non vado a dormire, non mi interessa se è brutta, gobba e zoppa, io voglio scopare."
Mimì era stato chiaro e io, pur con qualche distinguo, ero quasi della sua idea.
Dopo aver girato tutti i locali di Caorle arrivammo ai Casoni, un locale un po' casinista frequentato da giovani. Durante un giro di perlustrazione notammo due, per la verità non sembravano granché, che se ne stavano in piedi in un angolo da sole. Per dargli due colpi di cazzo potevano anche andare bene. Una era un po' alta , bionda con i capelli lunghi legati dietro la nuca, l'altra, più carina di viso aveva un caschetto di capelli neri con una lunga frangetta sugli occhi.
Ci avvicinammo e proponendo di unire le nostre solitudini per farci compagnia le facemmo ridere e prendemmo confidenza. Quello che notai da subito e mi insospettì e la assoluta mancanza di tette, tutte e due piatte come un biliardo. Mimì le invito al bar per un drink e guardandole bene con un po' più di luce vidi che sotto l'abbondante fondo tinta, kajal e rossetto c'era qualcosa di diverso.
Mimì le invitò a fare una giro sulla spiaggia a guardare la luna e accettarono. Mentre uscivamo dal locale dissi a Mimì del mio sospetto ma non mi ascoltò.
Arrivati alla spiaggia Mimì prese la bionda e si allontanarono di una ventina di metri e io e la moretta rimanemmo soli a guardare il mare. Ci sedemmo uno accanto all'altro in silenzio, mi sentivo un po' in imbarazzo e non sapevo con quale approccio iniziare ma dissi qualcosa.
"Non ho mai fatto l'amore in riva al mare."
"Neanch'io."
Eravamo daccapo.
"Non sono mai uscito con una ragazza come te."
Poteva essere buono per un gay oppure anche per una ragazza.
"E ti senti a disagio?"
Risposi che per inesperienza non sapevo come cominciare e ci penso "lei".
Mi mise una mano sulla gamba e io mi sdraiai per lasciargli più spazio, mi abbassò la cerniera e me lo tirò fuori cominciando ad accarezzarlo poi si accucciò di fianco e si chinò per prenderlo in bocca cominciando a succhiarlo e a pompare mentre io me ne stavo sdraiato a occhi chiusi godendomi il suo lavoro di bocca. Mi abbassò i pantaloni fino alle caviglia e mi sfilò una gamba poi si mise in mezzo alle mie gambe alternando lunghe succhiate di cazzo a leccate di palle e slinguate sull'ano.
Venni sborrandogli in bocca e deglutì continuando a succhiarmelo fino a quando si ammosciò.
Mimì e la "bionda" vennero verso di noi:
"La mia amica ha detto che le piacerebbe provare anche il tuo cazzo. Facciamo lo scambio?"
Rimasto solo con la "bionda" mi sdraiai dicendogli che poteva favorire.
Mi chiese se la sua amica era stata brava e le risposi che aveva una bocca divina.
"Ora sentirai la mia."
Mi abbassò i pantaloni e cominciò lo stesso lavoro della sua "amica" con grandi ingoiate di cazzo e leccate di palle e culo ma per me era la seconda e i tempi di venuta sapevo essere molto lunghi e dopo un po' gli dissi che se avessi avuto un preservativo l'avrei scopata volentieri. Senza staccare la bocca dal cazzo mise la mano in tasca, tirò fuori un preservativo e lo agitò davanti ai miei occhi.
"Mettimelo che ti scopo, altrimenti non vengo più."
Spingendo lentamente glie lo feci entrare tutto e poi, tenendola per i fianchi cominciai a pompare sempre più forte con suo grande godimento che manifestava invitandomi a continuare a pomparla forte e a spaccarle il culo.
Finalmente venni e rimasi ancora un po' piantato nel suo culo e quando mi girai mi tolse il preservativo e pulendo ogni minima traccia di sborra con la lingua.
Quando tornarono gli altri due ci avviammo per andare a dormire, lungo la strada scoprimmo che eravamo ospiti della stessa pensione, noi saremmo partiti la mattina seguente e loro erano arrivati quel pomeriggio. Proposero, vista la vicinanza delle camere, di fare le coppie anche per la notte, io con la "moretta" e Mimì con la "bionda"
Dopo la doccia constatai che senza trucco sembrava più femminile e meno troione e che davanti aveva una bella proboscide, ci mettemmo a letto ma io non è che avessi più voglia e gli dissi che volevo dormire.
"Possiamo dormire vicini, abbracciati?"
Ci pensai un attimo e dissi che avrei dormito dietro, vista la dotazione non mi fidavo a stare davanti. Mi addormentai con il cazzo appoggiato al suo culo.
Era ancora buio quando mi svegliai, era sopra di me che mi stava succhiando il cazzo.
"Vederti dormire mi ha eccitata e non ho saputo resistere, scusa se ti ho svegliato."
Lasciai fare anche quando mi infilò il preservativo e si mise a cavallo sopra il mio cazzo facendoselo entrare tutto nel culo. Era girata verso di me e nel semibuio, con il caschetto di capelli davanti al viso sembrava veramente una ragazza. Si agitava avanti e indietro e poi se lo stantuffava dentro e fuori ansimando forte fino a quando sentii gli spruzzi della sua sborrata sul mio petto. Provai un po' di schifo e gli dissi di pulirmi, cosa che fece subito leccandomi tutto, poi se lo infilò di nuovo e riprese il suo balletto fino a quando venni anch'io. Mi tolse il preservativo e continuò a leccarlo anche da molle
Dormimmo forse un paio d'ore, le luci dell'alba con il sole che entrava dalle persiane aperte ci svegliarono e mentre io continuavo a poltrire aspettando l'ora di alzarci riprese a giocare con il mio cazzo, gli dissi che anche se era duro non sarei più riuscito a venire ma per lei era importante sentirlo in bocca fino all'ultimo minuto e continuò a leccarlo, succhiarlo e a pomparlo. Mancavano pochi minuti alle nove e mi chiese di farglielo sentire ancora una volta nel culetto. Mi infilò il preservativo e si mise in ginocchio, glie lo infilai subito con forza e cominciai a pompare forte e a fondo tenendola per i fianchi. Quando Mimì bussò alla porta la "morettina" stava sborrando per la seconda volta, lasciai che il suo godimento finisse e poi lo tirai fuori un poi dispiaciuto di restare così senza venire.
Durante il viaggio di ritorno scoprii che Mimì era un abitudinario dei travestiti.
"I pompini li fanno meglio loro delle ragazze e poi vuoi mettere il loro culetto stretto con la figaccia slabbrata di una puttanona?"
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