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Le due porche - primo giorno


di amolafi
18.07.2012    |    33.189    |    0 9.2
"Ogni volta che me ne aveva parlato avevo desiderato di incontrarla ed ora era la volta buona..."
Conoscendo gli appetiti sessuali di Carlotta, grande ninfomane riconosciuta, onde evitare defaillance, per la prima volta nella mia vita ero passato dall'amico farmacista il quale mi aveva dato una confezione di Cialis da 50. "Queste lo fanno tirare anche ai cadaveri e durano più di 24 ore."
Mi ero messo in moto ed avevo fatto più di trecento chilometri per passare due giorni e due notti con lei che era, o avrebbe dovuto essere, in vacanza, da sola, sull'Adriatico.
Appena arrivato mi aveva raggiunto in albergo con la sorpresa che suo marito era arrivato senza avvisarla e ora l'aspettava per andare a cena con amici.
Come una assatanata mi aveva letteralmente strappato i pantaloni e me lo stava ciucciando per farlo diventare duro in fretta poi, in cinque minuti, era finito tutto e si stava risistemando.
"Per venire qui ho dovuto inventare la scusa che andavo da Nadia a farmi pettinare. Meno male che c'è lei altrimenti non avrei saputo cosa inventare. Comunque non preoccuparti, ogni volta che riesco a scappare corro qui. Vedrai quante scopate faremo in questi due giorni."
Di Nadia mi aveva parlato molte volte. Era una sua amica che abitava a Ravenna e che passava l'estate al mare. Mi aveva detto che era una ninfomane che pur di prendere uccelli non guardava età, bellezza nè niente. A lei bastava che ci fosse un uccello funzionante e tutti andavano bene. Ogni volta che me ne aveva parlato avevo desiderato di incontrarla ed ora era la volta buona.
"Perchè non la fai salire che me la presenti?"
"Lascia stare, un'altra volta."
"Ce l'ha un cellulare? Chiamala e falla salire! Prendi usa il mio."
"Così mi rimane il numero in memoria." Pensai.
Quando entrò rimasi sorpreso. Sulla cinquantina, non troppo alta e con due tette enormi. Mi aspettavo una virago e invece aveva l'aspetto di una tranquilla casalinga. Niente che facesse pensare ad una assatanata di sesso che quando era in spiaggia sembrava volesse mangiarsi tutti quelli che le arrivavano a tiro.
Dopo i primi convenevoli andai subito al sodo.
"Stasera quando Carlotta viene da me, tu cosa fai?"
"Visto che non posso farmi vedere in giro sola me ne starò nella hall a leggere qualcosa."
"Perchè non sali anche tu con lei? Dove c'è da mangiare per due si mangia anche in tre."
"Avete le vostre cose da fare e io sarei di disturbo." Rispose con gli occhi che si erano illuminati di libidine.
Guardando poi la sua amica aggiunse: "E poi non penso che Carlotta sia d'accordo."
"Per me va benissimo." Rispose Carlotta: "E' lui che deve decidere."
Appena uscirono buttai giù la prima compressa di Cialis.
Quando bussarono alla porta e aprii me le trovai davanti tutte e due con dei vestitini eleganti, ben truccate e pettinate. Le feci entrare e sedettero sul bordo del letto.
"Forse è meglio che togliate quei bei vestitini, non vorrei si sgualcissero e poi i vostri mariti comincerebbero a fare domande."
Carlotta se lo sfilò in un attimo e rimase con i soli slip e le grosse tette al vento mentre Nadia, forse intimidita, ebbe un attimo di esitazione. Ci pensò la sua amica a spogliarla ed anche lei rimase con un minuscolo paio di slip e le grosse tette in bella mostra.
Davanti a quello spettacolo, immaginando quello che ne sarebbe seguito, i miei pantaloni cominciarono a gonfiarsi davanti. Mentre cominciavo a palpare le tette di Nadia con una mano dissi:
"Mi hai parlato tanto della tua amica ma non mi hai mai detto che ha un paio di tettone belle come le tue."
Poi, palpando anche quelle di Carlotta con l'altra mano aggiunsi:
"In certe situazioni non si sa mai da che parte cominciare."
Mi sdraiai in mezzo a loro e la prima bocca che trovai fu quella di Nadia che, come un'idrovora, sembrava volesse succhiarmi chissà cosa. Poi mi girai verso Carlotta che nel frattempo mi stava spogliando e, in un attimo, ci trovammo a slinguarci tutti e tre insieme. Quando le due troione cominciarono a limonarsi tra loro mi ritrassi a guardarle. Era uno spettacolo molto arrapante.
Mi buttai tra le quattro tettone leccandole e ciucciandole e con le mani tra le loro cosce ormai fradice. Scesi e con la punta della lingua cominciai a giocare con il clitoride di Nadia per poi tuffarmi tra le grandi labbra e succhiare tutto il succo che ne usciva.
L'eccitazione della situazione, e forse anche il Cialis, me lo avevano fatto diventare duro fino quasi a farmi male.
Passai a leccare Carlotta e cominciai ad alternare i due sapori, Nadia più acidulo e Carlotta più dolce.
Io leccavo e loro continuavano a limonarsi.
Sollevai le gambe di Nadia e glie lo infilai cominciando a sbatterla forte per farglielo sentire tutto. Con un mugolio soffocato dalla bocca di Carlotta, dopo pochi colpi, venne.
Mentre pompavo Nadia avevo cominciato a palpare il culo di Carlotta e vi avevo infilato un dito . Andai sopra di lei e aprendole le natiche con i pollici lo appoggiai all'ano e con un colpo secco ve lo infilai tutto. Dopo una prima reazione di dolore, la porcona, cominciò a dimenarsi venendo incontro ai colpi che le davo e dopo un po' venne anche lei.
Continuavo a pompare ma non riuscivo a venire e ce l'avevo duro come un sasso.
Mi rigirai verso Nadia e le sollevai le gambe per mettere bene in mostra il suo buchino, diedi un paio di leccate per inumidirlo e poi glie lo appoggiai e cominciai a spingere. Ebbe un accenno di reazione come se non volesse ma la tenni ben salda e con decisione lo infilai tutto.
Nel frattempo non avevano smesso un attimo di limonarsi e di palparsi reciprocamente le tette.
Dovetti pompare un bel po' e quando sentii che stava venendo di nuovo aumentai la forza delle spinte e venni anch'io.
Mi lasciai andare sopra di loro e unii la mia lingua alle loro.
Quando si rialzarono, si fecero una doccia, ripristinarono il trucco e si rivestirono. Se ne andarono che sembravano più fresche di quando erano arrivate mentre io, dopo la doccia mi buttai sul letto senza neanche chiudere a chiave la porta della camera
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