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la "ragazza" all'antica


di amolafi
09.09.2014    |    14.174    |    0 9.1
"Le sue chiappe chiare, ben visibili nella semioscurità del posto, mi eccitavano e le strapazzavo palpandogliele con forza mentre lo pompavo avanti e indietro..."
Non ricordo le parole esatte ma l'annuncio su un sito per incontri era:
" 55 anni passivo, sovrappeso, culetto depilato cerca solo attivo pari età per incontri ed eventuale amicizia. Indispensabile serietà e riservatezza. Primo incontro per conoscerci e poi... Se richiesto anche trav."
Barando un po' sulla mia età risposi e dopo qualche scambio di messaggi ci demmo l'appuntamento in un posto isolato vicino ad un centro sportivo. Mi aspettava seduto in macchina, parrucca scura con frangetta, camicia abbondantemente aperta davanti a mostrare un reggiseno nero per contenere le tette naturali di una persona grassa e una mini dalla quale sparavano fuori due cosciotti che mi fecero venire subito le voglie.
Mi fece salire e dopo esserci presentati cominciammo a parlare un po' di tutto, delle nostre famiglie e della riservatezza che entrambi cercavamo, di politica, libri, musica e tutto quello che entrava in un dialogo senza tema. Ci scambiammo i numeri di cellulare e ci salutammo dandoci appuntamento a un nuovo incontro nel caso tutti e due ne fossimo d'accordo, liberi entrambi di ripensarci.
Mentre scendevo dalla sua macchina gli diedi una manata sulle cosce dicendogli che dal momento in cui ero salito avevo continuato a guardarle e che gli avrei dato volentieri quattro colpi anche subito.
Arrivai alla mia macchina e ripartii. Avevo fatto forse un centinaio di metri che mi squillò il cellulare. Era lui che mi chiedeva di tornare indietro e che, trasgredendo alla sua regola del primo incontro senza sesso, dopo che gli avevo detto dei quattro colpi, aveva una voglia tremenda di succhiarmelo e di sentirselo nel culetto.
Entrammo con la sua macchina nel recinto del centro sportivo dove tutte le luci erano spente, segno che non c'era nessuno, e dopo aver scelto un posto non visibile dalla strada ci fermammo. La sera era calda e scendemmo dalla macchina.
Mi appoggiai alla portiera e lui mi venne davanti, nel semibuio il suo culone e le sue cosce sembravano quelle di una casalinga di campagna che si è messa la mini. Mi si inginocchiò davanti e, dopo avermi slacciato la cintura e aperto la patta, cominciò a leccarmi il cazzo ancora moscio da sopra le mutande facendogli prendere subito consistenza, poi abbassò le mutande e se lo ingoiò tutto muggendo come un vitello. Mentre lo pompava sentivo la sua lingua che stimolava la cappella facendomelo diventare duro come se avessi preso la pastiglietta blu. Era veramente un professionista del pompino. Pompava e succhiava facendoselo sparire tutto in gola arrivando a premere le sue labbra contro i miei peli. Si abbassò i minuscoli slip e dopo avermi infilato il preservativo ed avergli dato un'altra ciucciata si mise a novanta gradi sopra il cofano della macchina con il culone bianco al vento. Glie lo puntai e glie lo spinsi dentro con un colpo lento ma deciso e poi cominciai a pompare tenendolo per i fianchi per dare più forza alle spinte. Le sue chiappe chiare, ben visibili nella semioscurità del posto, mi eccitavano e le strapazzavo palpandogliele con forza mentre lo pompavo avanti e indietro soffermandomi ogni tanto, con il cazzo tutto dentro e spingendo come se volessi entrare anch'io. Gli dissi di venire che sarei venuto con lui e mi rispose che da solo non riusciva e mi chiese di fargli una sega mentre lo inculavo. Aprimmo la portiera e si mise sdraiato in posizione supina con le gambe fuori e glie lo infilai di nuovo mentre si teneva le gambe per porgermi meglio il suo culo mentre io lo pompavo con forza chinato su di lui come fosse stata una donna. Sentivo il suo cazzo duro contro il mio ventre e mi sollevai per prenderglielo in mano e fargli una sega. Pompavo e menavo il suo cazzo mentre lui continuava a gemere di piacere. Quando venne sborrò sopra la sua gonna scura mentre mi diceva di continuare a farglielo sentire tutto fino in fondo perché voleva continuare a godere. Finalmente venni anch'io e mi abbandonai sopra di lui che mi abbracciava e mi baciava sul collo e sulle guance dichiarandomi il suo amore incondizionato.
Mi sollevai, sfilai il preservativo e lui subito lo prese in bocca e continuò a leccarlo e succhiarlo anche quando mi si ammosciò del tutto.
A parte il periodo di vacanza, ora ci vediamo periodicamente come se fossimo due amanti però se dovessi incontrarlo di giorno in abiti normali non credo lo riconoscerei.
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