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C'è stata anche la Festa della Donna – Seconda parte


di PattyeFranco
14.04.2018    |    7.957    |    4 9.7
"Franco che per un attimo si era messo da parte, si avvicinò in modo che potessi occuparmi anche del suo pene, cosi che me lo presi piacevolmente tra le..."
Ero sdraiata a terra, nuda, con Franco, Claudio e Luciano che ancora mi accarezzavano e baciavano, nonostante la fiacchezza momentanea che subentra dopo certe follie.
Che forse tutto era finito? No, non credo proprio, un seguito era ancora in agguato, perché il piacere di forti emozioni, non basta mai, quindi dopo momenti di rilassamento e di ripresa delle forze, un semplice e nuovo brindisi non poteva bastare.
Restammo parecchio, li sdraiati, chi sul divano, chi in terra e con qualcuno che continuava a passare le sue mani su di me, ad accarezzarmi, a baciarmi. Io ero piacevolmente piena di gioia.
Ad un tratto è Luciano che si alza e chiede di poter andare a fare una doccia, subito io mi alzo e vado a prendergli un telo da bagno. Certo che la doccia spettava più a me che a lui, ero ancora tutta piena del loro caldo liquido, nonostante era in fase di asciugamento, lo sentivo ancora su di me. Poteva essere una tattica per ricominciare, per riaccendere quel fuoco che ancora ardeva? Non so , so solo che quando andai in bagno per dargli il telo, mi prese la mano e mi tirò a se, poi guardandomi fisso negli occhi, mi disse: “Patty sei sempre speciale, sei unica”, poi mi strinse ed iniziò a baciarmi con tanta passione, naturalmente i nostri corpi nudi a contatto, resero quel bacio più che passionale, un ardente bacio che sprigionava ancora tanto desiderio.
Ci lasciammo decisamente trasportare da quel bacio, abbracciandoci e accarezzandoci con vigore, le lingue che si rincorrevano con estasiante piacere, la doccia scendeva già calda e già mi aspettavo di finire sotto quella doccia. Dopo quel passionale bacio e dopo aver acceso nuovo ardore dentro di me, finalmente si decise, e mi tirò sotto quella calda doccia, senza più staccare le nostre labbra e le nostre lingue che continuavano a rincorrersi con estrema vitalità,
Io avevo ancora le autoreggenti addosso, ma certo non erano fonte di fastidio, anzi erano ancora decisamente intriganti anche sotto quella doccia, feci appena in tempo a togliermi le scarpe.
A quel punto Luciano, prese il sapone ed iniziò ad insaponarmi lentamente, con una mano passava il sapone sul mio corpo, mentre con l'altra mi accarezzava sciacquandolo via. Naturalmente il tutto era fatto molto lentamente, dopo aver sciacquato via il sapone, passava a baciare la parte appena ripulita. Arrivato al seno, lo insaponò molto più abbondantemente, poi mentre l'acqua si portava via la schiuma del sapone, lui si mise a baciarlo, accarezzarlo, soffermandosi molto anche a leccare i capezzoli nuovamente turgidi. Ero piacevolmente trasportata da questa sua passionalità, poi mentre con le mani accarezzava ancora i miei seni stringendoli e baciandoli, si risollevò tornando a baciarmi, unendo nuovamente le nostre labbra e le nostre lingue, sempre troppo passionalmente. Dentro di me, era salito ancora forte il fuoco, l'ardore, la voglia di amare ed essere ancora amata. In quel frangente, mi ero letteralmente dimenticata di Franco e Claudio, in quel momento eravamo solo io e lui, la sua grande capacità era stata proprio quella, di riaccendere di nuovo il desiderio anche con la sua sola presenza. Non stavo pensando di avere più mani addosso, mi sentivo fortemente e piacevolmente intrigata e soddisfatta da questa e momentanea nostra solitudine.
Luciano continuò con il sapone, scendendo sempre più giù, arrivando al fine anche ad insaponare sul monte di Venere e passando con piacere il sapone anche sulle labbra della mia passera..
In quel momento era in ginocchio, e mentre insaponava e sciacquava, oltre le mani ci stava mettendo anche le labbra, baciandomi tutta quella parte.
Le sue mani poi andarono ad appoggiarsi sui glutei accarezzandoli, ma nello stesso tempo, spingendomi verso di se. Facendomi sentire sempre più forti i baci sul monte di Venere.
Le sue mani continuavano ad accarezzarmi tutta dietro, tenendomi sempre stretta a lui come un abbraccio, mentre i suoi baci andavano sempre più in profondità. Era li, sull'oasi del piacere, i suoi baci sempre più persistenti andarono a posarsi sulle labbra, cominciando poi a passare anche la lingua.
Ero di nuovo, fuori di me, questa sua passione, questo suo ardore, avevano acceso in me nuovi stimoli e nuovi desideri. La sua lingua lasciva sul clitoride, per poi passare a nuove e lunghe passate sulle labbra, erano una cosa troppo estasiante, fino a che, anche le dita non iniziarono a fare capolino.
Cavoli ero sotto il massaggio di una doccia, già di per sé eccitante, ma con questo suo essere così decisamente passionale, Luciano stava facendo letteralmente un capolavoro, ero già ansimante, le mie mani stringevano i suoi capelli, quasi ad evitare che si staccasse da li.
Ora, era sempre più intenso il piacere, le sue dita ormai erano penetrate dentro di me, mi stavano masturbando, andando a stuzzicare quel punto fondamentale di una donna, mentre la sua lingua era sempre più insistente sul clitoride. Ebbene come potevo resistere al lasciarmi trasportare da questo piacere? Impossibile, ansimi e gemiti cominciavano a farsi sentire, anche oltre la doccia, la stessa non riusciva più a coprire gli iniziali ansimi.
Ormai ero andata, stavo letteralmente godendo, e conseguentemente più godevo più Luciano diventava incontenibile, più deciso sia con la lingua che con le dita, tanto che con le stesse andò anche a stuzzicarmi sull'ano.
Sempre più piacevole e sempre più intenso il piacere che provavo, aumentando ancora di più quando quel dito che stuzzicava dietro, andò a penetrarmi anche lì.
Stavo godendo ancora, e ancora gemevo e ansimavo, ma ora sentivo forte un desiderio, quello di un bacio passionale, sentivo forte il desiderio di sentirmi baciata durante questo orgasmo. Non potevo interrompere Luciano, era troppo intento nel farmi godere con la sua lingua e le sue dita, avrei interrotto qualcosa di magnifico. Ormai ero come in trance, rapita da questo godere, dissociata dal mio io, non mi rendevo più conto di niente, se non solo godere.
Tanto forte era questo momento, che proprio non mi rendevo conto di ciò che mi circondava, ero li in preda ad ansimi e gemiti, in preda ad un orgasmo travolgente e desiderosa di un passionale bacio per riempire un vuoto, che mi stava mancando in quel momento.
Ero come in preda ad un'estasi, quando ad un certo punto, mi sentii stringere i seni da dietro e due labbra appoggiarsi alle mie. Ero ad occhi chiusi con la doccia che batteva sul mio viso, quando dopo il contatto tra le labbra, scoppiò un bacio passionale. In quel momento ero quasi incosciente, non aprii gli occhi per veder chi fosse e nemmeno mi interessava, volevo solo sentirmi desiderata e piena di desiderio, volevo solo sentirmi riempire quel vuoto che per un attimo mi stava facendo impazzire.
Il bacio intenso e passionale, con le mani che mi stringevano e accarezzavano il seno, furono veramente l'apoteosi del piacere.
Esaurito quell'orgasmo, tutta quell'euforia, lentamente, andò a scemare, ma sempre piena di desiderio, fu solo a questo punto che realizzai la presenza di Claudio.
Sentendomi a gemere come una pazza, pur essendo in salotto, si sentì in dovere di venire a vedere in che stato fossi, comprendendo il mio desiderio in quel preciso momento.
Realizzai anche l'assenza di Franco, che subito Claudio mi spiegò, che aveva lasciato a loro l'onere di continuare a riaccendere in me, ancora forte il desiderio.
Fu solo una pausa momentanea, perché Luciano, non si era certo fermato, ne con la lingua e tanto meno con le dita seppur molto più lentamente, quel tanto per non far spegnere quell'incendio che si era acceso nuovamente in me.
Ebbene si, Luciano stava continuando con quelle dita e con quella lingua, cercando di tenermi sempre piena di ardore. Claudio ricominciò a baciarmi, a toccarmi i seni, ad accarezzarmi ovunque poteva. Con una mano andai ad aggrapparmi a quel che era il membro eccitato di Claudio, masturbandolo lentamente.
Sotto quella doccia tiepida, ad un certo punto, mi venne il desiderio di assaporarmi nuovamente quei membri, così feci alzare in piedi Luciano e mettendoli uno in fianco all'altro, dopo essermi inginocchiata ed essermi presa tra le mani i loro massicci membri, iniziai a percorrerli ora l'uno ora l'altra con la lingua, mi stavo gustando due fantastici gelati, ero euforica e decisa, leccandoli e affondandoli tra le mie labbra, tenendoli sempre stretti tra le mani, accompagnavo le mie labbra con la mano, me li stavo assaporando al meglio delle loro condizioni, sempre trepidanti e tremolanti.
Ma la mia euforia stava rischiando di fare danno, di farli esplodere anzitempo, cosi che entrambi si convinsero di togliermi la possibilità di questo errore. Mi fecero alzare in piedi ed entrambi a turno mi baciarono con passione, baci quasi interminabili, mentre uno mi baciava, l'altro accarezzava e toccava ogni parte di me. Fu poi Claudio a proporsi con la lingua sulla passera, tornando a stuzzicare il clitoride, aprendo poi bene le labbra, per affondare anche con la lingua dentro la passera, andando poi anche lui a stuzzicarmi la rosetta dietro con le dita.
Cavoli che sintonia tra i due, nemmeno a conoscersi da tempo avrebbero saputo coordinarsi così bene nel farmi godere.
Posso dire che quasi acrobaticamente riuscii a prendermi ancora tra le labbra il pene di Luciano, che era troppo eccitato, questa situazione lo stava facendo eccitare oltremodo.
Ma ecco che quel mio godere, diventa sempre più forte, gli ansimi e i gemiti che si sentivano non erano solo ed esclusivamente i miei, anche Luciano stava ansimando e mi pregò di fermarmi, di smettere con la bocca, così che lo tolse dalla bocca, e dalle mani, venendo a baciarmi passionalmente.
Io ormai ero in pieno orgasmo e nuovamente stavo impazzendo di piacere, così che durante quell'orgasmo, Claudio si sollevò in piedi, poi sollevò me, e aiutato da Luciano a tenermi su, mi allargò le gambe e dopo aver ben indirizzato il suo pene, mi affondò con decisione. Mi ritrovai così appoggiata con la schiena a Luciano e con le gambe a cingere Claudio che affondava con sapienza, a ritmo entrava ed usciva, e io godevo, perché quell'orgasmo si stava sempre più prolungando, Luciano da dietro lo aiutava a sostenermi, ma allo stesso tempo era riuscito anche a penetrarmi dietro con un dito. Tutto stava diventando sempre più esaltante, anch'io rispondevo a quel movimento, mantenendo la sincronia con Claudio. Era troppo, un'altra volta in una situazione inaspettata, tanto che ad un certo punto arrivò anche Franco, che non riuscì certo a resistere senza intervenire, quindi si avvicinò venendo a baciarmi. In quello stato eravamo alquanto scomodi tutti, oltre che estremamente faticoso, anche se il piacere era tanto.
Ecco che per questo motivo, Claudio esce dalla doccia, senza mai sfilare il suo pene, dalla mia passera andando a sedersi per terra, per poi sdraiarsi, tanto che in questa posizione mi ritrovai seduta su di lui a cavallo, sentendo ancora più in profondità quel massiccio pezzo di marmo.
Per un po' rimasi dritta cavalcandolo a mio piacere, questa volta ero io a decidere la cadenza della penetrazione, poi ancora desiderosa di baci, mi chinai a baciarlo.
Così chinata, non feci altro che dare uno spunto a Luciano, lo spunto di ricominciare a stuzzicare la mia rosetta con le dita, ma lo spunto vero e proprio fu un altro, perché dopo averla ben stuzzicata e anche ben lubrificata con le dita, cominciò a prendere posizione con il suo pene, cercando di penetrarmi anche lì. Al momento cercai di ritrarmi, di evitare questa penetrazione, anche se ormai ero tanto eccitata e goduriosa, e proprio per questo alla fine, lo lasciai fare, ma pregandolo di far piano, da troppo tempo non subivo una penetrazione da quella parte, ma il desiderio e il piacere, in quel momento erano alle stelle.
Luciano mi rassicurò: “Se non ce la fai dimmelo che mi fermo, cercherò di fare piano, lentamente”, fu così che gli risposi: “Ok!!! ma ti prego”, quindi piano e molto lentamente spingeva, ma niente d'istinto io cercavo di ritrarmi, finché ecco che le sorprese non finiscono mai.
Claudio sussurra qualcosa a Franco, che subito si allontana per tornare dopo pochi istanti con una boccetta in mano, la mostra a Claudio che subito dice: “Versane un po' sul pene di Luciano e spalmaglielo bene tutto e poi passane un po' sulla rosetta”, fu questo un momento molto particolare, vedere Franco mettere quel liquido sul pene di Luciano e strofinarglielo, quasi a masturbalo, diciamo la verità che ci scappò anche una risatina, vedere Franco in pieno imbarazzo con un pene in mano, che non era il suo.
Dopo questo simpatico intermezzo, Luciano tornò con il suo pene sulla mia rosetta, Claudio restava in attesa con il suo sempre eccitato dentro la mia passera
Ebbene Luciano di nuovo iniziò a spingere lentamente, ma questa volta fu molto più scorrevole, quel pene nonostante un principale dolore, diventava sempre più piacevole, finché arrivò alla totale penetrazione.
Ecco che mi ritrovai nella cosiddetta doppia penetrazione, Luciano è dentro e si muove molto lentamente facendomi riadattare a questa particolare situazione, Claudio sdraiato sotto di me e totalmente fermo, aspettando il momento più opportuno, iniziando poi ad assecondare il movimento di Luciano.
Lentamente stava diventando un vero piacere, iniziando così a subire piacevolmente quella doppia penetrazione, scorrevano entrambi dentro di me molto lentamente, era parecchio che non mi ritrovavo in questo stato e stavo lentamente sballando, il piacere era sempre più pressante. Franco che per un attimo si era messo da parte, si avvicinò in modo che potessi occuparmi anche del suo pene, cosi che me lo presi piacevolmente tra le labbra iniziando una piacevole penetrazione orale.
Ebbene, appena il tempo di coordinarsi bene in quella penetrazione, che i miei gemiti di piacere cominciarono a rifarsi sentire, stavo nuovamente iniziando a godere. Sentivo quei due membri dentro di me riempirmi, sistematicamente decisi a farmi godere fino a farmi alienare.
Ora sentivo solo piacere, e dopo colpi su colpi iniziai a perdere il controllo di me stessa, iniziai ad agitarmi e muovermi fuori misura, lasciai dalla mia bocca il membro di Franco, per lasciarmi andare ad urla di piacere, un orgasmo impressionante mi stava travolgendo, godevo, ansimavo e gemevo, da tempo non mi lasciavo trasportare in questo modo, tanto che anche per loro arrivò il momento di godere. La frenesia da parte di tutti era veramente tanta, tanto che alla fine di questo mio esagerato orgasmo, rallentai e sentendo i loro peni che vibravano dandomi il segnale che erano prossimi al godere, attesi di sentirli a sfilarsi, Franco era rimasto al mio fianco, masturbandosi. Attesi poco prima di sentirli godere ed ansimare, sentirli nuovamente esplodere addosso a me. Luciano esplose appena sfilato il suo pene, schizzandomi sulla schiena, Claudio quasi non fece in tempo a sfilarlo, era quasi al punto di schizzare dentro di me, perché io mi ero letteralmente lasciata andare sopra di lui, quasi ad impedirgli di sfilarlo, i suoi schizzi finirono proprio sulla passera, poi anche Franco esplose e mi schizzò sul seno.
Sentivo il pene di Claudio appoggiato alla passera super bagnata dal suo caldo seme, e il seme di Luciano che mi colava decisamente dalla schiena, Mentre quello di franco stava diventando una crema per massaggiarmi ancora una volta il seno.
Ebbene mi lasciai andare sfinita sopra Claudio, quasi non avevo più voglia di alzarmi, ma come potevo dopo questo tour de force?
Non restai molto in quello stato, stavo letteralmente schiacciando Claudio. Poi essendo già vicina alla doccia, decisi di approfittarne e di darmi una rinfrescata ed una ripulita, poi mi infilai il mio accappatoio e me ne tornai in salotto distesa sul divano in attesa che anche loro tornassero dalla doccia.
A questo punto ci ritrovammo piacevolmente sfiniti ma soddisfatti. Fu in quel momento che decisi di fare i miei complimenti a Claudio e Luciano, per la capacità nel riuscire ad integrarsi tra loro, nel capire come soddisfare molti miei piaceri e desideri, il modo di riuscire a farmi provare forti emozioni in complicità tra loro, cosa che anche singolarmente mi avevano già dimostrato. Poi come non ringraziare Franco? Lui l'artefice di questa serata, che pur trovandosi in alcuni momenti messo in un angolo, aveva saputo regalarmi dei grandi piaceri, facendone parte integrante e non restando del tutto assente, ma ben presente nei momenti più opportuni. Un grazie per essere riuscito a trovare la giusta situazione e il giusto amalgama.
Poi furono Claudio e Luciano, che ad inizio serata nemmeno si conoscevano e di conseguenza non si aspettavano un tale finale di serata, a riempirmi di complimenti per la mia capacità di restare sempre me stessa e non cadere nell'eccesso e nella volgarità, lasciandomi, come sempre, trasportare dalla semplice passione e nel pretendere sempre la soddisfazione e il godimento di tutti.
Ebbene questa serata si concluse, con i saluti e i baci finali, nessuno volle fermarsi a dormire, nonostante le mie insistenze, semplicemente perché il giorno dopo, li aspettava una giornata di lavoro anche per loro.
Franco concluse comunque con l'augurio di riuscire a provare nuove emozioni assieme.
Dormii profondamente tutta la notte, per quel poco che era rimasto, con tanta, ma tanta soddisfazione, abbracciata al mio Franco, sempre amorevole e deliziosamente altruista, nel sapermi regalare questi momenti.

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