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Una weekend in Germania


di PattyeFranco
25.03.2016    |    13.816    |    10 9.5
"Ma prima me lo chiese:”Ti dispiace se slaccio il corsetto per poterti accarezzare e baciare quel tuo magnifico seno, è tutta la sera che mi chiede di baciarlo..."
Dopo l'ultima e recente avventura, vorrei tornare alle piacevoli esperienze giovanili.
Torniamo all'incirca a 20 anni fa, un caro amico Italo-Tedesco, invita me e Franco ad andare a trovarlo in Germania e precisamente a Monaco, lo avevamo conosciuto in vacanza a Menton, e per un paio di anni ci trovavamo sempre là durante le vacanze, si era creata un'ottima amicizia, ma nulla di più, nonostante l'essere un gran gnocco.
Avrebbe voluto che andassimo nel periodo di Oktoberfest, ma purtroppo per impegni di lavoro di Franco era assolutamente impossibile. Si decise di andarci nel periodo di Giugno, partimmo in auto un venerdì in mattinata, decidendo di farci una passeggiata, passando dalla Valchiavenna, St. Moritz e via dicendo, così da poterci gustare dei fantastici paesaggi, lungo tutto il tragitto. Ci impiegammo un bel po' di tempo per arrivarci quasi 6 ore, ogni tanto ci fermavamo proprio a gustarci quei grandi panorami, comunque alle due del pomeriggio eravamo già là
Andammo dritti a casa del nostro amico Andreas, abitava appena in periferia di Monaco, dopo i tutti i convenevoli, salimmo in casa e naturalmente subito ci offrì una birra, ci chiese se ci andava di farci una doccia, tanto per scaricare un po' la stanchezza e il caldo del viaggio. Aveva già organizzato tutto, la serata a cena in un tipico locale al centro di Monaco, una famosa birreria, ma prima una piccola visita in parte del centro. .
La doccia fu veramente un toccasana, nonostante non era piena estate, durante il viaggio faceva veramente caldo.
Dopo la doccia e quattro chiacchiere, si parti per la prima visita al centro città, c'era ancora del tempo prima di andare mangiare. Ci andammo con la metropolitana, disse che l'auto era scomodo per i parcheggi, ma anche perché il centro era pedonale.
Scendemmo dalla metropolitana, proprio all'inizio della zona pedonale, iniziò così la prima passeggiata, negozi dopo negozi, tanta e tanta gente.
Ad un certo punto notai dei negozi alquanto improbabili in Italia, nella vetrina c'erano manichini con intimi abbastanza intriganti e luci intermittenti rosse, subito Andreas ci spiegò che era un semplice sexy shop, nonostante nella vetrina non c'erano oggetti specifici che lo potessero chiarire, era abbastanza chiaro il tipo di negozio, restai anche stupita, da come la gente entrava ed usciva da quel negozio, come se fosse un normale negozio di abbigliamento o altro.
Le porte aperte normalmente, a differenza dell'Italia, almeno per quello che ci era capitato di vedere a Milano o altre città, dove bisognava suonare un campanello per entrare, creandosi quasi sempre un certo imbarazzo.
Andreas notando il mio stupore, ci propose se volevamo entrare per renderci conto di come era all'interno, Franco non si fece certo pregare, ma anche io per curiosità accettai ben volentieri.
Già appena entrati, notammo delle porte aperte, dove dentro c'erano degli schermi, Andreas ci spiegò che erano come delle cabine, dove entravi, mettevi i soldi e ti guardavi un film hard a tua scelta tra i tanti disponibili, si poteva però entrare solo uno alla volta, di queste cabine, ce n'erano una decina o anche più.
L'ambiente si proponeva in modo quasi familiare, tutto normale per chi entrava, c'erano persone di tutte le età, dalla giovane, sicuramente se maggiorenne, alla signora matura.
Oltrepassate le cabine, reparto DVD e cassette, poi reparto oggettistica e poi il reparto abiti sexy e intimo. Tutto ben organizzato, i commessi ti avvicinavano nel caso servissero spiegazioni, ma noi avevamo il personale traduttore Andreas, che ci spiegava e traduceva quello che non capivamo. Mi stavo facendo veramente una certa cultura, comunque dopo un po' uscimmo e continuammo la visita, ma dopo 150 metri altro negozio dello stesso genere del precedente. Anche qui ci scappò la visita, e anche qui, tutto di una naturalezza impressionante. Sinceramente ero attratta da alcuni toys, che intrigavano sia me che Franco, i prezzi sinceramente al cambio erano molto più bassi che da noi in Italia, quindi ci proponemmo di passare il giorno dopo e vedere di fare spesa, non si sa mai.
Fuori anche da questo negozio continuammo la visita, altra cosa che non passò inosservata era che molte persone, donne uomini e bambini vestivano con tipici costumi del posto, in nodo del tutto naturale, cosa che non vedi certo nelle città italiane, Monaco è una metropoli, eppure la gente si vestiva in modo tradizionale, pensai anche che fosse un giorno particolare, qualche festa di Monaco, invece Andreas ci spiegò che anche questo era normale, che in quasi tutti i negozi di abbigliamento e centri commerciali li vendevano.
Una cosa che notai con piacere, era che le donne, nonostante fossero abiti tradizionali, erano molto eleganti ed anche molto sensuali, ne notai qualcuna veramente sexy, tanto che come Andrea si accorse del mio interessamento, mi portò in un negozio dove conosceva la proprietaria per farmene provare qualcuno.
Ne provai un paio dietro consiglio della sua amica e mi stavano, a sentir loro, veramente bene. Osservandomi allo specchio, mi piacevo proprio, Franco ne era entusiasta di quei due vestiti, Andreas visto che quello che stavo ancora indossando era particolarmente adatto a me, mi disse: “Ecco te lo regalo io, questa sera andiamo a cena e far festa con questo, sarai completamente integrata nella festa, ti sta veramente bene”.
Cavoli non potevo accettare, già ci stava ospitando, per un po' Franco cercò di farglielo capire, ma niente, si sarebbe offeso se non l'avessimo accettato, quindi alla fine mi ritrovai ad uscire dal negozio con l'abito indossato, I miei li lasciammo in negozio, saremmo passati il giorno dopo a prenderli, per non avere tra i piedi borse fastidiose, dietro consiglio dell'amica.
Ero tutta eccitata da quella situazione, il vestito mi stava veramente bene, ad ogni vetrina mi specchiavo, mi dava strane sensazioni, Franco e Andreas continuavano con complimenti.
Come posso spiegare questo costume? Difficile, solo che la gonna era un po' più su del ginocchio naturalmente senza calze, mentre la parte sopra metteva bene in risalto e in mostra i miei seni.
Tra il visitare e il provare, si era fatta anche l'ora di avviarci a mangiare, bisognava dirigersi al locale, io mi ritrovavo vestita da ottima bavarese, e anche piacevolmente intrigante.
Arrivammo al locale, io mi aspettavo un normale ristorante ma appena dentro, ecco la sorpresa, almeno per me, Franco lo aveva forse intuito, ma io proprio non avevo idea di dove saremmo finiti.
Un posto veramente enorme, subito notai sulle volte grandi affreschi, lunghe tavolate di legno massiccio, un'orchestra e camerieri, tutto in tipico stile bavarese. Per non parlare delle grandi caraffe di birra, oltre ai grandi vassoi pieni di cibo. Cosa più importante, notai un'atmosfera assolutamente allegra e vivace, rendendomi conto di quello che si prospettava per la serata.
Subito andammo ad accomodarci ad un tavolo, noi seguivamo semplicemente Andreas, lui parlava, salutava, era padrone della lingua, subito la compagnia si creò, conosceva già qualcuno, subito si ordinò le birre e subito si iniziò con i Prosit, il tipico brindisi bavarese. La birra devo ammetterlo era ottima, ma anche l'ambiente non era da meno, con la musica che travolgeva, i cori di tutti, anche non conoscendo il tedesco, era praticamente tutto fantastico, subito con i vicini commensali si creò una certa confidenza, tutto era buono per brindare, anche le signore sedute vicino a me erano molto super, oltre che sexy nei loro abiti. Dopo aver mangiato,si continuava esclusivamente a brindisi, cantare, ballare al ritmo di tipiche canzoni bavaresi ma anche qualcuna Italiana.
Franco si era proprio lasciato andare con le birre, non si faceva in tempo a svuotare una caraffa che subito ne arrivava un'altra. Fortuna mi resi conto di non esagerare, non so come sarebbe finita, io ero seduta tra Franco e Andreas, e già i freni inibitori iniziavano ad allentarsi, l'atmosfera talmente gioviale e sicuramente gli effetti della birra andavano a scemare la lucidità.
Franco era già perso alla seconda caraffa, non osavo a pensare al seguito, ormai era un va e vieni dalle toilette, la birra che bevevi, subito doveva uscire, Andreas invece era molto più parsimonioso nel bere, tanto che ci diede dei consigli per non arrivare a dei limiti senza ritorno.
Solo che in quella situazione si andava creando anche una certa eccitazione, si rideva, cantava e scherzava, Alcune signore di fronte a noi ormai avevano letteralmente perso quei freni e baciavano a destra e sinistra, con vero entusiasmo.
Sinceramente devo dire che anch'io ero ormai ad un buon punto di eccitazione, allegria e spensieratezza, tanto che quando ad un certo punto Andreas nel sedersi dopo un prosit, mi appoggiò una mano su una coscia scoperta, visto che la gonna ormai si era alzata, procurandomi intensi brividi, Franco era arrivato ad un limite, infatti si era reso conto di rallentare con le birre, diciamo che eravamo al punto giusto, di allegria, eccitazione, ma ancora abbastanza coscienti.
Comunque anche lui preso dalla scena delle coppie davanti che continuavano a baciarsi, si girò verso di me baciandomi con entusiasmo, tanto per istigare quell'eccitazione che stava prendendo piede dentro di me, specialmente dopo la mano di Andreas sulla mia coscia.
Ecco che arrivò un attimo di pausa per l'orchestra, una specie di time out anche per noi, ma ormai mi stavo lasciando andare a certi stimoli, già ci si erano messi i sexy shop a farmi venire certe idee, ora la birra stava facendo la sua parte, senza contare gli sguardi alle mie gambe e al seno da parte di Andreas, al punto che in quella pausa chiesi a lui di accompagnarmi alla toilette, non mi sentivo di andare sola.
Perché Andreas e non Franco? Non lo so, l'istinto mi disse di chiederlo a lui, al momento senza un chiaro motivo.
Arrivati alla toilette, lui mi aspettò fuori, non poteva entrare, ma appena me ne uscii, presa da una fulminea tentazione, mi lasciai trasportare da una certa ebbrezza e voglia, e presi a baciare Andreas, non riuscivo più a resistere, da tempo desideravo farlo e questa era l'occasione giusta.
Andreas non si fece certo pregare, anzi si lasciò trasportare in quel bacio, non appena ci staccammo da quel entusiasmante bacio, guardò un ragazzo lì vicino e disse in Italiano: “Questa si che è una bionda da sbronza” poi si girò verso di me e continuò: “mi hai inebriato più te in questa serata che tutta la birra che ho bevuto, mi sono trattenuto, ma stavo scoppiando letteralmente, ma non volevo fare un torto a Franco, è un amico”, lo interruppi e gli risposi: “Non ti preoccupare di Franco, so che non direbbe niente, basta non tenerlo all'oscuro di tutto, ci amiamo ma siamo liberi da gelosie inutili, il piacere è una cosa, l'amore è tutt'altro” alla fine ci scappò un altro bacio.
Stavo sempre più provando forti sensazioni, quindi decidemmo di tornare al tavolo.
La musica era ricominciata e di nuovo erano cominciati i canti e i balli, arrivati al tavolo, trovammo una delle signore, seduta al fianco di Franco che lo stuzzicava.
Ci sedemmo di fianco, alcuni se ne erano già andati, parlando Andreas scoprì che la signora seduta al fianco di Franco e il signore che baciava poco prima non erano marito e moglie, ma semplicemente un amico che aveva incontrato qui per caso, lei era venuta con l'amica per passare una serata in allegria e spensieratezza, così da aumentare certi stimoli di trasgressione.
Notammo però che Franco non era per niente interessato alla signora, la birra lo aveva proprio stordito, infatti dopo un po' ci chiese se ci dispiaceva se lui sarebbe rientrato, ma non voleva rovinarci la serata: “voi restate pure e divertitevi, se bevo ancora vado a star male e domani non vorrei essere un peso. Prendo la metro che è qui vicino e scendo proprio quasi sotto casa, voi continuate pure”. Andreas quasi si rifiutò di lasciarlo tornare a casa da solo, ma poi dopo le insistenze di Franco si convinse, rendendosi conto che non avrebbe avuto problemi a rientrare.
Mi ero resa conto che Franco aveva bevuto troppo, ma era ancora abbastanza lucido per tornare a casa, inoltre anche la stanchezza del viaggio aveva fatto la sua parte, quindi Andreas gli diede le chiavi di casa e gli disse di non preoccuparsi, che saremmo rientrati presto.
Prima di andarsene Franco mi diede un bacio, poi mi sussurrò: “divertitevi, non preoccuparti, è più la stanchezza, mi rifarò domani sera”, poi mi strizzò l'occhio e si allontanò.
In un primo momento Andreas, si preoccupò che si fosse accorto del bacio e se n'era andato per quello, ma lo rassicurai subito dicendogli che in quel divertitevi, era compreso anche quello.
Non aspettammo molto a lasciarci andare di nuovo con qualche bacio e qualche carezza sulle cosce. Avevamo comunque smesso di bere birra, così che decidemmo di andarcene a fare una passeggiata, ma sempre intenti a divertirci, camminando passammo davanti a ristoranti tipici turchi con Kebab altri con Gulasch, ma poi passammo anche davanti a dei locali dove era scritto Kino, e non sapendo cosa erano, Andreas mi spiegò che erano piccoli cinema multisala a luci rosse e che in alcuni, ogni ora c'era uno spogliarello, ma niente di più.
Ci incamminammo, ma poi Andreas mi disse: “Vuoi entrare a vedere come sono? Offro io, se non ti piace ce ne andiamo subito, tranquilla senza secondi fini”, questa sua proposta, mi intrigò un po', ma ero indecisa se accettare o rifiutare l'invito, ma la curiosità è donna, quindi accettai l'invito.
Tornammo quindi al cinema, all'entrata lui pagò, poi mi disse che c'erano 5 sale ed ognuna proiettava generi diversi, gay, sadomaso, orge, trio e amatoriali. Potevamo andare in una sala per poi andare in un'altra senza problemi.
Ero un po' imbarazzata, ma sinceramente esclusi subito il sadomaso e le orge, e optai per l'amatoriale; quindi entrammo subito in questa sala, c'erano tre o quattro coppie e qualche singolo, tutti un po' sparpagliati, andammo a sederci a metà sala, erano comunque sale veramente piccole, non più di un centinaio di posti.
Il film era già in proiezione e c'era una coppia con le mascherine che facevano sesso, con un terzo che guardava, non c'era molto da tradurre, si sa in quei film non c'è molto dialogo, ma la situazione era parecchio intrigante, io in una sala a luci rosse con Andreas, questa circostanza mi aveva già molto eccitata. Essendomi seduta con le gambe accavallate, vista la gonna corta, le cosce si erano parecchio scoperte. Andreas ogni tanto si girava verso di me guardandomi, ma senza osare oltre, ma tenendoci per mano, sentivo che entrambi stavamo sudando, ci stava assalendo una certa voglia.
Scattò ad un certo punto quella scintilla, ci eravamo quasi letti nel pensiero, così che in contemporanea ci girammo ed iniziammo a baciarci con tutta la passione possibile, finché con una mano iniziò ad accarezzarmi le cosce, fino a salire sempre più dall'interno coscia.
Scavallai subito le gambe, in attesa che quella mano andasse a posizionarsi dove proprio sentivo il bisogno di sentirmi accarezzata.
Ero già tutta bagnata di umori ero piena di voglia, avevo perso ogni inibizione, ero tutta trepidante.
Andreas continuava a baciarmi, ormai con la mano sulla mia, scavallai e allargai bene le gambe per permettergli di infilarsi con meno difficoltà, infatti ci arrivò e scostò gli slip, iniziando a sfiorarmela con le dita facendole scorrere per tutta la lunghezza. Un mare di brividi mi assalirono, tanto che chiusi gli occhi, per sentire meglio il piacere di quello sfiorami le labbra della passera, volevo solo sentire le sue dita, che prima o poi sarebbero arrivate a penetrarmi in questa particolare e inusuale situazione.
Stavo godendo solo per quel accarezzamento, sentendo che quegli slip erano di troppo, erano un fastidio, quindi dopo un intenso bacio, lo pregai di togliermele.
Mi guardò sorpreso, ma subito con una mano iniziò a sfilarmele, all'inizio con un po' di difficoltà, ma poi furono subito fuori. Ma che stavo facendo? Mi stavo facendo sfilare gli slip in un cinema a luci rosse? Stavo godendo sempre più e una forte calura mi stava assalendo.
Per alcuni singoli il film non era più sullo schermo, ma li dal vivo, uno si era addirittura messo a sedere proprio di fronte, non ero più capace di fermare Andreas, stavo provando veramente troppo piacere, inoltre le sue dita si erano soffermate sul clitoride, aumentando sempre di più il piacere..
Lui mi chiese se doveva fermarsi, visto lo spettatore, ma io gli risposi ansimando: “continua pure, basta che non tocca, non ti fermare proprio adesso ti prego”.
Andreas guardò il ragazzo e gli disse qualcosa in tedesco, sicuramente di non toccare, poi si avvicinò alla mia bocca baciandomi sempre con maggiore eccitazione, a quel punto sentii le sue dita penetrarmi. Ebbi un sussulto, una forte vibrazione mi assalì per tutto il corpo, ed iniziai ad ansimare e gemere con maggiore intensità, non so dire se si sentivano di più i miei gemiti o quelli del film, ma stavo godendo, ero preda ad un forte orgasmo, Andreas ci sapeva proprio fare con quelle dita, mi stava facendo impazzire.
Dopo quell'orgasmo, Andreas rallentò decisamente e mi sussurrò: “credo che dovremo interrompere questo magico momento, tra poco ci sarà lo spogliarello e accenderanno le luci per qualche minuto prima che arrivi la spogliarellista”, lo guardai con dispiacere, poi gli risposi: “D'accordo, ma la mano per il momento lasciala, toglila solo quando accenderanno le luci”, ma che mi stava succedendo? Non avevo proprio più ritegno, forse sicuramente la birra mi stava aiutando, anche se parzialmente lucida, avevo perso buona parte dei miei freni inibitori.
Di li a poco si accesero le luci, e proprio in quel momento mi resi conto, che non eravamo gli unici a dare spettacolo, ad una coppia si era addirittura unito un singolo, che all'accensione della luce si spostò di un posto.
Durante quella pausa, chiesi ad Andreas: “ma se il proprietario si dovesse accorgere, ci dovesse vedere, come andrebbe a finire?”, lui subito mi rispose: “Tranquilla i gestori sanno, ma non dicono niente, sanno come funziona il gioco, l'unica cosa che chiedono e che se si dovesse arrivare al rapporto vero e proprio, di spostarsi in una saletta riservata a quello scopo, con luci soffusissime, ma con meno occhi indiscreti e la porta si può chiudere a chiave. Sta alla coppia decidere se farsi seguire da qualcuno o no. All'ingresso c'è una specie di regolamento sia per singoli che per coppie, anche con consigli di attenzione, dai rischi in rapporti con sconosciuti, per le varie malattie”.
Lo spogliarello comunque non durò molto, forse un quarto d'ora e nemmeno un granché, ma poi non appena si spensero le luci, proposi ad Andreas se potevamo andare nella sala del trio, c'era un MMF.
Credevo che il singolo ci avrebbe seguiti, invece rimase di la, ma quella sala non mi intrigava per niente, ormai mi ero affezionata alla sala Amatoriale, forse meno affollata e sicuramente più intima.
Tornammo quindi a sederci al nostro posto, dove per un pò restammo a guardare il film, dopotutto anche in quello c'erano due maschi e una donna.
Non ci volle ancora molto per stimolarmi, per farmi tornare quella voglia che mi assaliva ed Andreas non aspettò certo un mio invito, ritornò con una mano tra le mie gambe ed iniziò di nuovo a baciarmi, stimolando di nuovo le mie voglie, ma a questo punto non riuscì ad accontentarsi della passera, era troppo attirato dal mio seno, che era li li per esplodere da quella specie di corsetto.
Ma prima me lo chiese:”Ti dispiace se slaccio il corsetto per poterti accarezzare e baciare quel tuo magnifico seno, è tutta la sera che mi chiede di baciarlo ed accarezzarlo?”, io ormai senza remore, gli risposi:”ma se te lo ha chiesto lui, cosa aspetti? Non vorrai deluderlo”.
Infatti allentò i lacci del corsetto e apri la camicetta sotto, tanto che il mio seno si senti veramente liberare da quello che lo tratteneva, Andreas a quel punto sembrò impazzire, ci si fiondò da subito con le mano stringendolo accarezzandolo e finalmente baciandolo, dapprima uno e poi l'altro.
Io di nuovo piena di eccitazione e presa da forte desiderio, presi Andreas per i cappelli spingendo il suo volto sul mio seno, volevo che lo baciasse e lo leccasse con tutta la passione possibile, il tutto ancora con gli occhi chiusi per il piacere che stavo provando, volevo godere di sensazioni al suo contatto, sentire le sue mani che ormai mi avevano quasi spogliata e mi stavano accarezzando.
Con una mano tornò sulla passera, tornando a penetrarmi con le dita, portandomi di nuovo ad ansimare e gemere per il piacere che stavo provando, fu in quel momento che socchiudendo gli occhi, vidi che lo spettatore di prima era tornato al suo posto e di nuovo si stava gustando lo spettacolo dal vivo.
Andreas, sembrava fuori di se, mi stava penetrando con le dita, con talmente euforia, che mi stava portando ad un nuovo orgasmo, era troppo. Tra il baciare me e il baciarmi il seno, ad accarezzarlo, unito alla penetrazione con le dita, mi lasciai andare ad un nuovo e gradevole orgasmo, di nuovo godendo e gemendo di piacere. Non riuscivo più a resistere ora, se non fosse stato perché in un cinema, in quel momento, lo avrei pregato di penetrarmi con il suo pene che finora non avevo ancora avuto il piacere di vedere o toccare.
Ma non appena esaurito questo esaltante orgasmo, non potevo esimermi dall'assaporare il piacevole contatto del suo pene.
Quindi feci mettere comodo Andreas, gli slacciai i pantaloni e gli abbassai gli slip, cavoli che sorpresa mi si mostrò davanti agli occhi, un notevole pene, eccitato e vibrante dalla voglia, impaziente di qualche carezza, di qualche bacio e di chissà cos'altro.
Subito me lo strinsi in mano, quasi non riuscivo a stringerlo completamente, era come il marmo, estremamente duro, non so da quanto tempo era in quello stato, ma era veramente all'estremo.
Continuai un po' masturbandolo lentamente con la mano, poi presa dall'entusiasmo, non riuscii a resistere e dovetti abbassarmi cominciando a baciarlo e leccarlo con avidità, Andreas era tesissimo e molto eccitato. Quel pezzo di marmo, me lo feci scivolare in bocca con parsimonia, volevo assolutamente gustarmelo, ero proprio decisa in quel profondo affondarlo tra le mie labbra.
Il nostro spettatore intanto era sempre li di fronte che osservava tutto, ma era come se non ci fosse, si masturbava osservandoci ma proprio era come un fantasma per noi.
Mentre ero intenta sul pene di Andreas, ero tanto invogliata dal sentirmi penetrare da quella massiccia verga, sentivo la mia passera sempre più desiderosa di concludere quell'esperienza nel migliore dei modi, sentirlo affondare dentro di me, ma come potevo? Come potevamo?
Mi ricordai a quel punto di ciò che mi aveva già detto Andreas, di quel localino in cui ci saremmo potuti rifugiare da spettacoli oltre al dovuto, non ne potevo più, dovevo farlo, quindi presa da tanta esaltazione, gli dissi che lo volevo, che volevo sentirmi penetrata da lui.
Andreas mi rispose che anche lui non ne poteva più, che avrebbe voluto godere, nel modo più completo possibile, quindi mi fece scostare dal suo pene, lo rimise nei pantaloni e mi prese per un braccio, tirandomi dietro di se, senza nemmeno darmi il tempo di chiudere il corsetto e dicendo: “speriamo che non sia già occupata” e ci avviammo, dopo un piccolo corridoio arrivammo ad una porta e l'aprì, il locale era vuoto, c'erano poltrone e divanetti vari, con una luce molto soffusa.
Senza tanti preamboli, chiuse a chiave la porta, poi slacciandosi i pantaloni, li fece scendere e andò a sdraiarsi su un divanetto, poi allungò la mano per tirarmi a se.
Ero troppo intrigata da questa cosa, che non ci pensai molto, andai a sedermi sopra di lui, sentendo quel suo massiccio pene sfregare sulla mia passera, non lo infilai subito, volevo gustarmi il suo contatto tra il clitoride e le labbra. Mi chinai verso di lui baciandolo con forsennato entusiasmo, un bacio molto importante, che mi fece aumentare la voglia di quel sesso che mi ero già tanto pregustata e che mi stavo pregustando scorrendolo per la sua lunghezza, avanti e indietro.
Con questo movimento e questa attesa alla penetrazione, Andreas stava avendo una sorta di esaltazione, era sempre più trepidante di affondare quel suo massiccio membro.
La mia passera era sempre più bagnata e anche il mio desiderio aumentava, e quando fui al limite della sopportazione, lo presi tra le mani lo appoggiai alle mie labbra e lo feci feci affondare dentro di me, ero tanto bagnata da riuscire a farlo scivolare dentro piacevolmente, ma facendomi sentire riempita da qualcosa di estremamente impressionante.
Tanto era il piacere che stavo provando in quel momento, che iniziai a cavalcarlo con fermezza, mi sentivo scoppiare, voglia di gridare di piacere, ma dovevo trattenermi, non sapevo più come comportarmi, ero lucida nel provare piacere ma troppo ebbra per riuscire a rendermi conto di cos'altro fare, non stavo più rispondendo di me, stavo avendo un orgasmo al di fuori di ogni normalità. Andreas se ne accorse, quindi mi tirò a se ed iniziò a baciarmi con perseveranza, evitandomi di urlare, nonostante i miei gemiti e sospiri di piacere. Ero troppo piena di uno strano piacere, fu un lungo ed interminabile orgasmo.
Esaurito quell'esagerato orgasmo, rallentai decisamente, ma appena in tempo perché anche lui stava per scoppiare, quel suo massiccio pene non riusciva a trattenersi, vibrava all'inverosimile, così che in un lampo, riusci a capovolgere la situazione, sdraiando me sul divanetto e dopo averlo sfilato dalla mia passera, esplose decisamente su di me il suo piacere, inondandomi del suo caldo sperma, schizzando fuori misura, aveva tanto piacere da farmi sentire addosso...
Alla fine, fu quasi come una liberazione, uno sfogo estremamente piacevole per entrambi.
Mi resi conto a quel punto di quanto avevamo esagerato in questa situazione, ma l'ebbrezza che entrambi avevamo dentro ci aveva impedito di concepire quanto stavamo facendo.
Dopo un attimo di rilassamento, ci ripulimmo con dei fazzolettini umidificati che erano messi in una specie di bagnetto, Ci risistemammo per bene e uscimmo dal cinema, senza più nemmeno fermarci in qualche sala.
Diciamo che del film non avevo visto quasi niente, ma mi ero gustata una piacevole parentesi di questa strana situazione, dimenticando addirittura del luogo in cui mi trovavo, se fossimo stati in Italia, non so se sarei mai riuscita a farlo, ma l'educazione e il rispetto in quel luogo era quasi un principio, permettendomi così di riuscire a lasciarmi andare ad ogni passione.
Prendemmo subito la metropolitana che ci portava a casa, in quel momento mi resi conto che Franco si era perso qualcosa di veramente estasiante, per buona parte del tragitto io e Andreas ci baciammo come dei fidanzatini, ma una volta a casa, tutto diventò come prima, dei buoni amici che si erano presi la libertà di un momento di spensieratezza e piacere.
Andreas mi chiese se avesse dovuto tacere della cosa con Franco, al che gli risposi,:“non preoccuparti, domattina gli racconterò, ciò che si è perso e ti garantisco che si mangerà sicuramente le mani”.
A casa trovammo Franco che dormiva, in un sonno veramente profondo, non si accorse nemmeno del nostro rientro, Poi una doccia, un bacio ancora e subito a dormire, dovevamo recuperare le forze per il sabato a venire, sarei andata di la con lui a dormire, ma sapevo che sicuramente non sarebbe stato possibile.
Poi arrivò il sabato mattina....
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