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Il Compleanno di Luciano


di PattyeFranco
07.06.2017    |    25.565    |    6 9.1
"Naturalmente anche Franco condivideva questo pensiero, ma naturalmente a lui restava solo il rammarico che nei due ultimi incontri, aveva dovuto essere..."
Dicono di battere il ferro finché è caldo, e questo è quello che sta succedendo ultimamente con Luciano.
In questo ultimo periodo, vista la vicinanza delle nostre residenze, è capitato spesso di incontrarmi con Luciano, naturalmente solo come semplici amici. Ci si è incontrati per far la spesa, in giro per negozi, per mangiarci un gelato, senza dover forzatamente fare sesso.
Dicono anche che l'eccesso guasta e il tutto può portare alla noia, tutto si appiattisce e si perde il calore delle cose.
Proprio per evitare questo rischio avevo deciso di allentare i rapporti con Luciano, in quanto si rischiava che si perdesse quel lampo di carica che serve in certe situazioni.
Infatti i nostri ultimi incontri si basavano alla semplice amicizia. Questo naturalmente rendeva sempre più forti i desideri reciproci.
Luciano, dopo i vari incontri senza situazioni piccanti, era convinto di una mia arrabbiatura nei suoi confronti, vedendo in me una certa freddezza di cui non capiva i motivi. Parlammo di questo una sera durante una passeggiata, mangiando un gelato, ne uscì chiaro che il nostro era un ottimo rapporto di amicizia e non solo di sesso, un'ottima amicizia, dove solo certe situazioni avrebbero potuto portare nuovi e piacevoli momenti.
Il desiderio reciproco era sempre forte, ma nessuna occasione particolare aveva prodotto nuove situazioni decisamente intriganti. Naturalmente anche Franco condivideva questo pensiero, ma naturalmente a lui restava solo il rammarico che nei due ultimi incontri, aveva dovuto essere assente per forze maggiori.
Okay, dopo questa piccola parte, torniamo a noi. Qualche giorno fa, Luciano ci informa che è prossimo al suo compleanno e ovviamente ci invita a casa sua per festeggiarlo con tutti gli amici, invito che naturalmente accettiamo.
Ci chiede anche, se oltre a partecipare al suo compleanno, siamo disposti ad aiutarlo ad organizzare, chiedendoci di invitare qualche amico di nostra conoscenza, voleva assolutamente festeggiare al meglio, inoltre ci chiede di accompagnarlo in pasticceria per scegliere la torta e i pasticcini da prendere.
Per la pasticceria mi prendo l'impegno io, anche perché Franco è assolutamente negato in questo tipo di cose.
Il giorno dopo, io e Luciano ci rechiamo in pasticceria, dove scopro che conosce bene il proprietario, che subito ci accompagna nel retro nel laboratorio, per parlare con tranquillità sul tipo di torta e sulla quantità di pasticcini da prendere. Scopro anche, che tra loro c'è un ottimo rapporto di amicizia e collaborazione saltuaria proprio in quel laboratorio di dolci. Dopo le naturali presentazioni, iniziamo a parlare del più e del meno, fino poi a decidere le torte e i pasticcini.
Ed ecco che proprio nella scelta dei pasticcini, Luciano inizia a far emergere il suo estro creativo. Comincia a stuzzicare già alla scelta dei cannoncini, sicuramente scontata la battuta: “I cannoncini non possono mancare, con molte donne presenti, ci vogliono...”, poi dopo una risata continua: “naturalmente con tanta crema, ma mi raccomando ottima crema pasticciera e in abbondanza”. Poi, me ne porge uno per farmelo assaggiare e lontano dagli sguardi del suo amico, che era momentaneamente tornato nel negozio a servire una cliente, me lo porge chiedendomi di non pensare a niente e gustarmelo. Faccio presente che non erano pasticcini mignon, ma chiaramente maxi, quindi come non pensare a niente? Me lo porta lui alla bocca e naturalmente ci gioca un po', “Luciano cosa stai facendo? Non stuzzicare il can che dorme” gli dico subito. Questi giochi naturalmente ispirano subito certi pensieri e già al primo morso, essendo molto ben riempito di crema, questa che fine fa? Cade dritta nell'ampia scollatura sul mio seno, dove prontamente Luciano va a raccogliere con la lingua, approfittando dell'assenza momentanea del suo amico.
“Eh! No”, mi dico subito, “Dopo tante belle parole, di una momentanea semplice amicizia, ci casco come un pollo”. Mi rendo conto che Luciano si sta già divertendo e sta studiando come stuzzicare il mio palato e il mio desiderio. Ebbene fortunatamente ritorna l'amico, attenuando un po' i tentativi di approccio di Luciano. Quindi torniamo ai pasticcini da scegliere e passiamo ai bignè, non possono mancare, è una scelta naturale. Questa volta è il suo amico (Stefano il suo nome), che gli propone di riempirli a dovere con tanta crema, alcuni con crema pasticcera e altri con crema alla nocciola, dicendogli: “ma se vuoi lo sconto, ti arrangi tu a riempirli, oggi sono qua solo e non riesco certo a prepararteli, tanto lo sai fare benissimo”. Nuovamente Luciano vuole farmi assaggiare anche questi, naturalmente alcuni erano già pronti, e non appena suona nuovamente il campanello ad indicare che un altro/a cliente è arrivato, Stefano si allontana e nuovamente Luciano mi porge il bignè da assaggiare.
Questa volta decido di prenderlo e mangiarmelo da sola, nel timore che Luciano mi faccia qualche furbata, ma naturalmente casco nel suo gioco, appeno do il morso, puff.. ancora la crema cade sul seno e in modo abbondante. Ma che sono rincoglionita? No il furbo mi aveva porto il bignè con il buco dove viene inserita la crema in modo che uscisse per forza al primo morso, e nuovamente pronto e sicuro di se passò la lingua sul mio seno ben riempito della crema., aggiungendo anche: “Buona questa crema pasticciera” poi si fece una risata, e mi passò uno scottex per ripulirmi meglio, prima dell'arrivo di Stefano.
A questo punto pensai veramente, a quanto Luciano riusciva a risvegliare certi desideri, a come si andava a plasmare una nuova situazione, inaspettata. Non mi aspettavo certo di ritrovarmi in un laboratorio di pasticceria e che da una semplice scelta di un dolce, tutto si sarebbe trasformato in un provocante gioco.
A questo punto aveva risvegliato quel desiderio che ero riuscita a reprimere per qualche periodo, aveva acceso nuovamente quella voglia di lasciarmi trasportare dal suo essere un afrodisiaco naturale. Quindi essendo riuscito a risvegliare quei peccaminosi desideri, diedi un'occhiata alla situazione, cioè che Stefano sarebbe rimasto impegnato per quel tanto che mi bastava per reagire al gioco, quindi presi con un dito della crema pasticcera che era in una bacinella, me la passai sulle labbra e sulla lingua e avvicinandomi alla sua bocca, lo baciai con determinazione, gustandomi con lui ancora quella buona crema pasticciera, andando a stuzzicare con una mano il suo maestoso pene già eccitato. Questa volta però ero decisa di non lasciarmi trasportare totalmente senza ritorno, volevo che questa volta ci fosse anche Franco. Certo mi aveva intrigata e fatta cedere, ma solo fino ad un certo punto, anche se la tentazione era forte, a fatica riuscii a resistere. Tornò Stefano e si concluse la scelta sui pasticcini, una scelta non usuale, chiaro il gioco di Luciano ad insinuare in me certi piacevoli pensieri, riuscendoci chiaramente. Usciti dalla pasticceria, prima di separarci invitai Luciano a venire a casa mia per cena, un invito che naturalmente accettò. Aspettai il suo allontanamento, poi rientrai nella pasticceria e mi comperai tre bignè e tre cannoncini, essendo in tre bastavano, viste le dimensioni, poi chiesi a Stefano se poteva darmi della crema pasticcera a parte, quasi sorpreso da questa mia richiesta, mi chiese quanta me ne serviva, gli risposi: “Non so, quanta ne servirebbe da mettere in una torta che ho preparato a casa”, quindi prese una bacinella e me la riempì, e mi disse: “questa la offre la casa, ma mi raccomando la tenga in frigo e sopratutto non la usi come ha fatto prima con Luciano”.
Per la miseria, come ha fatto a vedermi? Diventai anche rossa, se non bordeaux, quindi vedendo il mio imbarazzo e la mia sorpresa, mi fece vedere uno specchio che dava proprio sul laboratorio, dicendomi che lo usava per quando era in laboratorio per controllare i clienti, ma che naturalmente funzionava anche al contrario, ma di stare tranquilla, “lui non aveva visto niente”.
Quindi pagai i pasticcini e me ne andai a casa, quindi riferii a Franco al suo rientro, che sarebbe arrivato anche Luciano per cena, notando il pacchetto dei pasticcini, mi chiese: “Cosa c'è da festeggiare?”, gli risposi che non c'era niente da festeggiare, ma semplicemente che mi era venuta una gran voglia di mangiare quei pasticcini, cercando di non fargli intuire quello che mi stava passando per la testa.
Ebbene mi preparai per la cena e naturalmente nell'abbigliamento in un primo momento volevo presentarmi alquanto provocante, una fantastica minigonna con le inseparabili autoreggenti e una camicetta con i bottoni aperti, tanto da lasciare una bella scollatura, alla fine decisi di mettermi semplicemente dei jeans e una semplice camicetta pur sempre con ampia scollatura.
Franco immaginò comunque le mie intenzioni, quindi gli rivelai l'accaduto in pasticceria e naturalmente i miei pensieri, ma non nel dettaglio, accennandogli solo che avevo deciso di festeggiare anticipatamente il compleanno di Luciano.
Luciano arrivò presentandosi con un plateau di pasticcini, dicendo: “non potevo venire a mani vuote”. Il mio entusiasmo andò leggermente sotto i piedi, ora la cosa era tra me e Luciano. Arrivai al punto di chiudere la camicetta nascondendo la scollatura. Mi aspettavo a questo punto una delusione da parte di Luciano nel vedermi così chiusa sia nell'abbigliamento, sia nel rapporto personale, invece era assolutamente tranquillo. Probabilmente avevo frainteso io a pensare, che lui avesse dato per scontato che il gioco in laboratorio sarebbe continuato a casa. Mi resi conto durante la cena di quanto avevo pensato male nei confronti di Luciano, egli per tutta la serata si era comportato come un vero signore, un amico rispettoso e senza particolari approcci.
Quando fu il momento del dolce, l'unica cosa che disse sui pasticcini, fu avvisare Franco: “Occhio alla crema, esce facilmente e rischi che ti cade addosso”. All'apertura della confezione Franco rimase sorpreso dalle dimensioni di questi pasticcini e disse: “Ma cavoli sono enormi, bisogna proprio far attenzione a mangiarli, mai visto pasticcini così enormi”. Anche Luciano li aveva portati numerati, bignè e cannoncini giusto per noi tre. Io partii decisa sul Bignè, ma riuscii a fatica a mangiarlo senza sbrodolarmi della crema, avevo capito il trucco, poi toccò al cannoncino, ma a questo punto fu Franco a fare la battuta, ormai più che scontata: “Adesso ti voglio vedere come lo mangi”, facendo naturale allusione alla forma e alla dimensione.
Ebbene, visto che mi ero fatta riprendere dall'entusiasmo, iniziai giocando un po' con il cannoncino, passandogli bene la lingua, come se stessi leccando uno dei loro due membri, ma poi diedi un morso deciso sul cannoncino, quasi a fargli capire cosa stavano rischiando, infatti Franco disse: “Per fortuna è solo il cannoncino, non oso pensare a qualcos'altro” e scoppiammo in una risata.
Ebbene ormai si era diradata quella nebbia che aleggiava dentro di me, l'entusiasmo era tornato, anche perché Luciano si era comportato da persona veramente amabile, consapevole del rispetto e del saper vivere.
Anche dopo i pasticcini, nonostante il mio gioco con il cannoncino, spirava una normale aria tra amici, Franco e Luciano non parlavano altro che dell'organizzazione del compleanno. Invece in me erano di nuovo iniziati a balenare certi pensieri, certi desideri si erano nuovamente accesi e a questo punto decisi che era arrivata l'ora di scaldare l'ambiente.
Mentre Luciano e Franco parlavano tra loro, mi allontanai andando in camera a vestirmi come avevo deciso, la fantastica minigonna svolazzante con le inseparabili autoreggenti e una blusa molto scollata sul davanti, evitando anche il reggiseno.
Poi andai in cucina dalla porta finestra, che avevo lasciata socchiusa. Dopo aver preso i miei pasticcini e lo spumante, mi presentai in salotto tutta festosa, facendo gli auguri a Luciano che rimase sorpreso, a seguito del mio comportamento quasi freddo durante tutta la serata.
Ebbene, Luciano non poté esimersi dal ringraziare per la sorpresa, si avvicinò e mi diede due baci sulle guance ringraziandomi per gli auguri, poi diede la mano a Franco ringraziando anche lui per la sorpresa.
Visto che l'ambiente andava scaldato, gli dissi sfacciatamente: “Ma come? due bacetti appena accennati? A me che ti organizzo un compleanno riservato? Proprio bravo, grazie”, stranamente Luciano era basito, non riusciva a profferir parola o fare qualcosa. Comunque si doveva festeggiare, quindi presi i bicchieri e feci stappare lo spumante da Luciano, dopotutto era lui il festeggiato.
Stappò lo spumante con un fantastico botto e versò lo spumante nei bicchieri, quindi scattò il brindisi e di conseguenza rinnovandogli gli auguri, partii decisa verso Luciano e gli diedi un possente bacio, facendo intrecciare le nostre lingue, ancora vibranti dalle bollicine dello spumante. Luciano si lasciò trasportare dalla passione con cui lo stavo baciando, poi naturalmente, mi rivolsi a Franco scambiando con lui uno stesso bacio, con passione ed intensità. Stranamente Luciano si stava mostrando quasi impacciato, sembrava fosse uscita nuovamente la sua timidezza, ma questo suo nuovo volto, mi stava intrigando ancora di più, stava aumentando maggiormente quel desiderio nei suoi confronti.
Aprii quindi la confezione dei pasticcini, e sfruttai nuovamente dell'ambiguità dei cannoncini, prima ci giocai un po' con la lingua, poi lo infilai metà in bocca, poi avvicinandomi a Luciano gli feci prendere l'altra metà. Ci ritrovammo labbra sulle labbra, naturalmente vista la dimensione del cannoncino, dopo il morso ci fu la fuoriuscita della crema che naturalmente andò a cadere al solito posto. A questo punto intervenne Franco, che si avvicinò al seno con la bocca leccando la crema che era caduta, ma anche se sembrava un film visto e rivisto, era sempre piacevole sentirsi quella lingua, passare sul seno, in quanto per farlo abbassò momentaneamente anche la scollatura, facendo far capolino ad un seno.
Rifeci lo stesso gioco con Franco, ma questa volta presi il bignè me lo portai alla bocca e lo invitai a mordere la sua metà, sapevo che a quel morso sarebbe fuoriuscita nuovamente abbondante crema, andando a cadere per l'ennesima volta sul seno. Infatti andò proprio così, ma questa volta doveva essere Luciano a leccarla dal seno, come aveva fatto in laboratorio. Fu a questo punto che capii il suo essere bloccato, prima di venire a gustarsi la crema, diede uno sguardo a Franco quasi a chiederne l'autorizzazione. Si avvicinò ancora con titubanza, pertanto presi la sua testa tra le mani e la tirai verso il seno e gli dissi: “Ma che aspetti? Non ci hai pensato molto, oggi in laboratorio a leccarla via bene”, quindi senza rispondere si mise a leccarla e gustarsela a dovere.
Ecco ora avevo compreso la sua titubanza, l'imbarazzo di prendere l'iniziativa di fronte a Franco, infatti negli ultimi due incontri Franco era assente, solo la volta di anni fa al Luna Park c'era stata la presenza di Franco, ma quella volta fu tutt'altra cosa.
La crema sul mio seno era ormai finita, quindi proposi nuovamente un brindisi e anche questa volta, mi ributtai sulle labbra di Luciano, ribaciandolo con passione. Sentivo una forte eccitazione in lui, estremamente coinvolto da quel bacio, quindi allungai una mano per tastare il suo sempre massiccio pene. Lui era veramente eccitato, ma anche io ero infiammata di desiderio, quindi decisa ad andare oltre, dissi a Franco: “Vai in cucina nel frigorifero c'è un contenitore con della crema, portalo qua, ora me la voglio gustare a modo mio”.
Quindi mi abbassai, slacciai i pantaloni di Luciano e glieli sfilai assieme agli slip, poi gli feci togliere camicia e canottiera, lo spogliai letteralmente, lo volevo completamente nudo.
Questa volta la mia eccitazione era stranamente esaltata dalla voglia di godermi per buona parte della sua momentanea passività. Fremevo tremendamente, non era proprio mia abitudine iniziare così decisa, nel volere un uomo nudo..
Luciano ormai nudo, ma veramente nudo, lo feci sdraiare sul tavolo ed iniziai ad accarezzarlo e baciarlo, appena tornò Franco iniziai a distribuire la crema su varie parti del suo corpo. Ne misi una parte sopra i suoi capezzoli, sul torace, sul collo, sulla pancia, fino ad arrivare sul suo pene, che era naturalmente super eccitato e massiccio come non mai.
Iniziai a gustarmi lentamente la crema partendo dalla bocca per gustarmi un altro intenso bacio.
Franco nel frattempo si era messo dietro di me, mentre io ero chinata sopra Luciano. Mi sollevò la gonna e dopo avermi sfilato le mutandine, si abbassò iniziando a toccarmi ed accarezzarmi la passera, ormai già piena di umori.
Luciano era preso da una forte eccitazione, lo feci letteralmente impazzire, dapprima leccando dolcemente e lentamente la crema sui capezzoli, poi quando passai al suo membro, mi si presentò davanti un vero cannone. Lo leccai con parsimonia, scorrendolo su tutta la lunghezza fino alla base, per gustarmi bene la crema e non solo, poi me lo affondai decisamente dentro la bocca, continuando a scorrerlo con delicatezza.
Franco oltre alle mani, ora ci stava passando anche la lingua sulla mia passera, soffermandosi spesso sul clitoride. Tutto questo armeggiare, sia il mio su Luciano che quello di Franco su di me, mi predispose ad un imminente orgasmo. Naturalmente più Franco insisteva con lingua e dita, più io insistevo sul membro di Luciano, infatti quando mi sentii anche penetrare dalle dita di Franco, iniziai ad ansimare smisuratamente, accrescendo con decisione la stimolazione orale sul pene di Luciano, tanto che mi fermò per evitare l'inevitabile, così approfittò per sfilarmi la blusa venendo poi a baciarmi sui capezzoli e accarezzarmi il seno.
L'orgasmo era in continua progressione e gli ansimi si stavano trasformando in urla di piacere, che subito Luciano smorzò venendo a baciarmi con tanta passione e decisione.
Ecco che finalmente si stava sciogliendo anche Luciano, il suo bacio fu un invito al piacere più intenso e quando sono invasa da questo piacere, niente più mi frena. Franco in ginocchio tra le mie gambe, era sempre più intenso a farmi godere, a farmi letteralmente esplodere. Alternavo il bacio di Luciano con l'andare a stuzzicare il suo membro sempre al limite, era lui che mi fermava quando sentiva, che era quasi all'arrivo. Esaurito quell'orgasmo, mi lasciai andare prima ad un bacio risolutivo con Luciano, poi anche Franco non poté esimersi dal venire a baciarmi.
Avevamo cominciato da poco e Luciano, finalmente aveva capito che non c'erano precedenze, bastava sapermi far provare il più intensamente possibile i piaceri dell'amore.
Quindi si spostò dal tavolo, con un volto chiaramente da furbetto, il volto di chi macchinava qualcosa, mi sfilò la gonna che era rimasta e quindi mi fece sdraiare a terra. A questo punto fu lui ad essere attivo, dopotutto il compleanno era il suo. Prese pure lui la crema che era rimasta ancora in abbondanza, me la dispose ben bene sui seni, sul monte di venere e sulla la passera, nel frattempo anche Franco si spogliò.
Franco che era rimasto ad osservare Luciano a disporre la crema, ad un tratto, andò dritto in cucina, tornando con un vasetto di ciliegie sciroppate, quelle che si mettono sui gelati, passò il vasetto a Luciano che iniziò a disporre le ciliege sopra i piccoli cumuli di crema.
Una volta sistemato il tutto, Luciano mi disse di rimanere immobile, poi prese lo spumante, lo versò nei bicchieri brindando, a me lo versò lentamente in bocca direttamente dalla bottiglia. Dopo alcuni attimi, entrambi iniziarono a gustarsi quella crema insaporita con le ciliege. Fu per me una situazione tremendamente penosa ma piacevolissima, non riuscivo a muovermi, ma vedere le loro bocche gustare quella crema e sentire le loro lingue sul mio corpo, accese ancor più forte quel desiderio di essere amata intensamente da loro. Si gustarono il tutto con estrema ingordigia, portandomi veramente a momenti di estremo piacere, finché, dopo aver ripulito ben bene il mio corpo dalla crema, Luciano iniziò a versare lentamente lo spumante sulla passera e Franco se lo beveva, leccando intensamente, che piacevole sensazione. Sentivo forte il desiderio di essere amata e penetrata da uno di loro, quel leccare intenso di Franco mi aveva portato ad un nuovo orgasmo, la situazione era spasmodicamente eccitante, Luciano si fiondò pure lui al fianco di mio marito e a turno davano leccate impressionanti alla mia passera. Vederli entrambi, l'uno a fianco dell'altro che si gustavano lo spumante che scendeva lentamente dalla passera, unitamente al sentire le loro lingue insinuarsi tra le labbra della passera intrisa di spumante ed umori, era favoloso. Il piacere si incrementò quando mi sentii penetrata dalle loro dita, sentire le loro dita intrufolarsi e stuzzicare sempre di più la mia passera smaniosa di grandi attenzioni, mi travolse.
Lo spumante era ormai finito, ma loro erano sempre più intensi, Luciano e Franco con grande intesa, si capirono ad uno sguardo e si misero entrambi di fianco a me, in una specie di 69 doppio, uno da una parte e l'altro dall'altra, facendomi ritrovare i loro membri di fronte al mio viso, mentre con le dita e la lingua continuavano ad insistere troppo intensamente sulla mia passera, mi sembrava di impazzire, tanto che mi fiondai senza tanto pensare sui loro membri, ora sull'uno ora sull'altro. Ero troppo eccitata, quell'orgasmo mi stava travolgendo in modo innaturale, così che mi succhiavo quei due peni in modo veramente deciso, scorrevo su quei membri le mie labbra fino a farli affondare con convincimento nella mia bocca.Ero come indiavolata; mi ero tuffata con troppa voracità' a succhiarli, stavo rischiando di farli godere all'istante, anche loro gemevano e ansimavano dal piacere. Ma che mi stava succedendo? Quando sentivo che uno era all'estremo, lo sfilavo dalla bocca per tornare sull'altro, mentre loro sempre più intensamente mi penetravano a turno con le loro dita con un piacere immenso, Franco si era intrufolato con due dita nella passera e uno nel, non meno desideroso, buchino dietro, mentre Luciano insisteva con la lingua sul clitoride. Che dire? Ansimavo e gemevo, godevo e godevo, non riuscii più a resistere: sentii il desiderio di essere penetrata, quindi smisi di dedicarmi ai loro peni con la bocca, feci sfilare le dita a Franco e con uno scatto felino, feci sdraiare Luciano, andando a posizionarmi su di lui. Il suo pene era impressionante solo a sentirlo tra le labbra e le mani, ma quando lo feci affondare oltre le labbra della passera, fu sconvolgente, mi sentii travolta da un forte e nuovo orgasmo, iniziai a cavalcarlo come un' ossessa, ero fuori di me, Franco si mise a baciarmi con intensità impressionante, le sue mani mi tenevano stretta la testa, per evitare che mi staccassi dalle sue labbra, le nostre lingue si rincorrevano e intrecciavano vorticosamente con piacere.
Luciano con le mani, mi stringeva e accarezzava il seno, accompagnando il mio saliscendi, stavo letteralmente scoppiando, mi stavo rendendo conto che la spontaneità nei nostri gesti stava diventando l'essenza di quel forte piacere.
Mi resi anche conto che quel piacere dovevo prolungarlo, dovevo gustarmelo molto più lentamente, infatti all'esaurirsi di quell'orgasmo, rallentai molto, Luciano avrebbe dovuto darmi il massimo piacere molto più a lungo e molto più lentamente. Infatti, feci mettere Franco con il suo pene davanti a me e me lo infilai tra le labbra, affondandolo lentamente nella mia bocca e gustandomelo sempre più. Nel frattempo, muovevo lentamente il bacino per sentirmi contemporaneamente la delizia del pene di Luciano, cercando anche di evitare di farlo esplodere anzitempo.
Ma fu un incauto pensiero, più lentamente me lo godevo, più forte sentivo il desiderio di impazzire di piacere, quel cercare di essere avara nel muovermi, mi aveva dato ancora più gusto al piacere, così che un nuovo orgasmo arrivò con decisione. Nuovamente impazzita iniziai a cavalcare e succhiare come una indiavolata, alla fine realizzai che Luciano e Franco erano allo stremo del loro piacere, stavano per godere. Mi diedero appena il tempo di esaurire il mio orgasmo, che Franco sfilò il suo pene schizzandomi tutto il suo piacere sul seno e Luciano pur tentando di resistere, mi sollevò di peso facendo sfilare il suo membro e accompagnandosi poi con una mano, anche lui schizzò contro di me il suo gradito e caldo orgasmo.
Mi ritrovai sdraiata in terra, piena del loro sperma e loro ai miei fianchi, piacevolmente esausti, ma chiaramente decisi di soddisfare ancora molto del desiderio e del piacere che potevamo ancora provare a darmi.
Dopo una dolce pausa, pensando a quanto accaduto nel corso della serata, mi tornò alla mente il fatto che avevo cercato di reprimere certi desideri nei confronti Luciano, per non cadere nell'usuale, ma proprio quella specie di astinenza, aveva raffinato ancor di più quel desiderio di piacere, rendendomi conto che il piacere dell'orgasmo e il piacere della vita sono identici, di conseguenza decisi che quella serata non poteva e doveva terminare li. Franco e Luciano naturalmente rivelandogli questi miei pensieri concordarono con me.
La parte clou nel seguito della serata fu quando mi ritrovai sul divano a cavalcare Franco dandogli le spalle, lasciando a Luciano un'ottima visione della mia passera penetrata. Una visione, in quel momento, straordinariamente speciale per Luciano che si avvicinò con la testa tra le mie gambe leccando avidamente il clitoride mentre cavalcavo Franco. Luciano riusciva a fatica seguire il mio movimento così che rallentai per permettergli di poter leccare nel migliore dei modi. Ma il piacere di sentire la lingua di Luciano intensa sul clitoride, unito al membro di Franco che mi penetrava fu talmente intenso, che un nuovo orgasmo mi pervase, tanto da accelerare il ritmo della cavalcata su Franco, fino a farlo esplodere. Non ancora esaurito quell'orgasmo, ci pensò Luciano a continuare, dopo che Franco si scostò. Mi sdraiò sul divano alzandomi una gamba e mi penetrò con marcata enfasi e potenza, anche lui era nuovamente al limite, tutto era troppo eccitante, così che dopo aver spinto dentro e fuori il suo maestoso pene con gusto e voluttà e avermi fatto godere come un'indiavolata, preda da convulsioni, anche lui esplose in un incontenibile urlo di piacere schizzando tutto il suo liquido d'amore sul mio corpo ancora una volta.
Ebbene ora concludo dicendo che anche questa volta riuscii a provare il piacere dei piaceri, finalmente godere con Franco e Luciano affiancati e decisi a farmi impazzire di piacere, a soddisfare, voglie, capricci e alla fine riempirmi di appagamento.
Inoltre Luciano alla sua effettiva festa di compleanno, mi informò che purtroppo sarebbe partito per qualche mese, per motivi di lavoro, ma mi disse anche: “Patty, so che ami tuo marito e lui ama te, quindi non ti posso dire la stessa cosa, non posso dire di amarti nello stesso modo, ma posso dire che solo tu sai farmi provare sensazioni speciali, e sappi che provo per te un forte affetto, ma che la nostra amicizia non sia solo basata sulle nostre esperienze, ma ad una e vera amicizia”. Mi fece letteralmente capire che il sesso era ben distinto dalla nostra amicizia, cosa che mi fece naturalmente piacere, anzi era ben chiaro che la mia sbandata nei suoi confronti era venuta per delle situazioni che mi avevano letteralmente travolta, ma che naturalmente avevamo ben saputo distinguere un certo amore (l'amore del piacere) dall'amore (quello tra me e Franco).
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