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Uno strano sogno, molto strano.


di PattyeFranco
27.10.2020    |    7.438    |    8 8.7
"Non si fa certo pregare, infatti mi divarica bene le gambe e affonda deciso dentro di me, infila e sfila, spinge e si ritrae, con una potenza..."
Dopo una lunga assenza dai miei racconti, dalle mie tante situazioni, eccomi che ritorno con un nuovo racconto. Questa volta non reale, ma nato da un reale sogno, un sogno strano e quasi irreale, ma sembrava tanto reale che fatico a definirlo di fantasia, perché il sogno è assolutamente vero.
Naturalmente come quasi tutti i sogni, è strano, pieno di situazioni strane e senza filo logico.
Il sogno inizia, che mi ritrovo, in una bella e calda giornata di sole, a farmi un giro in moto con mio marito, una passeggiata lungo le rive del Lago di Como. Nel sogno oltre che vedere me e mio marito, vedo anche la mappa del giro che era stato programmato, proprio l'immagine del Lago di Como, con evidenziato tutto il tragitto e la varie tappe, passando da Lecco, salendo verso Bellagio, poi Como, poi salire verso l'alto lago, la zona di Colico, poi giù di nuovo verso Lecco dalla sponda di Bellano. Già di strano c'è che le tappe sono tutte segnate con un Punto di domanda con una forma un pochino strana, in un primo momento non comprensibile.
Io e Franco, partiti da Lecco, stiamo percorrendo la strada verso Bellagio, una strada abbastanza tortuosa, incrociamo parecchi motociclisti, il solito saluto a due dita e via. Prima di arrivare a Bellagio incrociamo una moto, che in un primo momento mi sembra di avere già incrociato, e anche più di una volta. Arrivati a Bellagio, la prima tappa segnata, ci fermiamo per guardare un po' il panorama, parcheggiamo la moto, ci prendiamo un gelato, e ci sediamo su una panchina, a questo punto rivedo la moto che mi sembrava di aver incrociato più volte, il Biker scende e viene a sedersi vicino a noi, ci saluta, cominciamo a parlare del più e del meno, ma costui, non toglie il casco, non si presenta, quindi impossibile riconoscerlo, (Ripeto, i sogni sono sempre un po' strani e a volte senza una logica, anche se qui potrebbe esserci). Mi rendo conto in questo momento, che mentre viaggiavo in moto, vestivo un paio di Jeans ed un giubbetto di pelle, ora mi vedevo sulla panchina, con una minigonna di Jeans, con autoreggenti e una camicetta bianca e naturalmente senza reggiseno, quindi lasciando trasparire una bella scollatura.
La situazione era strana ma intrigante, lo sconosciuto, continuava a parlare, dal casco non vedevo dove i suoi occhi andavano a parare, ma sembrava chiaro.
Finito il gelato, decidiamo di ripartire, un saluto, si sale sulla moto e via di nuovo, lo sconosciuto, si avvia nella direzione opposta, noi continuiamo verso Como. Tutto normale, fino a quando, dopo aver incrociato altre moto, ripassa la moto con il Biker sconosciuto, il solito saluto a due dita e via. Ora, ero vestita di nuovo con Jeans e giubbetto di pelle. Prima di arrivare a Como incrociamo ancora, per un paio di volte lo sconosciuto Biker, sembrava quasi fosse come un fantasma, come potevamo incrociarlo così spesso se andava sempre nella direzione opposta?
La cosa non mi turba più di tanto, ma rimane il mistero. Arrivati a Como, altra tappa, sulla mappa era segnata Villa Olmo, parcheggiamo la moto, e ci avviamo per visitare la villa, ma ecco che anche questa volta compare di nuovo il misterioso Biker, e nuovamente io mi ritrovo vestita in modo provocante. Lui si avvicina, ci saluta e di nuovo ricomincia a parlare, sempre senza togliere il casco. Ora comincia a sorgere un piccolo problema, invece di turbarmi in senso negativo, mi turba in modo assolutamente positivo, costui comincia ad intrigarmi, la sua presenza diventa sempre più misteriosa e proprio questo suo mistero mi intriga.
Cominciavo a pensare, una fisionomia del corpo non certo nuova, ma quel casco continuava ad impedirmi di riconoscerlo, ma era proprio quel mistero ad aumentare la curiosità. Ad un certo punto, mi scappa di andare in bagno, quindi chiedo scusa a lui e a mio marito ed entro nel bagno, ma guarda caso lui mi segue, anche lui entra nel bagno. Non sono spaventata o turbata, ma ancora più intrigata, mi dico: “ora toglierà il casco e finalmente saprò chi è”, niente non toglie il casco, ma mi chiede di aprirmi la camicetta: “Sai mi piace molto il tuo seno, sono pazzo per il tuo seno, me lo potresti mostrare di nuovo?” ma penso: “Come di nuovo? Quando gliel'ho già mostrato?”, ma non riesco a dire di no, come un automa, lentamente e piacevolmente accalorata, slaccio lentamente i bottoni della camicetta, per poi aprirla e mostrare a questo misterioso biker il mio seno. A questo punto lui si toglie i guanti, allunga le mani per toccarmi il seno, ma si ferma proprio ad un centimetro da esso, esegue quindi il movimento dell'accarezzare il seno, sento il tocco, sebbene le sue mani non sono a contatto, lui geme ed ansima, è eccitato, poi dopo tutto questo, ritira le mani, mi ringrazia e mi dice: “spero di rivederti presto, e spero che la prossima volta, tu possa mostrarmi di più”, quindi si allontana, nonostante le mani non erano a contato, mi erano piaciute le sue carezze, come se le stesse toccando realmente.
Ebbene mi risistemo la camicetta, torno di là nel salone, c'è mio marito ma lo sconosciuto è già scomparso, sono eccitata e racconto il tutto a Franco che tranquillamente sorride e risponde: “Sarà qualche tuo spasimante”. Tutto questo mi provoca un certo calore interno, una strana sensazione, mi eccita. Ebbene finiamo la visita a villa Olmo, poi ripartiamo, e di nuovo mi ritrovo vestita per la moto. Partiamo per l'alto lago, lasciamo Como, ma io sono tutta eccitata ed incuriosita, chi sarà mai questo Biker? Che vorrà mai veramente? Un mistero, quando ad un tratto eccolo che lo rincrociamo di nuovo, e di nuovo il saluto consueto. Prima di arrivare in quel di Menaggio, lo incrociamo ancora due volte. Arrivati a Menaggio, altra tappa, ci fermiamo sul lungolago, ancora mi prendo un gelato, ne sono molto golosa, andiamo per sederci su una panchina ed eccolo di nuovo, lui è già li seduto, ad aspettarci. Mi siedo in mezzo tra lui e Franco, sono di nuovo vestita provocante, sento un frescolino tra le cosce, allungo la mano, e mi rendo conto che sono senza mutandine, wowwww che succede? Guardo lui, ed è sempre con il casco, gli chiedo di toglierlo, ma lui mi dice che non può, vabbè non insisto, ma ora che vorrà?
Quasi mi legge nel pensiero, e mi dice: “mi piacerebbe, che me lo toccassi, qualche carezza, qualche bacio e che mi facessi godere con la tua mano calda”, Avevo le mani sudate, calde veramente, Franco sembrava non accorgersi di niente, ma io sempre più intrigata da questa cosa, gli rispondo: “ma non si può, c'è gente, ma sei pazzo?” lui mi guarda e mi dice: “ma non vedi che siamo soli?”, mi guardo in giro e vedo che non c'è proprio nessuno, sembra un paese fantasma, solo noi tre. A questo punto lui mi prende la mano, mentre con l'altra si apre i pantaloni e fa fuoriuscire un qualcosa di superbo, il suo passero eccitato, in attesa delle mie carezze. Non riesco a resistere, infatti me lo stringo in mano e comincio a percorrerlo, lo stringo bene, poi ad un certo punto mi abbasso, glielo bacio un paio di volte, poi lo faccio affondare nella mia bocca, un paio di su e giù, poi lui mi ferma, dopo aver ansimato un po', poi: “Fermati va bene così, continueremo in un'altra occasione”. Resto sorpresa, ma mi dico: “Ma non così subito, avrei potuto continuare ancora un pò”, alche lui mi risponde: “Ci sarà occasione per continuare”, si ricompone, saluta e riparte.
Mi guardo in giro e vedo che il lungolago torna a movimentarsi di persone, lui è già partito, Franco ride e mi dice: “Certo che c'è da goderne, di questo paesaggio”. Io sono eccitata dal misterioso Biker, che mi sta facendo impazzire, e lui gode del panorama, mi sembra di impazzire. Franco sembra assente da tutto questo, sembra non vedere, non capire, ma il misterioso Biker è sempre presente, compare e scompare.
Okay, anche Menaggio era segnato come tappa nella famosa mappa, ora secondo la mappa la prossima è Colico. Quindi partiamo e come al solito nel tragitto rincrociamo sempre il solito misterioso Biker, che sempre ci saluta.
Arriviamo a Colico, parcheggiamo la moto, e di nuovo andiamo sulla passeggiata sul lungo lago. Ci sediamo in un Bar per berci una birretta, Franco aveva sete, e di nuovo puntuale, ecco che ancora arriva il Misterioso personaggio, chiede se può sedersi al nostro tavolo con noi, e anche lui ordina una birra, e di nuovo io vestita in modo provocante. Vabbè che dire? Cosa mi chiederà ora? Sarà la volta buona che lo vedo in viso? Se deve bere la birra, dovrà toglierlo, invece niente, lo solleva appena e riesce a bere ugualmente, mi sento di nuovo una frescura tra le cosce, e di nuovo mi tocco per controllare, mi sento bagnata, senza mutandine ed eccitata. Questo mi sta facendo impazzire, il mistero di tutto è tremendamente intrigante. Anche questa volta si propone, mi dice: “posso toccartela un pochino? Vorrei sentire le tue labbra bagnate ed eccitate, sentire il tuo calore”, ecco ormai me la aspettavo una nuova richiesta, mi guardo in giro, mi rendo conto che la poca gente presente è molto assente nelle loro cose, che la tovaglia nasconderebbe il tutto, quindi la risposta è: “Certo che puoi, ci mancherebbe, ormai non saprei dirti di no”, in effetti era così, sapevo che anche se lo avessi ricattato, dicendogli che lo avrei lasciato fare solo se si fosse tolto il casco, sapevo che la sua risposta, sarebbe stata: “No, avresti tutto da perdere tu”, infatti lo lasciai fare.
Ebbene, allungò la sua mano, sulla coscia, e la fece scorrere lentamente fino ad arrivare alla mia passera, io allargai di più le cosce per agevolarlo, iniziò ad accarezzarla lentamente scorrendo sulle labbra, molto pacatamente, arrivò anche al clitoride stuzzicandolo, poi di nuovo sulle labbra, scorrendole ma aumentando sempre più la pressione, finché un dito non andò ad affondare, stavo ansimando, un piacere intenso mi stava assalendo, mi stava a tutti gli effetti masturbando, mentre mio marito tranquillo che si gustava la sua birra. Che diavolo, ero seduta in un bar, con un misterioso motociclista che mi stava facendo godere. Era sempre più intenso, la sua mano e le sue dita erano sempre più persistenti sulla mia passera, affondi con le dita, carezze e favolosi titillamenti sul clitoride. Ebbene si, stavo proprio per godere, in miei ansimi, i gemiti erano sempre più forti, la gente attorno non li sentiva, ma io stavo dando il meglio di me stesso, stavo per godere, ero bagnatissima, finché esaurito l'orgasmo, il misterioso biker, si interrompe, si alza va a pagare e prima di allontanarsi, mi dice: “Ci rivedremo presto, ho proprio voglia di continuare questo piacevole gioco a tappe.”, quindi sale sulla sua moto e si allontana. Ebbene si, ora anch'io non vedevo l'ora di arrivare alla seguente tappa, di capire come sarebbe proseguito e terminato questo strano tour del Lago di Como.
Mio marito, prima di ripartire, mi chiede: “ma ti è piaciuto almeno? Mi è sembrato di capire che hai goduto” io sorrido e confermo il piacere e il godimento, quindi ripartiamo per la seguente tappa.
In un giro normale non si sarebbero fatte tutte queste tappe, ma in questo caso sembrava tutto giusto e particolarmente ben organizzato, ma rimaneva sempre il mistero dell'intrigante Biker, che prima o poi avrebbe dovuto togliere quel maledetto casco.
Ebbene ripartiamo, e ci avviamo sulla sponda Lecchese del Lago, e comunque sempre con vista lago, il panorama del lago era sempre presente. Questa volta, i vestiti era rimasti uguali, sempre minigonna e camicetta aperta, con il seno quasi in piena mostra. Nel tragitto verso la seguente tappa, Bellano, non incrociamo più il misterioso Biker, sono quasi delusa, preoccupata, come mai questa volta niente? Non lo abbiamo più incrociato. Ormai penso di tutto anche di vederlo in qualche incidente, ma niente, arriviamo a Bellano, ed anche questa volta andiamo a sederci su una panchina sul lungolago, e anche questa volta gustandomi un cono gelato, appena mi siedo, eccolo il misterioso si avvicina e di nuovo si siede vicino a me, mi guarda sorridendo, poi mi sussurra: “Come te lo stai gustando bene questo gelato, non ne lasci cadere nemmeno un po', ma ti gusteresti allo stesso modo anche il mio passero?”, naturalmente ero troppo intrigata da questo gioco, e come potevo rispondere? Nell'altra tappa aveva fatto godere me, ma ora veramente avrei voluto gustarmi quel massiccio passero che avevo già stretto con una mia mano, quindi gli risposi: “Certo che me lo gusterei allo stesso modo, saprei gustarmelo bene”, quindi con indifferenza, senza interessarmi delle persone che passavano, tutte esclusivamente intente a guardare il panorama del lago, nessuno che guardava verso di noi, come se non ci fossimo. Ebbene gli abbassai la lampo, slacciai il bottone ed ecco spuntare di nuovo il possente e massiccio pene, un attributo che ebbi impressione di aver già visto, quindi misi il gelato su quel grosso oggetto di desiderio, ed iniziai a leccarlo, con piacere. Il gelato si stava sciogliendo velocemente con il calore di quel passero accaldato, quindi il mio leccare si faceva sempre più intenso, cercando di non farlo colare oltre. Ma non impiegai molto ad affondarlo tra le mie labbra, con la lingua non riuscivo più a ripulire il gelato, cosi che affondandolo fino in fondo nella mia bocca riuscii a ripulirlo per bene. Continuai così con piacere ed intensità, era piacevole, avvertivo proprio il desiderio di sentirlo tutto dentro la mia bocca, lo succhiavo e lo risucchiavo con piacere, ormai anche lui stava provando un estremo piacere, ansimava e gemeva, mi pregava di continuare, di non fermarmi assolutamente.
Piegata com'ero, a mio marito mostravo un fantastico panorama, tanto che iniziò a stuzzicarmi dietro, scorrendo un dito dalla passera all'ano, fino poi a farlo affondare, e che cavolo, ora stavo provando un doppio piacere, tanto che iniziai ad aumentare l'intensità nei confronti del passero del misterioso biker. Fu talmente tutto intenso, che il passero del biker non riuscì a trattenersi, lo sentii tremare tra le mie labbra, stava per godere, così che stranamente andando contro alcuni miei principi, non mi fermai, fino a farlo esplodere nella mia bocca, wow che strana cosa, stava godendo, ma stava emettendo gelato, così che io mi impegnavo sempre più a ripulirlo e gustarmelo quasi in modo infinito.
Ebbene ora aveva goduto anche lui, quindi si ricompose, e una volta sistemata anch'io, rialzandomi noto che il lungo lago è totalmente vuoto, non c'era più nemmeno un gatto, solo una barca in mezzo al lago.
Ora bisognava ripartire per l'ultima tappa, e si stava già facendo quasi buio, quindi lui si alza e mi dice: “vabbè questo ultimo pezzo di strada lo facciamo assieme, vi seguirò fino alla prossima tappa, chissà che poi mi debba togliere il casco”. Che brivido, penso che forse è la volta buona, che riesco a capire chi è.
L'eccitazione è ancora più forte, tutta questa strana storia è veramente intrigante ed accalorante, così che sulla moto, resto ancora con la gonna e la camicetta semi aperta, per tenermi fresca, troppo il caldo che mi saliva dentro.
Okay!!! ripartiamo per l'ultima tappa, per tutta la strada il misterioso Biker ci resta al fianco, serio, senza giochi vari, diligente, non si distrae dal possibile belvedere, Franco sembra sempre assente da tutto questo, solo a tratti diventa partecipe, allungando una mano dietro, dando una carezza alla mia passera al vento.
Non vedo l'ora di arrivare all'ultima tappa, a Lecco. Guardo la mappa e vedo, che l'ultima tappa è contrassegnata con un bollino Rosso con il disegno del car-sex all'interno, in Località Bione. Proprio li. La cosa mi intriga sempre più, sono trepidante, non vedo l'ora di capire come andrà a finire, finalmente dovrà togliersi il casco, così che lo potrò vedere in volto e godermi al meglio tutto ciò che potrà e dovrà accadere.
Dopo tanta strada arriviamo al punto predestinato, addirittura c'è un paletto con un cartello, lo stesso disegnato sulla mappa, il bollino rosso con il disegno del car-sex, e che cavoli addirittura è già tutto deciso? Boh!!! vedremo, intanto noi ci fermiamo proprio nel parcheggio vicino al campeggio, sul lungolago, parcheggiamo le moto ed andiamo a sederci su una panchina, in mezzo al prato.
Ormai è già buio, solo un lampione illumina quella panchina, sono curiosa, che succederà ora? Per la miseria proprio qua? E' una zona piena di voyeur, io vorrei stare tranquilla, non voglio trovarmi nel mezzo di una casino, c'è anche la strada vicino. Non è il posto ideale, ma poi guardandomi bene intorno, mi accorgo che la strada svanisce, siamo come in mezzo ad un piccolo boschetto, e la panchina illuminata solo da una luce rossa, ma soffusa. Ok! Nonostante tutto, mi sento euforica e piena di desiderio, mi ha stuzzicata per tutta la strada, e quindi penso che ora voglio proprio godermelo in santa pace. Ci sediamo su quella panchina, mi ritrovo seduta tra Franco e il misterioso Biker, ma siamo seduti a guardare avanti, senza che nessuno prende l'iniziativa, sembriamo tutti presi da una forte timidezza, ma è mai possibile? Io mi vedo sempre vestita con la minigonna, autoreggenti e la camicetta, ma ora non si può restare ad aspettare, e cosa poi? Quindi mi giro verso il misterioso Biker e gli dico: “allora che facciamo? E' tutto il giorno che mi stuzzichi e ora non ti muovi più?”, ergo lui mi osserva e risponde: “Sai non oso più di tanto, volevo avere il tuo permesso, avrei tanto la voglia di assaporare il tuo desiderio, avrei voglia di passare la lingua sul tuo prezioso gioiello...”, ma roba da matti, è tutto il giorno che fa, ora mi chiede il permesso, quindi gli rispondo: “...e certo che ti do il permesso, non vedo l'ora”, il desiderio ormai era troppo, ero super elettrizzata, e non vedevo il momento che anche la sua lingua andasse a fare il suo dovere.
A questo punto si deve togliere il casco, finalmente, quindi si inginocchia davanti a me, mi divarica le gambe e si mette ad ammirare la mia passera, allunga le mani, e la accarezza dolcemente, sente che sono già bagnata di desiderio, quindi decide di togliersi il casco, lo fa lentamente. Ecco lo sta sfilando, ma appena il casco è via, ecco il suo volto, ma diavolo, non riesco a vederlo bene, rimane sfuocato, non riesco proprio a mettere a fuoco il suo volto. Ma ora non mi interessa quasi più il suo volto, perché ormai si è già intrufolato tra le mie cosce, la sua lingua è già li che scorre sulla mia passera umida, con le dita tiene bene aperte le labbra e scorre la lingua andando poi a sbattere sul clitoride, e troppo coinvolgente, le sue dita si intrufolano tra le labbra, mentre la sua lingua continua a masturbare il mio clitoride, sto già per godere, l'eccitazione è talmente forte che non riusco a trattenermi. Le sue dita continuano ad affondare, dentro e fuori dalla passera, la sua lingua un continuo leccare, sono ubriaca di piacere, lo prego di continuare, di non fermarsi, aumenta il mio gemere e gridare su quella panchina, non mi interessa più il suo volto, ma solo di godere con il misterioso Biker. Mio marito dov'è finito? Sembra scomparso, siamo rimasti solo io e lui. Ma è tanto intenso con quelle dita e quella lingua che esplodo in un energico orgasmo, e proprio in quel momento mi sento prendere da dietro la testa, e una lingua viene a baciarmi con intensità, ecco è mio marito che ha deciso di partecipare, godo, gli ansimi e le urla sono silenziati da quel bacio intenso e piacevole, ma quando apro gli occhi per guardare, mi rendo conto che non è mio marito, ma sembra il sosia del biker, è ancora lui, sempre con il viso tanto sfuocato, ma piacevolmente intenzionato a farmi impazzire di piacere. Ma allora chi è con la lingua e le dita che mi fa impazzire, che lecca con avidità la mia passera, che mi penetra? Guardo ed è sempre lui.
Ma ormai il mio interesse è solo godere di questo misterioso personaggio, ho già raggiunto un orgasmo, mi ha baciato intensamente aumentando il piacere, che volere ancora? Anche se tutto è strano, tutto è troppo eccitante.
Ora lentamente toglie la lingua e le dita dalla passera e lentamente sale, accarezzandomi e baciandomi centimetro per centimetro, fino ad arrivare al seno. A questo punto quella sfocatura comincia a diminuire, ma ancora non basta, non riesco a vederlo ancora, ma la sua lingua sui capezzoli, i suoi baci sul seno sono esageratamente energici. Bacia ed accarezza il mio seno in modo forsennato, sembra impazzire, lo stringe, lo accarezza, lo bacia, ci affonda il volto, se lo sta gustando a più non posso, io sto impazzendo da questa sua euforia per il mio seno.
Ebbene dopo averci giocato in maniera tanto intensa, mi fa sdraiare su quella panchina, e poi si spoglia. Un fisico non nuovo, mi sembra di averlo già visto, anche il suo passero è dritto verso di me come ad indicarmi, a dirmi: “ho voglia di te”, ma rimane quella dannata sfocatura sul volto, tutto limpido tranne il volto, (tipo le sfocature nelle foto amatoriali che vengono pubblicate).
Per la miseria, ora non è il momento, non mi interessa il volto, mi interessa godere, è quello che saprà farmi provare. Lui si avvicina, prendo quel pene ritto e rigido e lo porto vicino al mio volto, me lo passo su tutto il volto, poi alla bocca, inizio a baciarlo, leccarlo, per poi affondarlo tra le mie labbra, accompagno il movimento della mia bocca con la mano, lui ansima, e io me lo gusto con immenso piacere e quasi con avidità. A quel punto entra in gioco qualcuno sulla mia passera, cerco di guardare e vedo ancora il suo alter ego, sembra di essere in mezzo a due gemelli, ma è sempre lui, lo sento, è sempre lo stesso, si vuole gustare proprio tutto di me. Franco è letteralmente scomparso, è rimasto il solo misterioso Biker ed il suo alter ego.
Non potevo chiedere di meglio, che avere lo stesso uomo in più situazioni in contemporanea. Io intanto insisto, con quel pene tra le mie labbra e la lingua, mentre le sue mani insistono sul seno, e l'Alter Ego che insiste a leccarmi la passera e affondare le dita dentro di essa. Non riesco a risparmiarmi, esagero, sto godendo ancora e a seguito di ciò e del mio intenso succhiare e leccare anche lui sta per godere, sento il suo pene irrigidirsi sempre più, sempre più vibrante, sta per godere ed infatti esplode, ma esplode dirigendolo sul mio seno, mi riempie di tutto il suo nettare, mentre godo per l'insistenza di quelle dita nella mia passera e quella lingua sul clitoride, godo, grido, ansimo, un altro orgasmo. Per la miseria che piacere, ma è insaziabile, ora stende una coperta sul prato, si sdraia e aspetta me, aspetta che io lo cavalchi; ma certo, è proprio quello che anch'io desidero, infatti totalmente nuda, con solo le autoreggenti, infuocata dal desiderio, mi vado a sedere su di lui, mi metto sopra il suo passero, lo sfrego un pochino avanti e indietro con la passera, poi lo raddrizzo e lentamente me lo infilo, che piacere sentirmi finalmente penetrata. Mi muovo lentamente, me lo gusto proprio, la mia passera vuole gustarlo in tutto e per tutto, mi sollevo e scendo, roteo, lo sfilo e lo rinfilo, è un continuo godere e godere, anche lui sta impazzendo, le sue mani sono tornate sul mio seno, stringendolo ed accarezzandolo. Più il piacere aumenta, più lo cavalco intensamente, insisto talmente tanto che entrambi arriviamo all'ennesimo orgasmo, ma anche questa volta si sfila all'ultimo momento e anche questa volta mi riempie del suo sperma il seno. Non so cosa mi stia succedendo, ma non sono ancora del tutto soddisfatta, continuo a voler godere, così che notando che è sempre duro ed eccitato, mi sdraio e voglio che mi penetri ancora, che venga su di me, che mi baci, che mi faccia urlare come una indiavolata. Non si fa certo pregare, infatti mi divarica bene le gambe e affonda deciso dentro di me, infila e sfila, spinge e si ritrae, con una potenza indescrivibile, urlo tanto per il piacere, ma cosa vera, non avevo quasi mai smesso di gemere e ansimare, mi bacia intensamente mentre insiste in quella impressionante ed interminabile penetrazione, mi sbatte in modo impressionante. Poi inizia a cambiare le varie posizioni, e ad ogni posizione mi fa avere un orgasmo, ero stravolta ma sempre piacevolmente presa da quello strano personaggio, finché anche lui dopo tanto affondare, sta per godere ancora, e gode proprio, ma dove gode? Di nuovo sul seno, ma nonostante lo sperma di prima era asciugato, di nuovo si ricreava su di me, era un bagno di sperma, sul mio seno.
Wow, sono super soddisfatta, ma lui che fa, si mette seduto su di me ed infila il suo pene nel mezzo del mio seno e comincia a muoversi, masturbandosi con il mo seno, le sue mani che lo stringono attorno al suo pene, fino a goderne di nuovo, e sempre riempiendo quel seno di altro seme.
Proprio in questo istante scatta improvviso un applauso, mi guardo in giro e dal nulla è comparso un gruppo di persone, sedute su delle poltrone come fossero al cinema, tra questi c'è anche mio marito, tutti nudi con tanto di passseri sull'attenti, poi dopo alcuni istanti anche questa iimagine svanisce.
A questo punto mister Biker si ribalta sulla coperta, apre le braccia e urla: “Finalmente, dopo tanto tempo ci sono riuscito, quel seno dalla prima volta che l'ho visto, mi ha fatto impazzire, godevo solo per lui, ma ho finalmente goduto con te, sono riuscito finalmente a riempire il tuo seno del mio seme, e non su una foto, ma più di tutto sono finalmente riuscito ad accarezzarlo estringerlo trale mie mani, ma più che altro sei stata grande tu, cara Patty, ora mi riconosci?”, ora lo guardo bene, è ancora un pochino sfuocato, ma quella sfocatura lo sta abbandonando, ma mentre se ne va la sfocatura, se ne va anche la luce, quindi non riesco a riconoscerlo, ma vari indizi, forse mi hanno fatto capire chi potesse essere.
Non appena la luce svanisce, mi giro per baciarlo e mentre lo bacio, la luce comincia a riaccendersi, e mi ritrovo che sto baciando mio marito, pieno di soddisfazione, che mi sussurra: “allora? Com'è andata, ti ha finalmente soddisfatta, è stato di tuo gradimento questo misterioso Biker? Dopo due volte che lo hai visto, questa volta hai ancora faticato a riconoscerlo, vabbè sarà per una prossima volta, e che possa essere più reale di questa volta”.
Sorpresa, ho un lampo, forse lo so chi era, vedremo se dal vero sarà uguale e bacio mio marito.
Ma a questo punto mi sveglio, e cosa strana, mio marito è nudo, ho il seno pieno di sperma, e ho la passera bagnatissima, come se tutto il piacere che avevo sognato fosse stata realtà.
Ebbene, come ho detto all'inizio, i sogni sono sempre strani, non sono mai la realtà, ma rispecchiano a volte dei desideri o delle fantasie.
Un sogno, uno dei più strani che mi sia mai capitato di fare. Chissà se questo Biker esiste veramente e si riconosce in questo sogno. Ma, vedremo, se mio marito ha detto che un paio di volte l'ho visto, sicuramente sarà vero, e in quel caso, che penserà di questo strampalato sogno?
Proprio per la stranezza di questi sogni, sembra che il racconto sia tutto strano, ma il sogno è stato questo.
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