Racconti Erotici > trio > Una giornata in campagna
trio

Una giornata in campagna


di PattyeFranco
14.06.2018    |    19.210    |    13 9.3
"Nel tragitto parlammo ancora di qualche piccolo particolare a riguardo il discorso precedente, e tornò in auge di parlare ancora di suo fratello Giorgio, ..."
Eccomi che torno a raccontare una mia vecchia avventura, sono passati già parecchi anni, ma ho ancora chiara nella mente quella fantastica giornata, torniamo dunque al passato, circa una trentina di anni fa.
Era nel mese di giugno, una Domenica io e Franco decidiamo di andare a trovare degli amici in campagna.
Era il periodo in cui si falciava il fieno. Arriviamo sul posto, nella mezza mattinata, e come previsto in casa c'era solo Arianna, la compagna del nostro amico Gianni, intenta a preparare il pranzo per quelli che erano fuori per il fieno.
Saluti e baci, poi subito mi metto ad aiutare Arianna, mentre Franco si dirige in aperta campagna per dare una mano agli altri, naturalmente in questi periodi, si univano amici e parenti, tutti pronti a dare una mano con il fieno.
Io resto ad aiutare Arianna, parlando del più e del meno, ma lei subito, guardando a com'ero vestita, mi fa subito notare, che non era un abbigliamento proprio da contadina, a partire dalle scarpe con i tacchi, poi la gonna un po' corta e troppo svolazzante per poi andare per fieno. La rassicuro subito: “Tranquilla, in macchina ho le scarpe da ginnastica e abiti ben più adatti per la campagna”,
Sapevo cosa mi aspettava e sapevo che il lavoro maggiore era al pomeriggio, quando il sole è alto e fa molto caldo.
Apparecchio la tavola, il pranzo è quasi pronto, e si sente già il vociare di chi rientra dalla campagna, molti vanno a darsi una sciacquata alla fontana, per darsi una bella rinfrescata, poi i saluti.
Eravamo in tanti, c'erano altri amici, il fratello di Arianna e il fratello e la sorella di Gianni, tutti che arrivavano proprio nell'occasione per dare una mano.
Molti li conoscevamo già, altre volte eravamo venuti ad aiutarli e passare una giornata lontani dalla confusione.
Tutti si sistemano a tavola, mentre io continuo ad aiutare Arianna a portare in tavola il cibo.
La giornata si presentava già bene, in quanto il fratello di Arianna, avendo sempre avuto un piccolo debole per me, si trova a sedere proprio vicino a me.
Vabbè, niente di male, ci mancherebbe, Franco sapeva di questa sua attrazione verso di me, cosa che comunque, sapeva ben celare di fronte agli altri. Io e Franco lo avevamo scoperto, l'anno prima in un momento in cui ci eravamo trovati soli, sempre in una occasione simile. Lo avevo scoperto dal come mi osservava, e da una sua vistosa eccitazione sotto i pantaloni, mentre raccoglievamo il fieno. Un bel ragazzo, e al contrario di quello che molti pensano, pur essendo un campagnolo, era dotato anche di parecchia gentilezza e raffinatezza e molto charme.
Ebbene una volta serviti tutti, mi ritrovo a sedere al fianco di Giorgio. Tutto procede nel modo più tranquillo possibile, si ride si scherza, si mangia, si brinda. Certo che avendo una gonna abbastanza birichina, stando seduta a gambe accavallate, naturale che scivola sempre più su, mostrando parte di cosce e Giorgio naturalmente se ne accorge subito. L'occhio scappa spesso e volentieri, mi rendo conto, che la sua eccitazione è già a buon punto, lo noto perché lo vedo allungare la mano per sistemarsi il passero.
Ma diavolo, sempre a me capitano queste situazioni, che poi fanno salire anche a me certi bollori, non so restarne del tutto indifferente. Fortuna che la compagnia è bella e spesso e volentieri riescono a distrarlo, nonostante cerco di coprirmi anche con il tovagliolo, le cosce erano spesso scoperte.
Appena finito il pranzo, la compagnia e già pronta ad andare in campagna, c'è altro lavoro da fare con il fieno, quindi caffè e ammazza-caffè e subito via. Giorgio prima di allontanarsi, mi dice: “Ma tu non vieni? Il rastrello e la forca ci sono anche per te”, subito gli rispondo: “ finisco di aiutare Arianna, poi arrivo a darvi una mano, però mi devo prima cambiare, i tacchi e questa gonna non sono adatti per venire nei prati”, Giorgio si fa una risata e si allontana.
Rimango con Arianna per finire i lavori in cucina e poi andare nei campi ad aiutare gli altri. Nel momento in cui restiamo soli, Arianna mi dice: “Ma ti sei resa conto di come ti guarda mio fratello? Credo abbia un debole per te”, la risposta è subito istintiva, e le rispondo con sincerità: “Si mi sono resa conto di questo, già l'hanno scorso lo avevo notato, ma che ci vuoi fare, lo sai che gli uomini sono facili a farsi strane idee, ma comunque se non fosse che sono sposata, un pensierino a tuo fratello lo avrei anche già fatto”, a questa mia affermazione, Arianna mi stupisce con un'altra domanda ancora più sorprendente: “Ma scusa tradiresti tuo marito per uno come Giorgio?”.
Questa domanda al momento mi lascia un po' sorpresa, non mi aspettavo da lei simili discorsi, ma subito mi riprendo e gli rispondo in piena sincerità ancora una volta: “Guarda, tradire Franco, no. Non lo tradirei nel senso, di una scappatella a sua insaputa, ma se parlandone con Franco, lui mi facesse capire che non ci sarebbero problemi, potrei anche approfittarne, tuo fratello è un gran bel ragazzo, e mi intriga anche parecchio”.
A questa mia risposta, Arianna rimane un po' sorpresa e la vedo con viso stupito, ma sinceramente interessata al discorso che aveva ormai iniziato. Ormai eravamo sul trovarci a confidenze e alla curiosità di questi discorsi, quindi decido di farle io una domanda cruciale: “Ma come mai queste domande, questo tuo voler capire certe cose? Non è che per caso hai per la testa qualche stravaganza?”, Arianna rimane un attimo senza parole, ma poi decide di confidarsi con me dandomi fiducia: “Sono intrigata da un tipo che conosco, ma non ho il coraggio di tradire Gianni, anche se Gianni in certe occasioni, mentre facevamo l'amore, si è lasciato andare a farmi strane domande, chiedendomi se mi sarebbe piaciuto fare sesso in tre, oppure con un altro uomo, proponendomi strane fantasie. Le mie risposte sono sempre state negative, notando in lui un certo dispiacere, ma sinceramente ora che c'è l'occasione, sarei capace di rispondergli di si, ma ho paura, non so come comportarmi, tu cosa ne pensi?”.
A questo punto anch'io dovetti lasciarmi andare ad una confidenza, ma naturalmente non facendogli capire molto di più, spiegandogli che anche a me era successa la stessa cosa, e all'occasione buona ne approfittai con il compiacimento di Franco, trovando piacere sia per me che per lui, e ancor di più per l'altro, avendone prima parlato proprio con Franco..
Il discorso continuò sempre più a fondo, scendendo anche in alcuni particolari, poi alla fine consigliai ad Arianna, di parlarne chiaramente con Gianni, visto che già lui ne aveva parlato con lei, di farlo senza timori, ma le consigliai di non forzare le cose, di lasciare che fosse la situazione a far succedere il tutto, comunque non mi rivelò chi era il tipo.
Arianna a quel punto era molto più sollevata, e mi ringraziò. Parlando e discutendo avevamo finito i lavori in casa, quindi pronte ad andare in campagna. Presi la mia borsa e andai a cambiarmi, gonna non più mini, ma con i bottoni davanti, una gonna molto leggera e ampia, proprio stile vintage, campagnolo...e andammo nei campi.
Nel tragitto parlammo ancora di qualche piccolo particolare a riguardo il discorso precedente, e tornò in auge di parlare ancora di suo fratello Giorgio, così che gli rivelai che comunque era un tipo piacevole e che sicuramente non mi sarebbe dispiaciuta qualche situazione particolare con lui.
Ormai questi discorsi avevano acceso in entrambe certi desideri, ma in particolare a me, aveva acceso un qualcosina in più nei confronti di Giorgio.
Arrivammo quindi tra gli altri, tutti già belli sudati ed intenti a raccogliere il fieno in mucchi. Giorgio fu il primo a dire la sua: “Finalmente siete arrivate, mancavate solo voi”, Franco lo seguì: “Ma voi due pensavate di farla franca? Dai su che serve una gran mano”, risposi ad entrambi che anche noi avevamo già fatto la nostra parte, poi subito rastrello e forca subito pronte a fare il nostro dovere. Come già ho detto, queste situazioni sono come una festa, si canta, si parla, si ride e si scherza. Le altre donne, si era già prese delle libertà, erano solo con il reggiseno, si erano tolte le magliette o le camicette, naturalmente per prendersi un po' di sole e anche per il gran caldo, gli uomini erano quasi tutti a torso nudo, o al massimo qualcuno con la sola canottiera.
Naturalmente in tutto non c'era nessuna malizia, era quasi naturale mettersi in quel modo nei campi. Io restai per un bel po' con la mia canotta. La gonna invece, un pochino scomoda per la sua lunghezza, la presi per i lati alzandola e infilando i lembi alla vita, ecco così era molto più comoda, finché ad un certo punto decisi anche di togliermi la canotta, restando con il reggiseno, fortuna non era di pizzo, altrimenti sarebbe stato troppo osé per l'occasione.
Giorgio ormai era proprio partito, si era avvicinato a me e non perdeva occasione di osservarmi, di cogliere qualche attimo particolare, specie quando qualche bottone della gonna si slacciava.
Più tardi alcuni amici ci lasciarono, perché dovevano tornare in paese, Arianna li accompagnò fino a casa, visto che ormai era già quasi l'ora di mettere sul fuoco la cena. Io rimasi li, per finire di dare una mano, ormai non mancava più molto.
Restammo io e Franco, Giorgio, Gianni con suo fratello e la sorella, che dopo poco anche lei si allontanò per andare a dare una mano ad Arianna. In qualche occasione mi ritrovai vicino a Franco, che aveva notato, le occhiate di Giorgio e i suoi sguardi eccitati, tanto che bastò un suo sguardo e un sorriso per capire i suoi pensieri, sottovoce mi disse anche: “Ti sta mangiando con gli occhi, se restate soli, tranquilla che qualcosa combina”.
Giorgio era sempre più attento di stare vicino a me per darmi una mano, questo era la motivazione, ma era ben chiaro il suo vero motivo. Ogni occasione era buona per fissare il suo sguardo su di me, notando chiaramente, la sua eccitazione, sotto i pantaloni. La gonna ormai era perennemente aperta, i bottoni si slacciavano talmente spesso, che non mi preoccupavo nemmeno più di chiuderli, tanto era il solo che si perdeva in lunghi sguardi, che diventavano sempre più penetranti.
Tra i suoi sguardi filtranti, i discorsi fatti con Arianna, le parole di Franco e vedere in lui quell'eccitazione, anche in me si era acceso un certo fermento. Ma era chiaro che troppa gente era sul posto, e bisognava stare buoni. Certo, qualche complimento Giorgio era riuscito a farselo sfuggire, ma mai oltre certi limiti. Restava che il calore cominciava a salire, ma non il semplice calore del sole, ma ben altro calore, mi sentivo sempre più attratta da Giorgio, tornandomi alla mente le parole con Arianna.
Gianni, ad un certo punto urlò a Giorgio: “Qua è rimasto ancora poco da fare, io e mio fratello, andiamo nell'altro campo, così finiamo anche là”, Giorgio gli rispose: “Vai tranquillo, qui finiamo noi, è rimasto veramente poco da fare”, credendo che Franco fosse rimasto con noi, invece Franco si allontanò con Gianni e suo fratello, lasciandoci soli.
Opssss!!!! certo da Gianni non era voluta questa cosa, ma sicuramente da parte di Franco era chiara l'intenzione di lasciarci soli.
Ma come? Non si può lasciare sola, una donna accaldata e desiderosa di piacere. Giorgio certo non avrebbe avanzato proposte a riguardo i suoi pensieri, ma certamente non si sarebbe sottratto a tutto ciò che sarebbe potuto succedere. Infatti lui continuò con il rastrello a raccogliere il fieno, mentre io con la forca, lo ammucchiavo. Per la miseria, quel desiderio si stava facendo sempre più forte, sentivo quella voglia di buttarmi decisamente su uno di quei mucchi di fieno. Chi non ha mai desiderato di lasciarsi andare a certe situazioni immerse nel fieno? Ma non volevo certo, buttarmi spudoratamente, volevo che il suo desiderio e la sua eccitazione si incrociassero al mio desiderio e alla mia passione quasi naturalmente.
Ed ecco che l'occasione è sempre in guardia, il mucchio di fieno era già bello alto, quindi nello slancio per mandare il fieno proprio sul culmine, scivolo e cado proprio sul mucchio, ma ecco ciò che si chiama il caso, nel cadere il seno fa capolino, tutto perché avevo abbassato le spalline per non lasciare il segno. Nella caduta, il seno viene a mostrarsi, proprio davanti agli occhi di Giorgio, che vedendomi cadere era prontamente intervenuto per soccorrermi. Ebbene, di solito l'istinto è di coprirsi, invece in questo caso, rimasi sdraiata sul mucchio di fieno a ridere come una scema, con Giorgio che mi osservava stralunato non sapendo che fare. Chiaro che non mi ero fatta male, ma quella risata per la grottesca caduta e per quel seno che era venuto a mostrarsi, mi riempì di ardore. Allungai la mano a Giorgio, come per farmi tirare su; viceversa successe che tirai giù lui, che cadendo venne a posarsi proprio sopra di me. Ecco il contatto tanto atteso, essendo a torso nudo, sentii il suo calore su di me e subito sentii la sua mano adagiarsi lentamente sul mio seno, come poteva resistere? Un'occasione come poche volte capita, e fu proprio a questo punto che allungai la mia mano dietro la sua nuca e lo tirai verso di me, per poterlo baciare con passione. Giorgio non esitò certo a lasciasi andare alla passione di quell'insperato bacio, dall'accarezzarmi sempre più convintamente il seno. Finalmente il ghiaccio era sciolto, e come poteva non sciogliersi con tutto quel calore che entrambi emanavamo?
La situazione era altamente intrigante, li in un campo, nascosti da un solo mucchio di fieno, con la possibilità che qualcuno avrebbe anche potuto coglierci in flagrante. Non eravamo nudi, ma poco ci mancava, l'insidia era parecchio alta, ma quel bacio si stava protraendo con immenso piacere, le mie mani percorrevano la sua schiena nuda. Ogni tanto gli prendevo i capelli e spingevo la sua testa sempre più forte a me, aumentando l'intensità del bacio. Le sue mani mi accarezzavano il seno e le cosce nude, con forte desiderio. Per la miseria che passione, Giorgio, mi stava mostrando tutta la sua passionalità, sentivo il suo pene eccitato, che spingeva sul mio corpo, e sentivo veramente forte il piacere delle sue carezze.
Ma come si poteva continuare? Il desiderio era forte per entrambi, ma presto, qualcuno sarebbe venuto a cercarci, era ormai l'ora di cena.
Le sue mani, iniziavano ad essere ancora più intraprendenti, perché mentre l'una era sempre sul seno, l'altra era andata ad infilarsi sotto le mutandine, andando a carezzare dapprima sul boschetto di Venere, per poi andare a sfiorare le labbra di una passera già umida e bagnata per il desiderio.
Dopo qualche dolce carezza sulle labbra umide, iniziò ad abbassarmi le mutandine, fino a sfilarmele.
Giorgio era veramente molto intraprendente e anche molto piacevole nel suo procedere, ma ora aumentava sempre più la possibilità che qualcuno venisse a chiamarci, glielo feci anche notare tra sospiri e ansimi, ma lui imperterrito continuava. Ora si era abbassato anche a baciarmi il seno, e io iniziavo ad essere sempre più ubriaca da questa condizione, nonostante i pericoli evidenti.
Una situazione veramente fantastica, trovarsi su un mucchio di fieno, sommersi dalla passione, dove anche il reggiseno se ne era volato via, Giorgio era riuscito a slacciare pure quello e fallo finire poco più in là vicino alle mutandine.
Ora, nonostante il piacere, la passione, il desiderio e tutto ciò che ne consegue, cercavo di essere molto realista, rendendomi conto di quanto, da un momento all'altro, tutto si sarebbe dovuto interrompere, cercai nuovamente di farlo presente a Giorgio, con voce fioca, mista ad ansimi di piacere, ma lui mi rispose: “Lo so, non riesco però a trattenermi, un desiderio che si sta avverando, voglio cogliere ogni attimo, quando potrà ancora capitarmi una occasione simile?” quindi tornò a darmi un altro bacio appassionatamente, con le mani che mi accarezzavano, una tra le labbra della passera e l'altra sul seno, poi staccandosi dalla mia bocca, continuò a baciarmi, scendendo sempre più giù, soffermandosi un po' sul seno, fino poi ad arrivare alla passera.
La baciava con bramosia, passando poi la lingua sul clitoride. Sempre più deciso con quella lingua, scorreva le labbra e poi di nuovo sul clitoride, accarezzando le labbra con le dita.. Sapevo che non potevamo continuare, sapevo che da un momento all'altro qualcuno ci avrebbe cercati, ma non riuscivo a farlo fermare, anche per me era troppo forte il piacere che stavo provando. Ora non mi restava che sperare in Franco, che immaginando ciò che stava succedendo tra me e Giorgio, avrebbe trovato il modo di venire lui a cercarci.
Infatti, nonostante ero immersa dal piacere, sentii chiamare riconoscendo la voce di Franco, tanto che finsi di non sentire, pensai di lasciar continuare Giorgio, che però sentendo chiamare e alzando la testa, quando vide che era Franco, subito si tolse dal mio fianco, mi abbassò la gonna e mi passò reggiseno e mutandine, poi alzandosi in piedi, gli fece cenno che eravamo lì, dicendogli timidamente: “Ci siamo sdraiati un attimo a riposare, e ci siamo addormentati, anche la Patty era cotta”, nel frattempo, mi rimisi il reggiseno e anche la canotta, ma non gli slip che infilai nella borsa che avevo appresso, poi mi alzai in piedi anch'io fingendomi assonnata.
Franco avvicinandosi disse: “muovetevi è pronta la cena, mancate solo voi”, ma solo con uno sguardo, vista la nostra complicità, Franco intese la situazione, ma continuò ugualmente a fingere di credere alla scusa di Giorgio..
Porca miseria, un vero dispiacere interrompere questo piacevole momento, l'eccitazione ormai era tanta, e quando si interrompe una situazione del genere, il desiderio diventa ancora più forte. Nel tragitto verso casa, addirittura riuscii a prendere una mano di Franco e portarmela sulla passera, facendogli notare che ero senza mutandine, e quanto la mia passera era già bella inumidita. Giorgio non si rese conto di questo, lui era avanti a noi, silenzioso e sicuramente dispiaciuto e con passo spedito, Franco, mi sorrise e disse: “mi spiace, ma purtroppo sai com'è, sentivo i tuoi ansimi, il tuo gemere nell'avvicinarmi e mi dispiaceva interrompervi, ma ho dovuto”.
Arrivati a casa, andai dritta a darmi una sciacquata alla fontana, Giorgio mi seguì, anche lui con la scusa di sciacquarsi, poi mi disse: “Si sarà accorto tuo marito? Comunque non può finire così, sono troppo eccitato da quello che è successo, scusa Patty, ma come si può resistere?”, non mi rimase che rispondergli: “Stai tranquillo, Franco ha creduto al fatto che ci siamo addormentati. Comunque sappi che anche a me è dispiaciuto interromperci, ma purtroppo eravamo consapevoli che sarebbe successo, non so cos'altro dirti, speriamo in una nuova occasione”. Poi gli feci notare che non mi ero ancora rimessa le mutandine, tanto che con gesto fulmineo, allungò una mano per toccarla ancora una volta.
“Cavoli che rabbia”, pensai, ma purtroppo funziona così nella vita, speriamo nella sorte, che sia a nostro favore.
Poi entrammo in casa e subito a tavola. Un'ottima cena, Arianna era stata grande, come sempre. La cena per Giorgio fu molto sottotono a causa dell'occasione interrotta e probabilmente svanita. Anche a me era sicuramente dispiaciuto, ma di fronte agli altri evitai di mostrarmi dispiaciuta per qualcosa.
Alla fine della cena, proprio mentre il fratello e la sorella di Gianni se ne stavano andando, dicendo che i loro attrezzi li avevano messi nel ripostiglio, ecco che Giorgio si rende conto che i nostri attrezzi erano rimasti in campagna. Nella fretta di ricomporci e di tornare verso casa per cena e con la testa, naturalmente altrove, ce li eravamo dimenticati proprio.
Franco si fece una risata, dicendo: “Bene, ora vi fate una bella camminata, smaltite quello che avete mangiato e andate a prenderli, chi non ha testa ha gambe”. Come sempre Franco era pronto a cogliere gli attimi, e anche questa volta era riuscito a farlo. Che fare? Ormai il sole era già tramontato e il cielo andava all'imbrunire, quindi bisognava andare di fretta, nessuno dei due se lo fece ripetere due volte, fingendoci dispiaciuti di tornare fino là, perché stanchi.
Ci avviammo molto lentamente, ma più ci allontanavamo da casa, più il passo andava aumentando. Da parte di entrambi, c'era dentro ancora un forte desiderio di ricominciare da dove Franco ci aveva interrotti. Io ero ancora senza le mutandine, speranzosa che qualcosa sarebbe successo, e infatti il mio istinto non aveva affatto sbagliato. Arrivati al mucchio di fieno, dove ci eravamo lasciati prendere dall'entusiasmo, ci fermammo, ci guardammo e dopo uno sguardo di soddisfazione, ci abbracciammo decisamente, per poi incrociare di nuovo le nostre labbra e le nostre lingue, in un bacio come sempre molto passionale. Durante quel bacio, Giorgio, dopo aver sollevato il reggiseno, e aver ben accarezzato i miei seni, me lo slacciò; e mi tolse, canotta e reggiseno. Ancora una volta mi trovavo, col seno nudo tra le sue mani e immerso dei suoi baci.
In quel frangente, ci lasciammo letteralmente cadere sul mucchio di fieno e ricominciammo di nuovo quello che avevamo interrotto, sfogare quei desideri, forti dentro di noi. Giorgio continuò a baciarmi, facendo rincorrere le nostre lingue con estrema vigoria e passione, con una mano che si era infilata nuovamente sotto la gonna e l'altra sul seno.
Poi ricominciò la discesa dei baci, sempre più giù, sempre soffermandosi sul seno, fino ad arrivare di nuovo sulle labbra della passera. Che voglia, che desiderio e che passione ci stava mettendo, mi slacciò anche la gonna, lasciando allacciati solo i due bottoni alla cinta, ma era come se non l'avessi, totalmente aperta. Non era ancora buio, c'era ancora un filo di luce, il sole se ne era andato già da un po' e nonostante l'aria si stava rinfrescando, io bollivo di piacere.
Giorgio si interruppe un attimo ad osservarmi, poi con le mani iniziò di nuovo ad accarezzarmi dal seno, poi ancora più giù, mi stava letteralmente facendo sentire strane sensazioni.
Cosi tra il fieno in mezzo ad un campo, in aperta campagna, era una cosa veramente estasiante. Ora Giorgio era con la lingua tra le labbra della passera, la scorreva con passione e dolcezza, con le dita mi stuzzicava lentamente il clitoride. Io ero lì, già ansimante, di quel suo piacevole far scorrere la lingua, con le dita che lentamente andavano ad insinuarsi tra le labbra e la lingua che prendeva il posto sul clitoride, leccandolo e succhiandolo. Ero sempre più ansimante, il piacere era sempre più intenso, finché dopo un lungo scorrere di lingua e una lunga penetrazione a due dita, arrivai a godere, rapita da tutto quel piacere che stavo assaporando. Ebbene dopo questo estasiante momento di piacere, era giunto il momento di godermi di quel suo membro eccitato, che ancora non avevo avuto occasione e nemmeno il piacere di vedere, ma solo di sfiorare quasi furtivamente da sopra i pantaloni. Così gli feci togliere i pantaloni e la maglietta, lo volevo nudo, volevo gustarmi il suo corpo. Ma, alla vista del suo pene, fui proprio attratta da quel totem vibrante, allungai le mani per stringerlo forte, massiccio e pieno di desiderio anche lui. Restai sdraiata su quel mucchio di fieno, lo feci avvicinare a me, fino a sedersi sul mio seno, per la miseria che maestosità, che piacevole visione. Non seppi resistere dall'avvicinarmi e baciarlo, stretto tra le mie mani. Giorgio sembrava fuori di se, guardava il cielo e ripeteva continuamente: “Grazie, grazie, grazie”, mentre io ormai ero indiscutibilmente assorta a leccare, baciare e affondare tra le mie labbra quel maestoso pene, ero veramente assorta, in quello che stavo letteralmente gustando. In quella posizione, Giorgio riuscì ad allungare una mano dietro di sé, fino ad andare a stuzzicare la mia passera e il mio clitoride. In quella posizione, riuscivo a dare uno sguardo al suo volto inebriato, e più lui riusciva a stuzzicare la passera, più io aumentavo di intensità sul suo pene. Lo leccavo per tutta la lunghezza, per poi affondarlo tra le mie labbra, facendole scorrere il più a fondo possibile, accompagnando il tutto anche con la mano.
Vista la tanta intensità del mio affondare quel membro tra le mie labbra, lo stavo portando quasi al limite del piacere. No, non dovevo avere fretta di farlo godere, dovevamo godere ancora di tanto altro piacere, quindi mi resi conto di fermarmi un attimo, di prendere un attimo di fiato.
Era tanta l'eccitazione, il desiderio, ma preferii rallentare quella corsa al piacere, quindi lo feci scendere da sopra di me e facendolo sdraiare al mio fianco, mi girai sul fianco verso di lui e ricominciai a baciarlo di nuovo con passione, stringendoci in un forte abbraccio.
Durante quel bacio, pieno di desiderio e passione, girandoci e rigirandoci su quel mucchio di fieno, finì che mi ritrovai seduta sopra di lui.
Fu a questo punto che un pensiero mi passò per la testa: “ma quanto tempo ci vuole per andare a prendere una forca e due rastrelli? Cosa penseranno Gianni e Arianna di questa nostra lunga assenza?”, Franco sicuramente immaginerà il tutto e potrebbe anche esserci la possibilità di un suo intervento, anche Arianna potrebbe sospettare, visto il nostro lungo discorso, ma Gianni era sicuramente all'oscuro. Ma pensai anche: “...e chi se ne frega? Ora mi godo il momento”.
Ero sopra Giorgio, seduta su di lui, eccitata e vogliosa. Lui che non finiva di accarezzarmi il seno e il corpo, tirandomi spesso a se per baciarmi. La passera era ancora distante dal suo membro desideroso, ma non passò molto per arrivare al loro incontro, lentamente dalla sua pancia, scivolai fino a sentire quel massiccio membro, era veramente qualcosa di ingente, vibrante di desiderio. La mia passera, ora, era sopra di lui, quindi iniziai a scorrerlo avanti e indietro, volevo gustarmi per un po' quel movimento molto intrigante, prima di sentirlo ad affondare dentro di me.
Ora ero veramente all'estremo del desiderio, con le mani di Giorgio perennemente sul mio seno e che ansimava di desiderio, finché dopo avermi ancora tirata a se per baciarmi, quel forte desiderio divenne realtà. Mi raddrizzai ben seduta su di lui, mi sollevai un poco, presi il suo membro nella mano e lo indirizzai tra le labbra umide, quindi lentamente mi abbassai, facendolo finalmente affondare dentro di me.
Che straordinaria sensazione, duro e massiccio, vibrante, nel affondare dentro di me mi lasciai andare in un vero gemito di piacere, anche Giorgio ansimava mentre quel suo membro affondava in quel tanto atteso momento, ancora sussurrava parole quasi incomprensibili, ma sempre di gratitudine.
Iniziai così cavalcando Giorgio con passione e gran piacere, sentivo il suo membro con vera gioia, lo stavo cavalcando molto lentamente, facendolo scorrere per tutta la lunghezza, mi alzavo e poi scendevo, mi muovevo in tutti i modi per sentirmi sempre più a fondo quella meraviglia della natura, tanto che non ci volle molto per arrivare a godere, cominciando così ad aumentare l'intensità di quel cavalcare. Giorgio massaggiava forte il mio seno, riuscendo a volte a sollevarsi per baciarlo. Con quell'intenso su e giù, e la tanta frenesia, arrivai all'orgasmo, così mi abbassai a baciarlo, per evitare di urlare dal piacere che stavo provando. Lo baciavo, lo cavalcavo e godevo, eccome che godevo, ero come in preda alla follia, mi sollevai inarcandomi all'indietro, gemendo godendo sempre più, anche lui sussurrava parole e ansimava, fino all'esaurirsi di questo interminabile orgasmo.
Rallentai a questo punto quella forsennata cavalcata, ma evitai di sfilarlo, lo sentivo ancora ben volentieri dentro di me, continuando a muovermi piacevolmente e lentamente su di lui. Fu poi dopo un attimo di pausa, che Giorgio con una fantastica giravolta, riuscì a ribaltare la situazione, ritrovandosi così sopra di me, quindi allargandomi sempre di più le gambe, iniziò a muoversi piacevolmente, si mise in ginocchio e cominciò a spingere molto lentamente, scorrendo il membro proprio per tutta la lunghezza possibile. Alle volte, si tirava indietro tanto da farlo uscire, ma subito pronto a rientrare, facendomi così assaporare sempre maggiore piacere. Era molto intenso Giorgio, si alternava a forti accelerate con decisi rallentamenti, cercando spesso di abbassarsi a baciarmi, e alle volte lasciare le gambe per tornare a toccare il mio seno, mi sollevava le gambe, cercava in ogni modo di mettermi in qualche posizione, per cercare di farmi di assaporare sempre maggior piacere. Ormai ero alle stelle, ansimavo e gemevo, e ancora godevo, finché toccò anche a Giorgio godere, sentivo che era ormai arrivato al piacere massimo, stava per godere, me lo disse chiaramente pur ansimando e gemendo: “Patty sto per godere, sto scoppiando, godoooooo!!!!” e dopo ultimi e possenti affondi, lo sfilò ed iniziò a schizzarmi sul seno, sul ventre, lasciando cadere tutto quel seme caldo su di me. Wooww!!! alla fine si lasciò andare sopra di me stravolto dal piacere, ribaciandomi ancora, fino poi a lasciarsi andare al mio fianco.
Ora, lì sdraiati su quel mucchio di fieno, riuscii a sfogare qualche lacrima di gioia, ero li sdraiata che osservavo il cielo stellato, uno spettacolo davvero. Solo in quel momento, mi rendevo conto di quanto era fantastico il cielo sopra di noi, pensando alle stelle che ci avevano spiato, in quello che è uno dei grandi piaceri della vita.
La mano di Giorgio, mi accarezzava ancora dolcemente sul corpo, pur invaso del suo sperma lui continuava a carezzarlo.
Fu a questo punto che anche lui si rese conto di quanto eravamo rimasti fuori, e di cosa avrebbero pensato gli altri per la nostra lunga assenza. Gli risposi semplicemente: “Gli diremo, che siamo rimasti semplicemente sdraiati a guardare lo spettacolo più bello del mondo, il cielo stellato ed una luna piena che illuminava gli amanti, fino ad addormentarci di nuovo su quel mucchio di fieno, poi pensino quello che vogliono”.
In effetti restammo ancora un po' a goderci veramente quello spettacolo, rilassati, nudi e piacevolmente soddisfatti per aver sfogato i nostri desideri, lasciandoci andare ancora in intensi e passionali baci, carezze e toccamenti vari. Poi arrivò il momento di tornare, quindi molto lentamente, dopo esserci rivestiti e ripuliti dal fieno tra i capelli, prendemmo gli attrezzi e ci riavviammo lentamente verso casa. Fu proprio quando arrivati a casa, dando un'occhiata dalla finestra, che scoprii parte del discorso di Arianna, intrecciata in effusioni con Franco e Gianni. Fortuna che Giorgio era andato direttamente alla fontana a darsi una sciacquata, dando a me la possibilità di scoprire ciò che Arianna aveva voluto farmi capire. Fu così che riuscii a godermi ancora qualche momento di Giorgio, proprio alla fontana, dove decisi di intrattenerlo anche per il mio piacere, decidendo di farmi il bagno nuda in quella fontana, tanto che Giorgio mi disse:“cavoli ma potrebbero vederci”, gli risposi mentendo spudoratamente: “tranquillo, dormono profondamente, abbiamo ancora qualche attimo di tempo”.
Infatti totalmente nuda e immersa nella fontana, approfittai per scambiare ancora qualche piacevole effusione con lui. Poi ci rivestimmo e restammo seduti a parlare e guardare il cielo, finché anche loro uscirono di casa, con Franco sempre molto attento a tutto.
Giorgio non si era reso conto di ciò che era successo in casa, e forse anche Gianni non sospettò quello che era successo tra me e suo cognato, ma tutto fini con il grande piacere di tutti, tanto che Arianna poco prima di andarcene mi ringraziò.
Ci salutammo con l'intento di una nuova giornata insieme, e sia mai detto, anche con altri momenti ancora più intriganti.
Mi sarò forse dilungata troppo, ma purtroppo per descrivere certe situazioni, non è facile essere brevi e concisi. Comunque Franco mi raccontò tutto nel rientro, comunque felici per una fantastica giornata...ma questa è un'altra storia.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.3
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Una giornata in campagna:

Altri Racconti Erotici in trio:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni