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Una serata al Luna Park


di PattyeFranco
22.04.2017    |    11.815    |    4 9.6
"Franco era scomparso, volevo che venisse a baciarmi, ma niente non c'era..."
Ed eccomi ad un nuovo racconto dei ricordi, questo perché vedendo in questi giorni un Luna Park nei dintorni, mi sono ricordata di una fantastica serata in compagnia di un amico, proprio ad un Luna Park,
Il Luna Park è sempre un luogo di divertimento, di spensieratezza, ci si va spesso in compagnia, questo racconto risale a qualche anno fa.
Una giorno mio marito ed io decidiamo di passare una serata in compagnia di amici al Luna Park. Nel periodo di Pasqua, sia a Lecco che a Como arrivano le tipiche giostre, degli amici interpellati si aggregarono due coppie, Luciano e Silvio.
Si decide di andare al Luna Park di Como, il tutto anticipato da una bella pizzata in zona.
Appuntamento nelle vicinanze del Luna Park, premetto senza pensieri osé per la testa, ma semplicemente una bella serata in compagnia di amici. L'unico “problema” era Luciano, che aveva un piccolo debole per me, sapevo che per tutta la serata lo avrei avuto vicino. Naturalmente mi ero vestita abbastanza normalmente, camicetta, gonna sopra il ginocchio, e una leggera giacchina, temperatura mite.
Ci incontrammo in pizzeria e dopo i soliti baci e abbracci subito a mangiare la pizza e come sospettavo, Luciano venne a sedersi proprio di fianco a me.
Non che mi desse fastidio, era anche un bel ragazzo, ma di una timidezza impressionante, era comunque chiaro il suo debole nei miei confronti.
Durante la cena si parlò naturalmente delle giostre, diciamo che ne uscì la mia paura per le Montagne Russe e naturalmente il tunnel dell'orrore, per il resto tutto più o meno okay, naturalmente tutti avevano le sue. Finita la pizza, subito al Luna Park, prima un giro di perlustrazione per vedere le novità, poi si decide quali fare, naturalmente gli uomini attirati dai bersagli e noi donne attirate dai premi.
Io ero continuamente seguita dal mio angelo custode Luciano, nonostante non gli davo motivi di credere chissà cosa, se non la mia amicizia; ma quel suo essermi così vicino ovunque e incessantemente, fomentava anche pensieri maliziosi, ma davanti alla compagnia era meglio astenersi dal dare adito a pensieri strani.
Arrivammo poi al labirinto, dove naturalmente entrammo noi donne accompagnate dai soli due uomini singoli, Luciano e Silvio. Silvio si mise davanti a tutte e Luciano per ultimo dietro di me. Ogni tanto ci prendevamo per mano per tirarci nella direzione giusta, ovviamente io dovevo dare la mano anche a Luciano,. Una volta usciti da questo labirinto dopo tante risate, ecco il primo dei divertimenti per gli uomini, il solito soffio d'aria dal basso che faceva alzare le gonne, le altre due avevano i pantaloni quindi non ebbero problemi, io invece avendo la gonna, pur tenendola davanti, dietro si alzò ugualmente, Luciano non aspettava altro, tanto gli bastò per notare le autoreggenti.
Niente di male ci mancherebbe e proseguimmo per altre giostre.
Ad un certo punto Franco mi fece notare quanto Luciano era notevolmente attratto da me, questo creò in me un certo dispiacere per lui, oltretutto essendo in compagnia non potevo assecondarlo oltremodo. Arrivammo poi al tunnel dell'orrore, qua cercai di oppormi dall'entrare, ma gli altri mi convinsero in tutti i modi, qui bisognava salire su delle autovetture due a due, le due coppie naturalmente si trovarono a salire assieme, quando fu il mio momento, invece di Franco mi trovai al fianco proprio Luciano. Ero talmente terrorizzata ad entrare là dentro che non sapevo più che pensare, appena partiti già all'inizio iniziai a urlare e istintivamente mi attaccai a Luciano.
Capii subito del perché Franco aveva fatto salire Luciano, aspettando fuori per vedere poi il mio volto terrorizzato e forse anche di più.
Luciano ovviamente se la rideva proprio, sia nel vedere me così impaurita, ma anche per il suo avermi tra le braccia, per lui era una cosa speciale, me ne resi conto nonostante la paura, per come mi accarezzava e mi stringeva. All'uscita mi resi conto di che strane sensazioni avevo provato dentro quel tunnel, di paura e di piacere.
Continuò il giro, ma a lungo andare la compagnia andò a scemare, le due coppie, prima una e poi l'altra se ne andarono, anche Silvio dovette andare perché era arrivato con una delle coppie, mentre Luciano era arrivato con la sua auto. Così che rimanemmo soli con lui, che non si era per niente stancato di andare su alcune giostre, anzi si stava effettivamente divertendo, in particolar modo, quando riusciva a starmi vicino e naturalmente in quelli dove c'era lo sbuffo d'aria che faceva alzare la gonna.
Fu proprio in occasione di una di queste, che Franco mi propose di togliere le mutandine, di giocare un po' con Luciano, tanto il feeling non mancava, oltretutto non c'era nessuno della compagnia di cui temere pettegolezzi.
La proposta di Franco mi intrigò niente male, la sola cosa era stare attenti, durante gli sbuffi, affinché' solo lui potesse notare l'assenza di intimo.
Ma come toglierle senza che lui se ne accorgesse? L'occasione si ebbe quando arrivammo al tunnel dell'amore, dove ovviamente entrai con Franco. Su quella vettura appena dentro il tunnel me le sfilai, e naturalmente io e Franco ne approfittammo un pò, era il tunnel dell'amore o no?
Tra baci intensi e qualche toccatina alla passera bella nuda, non ci volle molto a farmi salire passione e desiderio. Franco sapeva il fatto suo, sapeva come farmi eccitare ed approfittare di situazioni che si venivano a creare, il restare soli con Luciano era un'occasione, sapendo della sua debolezza nei miei confronti, la voglia di svegliare la sua timidezza e il fatto che tutto sommato a me non dispiaceva certo.
Usciti dal tunnel, arrivati al solito sbuffo, la gonna naturalmente si alzò, ma tenendola davanti per non far vedere a quello delle giostre, bastò per far vedere a Luciano che gli slip erano scomparsi.
Fu strana la sensazione a sentire l'aria arrivare direttamente alla passera senza mutandine, strana ma piacevole.
Dopo poche occhiate di intesa con Franco decidemmo, ripartendo dal labirinto di tornare nel tunnel dell'orrore, poi ancora a quello dell'amore.
Entrando nel labirinto, dove di sbuffi ce n'era più di uno, ci volle poco a far divertire un po' di più Luciano, chiedendogli di tenermi la gonna dietro quando c'erano gli sbuffi, cosa che non gli riusciva facilmente visto che erano quasi sempre improvvisi, cosi da gustarsi spesso e volentieri lo spettacolo, fortuna sulla strada c'era solo Franco che guardava gustandosi lo spettacolo pure lui, e anche a ridersela osservando Luciano che a volte finiva con le mani sulle natiche, sempre in ritardo rispetto agli sbuffi che avevano già sollevato la gonna.
Tra gli sbuffi diretti sulla passera e la vicinanza di Luciano, cominciò a salirmi quello strano calore del desiderio, dell'eccitazione, Franco inoltre aveva deciso che d'ora in poi, fossimo solo io e Luciano ad entrare nei vari tunnel.
Dopo che nel labirinto, Luciano si era già ben eccitato, entrammo nel tunnel dell'Orrore, dove mi sarei ancora attaccata a lui, ma ora non più solo per paura, ma per approfittare della sua vicinanza. Infatti appena partita l'autovettura fingendo paura, mi riattaccai a lui, ma nonostante la sua timidezza riuscì a fatica a poggiare una sua mano sulle gambe. Conoscendo più o meno i punti più cruciali e visto che la gonna ormai era salita molto, approfittai per fare in modo che quella mano si avvicinasse alla passera. Certo per lui ritrovarsi la mano sulle cosce e sapendo che più su avrebbe trovato il frutto proibito, era davvero da sballo. Naturalmente data la sua timidezza non mi aspettavo certo chissà quali gesti, ma nel trambusto la sua mano lentamente si muoveva, dando ottimi segni di voglia di arrivare proprio là, ma la sua paura era ancora forte..
Usciti da questo tunnel, Luciano era a tutti gli effetti pieno di entusiasmo ed eccitazione, si vedeva chiaramente. Quindi andammo diretti al tunnel dell'amore, ma nonostante le sue insistenze a volermi far salire con Franco, riuscii a salire con lui, ora non poteva che succedere qualcosa, entravamo nel tunnel dell'Amore, la cosa doveva per forza evolvere.
Appena dentro, non seppi resistere, anch'io ormai ero piena di eccitazione, sentivo forte un certo desiderio, quindi presi la mano di Luciano la poggiai sulle mie gambe, poi presi la sua testa tra le mani e lo tirai a me portandolo a baciarmi, non appena le sue labbra si poggiarono alle mie, nonostante l'iniziale sorpresa, si lasciò trasportare da quel bacio. Un bacio tanto passionale che anch'io mi lasciai andare dimenticando che per qualche istante quella vettura sarebbe diventata visibile dall'esterno.
Durante quel bacio la sua mano lentamente salì, avvicinandosi a quella passera già desiderosa di attenzioni, purtroppo il tempo non era moltissimo, ma tanto bastò per permettergli di sfiorarla appena, e di accendere in Luciano maggior desiderio sessuale. Appena prima di uscire, riuscì a bisbigliare con una voce tremolante: “Patty sto impazzendo, non riesco a resisterti, non so che fare”, lo bloccai sapevo che era difficile per lui, quindi gli risposi: “lasciati trasportare dai tuoi desideri e vedi che succede, abbandona i tuoi timori” e gli diedi nuovamente un bacio.
Mi guardò senza più dire una parola, ormai eravamo fuori e certo non osava più, però vedendo che ormai non c'era nessuno oltre Franco sulla stradina, prima dello sbuffo lo ribaciai e lasciai che lo sbuffo sollevasse completamente la gonna, dando ancora più stimolo a Luciano.
Come sempre fu Franco a cercare di sciogliere un po' di timori a Luciano, e gli disse: “E bravi, d'accordo che era il tunnel dell'amore, ma vi siete proprio lasciati andare voi due” e fece una bella risata, Luciano restò un attimo in imbarazzo e non disse niente, ma nemmeno si impaurì.
A questo punto, restava che in tutti e tre si sentiva quel velo di desiderio, un desiderio che ci doveva portare da qualche parte. Ormai avevamo girato tutto il Luna Park che aveva contribuito a svegliare certi desideri, ma come sfogare tutto questo? Sentivo forte il desiderio di baciare nuovamente Luciano, anche lui era estremamente eccitato, ma a causa della suo naturale timore non osava certo proporre situazioni particolari.
Eravamo in uno stato di stallo ma come sempre fu Franco a smuovere le acque: “A me sinceramente è venuta una gran sete”, poi rivolgendosi a Luciano continuò: “a fianco casa tua non c'è un Pub? Andiamo li e ci beviamo una birretta”, Luciano accettò ben volentieri e naturalmente anch'io, prendemmo le nostre auto e partimmo, Luciano abitava appena fuori Como a pochi minuti da lì.
Naturalmente io salii in auto con Luciano, avevo già per la testa pensieri molto travolgenti e in quel pur breve tragitto in auto, approfittai per stuzzicare ancora di più Luciano.
Accavallando le gambe, facendo scivolare la gonna al limite del possibile, per poi prendere la sua mano e accompagnarla semplicemente sulle mie cosce. Luciano certo non disdegnò e cominciò ad accarezzarmi le gambe, salendo sempre di più. Il desiderio di toccare la mia passera era sempre più forte e proprio appena prima di entrare nel parcheggio arrivò al dunque, la sua mano era arrivata a toccare il frutto proibito, una sensazione per me piacevolissima, ma non da meno per lui. Appena dentro il parcheggio, si bloccò deciso con l'auto e si avvicinò baciandomi, sempre tornando con la mano sulla passera. Che decisione, che foga, qualcosa in lui si era sciolto. Franco che era dietro di noi, vide chiaramente la scena del bacio, ma finse di niente ed andò a parcheggiarsi, ma dopo pochi attimi bussò al vetro e disse: “Mi dispiace disturbare, ma il pub sta chiudendo, che facciamo?”.
A questa notizia, Luciano ormai sciolto da molti timori e desideroso di probabili e piacevoli risvolti, rispose: “Se non vi dispiace, andiamo a casa mia, qualche birra ce l'ho anch'io, dobbiamo solo attraversare la strada”. Un invito a cui non si poteva dire certo di no e dopo aver parcheggiato, attraversammo la strada di corsa, sentivamo troppo la voglia di quel forte desiderio. Entrammo in casa e senza nemmeno il tempo di proferire parola, baciai intensamente Franco, poi subito mi buttai su Luciano, ormai eravamo troppo desiderosi di lasciarci andare forti piaceri. Luciano fu una sorpresa unica, dopo un appassionato bacio, si inginocchiò alzandomi la gonna, e dopo un sguardo di ammirazione, iniziò baciando decisamente la passera, mise le mani dietro alle natiche, stringendole e tirando il mio corpo a se con intensità impressionante, iniziò a far scorrere la lingua sulle labbra della mia passera ormai già umide.
Allargai le gambe, così che potesse godersi meglio il piacere di quello che mi stava facendo. Mi accarezzava tutta, le natiche, le cosce, leccava con intensità la passera, soffermandosi spesso sul clitoride. Nel frattempo Franco non era stato da meno, baciandomi con passione, mi tolse giacca e camicetta, lasciando solo il reggiseno, poi si fermò e disse: “Luciano se mi dici dove sono le birre, vado io a prenderle”, lui staccando appena la sua bocca dalla mia passera gli rispose: “In fianco al frigo in cucina, non sono fresche ma vanno bene ugualmente” facendogli segno con la mano, poi tornò di nuovo a dare attenzioni alla mia passera.
Luciano ormai si era lasciato andare ai suoi istinti naturali, i suoi timori ormai lo avevano abbandonato, mentre Franco era in cucina che trafficava per prendere la birra, Luciano si rialzò a baciarmi con estrema passione, poi i sui baci lentamente cominciarono a spostarsi lentamente più giù passando dal collo, fino ad arrivare al seno, dapprima solo abbassandomi il reggiseno, per poi slacciarlo e toglierlo.
Io ero tutta un fremito, Luciano ormai si era abbandonato esclusivamente a me, più niente riusciva a distoglierlo da quello che stava facendo e assaporando, nemmeno la voce di Franco quando disse che le birre erano sul tavolo, non fece una piega.
Le sue mani mi accarezzavano e stringevano il seno, la sua bocca mi riempiva di baci ovunque, soffermandosi sui capezzoli, baciandoli, leccandoli e succhiandoli, era una meraviglia.
Poi, stanco di restare li in piedi in corridoio, di slancio mi prese in braccio e mi portò direttamente in salotto, adagiandomi sul tavolo e facendomi sdraiare. Ricominciando da un bacio interminabile e intenso, poi lentamente arrivò di nuovo alla passera, ma non prima di avermi definitivamente sfilato la gonna.
Ero ansimante e presa dalle sue attenzioni, completamente passiva ai suoi baci, alle sue carezze, lasciavo che fossero i suoi istinti naturali al piacere..
Franco? sembrava strano, era li seduto sul divano che ci osservava bevendosi la birra, sembrava stesse guardando un film con estrema eccitazione. Io mi sentivo piacevolmente rapita dai baci e dalle carezze di Luciano, riusciva a farmi sentire come in un mondo pieno di meraviglie. Dopo un pò, finalmente sentii qualcosa penetrarmi, la sua lingua, dopo ampie leccate sulle labbra, andò ad infilarsi per quanto possibile dentro la passera. Iniziai a quel punto a lasciar sfuggire gemiti di piacere e a non essere più del tutto passiva, iniziando a muovermi e contorcermi in modo molto più intenso, tanto che per attaccarmi al tavolo, feci cadere e rovesciare una delle bottiglie di birra appoggiate sul tavolo.
Franco fu veloce ad alzarsi e andare in cucina a prendere dello scottex per pulire. Fu ancora più sensazionale quando dopo aver asciugato il tavolo, iniziò a versare lentamente la birra che era rimasta nella bottiglia sul mio seno, iniziando così a leccarlo quasi con avidità.
Questa cosa mi fece esplodere, l'intensità con cui mi leccava i seni era esageratamente piacevole, sentivo la birra scorrere sul mio ventre, scendere sempre più. Franco la versò sempre lentamente anche sulla passera, cosi che Luciano piacevolmente sorpreso dalla cosa, si mise a leccare con maggiore intensità.
Certo una situazione del tutto inaspettata, ma visto il risultato, del tutto piacevole, ormai non era più soltanto la birra rimasta nella bottiglia rovesciata, ma anche quella ancora piena.
Franco la versava lentamente sulla passera e Luciano con voracità la leccava gustandosi il tutto, tutto il vigore che stava mettendo con la lingua che batteva sul clitoride e scorreva sulle labbra era una cosa gradevolmente esagerata, la situazione mi stava facendo godere e gemere come una pazza. Franco alternava il versare la birra, ora sulla passera e ora sul seno, dando anche della belle leccate e succhiate.. Ma che piacevole situazione, ma poi, pur finita la birra, quelle lingue non si fermarono certo, anzi furono ancora più avide aumentando il piacere e il desiderio che stavano diventando sempre più inebrianti. Luciano finalmente si decise a farmi sentire anche le sue dita, penetrandomi decisamente prima con uno poi con un altro, facendomi avere una vera e propria esplosione di piacere, Franco contribuiva al tutto, baciandomi con passione durante questo momento così esaltante, accarezzandomi anche il seno.
Ora non volevo più essere solo passiva, volevo vedere e gustare anche io un po' di loro. Quindi li feci spogliare e scendendo dal tavolo, aiutai Luciano a spogliarsi per essere più veloce, gli slacciai i pantaloni facendoli scendere contemporaneamente agli slip, wow!!! che sorpresa, che magnificenza di pene mi si mostrò di fronte,
Una vera scultura e di dimensioni sicuramente non trascurabili, era li vibrante, in attesa di essere preso in considerazione dalle mie mani e dalle mie labbra. Me lo presi tra le mani con fermezza e dopo essermi ben accertata delle effettive dimensioni, che non fosse solo una visione, mi avvicinai con le labbra ed iniziai a baciarlo e leccarlo. Era una vera scultura, mi vedevo tutte le sue pieghe e le sentivo con la mia lingua, ma poi lo feci definitivamente sparire tra le mie labbra, affondandomi su di lui. Lo scorrevo per tutto il possibile con le labbra, con un piacere impressionante, me lo stavo effettivamente gustando, e Franco che faceva? Si era messo dietro di me e mi accarezzava e baciava sulla schiena allungando le braccia davanti. per stringermi piacevolmente il seno.
Ebbene Luciano era lì in piedi, esageratamente eccitato, il suo pene era di un massiccio impressionante, lo scorrevo sempre dolcemente con la bocca e la lingua, mentre lui mi accarezzava i cappelli, iniziando ad ansimare e gemere per il piacere che stava provando.
Il tutto procedeva molto piacevolmente, Luciano era particolarmente preso da quel piacevole andirivieni della mia bocca sul suo imponente pene, ma sentivo che se avrei continuato con quella convinzione e decisione, avrebbe goduto anzitempo, quindi decisi di dare più attenzione anche a Franco, così che lo feci sedere sul divano ed iniziai lo stesso lavoretto che avevo appena fatto con Luciano.
Anche Franco era tremendamente eccitato, senza rendermene conto, forse perché i miei pensieri si erano fissati su quello di Luciano o forse perché Luciano si era di nuovo preso le attenzioni della mia passera, leccandola e infilandoci nuovamente due dita, io esplosi in una deciso e piacevole orgasmo, fu un attimo di vera e propria isteria, iniziando a contorcermi, ansimare, ma anche esagerare sul passero di Franco, cosi che lo feci esplodere.
Lo tolse dalla mia bocca appena prima di esplodere, continuando con la mano spremendolo fino all'ultima goccia. Io continuai a gemere e ansimare preda di quell'orgasmo arrivato quasi all'improvviso. Fu a questo punto che Luciano preso dal mio godere, si lasciò andare ad una frase: “Patty ti voglio, non posso più resistere”, alla mia naturale risposta: “e cosa aspetti, fai quello che vuoi, non aspetto altro io”, tolse le dita dalla passera, si alzò in piedi e allargandomi bene le gambe appoggiò il suo pene sulla mia passera ed iniziò ad affondare. Lo fece lentamente, ma era talmente bagnata, che era solo un piacere sentirlo entrare, ansimando per tutto il godimento che stavo provando.
Quando fu dentro tutto, si fermò un attimo, dandomi appena il tempo di respirare, poi iniziò ad indietreggiare lentamente, facendolo uscire, e poi dentro di nuovo. Fece questo affondare e toglierlo per un po' di volte, facendomi impazzire letteralmente, una sensazione estasiante. Ogni qualvolta usciva e poi rientrava sentivo ogni piega del suo pene e più continuava più mi allargava le gambe, facendomi sentire sempre maggior piacere, finché con le dita andò a stuzzicarmi anche il clitoride, facendomi scoppiare nuovamente in un nuovo orgasmo. A questo punto iniziai a pregarlo di spingere sempre di più, di affondare con maggior convinzione, e la cosa fu inaspettatamente impressionante, il suo movimento divenne sempre più portentoso, mi sbatteva con un'intensità impressionante, iniziando pure lui a gemere e ansimare e a gridare, “Patty, Patty, Patty” ad ogni deciso affondo.
Entrambi sembravamo presi da uno strano isterismo, io che lo supplicavo di continuare all'infinito, lui che continuava a nominare il mio nome, qualche volta aggiungendo che stava per morire dal piacere. Franco era scomparso, volevo che venisse a baciarmi, ma niente non c'era. Non riuscivo più a connettere, quindi allungai una mano dietro la nuca di Luciano e lo portai a baciarmi, mentre con sicurezza continuava ad affondare il suo pene dentro di me.
Arrivò anche il suo momento di goduria, sentii le sue mani stringermi le braccia, il suo pene vibrare in modo impressionante, si fermò un attimo, poi lo sfilò con decisione schizzando tutto il suo sperma addosso a me, godendo e ansimando, fu interminabile quel suo godere, aiutandosi con la mano, mentre io mi massaggiavo il seno, con tutto lo sperma che mi aveva inondato, finché, si lasciò andare sfinito sopra di me, baciandomi ancora con passione. Solo dopo mi resi conto che Franco era andato in bagno per ripulirsi, ma solo per lasciarmi qualche attimo di follia, sola con Luciano.
Ero sfinita e piacevolmente soddisfatta, anche se il desiderio di piacere era ancora insito in me e non solo. Vedendo inoltre quel maestoso pene di Luciano che non osava tornare a riposo, la cosa si faceva ancora più intrigante, un segno che forse il tutto non era assolutamente finito lì? Infatti il tempo di andare a darci una ripulita in bagno e berci una birra, questa volta in modo normale, poi tutto ricominciò.
Come e dove ricominciò? Ebbene Luciano mi prese nuovamente in braccio e dal salotto mi portò in camera, buttandomi decisamente sul letto, dove Franco si era già piacevolmente sdraiato in attesa di continuare questo piacevole fine serata. Questa volta però, presi io le redini del gioco, cominciando nuovamente dai loro passeri, succhiandoli e gustandomeli, alternandomi un pò su uno e un pò sull'altro. Franco passò poi a dedicarsi nuovamente alla mia passera, facendomi esplodere in un nuovo orgasmo, mentre io mi dedicavo al pene di Luciano. Con Luciano oltre a dedicarmi al suo pene, ogni tanto lo prendevo per i capelli e lo tiravo a me baciandolo.
Franco era decisamente troppo eccitato e proprio nel culmine del mio orgasmo, volle passare subito al dunque, si mise in ginocchio davanti alla mia passera, mi sollevò le natiche e mi penetrò con determinazione. Ero troppo infiammata dal desiderio, e subito iniziai a contorcermi per le piacevoli sensazioni. Mi stava letteralmente facendo impazzire di piacere, sentivo il suo pene affondare e ritrarsi, mentre continuavo a gustarmi il pene di Luciano che scorreva nella mia bocca, mugolavo, ansimavo, quasi gridavo, Franco stava letteralmente passando i termini, continuava con tanta determinazione. Luciano invece seppe fare in modo di far perdere ancora di più il controllo alla sottoscritta, allungando una mano sul clitoride e stuzzicarlo, mentre Franco continuava a spingere sempre più. A quel punto non potei evitare di lanciare un vero urlo di piacere, un orgasmo fuori dalla mia normalità, mi sembrò letteralmente di impazzire. Franco che affondava deciso il suo passero dentro di me e Luciano a stuzzicare il clitoride, un piacere davvero intenso e duraturo, ma questa fu la goccia che fece esplodere Franco nel vedermi così isterica di piacere. Lo sfilò e riuscì ad esplodere in modo copioso, ma a quel punto dentro la mia passera sentii un vuoto che andai subito a colmare.
Feci sdraiare in fretta e furia Luciano, mi misi sopra il suo mastodontico arnese e nonostante le dimensioni affondai decisa, non fece certo problema a riempire quel vuoto. Con la tanta isteria che mi aveva presa, iniziai a cavalcarlo con determinazione, mi sentivo preda di una strana esaltazione, qualcosa di innaturale, mi agitavo e contorcevo sopra Luciano, tremendamente preso da questo mio stato di piacevole follia. Continuai a volte con determinazione e a volte con delicatezza. Anche lui stava godendo di piacere, quindi iniziò a prendere lui l'iniziativa. Non so quante volte cambiammo posizione, ma so che ogni volta era un vero e proprio piacere, In un momento in cui io mi ritrovai nuovamente sopra di lui, riuscì ad allungare la mano e andare a stuzzicarmi dietro, fino ad infilarmi un dito. Fu ancora una volta motivo di urla e gemiti di piacere, ma questa volta fu anche per lui la fine, era da tanto che il suo pene entrava ed usciva da quella passera ormai super soddisfatta. Questa mia nuova esplosione fu lo stimolo per far esplodere anche lui, ma non prima di avermi fatto tornare sotto di lui, rimettendomi con le gambe sollevate tra le sue mani spingendo con colpi decisi e profondi, poi lo sfilò e restando seduto sopra di me, venne a metterlo tra i miei seni, continuando quell'andirivieni fino ad esplodere definitivamente, gemendo e ansimando. Il suo sperma mi inondò, continuando a schizzare con quella scultura sempre stretta nel mio seno, poi nuovamente si abbassò e venne a baciarmi sempre con estrema passione e dolcezza.
Alla fine si lasciò andare sul letto senza fiato, sembrava distrutto, ma non era il solo, tutti eravamo piacevolmente soddisfatti e stravolti. Il piacere di questa inaspettata serata, da questo inaspettato Luciano, ma non inaspettato Franco, che come sempre ha saputo cogliere i miei momenti di desiderio e piacere e saper fare in modo di poter esaudire tutto questo.
Ebbene andò a finire che restammo a dormire da Luciano, tutti e tre nello stesso letto, tutti e tre nudi, potendo così godere anche del calore dei nostri corpi, del piacevole contatto della pelle, liberi di poter sentire carezze e baci.
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