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Ritorno in Taxi


di PattyeFranco
09.01.2014    |    11.796    |    9 9.9
"Non ci misi molto a finirla, era troppo buona, e di conseguenza ne ordinai subito un’altra..."
Ebbene ora mi sto sbilanciando a descrivere alcune mie avventure, dopo quella del Farmacista, mi sono ricordata dell’avventura accadutami e un po’ ricercata sempre in quel della Liguria.
Eravamo tornati verso la metà di Novembre sempre nel nostro appartamento di Menton, in quel periodo si sta ancora bene da quelle parti, le temperature sono ancora accettabili. Ma come sempre si va a fare un giro per Monaco, andiamo al porto a mangiarci un gelatino, poi facciamo un giretto in auto, passando di fronte al Casinò. Non c’era molto movimento, ma in quel momento ci telefona il nostro amico di Sanremo, chiedendoci se avevamo voglia di andare in compagnia a bere una birretta in un pub della zona, la risposta fu subito affermativa, ma a patto di darci il tempo di arrivare, ci disse di andare tranquilli che non c’era fretta, tanto dovevano aspettare anche un’altra coppia che arrivava da Imperia. Ci avviammo tranquilli per Sanremo, non essendoci molto traffico in una mezz’oretta eravamo già là. Ci trovammo in un parcheggio abbastanza grosso, vicino alla Sanremo Vecchia.
Il pub era proprio nella parte vecchia di Sanremo, non appena arrivarono tutti ci recammo subito in quel Pub. Avevano un casino di birre e io volli subito provarne una scura, era abbastanza su di gradi e molto buona, tutti ordinarono birra, ma restarono sulle bionde normali solo io avevo voluto esagerare.
Non ci misi molto a finirla, era troppo buona, e di conseguenza ne ordinai subito un’altra. Purtroppo a me l’alcool mi fa un certo effetto, mi disinibisce un po’.
Il nostro amico era proprio seduto accanto a me, e mi ricordai della frase che mi aveva detto quella volta del farmacista, che in teoria si meritava un premio anche lui, merito di averci fatto conoscere quella Farmacia, ma c’era troppa gente, quindi cercai di trattenermi più che potevo, non volevo certo passare per una di quelle.
Però sotto sotto il pensiero cominciava ad eccitarmi e dovevo trovare il sistema per far succedere qualcosa. Dopo un po’ la compagnia cominciò a sciogliersi, nel senso che qualcuno iniziò ad andarsene a casa, restavamo sempre in meno, nel traffico dei saluti, ebbi un attimo per riuscire a far capire a mio marito cosa mi passasse per la testa, lui ci fece una risata e mi disse: “vedi te, ma guarda che non abbiamo molto tempo, tra un po’ dovremo andare a casa anche noi, lui domattina ha la sveglia molto presto”, decisi allora di giocarci solo un po’ e vedere le sue reazioni ormai eravamo di nuovo rimasti solo noi tre. Avendo io una minigonna, cominciai con l’accavallare le gambe e far salire bene la gonna, fu subito come dar fuoco alla benzina, lui si mise subito a fissarmi le gambe e a toccarsi il suo coso.
Io ormai con l’aiuto delle birre avevo perso un po’ di freni, e gli feci capire subito che poteva essere l’occasione buona per quel premio, ma aveva ancora un po’ di timore.
Ma purtroppo il tempo era tiranno ed era già tardi, non potevamo cominciare qualcosa per poi interromperla magari sul più bello, quindi decisi che gli avrei solo dato un piccolo anticipo, per poi continuare una volta che c’era più tempo, mi piaceva questo nostro amico e mi attizzava proprio. Quindi mentre lui e mio marito andarono al bancone a pagare, io ne approfittai per andare in bagno, dove senza pudore mi tolsi gli slip, mi feci una pisciatina e poi tornai da loro. Uscimmo dal pub e andammo dritti al parcheggio a prendere l’auto, io senza slip ero molto eccitata, ma sapevo che dovevo rassegnarmi a solo qualche cretinata, infatti una volta arrivati all’auto, nel sedermi mostrai al nostro amico il panorama, si accorse subito che ero senza slip e restò incantanto, restai un attimo senza tirare dentro l’altra gamba, proprio per mostrargli meglio quello che c’era da vedere, a questo punto si sciolse un attimo e mi disse: “ma proprio adesso dovevi istigarmi? Proprio ora che dobbiamo andarcene a casa?” Io senza dire parola, gli feci un gesto per fargli capire che purtroppo non era colpa mia, e gli feci anche il gesto, alla prossima. A quel punto dovevamo salutarci ed andare, quindi lo tirai verso di me e gli piantai una bella limonata, e con una mano gli tirai la sua a toccarmi la passera, che era già bella bagnata, ma dovetti staccarmi subito, non potevo andare oltre. Anche lui dispiaciuto, tolse la mano e ci salutò. Salutò mio marito, pronti per partire, ma sorpresa delle sorprese, mentre mio marito tenta di avviare l’auto, questa non parte più, il nostro amico se ne stava già andando, ma si rese conto del problema e tornò indietro a vedere cosa c’era. Si intendeva un po’ di meccanica e guardò subito nel motore, ma non riuscì a capire il problema, quindi propose a mio marito di lasciare lì l’auto, che ci avrebbe pensato lui il giorno dopo a farla vedere ad un suo amico meccanico e che ci avrebbe accompagnati a casa lui. Mio marito accettò per il lasciare l’auto lì, ma vista l’ora gli disse che avrebbe preso un Taxi, che non voleva farlo venire ancora fino a Menton e anche a ragione, lui avrebbe dovuto alzarsi presto per andare al lavoro. Dopo un pò di buona discussione mio marito riuscì a convincerlo, quindi si propose di chiamarci il Taxi. Infatti dopo nemmeno cinque minuti il Taxi era già arrivato, perché era partito da li vicino al Casinò, ci salutammo con l’intento di trovarci il giorno dopo nel pomeriggio, e che ci avrebbe fatto sapere lui dell’auto. Salimmo entrambi dietro sul Taxi, era una Multipla e io nel salire gli mostrai ancora un po’ la passera.
A me nonostante il guaio dell’auto non era passata l’eccitazione, quindi non appena partiti e aver detto al Taxista (un gran bel ragazzo), dove dovevamo andare, presi la mano di mio marito e me la portai proprio in mezzo alle gambe. Con il fatto che avevo anche quel po’ di birra addosso, non pensavo a nient’altro che a quello che poteva succedere col nostro amico, ma mentre mio marito mi trastullava la passera, notai che il taxista ogni tanto guardava nello specchietto, io ero troppo eccitata per riuscire a frenarmi, inoltre mi eccitava anche quello sguardo furtivo del taxista. Quindi mi lasciai andare del tutto, allungai la mano, slacciai i pantaloni a mio marito, glielo tirai fuori e mi abbassai a baciarglielo e succhiarglielo, anche lui era molto eccitato e si lasciava fare nonostante il taxista. Dopo un po’ mi tirò su, e mi slacciò la camicetta, lasciando uscire in bella vista il seno, visto che ero senza reggiseno.
Il taxista continuava a guidare, ma aveva di molto rallentato e vedevo che continuava a guardare dallo specchietto, questa situazione era molto strana, mai avrei pensato di arrivare a questo davanti ad una persona che non conoscevo, ma l’euforia mi portava a fregarmene anzi aumentava la voglia.
Ormai ero seminuda, mio marito che mi baciava, mi accarezzava il seno, e poi andava giù ad accarezzarmi la passera super bagnata di umori. Non sapevamo proprio come trattenerci, era impossibile, così che mi fece appoggiare alla portiera, e mi aprì bene le gambe e si abbassò a leccarmela, talmente ero eccitata cominciai a gemere di piacere. Fu a questo punto che il Taxista che non aveva ancora detto parola, disse con una voce tremolante: “Vi dispiace se mi fermo in qualche posto isolato, mi accontento di guardare se volete, ma guidare così non riesco proprio”, allungai l’occhio e vidi che già l’aveva in mano quindi non aspettai che rispose mio marito, e gli risposi mentre gemevo: “Faccia come vuole, non vorrei che per distrarsi vada a fare qualche incidente”, mio marito non smise proprio di continuare a leccarmela e ormai mi aveva anche già infilato dentro un dito, il Taxista non ci mise molto a trovare un posto dove mettersi, infatti si fermò in un parcheggio isolato, ma abbastanza illuminato da permettergli di vedere meglio.
Tirò avanti lo schienale del sedile anteriore e si mise bello comodo con il suo cazzo in mano a guardare, non diceva più niente, ma era eccitato alla scena, forse non si aspettava una corsa così erotica. Mio marito continuava a leccarmi e sditalinarmi la passera, mentre io continuavo a mandar gemiti di piacere, ma anche la situazione di quello che guardava masturbandosi, mi mandava sempre più in estasi al che decisi di allungare una gamba e andare a toccarglielo con un piede, era durissimo. Ebbi subito un attimo di godimento, un orgasmo inaspettato, glielo accarezzavo e masturbavo con il piede, al punto che anche lui cominciò ad accarezzarmi la gamba, sensazione piacevolissima, e lentamente con quella mano saliva sempre più su, quasi a voler venire a toccare quella passera bagnata, ma c’era sempre mio marito che leccava di gusto. Ero talmente eccitata da non capire proprio cosa stavamo facendo, mio marito a questo punto si tirò su e venne a baciarmi, e toccarmi il seno, tanto bastò al Taxista per avvicinarsi sempre di più alla passera, ma non a toccarla proprio, ma solo arrivava su a sfiorarla. Ero all’estremo, quella mano che si avvicinava e la sfiorava appena mi faceva impazzire, mio marito che mi baciava e accarezzava il seno, non riuscivo più a trattenermi dovevo sentirmi un cazzo dentro, al punto che feci sedere bene mio marito e subito gli salii a cavallo dandogli la schiena, così che il Taxista vedesse bene quel cazzo entrarmi dentro. Restò un attimo a guardare bene quella penetrazione, entrava dolcemente e facilmente tanto era bagnata, poi dopo un po’ di su e giù con piacere, il Taxista si avvicinò e cominciò ad accarezzarmi sul ventre fino ad arrivare ad accarezzarmi il seno e poi baciandomelo e leccarmelo, mentre mi accarezzava un seno, mi baciava l’altro. Fu l’apoteosi, cominciai a godere come un’indiavolata, ero al massimo del piacere aumentai il ritmo, e più mi muovevo più godevo non rendendomi conto che anche mio marito stava per godere, infatti non appena fu al limite mi sollevò di peso facendolo uscire per poi sdraiarmi sul sedile e godere sulle mie tette, in quel farmi sdraiare sul sedile a tutti gli effetti mi ritrovai sulle gambe del Taxista con quel cazzo duro davanti al viso, e ancora in pieno godimento me lo presi in mano e cominciai a masturbarglielo io, avvicinandomi lentamente con la bocca e dandogli una leccatina ogni tanto. Avrei voluto infilarmelo, ma preferii evitare, tanto ci aveva gia pensato mio marito a infilarmi due dita nella passera per farmi continuare a godere, quindi decisi di farlo godere in quel modo, mentre lo masturbavo e continuavo a dargli quelle leccatine proprio sul glande e succhiandoglielo bene ogni tanto, lui mi accarezzava il seno ancora sporco del piacere di mio marito, finchè sentii che stava per venire, quindi mi spostai quel tanto per farlo godere sul mio seno, unendo il suo piacere a quello di mio marito. Dopo un attimo di rilassamento, mi presi un fazzoletto dalla borsa e mi ripulii di tutto quello sperma, mentre il taxista e mio marito si ricomposero.
Ripartimmo per la strada del ritorno, io più che soddisfatta, un po’ complice la birra e un po’ quella voglia di farmi il nostro amico e la macchina che non volle partire, finì quindi con il quasi farmi anche il taxista, avrei voluto fare anche di più con lui, ma era proprio tardi, decisi di rimandare ad un’altra occasione se ci fosse stata. Mio marito che in questa occasione si era super eccitato al punto di non preoccuparsi che eravamo su un Taxi. E non parliamo del taxista che si ritrovò a fare una corsa del tutto particolare e inaspettata, ma di sicuro piacere.
Arrivati a casa, nello scendere quando mio marito gli chiese quanto dovevamo dargli per la corsa, il taxista ci rispose: “ Niente, questa corsa è omaggio della ditta, ci mancherebbe che vi faccio pagare la corsa, siete stati talmente speciali che non posso assolutamente farvi pagare, oltretutto ho bloccato il tassametro ancora prima di fermarci”, mio marito insistette ancora un po’ dicendo che non era giusto e che non l’avevamo fatto per fare il ritorno a gratis, ma solo perché eravamo eccitati tanto da non riuscire a trattenerci, il taxista ancora rispose: “lo so che non l’avete fatto apposta, ho visto la vera eccitazione, e il piacere che lei stava provando; magari mi capitassero più spesso queste avventure, invece da quando faccio il taxista, e sono anni, è la prima volta che faccio una corsa veramente fatta con piacere, di solito si limitano solo a qualche limonata e niente di più”, a questo punto mi sentiì di non insistere, ma anche di ringraziarlo con un bacio, infatti mi avvicinai a lui e mi misi a limonarlo di gusto, poi mi staccai e lo salutammo. Lui, chiuse la portiera, e tirò giù il finestrino, e ridendo ci disse, comunque se vi capita che avete ancora bisogno di un taxi a Sanremo chiamatemi o passate dal Casinò io sono quasi sempre lì, sarò sempre disponibile di fare una corsa con voi, e ci diede il suo bigliettino da visita con il suo numero di cellulare, chiuse il finestrino e se ne andò.
Io nel salire in casa, ancora euforica per quello che era successo, nell’ascensore mi feci ancora una strabiliante limonata con mio marito, poi dritti a nanna perché si era fatto veramente tardi.
Il giorno dopo, nel primo pomeriggio chiamò il nostro amico per dirci che la macchina era apposto e che sarebbe venuto lui a prenderci, che non voleva farci spendere ancora soldi per un taxi, al che mio marito si fece una risata. Infatti arrivò verso le 18:00 a prenderci, andammo a ritirare l’auto dal meccanico e dopo andammo a cena. Durante la cena, ci chiese perché quando ci ha detto che non voleva farci spendere soldi per il Taxi, mio marito si era messo a ridere, in un primo momento non volevamo dirglielo, poi alla fine mio marito non resistette e gli raccontò il tutto. Dopo il racconto il nostro amico mezzo deluso, ma anche mezzo eccitato, ci disse: “E anche questa volta quello che è andato in bianco sono ancora io, e ancora una volta per merito mio vi siete divertiti voi, perché il taxista ve l’ho chiamato io”, fece una risata e poi continuò: “questa volta quindi un regalo dovete farlo a me, specialmente tu Patty che ieri sera mi hai istigato, ma mandato a casa solo con i pensieri”. Lo guardai e gli risposi: “mi dispiace ma non è colpa mia se stamattina avevi la sveglia presto, comunque vedremo quando ricapiterà l’occasione” e mi feci una risata, anche se nella mia testa c’era già l’idea del regalo, avevo già pensato a tutto, ma rimane che per lui doveva sempre essere a sorpresa.
Infatti dopo cena… no no questa no, quanta fretta, adesso non posso sarà per la prossima volta.
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