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All'Autogrill: un incontro a sorpresa


di PattyeFranco
18.01.2020    |    24.641    |    25 9.6
"Ma come mai lui da quelle parti? Stava tornando da Milano, era andato per acquistare del materiale per il suo lavoro..."
Questo racconto è frutto di una piccola vacanza della scorsa estate, lo avevo scritto ma poi non ho più potuto pubblicarlo, ma ora la lascio a voi, così da condividere con voi un'altra piacevole situazione.
Recentemente siamo partiti per una breve vacanza, come sempre in Costa Azzurra, a Menton.
Tutto inizia durante il viaggio. Dopo poche ore di viaggio e visto l'orario, eravamo parecchio affamati, quindi decidiamo di fermarci per cenare, arrivati presso l'autogrill di Stura, mi sembra sia quello, finalmente ci fermiamo.
Entriamo e andiamo dritti al ristorante a prendere da mangiare. Ci sediamo, iniziamo a mangiare e nel frattempo parliamo un po' dei programmi per la settimana a venire, feste varie, visite in nuove località, passare a salutare qualche amico della zona, ecc.
Quando ad un certo punto, qualcuno a sorpresa mi copre gli occhi, “e chi cavolo è adesso?”. Proprio non immagino chi possa essere, non ne ho proprio la più pallida idea. Non parla per non far riconoscere la voce, Franco ride e tace, quindi sicuramente è qualcuno di ben conosciuto, sicuramente mani maschili, ma nessun indizio per capire, finché Franco dice: “Vuole un bacio prima di rivelarsi”, se Franco dice così è sicuramente qualcuno di ben conosciuto, posso farlo tranquillamente, poi un bacio su una guancia cosa vuoi che sia? Quindi acconsento a dargli il bacio, giro lentamente la testa, sempre con le mani che mi coprono gli occhi, ma invece di trovarmi di fronte una guancia, mi trovo delle labbra, oltretutto che si aprono e sento la sua lingua che si fa strada, non mi trattengo, anzi, contraccambio. Se si permette a ciò, è sicuramente qualcuno di mia intima conoscenza. Mi sono propriamente lasciata trasportare da quell'intreccio di lingue, e quando toglie le mani, apro gli occhi decisa e chi vedo, che mi sta baciando passionalmente? Lui, Fabio, il nostro amico Elettricista di Sanremo.
A questo punto interrompiamo quel passionale bacio, e ci salutiamo come si fa normalmente tra vecchi amici, naturalmente la sorpresa è tanta, non ci aspettavamo certo di trovarlo in quell'autogrill, anche perché lontano da Sanremo, ma anche lui non si aspettava certo di trovare noi nello stesso autogrill, perché non sapeva della nostra breve vacanza; infatti ci eravamo sentiti per telefono qualche settimana prima e parlando, gli avevamo detto che non saremmo andati in ferie. Comunque anche se non ci saremmo trovati in autogrill, la sorpresa glie l'avremmo fatta a Sanremo. Ma come mai lui da quelle parti? Stava tornando da Milano, era andato per acquistare del materiale per il suo lavoro.
Comunque fu veramente una piacevole sorpresa. Rimane che quel breve bacio bastò per accendere in me un certo fuoco. Era parecchio che non ci vedevamo, e quasi mi ero dimenticata quanto i suoi baci erano tanto passionali. Anche lui si era fermato per mangiare, quindi si accomodò al mio fianco e mangiando iniziammo a parlare del più e del meno.
Quel bacio aveva acceso in me, un certo desiderio, facendomi tornare alla mente l'ultima volta che ci eravamo scambiati momenti di grande passione. A questo punto, si sa, che le vacanze portano anche a modificare un po' le routine di tutti i giorni, quindi già i pensieri andavano a farsi sempre più intriganti.
Tutto ciò contribuì a farmi salire un certo caldo; già faceva caldo di suo, ma ora il caldo era in decisa crescita, complice, anche il tanto tempo che non ci scambiavamo momenti di vero piacere, con Fabio c'è sempre stato un grande affetto, e quindi nel rivederlo si accesero tanti ricordi.
Ma ora bisognava ripartire, si stava facendo tardi, avevamo ancora un bel pezzetto di strada da fare, così ci alziamo e andiamo al bancone a berci un caffè prima di ripartire. Fabio nel frattempo si lascia andare ad un complimento: “E' parecchio che non ci vediamo, ma ti trovo sempre più intrigante, che cura hai fatto? Sei in splendida forma e sempre molto sensuale”, io lo guardo e gli rispondo: “Ma cavolo dici? Sono sempre la stessa”, io non mi sento certo questa gran bellezza, quindi certi commenti mi sembrano sempre esagerati, anche se piacevolmente ben accetti. Probabilmente è anche l'abbigliamento che fa la sua parte, semplice canottiera leggera senza reggiseno e una minigonna, con scarpe con tacchi, abbigliamento tipico per l'estate, per chi viaggia verso il mare, forse solo le scarpe fuori norma, tutti con ciabattine, sandalette, o scarpe basse, io invece con i tacchi.
Comunque andiamo al bancone e ci beviamo il pessimo caffè degli autogrill, poi usciamo, pronti a partire.
Fabio mi dice: “Ti inviterei a fare un pezzo di strada con me, ma sulla mia macchina c'è un casino, non so proprio dove potrei farti sedere”, come sempre la sua macchina era veramente un casino, comunque restiamo d'accordo di viaggiare insieme, di non perderci per strada.
Così si parte, io e Franco davanti e lui dietro che ci segue.
Franco dopo poca strada, allunga una mano sotto la gonna e va ad infilarsi deciso sotto le mutandine, scoprendo quanto la mia passera si era già inumidita. Ne approfitta per continuare a sfiorarmi le labbra, come sempre pronto a svegliare il can che dorme, poi mi dice: “Cavoli ti sei eccitata solo per quel breve bacio?”, gli rispondo semplicemente con un cenno della testa, ammettendo l'eccitazione.
Franco comunque persiste con quel dito, insistente a stuzzicarmi, fino ad implorarlo di smettere, dicendogli: “hai visto i cartelli? 'Quando guidi non distrarti, guida e basta' , perché poi lo sai come va a finire”, sembrava l'avessi convinto a smettere di istigarmi, ma fu solo per pochi minuti, solo per il tragitto a scendere, pieno di curve, comunque come dire ad un bambino di non toccare qualcosa, lui lo tocca ancora di più.
Stava comunque, alimentando sempre più quel fuocherello che si era acceso in precedenza e se non era per la macchina incasinata di Fabio sarei sicuramente salita con lui.
Appena la strada tornò ad essere un pochino più rettilinea, ricominciò ad allungare la mano, infilandosi nuovamente sotto le mutandine, e dopo avermi ben stuzzicata, sentendo che il desiderio in me stava sempre più aumentando e resosi conto che quel piccolo fuoco stava diventando letteralmente un incendio, mi fece capire di sfilarmi le mutandine, tirandole. E che cavolo, non potevo certo esimermi dal farlo, le sfilai senza pensarci molto, il desiderio era sempre più forte, e sapendo che Fabio era appena poco dietro, la cosa si faceva ancor più intrigante.
Certo che ora senza mutandine e con una minigonna che era come se non ci fosse, la cosa stava diventando mooolto più intrigante.
Franco, sempre molto puntuale, diventa anche furbescamente coinvolgente in certe cose, ora aveva iniziato anche a sorpassare alcuni camion, specialmente se viaggiavano molto lentamente, così che gli autisti, dalla loro posizione, avevano certo una bella visuale, vedendo ciò che gli si mostrava a lato. Franco aveva lasciato la luce di cortesia accesa, ma proprio una bella cortesia per quei fortunati camionisti a cui scappava l'occhio.
Fabio era sempre dietro di noi, la velocità di crociera non era alta, anche perché Franco si stava divertendo a farmi aumentare sempre più l'eccitazione e quindi anche il desiderio. Tra Fabio dietro, che sicuramente stava immaginando qualcosa, e i camionisti che Franco affiancava, il gioco diventava sempre più intrigante. Ormai non aspettavo altro che sfogare quei desideri che mi si erano accesi dentro, non mi interessava più arrivare a destinazione entro un certo orario, nessuno ci aspettava.
Veramente ero allo sfinimento, Franco mi stava letteralmente facendo impazzire, la passera era ultra bagnata dal desiderio, fu così che pregai Franco di fermarsi in qualche area di sosta, che non fosse certo qualche autogrill, ma in qualche area dove ci si poteva fermare per riposarsi, magari lontano da occhi indiscreti. Magari una di quelle aree tra gli alberi, dove ci sono anche panchine e tavolini per picnic.
Franco alla mia richiesta mi risponde: “Sarà dura trovarne uno, non ricordo precisamente dove sono, anche se so che un paio ci sono, ma anche a trovarli, ci sarà sicuramente qualche camion o auto parcheggiati a riposare”, ma ero talmente fuori di me che gli risposi: “cercheremo di stare attenti”.
Non fece molta strada prima di trovare un'area di sosta come la volevo io, perché ad un certo punto Franco rallenta e mette la freccia, finalmente, forse ha trovato l'area giusta, ero veramente trepidante. C'erano un paio di camion fermi, e qualche macchina. Franco andò a fermarsi dietro ad uno dei due camion in un punto poco illuminato, Fabio non fece altro che seguirci e fermarsi proprio dietro di noi.
Franco scese deciso dall'auto, si guardò in giro, poi disse: “Devo fare una pisciata, non ne posso più” e sparisce dietro ad uno dei camion, era una chiara scusa per non far capire a Fabio il vero motivo della fermata. Io intanto ero irrimediabilmente elettrizzata, Fabio, spense l'auto e scese, avvicinandosi, mentre io ero sempre più accaldata e trepidante. Appena fu vicino all'auto, dopo essermi un pochino sistemata la gonna, per non essere troppo sfacciata, aprii la portiera, così da poter parlare meglio. Le parole non furono certo molte, Fabio mi fece ancora dei complimenti, poi mi disse: “Sinceramente, quel breve bacio all'autogrill, mi ha accesso qualcosa dentro, non so proprio cosa pensare, sei sempre troppo intrigante”, poi senza tante altre parole, si avvicinò ed iniziò a baciarmi, le sue labbra si appoggiarono alle mie e subito le lingue tornarono a ricercarsi. Lo strinsi forte a me, con la mano sulla nuca.
Naturalmente con la tanta foga e il tanto desiderio che avevo dentro, tirai una gamba fuori dall'auto, tanto che Fabio subito iniziò ad accarezzarmi sulla coscia, arrivando lentamente a sfiorare la passera, accorgendosi così che ero senza mutandine, sorpresa che accese ancor di più il suo desiderio. Smise di baciarmi per un attimo, per osservare meglio ciò che aveva sentito al tatto, tornando poi a baciarmi ancora con maggior passione, mentre le sue dita andarono a farsi sempre più strada tra le labbra della mia passera, capacitandosi di quanta eccitazione e quanto desiderio c'era in me.
Talmente ero presa dal desiderio, che proprio non pensai più a dove ci trovavamo, io e Fabio ci stavamo baciando con tanta passione, mentre le sue dita mi stavano letteralmente facendo impazzire. Ad un certo punto mi fece sdraiare fino al sedile di guida, e allargandomi bene le gambe, si infilò deciso con la testa. Subito con la lingua andò a stuzzicare il clitoride, mentre con le dita continuava a masturbarmi piacevolmente..
Per la miseria che piacevole momento, una sensazione incredibile, già ansimavo per il piacere che stavo provando. Con una mano andò a sollevare la maglietta, scoprendo così anche il seno.
Fabio stava letteralmente impazzendo, si staccò per un attimo dalla passera per tornare a darmi un bacio focoso, e poi ricominciare ad abbassarsi nuovamente, passando dal seno, fino a tornare a baciarmi e leccarmi la passera, senza mai aver tolto le dita che mi stavano masturbando sempre con estremo piacere.
Fortuna che eravamo con la portiera aperta nel lato passeggero, ed eravamo in una zona veramente poco illuminata, perché passò un'auto che ci impose di fermarci un attimo. In quel momento arrivò anche Franco, che appoggiandosi alla portiera della guida, disse: “Andate tranquilli, vi faccio la guardia io”.
Fabio a quel punto ricominciò con la sua lingua e le sue dita, io ero ormai prossima al massimo piacere, Franco ne approfittò per allungare dal finestrino la sua mano, venendo ad accarezzare il mio seno. Iniziai a quel punto a lasciarmi andare ad altri ansimi e gemiti di piacere, perché stavo letteralmente godendo di tanta delizia. Franco si permise addirittura di distrarsi e aprire la sua portiera per riuscire a baciarmi. Ormai ero in pieno orgasmo, nulla riusciva a soffocare i miei gemiti e ansimi di piacere.
Fabio era sempre più intenso con la sua lingua e le sue dita, mentre Franco si era letteralmente distratto per baciarmi, nel tentativo di soffocare i miei ansimi e i miei gemiti, cosa che invece contribuì ad aumentare, credo che nel silenzio di quell'area di sosta, oltre al rumore di qualche auto che passava veloce dall'autostrada si sentiva solo il mio piacere.
Credo che la distrazione di Franco, era dovuta anche alla grande calma in quel parcheggio, ormai erano rimasti i soli due camion e un altro paio di auto, ma anche alla sua forte eccitazione. Naturalmente la prudenza non è mai troppa in queste situazioni, tanto che Franco decise di uscire dall'auto e chiudere nuovamente la sua portiera, specialmente dopo i miei ansimi che qualcuno poteva anche aver sentito, quindi si spostò anche lui al lato passeggero, Fabio nel frattempo era riuscito a farmi godere nel migliore dei modi.
Quindi mi risollevai e mettendomi seduta con le gambe fuori dell'auto, feci alzare in piedi Fabio e feci avvicinare Franco ed iniziai ad accarezzare ad entrambi i loro massicci e ben induriti passeri ancora nascosti nei loro pantaloni. Sentii quanto era forte il loro stato di eccitamento, quindi prima abbassai i pantaloni a Fabio, aveva degli shorts con elastico, quindi fu facile, a Franco invece slacciai il bottone dei Jeans e abbassai la cerniera, facendo saltar fuori dalla tana anche il suo passero desideroso di carezze e baci, come lo era anche quello di Fabio.
Eccoli, me li trovavo di fronte, entrambi eccitati e pronti a farsi coccolare, iniziai a baciarne prima uno e poi l'altro per poi percorrerli con la lingua, una situazione veramente trasgressiva, in quel parcheggio. Franco sembrava sempre attento, cercando di guardarsi in giro, ma troppo distratto quando la mia lingua percorreva il suo membro per poi farlo affondare nella mia bocca. Mi alternavo ora sull'uno e poi sull'altro con estremo piacere, ma ora cresceva in me anche il desiderio di andare oltre, la mia passera ormai desiderava essere penetrata, sentivo che non potevo continuare per molto con quegli affondi tra le mie labbra. Mi ero resa conto che anche Fabio non vedeva l'ora di affondare nella mia passera bagnata di umori, cercava spesso di abbassarsi con una mano a stuzzicarla di nuovo. In auto si sa, non è comodissimo, specialmente in un parcheggio, dove bisogna fare attenzione, dove non sei li per esibizionismo o per un comune car-sex, ma per sfogare un irrefrenabile desiderio. Ormai ero al limite, quindi mi fermai, mi spostai e feci sedere Fabio sul sedile, e dopo aver sistemato il sedile, andai a mettermi sopra di lui, il suo membro era tremendamente duro ed eccitato, così che dopo essermi messa seduta su di lui, lo indirizzai bene tra le labbra della passera e affondai decisa.
Che piacere, sentirlo entrare con tanta determinazione. Una volta affondato tutto, mi fermai un momento, per gustarmelo meglio e per baciare con passione Fabio..
Fu proprio in quel momento che notai un ombra poco dietro l'auto, ma talmente ero presa da quella situazione, pronta e vogliosa di godere del membro di Fabio dentro di me, che non mi intimorii, anzi questo qualcuno che ci stava guardando senza dare disturbo, mi intrigava maggiormente. Informai subito Franco e Fabio della presenza, ma li pregai di far finta di niente, ma solo di far attenzione che non arrivasse qualcun'altro. Ormai mi muovevo su è giù lentamente sul membro di Fabio, lo scorrevo per tutta la sua lunghezza aumentando sempre più il piacere per entrambi. Franco per evitare che il tipo si avvicinasse troppo oltre, si mise al nostro fianco, così che riuscii anche a prendere il suo membro con una mano, e a volte anche ad avvicinarmi con la bocca a dargli qualche succhiata. Un po' succhiavo il membro di Franco e un po' baciavo Fabio, sempre cavalcando con piacere, facendo scorrere lentamente, dentro di me, quel suo massiccio membro, volevo gustarmelo a dovere.
Con la coda dell'occhio, tenevo d'occhio anche il tipo che lentamente si era avvicinato, e con gli occhi che si stavano abituando sempre più al buio, riuscivo a vederlo sempre meglio, era fuori che si masturbava guardandoci. Invece di preoccuparmi, mi eccitavo ancora di più. Era li senza disturbare, senza chiedere, guardava eccitato masturbandosi, si era solo avvicinato un poco di più, sul lato guida, con il finestrino ancora aperto, cosi che poteva vedere meglio. Con il suo avvicinarsi, vidi la sua enorme eccitazione, ma anche un notevole membro, tanto che iniziai a scorrere il membro di Fabio con maggiore frenesia, aumentando così il piacere, ormai pronta ad un nuovo orgasmo, a nuovo piacere, mi stavo sempre più intrigando. Cavalcavo sempre più energicamente quel membro dentro di me, baciavo Fabio e continuamente mi scappava l'occhio verso il membro dello sconosciuto. Una situazione sempre più elettrizzante, tanto da essere assalita da un portentoso orgasmo, aumentando con i gemiti e gli ansimi di piacere, cavalcando e agitandomi con tanta frenesia, addirittura mi tirai indietro appoggiando la schiena al cruscotto, così che Fabio riuscisse anche a massaggiarmi il seno, fu una cosa impressionante, un piacere assoluto.
Franco a quel punto riuscì anche a mettere dentro la testa, cercando di baciarmi il seno e succhiarmi i capezzoli. Ebbene dopo quell'inimmaginabile piacere, anche Fabio arrivò al limite, quindi ormai esaurito il mio orgasmo, anche lui arrivò a godere, iniziò con il dirmi: “Sto godendo, sto per venire” poi con uno scatto mi sollevò facendo uscire il suo membro schizzante, schizzandomi sul ventre fino al seno, era veramente un esplosione di piacere, credo che era da parecchio tempo che non godeva in quel modo.
Ma io ero ancora tremendamente eccitata e vogliosa, e Franco che mi conosce bene, mi fece scendere dall'auto, e in una delle pose più classiche in queste situazioni, mi fece sdraiare sul cofano dell'auto per poi affondare con decisione il suo membro eccitato; senza preoccuparsi del caldo sperma di Fabio, anzi mentre spingeva dentro e fuori il suo membro con decisione ed eccitazione, me lo spalmava bene come fosse della crema solare. Sempre più, con veemenza spingeva e si ritraeva, tanto era eccitato. Il fortunato voyeur, si avvicinò ancora di più, con educazione e rispettoso, senza allungare una mano, ma continuando con la sua lenta masturbazione. Si stava godendo in tutto e per tutto lo spettacolo che si era trovato davanti, aspettava forse un invito, ma anche se la tentazione era forte, mi trattenni. Solo il fatto che lui era lì e che ci guardava eccitato, mi intrigava e stimolava forti piaceri. Franco ormai era al limite anche lui, sentivo che stava per esplodere, era troppo eccitato, e anch'io stavo nuovamente godendo, quindi lo pregai di continuare, di non fermarsi, di spingere, di farmi godere, infatti aumentò con decisione e frenesia quel suo affondare, e di nuovo i miei ansimi e gemiti si fecero sentire, riuscii a godere ancora, ma anche Franco non riuscì a trattenersi. Sentii che stava esplodendo, sentii il suo membro pulsare dentro di me, iniziando a schizzare prima di ritrarsi, ma poi finì con l'inondarmi, anche lui, il corpo del suo caldo seme.
A quel punto anche il privilegiato voyeur, aumentò la sua masturbazione fino a schizzare pure lui, naturalmente non addosso a me, godendo pure lui del solo piacere dello spettacolo che gli avevamo riservato, poi dopo essersi dato una ripulita e essersi sistemato il suo, non indifferente, membro nei calzoni, prima di allontanarsi, ci guardò e sussurrò un: “grazie e complimenti alla signora”.
Nel mentre che si allontanava, pensai che era meritevole di qualcosa di più del solo guardare, era stato rispettoso ed educato, in una situazione dove molti non avrebbero esitato ad allungare mani e lasciarsi andare ad oltre.
Comunque mi aveva molto intrigata vederlo eccitato, e vedere quel suo non indifferente membro, mi aveva fatto tentennare più di una volta alla tentazione di farlo partecipare. Non conoscendolo, fu meglio lasciarlo solo guardare, alla fine avevamo goduto tutti ugualmente. Ebbene quella sosta era stata veramente speciale, aveva soddisfatto piaceri e desideri, quindi dopo esserci ben sistemati, salimmo in auto pronti a ripartire. Ma il misterioso voyeur da che parte era arrivato? Lo scoprimmo nel momento di partire, era l'autista del camion poco più avanti a noi, ma era riuscito nella penombra ad arrivare da dietro. Nell'allontanarci, nel momento in cui passammo davanti al camion, ci fece gli abbaglianti in segno di saluto, ma non solo, accese tutte le luci che aveva sul camion, illuminato quasi a festa.
Ebbene una volta ripartiti, chiamai Fabio al cellulare, per dirgli che non ci saremmo più fermati, che noi avremmo continuato per Menton, ma più in particolare per dirgli quanto era stato fantastico questo nostro casuale incontro, di quanto era stata piacevole quella sosta, prendendoci però l'impegno di ritrovarci un giorno in settimana e uscire a cena assieme.

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