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Sola dal meccanico, ma.....


di PattyeFranco
11.04.2014    |    36.057    |    14 9.7
"Cavoli non me l’aveva ancora effettivamente toccata ma ero già tanto bagnata, alla fine arrivò di nuovo a baciarmi sul pube, ma decisamente con le mani non..."
Ebbene questa nuova avventura mi è successa ancora nella zona Ligure. Io sempre in vacanza per una settimana, nella solita città di Menton. Ero andata questa volta da sola, mio marito per impegni vari aveva dovuto restare a casa e mi avrebbe raggiunto il Venerdi sera.
Ero partita in macchina la Domenica prima, e per quasi tutta la settimana avrei dovuto restare sola in attesa che mio marito mi raggiungesse. Durante tutta la settimana mi trasferivo spesso dalle parti di Sanremo a passare le serate con l’amico elettricista, la fidanzata e tutta la compagnia. Nonostante l’assenza di mio marito stavo buona, come eravamo di buon accordo, le avventure dovevano capitare quando eravamo assieme, infatti non ci furono tentazioni di sorta. Tutto filava liscio, di giorno in spiaggia e la sera in compagnia.
L’unico problema successe un Mercoledì sera mentre tornavo a Mentone, la macchina cominciò a fare dei rumori strani nella zona della ruota anteriore destra, sinceramente presi subito timore quindi appena a casa telefonai a mio marito e dopo alcune spiegazioni, mi disse di chiamare l’amico elettricista che conosceva tutti e come sempre farmi consigliare da lui, se conosceva qualche buon meccanico, e subito ridendo puntualizzò: “Mi raccomando però, niente scherzi col meccanico mi raccomando”, mi conosceva bene e sapeva che sarei stata buona, ma questa frase fu come istigarmi un po’, quindi gli risposi: “Si, stai tranquillo al massimo lo stuzzico solo un po’, ma bisogna vedere che tipo è, poi io se non ci sei tu non ci penso proprio”, a questo punto ci facemmo una sana risata entrambi.
Infatti Giovedì mattina presto chiamai Fabio l’elettricista e gli spiegai il problema, mi disse subito che conosceva un buon meccanico e che lo avrebbe chiamato lui per prendermi un appuntamento al più presto, mi assicurò che era bravo e anche onesto nei prezzi. Fabio mi richiamò dopo un paio di ore e mi disse che se volevo, il meccanico avrebbe potuto guardarmi la macchina nel pomeriggio verso le due, accettai senza pensarci avevo fretta di risolvere il problema. Infatti pranzai e mi avviai subito per essere puntuale, mi sarei incontrata con Fabio che mi avrebbe accompagnata dal meccanico, comunque tanto per dirla chiara, mi ero vestita in modo abbastanza normale, un abitino comunque sempre a minigonna, con tacchi alti e scollatura che mi faceva risaltare bene il seno.
Infatti non appena Fabio mi vide, mi fece subito i complimenti ma anche delle raccomandazioni: “Sei sempre sensuale tu, sei bellissima ma guarda che devi andare a far riparare l’auto non ad una sfilata, poi io ti accompagno ma vado via subito, devo andare a finire un lavoro. Il meccanico è un bel ragazzo, uno che piace e ci sa anche fare con le donne, quindi guarda che per quello sei a rischio” e si fece una bella risata.
Appena arrivati, il meccanico ci venne subito incontro, ma cavoli aveva ragione Fabio, era un gran figo, già alle presentazioni non capivo più niente, era un tipo veramente affascinante, gentile e galante; dopo le presentazioni, Fabio se ne andò subito, era li vicino a lavorare, quindi si avviò a piedi e allontanandosi mi strizzò l’occhio sorridendo, il meccanico si chiamava Luigi (non il vero logicamente). A questo punto eravamo rimasti soli io e il meccanico, subito mi propose di andare a provare l’auto, quindi abbassò la saracinesca e salì alla guida della mia auto invitandomi ad andare con lui per spiegargli un po’ meglio il problema, non me lo feci ripetere due volte a salii sull’auto, cavoli non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso, era una cosa meravigliosa da guardare, in più aveva due occhi che sembravano di ghiaccio. Appena salita avviò l’auto e si avviò per delle stradine piene di curve dove il rumore si sentiva più sovente, dopo poco aveva già capito quale poteva essere il problema, ma continuava ad andare sempre avanti, quindi cominciammo a parlare un po’ di tutto tranne che dell’auto, diciamo che cominciammo a fare un po’ conoscenza. Comunque io ero con le gambe perennemente accavallate, quindi le solite cosce in bella vista, ma lui pur sbirciando spesso era ugualmente attento alla guida e anche al rumore che ogni tanto si sentiva.
Arrivati all’officina, aperta la saracinesca tirò dentro l’auto e mi disse che doveva smontare la ruota per vedere bene il problema, e che se volevo potevo accomodarmi nel suo ufficio mentre aspettavo che finisse.
Accettai subito, mi accompagnò nell’ufficio e mi offrì pure un caffè, l’ufficio era semplicemente dietro una vetrata e quindi vedevo bene tutto quello che faceva, più che un ufficio mi sembrava una specie di sala d’aspetto, con tanto di divano, poltrone e pure la TV.
Mi misi a sedere sul divano e come sempre con le mie gambe accavallate e le cosce scoperte, comunque devo ammettere che ero incantata da quel ragazzo nella sua tuta blu, e sinceramente cominciavano anche a venirmi certe idee, ma troppo fedele a mio marito dovevo saper resistere, lui ogni volta che si spostava dall’auto mi lanciava sempre dei fantastici sorrisi e anche delle grandi occhiate, solo guardandomi mi faceva eccitare.
Poi dopo un po’ venne in ufficio per spiegarmi il problema, e mi disse che doveva cambiare un pezzo vicino alla ruota (non che io abbia capito che pezzo era), ma che non ce l’aveva in magazzino e che avrei dovuto tornare il giorno dopo perché glielo avrebbero portato il mattino seguente. Sinceramente non potevo far altro che accettare, ma gli chiesi se nel frattempo potevo girare senza rischi, lu mi garantì che non c’era nessun rischio, a parte il fastidio del rumore. Mentre parlava quasi io sbavavo li di fronte a lui, sempre seduta su quel divano ero tentata a qualche gesto sconsiderato, lui mi scrutava tutta tra la scollatura e le gambe, ma dovevo stare buona, resistere e mantenere fede ad un patto di fede con mio marito, ma era dura, veramente dura.
A questo punto rimontò la ruota e mi diede appuntamento per il giorno seguente, sempre nel pomeriggio alla stessa ora. Quindi ci salutammo e io nel salire in auto non potei fare a meno di mostrargli le mutandine, ma nello stesso tempo di notare che era eccitato pure lui, si notava benissimo che il suo coso aveva preso forma. Me ne andai con una voglia addosso impressionante, ma prima di tornare a casa passai da Fabio che mi aveva indicato dove era a lavorare, parcheggiai l’auto e entrai nel locale dove stava lavorando, appena entrata non riuscii a trattenermi e andai a mettergli la lingua in bocca e farmi una limonata liberatrice, non gli diedi nemmeno il tempo di parlare, ma mi fermai solo a quello, ormai un bacio tra noi era quasi normalità, poi gli spiegai il tutto, sia del problema dell’auto, sia del meccanico che mi aveva eccitato, così che lui mi rispose: “te lo avevo detto che era un tipo che piace e che ha una galanteria che pochi hanno”, poi mi propose di andare a mangiarci una pizza in compagnia con la sua ragazza non appena avesse terminato, accettai ben volentieri. Nel frattempo che lui finiva il lavoro io andai a telefonare a mio marito e gli raccontai tutto, prima dell’auto, poi del meccanico, non riuscivo proprio a non dirgli quello che avevo dentro, di quanto era bello e seducente, gli dissi anche che ero tentata ad un gesto avventato e che non sapevo cosa avrei combinato, ma che a fatica ero riuscita a trattenermi per non fare un torto a lui. Mio marito capì subito in che stato ero e che con la situazione giusta non sarei riuscita a trattenermi, quindi mi disse: “Cara non so proprio cosa dirti, se non di fare quello che ti senti, ma evita di fare cavolate, mi stai facendo eccitare solo al pensiero di cosa potresti fare, credo che domani nel viaggio continuerò a pensare a te che ti fai il meccanico, perché sento che non riuscirai a trattenerti, lo sento che sei inebriata da questo tipo, inoltre rischierei di arrivare proprio sul più bello, ti ripeto fai come ti viene, ma pensa a me se dovessi lasciarti andare, ti saluto e ci vediamo domani li dal meccanico, tanto dovrei arrivare prima della chiusura, così gli pago la spesa, ciao e un bacio” e concluse, ma prima di riattaccare gli dissi subito il mio pensiero: “Caro maritino, se mi dovesse scappare di combinare qualcosa, ti prego perdonami in anticipo se puoi, comunque sappi che io amo sempre e solo te, e se puoi arriva il più presto possibile, un bacio e a domani”, mi mandò uno smack per telefono e riagganciammo quasi simultaneamente. Non sapevo io a questo punto cosa pensare, ero troppo confusa nel mio cervello, tanta voglia dentro ma anche troppa voglia di non fare torti a mio marito, ogni volta che era successo qualcosa, bene o male era sempre presente anche lui. Arrivò l’ora di andare a mangiare la pizza con Fabio a cui non dissi più niente, poi davanti alla sua fidanzata preferivo evitare certi discorsi, dopo la pizza e qualche chiacchiera decisi di andarmene con l’intenzione di trovarci per la sera dopo anche con mio marito per andare da qualche parte.
Fu una notte non dico di incubi veri e propri, ma di piacevoli sogni che poi diventavano quasi incubi, ma era sempre presente lui Luigi, il meccanico, cavoli non mi avevano proprio abbandonato certi pensieri. Comunque arrivò anche il giorno dopo e l’ora di tornare in officina, mi misi ancora l’abito del giorno prima, era già abbastanza eccitante così, ma questa volta evitai di mettere il reggiseno sotto, così che la scollatura fosse ancora più evidente. Non pensavo proprio a niente, se non che se avesse dovuto succedere qualcosa doveva essere per una situazione venuta a puntino e non per un gesto inconsulto e irriflessivo. Era sull’entrata che mi aspettava, e fu ancora una volta come un pugno nello stomaco, mi accolse sempre con la sua consueta gentilezza e galanteria, ma erano i suoi occhi e quelle mani portentose che mi rendevano come una rincoglionita.
Mi fece accomodare nuovamente in ufficio, nuovamente mi offrì il caffè e questa volta lo bevve anche lui, in questo frangente ne approfittai per dirgli che sarebbe arrivato mio marito prima della chiusura per saldare il conto, disse che non c’era problema e da sperare solo che fosse pronta per quando sarebbe arrivato, poi mi disse che se volevo, potevo nel frattempo guardare la Tv o leggermi qualche rivista, quindi tornò di là e cominciò la riparazione. Non riuscivo a fare altro che osservare lui e ad ogni occhiata che mi lanciava io mi scioglievo, ogni tanto veniva disturbato nel lavoro e parecchie volte doveva fermarsi a parlare con altri clienti, quindi il lavoro si stava allungando, ad un certo punto decisi di uscire in officina per vedere da vicino i lavori, in quel momento ero sdraiato in terra quindi appena mi avvicinai il suo sguardo finì dritto sulle mie gambe, forse vedeva anche più su e rallentò il lavoro, troppo distratto quindi me ne tornai di là. Quegli sguardi da terra mi avevano stuzzicata abbastanza, la mia voglia aumentava sempre di più. Dopo un po’ dovetti andare in bagno, dovevo fare una pisciata e gli chiesi del bagno, mi indicò dov’era e andai, entrata dalla porta c’era un lavandino e una doccia, poi dopo un’altra porta il bagno, entrai e senza chiudere la porta mi misi a fare pipì, ma proprio in quel momento sentii l’acqua del lavandino scorrere, non poteva che essere lui, i pensieri cominciarono e volare a mille, bastò per farmi aumentare quella voglia di un gesto inconsulto. Mi ricomposi ed uscii nel momento che si asciugava le mani, e mi disse che la macchina era apposto non restava altro che andare a provarla. Andammo a provare l’auto, il rumore non si sentiva più era scomparso, dalla felicità mi scappò un bacio sulla guancia complimentandomi, ma questa volta osai e avvicinai le gambe al cambio così che ogni volta che doveva cambiare per forza doveva sfiorami le gambe, notai subito che il suo coso sotto la tuta si era ingrossato, era eccitato di nuovo anche lui, ora mancava l’occasione, che non tardò ad arrivare, dopo una curva essendo la strada stretta dovette fare una brusca frenata perché arrivava un’altra auto, lui allungò una mano per tenermi indietro e slacciandosi anche un altro bottone della scollatura finì per toccarmi il seno, mi spaventai per quella frenata ma quel tocco mi risollevò subito, ma non chiusi il bottone, lo lasciai aperto così che potesse vedere ancora meglio le forme del mio seno. Tornando all’officina, ad un certo punto dopo quel continuo sfiorare le mie gambe, si decise e cominciò ad appoggiarmi la mano sulle cosce accarezzandomele, finalmente forse si stava decidendo, non volevo per forza essere io a fare la prima mossa, ma quella mano non saliva mai, mentre io non vedevo l’ora di sentirmela proprio là, così che ad un certo punto gli presi la mano e la tirai su fino alla passera, rimase in principio abbastanza sorpreso, ma non la tolse da li fino all’arrivo all’officina, a me bastò per farmi bagnare.
Una volta rientrati dentro l’officina lui scese dall’auto e mi chiese se mi dispiaceva se avesse abbassato la saracinesca, gli dissi che non c’era problema e scesi anch’io dall’auto e mi recai verso l’ufficio dove mi seguì, a questo punto una volta dentro non potei resistere e subito gli misi le braccia al collo e cominciai a baciarlo forsennatamente facendo intrecciare le nostre lingue al massimo della passione, durante questo bacio mi alzò il vestito, e si mise ad accarezzarmi la schiena. Dopo un lunghissimo bacio mi slacciò l’ultimo bottone che teneva chiusa la scollatura e mi fece scivolare il vestito a terra, mi ritrovai così seminuda con il seno scoperto e super eccitata.
Ricominciò a baciarmi e ora anche a toccarmi il seno con passione, tanta passione e voglia, poi lentamente si abbassò anche a baciarmelo mentre me lo accarezzava, io sentivo quei baci e quelle carezze come qualcosa di irresistibile. Mi baciava e accarezzava il seno con convinzione, era un piacere mentre mi baciava e succhiava i capezzoli, ero lì in piedi ma sentivo le mie gambe che stavano cedendo, la voglia era sempre maggiore, in quel momento pur tanto il piacere sentivo la mancanza di mio marito volevo quasi fermarmi ma era impossibile, ormai ero già seminuda mi restavano solo le mutandine e soprattutto eccitata all’inverosimile, come potevo fermarmi? Poi lentamente cominciò ad abbassarsi e baciarmi sul ventre sempre accarezzandomi il seno, lo sentivo avvicinarsi al punto cruciale e le gambe erano sempre più esitanti per la voglia; gradualmente cominciò ad abbassarsi sempre di più anche con le mani, fino ad arrivare alle mutandine e a quel punto non fece altro che abbassarmi anche quelle fino a togliermele. Si mise cosi con tanta frenesia a baciarmi sul pube, mi baciava proprio lì davanti sul pelo e con le mani mi accarezzava le natiche, non ce la facevo più a resistere a restare in piedi, a quel punto mi lasciai andare fino a sedermi sul divano, ero bagnatissima dall’eccitazione.
Lui rimase li in ginocchio a guardarmi, mi fissava sembrava che volesse sostentarmi di tutto se stesso, io ormai sdraiata su quel divano, a quegli sguardi non seppi resistere, mi venne una gran voglia di baciarlo ancora, quindi lo presi per la tuta e me lo tirai addosso e ricominciammo a baciarci sempre più intensamente, un lungo bacio. Ora lo volevo nudo anche lui, quindi lo feci alzare in piedi e lentamente cominciai ad abbassargli la lampo della tuta, non aveva niente sotto fu subito a torso nudo, poi lentamente arrivai fino in fondo ma non ci fu la sorpresa, credevo che fosse anche senza slip invece aveva un paio di boxer, ma vedendo quel bel gonfio che aveva sotto, gli abbassai tutto fino in fondo così da potermelo gustare finalmente nudo anche lui. Subito la bestia si mise dritta a puntarmi, quindi lo presi per le mani e cominciai ad accarezzarglielo e baciarlo, era bello grosso e molto venoso, si vedevano e sentivano le vene, me lo coccolai per un po’, poi mi ricominciammo a baciarci, lui lentamente ricominciò a toccarmi il seno e accarezzarmi tutta, cominciando poi ad abbassarsi anche con i baci.
Cavoli non me l’aveva ancora effettivamente toccata ma ero già tanto bagnata, alla fine arrivò di nuovo a baciarmi sul pube, ma decisamente con le mani non andava a toccarmi la passera, mi stava facendo impazzire, aspettavo solo un tocco, un contatto, ma niente. Con le mani non faceva altro che accarezzarmi tutto il corpo e continuava a baciarmi dappertutto, era bellissimo, una sensazione fantastica, ma mi rendevo conto che non appena sarebbe arrivato là, non avrei più capito niente.
Infatti dopo avermi baciata e accarezzata ovunque per un bel pò, mi prese le gambe, me le aprì decisamente e con la lingua andò direttamente sul clitoride, leccandolo con decisione, fu come girare le chiavi di un’auto per accendere il motore, mi accesi io questa volta, leccava il clitoride poi quando mi leccava le labbra della passera, mi infilava dentro pure la lingua, ero partita non capivo più niente e ansimavo come una matta, mi stava facendo godere di gusto, continuava con quel leccare clitoride, poi le labbra e infine infilarmi la lingua dentro, aveva una gran lingua, la sentivo proprio quando la faceva entrare, poi si decise finalmente anche ad infilare un dito e poi subito un altro, ero talmente eccitata e bagnata che entrarono facilmente, e si mise a muoverle con decisione e ritmo, ero già allo stravolgimento, un piacevole godimento, continuava a leccarmi il clitoride con veemenza, tanto che con una mano mi abbassai per fare in modo che potesse leccarmelo sempre meglio, mentre lui anche con le dita continuava un dentro/fuori anche in senso rotatorio per farmi sentire sempre meglio le dita sulle pareti della mia passera, arrivò così il momento dell’orgasmo, non riuscivo più a trattenermi e cominciai a muovermi anch’io sempre più a ritmo, e con l’altra mano andai a prenderlo per i capelli per fare in modo che continuasse sempre più deciso senza potersi fermare, ansimavo come una matta e gli dicevo continuamente di non fermarsi assolutamente, stavo godendo all’estremo, ero troppo eccitata e stavo provando un gran piacere, continuavo a godere, non riuscivo proprio a fermarmi continuavo a muovendomi sempre più energicamente, stavo avendo un orgasmo esagerato, finché proprio esausta dovetti fermarmi e far fermare anche lui, ero stravolta da questo superlativo orgasmo.
A questo punto mi venne un po’ un senso di colpa nei confronti di mio marito, pur se con il suo benestare per la prima volta stavo avendo un rapporto con un uomo da sola senza che ci fosse anche lui, ma purtroppo come era stato previsto non avrei saputo resistere. Restai ferma un attimo a riposo con i miei pensieri, mentre lui aveva ricominciato ad accarezzarmi dolcemente il seno, poi dopo questa dolce pausa lo feci sdraiare dall’altra parte del divano e a questo punto mi tirai verso di lui e avvicinandomi al suo formidabile cazzo bello grosso e nodoso cominciai con il masturbarglielo lentamente , quasi una carezza, poi me lo presi decisamente in bocca, me lo succhiavo lentamente e ogni tanto fermandomi a dargli delle leccate sulla cappella, me lo stavo gustando con piacere, cercai di farlo proprio dolcemente, lo succhiavo senza esagerare, volevo che durasse il più a lungo possibile volevo godermelo proprio. Ormai belli immersi in questo fantastico incontro, si sentì qualcuno bussare sulla saracinesca, Luigi si tirò subito su e disse: “chi cavolo sarà che rompe le scattole, proprio adesso?” poi in un primo momento sembrava volesse far finta che non ci fosse nessuno, ma poi visto l’insistere del bussare, decise di andare a vedere chi era, io mi presi l’abito e mi coprii senza infilarlo lui invece si infilò la tuta senza preoccuparsi di mettere qualcosa sotto e andò vicino a chiedere chi fosse e cosa volesse, alla sua domanda la risposta sorprendente fu: “Sono Franco il marito della Patty che le ha portato l’auto oggi da riparare, sono passato per vedere se tutto era apposto e per saldare il conto”, Luigi restò senza parole e vidi in lui un sguardo alquanto spaventato, e cercò di farmi capire che era mio marito anche se lo avevo già capito, rispose solo con: “Un attimo arrivo subito, mi lavo le mani e apro”, ma era veramente preoccupato dalla situazione, quindi io gli sussurrai: “Tranquillo, digli che stavi finendo il lavoro e che hai abbassato la serranda per evitare che qualcuno disturbasse, e che io sono in ufficio ad aspettare” e mi infilai l’abito con niente sotto, lasciando addirittura gli slip sul tavolino dove li aveva lasciati Luigi, ma era talmente preoccupato che non se ne accorse nemmeno. Andò così ad aprire, e non appena vide mio marito, gli diede la mano e si presentò, ma era visibilmente preoccupato; io mi avvicinai e andai sorridente a baciare mio marito, che senza dubbio aveva già capito tutto, poi appena gli misi la lingua in bocca per baciarlo sentì che la mia bocca aveva quel sapore di cazzo ancora fresco, inoltre senza farsi capire da Luigi mi infilò la mano sotto il vestito e visto che ero senza slip e la passera era umida di godimento ebbe conferma che era arrivato in un momento cruciale. Luigi, scusandosi si allontanò un attimo e andò verso il magazzino lasciandoci soli, a questo punto ne approfittai e raccontai brevemente a Franco quello che stava succedendo e a che punto eravamo arrivati, lui sorrise e mi disse: “L’ho immaginato subito, poi si vede quanto è preoccupato e spaventato lui, ma adesso che fai conto di fare? Se vuoi me ne vado e ti lascio continuare sola o resto e voglio vedere come si risolve la cosa, non mi dispiace certo partecipare, comunque avevi ragione è proprio un gran bel ragazzo, capisco il tuo essere incontenibile” poi mi prese la mano e mi fece toccare il suo cazzo, cavoli era già duro e credo già da molto, allora io gli risposi: “No, adesso che sei qua rimani, vediamo quando torna e poi in qualche sistema vedremo di continuare specialmente da dove mi sono fermata, ma dovrò prima calmarlo, garantito che si è preso un bel spavento, adesso aspetta qua che vado a cercarlo e vedo di calmarlo”, infatti andai in magazzino e appena dentro Luigi era seduto che guardava in alcune scattole, e senza dirgli tante parole, mi avvicinai e gli misi subito la lingua in bocca, la reazione fu normalissima e si tirò indietro, dicendomi subito: “ ma sei matta? C’è di là tuo marito e già ci è andata di culo che non ha capito, non vorrei che venisse fuori un casino”, io senza scompormi, gli risposi: “Vai tranquillo, non preoccuparti non c’è nessun problema, adesso vai fuori abbassi di nuovo la serranda con la scusa che è ora di chiusura e andiamo in ufficio con la scusa di fare il conto della spesa, e non preoccuparti di niente, poi mio marito è di mentalità aperta”, infatti tornammo di là, lui tornò a chiudere la serranda ma senza sospettare cosa lo aspettava, infatti come entrammo in ufficio e vide i miei slip sul tavolino mi guardò di nuovo con preoccupazione e andò a sedersi alla scrivania, io invece con pacatezza presi gli slip, e dissi: “Cavoli ecco dove li ho lasciati, non sapevo dov’erano finiti, con tutto quel trambusto” e mi feci una risata al contrario di Luigi che cambiò letteralmente colore restando addirittura impedito, a sciogliere la tensione a questo punto intervenne mio marito con un sorriso sulle labbra: “ma allora cavoli, sono arrivato a disturbarvi sul più bello magari? Comunque se volete continuare da dove eravate rimasti, vi lascio soli e torno dopo, se invece vi va resto e partecipo anch’io” a questa frase nonostante Luigi era ancora frastornato, intervenni e dissi: “a questo punto continuiamo da dove siamo rimasti e tu rimani e partecipi, sei mio marito o no?”
Quindi presi per una mano un Luigi alquanto sorpreso, lo portai al divano, gli feci scendere la lampo togliendogli di nuovo la tuta, e gli dissi di togliermi nuovamente l’abito, così da ritrovarci nudi ancora uno di fronte all’altro, feci mettere Luigi nella posizione da dove ci eravamo fermati, purtroppo per l’agitazione di tutta la situazione gli si era smollato, quindi dovetti mettermi d’impegno per farlo tornare nuovamente duro e nodoso come prima, ma dopo
essermelo preso in bocca di nuovo, dopo qualche linguata e qualche carezza con le mani, non ci volle molto a farlo tornare come prima. Mio marito nel frattempo si spogliò e si avvicinò accarezzandomi il seno e baciandomi sul collo, anche il suo era già bello duro, quindi decisi di metterli entrambi seduti sul divano e io in ginocchio alternando così i due uccelli in tiro, mentre succhiavo e leccavo uno, masturbavo l’altro, continuai così per un po’, poi mio marito decise di dare più attenzione alla mia passera, così con Luigi appoggiato al bracciolo del divano, io sdraiata sul divano continuando a pompare Luigi, mio marito si mise a leccarmi la passera con tanta eccitazione addosso, mi infilò pure due dita, finalmente mi ritrovavo di nuovo in mezzo all’attenzione di due uomini, io ero di nuovo al massimo dell’eccitazione. Franco continuava a leccarmi la passera e masturbarmi con le sue dita con intensità e io continuavo a succhiarmi e masturbare dolcemente il cazzo di Luigi tornato allo stato di durezza di prima, ma mentre me lo gustavo avidamente, mio marito forse per la troppa eccitazione volle infilarlo nel bel caldo della mia passera umidissima, così che restando più o meno sdraiata, Franco allargandomi bene le gambe dolcemente puntò il suo passero e lo infilò con doveroso piacere mio e suo, io intanto in qualche modo continuavo a gustarmi quello di Luigi. Mentre mio marito mi penetrava con calma e senza fretta mi prese tra le mani il seno accarezzandomelo, il piacere stava sempre più aumentando, sapeva come farmi godere, partendo lentamente e poi prendendo sempre più ritmo, ero pronta ad un nuovo orgasmo, infatti senza rendermi conto aumentai il movimento anche con la bocca, ormai l’orgasmo era partito stavo godendo senza freno, ansimando e pregandolo di non fermarsi assolutamente, volevo godere a lungo, intanto mi staccai dal passero di Luigi e cominciai a baciarlo con desiderio sfrenato, quel desiderio di baciare mentre godevo, evitavo così di urlare ma ansimavo tanto, ma dopo questo lungo orgasmo, sentii le vibrazioni dell’uccello di mio marito stava godendo anche lui, infatti lo tolse appena in tempo spruzzandosi addosso, io non smisi di baciare Luigi, anzi sentendo un certo vuoto dentro di me, lo feci sdraiare bene sul divano e subito gli andai sopra, dovevo sentire dentro di me quel coso nodoso quindi mi appoggiai sopra con la passera ancora bella bagnata dall’orgasmo appena avuto e affondai decisa, cavoli non mi sembrava così grosso ma fu un piacere sentirlo entrare, sicuramente quel essere nodoso lo aiutava, lo sentivo meglio entrare ed uscire, ero consapevolmente decisa, avrei dovuto farlo resistere, ma avrei dovuto resistere pure io, continuavo a muovermi sopra di lui con immenso piacere, nel frattempo mi accarezzava anche i seni era una sensazione piacevolissima, ma più mi muovevo più sentivo che stavo godendo di nuovo, era troppo strano quel coso dentro di me mi stava facendo impazzire, infatti cominciai a muovermi sempre più veloce fino a godere di nuovo, un nuovo orgasmo era in corso, e cominciai a questo punto anche ad urlare di piacere, non riuscivo più a trattenermi stavo provando un piacere troppo intenso, mio marito a questo punto mi venne subito a baciare, e fu ancora peggio il mio motore era al massimo dei giri, ero proprio andata. Dopo questo orgasmo mi aspettavo che Luigi fosse al limite, invece lui continuava a resistere, io ero stravolta ma continuavo a muovermi sempre velocemente, Luigi resisteva, anzi ad un certo punto con una mano cominciò a toccarmi il clitoride proprio mentre lo cavalcavo, e anche questa nuova sensazione mi stava facendo sentire ancora più piacere, ormai il ritmo era indiavolato e quel tocco al clitoride mi stava portando sempre di più a godere di nuovo, infatti fu un altro orgasmo di quelli da sballo, ma proprio nel bel mezzo di questo nuovo orgasmo e visto il ritmo ormai esagerato, Luigi senza togliere il suo cazzo dalla mia passera, mi prese sotto il sedere e si alzò in piedi così da poter comandare pure lui il ritmo, in sostanza ero in braccio a lui, mentre mi penetrava, non avevo mai provato questa posizione, ma fu una nuova fantastica sensazione era lui a questo punto a comandare il ritmo, io stavo godendo esageratamente. Dopo questo orgasmo esagerato veramente non vedevo l’ora che venisse anche Luigi, infatti sentti il vibrare del suo uccello, segno che stava per godere pure lui, infatti mi appoggiò sul divano e al limite dello spruzzo lo tolse e cominciò a godere addosso a me, mi innaffiò tutta specialmente sul seno, e più lui spruzzava più me la spalmavo sul seno, ma a sorpresa non appena finì lui di spruzzare vidi mio marito avvicinarsi e con il coso nuovamente duro, si piazzò pure lui di fronte a me e masturbandosi cominciò a spruzzarmi addosso pure lui, probabilmente la tanta eccitazione mentre mi stava penetrando con piacere Luigi, bastò per farlo godere di nuovo, a questo punto ci rilassammo tutti e tre sul divano, Luigi era questa volta stravolto ma per il piacere provato e non più per la paura, e io come sempre soddisfatta del piacere intenso provato, e del rapporto con mio marito che mi porta sempre a provare nuove sensazioni, provando sempre più quella cosa che si chiama amore nei suoi confronti, e di amarlo sempre più alla fine di ogni nuova avventura.
Luigi alla fine sicuramente più rilassato, disse la sua: “Devo dire che un’esperienza del genere non mi era proprio mai capitata, passare da una sensazione di piacere, poi di paura e di nuovo di piacere, non avrei mai creduto, e sinceramente devo dire che siete una coppia da ammirare per la grande complicità che c’è tra di voi, e per il saper gestire nella vostra vita sessuale, amore, divertimento e piacere.”
Alla fine lo ringraziai per le sue parole, e dopo essermi data una lavata in bagno e a fatica essere riusciti a pagare il conto, ce ne siamo andati. Comunque poi mio marito mi rivelò che era arrivato già prima, e aveva immaginato quello che stava succedendo, così decise di aspettare un po’ prima di entrare in gioco, perché voleva darmi l’occasione di provare un po’ di piacere solo io e Luigi, pur non conoscendolo dalla mia descrizione aveva capito che ne sarei stata felicissima, e anche questa volta si meritò un’altra limonata da togliere il respiro. Ogni tanto ci vediamo ancora in giro per la città, e se passiamo in zona andiamo a salutarlo in officina e ogni volta che lo vedo mi viene sempre quel fremito di farmi scappare ancora qualcosa, è sempre un gran gnocco, comunque mai dire mai, chissà che mi si rompa ancora l’auto, c’è ancora tempo. Comunque Fabio non ha ancora saputo niente di questo nuovo rapporto a tre, almeno fino a che non leggerà tutto questo.
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