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Il giardino delle vacanze, il seguito


di PattyeFranco
29.05.2014    |    8.135    |    12 9.8
"Dovettero alzarsi presto perché entrambi dovevano andare a lavorare, ma prima di andarsene, mi baciarono entrambi, dicendomi dolcissime frasi di affetto..."
Ero di nuovo sul balcone a leggermi il mio libro, ormai ero tranquillamente rilassata e consapevole che il giorno precedente era successo qualcosa d’imprevisto e straordinario.
Era sempre una giornata calda nonostante fosse ancora solo primavera, comunque faticavo a leggere, continuavo a pensare e ripensare a Gioele e a tutta la sua energia, a come riusciva a mantenere certi ritmi durante un rapporto. Gioele era sotto che stava finendo i suoi lavori e sembrava non pensare ad altro oltre a quello che stava facendo, mio marito invece era andato a farsi la sua passeggiatina sul lungomare come tutti i pomeriggi.
Ad un certo punto, visto che non riuscivo a concentrarmi a leggere, mi alzai e mi misi ad osservarlo lavorare; ero vestita come il giorno precedente, la minigonna e il reggiseno del costume, in ogni caso le mutandine c’erano, ma non si fece distrarre.
Notai che era in ritardo con i lavori e scherzando glielo dissi: “Gioele, mi sembra che oggi non stai dando il massimo nel lavoro, credo che anche oggi non riesci a finire se continui di questo passo”, lui senza interrompere ciò che stava facendo, mi rispose: ”Lo so, infatti tra un po’ dovrebbe arrivare Fabio, l’ho chiamato per darmi una mano a potare gli alberi, da solo non riuscirei proprio a finire…” e sbuffando continuò, “… purtroppo non mi sembrava così tanto quello che mi era rimasto da fare”, gli risposi “Bhè al massimo chiedi anche a Franco quando arriva, non credo che si tiri indietro, è sempre disposto a dare una mano ad un amico”. Restai sul balcone a guardarlo nel suo lavoro mentre dopo qualche minuto arrivò Fabio che si mise subito al lavoro.
Li osservavo mentre lavoravano, erano molto in sintonia, erano sulla stessa lunghezza d’onda, infatti procedevano proprio spediti. Di lì a poco arrivò anche mio marito che si fermò solo un attimo a parlare con loro, poi venne subito in casa e si mise in pantaloni corti e una maglietta e mi disse che sarebbe sceso a dar loro una mano, non mi sorpresi affatto lui era fatto così, li aveva visti in difficoltà..
Io restai per un bel po’ sul balcone ad osservarli, sembrava lo facessero da sempre, i lavori avanzavano veloci; ad un certo punto Franco mi fecce cenno di portare qualcosa da bere, quindi mi misi una camicetta e portai giù della birra fresca per tutti, tornandomene poi in casa.
Dopo poco più di un’ora, i lavori erano quasi al termine, infatti mio marito, venne in casa dicendomi di prepararmi che saremmo usciti a cena con loro, che Gioele offriva la cena per la mano che gli avevano dato e andò dritto a farsi una doccia. Mentre lui era in doccia, io tornai fuori sul balcone e vidi che ormai avevano già finito, vedendomi Gioele, mi disse: “Vado, il tempo di scaricare la roba, poi farmi una doccia e arrivo, Fabio viene con me”, gli feci cenno con un OK! e mi ritirai in casa per farmi la doccia, Gioele e Fabio sarebbero dovuti andare fino a Sanremo e tornare, quindi avevo tutto il tempo per prepararmi, si sa che noi donne siamo abbastanza lunghe in queste cose.
Come sempre mi vestii in modo essenziale, un bel tubino nero corto senza spalline e logicamente senza reggiseno, con sopra un coprispalle nero in pizzo, calze autoreggenti, scarpe nere con tacco alto. Mio marito appena mi vide uscire dalla camera in quel modo, mi chiese: “ma chi devi conquistare questa sera? Vestita così quei due non mangiano più, si perdono sicuramente”, feci una risata e gli risposi semplicemente: “mi sono preparata così semplicemente per la serata e basta, senza secondi fini”.
Non tardarono molto ad arrivare, li stavamo aspettando in strada, mio marito salì sull’auto dietro e Fabio da buon cavaliere, mi fece salire davanti. Entrambi s’incantarono e mi fecero i complimenti, facendomi addirittura arrossire, Gioele che era alla guida logicamente era il più fortunato, immaginate con le gambe accavallate, mettendo subito in bella vista addirittura le autoreggenti. Tutti eravamo abbastanza affamati ma non sapevamo dove Gioele ci avrebbe portati, comunque non andammo molto lontano infatti ci portò a Roquebrune-Cap-Martin in un ristorante sul mare.
Ci sedemmo e ordinammo subito visto la tanta fame che avevamo, ordinammo anche del buon vino. Gioele e Fabio erano seduti ai miei fianchi e mio marito di fronte, durante tutta la cena, come aveva ben previsto Franco non avevano altro da fare che guardare me, ma oltre che mangiare e chiacchierare, bevemmo anche in quantità sufficiente per far scaldare l’ambiente, specialmente a me. Non ero ubriaca, ma sentivo già il caldo salirmi addosso, infatti dopo caffé e ammazza caffé decidemmo di farci una passeggiata sul lungomare, nell’incamminarci, mio marito e Gioele si ritrovarono davanti a chiacchierare, io mi ritrovai dietro con Fabio, io ero abbastanza su di giri, anche se sempre nel pieno delle mie facoltà mentali, solo che quelle facoltà si dirigevano su un campo abbastanza pericoloso. Fabio e Gioele non sapevano delle avventure avute con l’uno o l’altro.
Durante quella passeggiata, cominciavo a divertirmi e Franco se n’era accorto, infatti, mentre io cercavo di rallentare il passo, lui si sforzava di aumentarlo, sapendo che cosa sarebbe potuto succedere. Ad un certo punto arrivati dove c’era una scala che scendeva sulla spiaggia, presi per una mano Fabio e lo tirai giù in spiaggia e fuori dalla visuale di Franco e Gioele, cominciai a baciarlo intensamente, ero estremamente su di giri e non finivo di baciarlo, anche lui era già eccitato e allungò una mano sulla passera, sebbene avessi le mutandine, le scostò e si mise a toccarmela insistentemente. Non si poteva continuare in questo modo, Gioele e Franco si sarebbero accorti nella nostra sparizione e sarebbe stato facile immaginare, non mi preoccupava Franco, ma non volevo che Gioele immaginasse qualcosa, quindi a malincuore, nonostante ero ormai eccitata dovemmo far finta di niente e continuare la passeggiata, anche se ogni tanto appena si poteva una limonata intensa ci scappava e più continuavamo quel gioco, più mi eccitavo. Dopo una bella camminata arrivati quasi al Casinò di Menton si decise di tornare indietro. Grazie ai miei tacchi alti, cominciavo ad avere anche un gran mal di piedi, da non poterne più, quindi cominciai a rimanere indietro di nuovo, e di nuovo a farmi compagnia c’era Fabio. Non riuscivo proprio più a camminare con quei tacchi, quindi proposi a Franco e Gioele di andare a prendere l’auto che io li avrei aspettati li e naturalmente Fabio si offrì volontario di farmi compagnia. Franco, infatti, assieme a Gioele continuarono per la loro strada, e allontanandosi Franco si girò facendomi un sorriso furbastro e strizzandomi l’occhio, aveva già capito tutto.
Non appena furono abbastanza distanti, tirai Fabio di nuovo in spiaggia e ricominciai a baciarlo ancora più intensamente di prima, ero eccitatissima, sentivo un calore addosso e una voglia strana assalirmi, anche causa di quel vinello che c’eravamo bevuti, oltretutto con Fabio non avevo problemi visto che mi piaceva anche. Eravamo entrambi ben eccitati, lui ritornò a palparmi la passera, ma nell’euforia del momento mi tirò giù le mutandine fino a farmele togliere, io ero troppo invogliata a lasciarlo fare, stavo già godendo, con quei baci intensi e continui, quella mano che mi palpeggiava la passera sempre più con vigore e sempre più in profondità. Eravamo messi in una zona abbastanza buia e riparata dalla strada, nascosti da chi passava sulla passeggiata. Fabio oltre a tutto quello che già mi stava facendo, visto l’abito senza spalline non fece fatica ad abbassarlo per far saltar fuori anche il seno per cominciare poi a baciarmelo e succhiarmi i capezzoli, ormai ero in trance, lo lasciavo fare con piacere pur consapevole che non potevamo continuare a lungo, presto sarebbero arrivati gli altri due con l’auto. Dopo qualche minuto infatti, con un po’ di decisione lo fermai e senza troppi problemi si frenò, e anche lui con grande dispiacere si rese conto che non potevamo continuare. Io mi risistemai il vestito rimettendo apposto il seno, mentre lui era tornato sulla passeggiata per attendere gli altri due, difatti non appena su, vide l’auto arrivare e mi fece cenno di fare in fretta. Mi stavo sistemando le calze che mi erano un po’ scese e dovevo ancora infilarmi le mutandine, ma ormai erano già arrivati, quindi facendo finta di niente le infilai nella borsa e rimasi per l’ennesima volta senza. Siccome mi videro arrivare dalla spiaggia, tirai la scusa che ero andata a fare pipì e che Fabio aveva fatto la guardia dalla passeggiata. Mio marito era seduto davanti, quindi salimmo dietro io e Fabio e ci dirigemmo verso casa. Pur corto che era il tragitto, Fabio ebbe ancora la voglia di allungarmi una mano tra le gambe, rendendosi conto di una certa assenza e riuscendo addirittura ad infilarmi un dito nella passera già bella umida, ormai ero al settimo cielo. Mio marito ebbe modo di accorgersi della mano tra le mie gambe. A questo punto eravamo quasi a casa, quindi dovetti togliere nuovamente quella mano che rovistava tra le gambe, rassegnati che tutto finiva lì.
Di fronte al cancello Gioele si fermò per farci scendere, ma mentre stavamo scendendo dall’auto, mio marito se ne uscì con la proposta di salire in casa a berci ancora qualcosa, visto che non era ancora così tardi. Fu come un fulmine a ciel sereno, non ci aspettavamo certo questa proposta, Fabio accettò senza problemi, ma Gioele in un primo momento declinò l’invito, ma poi con le insistenze di Franco si convinse a salire. Fabio non disse niente, forse si aspettava un seguito alla sua piacevole serata, ma visto l’accettare di Gioele si rassegnò e vidi in lui una grossa delusione sul viso.
Gioele andò a parcheggiare e ci raggiunse nell’androne mentre aspettavamo l’ascensore, nel salire nell’ascensore, vidi negli occhi di mio marito un certo compiacimento, che mi faceva pensare. Arrivati in casa, Fabio e Gioele si accomodarono sul divano, mentre io e Franco andammo in cucina a prendere le birre e un sacchetto di patatine da sgranocchiare, ne approfittai per fargli notare che Fabio probabilmente si aspettava qualcosa dopo quello che era già successo durante la passeggiata, ma che vista la presenza di Gioele ne era rimasto deluso, Franco mi rispose: “guarda, sinceramente non ho pensato a qualcosa del genere, era solo per fermarci e fare ancora quattro chiacchiere bevendoci una birra in compagnia…” si fermò un attimo e poi ridendo continuò: “…poi che problema c’è? tanto hai già avuto un’esperienza con entrambi, al massimo te li fai tutti e due in un colpo solo” lo interruppi e gli risposi: “ma tu sei tutto matto, sono eccitata perché il vino e Fabio c’hanno messo del suo, ma con l'uno e l'altro assieme non credo proprio, già mi sento a disagio che sono in giro senza mutandine, ma proprio non ci penso, non ne avrei mai il coraggio, poi Gioele mi ha già sistemato ieri. Però mi dispiace per Fabio che si era illuso”. Franco rimase un attimo senza parole a questa mia affermazione, rendendosi conto che seppure il vino mi aveva sciolto un po’ le redini, ero ancora me stessa, poi mi rispose frettolosamente perché gli altri due aspettavano le birre: “Comunque non era mia intenzione, io adesso stavo scherzando, in queste cose sai come la penso, se viene qualcosa, benvenuto, se non viene niente, non fa niente”, poi mi baciò sulla bocca molto amorevolmente. Tornammo di là con le birre e le patatine, le poggiai sul tavolino ed andai a sedermi sulla poltrona, Franco porse loro le birre e venne a sedersi sul bracciolo della poltrona dov’ero seduta io. Si cominciò a chiacchierare del più e del meno, ma io guardavo con insistenza Fabio parecchio deluso, si sforzava a ridere e scherzare, ma era veramente tradito, mi stava facendo seriamente compassione, mi sembrava un bambino a cui avevano rotto il giocattolo. Dopo una birra ce ne facemmo un’altra e a quel punto le mie redini ricominciarono sciogliersi di nuovo, specialmente continuando a guardare Fabio affranto che fingeva di divertirsi. A questo punto decisi di cominciare a farlo divertire veramente, lui sapeva che ero senza mutandine, quindi cominciai con il gioco dell’accavallamento delle gambe, facendo salire sempre di più la gonna e mostrando anche il limite delle autoreggenti.
Nel cercare di far rallegrare Fabio mi resi conto che stavo facendo gioire anche Gioele, anche se non sapeva che ero senza mutandine. Mio marito che aveva capito cosa stavo cercando di fare, cominciava ad eccitarsi al pensiero di cosa poteva succedere. Fabio non sembrava proprio in vena, sembrava che la cosa non lo interessasse, la presenza di Gioele lo disturbava sicuramente. Non sapevo più cosa fare e non volevo certo esagerare, anche se cominciavo ad eccitarmi pensando a come risollevare Fabio da quella piattezza, mi eccitava il pensiero di riuscire a rasserenarlo, ma come fare? Poi un colpo di fulmine mi colpì, quindi mi alzai e andai in cucina e una volta di là chiamai Fabio dicendogli che avevo bisogno di un suo consulto professionale, non appena comparve, senza dargli modo di capire cosa stava succedendo, chiusi la porta dietro di lui, gli presi la sua testa tra le mani e cominciai a baciarlo profondamente con tanta passione: in un attimo di respiro, gli dissi: “non riuscivo a resistere nel vederti cosi senza speranze” e senza dargli modo di rispondere mi rimisi baciarlo. Non mi stavo preoccupando degli altri due, tanto mio marito aveva capito e Gioele era ignaro di tutto, presi la mano di Fabio e me la misi in mezzo alle gambe, volevo che mi toccasse, che mi facesse godere. Senza farsi pregare si mise a titillarmi il clitoride e sfiorarmi le labbra della passera, mentre in me aumentava l’euforia, sentivo gli altri due di là che parlavano tranquillamente, ma non me ne fregava più niente stavo dando a Fabio quello che entrambi volevamo, del piacere intenso. Fabio, anche lui ultra eccitato dalla situazione, si lasciò andare, e nuovamente mi abbassò il vestito davanti facendomi uscire il seno e ricominciando a baciarlo, accarezzarlo, palpeggiarlo. In tutto questo toccare, lentamente il vestito scese completamente giù a terra, allungai pure io la mano e sentii il cazzo di Fabio all’estrema durezza, a questo punto ero nuda, il vestito non c’era più, con un calcio lo avevo allontanato; non c’era più freno che poteva fermarci, tanto che Fabio mi fece sedere sul tavolo della cucina e allargandomi le gambe si avvicinò e con la lingua si mise a leccarmi con dolcezza il clitoride, poi qualche colpo di lingua sulle labbra e di nuovo sul clitoride, mentre con una mano mi sfiorava i capezzoli, io ero già in pieno godimento, non mi rendevo più conto di niente, sentivo solo quello che stavo provando. Fabio ci stava mettendo tutto il suo impegno a farmi godere, ero già all’orgasmo, ma non appena si rese conto che stavo per godere si fermò, ricominciando a baciarmi molto intensamente, forse non voleva che mi scappasse qualche gridolino, ma i sospiri non potevo evitarli.
In questa situazione io davo la schiena alla porta quindi non potevo vedere se arrivasse qualcuno, e sicuramente anche Fabio mentre mi trastullava di nuovo la passera con la lingua, non poteva certo vedere se qualcuno arrivasse, pur se in quella situazione non avremmo potuto certo nasconderci. Probabilmente vista la lunga assenza, Franco sicuramente si sarebbe affacciato a guardare cosa stesse succedendo, ma io e Fabio stavamo pensando solo a noi e a nient’altro, anche lui si era tolto i pantaloni e gli slip, eravamo entrambi eccitatissimi. Fu a questo punto che sentii delle mani accarezzarmi la schiena, non sapevo di chi fossero, ma mi fecero avere un grande brivido, qualcuno ci aveva sorpresi sicuramente, lasciai fare queste mani senza preoccuparmi di chi fossero, ma non appena furono sul seno, mi resi conto che non erano quelle di mio marito, ma erano quelle di Gioele.
Fabio pur essendosi accorto che ormai eravamo stati scoperti e che qualcun altro avrebbe partecipato, non si fermò, anzi iniziò con più vigore, quindi oltre la lingua cominciò anche ad infilarmi le dita, muovendole intensamente, stavo nuovamente godendo. Tra Gioele che da dietro mi accarezzava il seno e mi baciava dolcemente e Fabio che stimolava la mia passera con lingua e dita, mancava mio marito ma fu solo un attimo, infatti poco dopo si avvicinò pure lui e si mise a baciarmi profondamente con la passione che lui mi sa dare, fu un orgasmo esilarante, sentivo il mio corpo avvolto da mani e baci, non riuscivo a vedere niente, ero ad occhi chiusi mentre godevo, sentivo solo il loro muoversi, toccarmi e ansimare. Al termine di questo orgasmo, mi ripresi un attimo e cominciai a guardare negli occhi coloro che mi stavano facendo provare un’estasi unica, le mie paure e il mio imbarazzo se ne erano andati, ormai ero nelle loro mani. A questo punto scesi dal tavolo e uscii dalla cucina andando a mettermi sul divano con addosso esclusivamente le autoreggenti e le scarpe, ero nuda davanti a loro tre che mi guardavano mentre anche loro si spogliavano. Ci fu un attimo di sospensione, nessuno dei tre prendeva più l’iniziativa, forse non sapevano chi, doveva fare cosa; era una situazione nuova anche per me, ma non volevo aspettare in eterno, quindi allungai la mano facendo avvicinare Fabio e cominciai a baciarlo, le nostre lingue cominciarono di nuovo a muoversi intrecciandosi come in un’estasi, fu a questo punto che cominciarono ad avvicinarsi anche Gioele e Franco, il primo iniziò con l’accarezzarmi e baciarmi una gamba, salendo lentamente fino alla passera, mentre Franco si mise a palpeggiarmi, baciarmi ed accarezzarmi il seno. Ero di nuovo presa da un forte batticuore, loro tre che mi stavano facendo sentire l’ebbrezza delle loro attenzioni: Gioele, che con la lingua lambiva le labbra della mia passera, facendomi avere dei brividi smisurati ogni volta che infilava la sua lingua dentro, ripassandola poi sul clitoride, Franco che mi poppava molto intensamente i capezzoli, palpeggiando nel frattempo l’altro seno e Fabio che non prendeva fiato da quel intreccio di lingue, baciandomi con vera passione. Mi trovavo sdraiata sul divano in una situazione fino a poco prima inimmaginabile e nuovamente in pieno orgasmo, ormai sospiravo, gemevo e mi muovevo come se avessi il diavolo in corpo, stavo godendo ancora e poi ancora tra le loro mani, l’intensità di questo godere era sconvolgente. Mi sentivo euforica come in preda ad una ubriacatura, Fabio che mi stava baciando, non riusciva più nemmeno lui a trattenere le mie urla di piacere, mi ero presa in mano anche il suo cazzo, solido e massiccio masturbandoglielo con decisione mentre godevo, tutto questo era troppo, non riuscivo più a fermare quel infinito godere. Finalmente Gioele che stava rallegrando la mia passera si decise a fermarsi, dandomi un poco di respiro, Franco anche lui, lasciò il mio seno, per venire a baciarmi. Decisi a questo punto di prendere io un po’ di iniziativa, dovevo mettere loro al centro della mia attenzione, li fece sedere tutti e tre sul divano e inginocchiandomi cominciai a baciare, leccare e succhiare quei tre cazzi di fronte a me, tutti e tre sull’attenti, mentre succhiavo uno, massaggiavo gli altri due con le mani, ci stavo mettendo tutto il mio impegno, ma non era facile dare uguali attenzioni, riuscendo comunque a far provare a loro, identici piaceri. Continuai a pomparli e masturbarli, fino a che decisi che per uno dei tre era il momento di penetrarmi, mi fermai e alzandomi andai a mettermi sopra il marmoreo cazzo di Gioele, avevo la passera ancora bagnata da prima, e lentamente mi abbassai facendolo penetrare piano piano, volevo sentirlo entrare tutto fino alla fine, sentire ogni sua vena strusciare nella mia passera, poi una volta dentro tutto cominciai un movimento rotatorio, per sentirlo sempre meglio, poi su e giù molto lentamente, volevo godermi questo momento a lungo. Non volevo che tirasse fuori tutta la sua estrema energia, volevo che anche lui sentisse bene tutto quel piacere a lungo e armoniosamente. Franco nel frattempo, mi accarezzava molto dolcemente il seno mentre Fabio mi osservava con tanto di cazzo in mano masturbandosi. Ero troppo eccitata per durare a lungo in quel modo, infatti cominciai a muovermi sempre più energicamente, roteando il bacino quando lo sentivo dentro tutto, ero di nuovo all’orgasmo. Come indiavolata mi rimisi a godere, Gioele cominciò ad assecondare i miei movimenti portandomi sempre ad un maggiore piacere, e di nuovo con sospiri intensi ed urla di immenso piacere ebbi un orgasmo interminabile, sempre più profondamente, sentivo il suo cazzo all’inverosimile, ma questa volta anche lui non seppe resistere e proprio alla fine del mio orgasmo le sentii che stava per godere, mi tolsi per farlo esplodere, aiutandolo con la mano, anche questa volta un godere interminabile anche per lui. Si alzò subito dal divano lasciando il posto per sdraiarmi, perché Fabio era pronto, pieno di eccitazione per farmi provare ancora del piacere, come già una volta aveva saputo fare. Posizionò il suo cazzo sulla mia passera e cominciò a strofinarlo sulle labbra fino al clitoride per un paio di volte, poi lo puntò e infilò solo la cappella tirandola fuori subito, portò avanti questo piacevole movimento per un bel pò, dentro la cappella e poi fuori subito; agendo così, mi stava facendo assimilare sempre di più la voglia di sentirlo entrare tutto definitivamente, quello strano movimento era una piacevole tortura. Al momento che lo spinse dentro tutto senza preavviso, fu come accendere una miccia, esplosi con un energico urlo di piacere, e lui allargandomi sempre di più le gambe, mi stava facendo sentire sempre di più il suo cazzo muoversi dentro e fuori, muovendosi con estrema energia e facendomi godere ancora molto profondamente, e più godevo più aumentava il ritmo, era intenzionato a farmi provare piaceri sempre più intensi. Continuava spingendo sempre di più, mi stava proprio sbattendo in modo impressionante, spingeva e si ritraeva sempre di più e io continuavo a godere; a quel punto mio marito si avvicinò vedendomi al massimo del piacere, e mi infilò il suo cazzo in bocca, un’altra piacevole sensazione, sotto i colpi energici di Fabio mantenevo il ritmo anche per pompare mio marito, godevo gioendo con il suo cazzo in bocca, i colpi di Fabio erano interminabili. Fu il momento anche per lui di godere, non appena lo sentii rallentare e riconobbi quelle vibrazioni prima del godimento, cominciai io a muovermi più energicamente, volevo farlo godere, ma lasciandolo dentro fino al limite, infatti al mio movimento non resistette più molto, fece appena in tempo a tirarlo fuori, e non potendolo evitare mi spruzzò tutto il suo sperma sulla pancia e sul seno. Ero anche impegnata a far godere mio marito, che decisi di far venire con il più fantastico dei pompini, ma tanto era eccitato nel vedere tutto quello sperma sul mio corpo che non potè resistere nemmeno lui, infatti, portai anche lui al limite per fare in modo che potesse pure lui riempire il mio corpo di sperma, non appena sentii che stava per godere, lo tolsi dalla bocca finendo con la mano e anche per lui fu un’interminabile schizzare sperma. Mi ritrovai coperta di parecchio sperma che cominciai a spalmare sul mio seno come fosse una crema per il corpo.
Ero estasiata da tutta questa nuova sensazione che avevo provato in questa serata impensata, per la prima volta tra le mani di tre uomini impegnati a farmi provare delle inebrianti e forti sensazioni di piacere, una nuova e piacevole inaspettata esperienza. Mentre io mi spalmavo lo sperma, immersa nei miei piacevoli pensieri, Gioele, Fabio e Franco andarono in bagno a lavarsi, non appena tornarono loro, mi allontanai io per farmi una doccia, per ripulirmi di tutto lo sperma che avevo addosso. Quando uscii dalla doccia mi aspettavo di vederli tutti rivestiti, invece erano ancora li belli nudi sul divano. Mi preoccupai per un attimo che erano intenzionati a fare il bis, e seppur sarebbe stato piacevole, ero stanchissima e stravolta, non ce l’avrei più fatta.
Mi fecero avvicinare, ed uno alla volta vollero baciarmi con un sentimento che volevano farmi conoscere, prima Gioele, poi Fabio e alla fine Franco che fu il più intenso e appassionato, dopotutto era pur sempre mio marito. Ma la cosa non era finita qua, mio marito aveva proposto a loro di fermarsi a dormire da noi, ma il letto era solo uno, quello matrimoniale, fortuna era uno di quei letti molto ampi da poterci stare tutti anche se un pochino stretti. Infatti andammo a letto tutti e quattro completamente nudi, ma prima di addormentarci, fu un continuo muoversi di mani, un continuo accarezzarmi dolcemente, un farmi coccole, una percezione strana ma piacevolissima. Io ero in mezzo a Franco e Fabio, Gioele purtroppo per lui si trovò di fianco a Fabio, ma al mattino non so come, mi ritrovai Gioele di fianco a me probabilmente sulla notte decisero di darsi il cambio, per divedersi una identica piacevole sensazione. Dovettero alzarsi presto perché entrambi dovevano andare a lavorare, ma prima di andarsene, mi baciarono entrambi, dicendomi dolcissime frasi di affetto.
Via loro due, me ne tornai nel letto con mio marito, e con tanto, ma tanto amore, lo strinsi forte a me, per poi baciarlo intensamente, mostrandogli che nonostante tutto, era lui quello che amavo. Mi rivelò in questo momento, che questa nuova esperienza, l’aveva tanto sperata e desiderata, ma non per un suo piacere, ma perché sapeva quanto alla fine sarei stata gratificata, appagata e soddisfatta nonostante la mia persistente convinzione che non sarei mai riuscita ad accettare questa situazione. Questa sua rivelazione, mi fece capire ancora di più, quanto era forte l’amore che provavamo e proviamo ancora oggi l’uno per l’altro. Devo comunque dire che questa esperienza, fu unica, non ci fu più occasione perché succedesse ancora, non c’è più stato un Gioele e un Fabio, sebbene nelle tante fantasie ogni tanto ci si pensa ancora. Certe situazioni il più delle volte è meglio che restino uniche, piuttosto che fatte solo per farle.
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