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Un weekend in Germania – Secondo Giorno


di PattyeFranco
01.04.2016    |    10.305    |    7 9.6
"Alla fine uscimmo da quel negozio disperati, una bella spesa certo, una borsata di roba, chissà quando mai avrei usato tutto ciò..."
E arrivò il sabato mattina, mi svegliai che era già un bell'orario, Franco era già sveglio, ma non si era ancora alzato, subito mi diede un bacio e mi augurò la buona giornata.
Ero sinceramente bella rilassata, mi ero proprio fatta una bella dormita, Andreas era già alzato, lo si sentiva trafficare di là in cucina.
Non appena feci per alzarmi, arrivò puntuale la domanda di Franco: “ma siete rientrati presto? Vi siete almeno divertiti? Mi dispiace essermene andato, ma la stanchezza era tanta, la birra certo era buona come la compagnia, ma avevo proprio bisogno di buttarmi su un letto, se fossi rimasto, avrei bevuto ancora e non so come sarei uscito da là, ma ci siete rimasti ancora molto voi?”.
Restai un attimo silenziosa, poi gli raccontai solo quanto era successo alla birreria, il seguito decisi di raccontarglielo davanti ad Andrea, volevo vedere le loro reazioni.
Ci alzammo, io mi infilai una leggera maglietta, che mi faceva quasi da miniabito, Franco invece si infilò i pantaloni e una maglietta e andammo di là. La tavola era già tutta apparecchiata per una superba colazione e visto l'orario era quasi una colazione – pranzo. Andreas ci accolse bello pimpante con un fantastico sorriso sulle labbra e un “buona giornata”, poi si accomodò al tavolo con noi.
Durante la colazione, Franco curioso di come era andata la serata, rifece la domanda che aveva fatto prima a me. Andreas rispose semplicemente: “Diciamo che ci siamo divertiti” e anche lui si soffermò alla parte della birreria, tralasciando qualche piccolo particolare, così iniziai io il racconto.
Andreas alle mie prime ammissioni dei baci, già si stava preoccupando, finché quando arrivai al vero clou della serata, non sapeva più da che parte guardare, era imbarazzatissimo.
Franco si accorse del suo imbarazzo, così interrompendo per un attimo il mio racconto, lo guardò e gli disse: “Andreas, non devi imbarazzarti, non c'è nessun problema, l'unico rammarico è la mia assenza, di essermi perso qualcosa di fantastico”. Poi continuai e più proseguivo con il racconto, più vedevo Franco sempre più eccitato, anche Andreas intervenne nel racconto e anche lui mostrava segni di una nuova e certa eccitazione. Il racconto proseguì per tutto il tempo della colazione, Franco era visibilmente dispiaciuto della propria assenza, poi disse:”Un vero peccato non esserci stato, non so cosa avrei dato per un'esperienza così forte e intrigante, vabbè sarà per la prossima volta”, poi continuarono a parlarne loro, mentre io me ne tornai in camera per andare a farmi una doccia e rivestirmi, dovevamo prepararci per una nuova visita alla città e tornare al negozio a riprendere i miei abiti.
Dovevamo fare in fretta, perché Andreas voleva mostrarci il famoso Carillon sulla torre che domina la piazza centrale di Monaco, una rappresentazione di alcuni momenti storici della città.
Così che fummo veloci a prepararci e subito si partì per la visita, sempre in metropolitana, una vera comodità, arrivammo in tempo per il primo spettacolo. Una cosa magnifica, uno spettacolo a cielo aperto unico al mondo. Il carillon disposto su due piani si azionò secondo un cerimoniale preciso. Prima suonarono le campane che scandivano l’ora, poi partirono i personaggi del piano superiore inscenando il matrimonio di Guglielmo V, successivamente quelli del piano inferiore con la danza dei bottai, terminando con il canto del gallo dorato, posto alla sommità del carillon, che muovendo la testa e sbattendo le ali tre volte, tutti li col naso all'aria, per assistere a questo spettacolo.
La piazza era come il salotto della città, un luogo dove ci si da appuntamento, dove si sorseggia una birra, si fa shopping, svariati i negozi di abbigliamento e souvenir e si cammina in relax dal momento che la piazza è inglobata nell'area pedonale che caratterizza il centro storico.
Me la gustai proprio questa piazza, come tutto il resto del centro storico, con Franco che mi abbracciava e Andreas come guida e traduttore del tutto speciale. Mi ritrovai a momenti a camminare mano nella mano, ora con l'uno e ora con l'altro, sensazioni altamente particolari.
Si era creata una forte complicità, un ottimo feeling, mi stavo regalando attimi meravigliosamente unici, accompagnata da due persone, due amici fedeli che mi accompagnavano per mano in una giornata speciale, verso una serata che ormai sognavo piena di magiche emozioni.
Ebbene passai una giornata piena, piena di soddisfazione, mille cose viste e ancora molte da vedere, con due persone fantastiche.
Anche per questa serata, Franco e Andreas, con il mio benestare decisero di tornare nella birreria della serata precedente, mangiare, bere e divertimento.
Ancora dovevamo andare a ritirare i miei abiti e poi passare in uno di quei sexy shop, avevamo deciso di comperarci qualcosa di nuovo e intrigante.
Infatti ultimo negozio, fu quel sexy shop. Già all'ingresso, Andreas mi propose di entrare in una delle famose cabine e anche se erano per una sola persona, ci si intrufolò anche lui, tanto per cominciare. Non ricordo quanto mise di soldi, ma tanto bastava per 10 minuti di film, ma dieci minuti, in cui non vedemmo che i primi due minuti, poi per il resto ci scattò un interminabile e piacevole bacio unito a carezze.
Cominciamo bene, iniziamo con certe provocazioni e ancora dovevamo girare il negozio.
Franco nel frattempo si era intrufolato nel reparto degli intimi e dei vestiti sexy.
Appena usciti dalla cabina lo raggiungemmo e subito iniziammo a scegliere cosa comprare, c'erano fantastiche calze autoreggenti, calze con reggicalze, slip particolari, c'era solo l'imbarazzo della scelta, nel cestino della spesa ci finirono qualche paia di calze di vario genere, qualche fantastico completino intimo e altre novità che in Italia erano quasi introvabili.
Poi passammo al reparto dei Toys, ma qui la scelta si rivelò molto complicata, nonostante il ridere e lo scherzare su certi giocattoli. La cosa si stava rivelando sempre più provocante ed eccitante, la scelta ruotava non solo sulle dimensioni, ma anche sui materiali, così che si dovette far intervenire un commesso, per alcuni consigli. Andreas si trovò costretto a tradurre alcune mie domande, anche un po' imbarazzanti, ma alla fine con un commesso carino, gentile e anche competente, arrivammo a prenderci tre tipi di giocattoli, veramente carini e funzionali, quasi da tentazione a provarli subito.
Proprio una bella spesa, certo non era nelle previsioni alla partenza di questo weekend, Franco comprò anche dei profilattici, di quelli al gusto di frutta, colorati e con delle protuberanze particolari. C'erano altri toys che ci intrigavano, ma non potevo certo comperare tutto anche se mi attizzavano.
Alla fine uscimmo da quel negozio disperati, una bella spesa certo, una borsata di roba, chissà quando mai avrei usato tutto ciò. Ma ora con tutte le borse di roba acquistata, oltre a quelle del sexy shop, era un problema, non potevamo certo andare in giro per Monaco e alla birreria con tutte quelle borse, sarebbero state solo un fastidio.
Alla fine Andreas ci propose di portare il tutto a casa, tanto 10 minuti di metro, non era una cosa impossibile, avrei così potuto approfittarne per cambiarmi e rimettermi il vestito della sera precedente, perfetto per la birreria, ma anche intrigante intrigante.
Prima di andare a prendere la metrò, Andreas ci pregò di aspettarlo un attimo, che sarebbe tornato subito, doveva andare a prendere una cosa che si era dimenticato; scomparve per soli 5 minuti nella marea di gente, ma quando tornò aveva con sé un pacco regalo con tanto di fiocco e me lo porse, pregandomi di aprirlo solo ed esclusivamente una volta tornati in Italia, nonostante le insistenze non volle farci capire il contenuto.
Tornammo a casa, così approfittai per provarmi anche qualche intimo sexy che mi ero presa, con conseguenti complimenti da parte di Andreas e Franco. Decisi di mettermi sotto l'abito un paio di autoreggenti a rete che mi ero presa, giuste giuste per l'abito che dovevo mettere.
Tanto per cominciare e scaldare un po' i miei due accompagnatori.
Lasciammo un po' di disordine, ma dovevamo tornare in città, se avessi continuato a provarmi tutto, credo che non saremmo più usciti.
Ero troppo eccitata per la bella giornata, ma loro mi stavano eccitando, con continui complimenti e continue provocazioni, con baci e carezze e il continuo ricordarmi la serata precedente.
Tornammo in quella birreria, c'era molta più gente, era sabato e l'entusiasmo era a mille, subito via di birra, ma con la ripromessa di non esagerare, di restare nel limite della lucidità. Mangiammo, bevemmo, cantammo e ballammo, ma anche ci baciammo e come naturalmente doveva accadere, le inibizioni andavano sempre più scemando, sia da parte mia che di Andreas e Franco, sempre più eccitati.
Andreas era un gran provocatore, più andavamo avanti con il divertimento, più continuava a farmi complimenti, e ventilandomi certi pensieri nella testa. Quando mi baciava, si lasciava andare anche a qualche carezza sulle cosce, fino al confine tra calza e pelle, insinuando in me voglie sempre più insistenti, Franco non fu da meno.
Al tavolo c'erano anche altri ragazzi che ci provavano, ormai non c'era più limite alla decenza, fortuna riuscivo a trattenermi, ma gli sguardi insistenti mi intrigavano sempre più.
Il continuo bere portava ad andare sempre spesso in toilette, quindi ancora una volta mi feci accompagnare da Andreas, in un continuo baciarci con passione e calore, facendomi tornare alla mente la fantastica situazione della serata precedente, aumentando così l'eccitazione a passare una nuova serata all'insegna della trasgressione, ma questa volta con la complicità di Franco, che più di una volta nella serata, mi aveva fatto capire che non gli sarebbe dispiaciuto vedere con i suoi occhi il famoso cinema, ma anche vivere un qualcosa che si era perso.
Entrando in bagno, mi venne voglia di intrigo, così prima di uscire dal bagno presa da una specie di raptus, mi tolsi le mutandine, le inibizioni se ne erano andate quasi del tutto.
Appena fuori, di nuovo mi attaccai ad Andreas riprendendo a baciarlo, ma nello stesso tempo con la finta di toccarlo, infilai la mano nella sua tasca, infilandogli le mie mutandine, era talmente eccitato ed ebbro di piacere che non se ne accorse.
Tornati al tavolo, volli provocare anche Franco e in un attimo che tutti erano intenti a cantare e ballare, ci sedemmo baciandoci e naturalmente una sua mano andò ad intrufolarsi sempre più su, finché si accorse che mancava qualcosa, mi guardò sorpreso, ma molto eccitato dalla situazione, gli svelai anche, che le mutandine erano nella tasca di Andreas e lui non se ne era ancora accorto, e tanto meno si era accorto che ero senza.
Le vibrazioni andavano sempre più aumentando, Franco abbastanza eccitato dalla birra a da certe voglie, decise di svelare ad Andreas che ero senza slip, ma in un modo del tutto particolare, facendogli scoprire dove erano gli slip. In un momento di grande intensità dei canti e dei balli, tirò fuori il fazzoletto di tasca e iniziò a farlo volteggiare cercando di coinvolgere tutti a fare lo stesso, finché anche Andreas si infilò la mano in tasca per prendere il fazzoletto. Naturalmente si tirò fuori le mutandine senza rendersene conto, facendole volteggiare tranquillamente, si rese conto della gaffe, quando vide che qualcuno dei vicini lo indicò sorridendo, tutti scoppiammo in grandi risate. Era quasi imbarazzato, non capiva da dove erano spuntate. Dopo un po' mi osservò e naturalmente arrivò alle conclusioni, quindi si avvicinò e mi sussurrò: “Non dirmi che sono tue, ma scusa sei senza mutandine o è solo uno scherzo?” , gli risposi semplicemente baciandolo, poi sedendoci infilò la mano sotto la gonna rendendosi conto che ero a tutti gli effetti, senza.
Ebbe come un blocco, ma poi iniziò a baciarmi con maggiore intensità, anche in lui si era insinuata una gran voglia di trasgressione.
A questo punto avevo svelato le mie carte e reso entrambi vogliosi di intrigo, di maggiore eccitazione, tanto che entrambi mi proposero di andarcene dalla birreria ed andare da qualche altra parte e naturalmente Franco propose il cinema.
Nessuno si oppose di certo, quindi salutammo tutta la compagnia creatasi tra baci e anche qualche palpata e ce ne uscimmo dirigendoci dritti dritti al cinema della sera prima. Durante il tragitto, era un bacio continuo, alternandomi tra l'uno e l'altro. Certo eravamo sempre più trepidanti di lasciarci andare a qualcosa di forte e dove meglio del cinema? Perfetto per una trasgressione intrigante all'inverosimile, aiutati da quell'ebbrezza e quella ormai svanita inibizione.
Entrammo nel cinema, c'era più gente, ma anche qualche coppia in più che sicuramente cercava altrettanta trasgressione, osservammo nelle sale quale era la meno affollata, e stranamente ancora in quella amatoriale.
Io ed Andreas entrammo assieme abbracciati, Franco entrò solo un attimo dopo, ma invece di sedersi di fianco a me, andò a sedersi dietro di noi, poi mi sussurrò:”voglio vedermi il film in tranquillità” e sorrise. Io ero già piena di voglia, non vedevo l'ora di sentirmi soffocata dalle attenzioni di Andreas e sicuramente questa volta anche da quelle di Franco.
Andreas al momento non capiva cosa passasse per la testa a Franco, ma dopo avergli detto di non preoccuparsi, mi sussurrò: “ma siamo pazzi, ieri sera io e te, questa sera anche con Franco”.
Andreas rimase per un po' fermo tenendomi le mani che mi tremavano per la forte eccitazione, poi lentamente iniziò ad accarezzarmi una gamba, una dolce carezza che saliva, fino a fermarsi poco prima di arrivare al punto del forte desiderio.
Arrivò poi al dunque, non riusciva proprio a resistere, quella mano arrivò delicatamente sulla mia passera in trepidante attesa di carezze, iniziò ad accarezzarla, fino a sfiorare il clitoride, le dita vagavano tra le labbra insinuandosi sempre più.
Quel piacevole tocco, mi faceva proprio sciogliere, la sensazione di ebbrezza era sempre più, tremavo di voglia. Franco vedendomi piena di eccitazione, sciolta da ogni inibizione, decise di passare pure lui all'azione, ed iniziò baciandomi da prima sul collo, poi fino a farmi girare la testa sul lato e lasciarci andare in un bacio profondo, aumentando il desiderio.
Le mie gambe si aprivano sempre di più, mentre la gonna era salita ben sopra il bacino, ero a passera scoperta, Franco da dietro, vedeva la mano di Andreas che mi stava portando ad una singolare esaltazione. Più continuavamo in questa passionale situazione, più mi rendevo l'idea di essere lo spettacolo per molti o forse anche il desiderio per alcuni dei presenti. Ero troppo piena di euforia e desiderio per dire, no non posso, non qui; anzi si insinuava sempre più l'idea di essere desiderata, ma consapevole di non andare oltre a Franco ed Andreas.
Alcuni si avvicinarono certo, ma bastava lo sguardo di Franco o Andreas per tenerli a debita distanza, ma lo stesso i loro sguardi eccitati, mi intrigavano. Franco anche lui preso dalla situazione, lentamente mi sciolse i lacci del corsetto e slacciò la camicetta, facendomi cosi ritrovare a seno nudo. Da dietro, riusciva ad accarezzarmelo con tanto piacere, non riusciva a baciarlo, ma a questo subito ci pensò Andreas, mentre Franco mi accarezzava un seno, Andreas mi baciava l'altro. Andreas nel frattempo con le dita mi penetrò con decisione, facendomi sobbalzare sulla poltrona e facendomi emettere un gemito di piacere.
L'eccitazione era sempre più, Franco si decise e venne a sedersi di fianco a me, così i baci e le carezze al mio seno aumentarono ancora di più, mentre lui mi baciava sul seno, Andreas mi baciava sulla bocca. Però mancava qualcosa in questa piacevole situazione, gemevo e ansimavo, ma solo quando allungai una mano per accarezzarmi il clitoride, Andreas si rese conto di quale mancanza. Tra le poltrone c'era un buono spazio, quindi si mise in ginocchio e allargandomi le gambe ancora di più, riusci ad insinuarsi cominciando un dolce passaggio sulla passera con la lingua. A questo punto la cosa stava veramente degenerando, seminuda tra le mani di Andreas e Franco, tra i loro baci, le loro carezze, la penetrazione di quelle dita che si muovevano ininterrottamente dentro di me, la lingua che sbatteva sul clitoride, gli sguardi eccitati di un paio di singoli, scoppiai in un orgasmo a dir poco estasiante, ansimando decisamente, solo un deciso e appassionato bacio di Franco, mi frenava dall'urlare di piacere.
Ci stavamo lasciando cullare dalla passione, dalla voglia di fuga dalla normalità. Andreas sempre più deciso con quella lingua sulla mia passera, finché con un dito iniziò a stuzzicare anche dietro, voleva farmi esplodere, lo eccitava vedermi godere in quel modo, anche Franco ci metteva del suo, mi baciava sempre più con estrema passione, mi accarezzava e baciava il seno rendendo sempre più turgidi i capezzoli già molto duri.
Ad un certo punto mi ritrovai con il membro di Franco in mano, non mi ricordo come, talmente ero ubriaca e delirante dal piacere.
Esaurendo quell'orgasmo, presa da tanta libidine e visto che avevo preso contatto con il membro di Franco, decisi di prendere in considerazione anche quello di Andreas; cosi che lo feci sedere e trovandomi nel mezzo di entrambi, cominciai a masturbarli lentamente, erano entrambi alla massima eccitazione. Questa strana esperienza, accompagnata dai miei gemiti che si fondevano con quelli del film, dagli occhi di qualche singolo che godeva nel guardare uno spettacolo dal vivo anziché quello sullo schermo e quella ormai svanita inibizione, ci stava portando a lasciarci cullare da tanta trasgressione, così questa volta presi io l'iniziativa sui loro membri.
Questa volta fui io a mettermi in ginocchio, così da poter passare i loro membri con la lingua, facendoli sedere uno in fianco all'altro. Dapprima mi dedicai a quello di Andreas, leccandolo per tutta la sua estensione, fino a farlo scorrere tra le mie labbra, quanto era duro ed eccitato. Questa volta era lui che ansimava per il piacere che stava provando, poi passai a Franco che era trepidante, anche il suo membro era disperatamente in attesa della mia lingua e delle labbra, che lo avvolsero scorrendolo con la lingua su e giù dal glande fino ai testicoli e poi stringerlo tra le labbra e affondarlo nella mia bocca. Mentre succhiavo, baciavo e leccavo l'uno, masturbavo lentamente l'altro.
Che dire? Ero sempre più ubriaca di quei due membri e sinceramente ben altre tentazioni sfioravano i miei pensieri, ma coscientemente mi trattenevo, quasi aspettavo di sentire le mani di quei sconosciuti ma attenti spettatori, forse anche loro si aspettavano un invito, ma avevo già per tempo chiarito con Franco e Andreas che non avrei permesso a nessun'altro di toccarmi. I pensieri e le tentazioni erano sempre forti, tanto che pensando a tutto questo, mi immersi profondamente sul membro di Andreas, mi ci tuffai con determinazione, sentivo le vibrazioni del suo membro, il sapore dell'eccitazione. Fu lui a fermare la mia decisione nel percorrere il suo membro, pregandomi di fermarmi, sarebbe venuto subito se avessi continuato con quella convinzione. Di conseguenza passai sul membro di Franco, anche lui tremendamente al limite. Con la stessa determinazione leccavo il suo glande per poi farlo affondare tra le mie labbra fino a continuare a scorrerlo, ma purtroppo lui non riusci a fermarmi per tempo, dopo una forte vibrazione del suo membro, mi scostò la testa appena in tempo ed esplose, godendo come un dannato. Subito prese il fazzoletto per ripulirsi, per poi alzarsi ed andare in bagno.
A questo punto si fece forte la voglia di essere penetrata, di risentire il membro di Andreas affondare dentro di me, ma volevo che anche Franco partecipasse a questa mia voglia.
Franco tornò dal bagno e vedendo che ero ancora intensamente attaccata al membro di Andreas, mi sussurrò: “ti consiglio di fermarti, credo stia per cominciare lo strip, non essere così ingorda”, poi sorrise. Con dispiacere mi fermai e mi misi a sedere tranquilla, sistemandomi il seno dentro la camicetta e il corsetto, mettendomi di nuovo seduta in mezzo a loro.
Purtroppo in quel modo si interrompeva quell'atmosfera di intrigo. Ma cavoli, non si può interrompersi così sul più bello, nel momento in cui ti assalgono certe voglie, il desiderio e l'eccitazione erano al massimo, anche Andreas mi guardò con una smorfia di dispiacere sul volto.
Ma inutile, io ero troppo infuocata, troppo eccitata, una di quelle situazioni in cui vuoi sentire mani ad accarezzarti ovunque, sentire la passera ininterrottamente piena di attenzione, così che sussurrai: “Andreas, ti prego, continua con le mani, non far spegnere quel fuoco che mi sta bruciando, non staranno tutti a guardare dove hai le mani, tanto le luci si accenderanno solo pochi attimi, quindi ti prego continua”. Andreas mi guardò con un grosso sorriso sulle labbra, mi diede un bacio e subito infilò la mano sotto la gonna.
Franco mi osservò, mentre avevo gli occhi stralunati per il piacevole tocco di Andreas, con quelle dita ci sapeva fare veramente, mi accarezzava sulle labbra, andando a stuzzicare il clitoride, per poi affondarle dentro, poi di nuovo fuori e poi dentro, era un gioco troppo intrigante, no non riuscivo a resistere, troppa la voglia di sentirmi libera, di lasciarmi andare completamente. No non potevo resistere ancora, così gli dissi: “Andreas, spostiamoci da qua, non riesco a resistere, spostiamoci nella saletta o da qualche altra parte.” Mi guardò con felicitazione negli occhi e prendendomi per mano, prima che si accendessero le luci, mi trascinò dietro di se, facendo cenno a Franco di seguirci verso la saletta, apri la porta con decisione, entrammo e ci buttammo decisi su un divanetto, baciandoci. In quel momento che ci accorgemmo che non ci aveva seguiti solo Franco, ma anche uno degli spettatori, Franco mi chiese se doveva farlo uscire o poteva lasciarlo dentro, al che io talmente ero infuocata di desiderio ed eccitazione, ubriaca dalla tanta voglia di sesso, che gli risposi: “lascialo pure, basta che guarda e basta, non toccare”, subito Andreas glielo disse in tedesco.
Non riuscivamo proprio più a resistere, tutti eccitatissimi. Andreas, mi riaprì di nuovo corsetto e camicetta, tuffandosi sul mio seno, accarezzandolo e baciandolo con bramosia, Franco di nuovo eccitato, si fiondò letteralmente ad aprirmi bene le gambe ed infilandosi con la lingua sulla passera piena dei miei umori, era già tanto eccitata e sentirmi di nuovo al centro delle loro attenzioni, mi lasciai andare totalmente a degli spasmi di piacere, Franco oltre la lingua affondò pure le dita, iniziando un movimento intenso e virtuoso. Tutto era all'insegna della frenesia.
Ma lo sconosciuto spettatore? Lui si era messo li a fianco, con i pantaloni abbassati che si masturbava lentamente, ma credo con molta voglia di partecipazione. Anche se in quel momento, ebbra di piacere, mi intrigava un suo possibile intervento, ero lucida da limitarmi al solo farlo, guardare e non toccare, mi eccitava la sua esaltazione nel osservarmi ad amare Franco e Andreas
Mentre Franco continuava con la suo intenso movimento con le dita, insinuandosi anche dietro, Andreas che era seduto sopra di me, dopo baci e accarezzamenti al seno, volle infilarci in mezzo il suo membro e stringendolo, cominciò a muoversi avanti e indietro, lentamente ma con gusto. Non seppi resistere, era proprio li a poca distanza dalla bocca, così allungai la mano, glielo presi stretto, portandolo alle mie labbra, iniziando a leccarlo e infilarmelo per tutta la lunghezza possibile nella mia bocca, lo succhiavo con intenso piacere. Franco con la lingua che batteva fissa sul clitoride, mi portò ad avere un nuovo un orgasmo, insistendo sempre più con le dita. Naturalmente aumentai freneticamente l'intensità sul membro di Andreas nella mia bocca, ma in pieno orgasmo scoppiai e gli urlai, lo pregai di penetrarmi, la mia passera chiedeva da troppo tempo di essere penetrata da lui, quella voglia di sentire quel massiccio membro di nuovo dentro di me.
Lui e Franco avevano un'ottima intesa, così che subito Franco si scostò, permettendo ad Andreas di avvicinare il suo membro alla mia passera e penetrarmi. Fu una cosa impressionante, una piccolissima frazione di tempo e il membro di Andreas mi stava facendo letteralmente urlare di gioia e di piacere. Andreas, mi aprì decisamente le gambe, appoggiò il suo membro e affondò con decisione, facendomi veramente urlare di piacere, l'orgasmo si intensificò ancora di più, Andreas mi stava letteralmente facendo impazzire, tenendomi bene larghe le gambe, affondava con colpi decisi ed energici, sentivo tutto il suo piacere nel farmi impazzire e nel farmi urlare di piacere. Urla che Franco cercava di soffocare, riempiendomi la bocca con il suo membro, ormai non ero più cosciente di quello che succedeva, l'ebbrezza della birra al confronto non era niente. Assecondavo ogni colpo di Andreas, muovendomi e contorcendomi di piacere, era un susseguirsi di orgasmi.
Anche se ubriaca di piacere, non mi dimenticai, della presenza del nostro eccitato spettatore, che lentamente si avvicinava sempre più, nel desiderio di un cenno a partecipare, cosa che in quel momento sicuramente avrei fatto, ma coscientemente continuai a godere anche solo a quel pensiero, tanta confusione dentro di me, ma tanto piacere . Stavo godendo tanto, ma non mi bastava, finora loro mi avevano fatto godere come un'indiavolata e ancora volevo godere, ma anche far godere loro. Non appena esaurii l'ultimo orgasmo, feci sfilare il membro dei Andreas, e facendo sdraiare Franco sul divanetto, andai a sedermi sul suo membro e con infinito piacere lo feci entrare dentro di me, iniziando a cavalcarlo, andando su e giù, facendo scorrere il membro di Franco tutto dentro di me, fino a farlo uscire ogni tanto, così che ad ogni volta che rientrava, aumentava il piacere. Andreas, non lo lasciai certo fermo a guardare, lo feci mettere di fianco a me, ricominciando ad affondare il suo membro nella mia bocca. Ero tanto ubriaca di piacere che non finivo mai di muovermi, penetrata nella passera e nella bocca, ubriaca da non avere più coscienza di quello che facevo. Franco non seppe resistere a tutta la mia frenesia, mi sollevò di colpo godendo di nuovo, cercando di non schizzare in giro o addosso a noi. Subito feci mettere Andreas al suo posto e subito iniziai a cavalcare il suo massiccio membro, non potevo sentirmi svuotata, mi senti nuovamente sfondare da quel coso, mi sentii riempire di nuovo, ero tremendamente fuori di me, scivolò dentro che era un piacere tanto ero bagnata dai miei umori, cavalcando anche lui con intensità. Di nuovo presa da un forte orgasmo, ansimavo, mi contorcevo, ero fuori di me. Ma quello spettatore, cosi eccitato, ma così rispettoso cosa faceva? Mi scappò l'occhio verso di lui, che ci guardava cercando di resistere dal venire, si era avvicinato ancora, allungando una mano, avrei potuto masturbarlo. Mentre godevo, tanti altri pensieri mi frullavano nella testa, mi intrigavano, ma riuscivo di resistere dallo strafare.
Anche Andreas era alla fine, sentivo sempre più il suo membro vibrare, lui che mentre lo cavalcavo mi stringeva il seno e gemeva di piacere. Anche lui stava per godere, ma il dispiacere di farlo uscire era ancora tanto, ma poi, preso come da convulsioni, mi sollevò di peso e dopo essersi preso tra le mani il suo membro, iniziò a schizzarmi fino al seno, si stirava, ansimava, gemeva e schizzava. Sentii quel caldo sperma sul mio corpo e tanto che ero fuori di me, iniziai a spalmarmelo ovunque, sentivo l'odore del suo godimento addosso a me, tra le mie mani, sul mio seno.
A questo punto anche il nostro spettatore, arrivò al dunque, si era già premunito di fazzoletto, e subito iniziò a godere, ansimando di piacere e dicendo parole in tedesco, che poi mi tradusse Andreas come parole di elogio, che mi fecero anche piacere. Mi rilassai decisamente su quel divanetto ero sfinita, non mi sarei più alzata di li e nonostante tutto, avrei continuato il tour de force. Franco e Andreas non erano da meno, ed erano ancora piacevolmente dediti a baci e carezze.
Dovevamo comunque andare, non so quanto tempo fosse passato, avevo perso veramente la cognizione di tutto, mi diedi una bella ripulita con i consueti fazzolettini umidificati e dopo esserci risistemati, esausti ce ne uscimmo da quella saletta, naturalmente le mutandine rimasero ancora nelle tasche di Andreas. Uscendo dal cinema, il nostro spettatore, avendo capito che io e Franco eravamo italiani, prima di andarsene si avvicinò con accortezza e con il tipico accento tedesco disse: “Grazie signorina, molto gentile e bella, se posso con il consenso dei suoi compagni, le posso dare un bacio?”, rimasi un attimo sorpresa, ma poi ancora intrigata dalla sua presenza, osservai Franco e Andreas, poi gli risposi: “certo che può”, mi aspettavo che volesse baciarmi sulla bocca, invece si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò ringraziando ancora.
Ebbene,a questo punto anche noi ci dirigemmo direttamente verso casa, prendemmo la metropolitana, ma sempre complici le tante effusioni che mi stavano ancora riservando, una volta a casa...
Mi sono già dilungata troppo, non vi sto a raccontare anche quello che successe una volta a casa, tanto lo immaginerete già da soli.
Mi scuso per la lunghezza nei miei racconti, ma non saprei come essere più breve nel raccontarvi le emozioni provate in certe situazioni.

Un grazie anticipato a tutti.
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