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La riconsegna del cellulare


di PattyeFranco
17.07.2017    |    18.856    |    6 9.6
"Era tanto inebriante che assecondavo il suo movimento, volevo sentirlo sempre più a fondo dentro di me, stavo godendo all'inverosimile e così facendo anche..."
Eccoci arrivati al fatidico giorno che riusciamo a trovare del tempo per consegnare il cellulare al ragazzo conosciuto casualmente dopo i Fuochi d'Artificio di Sala Comacina. Fortuna aveva un altro cellulare, così che siamo riusciti a rintracciarlo..
Sarebbe venuto lui a ritirarlo, ma preferimmo andare noi da lui, approfittando per farci un'altra gita sul lago. Cominciamo col dire che il ragazzo ha 28 anni e si chiama Luca.
Ci accordiamo per incontrarci il Sabato sera, lui era libero da impegni con gli amici e anche se non fosse stato così, ci rivelò che si sarebbe ugualmente liberato pur di incontrarci.
Appuntamento in un bar di Tremezzo a sua discrezione..
Questo incontro era esclusivamente per la consegna del cellulare. Naturalmente il ricordo di quella serata, del breve passaggio della sua mano sotto il mio abito, sfiorando le mie intimità e l'avermi vista godere, nuda con Franco e Fabio, insinuava in me certi pensieri.
Sinceramente non sapevamo con che spirito lui aspettava questo incontro, ma sicuramente dallo scambio di messaggi, mi aveva ben fatto capire quanto non vedeva l'ora di rivederci.
La situazione era comunque tanto intrigante ed eccitante, quella sera la sua semplicità ed educazione nel comportarsi mi aveva particolarmente fatto una buona impressione.
Ero molto elettrizzata da quell'incontro per la consegna del cellulare.
Arrivati a Tremezzo, appena ci vide arrivare, ci venne incontro con gioia, si avvicinò e nuovamente prima di baciarmi, diede un'occhiata a Franco, un semplice bacio sulla guancia, poi ci sedemmo ad un tavolo all'esterno del bar, perché c'era una piccola brezza. Devo dire che al semplice bacio, venni pervasa da strani brividi, accrescendo una certa calura, tornandomi alla mente la sua mano scorrere timidamente sotto il mio abito, sfiorandomi passera e seno.
Ordinammo una bella birra fresca ciascuno, era tanta la voglia di dissetarci, era una serata molto calda. Inizialmente quasi non si sapeva di cosa parlare, con una specie di imbarazzo. Io ero troppo intrigata da questa situazione, Luca naturalmente non sapeva che dire, se non continuare a ringraziarci per il telefono, non entrò mai in merito a quella sera e forse non osava. Fui io a sciogliere un po' il giaccio, scherzando su quel cellulare che continuava a perdere: “ma mi spieghi come si fa a perdere un cellulare, due volte in una sera?”, lui rispose: “Sinceramente non capisco nemmeno io com'è stato possibile, nel prato sarà caduto dalla tasca senza accorgermi, e sulla vostra auto non me ne sono proprio accorto di averlo perso nuovamente, anzi credevo di averlo perso ancora su nel prato, infatti il giorno dopo sono tornato a cercarlo” a quel punto come sempre, Franco fece da collante a certi discorsi e ridendo disse: “Lo so io com'è stato possibile perderlo nella nostra auto, qualcosa ti ha sicuramente distratto”.
Il ragazzo a quel punto divenne rosso, poi ancora timidamente rispose: “E si, sicuramente avevo troppi pensieri per la testa, ero tanto e piacevolmente infervorato dalla situazione. Non mi è mai capitata una cosa del genere, proprio da non capirci più niente”.
Beh io non sapevo che dire, ma ormai Franco aveva dato l'input per dare un senso a quella perdita del cellulare, infatti gli disse: “Comunque è stato un destino perdere il cellulare in quel prato e poi ancora sull'auto”. Cavoli Franco stava proprio cavalcando l'onda, sapeva quanto ero già intrigata da quel incontro e quanto mi aveva presa quella mano sotto l'abito.
Il cellulare era ancora nella mia borsa, chissà come mai non glielo avevo ancora consegnato, probabilmente tutti avevamo per la testa altri pensieri.
Intanto una birra ne aveva tirata un'altra, ci dissetava sicuramente più di un gelato. Luca non riusciva a togliermi gli occhi da dosso, chissà cosa stava immaginando, io sicuramente mi immaginavo già molto. Lentamente si creò una certa armonia ed io cominciai ad essere sempre più intrigata da lui, era molto giovane per me, ma mi stava intrigando e nuovamente cominciai a risentire i brividi iniziali. La voglia di risentire quella sua mano,che mi aveva accarezzato sotto l'abito pochi giorni prima, mi stava spingendo a lasciarmi trasportare da forti desideri. Ebbene mi lasciai veramente prendere, il mio cervello iniziò a frullare idee e pensieri strani, quindi presa da una forte ebbrezza, mi alzai con la scusa di andare in bagno, ma con un pensiero fisso nella testa. Entrai in bagno, mi tolsi le mutandine, poi presi il cellulare del ragazzo e con tanto fremito addosso mi scattai un paio di foto con la gonna alzata, poi mi tolsi l'abito ed essendo senza reggiseno, mi scattai ancora un paio di selfie cosi bella nuda, naturalmente evitando il viso. Mi rivestii e tornai da loro, dopo esserci bevuti un'altra birra, decisi che era ora di riconsegnare il cellulare a Luca. Venni colta da un po' di timore per quelle mie foto, non capivo se facevo bene, anche se non si vedeva il volto, ma nello stesso tempo ero eccitata pensando alla sua sorpresa nel vederle e rivedermi nuda. Appena il cellulare fu nelle sue mani, fui assalita da un forte senso di agitazione, un forte brivido mi assalì, non capivo se di piacere o di timore. Mi sentii rabbrividire, quando iniziò ad armeggiare sul cell, brividi misti ad una forte calura, ma che cavolo mi stava succedendo?
Mi accorsi che le foto erano sotto i suoi occhi, quando lo vidi bloccarsi decisamente, iniziando a lanciarmi decise occhiate. Per la miseria che starà pensando ora? So solo che in quel momento ero troppo eccitata e il desiderio di risentire le sue mani sul mio corpo aumentò in modo esponenziale. Luca non finiva di guardare quelle foto, Franco lo aveva capito, perché scherzando ne avevamo parlato e aveva capito che la scusa del bagno era stata, per fare ciò di cui avevamo semplicemente scherzato. Come sempre fu lui ad aprire le danze e gli disse: “C'è qualcosa che non va? Manca per caso qualcosa? Non l'abbiamo toccato e nemmeno abbiamo curiosato, abbiamo solo cercato nella rubrica per riuscire a rintracciarti”, Luca nuovamente intimidito, convinto forse che Franco non sapeva, gli rispose: “No niente, solo cose che non ricordavo di avere sul cellulare, ma tutto apposto, ci mancherebbe”. Io ero sempre più trepidante, non vedevo l'ora di sentirmi presa dalle attenzioni di Luca, ormai era diventato un desiderio fisso.
Con la scusa del caldo, gli chiesi se non c'era altro posto dove andare per stare un po' più al fresco e che ero stanca di restare in quel bar.
Luca propose con decisione, ma sempre timoroso nel dirlo: “L'unico posto dove ci può essere un po' di fresco è su dove eravamo quella sera a vedere i fuochi, li c'è sempre un po' di aria, è sicuramente più fresco di qua, sempre se a voi va bene”.
Non ci pensai certo molto, riportarmi in quel fantastico posto, dove tanto avevo goduto pochi giorni prima, era una splendida idea, quindi gli risposi: “Ok! Per me va bene, ma tu magari preferivi restare qui a berti un'altra birra?” mi interruppe dicendo: “Non preoccuparti, per me va bene tutto, basta che siate contenti voi”.
Ebbene senza più altre parole, Franco entrò a pagare le birre e si prese altre bottiglie da portare via, nel caso ci fosse venuta sete.
Devo ammettere che ero trepidante di arrivare al più presto in quel prato, parcheggiammo vicino al posto. Presi la coperta dal baule e andammo dritti a distenderci nello stesso punto di quella sera.
Era già buio e non c'era assolutamente nessuno in zona, porca miseria non ne potevo più, non vedevo l'ora di sentirmi le mani di Luca accarezzarmi il corpo, di sentirmi osservata da lui completamente nuda. La luna faceva abbastanza luce per permettere di vedere qualcosa.
Appena distesa la coperta, ci accomodammo e subito stappammo le birre, bevendole tanto volentieri. Arieggiava un filo di imbarazzo, Luca non sapeva certo come comportarsi, ma io aspettavo solo che fosse lui ad iniziare ad accarezzare il mio corpo, volevo che fosse lui a spogliarmi.
Mi venne anche un certo dubbio, la sua poca esperienza in fatto di sesso, mostrava a momenti, segni di timidezza. Naturale in una situazione del genere che in Luca potesse nascere questo tipo di insicurezza. Quindi mi sdraiai sulla coperta, piegando una gamba, così che la gonna scendesse scoprendo tutta la gamba.
Che strana tensione avevo dentro, aspettavo solo la sua mossa, che finalmente arrivò con il suo ineccepibile rispetto. Infatti mi chiese: “Posso accarezzarti una gamba? Non vorrei essere inopportuno. Dopo quella sera non riesco a pensare che a quei pochi istanti in cui mi hai fatto accarezzare il tuo corpo, è stato tanto breve quanto intenso, non ci ho dormito per notti”, la mia risposta fu più che naturale e sfacciata: “Fai pure, non ti preoccupare, anche per me e stata una cosa strana, ma molto stimolante. Non è da me il gesto di quella sera” che tensione quando la sua mano si appoggiò sul ginocchio e lentamente scese fino quasi alla passera per poi risalire.
E Franco che faceva nel frattempo? Rimase un attimo seduto, ma poi per togliere Luca da quel mezzo imbarazzo, si allontanò dicendo che andava a prendere altre birre fresche.
Sapeva che in due sarebbe stato più facile per Luca.
Non appena si voltò allontanandosi, la mano di Luca scese di nuovo da quel ginocchio, fino ad arrivare alla passera già umida e desiderosa. Luca era un pochino indeciso sul cosa fare, ma sicuramente sapeva dove andare a toccare, infatti scostò gli slip ed andò ad accarezzare dolcemente la passera. Ero sdraiata e lui al mio fianco girato verso di me che mi osservava, mentre mi accarezzava dolcemente, mentre socchiudevo gli occhi al piacere di quelle carezze. Ad un tratto, mi disse: “Posso toglierti gli slip? Sto impazzendo dalla voglia di vederla, scusa il mio essere impacciato, ma veramente con tutto quello che ho immaginato, ora mi rendo conto quante cose vorrei fare, ma non so da che parte cominciare per non sbagliare”, non risposi, ma allungai la mano abbassando un pochino una parte di slip, per fargli capire che poteva e doveva farlo, cosa che si affrettò a fare, alzai il bacino per facilitargli il compito, in un attimo mi ritrovai senza slip alla sua mercé. Le sue mani erano come di velluto ed era superlativo sentirlo accarezzare piacevolmente la gamba per poi soffermarsi alla passera, sempre accarezzandola dolcemente. Ad un certo punto fece scorrere la gonna fino al bacino e con gesto fulmineo si abbassò a baciarmi sul monte di venere. Ero totalmente passiva alle sue carezze ma tremendamente ebbra di piacere.
Ora si era soffermato sulla passera accarezzandola e finalmente a penetrarmi con le dita, ma fino ad ora era mancato solo un altro particolare, qualcosa che mi avrebbe certo fatto esplodere, un semplice bacio.
Ma ecco che finalmente si decide a baciarmi, finalmente, un bacio davvero mozzafiato, la sua lingua subito alla ricerca della mia. Ci mise tutta la passione possibile in quel bacio, mentre la sua mano continuava a masturbarmi. Iniziai a contorcermi ed ansimare per il piacere.
Ora aspettavo solo che mi togliesse anche l'abito, così da ritrovarmi finalmente nuda tra le sue mani e tra le sue braccia.
Luca stava prendendo, lentamente confidenza, con i miei desideri, quel bacio era eterno, sembrava un'apnea, non prendeva fiato, baciandomi con estrema vigoria. Ma Franco che fine aveva fatto? Non tornava ancora? Luca, nel frattempo, iniziò a fare sul serio, interruppe il bacio e mi sussurrò: ”Ora mi piacerebbe vederti nuda, vederti come ti ho vista quella sera”, quindi iniziò a sfilarmi l'abito, mi fece alzare sedendomi e lentamente sfilò quell'abito che copriva, le mie nudità già spogliate. Mi sdraiò e di nuovo iniziò lentamente ad accarezzarmi tutta, partendo dai piedi fino a salire tranquillamente, soffermandosi alla passera e baciarla, poi continuare fino al seno e dopo un prolungato accarezzamento abbassandosi a baciarlo e leccare i capezzoli, poi proseguì con le carezze fino al collo per tornare finalmente a darmi un nuovo e passionale bacio.
Si era reso subito reso conto, quanto quei baci mi infiammavano a dismisura. Con le mani era una coccola continua, carezze sopra carezze, soffermandosi sempre su passera e seni. Ora dentro di me cominciava a farsi strada un altro forte desiderio, la sua nudità. Volevo poter sentire il contatto con la sua pelle, così che lo pregai di spogliarsi.
Non ci pensò molto, e una volta nudo Luca venne ad adagiarsi sopra di me. Che piacevole sensazione, sentire la sua calda pelle al contatto della mia, e finalmente sentivo il suo membro nudo sul mio monte di Venere, lo sentivo duro e massiccio.
In quella posizione mi assalì un forte timore: “Non è che con la sua possibile inesperienza, gli venga la voglia di penetrarmi subito?”. Nemmeno il tempo di pensarlo e lui già aveva smentito questo mio pensiero, scese da sopra e di nuovo iniziò a baciarmi ed accarezzarmi da capo a piedi, una sensazione tremendamente piacevole, mi stava letteralmente facendo sentire piena di desiderio.
Decisi in quel momento, di passare dall'essere passiva ed attivarmi ed iniziare io a coccolare lui.
Devo ammettere che la sua giovane età rispetto a me, mi dava grande entusiasmo, sentendomi rapita dal suo e mio desiderio di esaltazione al piacere intenso, quindi allungai una mano per prendermi stretto il suo notevole pene. Lo avevo visto solo quella sera in distanza e al buio, ma distratta dai miei due compagni di avventura. Ora l'avevo tra le mani io, sentendo forte quella sua voglia di godere di nuovi piaceri.
Ebbene passai subito con l'accarezzarglielo molto lentamente, temendo che per la forte eccitazione esplodesse prima del tempo.
Poi passai ad accarezzare di nuovo il suo corpo liscio, sembrava di accarezzare del velluto, lentamente saliva sempre più forte il desiderio di procedere ad essere più concreti.
Fu ancora lui a prendersi l'iniziativa, prendendo sempre più confidenza con il mio corpo nudo e i miei desideri. Si posizionò con la testa tra le mie gambe e cominciò col passare la sua lingua sulle labbra della passera desiderosa, il suo pene era sempre tra le mie mani e anche a portata di bocca, così che dopo avermi infiammata leccandomi con la sua lingua, la passera e il clitoride, fino a penetrarmi con la stessa, decisi che anch'io avrei dovuto assaporarmi e gustarmi quel delizioso e massiccio pene.
Mi avvicinai con la bocca e dolcemente dopo averlo ben leccato come un fresco gelato, me lo affondai decisamente, succhiandolo quasi con avidità. Per la miseria in un attimo ci eravamo trovati perfettamente in sintonia, lui che prestava tanta di quell'attenzione alla mia passera con dita e lingua e io che altrettanto mi ero fiondata su quel piacevole pene, ci eravamo trovati in pochi istanti in un fantastico 69.
La lingua che batteva sul clitoride e le dita che mi masturbavano con un movimento continuo e deciso, mi fecero esplodere nel primo e vero orgasmo della serata, iniziai a contorcermi e a ansimare per il piacere, aumentando quella mia masturbazione orale nei confronti del suo membro, accompagnandomi con una mano. Non urlai ma poco ci mancò, avrei voluto farlo, ma sinceramente non volli rischiare.
Ebbene quest'orgasmo fu davvero convincente, scoprendo quanto Luca sapeva come farmi godere e non farmi sentire una semplice bambola. Un giovane inesperto, lo avrebbe infilato e via, lui invece si dedicò decisamente a questi preliminari ben gestiti.
Esaurito questo orgasmo, lui si spostò e venne a baciarmi nuovamente con una passione sorprendente. Dopo questo bacio, anche lui si mostrò sorpreso della scomparsa di Franco, infatti mi chiese: “Ma tuo marito? Ha detto che tornava subito”, gli risposi quello che sapevo, cioè: “Non ho la più pallida idea di che fine abbia fatto”, lui subito preoccupato: “Non è che magari si è arrabbiato? Non vorrei aver fatto un guaio....” lo interruppi rassicurandolo e pertanto ritornai a baciarlo, con tutto il piacere possibile.
Ero intensamente presa da Luca, ma per la miseria faceva veramente caldo ed avvinghiarsi e in quel modo lo era ancora di più. Infatti ci prendemmo un attimo di pausa, sdraiati entrambi nudi su quella coperta, sfiorati a malapena da quella leggera brezza che veniva al lago, con la voglia di berci qualcosa di fresco e ricominciare, avevo tanta voglia di lui, delle sue carezze, dei sui baci e ancora di più di sentirmi piacevolmente presa da lui. Ecco che proprio in quel momento arriva Franco, con tanta birra fresca, e ritrovandoci già in quello stato, sbuffò e disse: “E bravi non mi avete nemmeno aspettato, ma vedo che vi siete comunque divertiti anche senza di me”, sinceramente avevo tanto da dirgli, ma l'unica cosa fu: “Dacci quelle birre fresche non se ne può più dal caldo”, ne stappammo una ciascuno e giù, tanto era fresca, ci voleva proprio.
Mi resi conto in quei pochi momenti, che con la presenza di Franco, si era creato di nuovo un poco di imbarazzo da parte di Luca, era tornato ancora, quasi senza più desiderio, quella complicità che era nata tra me e Luca sembrava svanita. Franco se ne rese conto quasi subito, quindi come sua natura disse: “Ragazzi, devo lasciarvi ancora, al bar ho pagato con il Bancomat e l'ho dimenticato là, torno a prenderlo”, poi si avvicinò a me e mi diede un bacio, talmente passionale che non lo avrei più lasciato andare, poi mi schiacciò l'occhio, era chiarissimo che era una scusa, quindi si allontanò, lasciando che Luca potesse godere del mio corpo, senza imbarazzi
Come Franco scomparve dalla vista, Luca tornò ad accarezzarmi e naturalmente a baciarmi, le sue mani andarono a poggiarsi sul seno ed accarezzarlo con vigore, si stava nuovamente inebriando. Passò poi a baciarlo e leccarlo, mentre con lente carezze tornò sulla passera. Dunque fu un nuovo inizio, mi resi conto che voleva gustarsi ogni momento ed ogni centimetro del mio corpo nudo. Tornò nel frattempo ad affondare le sue dita nella mia passera, tornando a farmi perdere la testa, si ripresentò anche con la lingua sul clitoride, era tanto estasiato da quello che stava facendo, che mi fece esplodere in un nuovo orgasmo, che strana situazione, prima impaurita per una sua probabile inesperienza, ora rassicurata dal suo entusiasmo con cui mi stava facendo godere. Cominciavo nel frattempo a sentire il forte desiderio di essere penetrata con lo stesso entusiasmo con cui mi stava masturbando e leccando la passera.
Così che in pieno orgasmo, tra ansimi e gemiti, lo pregai di penetrarmi, ero troppo accesa da questo desiderio. Infatti, si sollevò, mi aprì bene le gambe sollevandole, si piazzò in ginocchio con quel membro fantasticamente eccitato tra le labbra della mia passera e lentamente affondò, fino alla fine.
Una volta dentro si fermò un attimo; poi tenendomi sempre le gambe sollevate, iniziò un lento movimento, entrava e usciva che era una delizia, che piacevole sensazione sentire quel duro membro affondare dentro di me con tanta maestria. Luca mi stava letteralmente facendo provare un piacere tanto intenso e tanto inebriante, lo affondava fino alla fine per poi ritrarsi, fino quasi a far uscire il glande, quando ritornava dentro, mi sembrava di impazzire, così che un altro orgasmo mi portò all'estasi, iniziando a contorcermi, a gemere e ansimare come una matta, a prenderlo per i capelli e tirarlo a me per baciarlo. Era tanto inebriante che assecondavo il suo movimento, volevo sentirlo sempre più a fondo dentro di me, stavo godendo all'inverosimile e così facendo anche lui aumentò il suo affondare quel membro eccitato, non so se era prossimo a godere anche lui, ma appena il mio orgasmo si esaurì, rallentò volendo poi cambiare posizione, volle che fossi io a salire su di lui e cavalcarlo.
Mi sussurrò: “mi ha fatto impazzire quella sera vederti cavalcare il tuo amico e poi tuo marito, che quell'immagine e rimasta impressa dentro di me, ora proprio vorrei essere io quell'immagine”.
Non me lo feci certo ripetere, avevo esaurito l'orgasmo ma non la voglia, quindi mi misi su di lui, ma prima di affondarlo dentro di me, mi adagiai sopra, appoggiando le labbra della passera sul suo notevole membro duro, iniziando a percorrerlo avanti e indietro lentamente, facendo sfregare il suo glande sul mio clitoride, abbassandomi di tanto in tanto per baciarlo con intensità, permettendo a quelle lingue di rincorrersi ancora con piacevoli sensazioni.
La situazione era veramente inebriante, Franco ci aveva lasciati soli, per sbrogliare la situazione, per permettere a Luca di lasciarsi trasportare con tranquillità, ma ora avevo il piacere che anche lui fosse qua presente, sapeva che avevo voglia do godere con Luca, ma anche con lui.
Ora dopo tanto sfregamento, con tanto di passera ben lubrificata e quel tanto di eccitazione in più, decisi che era ora di farlo affondare, così che mi sollevai, presi con una mano il piacevole membro di Luca, appoggiai il suo glande tra le labbra e affondai. Wowwwww! Che piacereeee!!! fu veramente sensazionale risentirlo entrare, sembrava addirittura aumentato di dimensione, mi stava letteralmente riempiendo. Iniziai a cavalcarlo con leggerezza, muovendomi ogni tanto anche in modo circolare, cavalcavo decisa e poi rallentavo, me lo volevo proprio gustare. Fu in quel momento che comparì Franco, finalmente anche lui avrebbe potuto godere di questo piacevole momento, infatti si sfilò i pantaloncini e venne a baciarmi, per poi sistemarsi col suo membro davanti alla mia bocca, così da potermelo gustare mentre cavalcavo Luca.
Situazione perfetta in quel momento, mi presi tra le labbra il membro di Franco, dopo averlo ben leccato. Cavalcando Luca e stimolando oralmente Franco mi lasciai trasportare deliziosamente dal piacere, iniziando a godere nuovamente. Luca arrivò a sorpresa a stuzzicarmi l'ano, fino ad infilarci delicatamente un dito, quindi scoppiai letteralmente in un orgasmo impressionante, mi sentivo infiammata di piacere, iniziando a cavalcare come invasata, a godere, gemere, ansimare e cavalcare furiosamente, fino a che Luca mi gridò: “O ti fermi o ti vengo dentro, non riesco più a resistere, mi stai facendo godere”, non sapevo più cosa fare, ero come impazzita, ma proprio all'ultimo, sentendo il suo pene vibrare esageratamente, saltai via da Luca che esplose tutto il suo piacere, in interminabili schizzi.
Ma ero ancora in preda di quell'orgasmo, così che pregai Franco di continuare a farmi godere ancora, infatti sdraiandomi e allargandomi le gambe, si piazzò deciso con il suo membro nella mia passera, iniziando anche lui quel fantastico stantuffarmi, stavo ancora godendo, e ancora mi agitavo tutta, Luca addirittura si avvicinò venendo a baciarmi mentre Franco mi penetrava con determinazione, stavo per impazzire, esplosi poi in una specie di urlo che Luca fu pronto a smorzare con il suo bacio, finché all'esaurirsi di quell'orgasmo, anche Franco esplose su di me il suo piacere, schizzando sul seno e sulla pancia. Poi si girò e stravaccò esausto.
A questo punto eravamo veramente stremati dall'esuberanza e dal gran caldo, sinceramente più io e Luca, tanto che subito ci dovemmo dissetare con dell'altra birra, rinfrescandoci anche i corpi nudi, con le bottiglie ancora fresche...
Ebbene mi ero goduta Luca, in una, ma non del tutto, inaspettata situazione, sicuramente causata dalla tanta voglia di sentirmi desiderata da quel giovane, non navigato in certe situazioni, ma sicuramente non sprovveduto, aveva saputo gestire tutta la passionalità e tutta la voglia di godere e far godere di momenti nuovi.
Aveva saputo dimostrare la sua capacità di saper far sentire una donna, piacevolmente e intensamente al centro del piacere.
Luca mi rivelò, quanto era rimasto piacevolmente sorpreso, la sera dei fuochi, nel vedermi con Franco e Fabio, vedere quanta sintonia c'era tra noi e con quanto amore ci stavamo godendo quei momenti. Aveva capito quanto era meglio stare al proprio posto, per poter godere di ciò che stava vedendo. Mi disse inoltre che non seppe resistere dal volerci incontrare, ma che mai e poi mai si sarebbe immaginato tutto ciò che poi è successo, a partire da quel fargli accarezzare in modo veloce, il mio corpo da sotto il vestito, in auto.
Mi disse in modo particolare: “Ho capito, quanto una donna, possa amare i piacere del sesso senza per forza essere giudicata; quanto in tutto ciò che ho visto quella sera, non c'era niente di volgare, e quanto in quella carezza furtiva che mi hai portato a fare, c'era del desiderio di una carezza diversa, il desiderio che anche un uomo può volere da una donna”.
Cosa particolarmente piacevole sentirsela dire da un giovane.
Continuò dicendo: “E per quanto riguarda questa sera, non ho parole, mai mi sarei aspettato una così piacevole situazione, mi aspettavo una semplice riconsegna del telefono, nonostante la notte mi immaginavo di tutto. Non ci speravo proprio, devo dirti solo, grazie per aver avuto fiducia in me....”
continuò per molto ancora e con continui complimenti, ma solo una cosa posso dire, bravo Luca sei stato speciale...
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