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Mamme fottono... in quattro


di rhapiu
30.11.2010    |    84.074    |    2 8.4
"Anche se fatico a respirare, ma è un po’ come fare sub! Glielo ho detto anch’io a Priscilla che ha una gola molto profonda” affermò Alice..."
Racconto precedente: Genitori fottono… in tre (non è fondamentale leggerlo prima di questa storia)

Erano passate alcune settimane da quella visita di Alice a casa di Luca, dove si era fatta entrambi e molto piacevolmente i suoi genitori.
Priscilla chiamò la madre di Alice, Barbara, per invitarla a prendere un caffè in compagnia dei loro figli.
Alle quattro del pomeriggio Alice e sua madre furono a casa di Luca e sua madre.
Le due madri si abbracciarono, erano diventate molto amiche grazie alla frequentazione dei propri figli, mentre Luca e Alice si scambiarono un bacino sulla guancia.
Poi Priscilla abbracciò Alice e le diede un caloroso bacio sulla guancia (ma Alice lo avrebbe voluto in bocca), facendole sentire bene i suoi seni sui suoi piccoli.
Alice e Barbara si sedettero su due sedie accanto al tavolo della sala, mentre Luca e Priscilla sul divano.
“Allora, come va Barbie, ti trovo in forma” disse sinceramente Priscilla
“Grazie, anche tu lo sei” gettò di rimando Barbara.
Già, pensò Alice, non so cosa mi trattiene da saltarti in collo e scoparti qui davanti a mia madre e tuo figlio.
“Alice, sei davvero molto bella! Ma Luca non ci ha mai provato con te?” chiese Priscilla.
Luca arrossì e intervenne: “Mamma, ma cosa dici? Siamo amici, non mi permetterei mai…”
“Oh, ma sarebbe meglio se ci provassi invece di rovinarti con le seghe…” affermò Priscilla.
“Eh? Io non me le faccio le…” Luca fu interrotto da Barbara:
“Caspita, se dovete litigare in questo modo è meglio che torniamo un altro giorno”
“Oddio, scusaci. Ma tua figlia è un gran bel pezzo di gnocca molto attraente e non so cosa mi… lo trattiene dal non provarci…” poi Priscilla si rivolse al figlio “sarai mica gay per caso?”
“Ma no, che idea assurda. Le donne mi piacciono molto, ma bisogna andare per gradi secondo me.” Contemplò la sua teoria Luca.
Alice aveva preso molto da sua madre, i lineamenti del viso, e anche le sue misere ma provocanti forme.
“Non dobbiamo metterli per forza insieme se non vogliono” disse Barbara.
“No, è vero. Ma secondo me Luca è gay.” Affermò Priscilla, e gli appoggiò una mano proprio in mezzo alle gambe.
“Mamma, ma cosa fai?” chiese imbarazzato Luca.
“Voglio vedere se ho ragione e… wow! Mi sono sbagliata” fece Priscilla facendo un gesto di esultanza. “Ti si sta indurendo, allora ti piacciono le donne!”
“Priscilla, ma cosa fai?” domandò incredula Barbara.
“Mamma, che sarà mai?” fece Alice e portò una sua mano sotto la minigonna della madre e le tastò l’intimo, ricevendo uno schiaffo sonoro sul braccio. Ma Alice non mollò, anzi, cominciò a sfregare un dito e sentì di trovarsi fra le grandi labbra dove era uscita venti anni prima.
“Alice, mollami subito, che comportamenti sono questi.” Tentò di dibattersi Barbara.
Luca nonostante protestasse lasciò fare alla madre, d’altronde l’uomo è solitamente più accondiscendente in questi casi, anche se si trattava di sua madre. Priscilla poteva tastarne la durezza, la grossezza e la lunghezza attraverso il jeans, e lo impugnava voracemente per quel che poteva.
“Mamma, invece mi sa che io ti sto scoprendo lesbica!” affermò Alice “il che anche per me è una notizia positiva”.
“Ma no, che dici?” disse con poca convinzione Barbara.
“Allora fermami. Ma non lo farai perché, a giudicare dal tuo inumidimento, il mio dito lì ti sta piacendo da impazzire, giusto?” disse in modo da troia Alice.
“Ma cosa sta succedendo?” chiese smarrita Barbara.
“Niente, Barbie. Lasciati trasportare dalla passione, confessaci la tua bisessualità, dai” rispose Priscilla, ancora intenta a massaggiare il pene del proprio figlio.
“Non sono lesbica, davvero. Ma mi vergogno a confermare che, mia figlia, mi sta facendo eccitare e non poco, e per giunta davanti a voi… sono così imbarazzata, incredula e non penso sia giusto.” Disse Barbara.
“Mamma, su! Non devi preoccuparti di nulla” dicendo questo Alice intanto le aveva scostato le mutandine e ora poteva toccare finalmente la patatina umida della madre che, volente o nolente, si stava comunque facendo “lavorare”.
“Dinnanzi a questo spettacolo immagino che vorresti ti facessi una sega, non è così? Invece, figlio mio, dovrai aspettare e conservarti perché oggi ti dovrai dare molto da fare, perché ho l’impressione che dovrai saziare tre donne molto vogliose” disse Priscilla.
“Come? Io con Luca? Non scherziamo” fece Barbara.
“Se ti fai toccare da tua figlia, perché non con il mio Luca? E poi appena sentirai che randello si ritrova fra le gambe, cambierai idea” affermò Priscilla, che protendendosi in avanti afferrò dolcemente ma decisamente un braccio di Barbie e lo condusse a tastare il pacco di Luca.
In questa operazione Alice dovette mollare la presa della sua mano sulla fica della madre.
“Luca, mi sa che ce l’hai grosso come tuo padre, ma mooolto più lungo, il che è bene!” affermò Priscilla “Barbie, cosa ne pensi?”
“Mah, Luca è molto dotato, complimenti, ma io amo mio marito e non lo cornificherò di certo con lui.” Disse decisa Barbara, anche se stava palpando il contenuto senza che Priscilla la forzasse più.
“Mamma dai, allora mollaglielo e facci divertire a noi. Comunque ho capito, sai. Preferisci fare le corna a papà anzi con me.” Disse quella serpe di Alice.
“Credi che sia facile, eh? Ma cosa credi, anche io sono fatta di carne. Se dovessi ragionare con la patata anzi che col cuore o il cervello a quest’ora saremmo già a fare una bella orgia. Ma siamo persone, non animali. Non possiamo lasciarci andare in certi istinti di cui poi ci potremmo pentire amaramente.”
Questo fu il pensiero di Barbara.
Alice si alzò dalla sedia, andò a sedersi sopra Priscilla e le cinse un braccio intorno al collo. Poi la fissò intensamente, la bramava. Ma il giochetto doveva andare ancora un po’ per le lunghe, almeno fino a che non avrebbero convinto Barbie.
“Si decida Barbie, non può continuare a massaggiarmelo e poi lasciarmi a bocca asciutta. Alice sicuramente oggi mi accontenterà e persino mia madre!” disse Luca sorprendendo le donne e dando una svolta alla faccenda.
Barbara lasciò andare il pacco del ragazzo e fece per alzarsi, ma sua figlia fu molto veloce a sedersi sulle sue cosce.
“Oh mammina, non è necessario che te lo scopi, lo faremo noi. Ma almeno con Priscilla o me qualche giochetto lo potresti fare…” disse Alice.
“Con teee? È anche peggio, tu sei mia figlia. Anche se mi fai eccitare a morte non possiamo.” Affermò Barbie.
Alice avvicinò il proprio viso a quello della madre e tirò fuori la lingua. Barbara serrò la bocca ma quella troia di sua figlia non la voleva baciare, bensì le cominciò a leccarle le labbra.
“Mamma, questo è meglio di un porno.” Concluse Luca.
“Ben detto, ragazzo mio. La tua amichetta Alice fa arrapare anche le donne, tra poco Barbie si scatenerà, ne sono certa” detto questo Priscilla aprì la cerniera lampo del figlio e dopo qualche secondo riuscì a liberare un autentico bastone di carne e vene pulsanti, veramente bello, grosso e lungo ma non esagerato.
Intanto mamma Barbara aveva cominciato a palpare il culetto di sua figlia, mentre non ne voleva sapere di schiudere la bocca, sempre serrata, che veniva baciata, leccata e succhiata quasi come se fosse una fica.
“Dai, apri quella boccuccia di rosa, mamma.” Chiese Alice. Barbara le tappò la bocca per poter replicare:
“Non hai ancora capito? Faccio la difficile perché è più eccitante”
“Che avevo detto io? Ormai è dei nostri, sono contentissima.” Disse entusiasta Priscilla.
Barbie serrò di nuovo la bocca e tolse la mano da quella della figlia che replicò:
“Oh che bello, che bello! Sei troia quanto me, si, già la tua fica bagnata di prima me lo aveva fatto dedurre”
“Mamma, mi puoi fare una sega? Ti prego, avrò molte energie anche per dopo. Questo spettacolo mi sta facendo impazzire.” Disse Luca.
“Come come? Poi ero io quella che sembrava pazza!” disse sorridendo Priscilla.
“Mamma, come vuoi. Faccio da solo”
“No no, aspetta. Vedo che mi fissi le tette con veemenza, non è che per caso ti piacerebbe metterle in mezzo a quel bestione?”
“Oh si mamma, le tue tettone mi sono sempre piaciute tantissimo, prima però le vorrei palpare e succhiare, posso?”
“Ma certo, devi figlio mio!” disse Priscilla mettendosi sopra il figlio ancora vestita e quasi soffocandolo con i propri seni. Poi li mise a nudo e allora lui cominciò a succhiargli avidamente prima un capezzolo, poi l’altro. Tentò anche di mettersene in bocca una, ma era davvero impossibile. Priscilla poteva sentire il cazzo premergli contro la vagina, anche se portava dei pantaloni.
D’improvviso Barbara prese con entrambe le mani la testa della figlia e capottarono in avanti per terra, facendo fare un sobbalzo di spavento anche a Priscilla e Luca.
Barbara aveva fatto questo gesto volontariamente, perché Alice non ebbe neanche il tempo di avere paura che si ritrovò la lingua in bocca di sua madre, a baciarla con foga come se stesse da un momento all’altro rimanere senz’aria e morire.
“E vaaaaai! E ora chi la ferma più, peggio per te Alice, anzi penso sia il meglio.” Affermò Priscilla.
Dopo qualche secondo Barbara, la sanguisuga, si staccò dalla bocca della figlia per dire:
“Visto che mi ha voluto tanto, adesso dovrà farmi godere. Alice, lo sai che papà mi chiama l’insaziabile? È peggio per te adesso, a me piace il sesso passivo, amo più ricevere che dare.” Confessò Barbara.
“Oh mammina, io amo fare l’opposto! Direi che siamo una coppia perfetta allora, e quel bacio che mi hai dato d’improvviso facendoci addirittura cadere non lo dimenticherò mai.” Disse Alice.
“Bene, allora succhiami la passera.” Ordinò Barbara.
“Subito, mamma” affermò Alice.
Barbie si accovacciò per terra come se dovesse orinare, con Alice ancora sdraiata sul pavimento, che si dedicò alla sua fica, facendo sparire la propria testa sotto la minigonna della madre.
Priscilla a sua volta s’inginocchiò per terra e afferrò il cazzo del figlio e lo segò molto lentamente, poi lo fece sbattere su una tetta, sull’altra. Lo girava da una parte, poi lo mollava di colpo facendolo sbattere sulla sua guancia a mo’ di schiaffo. E qui si notò davvero la gola profonda di Priscilla: di punto in bianco in una sola boccata arrivò fino alle palle, e vi restò per secondi che a Luca parvero interminabili.
“Oddio, se avessi un cazzo me lo farei ingoiare da te, hai una gola profonda.” Disse sorridendo Barbara.
Priscilla non fece molto caso a quella frase e continuò il suo lavoro di bocca aritmicamente, lo faceva uscire completamente per riprendere fiato, e intanto sbavava in quantità, poi si riemergeva completamente il cazzo del figlio tutto in bocca rimanendoci per una decina di secondi.
“Come va laggiù, tesoro?” chiese Barbara.
“Sto in Paradiso. Anche se fatico a respirare, ma è un po’ come fare sub! Glielo ho detto anch’io a Priscilla che ha una gola molto profonda” affermò Alice.
“Ah, e quando?” chiese Barbara.
Alice non rispose, riprese a succhiare la vagina della madre con impeto, penetrandola con la lingua.
“Mamma, mi è venuta un’idea!” disse Luca.
Si alzò dal divano, mentre Priscilla dovette abbandonare per qualche attimo lo scettro, poi la fece sedere sul divano, ma al contrario: piedi in aria e testa in giù a poche decine di centimetri dal pavimento. Proprio come in quei video di “gag factor”, pensò Luca.
“Mi vuoi scopare in bocca a testa in giù, tesoro?” chiese Priscilla.
“Proprio così” affermò suo figlio “Non dovresti avere problemi, o sbaglio?”
La signora rispose coi fatti: afferrò l’uccello di suo figlio e se lo ficcò in gola, poi il ragazzo iniziò a muoversi avanti e indietro sempre più velocemente, mentre Priscilla si stava inondando il viso della propria saliva, ma senza avere mai un conato di vomito.
Come fa? Pensava Barbara.
Sembrava una cosa naturale vederla penetrata in bocca da un cazzo di notevoli dimensioni.
Dopo cinque minuti di puro godimento in quella sala, Priscilla si ritrasse dal pene del figlio:
“Ho voglia di ciucciare una patatina… magari quella di una porcellina di nome Alice.”
“Luca, da me non ti aspettare pompini. Però ti posso offrire il mio culo sfondato, potrai entrare senza ostacoli, nonostante la mazza che hai fra le gambe” disse Barbie.
Alice uscì con malavoglia da quella oasi chiamata fica, ma aveva da poco ricevuto un orgasmo sul viso e poteva ancora gustarne il sapore sublime.
Dovendo fare un 69° con Priscilla sdraiata sul divano (e non più in terra) il suo buon umore ritornò immediatamente.
Luca prese in braccio Barbara e le entrò davvero facilmente in culo nonostante tutto.
“Sì, si. La saliva di tua mamma dovrebbero venderla come lubrificatore per cazzi, sei penetrato come se lo avessi fatto nella passera.” Affermò Barbie.
Priscilla stava ora leccando la patatina di Alice e viceversa.
“Mmmmmm, ma come siamo bagnate, signora! Abbiamo urgente bisogno di una lingua femminile qui” civettò Alice.
“Già, ma anche qui signorina siamo messe maluccio. Questa poveretta è gonfia e bagnata, presto non servirà a nulla una bocca, anche esperta. Ci vorrà qualcosa di lungo e grosso che la sfondi fino all’utero e le riversi il seme della creazione!” disse gemendo Priscilla, perché intanto Alice ci stava dando dentro con la lingua, così non perdette altro tempo e si diede da fare anche lei.
“Sarebbe molto bello se mi sborrassi in culo, ma per una volta voglio essere altruista. Quindi resisti bello, perché poi devi mettere incinta mia figlia, come ha appena detto tua mamma.” Disse Barbara.
“Sì, una procreazione davvero atipica, con le future nonne ad aiutarci, vengo al solo pensiero” esclamò Alice.
Barbara fece un cenno eloquente a Luca per dire di sfilarsi dal suo culo, lui la alzò ancor di più per toglierlo e le portò le gambe a terra.
“Futura con suocera, basta leccare la passera di mia figlia, è ora che questi due scopino sul serio.” Disse Barbie.
“Peccato! Ma posso sempre avere qualcosa in cambio dalla madre, giusto?” domandò Priscilla.
“Vieni qua, baciami tettona” disse sorridendo Barbara.
Le due donne esplorarono per molto tempo le loro bocche, mentre Luca e Alice scopavano spensieratamente e arrivarono nello stesso istante all’orgasmo. Luca rimase fermo dentro la ragazza per cinque minuti buoni, mentre le loro mamme non si erano manco accorte che erano venuti, perché troppo intenti a esplorare le rispettive bocche con le proprie lingue.
Barbara disse soltanto:
“Sai da quanto è che ti desideravo, bellezza? Pensa che non amo leccare o succhiare ma adesso queste tette me le voglio proprio godere”
E così fece, sdraiò con un po’ di violenza Priscilla sul tavolo e si prese cura dei suoi capezzoli e dei suoi seni, mentre i figli guardavano estasiati e ogni tanto si lanciavano sguardi in segno di compiacimento.
Luca poi decise di uscire da Alice ed entrambi si sedettero sul divano, completamente nudi, ad osservare le loro mamme che erano dannatamente prese dalle loro voglie saffiche, come se fossero rimaste da sole.
Alice provava più che una punta di gelosia per entrambe, le amava più di Luca, la sua bisessualità propendeva più per il lesbo che l’etero, senza però saperlo fino in fondo.
Barbara salì sul tavolo e cominciarono a fare uno splendido 69° con uno stupefacente risultato di tre orgasmi con tanto di convulsioni per Priscilla e due per la “dura” Barbie, nel giro di soli dieci minuti.
Soddisfatte e appagate decisero che per quel giorno bastava così, si scambiarono tutti e quattro un bacio appassionante con la lingua (con la combinazione di ogni possibile coppia, cioè sei diverse), poi ripulirono la stanza che era diventata un bordello dal profumo di eccitazioni varie e dal disordine.

Da lì in avanti avrebbero fatto ancora sesso insieme, anche dopo che i due si sposarono felicemente, persino durante la prima notte di nozze le due mamme riuscirono a stare con loro nel letto matrimoniale.
Poi nacque una bambina, concepita proprio in quel giorno che aveva segnato queste quattro persone, e comunque la mamma è sempre la mamma!

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