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M.I. 2 Missione Incestuosa


di rhapiu
19.10.2012    |    32.916    |    1 8.9
"” “Questa ne ha approfittato subito ed è entrata anche lei e in men che non si dica ha iniziato a succhiargli quel bel bastone che ha fra le gambe..."
Erano passate due settimane da quella sera al bar ristorante dove lavoravo. Io e mamma eravamo diventate molto intime, appena eravamo libere ci scambiavamo effusioni, carezze e pomiciavamo come due adolescenti. Mamma però non voleva fare l’amore con me, non so esattamente perché, mi diceva che non era ancora arrivato il momento buono ma che presto saremmo state una cosa sola. Io fortunatamente sono molto altruista, e poi amavo alla follia mia madre, così questa sua spiegazione mi bastava e le “toccate e fuga” che facevamo mi eccitavano infinitamente persino di più che fare sesso. La famosa eccitazione di una cosa (in questo caso non proprio una cosa) che desideri prima di averla. Mio cugino Dario era rimasto con i suoi genitori (i miei zii) a casa mia in tutto quel periodo. Mamma Beatrice e io ci comportammo con lui come se non fosse accaduto nulla, ed essendo un timidone Dario fece altrettanto. Evidentemente gli era bastato metterlo nel culo nei bagni del ristorante alla sua cara zietta. Sarebbero partiti il 9 agosto, così mamma decise che il giorno prima saremmo andate io e lei con zia Melissa a una gita fra sole donne sullo yacht in riva alle Cinque Terre. Zia è la sorella di mio padre, e in realtà sarebbe cugina di mia madre e non cognata visto che i miei genitori sono cugini. La sera prima stavamo limonando in bagno, come era ormai diventata consueta e amabile abitudine appena papà andava a letto.
“Katia, tieniti pronta per l’uscita di domani. Ti voglio bella pimpante, intese?”
“Certo mamma. Penso che ho già capito quali siano le tue intenzioni… e stanotte mi toccherà addormentarmi a forza di torturarmela perché sono talmente eccitata che non riesco a prendere sonno se ci penso.”
“Amore della mamma, abbiamo ancora qualche minuto, altrimenti papà potrebbe insospettirsi. Che ne dici se te la lecco un po’? Forse è giunto il momento.”
“No mamma, non ti preoccupare. Lo sai che lo desidero più di ogni altra cosa, ma ora sento io che non è ancora il tempo più adatto. Però una bella succhiata di lingua si può fare.”
“Si può fare? Si deve fare!”
Ridemmo e ci succhiammo le lingue a vicenda, prima lei a me. Il sapore della bocca di mia madre era delizioso, se fosse stato possibile mi sarei nutrita per sempre della sua saliva. Quella sera bagnai il letto tre volte e dopo un’oretta mi addormentai tutta sudata. Chissà mamma se aveva preso subito sonno. Lei era più forte, anzi direi più “resistente”, perché sfogava i suoi istinti sessuali con papà in altre occasioni. Io non lo prendevo dentro da parecchio tempo, e le mie voglie dovevo soddisfarle con la mano come fanno molti maschietti. Poi pomiciare con mamma era stordente, mi procurava piacere ma rimanevo giustamente insoddisfatta e sempre su di giri. Erano le 8 del mattino, mi svegliai abbastanza bene tutto sommato, a parte la solita sudata per via del caldo. Incontrai mamma e zia che stavano chiacchierando in piedi vicino al frigorifero.
“Speriamo che sia una tavola piatta il mare. Soffro un po’ le onde.”
“Melissa non preoccuparti, oggi sarà una giornata perfetta.”
“Sai com’è, fra tavole piatte ci si intende.”
In quel momento mi videro e scoppiai a ridere sulla battuta a doppio senso che aveva fatto zia, riferendosi alla sua scarsa misura di seno.
“Tesoro, dormito bene?”
“Si mamma”
Mi avvicinai e ci baciammo sulle guance, purtroppo non era il bacio che mi aspettavo ma l’abbraccio mi sollevò il morale facendomi sentire il suo balcone davanti contro il mio. Ero molto bisognosa di affetto quella mattina, così lo feci anche con zia Melissa lasciandola lievemente sbigottita. Sembrava più un addio o un arrivederci che un saluto di buongiorno. Lei era una bravissima donna, allora aveva 49 anni ma portati davvero bene. Un fisico asciutto e atletico, faceva molta palestra e equitazione. La sua passione da sempre infatti erano i cavalli. Però non l’avevo mai vista dare una dimostrazione d’affetto a suo figlio o a suo marito in quei 15 giorni, in pubblico o in casa fra noi. Ma contavo sulle capacità seduttive di mamma. Quanto ero vicina ad inginocchiarmi e a ciucciargliela, davanti alla zia! Fortunatamente riuscì a trattenermi e a non rovinare la nostra missione.
“Ti do al massimo 20 minuti per prepararti e poi andiamo a godercela”
“Ok mamma, faccio in un lampo.”
Partimmo nell’orario prestabilito, anche se non c’era fretta mia madre era molto rigorosa sulla puntualità e sulla tabellina di marcia in qualsiasi cosa. Come appunto quando desiderava sessualmente una persona, io ero caduta nelle sue grinfie, e non lo avrei mai detto e chi mi conosce bene lo confermerebbe. Raggiungemmo con facilità il porto dove era attraccato il nostro piccolo yacht e dopo mezz’oretta arrivammo a destinazione, Monterosso al Mare. Ora non voglio perdere tempo a raccontare dove abbiamo ormeggiato. Vi basti sapere che girammo a piedi il bellissimo paese, comprando souvenir. Mangiammo in un piccolo ristorante e poi ci crogiolammo sulla spiaggia facendo un tuffo di tanto in tanto nel limpido mare. Il pomeriggio trascorse velocemente e alle 19 cenammo in un altro ristorante. Cercammo di far presto perché volevamo tornare al porto per prendere l’auto prima che venisse buio. Entrammo nello yacht quando il sole era prossimo a sparire sotto il mare, e la prima cosa che feci in cabina fu togliermi il pareo e il bikini, rimanendo come mamma mi ha fatta. Mi voltai verso zia, che mi seguiva da dietro.
“Spero di non metterti in imbarazzo”
“No tranquilla, e perché? Sei mia nipote, al massimo posso provare un po’ d’invidia per il tuo bel seno.”
Io non ero una tettona come mamma, ma mi difendevo bene con una terza bella rotondetta. Per zia che aveva questo complesso, a quanto pare, le sembrava che avessi chissà cosa. Figuriamoci cosa le sembrava che avesse mia madre.
“Ti piace?”
“Be’, no, sì, cioè volevo dire è molto bello ma non in quel senso.”
“Grazie zia, basta che non mi chiedi di fartelo palpare o succhiare.”
“Ma che dici sciocca!”
E mi diede un buffetto sulla guancia in tono scherzoso. Era comunque imbarazzata perché era arrossita violentemente in viso.
“Zia, siamo fra noi. Ammetti che qualche volta davanti a un bel seno prorompente non ti sia venuto almeno il desiderio, peraltro normalissimo, di toccarlo.”
“Ma dai, ora smettila…”
Lo yacht singhiozzò brutalmente e io trovai come appoggio zia Melissa. Cascammo in terra come due pere. Per fortuna nessuna si fece male seriamente, anche se lei prese una bella botta al sedere. Ma la cosa più eccitante fu che il viso di zia era rimasto fra i miei seni. Ci misi qualche secondo per togliermela di dosso. Notai poi con profonda eccitazione che aveva sbavato leggermente su una mia curva, anche se accidentalmente come quando si sbava sul cuscino mentre si dorme. Mi promisi subito di calmarmi altrimenti mi avrebbe vista bagnata fra le gambe.
“Tutto bene ragazze?”
“Si mamma, cos’è successo?”
Diedi una mano a zia a rimettersi in piedi, mentre si massaggiava il culetto.
“Non lo so Katia. C’è stato un problema all’improvviso. Ho provato a contattare i soccorsi ma sembra che siamo in una zona dove la radio di bordo non prende.”
“Accidenti Beatrice, e ora?”
“Adesso non ci tocca che aspettare, Melissa. E sperare che magari passi qualcuno. Per giunta c’è un caldo infernale qui, l’aria condizionata non funziona. Ti converrà spogliarti come ha fatto mia figlia.”
Zia si tolse il pareo blu e lo ripose nell’armadio. Intanto io mi ero seduta sul comodo divanetto allargando le gambe e dando ampia mostra della mia fighetta tanto vogliosa di un incesto.
“E il costume non lo togli Meli?”
“No. Scusami Beatrice, ma mi sento molto a disagio.”
“E perché? Siamo fra donne! Non sarà ancora per quella storia del seno.”
“Mi spiace, sono fatta così. Sono timida, perdonatemi.”
Io mi alzai e mi avvicinai a zia, cingendole un braccio sulla spalla.
“Ma va là zia, per così poco.”
“Puoi fare quello che vuoi cara, però anch’io adesso mi spoglio.”
Così mamma lanciò per terra il suo bikini e mise in mostra il suo magnifico ben di Dio, facendomi sbavare all’istante. Manco fossi stata la più depravata maniaca sessuale.
Poi senza dire una parola ci sedemmo tutte sui due divanetti bianchi, io e mamma insieme e abbracciate e zia sull’altro, una di fronte alle altre.
“Chissà quanto ci tocca aspettare. Peccato che non abbia le carte qui con me, vero tesoro?”
“Già, mamma.”
“Di sicuro non potevamo giocare a strip poker visto che siete già nude.”
Ridemmo soavemente alla battuta della zia, un’altra sua qualità era la spiritosaggine e il sarcasmo.
“Io parlerei un po’ di sesso se ti va.”
Zia sbarrò gli occhi, e fece segno a mia madre come dire “davanti a tua figlia?”
“E su, è grande ormai. Non ci sono segreti fra noi. Sa e ha già fatto tutto quello di cui bisogna fare. Con Dario non è così? Gli hai mai parlato del sesso?”
“Veramente… no. Non mi ha mai chiesto niente, credo che sappia già tutto tramite i suoi amici, sai bene come vanno queste cose.”
“Mmm si. E poi chissà quante schiere di amichette ha già, è davvero un bel fusto, con un bel pac… con un bel pacco di muscoli. Insomma è un figo. Non fossi sua zia e fossi più giovane gli avrei già fatto una corte spietata.”
“Grazie… non so cosa dire. Mi lusingano molto queste tue affermazioni.”
Mi stavo godendo appieno il discorso. Facendo finta di niente portai una mano sulla mia fichetta e la carezzavo molto lentamente, cercando di non farmi beccare dalla zia.
“Inoltre è ben educato, erano tanti anni che non le vedevo ed è cresciuto ottimamente. L’unica cosa negativa è che è troppo timido.”
“Prova a indovinare da chi ha preso.”
Un’altra battuta autoironica di zia. Sorridemmo celermente.
“È timido all’apparenza però. Non so come dirtelo Melissa. Tuo figlio mi ha confidato una cosa che ha fatto la prima sera che siete arrivati mentre eravamo al ristorante dove lavora Katia.”
“Cosa?”
Zia era molto seria e aspettava che mamma le raccontasse tutto.
“Vedi, c’era una signora che gli faceva gli occhi dolci, una di quelle puttanone che vanno lì per rimorchiare qualche bel rampollo. Allora sono andati in bagno e l’hanno fatto.”
“Come?”
Adesso zia era completamente sbalordita e quasi senza parole.
“È entrata mentre è andato in bagno. Ricordi che ci è andato?”
“Sì.”
“Questa ne ha approfittato subito ed è entrata anche lei e in men che non si dica ha iniziato a succhiargli quel bel bastone che ha fra le gambe.”
“Non ho capito bene! Come fai a sapere tutte queste cose? Oddio! Non mi dire che… non ci posso credere, è assurdo. Dimmi che mi stai prendendo per i fondelli, dimmelo.”
“Cosa? No, è tutto vero. Inoltre poi è arrivata una cameriera più maiala della signora che li ha aiutati a fargli fare una magnifica inculata.”
Zia si girò di scatto verso di me. Mi beccò mentre avevo due dita nella fica.
“E scommetto che quella maiala è tua figlia, mentre la puttanona sei tu.”
Mamma scoppiò a ridere.
“Dovresti vedere la faccia che hai fatto! Sei più bianca del divano. Mi hai creduto subito.”
“Vuoi dire che scherzavi?”
“E certo, no? Te l’ho fatta.”
“Brutta…”
Così zia balzò in piedi e si diresse con le mani protese verso mamma, come volendo ingaggiare una lotta per gioco. Mamma le prese le mani e la attirò a sé, la abbracciò.
“Le senti le mie tettone?”
“Si che le sento, però ora lasciami andare.”
“Sei stata tu a venire da me. Pessima scelta, ora non ti mollo più. Non si stuzzica una cagna in calore, per giunta puttanona.”
Si girarono entrambe verso di me. Era stato troppo, venni in un orgasmo possente e urlai come una dannata.
“Hai visto Melissa? Mia figlia pare che abbia una passione per il suo sesso. Non sai quanta fatica faccia per non farmi molestare da lei.”
“Ma cosa dici? Qui la situazione sta degenerando.”
Portai le dita piene di umori verso il viso della zia e mi dichiarai.
“Zia mi piaci da impazzire. Non me ne frega niente se sei etero, io ti desidero e vorrei tanto che ti incollassi con la mia bocca sulla mia figa. Senti come è buona.”
Subito zia cercò di ritrarsi ma mamma era piuttosto forte e riuscì a tenerla bloccata.
“Dai Meli soddisfa tua nipote, te lo chiediamo con gentilezza.”
“E trattenermi contro la mia forza la chiami gentilezza?”
Ritrassi la mano.
“Zia, non fa niente. Mamma, lasciala andare. Vorrà dire che dovrò continuare a masturbarmi in eterno.”
Mamma lasciò zia, che si rialzò, e mi abbracciò.
“No tesoro, non dire così. Se alla zia non piaci non è colpa di nessuna. Io te la darei subito ma sono tua madre.”
“Almeno un bacio mamma, ti prego.”
“Sì questo possiamo farlo, non credo sia poi tanto grave.”
Rapidamente ci ritrovammo con le lingue che saettavano e si cercavano l’una con l’altra davanti ad uno sguardo sempre più attonito e orripilato di zia Melissa.
Limonammo a lungo, facendoci carezze sul seno e sui capelli.
Amavo mia madre ogni giorno di più che passava, ero cotta di lei. E penso che per lei fosse lo stesso. Un’attrazione fisica e spirituale non l’ho mai provata con nessun’altro o altra sinora.
“Lo sai che farei di tutto per te figlia mia. E anche se avrò per sempre il rimorso, se davvero lo desideri ti accontenterò.”
Mi baciò sui capezzoli, sulla pancia, sull’ombelico e pian pianino arrivò verso il mio monte di Venere.
“Fermati!”
“Cosa c’è Melissa?”
“Non puoi farlo davvero. È incesto, e oltre che essere immorale è anche punibile a norma di legge.”
“Tu non faresti di tutto per far star bene tuo figlio? Io si, infatti anche se è solo mio nipote mi sono fatta impalare da lui perché sapevo che mi desiderava, mi ha detto che ero una delle sue fantasie ricorrenti durante le sue sessioni di seghe. Se te ne fossi accorta di queste sue gravi lacune, ci avresti pensato tu stessa a placarle.”
“Scommetto che tuo marito non sa nulla però.”
“Ogni cosa a suo tempo. E visto che ho fatto un gran favore a tuo figlio, mi aspetterei con garbo che tu lo restituissi verso mia figlia. Fare l’amore con una donna, per una donna, è come fare l’amore con se stesse.”
Senza dire una parola, zia scansò mia madre e si tuffò con la bocca sulla mia fichetta, che finalmente dopo tanto tempo stava per ricevere un trattamento adeguato. Sembrava che avesse leccato fica da sempre, era davvero brava. Succhiò a lungo e mi procurò due orgasmi. Bevve tutto e la cosa mi soddisfò infinitamente. Tanto che come ringraziamento l’avvicinai a me e la baciai in bocca. Mamma ci guardava entusiasta sull’altro divanetto e si masturbava furiosamente. Quella serata era per me. Zia Melissa era, anche se era brutto dirlo, la mia troia. Era lì per soddisfare ogni mio desiderio.
“Zia, leccami il buco del culo per piacere.”
E zia lo fece senza la minima esitazione. Io lodavo le sue doti, e aveva bisogno di pochi incitamenti. Faceva tutto con molto trasporto, come se in realtà le stesse piacendo farlo e non per farmi un favore o per costrizione.
“Succhiami le tette zia, lo so che le bramavi già da prima.”
Zia si avventò e ciucciò i capezzoli come una poppante, fece numerosi giochini con le mie bocce e mi mandò in estasi. Improvvisamente la parete fu illuminata. Stava arrivando un’imbarcazione abbastanza grossa. In men che non si dica ci mettemmo tutte il costume e aspettammo l’arrivo dei “sospirati” soccorsi.
“Mamma, se sono begli uomini ce li scopiamo?”
“Eh no, tesoro. La nostra missione è esclusivamente incestuosa, dovresti saperlo.”
“Per quanto è stata brava la zia se la meriterebbe una scopata con uno di loro.”
“Lo so piccola mia, ma non sta a noi deciderlo. Come ti ho già detto le persone che ci stanno per tirare fuori da questo inconveniente non sono nostri parenti.”
“Ehi, mi state trattando come una cosa” protestò zia. Mamma fece finta di non sentirla e concluse la sua frase: “Se li vuole scopare sono cazzi suoi, non nostri. La nostra missione di oggi è compiuta, la cara zietta ti ha fatto godere come meritavi.”

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