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Lui & Lei

Disfunzione erettile - cap. 3 il messaggio sbagliato


di rhapiu
04.01.2024    |    6.084    |    0 9.9
"Visibilmente rossa in viso, cominciarono i sensi di colpa..."
La mattina seguente Arianna andò al lavoro. La bambina fu portata a casa di un’amichetta, così Greta e Dario rimasero soli a casa.
Inizialmente erano un po’ imbarazzati, poi Greta si fece coraggio.
“Ma Arianna non si è accorta che non eri nel letto quando si è svegliata stanotte?”
“No… lo sa che quando fa caldo, mi sveglio spesso di notte e vado a fumare fuori a godermi l’aria fresca. Dopo che ho finito di fare quella cosa in bagno, un paio d’ore dopo, mi sono acceso una sigaretta in giardino. Quando sono tornato a letto, ha sentito la puzza di sigaretta e mezza addormentata mi ha ammonito sul fatto del mio maledetto vizio, testuali parole. Nessuno è perfetto, dico io” disse sorridendo Dario.
Greta si era fermata ad ascoltarlo sino a quel “un paio d’ore dopo”. Il povero Maurizio riusciva a stento ad avere un’erezione per un minuto o due, a causa del suo problema, mentre Dario si masturbava tranquillamente un paio d’ore… che poi, chi glielo diceva che non era lì già da un bel po’ quando lo ha colto sul fatto? Ma a cosa diavolo pensava? Dopotutto era il suo apparato riproduttivo a pensare e probabilmente Maurizio ci aveva visto giusto. Ad un certo punto le sarebbe mancato il sesso, e quando ti viene sventolata la carota (è proprio il caso di dire), puoi perdere la testa. Fortuna che lei si era comportata bene. Del resto, avevo solo orinato in presenza del genero, no? A chi la dava a bere, non si poteva certo trattare di una quisquiglia. La voce della coscienza la stava mettendo in crisi. Lei aveva imparato da tempo che non è tutto bianco o nero, ma spesso è grigio. Dario aveva ragione, se Arianna li avesse colti così, cosa avrebbe mai potuto pensare?
“Greta? Tutto bene?” domandò suo genere preoccupato.
“Oh sì, caro! Stavo solo pensando a come poter cominciare il racconto di come si sono evolute le cose fra me e Maurizio. Diciamocela tutta, Arianna ha insistito tanto che venissi qui specialmente per quello.”
Greta raccontò per filo e per segno dei problemi di Maurizio, senza freni inibitori. Non riusciva più a trattenersi, con suo figlio Aurelio non si sarebbe mai confidata così nell’intimo, mentre con sua figlia lo aveva già fatto, ma non era abbastanza. La conversazione durò più di un’ora.
“Accidenti, ma è una cosa terribile! Una donna così bella ed attraente come te non merita una situazione così, e in parte capisco il pensiero di Maurizio. Forse sono di parte, visto che ho avuto sempre un debole per te, lui ha capito da subito che ti avrebbe persa, cosa che da quanto mi hai raccontato sta già avvenendo. E non si tratta solo di quello che dice Maurizio. Tu vuoi un consiglio imparziale da me, giusto?” chiese seriamente e un po’ titubante Dario.
“Certo caro, e ti voglio bene anch’io. Lo sai che sei come un figlio per me. So che vuoi il mio bene e non vuoi dirmi delle cattiverie” affermò amorevolmente Greta.
Dario guardò l’orologio.
“Dico questo e poi vado a prendere la piccola. Per me sei una donna talmente intelligente che trascuri il lato sessuale, ma presto o tardi quest’ultimo la spunterà prepotentemente, se non ti dai da fare al più presto. Non si tratta di tradire il tuo uomo, in questo lato… come posso dire senza essere troppo schietto, lui è come se non ci fosse più. Quindi devi trovare una persona di cui ti fidi ciecamente, prima che il tuo bisogno di sesso arrivi oltre il limite e tu commetta qualche sciocchezza. Un esempio poteva accadere questa notte. Ora vado, già che ci sono passo al McDonald’s e ordino qualcosa da portare a casa, ciao”
Affermò Dario, senza dare il tempo di ribattere a Greta, che rimuginò a lungo su quello che le aveva detto. Per qualche istante la scorsa notte, non aveva forse pensato al suo membro pulsante e duro? Non aveva immaginato di averlo tra le mani o addirittura… dentro di sé? Aveva ragione ancora una volta suo genero, non avrebbe voluto ma era così, nel suo profondo. E tutto perché non faceva sesso da dieci mesi. Ma la soluzione poteva essere la masturbazione, d’altro canto non l’aveva fatto anche Dario?
Non era un tradimento quello, era solo uno sfogo, in mancanza del suo Maurizio.
Alcuni giorni dopo, era una domenica, Greta tornò a casa. Ci aveva pensato a lungo, inventò una scusa a sua figlia e al genero decisa a passare qualche ora a togliersi questi strani pruriti di dosso, manco fosse adolescente adesso. Ma era necessario. Anche le donne ne hanno bisogno, è un luogo comune quello di dire che solo i maschi hanno bisogno del sesso o della masturbazione, o che ad una certa età non si ha più voglia. Avere quasi 51 anni non significa essere decrepita. Per un giovane può darsi, ma quando poi ci arrivi, non lo pensi più.
Non riusciva più a pensare ad altro, non vedeva l’ora di mettersi sul letto matrimoniale e sfregarsela di santa ragione, al diavolo tutti quanti, i falsi pregiudizi o timori reverenziali. Chiuse il portone di casa, appoggiò sulla mensola le chiavi dell’auto, andò un attimo al bagno. Mentre la faceva, ripensò a qualche notte prima quando a pochi metri c’era suo genero che sentiva la pipì cadere nell’acqua del gabinetto… oddio, come si era ridotta. Il suo Maurizio aveva visto giusto. Perché è successo a lui? Ma ora basta continuare a martoriarsi, era arrivato il dannato momento del peccato. Le arrivò un messaggio sullo smartphone. Decise di leggerlo quando si sarebbe messa sdraiata a pancia in su, completamente nuda e a gambe aperte, prima di infilarsi le dita nella vagina. Una cosa che non faceva da più di trent’anni. Era un messaggio su Whatsapp di Dario, lo aprì e rimase scioccata. Era una foto del suo coso in una potente erezione, e sotto un messaggio con scritto:
“Dai, ora che non c’è vieni qui… ti voglio far godere come non mai!”
Greta constatò che nel giro di pochi giorni aveva visto l’armamentario del genero per ben due volte, nel pieno delle sue facoltà riproduttive. Era chiaro che quello sciocchino aveva inviato per errore a lei il messaggio, che era destinato ad Arianna. Quest’ultima era andata in giro con una sua amica, e lui voleva approfittare dell’assenza della suocera per fare l’amore. D’altro canto, aveva ben visto quanto ne avesse voglia alcune sere fa e anche ora, a giudicare dalla foto.
Cosa doveva fare? Lasciar perdere il messaggio o dirgli che aveva sbagliato, umiliandolo ulteriormente? Ormai era fatta, Dario avrebbe visto l’indubitabile spunta blu, il che significava che lei l’aveva visto. Stava quasi per cancellare la foto, ma poi ci pensò per pochi secondi. Perché invece non approfittare di questo disguido e non trasformarlo in qualcosa di vantaggioso?
Si insalivò due dita della mano destra, mentre con la sinistra teneva il telefono con l’immagine del fallo di suo genero. Si portò le dita e si cominciò a penetrare con foga. Poco alla volta si portava più dita in bocca, assaporando il proprio sesso e godendone il gusto. Era un piacere indescrivibile masturbarsi, dopo così tanto tempo che non si toccava. E poi quella foto la mandava in visibilio. Guardare dei porno non sarebbe stata la stessa cosa, guardare la foto sconcia del suo pupillo fidato e dolce, di una persona di cui si poteva fidare, come il suo Maurizio, era una cosa che la attizzava da morire. Un sogno proibito che non sapeva nemmeno di possedere nei cassetti della propria mente. Si masturbò e sudò parecchio per un paio d’ore, perdendo il conto degli orgasmi e schizzando moltissimo liquido sulle lenzuola, che era rimasto dentro di lei da troppo tempo.
Visibilmente rossa in viso, cominciarono i sensi di colpa. Rispose a Dario, a quel punto, che stranamente non si era ancora accorto dell’errore:
“Caro, sicuramente era per mia figlia 😊”
Dopo alcuni minuti, il genero inviò le faccine rosse di vergogna e rispose:
“Perdonami. Comincia a diventare un vizio. Spero di non aver girato ulteriormente il dito nella piaga. Scusami!”
“L’ho cancellata immediatamente, tranquillo caro” scrisse lei, concludendo con una emoticon che mandava un bacio. Poi pensò:
“Più che nella piaga, le dita me le sono girate e rigirate nella fessura che ho fra le gambe”
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