Racconti Erotici > lesbo > Le pallavoliste - 4. Sorprese di compleanno
lesbo

Le pallavoliste - 4. Sorprese di compleanno


di rhapiu
05.10.2012    |    26.624    |    1 9.3
"Ma che volete farci, nella vita non può mica essere sempre tutto rose e fiori..."
Il cielo era già buio da un pezzo e molto nuvoloso, e faceva un freddo glaciale. Probabilmente, come dicevano i meteorologi, quella notte avrebbe nevicato. Lei arrivò alle 19.20, era ancora tutto spento, andò al quadro delle luci e accese i forti neon della palestra. Era già stata una buona notizia che tre giorni fa, venerdì, non le avessero riscontrato nulla durante quella visita. A quanto pareva era la prima ad arrivare lì quella sera. Sua sorella ed Alice erano state fuori tutto il pomeriggio insieme e sarebbero arrivate lì per l’allenamento. Chissà se erano andate a comprarle un regalo. Oppure era stata una scusa per fare sesso assieme tutto il giorno?
“Anche se fosse - pensò Marina - non sarò mica gelosa?!? Erika stravede per le sue tettone. Non farò come quelle idiote di Sammie e Barbie, che se la intendono solo fra loro, disdegnandoci. O peggio, come quella cogliona di Tania, che non ha capito che in fondo ci divertiamo. Ma io con Alice non mi diverto solamente!”
Intanto si era diretta alla porta degli spogliatoi, la aprì e tastò contro il muro all’interno per trovare l’interruttore della luce, era buio pesto.
Accese e… “Sooorpresaaa!!!!” gridarono le ragazze. C’erano tutte e cinque, pure Tania. Erika le aveva detto, sabato mattina, che era venuta venerdì all’allenamento e che non ne voleva proprio sapere della storia di essere lesbica, e se l’avrebbero ancora accettata per allenarsi e giocare a pallavolo. Ovviamente la risposta era davanti ai suoi occhi.
“Merda, me l’avete fatta!” disse sorridendo Marina.
E invece no, stavano proprio per fargliela. Alice aveva nascosto qualcosa dietro la schiena, Marina non se ne rese conto, e mentre non la guardava il capitano la chiamò e… qualcosa le piombò in faccia, vide prima nero, poi bianco.
Le ragazze iniziarono a scompisciarsi dalle risate, e Marina dopo alcuni secondi aveva capito cos’era. La torta! Che le scivolò sul viso e cadde ai suoi piedi.
“Brutta stronza, anzi tutte quante!” disse adirata Marina.
“Te la sei proprio meritata” disse Alice, che intanto le era venuta incontro. Le passò due dita sulla guancia destra e poi gliele ficcò in bocca.
“Com’è?” chiese il capitano “Ti piace la panna?”
“Mmm” fece Marina “Lo sai che è un ottimo afrodisiaco… poi se me la fai mangiare così, dovendo succhiare dalle tue dita…” e si avvicinò per baciarla.
“Ah, ah!” fece Alice (non era una risata, ma un’esclamazione) e con una mano le fece segno di fermarsi “Vatti a ripulire che ora comincia l’allenamento… prima il dovere e poi… poi si vedrà!”
“Perché non mi ripulisci con la tua lingua? Zoccola!” disse Marina.
“Sì, così poi dopo non riesco più a muovermi se mangiò tutta quella panna!” replicò secca Alice.
Marina andò al lavandino, intanto assaggiò ancora un po’ di torta, e le altre ragazze non smettevano di ridere. Si lavò velocemente, poi si cambiò in divisa da gioco. Le altre erano già pronte. Iniziarono tutte e sei a correre intorno al campo, mentre parlavano un po’ fra loro.
“Allora sorella, ti è piaciuta la sorpresuccia?” chiese Erika e sorrise beffarda.
“Avrei anche evitato! - rispose col broncio Marina - scommetto che è stata tua l’idea!”
“Lo ammetto, si. Dopo tutte le cazzate che combini alle altre meritavi qualcosa anche tu… chi semina vento, raccoglie tempesta” sentenziò Erika mentre cominciava ad avere il fiatone.
“State zitte, altrimenti la respirazione si fa affannosa” disse da brava maestrina Alice.
Dopo alcuni minuti di corsetta Marina accusò un dolore all’addome, all’improvviso ebbe un forte stimolo di andare in bagno.
“Scusate ragazze, vado al cesso” disse Marina mentre già ci correva.
“Mah!” disse Alice. Dopo qualche minuto disse a Barbie dai capelli rossi: “Vai un po’ a vedere come sta!”
La ragazza si diresse negli spogliatoi, bussò alla porta del bagno.
“Marina, tutto a posto? Posso entrare?” chiese la rossa.
“Dovresti metterti una maschera a gas però!” rispose sarcastica la ragazza in bagno.
Barbara entrò e trovò l’amica seduta sul gabinetto, che prontamente tirò lo sciacquone.
“Sei una temeraria allora… mi è venuto un cagarone all’improvviso.” Commentò Marina.
“Può capitare, ora poi ci sono dei virus in giro con questo freddo! Ti senti meglio adesso?”
“Diciamo di si, stavo peggio prima, se non mi fossi liberata…”
“A proposito, già che siamo qui ti voglio dare il mio regalo” così Barbara si incurvò leggermente e la baciò oscenamente con la lingua in bocca.
Marina rimase scioccata, incredula e felice, non si sarebbe mai aspettata quello. Ma di certo non si lasciò sfuggire l’occasione, e rispose rapida ai movimenti di lingua della rossa. Addirittura prese a succhiargliela e poi si scambiarono le parti. Le loro salive cadevano senza ritegno sulla tavoletta del water, in terra o addosso a Marina.
“Però bada bene, sarà il nostro piccolo segreto! Lo sapremo solo io e te, altrimenti non ci sarà nessun seguito” disse duramente Barbara.
“Seguito? Mmm, non me l’aspettavo! Sono eccitatissima del tuo regalo, dolcezza, adoro le tue labbra carnose!” disse Marina, e gliele leccò con la lingua mentre Barbie teneva la bocca serrata.
“Ho pensato molto a quello che mi hai detto una settimana fa, al fatto di baciarti proprio a pochi metri di distanza da Sammie senza che se ne accorgesse. Al fatto di tradirla! La cosa mi ha eccitata talmente tanto che ho capito che avrei dovuto provarci, e ora che mi piace tanto lo rifaremo presto… anche qualcosa di più di un bacio bagnato!” disse Barbara.
“Non vedo l’ora… ma è meglio tornare con le altre adesso, altrimenti verranno qui e potrebbero insospettirsi, o peggio ancora beccarci” rispose Marina.
Uscirono dal bagno, ma prima di rientrare in campo, Barbara le diede un bicchiere d’acqua.
“Dopo la diarrea è meglio bere perché altrimenti rischi di disidratarti” disse da brava Barbara.
“Ok, grazie infermiera. Ti ci vedrei proprio bene vestita da crocerossina!” commentò Marina.
“Bevi sciocca, sempre a pensare al sesso!” disse la rossa e risero entrambe.
Marina andò in panchina, mentre sorseggiava il bicchiere d’acqua. Le ragazze le chiesero tutte come stava, e lei rispose con un cenno del capo in segno positivo. Chiaramente però non poteva continuare l’allenamento.
Stavano facendo una partitella due contro due, o meglio Samantha e Erika contro Alice e Tania. Barbara si aggiunse alla prima squadra. Purtroppo successe quello che temeva Marina, sentì di nuovo dei crampi alla pancia, probabilmente un’altra scarica. Corse di nuovo in bagno, meglio che poteva, e riuscì a non farsela addosso per un pelo.
“Vado a vedere io” disse Samantha “Voi continuate pure!”
Sammie bussò alla porta del bagno.
“Tranquille, sto bene!” disse Marina “un banale mal di pancia”
“Ci sono solo io. La vuoi una bustina contro la diarrea?”
“No, non ne prendo mai. Sono dell’idea che un mal di stomaco debba seguire il suo corso, è meglio liberarsi della roba che mi ha fatto male, e comunque posso sopportarlo.”
“E’ vero, ma non il giorno del tuo compleanno, tesoro!”
Marina tirò lo sciacquone e uscì dalla porta.
“Cazzarola, hai una brutta cera Marina! Prendila la bustina, ti farà subito effetto vedrai!”
“E’ il tuo regalo di compleanno?” disse sarcastica Marina.
“No no. Già che ci sono te lo do adesso!” disse Samantha, mentre aveva già preso la bustina e con un bicchiere di plastica versava il contenuto dentro. Glielo porse e poi dal borsone tirò fuori un bel pacchetto incartato stretto e lungo e lo diede alla festeggiata.
Marina bevve prima la medicina e poi scartò voracemente l’incarto e rimase a bocca aperta.
“Non ci credo!!! No, wow, non dovevi! Poi proprio tu che li odi… l’hai fatto insieme a Barbara?” chiese Marina.
“No… anzi, è meglio se non le dici niente, ci faresti litigare di brutto. Non so se lei ti abbia fatto un regalo, credo di sì!” disse Samantha, e Marina si guardò bene dal dirle qualcosa… il regalo glielo aveva fatto, eccome! Ed era stata anche una sorpresa, un po’ come questa, insperata.
“Vedi, qui c’è anche il vibratore, con il telecomando lo accendi e regoli pure la velocità, poi con questo pulsante lo puoi anche far crescere… una novità assoluta!” disse Samantha.
“Deve esserti costato una fortuna, non dovevi!” disse Marina e l’abbracciò forte.
“Onestamente ho anche un altro fine per questo regalo…” confessò Samantha, e all’improvviso si tolse maglietta e reggiseno.
“Mi stai prendendo in giro?” disse Marina con gli occhi fuori dalle orbite.
“Se ti senti meglio potremmo provarlo subito fra le mie tettone… a meno che non ti vadano a genio!” disse Sammie ironicamente.
“E se ci beccano? E se ci becca Barbara?” chiese Marina.
“Ma ce ne accorgiamo… dai! Altrimenti che gusto c’è, se non stiamo un po’ sulle spine! E poi vorrei vedere quale altra occasione potrebbe esserci” disse Samantha.
“Ok, però prima permettimi di succhiartele un po’”
“Non ti do solo il permesso, ti obbligo a farlo” e le prese la testa e la schiacciò contro i suoi seni.
“Mmm, che bello! Sei una vera esperta, hai una bocca che sembra una ventosa, sei bravissima e bellissima tesoro!” commentò entusiasta Sammie.
Dopo alcuni minuti di leccate, ciucciate e baci ai seni e ai capezzoli di Samantha, Marina si infilò in fretta e furia lo strap-on.
“Aspetta aspetta, non sarà meglio bagnarlo prima? Così scivola meglio!” notò Sammie.
“E come?”
“Così!” e Samantha si accucciò davanti a lei e lo prese in bocca.
“Ma tu non odiavi questi affari?” chiese dubbiosa Marina.
“E’ Barbara che non li vuole, io ero tentata già da un po’!”
Passarono altri minuti con Samantha che eseguì un egregio bocchino, preoccupandosi di insalivare per bene quel nuovo membro. Poi si sdraiò sulla panchina con la schiena e Marina le fu sopra e le chiavò i grossi seni.
“Che bello, ma che succede oggi? Prima Barbara e poi te… o cazzo!” disse Marina.
“Come Barbara?” chiese Samantha.
“No, niente di che!”
“Adesso me lo dici, signorina”
Il tutto mentre continuava a far scivolare l’aggeggio fra i seni di Samantha, che li premeva contro per sentirlo meglio.
“Visto che anche tu la stai tradendo, d’accordo! Barbara prima mi ha baciata e ha detto che lo avremmo presto fatto di nuovo e forse anche qualcosa di più” confessò Marina, mentre continuava con il suo lavoretto.
“Mmm, mi piace baby questo cazzo fra le tette! Non la posso biasimare, io sto già facendo di peggio!”
“Penso che ormai stasera non dovrei più essere sorpresa di nulla… tu e Barbara che vi concedete a me separatamente, senza che lo sappia l’altra! Solo questo mi ha inzuppata fra le gambe!”
Sammie guardò l’inguine di Marina e notò che in effetti era molto umida, nonostante portasse lo strap-on.
“Accendi il vibro, forza! E fallo crescere” intimò Samantha.
Il piacere aumentò di colpo per Sammie, e pure per Marina che si eccitava a osservarla ad assumere espressioni di puro godimento.
Questa posizione continuò per dieci minuti, mentre persero un po’ la cognizione del tempo. Si resero conto che se fossero state ancora lì così sarebbero state beccate. Così si ricomposero e si diedero un tenero bacio sulle labbra e tornarono in campo.
“Tutto bene Marina?” chiese Alice.
“Si, era inutile tornare subito qui, magari poi dovevo tornare in bagno di corsa e rischiavo di farmela nelle mutande - trovò un’ottima scusa - comunque è meglio che vada. Ora sto piuttosto bene, ma è meglio che vada a casa a dormire”
“Sicura?” fece Barbara che poi appoggiò la sua decisione “Forse è meglio così”
Marina tornò negli spogliatoi e si stava vestendo con gli abiti normali mentre passò Tania, che la guardò male e non disse niente.
“Ce l’ha ancora con me per quello che le abbiamo fatto la settimana scorsa” pensò Marina.
Tania aprì la porta del bagno, la lasciò aperta, alzò la tavoletta del water, si mise in piedi a gambe a V rovesciata con in mezzo il gabinetto e iniziò ad orinare.
“Chiudi la porta… e poi come stai pisciando?” disse Marina.
“Se chiudo la porta morirei dalla puzza che c’è grazie a qualcuna! E poi sono cazzi miei come piscio”
Marina si eccitò orribilmente, sentiva le sue mutandine bagnarsi inesorabilmente. Riusciva a vedere la sua giovane fichetta e il getto di pipì che riversava imperterrita. Se c’era una cosa che la faceva andare su di giri era proprio vedere una donna pisciare.
“Ti avverto, i casi sono tre: o ti metti a pisciare come tutte le donne, o chiudi la porta, o altrimenti…” disse Marina
“Cosa? Mi provi a violentare di nuovo? Lesbica del cazzo!”
“Mi stai provocando, e non mi riferisco alle parole che hai appena pronunciato, ma a quello che stai facendo… lo sai vero?”
“Esatto! Voglio vedere quanto sei troia e succhiapatate… vieni qui a pulirmela con la carta igienica, cagna!”
“Vengo subito, ma te la vorrei pulire con la lingua visto che sono una cagna… se solo lo volessi anche tu!” stupidamente Marina non si rese conto che già il fatto di farsela strusciare con la carta igienica era come un invito, una concessione. Evidentemente non stava ragionando con il cervello ma con gli ormoni.
Marina prese quattro o cinque fogli di carta, la strappò e strusciò bene la passera di Tania, poi li gettò nel water e tirò l’acqua mentre si osservavano occhi negli occhi a meno di venti centimetri di distanza.
“Devo immaginare che questo è il tuo regalo di compleanno!” disse Marina.
“Oh no, troietta!” disse Tania e uscì dal bagno con lo sguardò all’indietro fisso su di lei. Andò al centro dello spogliatoio, avendo già lasciato pantaloncini e mutandine a terra, si piegò in avanti con il busto fino quasi a 180° dalla posizione eretta e con le mani allargò per bene il suo buco del culo.
Marina rimase allibita, la serata dei colpi di scena non era affatto terminata! Iniziò a uscire dal culo di Tania un fallo rosso trasparente e di notevoli dimensioni.
“Che… putt…” disse a malapena Marina.
Tania lo prese in mano e corse verso la ragazza e glielo piantò nella bocca.
“Succhia schiava, succhia! Tutto fino alla gola, tutto dentro, strozzati bagascia!” con una mano la prese per i capelli e con l’altra le ficcò tutto il randello finto nella bocca.
Marina mugolò ma non oppose resistenza.
“Dillo che ti piace il sapore del mio culo, dillo!” disse Tania e tirò fuori il fallo pieno di saliva per farla rispondere.
“Si, mi piaci molto Tania, mi piace molto”
“Non mi chiamare Tania schiava. Chiamami Signora”
“Si Signora!”
“Va meglio” rispose Tania e si ficcò in gola il fallo, poi lo rimise a Marina.
“Non è nemmeno questo il mio regalo, lo sai puttanella?” disse Tania.
“No… Signora?”
Tania mise con violenza a pecorina Marina e le ficcò il fallo nel culo, facendo avanti e indietro con ferocia imprevedibile.
“E’ questo il mio regalo, ti piace schiava?”
“Oh si, non fermarti! Non fermarti! Sono la tua troia, Signora mia! Sono la tua servitrice, la tua puttana!” gridò Marina.
Intanto con l’altra mano Tania le aveva infilato tre dita nella fica e anche lì prese a fare avanti e indietro velocemente.
“Non era quello che desideravi da me, non era quello?”
“Si padrona… Signora, era proprio questo! Non so proprio come ringraziarti!”
Tania aumentò le dita a quattro dentro e fuori, escluso il pollice.
“Vieni allora, godi e così mi ringrazierai zoccola!” disse Tania aumentando ancora la velocità in entrambi i buchi.
Marina gridò con quanto fiato aveva in gola, era paonazza in viso, e riversò tutti i suoi umori, mentre Tania le dava delle piccole patte sulla fica per farla venire meglio. La mano di Tania era zuppa del succo del Tappo e glela portò al viso. Mara non perse tempo a mettersela tutta in bocca e succhiarla come una “brava” ragazza. Poi Tania se la portò nella sua bocca per assaggiare anche lei il nettare mischiato con la saliva, o quello che ne era rimasto.
Marina si stava riprendendo e alla porta vide le altre quattro ragazze che osservavano con le mani sui pantaloncini a menarsela, ed Alice con la palla su un fianco. Dopotutto il casino che avevano fatto era proprio inevitabile che accadesse ciò!
“E brava la nostra Taniuccia! Prima non solo ci fa la morale… che siamo diverse! Magari pensa addirittura malate… ma poi razzola male, se la fa con mia sorella e per giunta la sodomizza” disse Erika battendo lentamente e ironicamente le mani in un applauso.
“Mi dispiace sorellina, lo so che ci tenevi molto a Tania! Non volevo farlo… forse speravi di essere la prima a farle cambiare idea?” disse Marina visibilmente amareggiata.
“Non preoccuparti Marina, anche io ogni tanto me la faccio con la tua Alice e pure davanti a te. Invece è con Tania che ce l’ho… ma come?! Io sono etero mi dici, poi ti rivelo che ti amo e tu per tutta risposta… violenti mia sorella?” disse incazzata Erika.
“Sono stata costretta… da Marina!” fece Tania con le lacrime agli occhi.
“Cosa cazzo dici!” sbottò Marina.
“No no aspetta! Come sei stata costretta!” chiese Erika.
“Proprio così. Se non la masturbavo, mi avrebbe fatto… usando anche la forza, se necessario… delle foto nuda e le avrebbe pubblicate su Facebook sul mio profilo!” disse Tania e si coprì la faccia cominciando a piangere.
“Oh oh! Non crederai mica… non crederete ad una sola parola, vero? Lei mi ha provocata, mettendosi questo cazzo nel culo, e poi ha preteso di farlo anche a me!” disse infuriata Marina.
Le quattro ragazze si guardarono e dai loro sguardi si capiva benissimo che non credevano ad una sola parola che aveva detto.
“Come hai potuto farlo Marina?! Approfittarti così di una minorenne, almeno tua sorella è consenziente, invece tu hai ricattato Tania… vergognati! Non ti voglio più vedere” disse delusa Alice.
Marina stava optando se saltare addosso a Tania per gonfiarla di botte… ma avrebbe solo peggiorato la propria situazione. Anche rispondere alle parole di Alice non sarebbe servito a niente, neppure dire che era innocente. Ne aveva combinate troppe in passato, era sempre stata una “monellaccia”, e ora a forza di gridare al lupo al lupo, non le credevano più.
“E pensare che era cominciato alla grande il mio compleanno… a parte la torta in faccia e la diarrea, che avrei evitato volentieri, i regali di Barbie e Sammie sono stati inattesi e meravigliosi…” bofonchiò Marina.
“Regali? Quali regali?” chiese Alice.
Samantha e Barbara si guardarono entrambe allibite e stranite, ma era più la seconda a temere l’altra, perché Sammie sapeva di lei e Marina.
“Be’, tanto ormai che importanza ha. Visto che mi credete una sporca ricattatrice di sesso, tanto vale che dica che ho limonato con Barbara in bagno e ho fatto una spagnola a Samantha con il bellissimo strap-on che mi ha regalato!” disse Marina col viso tirato.
“Come? Le hai regalato un cazzo?” disse Barbara.
“E tu le credi? Piuttosto, com’è che tu l’hai baciata?” replicò Samantha.
“E’ vero, controlla nel mio borsone e troverai quel fallo con tanto di vibro” disse Marina.
“Questo non prova niente! Potrebbe essere benissimo il suo!” disse Sammie e intanto la fulminò con gli occhi.
Barbie controllò nel borsone ed effettivamente c’era uno strap-on… ma la cosa sorprendente fu che fosse tutto impiastricciato. Lo annusò e capì che era saliva.
“E’ stato usato da poco!” tuonò Barbara.
“Amore, ma tu credi a questa bugiarda o a me?” la implorò Samantha, prossima al crollo psicologico.
“Noi non lo abbiamo usato quell’affare lì!” disse singhiozzando Tania.
“Ah, benissimo! Allora potete essere state solo voi due!” urlò Barbie.
“Ok, si si. Lo ammetto. Però tu sei stata la prima a tradirmi allora, confessa che l’hai baciata, me lo ha detto Marina prima!” rispose Sammie che piangeva.
“Si, ci siamo baciate e magari te lo ha detto mentre ve la spassavate. Ma penso sia più grave il tuo tradimento! Lo sai che odio i falli, finti e soprattutto veri. E tu non solo gliene regali uno a mia insaputa, ma lo provi pure con lei in mezzo alle tette!” disse Barbara fuori di sé.
“Perdonami… mi dispiace, ma anche tu mi hai tradita con lei poco prima, dovrei essere incazzata anche io, non ti pare?” disse Samantha piagnucolando.
“Ti piace il cazzo? Ti piace?” gridò all’inverosimile Barbie.
“Siiii, siiiiii!” urlò istericamente Sammie.
Barbara si attaccò lo strap-on, con i pantaloncini sotto, le si avvicinò e la fece inginocchiare con la forza e le disse: “Se è così, allora succhialo puttana troia!” e le prese la testa facendola arrivare con la bocca a fondo corsa sul membro.
“Sei un disastro… guarda che hai combinato, stronza!” disse Erika a Marina.
“Credimi… per una volta non c’entro niente, hanno fatto tutto loro, tutte e tre separatamente!” si giustificò Marina.
“Non sputare per terra, sputa sul cazzo!” ordinò Barbie.
Samantha stava facendo un pompino di quelli seri, arrivando ogni volta con la cappella quasi nella gola, e ciò le provocava molta saliva e qualche conato. Passarono alcuni minuti così, Alice era vicino a loro e le osservava affascinata, Erika seduta in terra vicino alla sorella e a Tania, che guardava anche lei e aveva smesso di frignare.
“Vuoi che ti scopo stronza? Oppure lo vuoi direttamente nel culo!” gridò Barbara, indemoniata.
“Nel culo… sono la tua zoccola!” disse Sammie.
“Allora mettiti a pecorina, veloce! Che te lo sfondo adesso, così impari a volere il cazzo, bagascia” replicò Barbie, che strappò via i pantaloncini e gli slip a Samantha. Sputò sul suo ano e ci sfregò la mano fino alla fica.
“Sei già fradicia, tardona” disse Barbara un po’ indignata “Ora ti apro il culo in due!” e glielo ficcò dentro.
Samantha ululò dal dolore, mentre Marina si stava infilando il fallo rosso nella fica e due dita nel culo con l’altra mano. Poi guardò sua sorella, anche lei che si trastullava con la manina infilata sotto i pantaloncini e le mutandine.
“Voglio leccarti quel culetto magnifico, Marina” disse Erika mentre Barbara inculava selvaggiamente Samantha.
“Ma… cosa dici? E’… è incesto, non possiamo!” rispose con voce tremante Marina.
“Credo che sia giunto il momento che ci lasciamo andare completamente… cosa ti credi, che mi diverta ad incularti senza poterti assaggiare come si deve?!”
“Ho bisogno di rifletterci un po’ su, scusami sorellina”
“Dì piuttosto che vuoi goderti le due che non volevano cazzi finti nei loro rapporti”
“Si… infilami la mano nel culo Erika, dai. Io ti sfregherò la fica!”
Erika non se lo fece dire due volte e le ficcò la mano nel sedere, dopo averla insalivata per bene. Marina fu nelle sue intimità, sempre infilandosi sotto pantaloncini e mutandine, con la manina che era appena stata nel proprio culo.
“E’ la prima volta che ci tocchiamo a vicenda… cosa ne pensi Marina?” chiese Erika.
“Penso che avremmo dovuto farlo prima. Ma cosa fa?” disse Marina visibilmente sorpresa.
Si erano un attimo distratte trastullandosi l’una con l’altra e non avevano visto Tania che si era alzata, si era infilata uno strap-on, e si dirigeva verso Samantha e Barbara.
“Scusate se vi interrompo!” disse Tania sicura di sé “Barbie, ti andrebbe di prendere questo nel culo?” disse indicando il proprio fallo.
“Perché no?” disse Barbara. Però dovette un attimo uscire da Samantha, togliersi il fallo e i pantaloncini e slip, rinfilarsi l’aggeggio in modo da lasciare la cinghia dietro un po’ scostata per tenere ben libero il buchino del culetto.
Barbie riprese ad inculare Sammie, gonfiando leggermente lo strap-on speciale. Tania sputò sul proprio pisello finto e lo masturbò, poi entrò a sua volta dentro alla ragazza dai capelli rossi e mossi.
“Hai visto quella sgualdrina? Ora ci credi che è stata lei?” disse Marina alla propria sorellina.
“Certo stupida! Non hai ancora capito niente! – fece scrollando la testa – “Lo senti che mi sto bagnando come una vacca?” replicò Erika.
“Mmm, lo sento sì! Di un po’, lo vorresti anche te nel culo? Forse sarebbe proprio ora, sai?” fece Marina.
“Sì, lo voglio. Me lo metterai tu, ok? Ma non credere che questa sia la prima volta…” annuendo e sorridendo beffarda.
“Ah! Come non è la prima?! E chi te l’ha messo e quando?” chiese curiosa Marina.
“Te lo dico dopo che avremo fatto l’amore!” la zittì Erika.
Alice decise che doveva muoversi, voleva partecipare al trenino. Si sfilò i pantaloncini, rimanendo nuda dalla vita in giù, perché lei non portava l’intimo, e si infilò uno strap-on.
“Marina, me lo ciucci per favore?” chiese Alice.
“Guarda un po’! Non avevi detto che non mi volevi più? Ora ci credi che è andata come ho detto io e non come la versione di Tania?” disse risentita Marina.
“Si, ci credo dai! Non hai capito proprio niente cara”
“Mia sorella ha detto anche lei così… insomma, mi volete spiegare allor…. mmm” Marina fu bloccata dal fallo di Alice che le entrò con forza nella bocca.
“Taci e ingoia il cazzo, cretina” disse Alice spingendola a farle un pompino.
Le sorelle continuavano ostinate a masturbarsi a vicenda.
Quando Samantha convenne che era abbastanza scivoloso il suo pisellone finto, andò da Tania.
“Posso?” le chiese con voce roca e sensuale.
“Si, ma prima baciami”
Dopo un bel bacio, con tanto di lingue belle fuori che si leccavano insistentemente fra di loro, Sammie cominciò ad inculare Tania.
“Perché non ci uniamo anche noi al trenino?” chiese Erika a sua sorella.
“D’accordo, due falli dovremmo ancora averceli!” rispose Marina che si tolse il fallo rosso trasparente (non era uno strap-on) dalla fica. Erika si allacciò l’affare alla zona inguinale, dopo essersi denudata, e Marina glielo succhiò usando molta saliva. Erika andò da Alice e la penetrò ancora una volta nel culo. Mancava solo Marina, che ebbe un’idea brillante: prima di infilarsi il proprio strap-on, se lo succhiò un bel po’. Poi se lo infilò, prese il fallo rosso trasparente, scostò la cinghia della cintura fallica, e lo introdusse tutto nel culo. Rimise la cinghia fra le chiappe in modo che non sarebbe uscito e in modo che anche lei avrebbe goduto come le altre, più o meno. Si accorse, quando entrò dentro il sedere della sorellina, che effettivamente non era stretta, aveva ricevuto da non molto qualcuno all’interno… aveva detto la verità.
Chiaramente dovete immaginarvi le urla e i versi osceni che c’erano in quello spogliatoio. Sarebbe proprio stato bello poter fare una foto di squadra in quel momento. Con una bella cornice e una targhetta con scritto il motto “vincere e prenderlo nel culo!”. Erano tutte in piedi, anche Sammie, che si inculavano lentamente l’una con l’altra. L’unica che era stata sverginata in quel momento era proprio Samantha, che pensava: “Quanto tempo abbiamo perso! D’ora in avanti ci scoperemo per ore e ore senza sosta e in tutti i buchi possibili e immaginabili… quanto è bello, quanto sono stata stupida a non volere oggetti nei nostri rapporti… ma in fondo io avrei anche voluto, era di più Barbie a non volerlo!”
Barbara la teneva stretta con entrambe le mani sui suoi grossi seni, e altrettanto facevano le altre… Tania con lei, Alice con Tania, Erika con Alice (e ne aveva da palpare) e Marina con la sua sorellina. Tutto questo continuò per una buona mezz’ora. Fu il capitano ad interrompere la magia, o meglio a cambiarla un po’.
“Non ne avete abbastanza voi altre? Perché non facciamo qualcos’altro?” disse Alice.
Le altre furono d’accordo. Via tutti gli strap-on, era ora del cunnilingus!
“Che ne dite se ci scambiamo un po’ le posizioni?” chiese Barbie dai capelli rossi.
Andò così, si misero tutte a pecorina: Erika in testa, poi Marina, che per la prima volta leccava la sorellina, Tania, Barbara, Alice e Samantha. La cosa curiosa era che Barbie e Sammie erano divise dal capitano, e purtroppo per Samantha era l’unica che dava ma non riceveva… del resto poco prima riceveva ma non dava. Non erano solo leccate di figa, ma anche di buchi del culo.
“Per la prossima volta dovremmo studiare uno schema di squadra… su come fare trenini in tutte le combinazioni possibili, in modo che ogni volta ognuna soddisfi e venga soddisfatta da una ragazza diversa!” Disse Erika, l’unica a bocca libera, suscitando risate generali ma, in fondo, non era una cattiva idea…
Sarebbe stata un’altra grande foto di gruppo questa… e poi adesso erano tutte completamente nude. Schiocchi di bocche, ciucciate di fiche varie si udivano a dismisura. Qualunque ragazza bisex o lesbica avrebbe voluto far parte volentieri di quella squadra, non solo per il sesso ma anche per la forte unione che finalmente si era ricreata fra loro, più forte di qualche tempo prima. C’erano stati tempi cupi nelle ultime settimane, forti tensioni, ma ora le cose stavano girando benissimo, anzi da dieci e lode!
Avrebbero fatto ancora tantissime volte sesso fra loro in futuro, avrebbero organizzato i cosiddetti turni ipotizzati quasi scherzosamente da Erika, ma che diventarono una cosa reale e seria.
Ma tre coppie si stavano formando, o meglio tre coppie più un trio.
Samantha e Barbara diventarono ancora più legate, dopo aver conosciuto la bellezza di essere penetrate da un membro. Si amavano alla follia ma si concedevano alle loro amiche e compagne di squadra per puro divertimento e diversivo.
Fra Erika e Tania era sbocciato finalmente il grande amore fra loro tanto atteso e impensato che potesse accadere dalla più piccola.
Marina fu ridimensionata da quello scherzo che le fecero per il suo compleanno, abbassò completamente la cresta e diventò una ragazza più buona e molto meno arrogante. Il piano di Erika fu per certi versi abbastanza cattivo e pesante, ma alla fine sua sorella se lo meritava un po’. Nella torta che Marina prese in faccia e mangiò un po’ ci avevano messo un bel lassativo! E ovviamente Barbie dai capelli rossi, Sammie e Tania fecero quel che fecero con Marina mentre le altre sapevano, faceva tutto parte del piano di Erika. E naturalmente anche la storia di Tania “abusata” da Marina era organizzata. Quest’ultima faceva coppia fissa con Alice, e andavano d’accordissimo le amiche, per un certo periodo erano state quasi nemiche, ed ora non solo di nuovo amiche ma grandi amanti.
L’unica cosa che stonava un po’ fu il triangolo Erika-Marina-Alice, le due sorelle essendo a casa insieme cominciarono a combinarne di cotte e di crude, anche quando non c’era il capitano e quasi mai in presenza di Tania. Erika si rese conto di amare molto sua sorella, quasi quanto la sua amata Tania. Ma che volete farci, nella vita non può mica essere sempre tutto rose e fiori.

www.facebook.com/dickrhapiu
twitter.com/rhapiu
[email protected]
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.3
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Le pallavoliste - 4. Sorprese di compleanno:

Altri Racconti Erotici in lesbo:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni