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Le avventure di Serena 4: Francesca parla della suora!


di rhapiu
09.10.2018    |    22.493    |    2 5.6
"?" Serena: "Anche a me sarebbe piaciuto essere lì..."
"Ci fermammo tutte quante. Alla porta c'erano… c'era… la nostra presidente, Georgia, sulla quarantina, capelli castani lisci e lunghi, a bocca aperta." disse Francesca.
"Ahi ahi ahi... che tanata!" commentò Serena.
“Ed era la mamma di Jessica la tettona. La cosa più sconvolgente è che c'era anche l’altra sua figlia con Georgia. Più o meno mia coetanea, allora venticinquenne, la incantevole ma sempre pur suor Marika!" fece la poliziotta.
"Oh mamma mia! Un disastro!" affermò Lucia.
"Jessica, che si stava facendo scopare quel ben di Dio che aveva sul petto, le guardò basite, come sua madre e sua... sorella guardavano lei" disse Francesca.
"Scopare da chi?!!" chiese l’avvocato.
"Scopare da me!" fece la poliziotta.
“Peggio di così non poteva andarti. Almeno fosse stata una delle altre." Commentò Serena.
"Già, comunque sua mamma fece: oh cavoli, questa non me l’aspettavo signorina Francesca. Almeno credevo che facevate una festa con dei bei maschioni. E si mise a ridere, mentre Marika guardava per terra e aveva preso fuoco il suo viso. Era nella classica tonaca nera col pezzo bianco sulla testa da suora" disse la guardia.
"Almeno la mamma l'ha presa sul ridere, buttala via!" fece la detenuta.
"Poi si rivolse alla figlia Jessica: la tua allenatrice è molto brava, ti sta insegnando bene. Marika rispose: Mamma, cosa stai dicendo? È peccato!" disse divertita Francesca.
"Non ci credo! Che mamma! Un sogno. Chissà Jessica…" disse Serena.
“E tutte con seni enormi immagino, mmm" fece deliziata Lucia.
"Vi chiedere se c'è stato qualcosa con loro, eh? E se abbiamo profanato suor Marika..." chiese Francesca.
"Ormai non mi sorprendo di niente” affermò Serena.
"Georgia mi si è avvicinata e mi fa: poteva dirmelo che c'era una festa, dopotutto sono la presidente. Mamma andiamocene, disse Marika. Stasera pregherò per le loro anime" raccontò la poliziotta.
"Pensa te, mamma da una parte e figlia dall'altra” commentò ridendo Lucia.
"Già... Marika era stupenda, non sai come me la sarei scopata per bene. Poi la cosa che mi eccitava era di farlo con lei vestita da suora. Intendiamoci, io sono credente, ma quella… divisa è affascinante!" confessò Francesca.
"Preferisco quella da pallavolo" rispose sorridendo Serena.
"Comunque la mamma fece: Marika rispose: E mi baciò sulla bocca, mentre Marika guardava schifata e sgomenta. Marika disse: " continuò la guardia.
"Incredibile!" commentò Lucia.
"La cosa più incredibile e sconvolgente per me fu quando si chinò e prese a succhiare un seno della figlia, che si faceva scopare dal mio dildo sempre fra le tettone.
Marika urlò:
Ma la madre per tutta risposta si mise dietro a Jessica e le strinse i seni avvolgendoli al dildo! Georgia rispose:
Marika la minacciò:
chiese la presidente. risposero in coro le ragazze.
Suor Marika:

Marika:


Georgia si avvicinò alla figlia, poi si chinò e si mise sotto il suo vestito, cercando quella fichetta pura e sacra. Poi la trovò, tolse le mutande e prese a succhiare la figlia suora. Tutte si fermarono a guardare estasiate.
Marika: >
Georgia:
Georgia palpò senza ritegno le chiappe di una e dell'altra. A Jessica le baciò quella di destra.
Francesca:
Georgia:
Francesca:
Georgia:
Erano più grosse di quelle di Jessica, pensò Fra.
Georgia strizzò i capezzoli e palpò i grossi seni passandosi la lingua fra le labbra e disse:
Detto questo fece sbalzare le sue altrettanto invidiabili bocce:

Si misero a succhiare con impeto. Francesca guardava, le altre non sapevano cosa fare.
Georgia prese le teste delle figlie amorevolmente, le accarezzava:

Jessica sorrise, poi Marika fece lo stesso. Le due sorelle si guardarono compiaciute.
La madre ordinò: e gliela prese con le dita facendola uscire meglio dalla bocca.
Poi accompagnò, spingendo le nuche, i loro visini una verso l’altra e fece incontrare le loro punte della lingua.
Marika voleva spostarsi, ma la pressione della madre non glielo permetteva.
Erano tutte a guardare le altre ragazze, non riuscivano a non guardare, erano troppo curiose ed era troppo eccitante.
Georgia: Su, limonate come due brave sorelle! Vogliatevi bene.>>
Jessica:
Marika:
Jessica:
Georgia:
Marika:
Jessica:
Detto questo la spinse a terra e la mise a 90 gradi, col suo bel culetto a portata di fallo.
Georgia: >
Georgia si rivolse alle “allieve”:
Marika:
Le allieve si stavano masturbando dolorosamente come delle ninfomani. Ma in quel momento si fermarono e guardarono incuriosite.
Jessica con mossa repentina prese Marika di peso, aiutata dalla mamma, e si sedette facendo praticamente impalare la sorella su di lei. Fra si mise di fronte e glielo mise nella patata mentre Georgia di fianco allungò verso la bocca della suora il suo fallo, palpandole le tette. Poi le venne un'idea...
Georgia:
Le ragazze non aspettavano altro.
Intanto la presidentessa ne approfittò per palpare i loro giovani culettini e pregustava il momento...
Georgia:
Marika: fece nell'estasi più assoluta.
Non capiva più niente. Georgia cominciò a fare avanti e indietro e diligentemente la suora leccava la punta del cazzo.
Georgia:
Marika:
Georgia si rivolse alle spettatrici:
Si alzò un coro positivo unanime ed estasiato.
Marika:
Jessica:
Georgia:
Marika:
Francesca:
Marika:
Georgia:
Francesca disse a Serena e Lucia, ritornando al presente: "Scoparono finché la suora non fu esausta, dopo chissà quanti orgasmi. Probabilmente più delle preghiere che ha detto quella sera."
Serena: "E non credo proprio che fu l’unica esausta quel giorno… che ne dici se ora lecchi la fica dell'avvocato e io provo ad incularla?"
Lucia: "No un attimo, voglio sapere un’ultima cosa..."
Fra: "Cosa avvocato?!"
Lucia: "Sono curiosa di sapere cosa fecero con le altre ragazze, o quantomeno i momenti più piccanti."
Francesca: "Lo sa che è una bella maialina avvocato?"
Lucia: “Sono intrigata! A chiuso troppo in fretta e sono sicura che ha tralasciato molto di bello."
Francesca: "Per favore, è bagna come un lago! Si esprima nel linguaggio da troia che le si addice in questo momento e non in quello da avvocato."
Lucia: "Sono eccitatissima per i suoi racconti. Come mi sarebbe piaciuto essere lì!"
Francesca: "Ora è qui, comunque. Allora, Marika la leccò a tutte, nessuna esclusa, compreso il buco del culo e le tette infilando dita e dildo, sotto la severa supervisione della mamma. Era troppo eccitante vedere la suora farlo con il suo abito sconsacrato.”
Lucia: "Mmmm poi...?"
Serena: "Anche a me sarebbe piaciuto essere lì... non è che si riesce a organizzare?”
Lucia: "Siii magari... ma la suora si è indossata lo strap-on col vestito?” chiese ridendo
Serena: “Si, e magari assieme alla mamma hanno approfittato di qualche povera verginella!"
Francesca: "Calma porcelle, ci stavo arrivando - sorrise – è vero indossò il cazzo con il vestito, e ne scopò un bel po', anche nel culo, assieme alla sorella e alla dolce e cara mammina."
Serena: "Comunque c’è un particolare importante che abbiamo tralasciato. Dopo che avremo finito il nostro ménage à trois, dovrete aiutarmi ad evadere."
Francesca: "Giusto… evadere… ma come?"
Serena: "Trovami una divisa della polizia e sarà un gioco da ragazzi."
Francesca: “Bella idea.”
Lucia: "Vero sì, ma pensiamoci dopo... lei Francesca ha leccato fiche e culi a tutto spiano scommetto. O quelle tre erano diventate le protagoniste principali e dettavano il gioco?"
Francesca: "No no, mi sono data da fare anche io... anche se ho lasciato loro campo libero, tanto potevo farmele come e quando volevo! Scoparono a sangue una ragazza vergine!"
Lucia "Noo... naturalmente mi auguro che fosse consenziente.”
Fra "Certo. Urlava come un'anima con Caronte nell'inferno Dantesco. Io intanto mi facevo Bianca, quella coi capelli rossi, e lei mi sorrideva felice… beata gioventù."
Lucia: "Francesca... ma... ha mai obbligato qualcuna di loro a leccarle il suo meraviglioso didietro?"
Francesca: "A quella poverina le sorelle Marika e Jessica le strusciavano le enormi tettone sui suoi capezzoli. Sa, era completamente piatta, e poi glieli mettevano in bocca quasi soffocandola. Poi facevano passare i loro capezzoli enormi sulla sua fica impiastricciata di sangue sul suo buchino del culo. Accidenti, a quella le ho anche scorreggiato in faccia." E rise.
Serena: “Che stronza.”
Lucia: "Ma dai poverina, non ci credo! Cioè, ok farsela, ma non distruggerla così!"
Francesca: “E perché scusate! Non ci crederete ma ci ha implorato di farlo, anche la scorreggia. Pensate che alla fine ci ha abbracciate e baciate e detto grazie, a quanto pare era masochista. Le due sorelle l'hanno inculata con due falli contemporaneamente, l’hanno completamente spanata. Chissà quanto tempo le è rimasto aperto il buco del culo!”
Lucia: "No... addirittura in due nel sederino... un sederino che sarà stato così tenero... povera piccola!"
Francesca: "Dovevi vederla a camminare il giorno dopo." Disse ridendo.
Serena: "Basta, mi hai fatto venire una gran voglia di entrarci in quegli spogliatoi... fammi uscire da questa merda di prigione e poi portami lì... in compenso ora ti concedo tutta me stessa!"
Le avventure di Serena 5: prima il piacere, poi l’evasione.

Serena disse alla poliziotta Francesca: "Basta, mi hai fatto venire una gran voglia di entrarci in quegli spogliatoi... fammi uscire da questa merda di prigione e poi portami lì... in compenso ora ti concederò tutta me stessa!"
"Io ora devo leccare l'avvocato..." chiosò la poliziotta.
"Eh sì, me lo aveva promesso!" rispose l’avvocato Lucia.
"Fate pure... basta che poi mi fai evadere e mi porti in quello spogliatoio!" ripeté Serena.
"Ok, dai. Avvocato, a noi: si metta in posizione!" ordinò Francesca
Lucia: "Però non mi fotta il sedere!"
Francesca: "A quello ci pensiamo dopo."
Cominciò a leccare quella vagina umida di umori, color rosa chiaro e con le labbra che erano molto grinzose.
Serena nel frattempo disse: "Scusi avvocato, e perché non dovrebbe fotterle il sedere?"
"Ha trombato poco avvocato." pensò fra sè Francesca.
Lucia: "Ho paura, Serena!"
Francesca: "ahahah! Ma dai... quella troietta si è fatta inculare con 2 dildi e lei ha paura?! Ma per favore!"
Lucia: "Quella era stupida, ha rischiato di romperselo! Per favore Serena, può dare una mano alla guardia?"
"A fare cosa?"
"Come a fare cosa? Lo sa che mi imbarazza parlare male..."
Francesca: "Suvvia, prima ha voluto particolari scabrosi e ora fa la fine? Eddai avvocato!" mentre le dice questo le da una pacca sul culo.
Lucia: "Mi lecchi la vulva come fa la poliziotta, Serena, la aiuti! Per favore, lo faccia."
Serena: "ahahah! Mi fa ridere, veramente non riesco a leccargliela." E giù altre risate.
Lucia: "Perché?"
"Ma come perché?! Via... siamo infoiate dure e mi chiede di leccarla in questo modo! Mi fa ridere, scusi eh!!"
Lucia: "Pensavo le piacessi... - fece l'offesa - sedotta e abbandonata!"
Francesca: "Dai avvocato, taccia e lasci fare, forza Serena, su!"
Serena: "Me lo deve chiedere come si deve: ciucciami la figa, la topa, la passera... non la... vulva!" e rise.
Lucia: "Ciucciamela avanti, ciucciami la patata!"
Serena le sorrise e andò a far compagnia a Francesca.
Leccarono avidamente quella bella fica, ogni tanto le loro lingue si incontravano e si scambiavano serie di baci saffici.
Lucia: "Brave così, brave, bravissime. Uh, Francesca, mi sta leccando il buchino?"
Serena: "Grande Fra... lavorala bene a questa vacca! Guarda che culetto che ha... e non vuole prenderlo… ma dai..."
Lucia: "Come osa chiamare in questo modo il suo avvocato? La potrei citare per questo." Ma lo disse con una mezza smorfia di sorriso.
Francesca: "Oh, lo prenderà... prenderà il mio manganello da poliziotta."
Lucia: "Cosa? Lei è pazza!"
Francesca smise di leccare, si tolse il suo strap-on, lo diede a Serena e in un orecchio le disse: "Faglielo leccare a questa vacca, mentre io le spacco il suo dolce sederino!"
Serena: "Dai, vacca in calore! Succhialo."
La poliziotta di soppiatto prese il manganello, lo ciucciò per bene sulla punta arrotondata, mentre Lucia pompava fino in fondo il cazzo finto di Serena. Poi allargò con le dita il buchino dell'avvocato e ci sputò dentro. Mentre faceva questo, Serena prese la testa dell'avvocato per evitare che le venisse in mente di lasciare il fallo e urlare. Oltretutto Francesca aveva preso delle manette e legato le mani di Lucia, che se ne stava sdraiata sul tavolo a gambe all'aria e divaricate. Poi quando ritenne che poteva cominciare ad entrare, appoggiò il manganello sul suo ano e affondò. Lucia, che aveva il cazzo completamente in bocca, una roba di 20 cm, mosse la testa e quasi si strozzò. Serena godette nel vedere quella scena e dovette scostare lo strap-on e il suo liquido, il suo orgasmo, finì in bocca all'avvocato che urlava dal dolore.
"Maledetta! Nemmeno mio marito lo ha mai fatto, lei è una..."
"Io sono una che cosa, avvocato? Lo dica!!! E poi dica che suo marito è un incapace perché non l'ha mai fatta godere così tanto! Se andasse a trans sarebbe più soddisfatta!" disse la poliziotta mentre entrava col manganello nel suo culetto, con l'altra mano le "mixava" la fica come un DJ.
Lucia: "Troia, lei è una troia, le sta bene?"
Serena: "Ooooh.. siiii, avvocato, così la vogliamo!!!"
"Si, sono una troia e allora?!"
Lucia: "Una che se la fa con le suore... con sua cugina! Con delle giovani ragazze, forse non è Serena che andrebbe rinchiusa!"
"Grazie avvocato per il complimento - disse Serena e si accucciò sull’avvocato e le stampò un bacio sulla bocca, assaporando il proprio orgasmo - ho proprio un buon sapore." E si leccò le labbra. Francesca: "Avvocato… e non ho fatto solo questo...!"
Lucia: "Certo, se la fa con le detenute e gli avvocati a quanto mi risulta, e mi sta bruciando il sedere."
Serena: "Ha ragione avvocato, è una troia della peggior specie, una che gode sempre. Una ninfomane."
“Oh si, ma non solo... glielo mostrerò di persona cosa faccio... ora ricomponiamoci, dobbiamo far evadere Serena!" ordinò la poliziotta.
Lucia: "Come come? Mi sta inculando e mi lascia così?!?"
Serena: "Avvocato, ho dei conti in sospeso con quella sgualdrina innocente che ha fatto la soffiata per beccarmi e la mia rivale di sempre, Enrica. Non c'è più tempo per divertirsi per il momento!"
Francesca: "E su, avvocato...poi scusi, fa le storie che le brucia il sederino... uh, non posso continuare..."
Lucia: "D'ora in poi la chiamerò Troia, perché ora che mi sta piacendo ha fatto uscire il manganello... me lo faccia assaggiare, voglio gustare il mio retto anale, se è disgustoso o delizioso!"
Serena: "Oh oh oh ma senti come parla l'avvocato! Peggio di uno scaricatore di porto."
Lucia: "Dai Troia, lo voglio fino in gola."
Serena: "Così mi fa bagnare di nuovo avvocato!"
Fra diede le chiavi a Serena per toglierle le manette. Serena tolse le manette e si sedette per vedere cosa avrebbe fatto l'avvocato.
Lucia: "Dammi qua, Troia." prese il manganello e fu uno spettacolo!
Era la miglior pompinara del mondo, pensarono le due. Addirittura, non contenta, si infilava anche la mano in bocca.
Serena: "Beato suo marito!"
Lucia si ricompose un attimino e disse: "Chi? A quello non gli piace il sesso, tantomeno i pompini."
Serena: "Che testa di cazzo. Mi piacerebbe averne uno per scoparle la bocca, avvocato!"
Francesca: "Ma se l'hai fatto fino ad un attimo fa!"
Serena: "Intendevo un cazzo mio, uno vero!"
Lucia: "Beh... per quello... esiste la chirurgia... se vuole conosco un bravissimo chirurgo plastico!" e sorrise.
Serena: "A lei non servirebbe... è bellissima!"
Lucia recuperò un po' di imbarazzo e arrossì. Poi precisò: "Intendo un chirurgo plastico per le parti intime!"
Serena "Si avvocato, avevo capito, ma lei non ha capito che le volevo fare un complimento, è sempre troppo pragmatica e pignola. Francesca, hai in mente un piano per uscire vero?"
La poliziotta aveva in mente un piano, aveva un'uniforme da sbirro per Serena, un po' larga forse, ma andava bene.
Francesca: "Mi ridia il manganello, avvocato!"
Lucia: "Ok scusate entrambe... passiamo alle cose serie! Eccole il manganello!"
Serena: "Comunque avvocato, mi sa che lo faccio veramente un pensierino a quel chirurgo, così potrò vendicarmi per bene di quelle due là fuori!!"
Lucia: "Ok, lo farà provare a me per prima però! E d'ora in avanti saremo tre fuggitive, lo sarà anche lei Francesca?" La poliziotta annuì.
Serena: "Deciderò io, nel caso, con chi provarlo per prima avvocato... per le fuggitive, mi piace!" Lucia, nel caso dovessi sborrarle in bocca, dovrà ingoiare tutto."
Lucia: "E' ovvio!"
Francesca: "Avanti, vestiamoci e andiamocene da questo posto."
Dopo che si rivestirono, Lucia uscì per prima, poi fu la volta di Francesca che teneva sotto braccio Serena, in tenuta arancione da carcerata. Intanto le palpava un seno, e Serena si mordeva il labbro inferiore.
"E smettila Fra, se ci vede qualcuno..."
"Tranquilla Sere, qua comando io tanto... in questo carcere..."
Proseguirono verso gli spogliatoi, dove rubarono una divisa con tanto di cappellino, manganello, occhiali da sole e manette per Serena. Incredibilmente riuscirono a scappare. Presero la macchina dell'avvocato, un bel Suv nero.
Lucia: "Fate le brave poliziotte, vi controllo dal retrovisore, vi state palpando come due indemoniate!"
Francesca: "No, adesso basta davvero!" e smisero.
Serena: "Perché, cosa può succedere di male?" disse abbastanza imbronciata.
Lucia: "Dobbiamo restare concentrate, dove andiamo ora?"
Francesca: "Io andrei subito dal chirurgo... pensandoci, meglio cambiare subito identità a Serena. Un'operazione e via, così siamo tutte più tranquille!"
“Ottima idea!" fecero le altre due in coro.
Lucia: "Ok, così poi ci divertiremo!"
E scoppiarono in una fragorosa risata.

Serie di racconti inventati insieme ad un'amica in chat nel 2011
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