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M.I. Missione incestuosa


di rhapiu
10.05.2010    |    68.583    |    2 7.9
"“Mamma, fammi vedere quanto sei porcellina, voglio vedere mentre lo prendi nel culo!” Per lei era proprio una sfida, perché in un baleno si sfilò la..."
Il 25 luglio 2004 è partita la nostra missione.
All’inizio era solo un gioco, ma poi la cosa si è evoluta ed è andata meglio di quanto si potesse prevedere. Era appunto estate ed io non avevo ancora un lavoro fisso, facevo la cameriera stagionale (solo d’estate) in un bar ristorante sulla spiaggia della Versilia. A 24 anni pretendevo di meglio, lavorare per tutto l’anno sarebbe stato un successo, anche se col senno di poi, con la crisi che ha investito e sta investendo di questi tempi il mondo del lavoro, dovevo ritenermi fortunata di avere un’occupazione, anche se solo d’estate. Dovevo sgobbare come una matta, e la sera tornavo a casa a l’una di notte, se andava bene. Mia madre Beatrice, allora 41enne, una sera era ancora in soggiorno a guardare la televisione.
“Ciao tesoro!”
“Ciao mà, come mai ancora in piedi?”
“Non riesco a dormire”
“C’è qualcosa che ti turba?”
“Sì, a dire il vero”
E mentre confermava il suo turbamento mi passò una foto.
Non ci potevo credere! Erano tre anni che non lo vedevo, era cresciuto paurosamente, ed era pure un gran bel ragazzo, alto, snello e proprio figo. Doveva avere all’incirca 14 anni l’ultima volta che lo avevo visto, ed era piccolo, grasso e… insomma, un brutto anatroccolo che diventa il principe azzurro. Mai e poi mai avrei creduto ai miracoli della crescita, come possa mutare totalmente una persona nel giro di poco tempo!
“Tra una settimana verrà qui da noi a trascorrere le vacanze con i suoi genitori” disse mia madre mentre riprendeva la foto “E’ sconvolgente, vero? Fossi in te non me lo lascerei scappare”
Io rimasi stupita dall’affermazione che fece mamma, poi trovai il coraggio di parlare.
“Cosa? Ma è mio cugino, mamma!”
“E beh, e allora? Anche tuo padre è mio cugino, eppure come vedi siamo una famiglia felice. I cugini sono parenti, ma non è detto che non possano stare insieme”
“Ma dài, ha sette anni meno di me! È un bel bonazzo, ma quelle della mia età guardano a quelli dai 28 anni in su… e soprattutto non guardano certo maliziosamente i cugini!”
“Ma ti sei vista? Hai visto la faccia che hai fatto quando hai visto la foto? Mancava poco che ti infilassi una mano nelle mutandine e…”
“Mamma! Ma cos’hai stasera? Hai bevuto per caso?”
“No, ma tra poco più di una settimana berrò e molto. Se non ci penserai tu, dovrò occuparmi io di quel fusto”
Avevo sentito abbastanza, senza porre repliche andai a dormire, o meglio ci provai, ma non riuscivo neanch’io a prendere sonno come, come (quella zoccola di) mia madre. Mi aveva pesantemente infastidito, ma debbo confessare che da un’altra parte la cosa mi intrigava, forse voleva ingaggiare una sfida con la propria figlia? Insomma, lei è molto piacente e di sicuro può darmi filo da torcere. Forse vuole continuare la tradizione di accoppiarsi fra cugini? Oppure è stanca di mio padre e ha voglia di un’avventura con un bel giovanotto che non vede l’ora di conquistare qualche donzella, anche se un po’ matura (per lui sicuramente)?
Con mia madre fu una settimana difficile, la evitavo, ma poche ore prima che gli zii e Dario arrivassero mi prese da parte e mi fece inquietare non poco, chissà cosa diavolo doveva dirmi
“Senti Katia, te l’ho voluto tenere nascosto fino ad adesso ma ora te lo dico: stasera arrivano i nostri parenti e io e tuo padre abbiamo deciso di venire a mangiare fuori dove lavori tu!”
“Ah ok. E allora? Chissà cosa pensavo che mi dicessi!”
“Stasera parte quindi la nostra missione”
“Non ti seguo”
“Lo capirai stasera tesoro mio, se hai preso almeno la metà di me lo capirai”
La tensione aumentava col passare delle ore, io ero già al lavoro quando i parenti arrivarono e lì vidi soltanto alle 21, era ancora giorno ma dì li a breve sarebbe stato buio.
C’erano i miei zii, i miei genitori e Dario, il mio sorprendente cugino che si stava facendo uomo. Il mio datore di lavoro era piuttosto buono, perché mi permise di fare le ordinazioni ai miei e in prima persona venne a salutarli e a fare i complimenti dicendo che “avevano proprio una brava ragazza”.
Mia madre si era vestita in modo molto provocante, capelli raccolti a coda di cavallo, truccata, minigonna che doveva tirar giù spesso e una bella maglietta rosa con una scollatura vertiginosa che risaltava le sue grosse tette.
Tutto avvenne molto rapidamente e di sicuro non me lo sarei mai aspettato.
Dario ad un certo punto della serata dovette andare in bagno; dopo dieci secondi lo seguì mia madre. C’era un bagno solo, che era sia per uomini che per donne; capii immediatamente che questa era l’occasione giusta per mia madre per sedurre suo nipote. Riuscii ad assentarmi per un momento e mi recai ai servizi pubblici, e non trovai mia madre fuori dalla porta ad aspettare il suo turno, non c’era nessuno. Stava già avvenendo probabilmente! Mi feci coraggio e bussai alla porta.
“È… molto occupato”
Era la mamma, e da come lo disse stava colpendo nel segno.
Senza dir nulla aprii di colpo la porta e mi ritrovai davanti la scena che avevo immaginato. Dario era seduto sul water con i pantaloncini abbassati e con un bastone lunghissimo e ritto tra le gambe, mentre mia madre era con le ginocchia a terra intenta a menarlo e a strusciarlo contro le sue tette ancora coperte dal vestito. Tra le altre cose che mi sono chiesta più tardi è che non avevano provveduto a chiudere a chiave la porta, forse presi dalla foga e dall’eccitazione.
“Katia!”
“Mamma! Dario!”
“Allora? Vuoi startene lì tutta la serata oppure vieni a dare una mano alla tua mamma?”
Non ci potevo proprio credere. Mamma sembrava persino divertita nel vedermi lì imbarazzata e impietrita.
“Dai tesoro, questa asta ha bisogno di cure urgenti, bisogna placcare questo eccessivo rigonfiamento, bisogna che ti impegni ad aiutarmi a farlo tornare in dimensioni normali, come quando sino a qualche minuto fa stava pisciando. Appena sono entrata però, e lui (il cazzo) mi ha vista, non so perché ma si è ingrossato a queste dimensioni, ma conosco io il rimedio per farlo calmare.”
“Ok d’accordo, hai vinto! Ti aiuterò a scoparti il tuo bel nipote, nonché mio cugino!”
“Sapevo che alla fine giocoforza ti avrei convinta Katia.”
E subito ingoiò quel bel matterello che aveva mio cugino, poi lo tolse di bocca e mi disse
“Guarda tesoro, entra nel bagno e chiudi a chiave, così vediamo chi delle due riesce a tenerlo di più in bocca!”
Entrai nel bagno come disse mamma, che riuscì a tenere il cazzo in bocca di almeno 20 centimetri per ben 8 secondi, poi trasalì per riprendere fiato e molta saliva le cadde sul suo decolletè.
Presi in mano il pene e iniziai a limonare mio cugino, che era davvero bravo. La sua lingua si muoveva molto rapidamente e restammo incollati a baciarci diversi minuti mentre gli facevo una sega ritmata al pompino che faceva mamma.
Usava davvero molta saliva e la mia mano si era tutta bagnata perché il manico era stato ben lubrificato da lei.
“Mamma, fammi vedere quanto sei porcellina, voglio vedere mentre lo prendi nel culo!”
Per lei era proprio una sfida, perché in un baleno si sfilò la minigonna e (non aveva intimo, che maiala!) fece sedere Dario sul water e gli si sedette sopra infilandoselo rapidamente nel culo come se lo facesse con la figa.
Poi iniziò come una forsennata a muoversi su e giù mentre Dario (visibilmente frastornato) si lasciava fare rimanendo immobile.
“Mamma, ti da fastidio se ti lecco da dove sono uscita?”
La sua risposta fu prendermi con la forza per i capelli dietro la nuca e sbattermi con la bocca nei suoi paesi bassi.
Aveva la vagina zuppa di umori e io cominciai a leccarla, dandole dei piccoli bacetti sul clitoride, poi introducevo la lingua dentro e cominciai a penetrarla come se fosse un cazzo. La cosa non era molto semplice perché faceva su e giù (lo stava prendendo nel culo), così decisi che per farla godere veramente l’avrei masturbata con il pollice.
“Oh brava Katiuccia! Non sapevo fossi lesbica, ma quella tua manina che mi sgrilletta mi staaaaahhhh”
Venne con un potente spruzzo che mi colpì in piena faccia, e non potei far altro che leccare.
La cosa che mi eccitava davvero tanto era che io e mamma conducevamo tutto il gioco e Dario era una sorta di burattino che stava ai nostri comandi e le nostre voglie.
“Zia sto per venire!”
Pensavo che se lo sarebbe sfilato dal culo e che avremmo ricevuto la sborra in bocca insieme, ma invece mamma aumentò ancora di più il ritmo (non so come faceva, questa fu la mia impressione quella sera) e il ragazzo scaricò tutto il suo seme dentro il culetto della sua arrapante e seducente zietta.
“Aspetta a sfilarlo Dario! Katia, mettiti sotto e preparati a prendere il liquido bianco di tuo cugino nella boccuccia”
Obbedì e quando il cazzo uscì dall’ano di mamma, cadde subito un fiotto di sperma che riuscì a prendere al volo con la bocca, poi cominciò a uscirne ancora un bel po’ finchè non ne rimasero delle gocce, e la cosa che mi sembrò più logica di fare fu di inghiottire tutta la sborra e dedicarmi a ripulire il sederino un po’ rosso dall’irritazione della mia cara e dolce mammina.
“Che brava! Sei più troia di me, oltre la fichetta che mi hai leccato e masturbato meravigliosamente ti piace anche leccare il buco del culo della tua mamma fradicio di sborra del tuo cugino cazzuto!”
Riuscì a ripulirlo quasi perfettamente, poi ci ricomponemmo molto velocemente, anche perché probabilmente il mio capo mi stava cercando e forse anche gli zii e papà si chiedevano che fine avessero fatto mamma e Dario.
Quando la sera tornammo a casa ed io e mamma eravamo in bagno mi disse
“Mi hai veramente stupita stasera, questo è solo l’inizio amore mio! Ho visto che ti piace di più la fica che il cazzo, praticamente non glielo hai nemmeno preso in bocca. Quindi per accontentarti la prossima volta tutte le attenzioni saranno dedicate alla tua vagina, magari da una donna esperta, e potrei non essere io…”
“Che intenzioni hai, mamma?”
“Lo scoprirai davvero molto presto, e la scoperta che sei davvero più tendente verso il tuo sesso che sull’altro mi ha eccitata parecchio, anche se la sborra mi sembra che l’hai bevuta come fosse acqua” “ Sì, era davvero buonissima.”
“Sai Katia, mi avevano detto che avevi avuto qualche storiella con qualche tua amichetta, ma non ci credevo, o meglio speravo che fosse vero. Ma stasera quello che mi hai fatto è stato eccezionale, incantevole, mi hai reso veramente orgogliosa di essere la tua mamma, pensavo che non mi avresti retto il gioco con tuo cugino, ma invece mi hai aiutata a scoparmelo come nessun altra avrebbe fatto senza secondi fini. Tu ci hai semplicemente aiutati a farci raggiungere l’orgasmo in modo incredibilmente altruistico senza che ti abbiamo concesso nulla anche al tuo piacere”
“Mamma, io ti voglio molto bene e mi ha fatto davvero eccitare, senza essere toccata, il lavoro che ho fatto in quel bagno”
“Ora sai che la nostra crociata parte da stasera, vero?”
“Penso di aver capito cosa intendi, mammina!”
“Bene!”
Si avvicinò e ci baciammo dolcemente sulla bocca e poi andammo a dormire, ognuna nel proprio letto, purtroppo, ma le cose sarebbero cambiate.
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